Proposta di risoluzione - B9-0036/2020Proposta di risoluzione
B9-0036/2020

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla posizione del Parlamento europeo in merito alla conferenza sul futuro dell'Europa

9.1.2020 - (2019/2990(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Dacian Cioloş, Guy Verhofstadt, Pascal Durand
a nome del gruppo Renew
Manfred Weber, Paulo Rangel, Antonio Tajani, Danuta Maria Hübner
a nome del gruppo PPE
Iratxe García Pérez, Gabriele Bischoff, Domènec Ruiz Devesa
a nome del gruppo S&D
Ska Keller, Philippe Lamberts, Daniel Freund
a nome del gruppo Verts/ALE
Martin Schirdewan, Helmut Scholz
a nome del gruppo GUE/NGL


Procedura : 2019/2990(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B9-0036/2020

B9‑0036/2020

Risoluzione del Parlamento europeo sulla posizione del Parlamento europeo in merito alla conferenza sul futuro dell'Europa

(2019/2990(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue risoluzioni del 16 febbraio 2017 sul miglioramento del funzionamento dell'Unione europea sfruttando le potenzialità del trattato di Lisbona[1], del 16 febbraio 2017 sulle evoluzioni e gli adeguamenti possibili dell'attuale struttura istituzionale dell'Unione europea[2], del 16 febbraio 2017 sulla capacità di bilancio della zona euro[3] e del 13 febbraio 2019 sullo stato del dibattito sul futuro dell'Europa[4],

 vista la proposta della Presidente designata della Commissione, Ursula von der Leyen, del 16 luglio 2019 nel quadro degli orientamenti politici per la prossima Commissione europea 2019-2024 e dell'organizzazione di una conferenza sul futuro dell'Europa (in appresso, la "conferenza"),

 viste le conclusioni del Consiglio europeo del 12 dicembre 2019 sull'approccio generale alla conferenza sul futuro dell'Europa,

 visto il parere sotto forma di lettera della commissione per gli affari costituzionali, del 9 dicembre 2019, relativo all'organizzazione della conferenza sul futuro dell'Europa,

 visto l'esito della riunione del gruppo di lavoro della Conferenza dei presidenti del 19 dicembre 2019 sull'organizzazione della conferenza sul futuro dell'Europa,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando l'incremento dell'affluenza alle urne alle elezioni europee del 2019, che dimostra il crescente coinvolgimento e interesse dei cittadini per il processo di integrazione europea, oltre all'attesa che l'Europa affronti le sfide attuali e future;

B. considerando la necessità di raccogliere le sfide interne ed esterne che l'Europa si trova ad affrontare, come pure le nuove sfide sociali e transnazionali che non erano state del tutto previste al momento dell'adozione del trattato di Lisbona; che il numero di crisi rilevanti che l'Unione ha attraversato dimostra la necessità di processi di riforma in molteplici settori della governance;

C. considerando che il principio dell'integrazione europea dopo la creazione della Comunità economica europea nel 1957, successivamente ribadito da tutti i capi di Stato e di governo nonché da tutti i parlamenti nazionali degli Stati membri durante ogni ciclo di integrazione e modifica successive dei trattati, è sempre stato la creazione di una "unione sempre più stretta tra i popoli dell'Europa";

D. considerando che esiste un consenso sul fatto che il mandato di una conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere un processo di durata biennale, i cui lavori dovrebbero iniziare preferibilmente il giorno della Festa dell'Europa, il 9 maggio 2020 (ricorrenza del 70º anniversario della dichiarazione Schuman), e concludersi entro l'estate del 2022;

E. considerando che tale conferenza dovrebbe costituire un'occasione per coinvolgere strettamente i cittadini dell'UE in un processo dal basso verso l'alto, in cui la loro voce viene ascoltata e contribuisce ai dibattiti sul futuro dell'Europa;

F. considerando che il Parlamento europeo è l'unica istituzione dell'UE direttamente eletta dai cittadini europei e che deve pertanto svolgere un ruolo guida nell'ambito della conferenza in oggetto;

Obiettivo e ambito della conferenza

1. plaude alla proposta di conferenza sul futuro dell'Europa e ritiene che il decimo anniversario dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona sia il momento opportuno per offrire ai cittadini europei una nuova possibilità di tenere un acceso dibattito sul futuro dell'Europa, in modo da plasmare insieme l'Unione che vogliamo;

2. ritiene che la conferenza rappresenti un'occasione per individuare gli aspetti positivi dell'UE e le nuove misure che essa deve adottare per fare meglio, potenziare la propria capacità d'intervento e farsi più democratica; ritiene altresì che il suo scopo debba consistere nell'adottare un approccio dal basso verso l'alto per interagire direttamente con i cittadini attraverso un dialogo costruttivo ed è del parere che, sul lungo periodo, debba essere previsto un meccanismo permanente di dialogo con i cittadini sul futuro dell'Europa;

3. è del parere che, prima di dare inizio alla conferenza, debba essere avviata una fase di ascolto che permetta ai cittadini dell'intera Unione europea di esprimere le proprie idee, formulare proposte e proporre la propria visione di ciò che l'Europa significa per loro;

4. ritiene che la partecipazione dei cittadini alla conferenza debba essere organizzata in modo tale da garantire la piena rappresentanza della diversità delle nostre società; è del parere che le consultazioni debbano essere organizzate avvalendosi delle piattaforme più efficienti, innovative e appropriate, tra cui strumenti online, e che debbano raggiungere tutte le parti dell'UE, onde garantire che ogni cittadino possa esprimersi durante i lavori della conferenza; ritiene che garantire la partecipazione dei giovani sarà un elemento essenziale degli effetti di lunga durata della conferenza;

5. sottolinea che la conferenza deve essere un processo aperto e trasparente, basato su un approccio inclusivo, partecipativo e ben equilibrato per i cittadini e i soggetti interessati; insiste sulla necessità che il coinvolgimento dei cittadini, della società civile organizzata e di una serie di portatori di interessi a livello europeo, nazionale, regionale e locale costituisca l'elemento chiave di questo processo innovativo e originale;

6. propone che la conferenza sia un processo guidato da una serie di organismi con responsabilità definite/ad hoc, tra cui gli organi istituzionali, oltre al coinvolgimento diretto dei cittadini;

7. propone che il plenum della conferenza costituisca un forum aperto di discussione per i diversi partecipanti senza un risultato prestabilito, pur includendo l'apporto delle agorà dei cittadini, e senza limitarne l'ambito a settori d'intervento o a metodi di integrazione predefiniti; suggerisce la possibilità di individuare, tuttalpiù, alcune priorità d'intervento predefinite ma non esaustive, quali ad esempio:

  i valori europei, i diritti e le libertà fondamentali,

  gli aspetti democratici e istituzionali dell'UE,

  le sfide ambientali e la crisi climatica,

  la giustizia sociale e l'uguaglianza,

  le questioni economiche e occupazionali, tra cui la fiscalità,

  la trasformazione digitale,

  la sicurezza e il ruolo dell'UE sulla scena mondiale;

sottolinea che si tratta di un insieme non esaustivo di politiche che potrebbero guidare i lavori della conferenza; propone di utilizzare speciali indagini Eurobarometro a sostegno della definizione del programma e dei dibattiti nell'ambito della conferenza;

8. ritiene che la conferenza debba fare tesoro delle iniziative intraprese in vista delle elezioni del 2019; ritiene che, per preparare con largo anticipo le prossime elezioni europee del 2024, nel corso della conferenza si debbano prendere in considerazione i lavori su tematiche quali il sistema dei candidati capifila e le liste transnazionali, tenendo conto delle scadenze esistenti e avvalendosi di tutti gli strumenti interistituzionali, politici e legislativi a disposizione;

Organizzazione, composizione e governance della conferenza

9. propone che la conferenza sia composta da una serie di organi con diverse responsabilità, tra cui: un plenum della conferenza, agorà dei cittadini, agorà dei giovani, un comitato direttivo e un consiglio esecutivo di coordinamento; chiede che sia garantito un equilibrio di genere nella composizione di tutti gli organi a tutti i livelli della conferenza;

10. propone che nel corso dell'intera conferenza si tengano diverse agorà tematiche dei cittadini, che rispecchino le priorità di intervento e che siano composte al massimo da 200-300 cittadini con un minimo di tre per Stato membro, calcolandone la composizione secondo il principio della proporzionalità degressiva; insiste sulla necessità che tali agorà si tengano in diverse località dell'Unione e che siano rappresentative (in termini geografici, di genere, di età, di contesto socioeconomico e/o grado di istruzione);

11. propone inoltre che la selezione dei cittadini partecipanti, sulla totalità dei cittadini dell'UE, sia effettuata da istituzioni indipendenti negli Stati membri, conformemente ai criteri summenzionati, e che siano definiti criteri per garantire che i politici eletti, i rappresentanti governativi di alto rango e i rappresentanti di interessi professionali non possano partecipare alle agorà dei cittadini; chiede che le agorà dei cittadini siano composte da partecipanti diversi nelle diverse località, ma che ogni singola agorà tematica dei cittadini sia composta dagli stessi partecipanti a ciascuna delle sue riunioni, onde garantire la massima coerenza; insiste su un minimo di due riunioni per ciascuna agorà tematica dei cittadini, affinché possa dare un contributo al plenum della Conferenza e ottenere un riscontro generale sulle deliberazioni nell'ambito di un'altra riunione sotto forma di dialogo; sottolinea che le agorà dei cittadini devono cercare di trovare un accordo per consenso e, ove ciò non sia possibile, può essere espresso un parere di minoranza;

12. propone che, oltre all'agorà dei cittadini, si tengano almeno due agorà dei giovani: una all'inizio della conferenza e una verso la fine della stessa, e ciò perché i giovani si meritano un proprio forum, visto che le giovani generazioni sono il futuro dell'Europa e saranno quelle su cui incideranno maggiormente le decisioni adottate oggi sulla futura direzione dell'UE; chiede che l'età dei partecipanti sia compresa tra 16 e 25 anni e che la selezione, le dimensioni, lo status e le modalità di lavoro siano basati sugli stessi criteri utilizzati per l'agorà dei cittadini;

13. chiede l'adozione di idonee disposizioni per garantire che tutti i cittadini (compresi i giovani) che partecipano alla conferenza siano assistiti in termini di rimborso delle spese di viaggio e di alloggio e, se del caso, abbiano diritto a un'aspettativa dal lavoro;

14. chiede che il plenum della conferenza sia così composto:

  il Parlamento europeo in rappresentanza dei cittadini dell'Unione, con un massimo di 135 membri;

  il Consiglio in rappresentanza degli Stati membri, con 27 membri,

  i parlamenti degli Stati membri, con due-quattro deputati per parlamento nazionale;

  la Commissione, rappresentata dai tre relativi commissari;

  il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni, con quattro membri ciascuno;

  le parti sociali a livello di UE, con due membri ciascuna;

15. sottolinea che, per garantire un riscontro, i rappresentanti delle agorà tematiche dei cittadini e dei giovani saranno invitati alla plenaria della conferenza per illustrare e discutere le loro conclusioni;

16. insiste sulla necessità che la rappresentanza del Consiglio sia a livello ministeriale e che i rappresentanti del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali garantiscano una rappresentanza politica equilibrata, che tenga conto della loro rispettiva diversità; sottolinea che le parti istituzionali della conferenza parteciperanno in qualità di partner paritari e che sarà garantita una rigorosa parità tra il Parlamento europeo, da un lato, e il Consiglio e i parlamenti nazionali, dall'altro; insiste sulla necessità di trovare un consenso sulle raccomandazioni del plenum della conferenza o, quanto meno, sul fatto che le raccomandazioni rispecchino la posizione della maggioranza dei rappresentanti di ciascuna delle tre istituzioni dell'UE e dei parlamenti nazionali;

17. propone che la conferenza si riunisca in sessione plenaria almeno due volte a semestre presso il Parlamento europeo; propone che, in occasione della sua prima riunione, la conferenza adotti un programma di lavoro e che, dopo ciascuna riunione plenaria della conferenza, una relazione sulla plenaria contenente le conclusioni e le relazioni dei gruppi di lavoro sia messa a disposizione dei partecipanti alla conferenza e del grande pubblico; è del parere che le conclusioni definitive debbano essere adottate nell'ultima riunione del plenum della conferenza, in modo da riepilogare i risultati della conferenza in generale;

18. sottolinea la necessità di fornire assistenza mediante sessioni preparatorie e a cura di organizzazioni della società civile affermate e competenti, nonché di altri esperti; riconosce l'importanza delle competenze delle ONG, delle università, dei centri di ricerca e dei gruppi di riflessione di tutta Europa e li invita a sostenere la conferenza ai vari livelli e a prestare assistenza ai diversi organi;

19. ritiene che la conferenza debba individuare modi per coinvolgere i rappresentanti dei paesi candidati all'adesione all'UE nelle discussioni sul futuro dell'Europa;

20. è del parere che un patrocinio di alto livello debba essere assicurato dalle tre principali istituzioni dell'UE ai massimi livelli, vale a dire dai Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e della Commissione; ritiene che tale patrocinio di alto livello debba garantire il processo e assicurare l'avvio e la supervisione della conferenza;

21. è del parere che, per garantire un orientamento efficiente del processo nel suo insieme e per tutti gli organismi interessati, la governance della conferenza debba essere assicurata da un comitato direttivo e da un consiglio esecutivo di coordinamento;

22. propone che il comitato direttivo sia così costituito:

  rappresentanti del Parlamento (tutti i gruppi politici rappresentati, come pure un rappresentante della commissione per gli affari costituzionali e un rappresentante dell'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo);

  rappresentanti del Consiglio (Presidenze dell'UE);

  rappresentanti della Commissione (tre commissari competenti);

chiede che la composizione del comitato direttivo assicuri l'equilibrio politico e istituzionale e che tutte le componenti del comitato direttivo abbiano lo stesso peso;

23. è del parere che il comitato direttivo debba occuparsi della preparazione delle riunioni del plenum della conferenza (redazione degli ordini del giorno, delle relazioni e conclusioni del plenum), nonché delle agorà dei cittadini e dei giovani e provvedere alla supervisione delle attività e dell'organizzazione della Conferenza;

24. propone inoltre che il consiglio esecutivo di coordinamento sia composto dalle tre principali istituzioni dell'UE sotto la guida del Parlamento; insiste affinché i membri del consiglio esecutivo di coordinamento facciano parte del comitato direttivo; raccomanda che il consiglio si occupi della gestione quotidiana della conferenza, in particolare dell'organizzazione pratica della stessa, dei gruppi di lavoro, delle agorà dei cittadini e di qualsiasi altra iniziativa stabilita dal comitato direttivo;

25. propone che la conferenza sia coadiuvata da una segreteria i cui membri dovrebbero essere scelti tra le tre principali istituzioni dell'UE;

Comunicazioni nell'ambito della conferenza e memorandum politico

26. è del parere che la comunicazione con i cittadini, la loro partecipazione alla conferenza e i lavori e i risultati della conferenza stessa rivestano un'importanza fondamentale; sottolinea che tutti gli attuali e i nuovi strumenti di comunicazione per la partecipazione fisica e digitale dovrebbero essere coordinati tra le tre istituzioni, a partire dalle risorse esistenti del Parlamento europeo e dei suoi Uffici di collegamento (UCPE), in modo che i cittadini possano ricevere aggiornamenti sulla conferenza per l'intera durata della stessa e seguire i lavori delle sessioni plenarie come pure delle agorà dei cittadini e dei giovani;

27. è del parere che tutte le riunioni della conferenza (tra cui le riunioni plenarie e le agorà dei cittadini e dei giovani) debbano essere trasmesse in streaming e aperte al pubblico; insiste sulla necessità di pubblicare tutti i documenti relativi alla conferenza, tra cui i contributi dei soggetti interessati, e di garantire che tutti i lavori si svolgano nelle lingue ufficiali dell'Unione;

28. è del parere che la Conferenza, il suo concetto, la sua struttura, la sua tempistica e il suo ambito debbano essere stabiliti di comune accordo dal Parlamento, dalla Commissione e dal Consiglio in un memorandum d'intesa;

Risultati

29. invita la conferenza a formulare raccomandazioni concrete che dovranno essere discusse dalle istituzioni e tradotte in azioni pratiche al fine di rispondere alle aspettative dei cittadini e degli interessati dopo un processo e dibattiti biennali;

30. chiede che tutti i partecipanti alla conferenza si impegnino a garantire un seguito adeguato dei risultati, ciascuno secondo le rispettive funzioni e competenze;

31. si impegna a dare senza indugio un seguito effettivo alla conferenza, con proposte legislative, dando inizio a eventuali modifiche del trattato o con altre modalità; invita le altre due istituzioni ad assumersi lo stesso impegno;

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32. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Commissione, al Presidente del Consiglio europeo e alla presidenza di torno del Consiglio.

Ultimo aggiornamento: 14 gennaio 2020
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