PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze
14.4.2020 - (2020/2616(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Philippe Lamberts
a nome del gruppo Verts/ALE
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0143/2020
B9-0147/2020
Risoluzione del Parlamento europeo sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID‑19 e le sue conseguenze
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che la crisi della COVID-19, che è già costata la vita a oltre centomila persone in tutto il mondo, di cui oltre la metà nell'UE, e ha reso necessarie restrizioni straordinarie dell'attività economica e sociale, costituisce per i sistemi sanitari, le società e le economie dell'UE uno shock esogeno e simmetrico le cui proporzioni non hanno precedenti, e che pertanto richiede una risposta dell'UE dall'entità, portata e solidarietà senza precedenti;
B. considerando che la fiducia dei cittadini nell'UE dipenderà in misura cruciale dalla volontà e dalla capacità dell'UE e dei suoi Stati membri di collaborare per garantire che i costi sanitari, sociali ed economici della crisi siano attenuati il più possibile e sostenuti da chi ha le maggiori capacità per farlo;
C. considerando che finora la risposta alla pandemia di COVID-19 nell'UE è stata caratterizzata da una mancanza di coordinamento tra gli Stati membri in termini di misure di sanità pubblica, in particolare per quanto riguarda le restrizioni imposte alla circolazione delle persone a livello nazionale e transfrontaliero e la sospensione di altri diritti e norme;
D. considerando che gli Stati membri che risentono del maggiore impatto sulla salute pubblica e l'economia non hanno ricevuto un sostegno logistico, materiale e finanziario sufficiente dagli Stati membri in grado di fornirlo;
E. considerando che nessuno Stato membro deve essere ostacolato, negli sforzi che compie per far fronte alle conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della COVID-19, dalla prospettiva di un debito supplementare insostenibile o di un'assistenza finanziaria soggetta a condizioni draconiane, al di là dell'obbligo di utilizzarla per le spese connesse alla crisi;
F. considerando che la crisi della COVID-19 all'interno dell'UE non significa che l'UE possa trascurare le proprie responsabilità nei confronti di quanti hanno bisogno alle sue frontiere e oltre;
G. considerando che la crisi della COVID-19 ha messo in luce una fondamentale mancanza di resilienza nel sistema economico dell'UE e internazionale, specialmente per quanto riguarda le filiere lunghe e i sistemi di consegna "all'ultimo minuto" utilizzati per forniture mediche critiche e altri beni essenziali, una mancanza cui si deve porre rimedio per attenuare gli effetti di crisi come queste;
H. considerando che il Green Deal europeo, lungi dall'essere un lusso nel contesto della crisi, dovrebbe costituire il fondamento di un massiccio programma di investimento e trasformazione volto a contribuire alla ripresa economica dell'UE e allo sviluppo della resilienza ambientale, sociale ed economica necessaria per far fronte alle sfide future;
Una risposta unita e risoluta a una crisi comune
1. esprime profonda solidarietà a tutti coloro che sono affetti dal virus e che lottano per la propria vita, nonché ai loro familiari ed amici; condivide il dolore di coloro che hanno perso i propri cari a causa della malattia;
2. plaude alle decine di migliaia di persone, professionisti sanitari e di altri servizi essenziali, nonché organizzazioni della società civile e singoli volontari, che si prestano, spesso esponendosi a gravi rischi, per aiutare le persone affette da COVID-19 in tutta l'UE;
3. si compiace delle manifestazioni di solidarietà osservate tra i paesi e le regioni; si rammarica profondamente, al contempo, della mancanza di solidarietà dimostrata da alcuni Stati membri dell'UE durante questa crisi, in particolare nei confronti dei paesi colpiti più duramente dalla situazione attuale;
4. elogia la creatività e la rapidità di risposta alla crisi dimostrate da numerose società private; deplora, tuttavia, i tentativi di alcuni di proteggere o promuovere interessi privati ristretti a scapito della lotta alla COVID-19 o di sfruttare le legittime preoccupazioni della popolazione;
5. riconosce che questa crisi, come altre in precedenza, evidenzia il ruolo fondamentale dello Stato quale garante dell'interesse generale delle nostre società, e in particolare quale assicuratore e investitore di ultima istanza sia per i nuclei familiari che per le imprese;
6. sottolinea che, in questo momento critico, tutte le persone che vivono nell'Unione europea si aspettano, a buon diritto, di poter avere la certezza che i leader politici a tutti i livelli decisionali e le istituzioni dell'UE agiranno in modo risoluto e nella piena solidarietà reciproca per fare tutto il necessario al fine di superare la minaccia comune che la COVID-19 rappresenta per le nostre società e le nostre economie;
7. afferma che le carenze della nostra risposta collettiva a questa crisi, ora e in futuro, potrebbero compromettere irrimediabilmente la coesione delle nostre società, la forza delle nostre democrazie, l'esistenza stessa del progetto europeo nonché la nostra capacità collettiva di far fronte alle sfide ambientali con cui dovremo confrontarci ancora per lungo tempo;
8. rammenta che il benessere dei suoi cittadini è la ragione stessa dell'esistenza dell'Unione europea e, pertanto, insiste fermamente sul fatto che tutte le misure adottate devono dare la priorità alle necessità delle persone, delle regioni e dei paesi più duramente colpiti dalla crisi della COVID-19 a livello sanitario, sociale ed economico, al fine di garantire che nessuno sia lasciato indietro e che le diseguaglianze siano ridotte, e non aumentate dalla risposta – o mancata risposta – alla crisi;
9. invita le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a pensare "fuori dagli schemi" di limiti istituzionali autoimposti e ad essere uniti, coraggiosi e creativi nel trovare e realizzare le soluzioni mediche, sociali ed economiche per superare la crisi della COVID-19; accoglie con favore, a tal proposito, le azioni già intraprese, come la sospensione del patto di stabilità e crescita da parte della Commissione nonché il piano di stimoli costituito dal programma di acquisto per l'emergenza pandemica da 750 miliardi di euro della BCE;
10. insiste sul fatto che il mercato unico, lungi dall'essere un ostacolo, può e deve essere utilizzato per salvare vite, agevolando la circolazione di beni, servizi e lavoratori essenziali;
11. respinge con fermezza qualsiasi rinuncia alle conquiste democratiche, sociali, economiche e ambientali ottenute con fatica dall'Unione europea e dai suoi Stati membri di fronte a questa crisi e insiste, invece, sulla necessità di raddoppiare gli sforzi per consolidare tali conquiste;
12. condanna qualsiasi tentativo da parte dei governi, all'interno e all'esterno dell'UE, di utilizzare la crisi della COVID-19, mediante misure di emergenza o di propaganda, come pretesto per limitare o distorcere i diritti fondamentali e la democrazia al fine di perseguire interessi politici ristretti sul piano nazionale e internazionale, con l'adozione di misure sproporzionate o non giustificate dagli effetti della COVID-19; esorta la Commissione e il Consiglio ad opporsi energicamente a tali comportamenti;
13. chiede che, nell'ambito della ripresa, le istituzioni dell'UE, in stretta cooperazione con gli Stati membri, adottino le misure necessarie per individuare rapidamente e porre efficacemente rimedio alle carenze riscontrate nei meccanismi dell'UE per una risposta unita ed efficace alle crisi; sottolinea che a tal fine occorre migliorare non soltanto la preparazione, il processo decisionale e la condivisione delle risorse e degli oneri a livello dell'UE, ma anche e soprattutto la sottostante resilienza strutturale alle grandi crisi che interessano le economie e i servizi pubblici nell'UE;
14. insiste sul fatto che il Green Deal europeo e la strategia digitale europea dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano nella strategia di ripresa dalla crisi; sottolinea che un programma di investimenti rafforzato volto a creare nuove infrastrutture fisiche e digitali nonché a sviluppare sistemi di produzione, distribuzione e (ri)utilizzo di energia, alimenti, beni e servizi altamente efficienti sotto il profilo delle risorse migliorerà enormemente la resilienza dell'UE alle emergenze sanitarie, economiche e geopolitiche in futuro;
Proteggere tutti coloro che vivono nell'UE, specialmente i più vulnerabili, dalle conseguenze della crisi
15. sottolinea che è fondamentale che le istituzioni dell'UE coordinino le informazioni, le decisioni e le azioni chiave degli Stati membri volte a proteggere i più vulnerabili dai devastanti effetti sociali ed economici della crisi della COVID-19 e insiste sul fatto che, in questo momento, ciò deve costituire una priorità;
16. accoglie con favore le iniziative di solidarietà, come la messa in comune e la condivisione di informazioni e risorse mediche, avviate da diversi paesi e regioni nelle ultime settimane; si rammarica profondamente, tuttavia, della mancanza di atti di solidarietà tempestivi e collettivi da parte degli Stati membri, in particolare nei confronti dell'Italia, il cui appello per forniture mediche non ha trovato risposta, nonché della Spagna, anch'essa gravemente colpita dalla situazione attuale;
17. chiede che gli Stati membri e le istituzioni dell'UE si coordinino, insieme agli Stati limitrofi, per garantire la produzione e la distribuzione più strategiche di forniture mediche, lo scambio di informazioni e competenze, il sostegno economico e il proseguimento della libera circolazione dei beni onde garantire il soddisfacimento delle necessità fondamentali;
18. sottolinea che l'UE deve aiutare i governi degli Stati membri a mettere i comune le migliori pratiche e a fornire un sostegno mirato ai gruppi e agli individui che sono socialmente isolati, alle persone con determinate patologie preesistenti, ai senzatetto, agli anziani, ai detenuti e a coloro che, come i Rom, sono emarginati o subiscono discriminazioni e diseguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria; evidenzia, in particolare, che deve essere garantita la continuità dell'assistenza personale e della cura delle persone con disabilità;
19. esorta l'UE e gli Stati membri a porre in atto misure mirate per proteggere i senzatetto e a fornire sostegno finanziario alle ONG e alle autorità locali che garantiscono l'assistenza in prima linea;
20. insiste sul fatto che la Commissione e i governi degli Stati membri devono garantire che le informazioni relative alla salute e alla sicurezza dei cittadini siano presentate in modo chiaro e semplice, anche in formati accessibili e fruibili per le persone con disabilità;
21. chiede che le istituzioni dell'UE e gli Stati membri mettano a disposizione e rendano effettivamente accessibile ogni possibile mezzo di sostegno finanziario per le centinaia di migliaia di persone in tutta l'UE i cui mezzi di sussistenza sono stati persi o gravemente compromessi a causa di questa crisi;
22. insiste affinché le istituzioni dell'UE e gli Stati membri si assicurino che il sostegno finanziario pubblico fornito alle imprese per combattere le conseguenze economiche della COVID-19 sia concesso a condizione che i finanziamenti siano utilizzati a vantaggio dei dipendenti e che le imprese beneficiarie si astengano dal pagamento di dividendi o dall'offerta di programmi di riacquisto di azioni proprie finché riceveranno tale sostegno;
23. esorta la Commissione a garantire che gli Stati membri applichino le norme vigenti in materia di telecomunicazioni, che prevedono la messa a disposizione di un servizio Internet a banda larga adeguato ed economicamente accessibile per tutti coloro che sono tenuti a lavorare da casa, nonché per i ragazzi e gli studenti che ne hanno bisogno per lo studio e per coloro che devono isolarsi; insiste sul fatto che occorre garantire a tutti, indipendentemente dalla situazione sociale o economica, l'accesso ai servizi digitali necessari per il lavoro, l'istruzione, l'informazione essenziale, le forniture essenziali nonché i servizi pubblici e privati essenziali;
24. prende atto dell'aumento degli attacchi informatici contro individui, organizzazioni e infrastrutture critiche segnalato da Europol, delle nuove forme di frode che prendono di mira le persone vulnerabili, come gli anziani, come pure dell'aumento delle vendite di prodotti sanitari e igienici nonché dispositivi di protezione individuale e farmaci contraffatti o non conformi alle norme, come conseguenza della carenza di forniture; invita la Commissione e gli Stati membri a introdurre urgentemente misure di prevenzione, tra cui anche campagne di prevenzione sui social media, incentrate soprattutto sulle persone in situazioni di vulnerabilità;
25. sottolinea l'importanza di garantire che i cittadini siano informati in maniera costante e adeguata riguardo alle truffe, in particolare durante la pandemia di COVID-19; evidenzia la necessità di una sensibilizzazione al riguardo;
26. sottolinea che le politiche attuate per combattere questa emergenza sanitaria, in particolare l'obbligo di rimanere a casa, devono includere una prospettiva i genere e di protezione dei minori, con particolare attenzione agli ambiti in cui le donne e i bambini minori sono colpite in modo sproporzionato dall'epidemia del coronavirus; ritiene importante garantire, in particolare, che i servizi per le vittime di violenza rimangano aperti e disponibili e che le denunce di violenze di genere non siano trascurate né considerate meno importanti in questo momento; ritiene che le misure speciali dovrebbero includere il rafforzamento dei servizi delle linee telefoniche di assistenza, l'organizzazione di reti di sostegno e una campagna di informazione pubblica sotto la supervisione della Commissione, volta a informare le vittime e i testimoni di violenze domestiche dei loro diritti; rammenta la situazione specifica dei minori migranti, segnatamente negli hotspot in Grecia, che a causa delle loro condizioni di vita sono altamente vulnerabili alla pandemia; chiede alla Commissione e agli Stati membri di tenere conto dei diritti e delle necessità specifiche dei minori nell'ambito dell'adozione delle misure sociali, economiche e per il periodo successivo alla pandemia;
27. invita la Commissione a collaborare con gli Stati membri per pianificare una soppressione graduale, pragmatica, scientificamente fondata e coordinata delle misure di distanziamento e delle altre restrizioni provvisorie a livello dell'UE, comprese quelle adottate alle frontiere tra gli Stati membri; si rammarica delle azioni unilaterali intraprese da alcuni Stati membri in tal senso, che rischiano di compromettere le strategie di altri Stati membri;
28. invita l'UE ad agire per proteggere le persone vulnerabili, in particolare i rifugiati e i richiedenti asilo che si trovano intrappolati in condizioni spaventose alle frontiere dell'UE, all'interno di campi nei quali è impossibile rispettare le misure di distanziamento, e che dovrebbero essere immediatamente trasferiti in luoghi sicuri negli Stati membri dove possano avere accesso all'assistenza sanitaria, indipendentemente dal loro status di residenza;
Solidarietà e responsabilità internazionali e diritti umani
29. accoglie con favore le misure già adottate dall'UE a sostegno dei paesi Balcani occidentali e del partenariato orientale, cui dovrebbero far seguito iniziative a lungo termine; chiede, in particolare, che il Fondo di solidarietà dell'UE sia messo a disposizione dei paesi dei Balcani occidentali, e che tali paesi siano esentati dal regime temporaneo di autorizzazione per l'esportazione dei dispositivi di protezione; insiste sul fatto che, in generale, tale regime di autorizzazione per l'esportazione deve rimanere temporaneo e non dovrebbe essere prorogato;
30. invita l'UE a rafforzare la sua risposta umanitaria e a favore dello sviluppo, segnatamente per finanziarie le forniture sanitarie e mediche e gli aiuti alimentari d'urgenza, nonché per consentire agli Stati africani di porre in atto misure locali volte a sostenere le imprese e a impedirne il collasso; chiede che in tutti i dispositivi di aiuto umanitario si tenga conto degli aspetti relativi al coronavirus, onde garantire che la fornitura di aiuti non comporti rischi aggiuntivi per i più vulnerabili e che esistano infrastrutture igieniche minime; chiede che nella risposta globale alla pandemia si tenga particolarmente conto delle necessità delle donne, dal momento che sulle donne ricade l'onere maggiore della crisi e, ciononostante, esse sono raramente rappresentate quando si negoziano le risposte alla crisi;
31. sottolinea l'elevata vulnerabilità delle popolazioni che vivono in zone di conflitto e la necessità di una risposta concertata per prevenire e contrastare il virus; è del parere che l'UE debba promuovere attivamente l'appello del Segretario generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato a livello mondiale, nonché dialogare con le parti belligeranti al fine di mettere in pratica tale appello, difendere il diritto internazionale umanitario e trovare soluzioni politiche durature ai conflitti; ritiene che tale sforzo debba includere l'instaurazione di corridoi umanitari e cessate il fuoco temporanei al fine di garantire la fornitura di aiuti e assistere gli sfollati e le persone che si trovano nei campi profughi; rammenta, in tal contesto, i principi umanitari fondamentali, tra cui la neutralità e l'imparzialità;
32. sostiene l'appello dei 24 relatori speciali delle Nazioni Unite affinché si garantisca che le misure di protezione contro la COVID-19 che compromettono i diritti umani siano proporzionate, necessarie, non discriminatorie e limitate nel tempo, e invita l'UE a creare un meccanismo pubblico globale per i diritti umani nel contesto della COVID-19, volto a monitorare, paese per paese, le restrizioni e le violazioni dei diritti umani connesse alla pandemia di COVID-19;
33. chiede una sessione speciale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sull'impatto della COVID-19 in termini di diritti umani e invita l'UE a prendere parte a una campagna globale per il rilascio dei detenuti a basso rischio, con particolare riferimento a individui vulnerabili, prigionieri politici e difensori dei diritti umani che si trovano attualmente in carcere, al fine di ridurre il rischio di esposizione al virus in carceri sovraffollate;
34. deplora i tentativi dei governi di trarre vantaggio dalla crisi della COVID-19 per consolidare l'autoritarismo; condanna, in particolare, tutti i casi in cui giornalisti, esponenti dell'opposizione, operatori sanitari e altri individui sono oggetto di censure, arresti e intimidazioni per aver criticato la risposta del proprio governo; chiede all'UE e agli Stati membri di intervenire in merito a tali questioni sia a livello bilaterale che, non appena possibile, nei consessi internazionali, e di esercitare pressione per il rilascio di queste persone; invita tutti gli Stati che si avvalgono di tecnologie di sorveglianza digitale a combattere la pandemia nel rigoroso rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani; esorta tutti i governi a garantire un accesso senza discriminazioni all'assistenza sanitaria;
35. invita l'UE e i suoi Stati membri ad attenersi alla richiesta della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale (FMI) di sospendere tutti i pagamenti del debito dei paesi più poveri ad altri governi nonché l'appello dei ministri delle Finanze africani a sospendere tutti i pagamenti degli interessi nel 2020, nonché tutti i pagamenti del capitale e degli interessi da parte degli Stati fragili; ritiene che tutti i pagamenti del debito estero (capitale, interessi e oneri) dovuti nel 2020 debbano essere cancellati in via permanente e che la fornitura di aiuti finanziari di emergenza non debba generare debito;
36. sottolinea la necessità di ripensare la questione dei debiti sovrani dei paesi in via di sviluppo; evidenzia l'importanza di istituire, a livello delle Nazioni Unite, un meccanismo volto a ristrutturare il debito pubblico e a garantire che i paesi dispongano di fondi sufficienti per rafforzare le proprie risposte in materia di sanità pubblica; sottolinea che la condizionalità dell'FMI deve essere mitigata o anche temporaneamente sospesa nelle attuali circostanze; rammenta che i fondi di adeguamento strutturale dell'FMI e della Banca mondiale hanno richiesto tagli di bilancio nell'ambito dei servizi pubblici, settore sanitario compreso, e in tal modo hanno dato luogo a un deterioramento dei sistemi sanitari e di istruzione dei paesi in via di sviluppo e aumentato la vulnerabilità di tali paesi alle epidemie;
37. sottolinea che l'UE deve collaborare pienamente con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e altri organismi internazionali al fine di sviluppare una risposta medica efficace e istituire un meccanismo per la lotta alle malattie pericolose e la condivisione dei progressi sui vaccini; insiste affinché Taiwan sia incluso nei lavori dell'OMS;
38. ribadisce la speciale responsabilità dell'UE per la promozione del diritto alla copertura sanitaria universale nell'ambito della strategia UE-Africa, la cui priorità dovrebbe essere la realizzazione dei diritti umani fondamentali, segnatamente l'accesso universale ai servizi sanitari, idrici e igienici di base;
Norme commerciali internazionali
39. accoglie con favore la decisione della Commissione di sospendere tutti i dazi all'importazione per i dispositivi di protezione personale, i dispositivi medici e altri prodotti medici direttamente connessi;
40. esorta la Commissione a chiedere agli Stati membri di rilasciare licenze obbligatorie o statali che sospendano l'effetto di monopolio dei brevetti e consentano ad altri attori di produrre e fornire i prodotti farmaceutici necessari protetti da brevetti, nonché ad agevolare l'importazione di medicinali prodotti all'estero nel quadro di licenze obbligatorie; invita il segretariato dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) a emettere una comunicazione rivolta ai membri dell'OMC, affinché attenuino il requisito introdotto dalla modifica del 2003 dell'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) in base al quale le licenze obbligatorie sono utilizzate "prevalentemente" per i mercati locali, al fine di consentire l'importazione di medicinali prodotti in altri paesi in virtù di licenze obbligatorie, e specialmente dai paesi che hanno le maggiori capacità di produzione;
41. invita la Commissione a sospendere le normative dell'UE sulla protezione dei dati degli studi clinici e la concessione di diritti di esclusiva di mercato, che interferiscono con l'uso efficace delle licenze obbligatorie, al fine di consentire ai potenziali produttori di medicinali generici di utilizzare i dati clinici esistenti a sostegno delle domande di approvazione rapida; ritiene che occorra ignorare temporaneamente le disposizioni TRIPS+ contenute negli accordi commerciali dell'UE relativamente all'esclusività dei dati;
42. invita gli Stati membri a sostenere l'appello rivolto dal governo della Costa Rica all'OMS per la creazione di un pool volontario di diritti di proprietà intellettuale connessi al coronavirus (compresi brevetti, dati dei test regolamentari, know-how, diritti d'autore e diritti sui disegni);
Proteggere le nostre democrazie nell'UE
43. accoglie con favore la dichiarazione di alcuni Stati membri secondo cui le misure di emergenza dovrebbero essere limitate allo stretto necessario, dovrebbero essere proporzionate e temporanee nonché soggette a un controllo regolare e rispettare i principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali e gli obblighi di diritto internazionale e non dovrebbero limitare la libertà di espressione o la libertà di stampa; si rammarica che la dichiarazione eviti di menzionare esempi specifici;
44. condanna la legge ungherese XII del 2020 sul contenimento del coronavirus, che conferisce al governo il potere di governare per decreto limitandosi a informare, senza nemmeno consultare, il parlamento ungherese e imponendo punizioni draconiane sulla diffusione di ciò che il governo considera disinformazione, così come altra legislazione in preparazione; ritiene tale legge contraria ai trattati e ai valori dell'UE e invita pertanto la Commissione a riconoscere esplicitamente questa mossa come un attacco autoritario alla democrazia ungherese e a fare pieno uso degli strumenti disponibili per affrontare la questione;
45. esprime preoccupazione per il progetto di legge polacco sulle norme speciali per lo svolgimento delle elezioni generali del Presidente della Repubblica di Polonia nel 2020; ricorda che il progetto di legge modifica completamente le regole elettorali un mese prima delle elezioni; ritiene che il progetto non sia conforme alla giurisprudenza del tribunale costituzionale polacco e al codice di buona condotta elettorale della Commissione di Venezia; ritiene che, nella situazione attuale, lo svolgimento delle elezioni presidenziali in Polonia in maggio rischi di compromettere il principio di elezioni eque e libere;
46. esorta la Commissione a intensificare il monitoraggio delle misure di emergenza messe in atto dagli Stati membri e della loro applicazione per garantire il rispetto dei valori fondamentali dell'UE e insiste sul fatto che la Commissione e il Consiglio devono agire con fermezza – anche attraverso procedure di infrazione accelerate, domande di provvedimenti provvisori dinanzi alla Corte di giustizia, l'esame di misure di bilancio, l'invocazione del quadro sullo Stato di diritto e ulteriori azioni ai sensi dell'articolo 7 del trattato sull'Unione europea (TUE) – contro i tentativi di abusare dell'emergenza legata al coronavirus per limitare la democrazia e mettere a tacere le voci critiche nei confronti dei governi autoritari; ribadisce il suo invito al Consiglio a garantire che le audizioni ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 1,TUE concernenti l'Ungheria e la Polonia affrontino anche i nuovi sviluppi; chiede alla Commissione di Venezia di esprimere un parere sulla legge ungherese XII del 2020 relativa al contenimento del coronavirus e sul progetto di legge polacco sulle norme speciali per lo svolgimento delle elezioni generali del Presidente della Repubblica di Polonia nel 2020;
47. insiste sul fatto che le azioni dei governi e della Commissione devono sempre rimanere sotto stretto controllo pubblico e parlamentare, al fine di garantire che siano rispettate in quanto azioni legittime; sottolinea, pertanto, che i parlamenti devono trovare il modo di rimanere operativi attuando nel contempo con efficacia le raccomandazioni di salute pubblica relative alla COVID-19; ritiene che il Parlamento debba essere di esempio per quanto riguarda il modo in cui il lavoro digitale e le votazioni in casi urgenti possano preservare la democrazia europea nella situazione di emergenza causata dalla COVID-19;
48. accoglie con favore e sostiene la dichiarazione del comitato europeo per la protezione dei dati relativa al trattamento dei dati personali; sottolinea che, pur se i dati anonimi e aggregati, compresi quelli provenienti dalle reti di telefonia mobile, possono risultare utili per valutare l'efficacia delle misure di distanziamento, qualsiasi tracciamento individualizzato basato su tali dati è inutile, ingiustificabile e inefficace rispetto alle opzioni perfettamente praticabili per il controllo dei tassi di infezione, come l'obbligo di indossare mascherine in spazi pubblici chiusi e il potenziamento massiccio delle capacità di conduzione di test di ricerca di antigeni e anticorpi mediante un coordinamento a livello UE; sottolinea inoltre che è di fondamentale importanza garantire un controllo democratico e parlamentare e un periodo di scadenza chiaramente definito per le misure di emergenza che prevedono l'utilizzo di dati personali e assicurare che queste siano revocate non appena diminuisca la loro efficacia nella lotta contro la crisi COVID-19;
49. prende positivamente atto della presentazione del quadro paneuropeo per il tracciamento dei contatti di infezione tramite smartphone, sviluppato da un consorzio di 130 ricercatori di 17 istituti e denominato "Pan European Privacy Protecting Proximity Tracing (PEPP-PT)" (tracciamento di prossimità paneuropeo nel rispetto della privacy); accoglie con favore l'iniziativa in quanto esempio di protezione della vita privata sin dalla progettazione e del modo europeo di utilizzare la tecnologia e di risolvere i problemi della società preservando i diritti fondamentali; fa tuttavia notare che la valutazione finale del quadro PEPP-PT dipenderà dalle esatte specifiche tecniche e che i server centrali attraverso i quali vengono scambiati i token di prossimità randomizzati, al fine di notificare agli utenti che si sono trovati nel raggio d'infezione con una persona successivamente risultata positiva al test SARS-CoV-2, non dovrebbero conoscere e non hanno bisogno di conoscere alcun identificatore stabile degli utenti, sia esso pseudonimo o meno; invita gli sviluppatori a migliorare il quadro di riferimento per aderire pienamente al principio della protezione dei dati sin dalla progettazione, come prescritto dal regolamento generale sulla protezione dei dati;
50. sottolinea che qualsiasi applicazione software che elabori informazioni personali nel contesto della lotta contro la COVID-19 e che in un modo o nell'altro elabori dati relativi a infezioni o altri dati per la prevenzione di una malattia rientrerebbe nell'ambito della definizione di "dispositivo medico" ai sensi della direttiva sui dispositivi medici e dovrebbe quindi soddisfare i requisiti stabiliti da tale direttiva, compresa la dichiarazione di conformità; invita la Commissione a chiarire lo status di tale applicazione nel contesto della sua proposta legislativa di modifica del regolamento sui dispositivi medici del 2017 , che entrerà in vigore il 26 maggio 2020;
51. esorta la Commissione a contrastare l'attività propagandistica aggressiva di Russia e Cina, che sfruttano la pandemia di COVID-19 per indebolire l'UE e seminare sfiducia nella popolazione locale nei confronti dell'UE; ritiene che sia fondamentale sostenere e far conoscere in modo efficace il supporto finanziario, tecnico e medico dell'UE;
Proteggere e sfruttare i vantaggi del mercato unico e dell'Unione monetaria
52. chiede che gli Stati membri più duramente colpiti, come attualmente l'Italia e la Spagna, siano aiutati finanziariamente senza che debbano sostenere da soli l'onere del futuro debito legato alla crisi e senza che siano soggetti a condizioni legate all'austerità;
53. prende atto della recente proposta di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE) ritenendola un passo nella giusta direzione, ma reputa che sia eccessivamente limitata nella portata e nell'utilizzo dei fondi e, soprattutto, fornisca in ultima analisi un sostegno limitato ai beneficiari, in quanto consiste in prestiti che a lungo termine graveranno come debito e disavanzo per gli Stati membri beneficiari; esprime inoltre preoccupazione per il fatto che l'attuale proposta della Commissione manca di condizioni circa l'accesso non discriminatorio, l'importo del sostegno fornito dai regimi nazionali al lavoro a breve termine e la portata geografica, ed esorta gli Stati membri e la Commissione a modificare il regolamento proposto per integrarvi questi elementi;
54. esorta gli Stati membri e le istituzioni dell'UE a lavorare insieme con urgenza alla creazione di strumenti "coronabond" per contribuire a raccogliere i fondi necessari per le esigenze sanitarie immediate e la successiva ripresa economica e per garantire una condivisione comune degli oneri in risposta a uno shock simmetrico; sottolinea che la proposta SURE dimostra l'esistenza di modalità e di una base giuridica per la creazione di un fondo UE dedicato che possa emettere tali obbligazioni per affrontare le conseguenze economiche della COVID-19;
55. invita la Commissione ad applicare una procedura accelerata alla creazione dei "coronabond" proponendo un fondo dedicato (il "fondo coronavirus dell'UE"), la cui base giuridica garantisca poteri di codecisione per il Parlamento e la responsabilità democratica a livello UE e nazionale, e che sia in grado di raccogliere almeno 1000 miliardi di euro attraverso l'emissione di obbligazioni i cui proventi saranno utilizzati per fornire finanziamenti agli Stati membri in proporzione all'impatto dell'epidemia di coronavirus, misurato attraverso indicatori trasparenti e definiti di comune accordo; chiede inoltre che il rimborso di tali obbligazioni sia garantito dai contributi degli Stati membri, in proporzione alla loro quota di PIL dell'UE; sottolinea che tali contributi dovrebbero idealmente assumere la forma di nuove risorse proprie dell'UE; insiste affinché i fondi erogati siano utilizzati per coprire le spese necessarie per affrontare le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della crisi COVID-19 nel rispetto dell'accordo di Parigi e degli impegni dell'UE in materia di clima;
56. sottolinea che, come misura a breve termine, il Meccanismo europeo di stabilità (MES) dovrebbe immediatamente estendere le linee di credito precauzionali ai paesi che cercano di accedervi per far fronte alle esigenze di finanziamento a breve termine e affrontare le conseguenze immediate della crisi causata dalla COVID-19; sottolinea che questi finanziamenti non devono essere soggetti a condizioni legate all'austerità;
57. esorta gli Stati membri dell'UE a concordare rapidamente un'iniezione significativa di capitale nella Banca europea per gli investimenti (BEI) per consentirle di dispiegare rapidamente le sue considerevoli capacità per attenuare l'impatto economico della COVID-19, compresa la creazione di una nuova linea di credito della BEI per garantire liquidità permanente alle piccole e medie imprese (PMI);
58. raccomanda che le PMI possano essere ulteriormente aiutate modificando le norme sugli appalti pubblici per consentire alle imprese locali di essere favorite nelle gare pubbliche;
59. è fermamente convinto che la solidarietà, compreso il sostegno finanziario, debba essere estesa anche ai nostri vicini, compresi i paesi dei Balcani occidentali che stanno lavorando per aderire all'UE in futuro;
60. accoglie con favore l'iniziativa d'investimento della Commissione in risposta al coronavirus, il pacchetto Fondi strutturali e d'investimento europei e la revisione del regolamento recante disposizioni comuni quali primi passi importanti, ma insiste che le istituzioni dell'UE e gli Stati membri devono spingersi molto oltre e trovare e impiegare con urgenza ogni centesimo di euro di dotazione di bilancio UE non assegnata e mobilitare tutti i fondi non impegnati nel bilancio dell'UE – siano essi nell'ambito della politica agricola comune, dei fondi di coesione, del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione o del fondo sociale europeo – per rispondere alle esigenze mediche, sociali ed economiche della lotta contro la COVID-19; è dell'avviso che debba essere riservata particolare attenzione alle esigenze dei paesi che già prima della crisi COVID-19 soffrivano sul piano economico;
61. esorta le istituzioni dell'UE a muoversi rapidamente per consentire un aumento significativo dei programmi e dei fondi mobilitati nel quadro della risposta dell'UE alla crisi COVID-19; rileva che all'inizio dell'anno il bilancio UE per il 2020 comprendeva margini e strumenti di flessibilità per oltre 4 miliardi di euro, che devono essere mobilitati con urgenza; sottolinea che nessuna regione dell'UE dovrebbe essere lasciata indietro; accoglie pertanto con favore i progetti di bilancio rettificativo 1 e 2, che vanno nella giusta direzione;
62. esorta le istituzioni dell'UE ad adottare quanto prima, e al più tardi prima della pausa estiva, una revisione al rialzo del regolamento del quadro finanziario pluriennale (QFP), al fine di consentire un aumento significativo nei programmi e nei fondi mobilitati nel quadro della risposta dell'UE alla crisi COVID-19;
63. chiede alle istituzioni dell'UE di concordare un quadro finanziario pluriennale con una dimensione complessiva di 1 324 miliardi di euro, in riconoscimento della necessità, aggravata dalla crisi COVID-19, che l'UE abbia una maggiore resilienza di bilancio; chiede inoltre che venga concordato un pacchetto di stimoli, in aggiunta all'accordo sulla cifra sopra menzionata (da includere nel bilancio dell'UE), per contribuire ad affrontare la crisi pubblica sul piano sanitario, economico e sociale nel breve e medio termine, per costruire la resilienza e per affrontare la crisi ambientale nel medio e lungo termine;
64. riconosce la necessità di mobilitare fondi aggiuntivi in modo rapido e non burocratico per aiutare gli Stati membri a rispondere efficacemente alle esigenze di lotta contro la COVID-19 e le sue conseguenze, ma sottolinea che il potenziale uso improprio di tali fondi dovrà essere oggetto di indagini e sanzioni una volta terminata la crisi immediata; ritiene pertanto che un QFP rinnovato debba includere risorse adeguate per la Procura europea in modo da consentirle di guadagnare la fiducia dei cittadini, combattere le frodi, sequestrare i beni e quindi diventare a medio termine neutrale dal punto di vista del bilancio; chiede che il suo bilancio sia finanziato attraverso la rubrica 7 (Pubblica amministrazione europea), analogamente al Garante europeo della protezione dei dati, al Servizio europeo per l'azione esterna o al Mediatore europeo, in modo da rafforzarne l'indipendenza;
65. insiste affinché l'UE garantisca maggiore visibilità e prevedibilità per il bilancio del prossimo anno prima dell'estate e, qualora non riesca a concordare il necessario aumento di volume, affinché adotti rapidamente un piano di emergenza per evitare una chiusura generale dei programmi UE alla fine del 2020;
Mercato unico
66. chiede che, sebbene le misure temporanee alle frontiere possano essere accettabili in alcuni casi specifici, purché siano adeguate, proporzionate e limitate nel tempo, la Commissione garantisca che tali misure non violino il diritto alla libera circolazione, in particolare il principio di non discriminazione;
67. insiste sul fatto che gli spostamenti transfrontalieri dei lavoratori in prima linea nei settori chiave per la lotta contro la COVID-19, in particolare i professionisti della sanità e dell'assistenza agli anziani, ma anche quelli che lavorano nel settore alimentare, come i lavoratori agricoli stagionali, non devono essere limitati e la loro assistenza sanitaria deve essere garantita; insiste inoltre affinché le misure alle frontiere non pregiudichino il diritto d'asilo né il diritto al ricongiungimento familiare o alla vita familiare, né vietino alle persone il transito verso il paese d'origine;
68. sottolinea che le frontiere devono essere mantenute aperte per gli scambi commerciali e, in particolare, per l'approvvigionamento di generi alimentari; fa notare che la necessità di lavoratori agricoli stagionali transfrontalieri può diventare ancora più pressante se, come molti prevedono, ci sarà una seconda ondata di COVID-19 in coincidenza con il periodo di raccolta;
69. invita l'UE e gli Stati membri a garantire che i controlli alle frontiere siano veloci, in modo che i prodotti freschi non si deteriorino;
70. ritiene che, fino a quando non sarà sotto controllo la situazione concernente le lunghe code e il rifiuto di ingresso a determinate frontiere tra gli Stati membri e tra questi ultimi e i paesi terzi, tutte le esportazioni di animali vivi verso paesi terzi e tutti i trasporti di animali vivi tra Stati membri di durata superiore a 8 ore dovrebbero essere sospesi;
Proteggere il futuro sociale, economico e ambientale dell'UE
71. è convinto che la crisi causata dalla COVID-19 acuisca l'assoluta necessità di iniziative di trasformazione, come un Green Deal europeo più approfondito e coraggioso che includa un miglioramento di vasta portata delle istituzioni sociali ed economiche europee; insiste sul fatto che la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità non solo costituisce una necessità assoluta per preservare la capacità delle nostre società di prosperare sul nostro pianeta, ma si tradurrebbe altresì nella creazione di posti di lavoro e nello sviluppo economico generalizzati di cui l'economia dell'UE ha bisogno per riprendersi dallo shock della COVID-19;
72. esorta la Commissione ad avviare immediatamente i lavori per la creazione di un pacchetto di investimenti per la ripresa verde in tutta l'UE che vada ben oltre l'attuale piano di investimenti sostenibili in termini di ambizione, portata e dimensioni e che sia finanziato attraverso nuovi strumenti e risorse proprie, oltre che attraverso il potenziamento delle capacità del bilancio UE, del MES e della BEI, con il sostegno della capacità di acquisto di attività della Banca centrale europea;
73. insiste sul fatto che il pacchetto di investimenti per la ripresa verde dovrebbe costituire un progetto realmente trasformativo mirante non solo a realizzare gli impegni ambientali dell'UE necessari per preservare il sistema che consente la sopravvivenza dell'umanità, ma anche a trasformare il nostro intero sistema socio-economico per affrontare la pericolosa mancanza di resilienza dei servizi pubblici e del sistema agricolo, economico e finanziario, che compromette il benessere sostenibile delle persone nell'UE;
74. sottolinea che la crisi causata dalla COVID-19 ha reso chiaro ancora una volta che l'UE, e la zona euro in particolare, non dispone di strumenti di governance economica che consentano di trasferire i fondi dove questi sono necessari per stabilizzare le condizioni economiche; insiste sul fatto che è quindi fondamentale che le riforme in corso della governance dell'Unione economica e monetaria tengano conto della necessità di stabilizzazione (comprese le riforme dello strumento di bilancio per la convergenza e la competitività e i piani per un sistema di riassicurazione per i regimi nazionali di sicurezza sociale);
75. riconosce la necessità di proteggere e riqualificare i servizi pubblici in modo che garantiscano il soddisfacimento delle esigenze fondamentali della popolazione e la transizione ecologica e di assicurare l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; ritiene essenziale assicurare la resilienza alle crisi future per far sì che in tutta l'UE siano tutelati e garantiti i servizi pubblici legati alla salute, all'istruzione, all'accesso ad aria e acqua pulite, all'energia e ai trasporti pubblici, nonché alle protezioni sociali; ritiene che sia giunto il momento di introdurre una garanzia sanitaria europea e di rafforzare le competenze in materia di sanità pubblica a livello europeo; sottolinea che tra i temi da trattare nella Convenzione sul futuro dell'Europa dovrebbe essere incluso il dibattito su cosa dovrebbe considerarsi necessità fondamentale da soddisfare attraverso i servizi pubblici o da tutelare come parte dei beni comuni;
76. esorta l'UE e i suoi Stati membri a chiedere alla piattaforma intergovernativa di politica scientifica per la biodiversità e i servizi ecosistemici di avviare una revisione approfondita delle conoscenze scientifiche riguardanti il legame tra pandemie come quella da COVID-19, influenza suina, MERS, SARS, causate da agenti patogeni trasmessi dagli animali all'uomo, e il degrado della biodiversità, la deforestazione e altri cambiamenti nell'uso del suolo, al fine di informare i responsabili politici in merito a strategie di biodiversità che riducano al minimo il rischio di tali zoonosi;
77. decide di istituire una commissione parlamentare speciale con il mandato e i poteri necessari per trarre insegnamento dalla crisi e dalla sua risposta in tutta l'UE, in modo da fornire agli Stati membri gli strumenti per affrontare collettivamente sfide future della stessa portata, indipendentemente dalla loro origine, e consentire al Parlamento di rivolgere raccomandazioni alla Commissione e al Consiglio;
78. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.