Proposta di risoluzione - B9-0219/2020Proposta di risoluzione
B9-0219/2020

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla strategia dell'UE in materia di sanità pubblica dopo la crisi della COVID-19

6.7.2020 - (2020/2691(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Véronique Trillet-Lenoir
a nome del gruppo Renew

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0216/2020

Procedura : 2020/2691(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B9-0219/2020
Testi presentati :
B9-0219/2020
Votazioni :
Testi approvati :

B9-0219/2020

Risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia dell'UE in materia di sanità pubblica dopo la crisi della COVID-19

(2020/2691(RSP))

Il Parlamento europeo,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la COVID-19 ha messo in evidenza il fatto che l'Unione europea non dispone di strumenti abbastanza efficaci per far fronte ad un'emergenza sanitaria, come la diffusione di una nuova malattia infettiva che per sua stessa natura non conosce frontiere;

B. considerando che l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale completo, non già come assenza di malattie o infermità; che l'Unione non ha ancora adottato una definizione comune di salute;

C. considerando che il diritto alla salute fisica e mentale è un diritto umano fondamentale; che ogni persona ha diritto di accedere a un'assistenza sanitaria moderna e completa, senza discriminazioni; che la copertura sanitaria universale è un obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, obiettivo che tutti i firmatari si sono impegnati a conseguire entro il 2030;

D. considerando che l'Unione europea ha competenze significative in materia di salute pubblica, mentre i sistemi sanitari rimangono di responsabilità degli Stati membri, con una cooperazione minima a livello di UE;

E. considerando che l'articolo 168, paragrafo 1, TFUE stabilisce che "nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana"; che la Corte di giustizia dell'Unione europea ha statuito in diverse occasioni che l'UE può perseguire obiettivi di salute pubblica attraverso misure di mercato interno;

F. considerando che la comunicazione della Commissione del 20 ottobre 2010 dal titolo "Solidarietà in materia di salute: riduzione delle disuguaglianze sanitarie nell'UE" (COM(2009)0567) sottolinea che, in tutta l'UE, esiste un chiaro gradiente sociale in campo sanitario; che l'OMS definisce tale gradiente sociale come il legame tra le disuguaglianze socioeconomiche e le disuguaglianze nei settori della salute e dell'accesso all'assistenza sanitaria;

G. considerando che le disuguaglianze sanitarie sono radicate nelle disparità sociali in termini di condizioni di vita e modelli di comportamento sociale legati a genere, razza, livelli di istruzione, occupazione, reddito e iniqua distribuzione dell'accesso ai servizi di assistenza medica, prevenzione delle malattie e promozione della salute;

H. considerando che l'UE regolamenta attualmente i prodotti rilevanti per la salute e che hanno ripercussioni in termini di salute, inclusi farmaci, dispositivi medici, tabacco, alcol, alimenti e sostanze chimiche;

I. considerando che esistono una regolamentazione e una politica dell'UE che disciplinano le sperimentazioni cliniche e il coordinamento dei sistemi sanitari mediante la direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera[1] e che sono in corso discussioni sulla proposta relativa alla valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA);

J. considerando che la ricerca sanitaria è finanziata mediante Orizzonte 2020, il prossimo programma Orizzonte Europa, il programma Salute e il prossimo programma EU4Health, nonché altri fondi dell'UE;

K. considerando che l'Agenzia europea per i medicinali (EMA), l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sono tutte agenzie esecutive con funzioni importanti in materia di salute pubblica;

L. considerando che l'attuale infrastruttura di risposta alle emergenze, che comprende il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), la decisione relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e il meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, è stata messa a dura prova nel corso dell'attuale crisi sanitaria;

M. considerando che gli operatori sanitari sono stati esposti a rischi inaccettabilmente elevati e, in alcuni casi, sono stati costretti a decidere chi avrebbe beneficiato e chi no della terapia intensiva;

N. considerando che la crisi della COVID-19 ha modificato le condizioni di lavoro di numerosi lavoratori in Europa e ha sollevato nuove questioni relative alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro;

O. considerando che la crisi sanitaria della COVID-19 e la sua diffusione in Europa hanno portato alla luce le diverse capacità dei sistemi sanitari degli Stati membri e hanno dimostrato che, in circostanze in cui emerge una minaccia imprevista per la salute, alcuni di essi possono dipendere dai paesi vicini che dispongono di sistemi sufficientemente resilienti;

P. considerando che i diversi approcci alla raccolta e all'analisi dei dati relativi alla COVID-19 all'interno dell'UE hanno reso difficile confrontare i dati a livello dell'UE;

Q. considerando che alcuni Stati membri risentono notevolmente della fuga di cervelli, dal momento che operatori del settore sanitario altamente qualificati scelgono di lavorare in Stati membri dove la retribuzione e le condizioni sono migliori rispetto al loro paese;

R. considerando che l'aggiudicazione congiunta dell'UE è stata utilizzata con successo per i dispositivi di protezione individuale, i kit di analisi, i ventilatori e taluni medicinali, sebbene il meccanismo si sia dimostrato più lento e meno efficace di quanto fosse necessario;

S. considerando che la scorta rescEU ha accumulato risorse chiave, quali mascherine, ventilatori e apparecchiature di laboratorio, da inviare dove più è necessario;

T. considerando che durante la crisi sanitaria della COVID-19 sono stati conclusi numerosi accordi ad hoc, compresi il gruppo di esperti della Commissione e orientamenti per il trattamento dei pazienti e l'invio di operatori sanitari verso altri Stati membri;

U. considerando che le catene di approvvigionamento farmaceutiche dipendono da principi attivi farmaceutici o farmaci generici, che sono prodotti in paesi terzi, a volte da un unico stabilimento a livello globale; che i divieti di esportazione imposti durante la crisi sanitaria della COVID-19 hanno evidenziato il pericolo di fare affidamento su tali catene di approvvigionamento;

V. considerando che la COVID-19 ha illustrato il principio "One Health" (ossia l'interdipendenza tra salute umana, salute animale e salute del pianeta); che la comparsa di malattie zoonotiche trasmissibili dagli animali agli esseri umani è aggravata dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale;

1. chiede con urgenza la creazione di un'Unione sanitaria europea;

2. invita gli Stati membri a effettuare con urgenza prove di stress dei loro sistemi sanitari onde verificare di essere pronti per un possibile ritorno della COVID-19 e altre crisi sanitarie future; sollecita la Commissione a coordinare tali lavori e a stabilire parametri comuni;

3. sostiene con forza la promozione di misure di prevenzione e di igiene efficaci per prevenire e controllare le infezioni; ritiene che alcune abitudini di base, tra cui le pratiche igieniche, dovrebbero essere sviluppate fin dalla più tenera età, durante la quale i bambini sono meglio in grado di assimilarle; sostiene i programmi educativi di prevenzione in materia di salute per i giovani (comportamenti innocui, alimentazione, sport ecc.);

4. invita la Commissione a proporre una direttiva su norme minime per la qualità dell'assistenza sanitaria, sulla base dei risultati delle prove di stress, che mantenga la competenza degli Stati membri nella gestione, l'organizzazione e il finanziamento dei loro sistemi sanitari e garantisca la sicurezza dei pazienti, norme di lavoro e di occupazione dignitose per gli operatori sanitari e la resilienza dell'Europa di fronte alle pandemie e ad altre crisi della salute pubblica;

5. sollecita la Commissione a istituire un indice europeo relativo all'assistenza sanitaria al fine di monitorare i progressi dei sistemi sanitari nell'UE;

6. invita la Commissione a integrare indicatori relativi all'assistenza sanitaria nel quadro del semestre europeo;

7. chiede alla Commissione di adottare un insieme comune di determinanti sanitari per monitorare le disuguaglianze sanitarie in base a età, sesso, situazione socioeconomica e ubicazione geografica e ad istituire una metodologia per verificare la situazione sanitaria negli Stati membri, al fine di individuare e dare priorità alle aree che necessitano di miglioramenti e di maggiori finanziamenti; ritiene che la Commissione dovrebbe valutare l'efficacia delle misure al fine di ridurre le disuguaglianze sanitarie derivanti dalle politiche riguardanti i fattori di rischio sociali, economici e ambientali;

8. invita gli Stati membri a fornire un'assistenza sanitaria integrata e accessibile a livello locale e regionale, onde consentire ai pazienti di ricevere un sostegno migliore nel loro ambiente locale e sociale;

9. invita la Commissione a proporre la creazione di un meccanismo europeo di risposta sanitaria (EHRM) per rispondere a tutti i tipi di crisi sanitarie (infettive, chimiche, ambientali, biologiche, alimentari e nucleari), per rafforzare il coordinamento operativo a livello di UE e per monitorare la costituzione e l'attivazione della riserva strategica di medicinali e attrezzature mediche e garantirne il corretto funzionamento; sottolinea che l'EHRM ufficializzerebbe i metodi di lavoro istituiti durante la crisi della COVID-19, basandosi sulle misure previste dalla direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera, dalla decisione relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero[2] e dal meccanismo unionale di protezione civile;

10. chiede la creazione di un'unità di gestione delle crisi sanitarie per gestire l'EHRM, coordinata dall'ECDC e guidata dal Commissario per la salute e il Commissario per la gestione delle crisi, insieme all'EMA e a un gruppo di esperti; chiede a tale unità di preparare un piano di emergenza per la pandemia, onde disporre di una risposta coordinata;

11. sottolinea che il coordinamento tra i sistemi sanitari nazionali è essenziale per garantire la solidarietà all'interno dell'Unione; sottolinea che occorre predisporre in modo adeguato appalti congiunti, il trasferimento coordinato di apparecchiature, la riserva e la circolazione di prodotti ematici e organi e il trasporto dei pazienti nell'assistenza transfrontaliera;

12. chiede la creazione di una piattaforma di scambio digitale, simile al portale dei dati sulla COVID-19, che potrebbe facilitare lo scambio di dati epidemiologici, di raccomandazioni sulle migliori prassi basate su dati scientifici per gli operatori sanitari e gli ospedali e di dati sullo stato esatto delle capacità mobilizzabili e sulle riserve di prodotti medici;

13. chiede il potenziamento della scorta rescEU, compresa la capacità di accumulo e il rafforzamento della capacità delle squadre mediche di emergenza;

14. ritiene che l'Unione dovrebbe poter contare sulla mobilitazione di operatori sanitari attraverso il corpo medico europeo, che è stato istituito per fornire un'assistenza medica tempestiva e competenze in materia di sanità pubblica in tutti gli Stati membri;

15. sostiene la mobilità a livello dell'UE per gli operatori sanitari, sia durante la loro formazione sia durante la loro carriera professionale attraverso Erasmus +, e il ruolo svolto da tale mobilità nel miglioramento delle conoscenze e delle competenze in materia di minacce per la salute;

16. invita la Commissione, gli Stati membri e i partner globali a garantire un accesso rapido, equo, paritario e a prezzi accessibili ai futuri vaccini e terapie contro la COVID-19 non appena saranno disponibili;

17. chiede che gli appalti congiunti dell'UE siano utilizzati per l'acquisto di vaccini e cure contro la COVID-19 e che tali appalti siano utilizzati con maggiore regolarità al fine di evitare che gli Stati membri siano in concorrenza tra loro nonché di garantire un accesso equo e a prezzi abbordabili a farmaci e dispositivi medici importanti, in particolare per quanto riguarda nuovi antibiotici innovativi, nuovi vaccini e medicine curative e medicinali per malattie rare;

18. invita la Commissione a rivedere il meccanismo di aggiudicazione congiunta nel quadro della decisione relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, ed a proporre un nuovo regolamento che ne promuova l'uso al fine di acquistare vaccini e cure, onde garantire l'efficienza e la trasparenza del processo e assicurare un accesso equo e a prezzi abbordabili ai medicinali, ai dispositivi medici, ai dispositivi di protezione e ad altri prodotti sanitari pertinenti; ritiene che una parte dei prodotti medici acquistati mediante la procedura di aggiudicazione congiunta dell'UE possa costituire una riserva dell'UE per imprevisti di prodotti medici che potrebbero scarseggiare;

19. invita la Commissione e gli Stati membri a riconsiderare l'idea di trasparenza dei prezzi netti e di rimborso di varie terapie, attraverso la revisione della direttiva 89/105/CEE del Consiglio[3], per porre gli Stati membri su un piano di parità nel negoziare con i fabbricanti per i trattamenti che non sono oggetto di aggiudicazione congiunta;

20. invita gli Stati membri ad adottare rapidamente una posizione comune sulla proposta concernente la valutazione delle tecnologie sanitarie, onde sostenere la cooperazione in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie a livello dell'Unione;

21. chiede la rapida attuazione del regolamento sulla sperimentazione clinica[4] che ha subito gravi ritardi, onde garantire la trasparenza dei risultati delle sperimentazioni cliniche e facilitare sperimentazioni cliniche transfrontaliere su vasta scala;

22. chiede il coordinamento e la messa in comune delle sperimentazioni cliniche multicentriche europee e la promozione delle azioni di ricerca e di formazione delle future reti universitarie europee;

23. invita la Commissione a proporre una revisione del regolamento sui medicinali orfani[5], del regolamento sui medicinali per uso pediatrico[6] e della direttiva recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano[7];

24. chiede che sia messa in atto una solida strategia farmaceutica dell'UE per affrontare i problemi delle catene di approvvigionamento farmaceutico nell'UE e a livello globale, che dovrebbe includere misure legislative, politiche e incentivi volti a incoraggiare la produzione di principi attivi e di farmaci essenziali in Europa, al fine di garantire l'approvvigionamento in qualsiasi momento e ridurre la dipendenza dai paesi terzi; chiede che in ogni Stato membro siano istituiti inventari nazionali obbligatori di medicinali e dispositivi medici e che le informazioni siano comunicate alla Commissione e all'EMA, onde garantire che eventuali carenze possano essere pianificate e affrontate;

25. invita gli Stati membri a promuovere e garantire l'accesso ai servizi in materia di diritti sessuali e riproduttivi, incluso l'accesso alla contraccezione e il diritto di accesso a servizi di aborto sicuri; invita gli Stati membri a considerare l'accesso alla contraccezione, inclusa la contraccezione di emergenza, e a servizi di aborto sicuri ove giuridicamente possibili, come servizi sanitari essenziali da mantenere in periodi di crisi;

26. chiede l'istituzione di una specifica azione congiunta sulla prevenzione della carenza di forniture mediche, onde consentire lo scambio di buone prassi tra gli Stati membri e per lo sviluppo di misure comuni di prevenzione;

27. invita la Commissione a pubblicare orientamenti mirati sulla direttiva sugli appalti pubblici[8] concernenti l'aggiudicazione di offerte al settore farmaceutico; chiede che tali orientamenti si basino sull'"offerta economicamente più vantaggiosa" (criteri MEAT) e sottolinea che dovrebbero mirare a garantire il miglior rapporto qualità-prezzo anziché semplicemente il prodotto più economico e dovrebbero considerare quale contributo tali offerte apporterebbero alla sicurezza dell'approvvigionamento dell'UE;

28. invita la Commissione a proporre un mandato rivisto per l'ECDC, al fine di aumentare considerevolmente il suo bilancio, il suo organico e le sue competenze, e consentirgli di estendere le sue competenze alle malattie croniche, elaborare orientamenti obbligatori per gli Stati membri e poter coordinare la ricerca di laboratorio in tempi di crisi sanitarie;

29. chiede un ruolo rafforzato per l'EMA nel monitorare, prevenire e affrontare le carenze di farmaci e nel coordinamento della progettazione e dell'approvazione di sperimentazioni cliniche nell'UE durante le crisi;

30. ritiene che occorra valutare la creazione di un organismo europeo equivalente all'autorità biomedica per la ricerca e lo sviluppo avanzati degli Stati Uniti, che sarebbe responsabile degli appalti e dell'elaborazione di contromisure per combattere il bioterrorismo, le minacce chimiche, nucleari e radiologiche, nonché le pandemie di influenza e le malattie emergenti;

31. chiede che il ruolo dell'EU-OSHA sia rafforzato al fine di garantire che gli operatori sanitari non siano esposti a rischi;

32. sottolinea che la vaccinazione previene, secondo le stime, 2,5 milioni di morti l'anno in tutto il mondo e riduce i costi dei trattamenti specifici per le malattie; ritiene che il preoccupante fenomeno dell'esitazione vaccinale e la disinformazione sulla vaccinazione andrebbero affrontati al fine di rassicurare i cittadini dell'UE;

33. chiede che gli orientamenti dell'UE per il settore sanitario siano rafforzati e in alcuni casi resi obbligatori; nota che alcuni esempi potrebbero includere piani d'azione dell'UE sulla resistenza antimicrobica e sottolinea che la vaccinazione dovrebbe essere rafforzata con misure vincolanti, come una tessera delle vaccinazioni per i cittadini nell'UE; chiede in particolare che gli orientamenti dell'ECDC relativi alla crisi sanitaria della COVID-19 siano resi obbligatori, come ad esempio i metodi per la registrazione dei decessi e dei casi di guarigione;

34. chiede l'istituzione di un portale di comunicazione per il pubblico, che consentirebbe all'Unione di condividere informazioni convalidate, inviare segnalazioni ai cittadini dell'UE e lottare contro la disinformazione; sottolinea che il portale potrebbe includere una vasta gamma di informazioni, campagne di prevenzione e programmi di educazione per i giovani; osserva che tale portale potrebbe essere utilizzato anche per promuovere, in cooperazione con l'ECDC, una copertura immunitaria globale a livello dell'UE;

35. invita la Commissione a proporre, in consultazione con la società civile, la creazione di uno spazio europeo dei dati sanitari, che rispetti appieno il quadro europeo in materia di protezione dei dati, al fine di migliorare la standardizzazione, la condivisione dei dati e l'adozione e la promozione di norme internazionali in materia di dati sanitari; ritiene che tale spazio europeo dei dati sanitari costituirebbe un passo fondamentale per sostenere direttamente i pazienti e i loro fornitori di servizi sanitari, garantendo alle persone di avere il controllo dei loro dati sanitari, facilitando la ricerca e sostenendo lo sviluppo di strumenti diagnostici, cure e servizi; sottolinea che più l'Unione si basa su dati condivisi al fine di migliorare l'assistenza sanitaria europea, più l'UE aumenterà la sua indipendenza da grandi società tecnologiche e più migliorerebbe le sue capacità in termini di cibersicurezza, garantendo così la sicurezza dei dati ed evitando violazioni della sicurezza che espongono i dati personali dei pazienti;

36. sostiene l'innovazione nel campo della digitalizzazione, in quanto apporterebbe benefici tangibili ai pazienti e agli operatori sanitari e fornirebbe un'assistenza sanitaria di elevata qualità sotto il profilo dei costi, riducendo nel contempo le disuguaglianze; sottolinea che si potrebbero fare importanti passi in avanti per quanto riguarda le competenze digitali, sia per gli operatori sanitari sia per i pazienti, specie nelle zone rurali e scarsamente popolate;

37. chiede il rafforzamento della sanità elettronica e della sanità mobile, nonché il ricorso alla telemedicina e al monitoraggio a distanza dei pazienti, in particolare in tempi di crisi sanitarie;

38. crede fermamente nel principio "One Health", che collega tra loro salute umana, salute animale e protezione dell'ambiente; ritiene che l'azione contro i cambiamenti climatici, il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e i metodi di produzione alimentare non sostenibili sia fondamentale al fine di proteggere gli esseri umani dagli agenti patogeni emergenti;

39. si impegna a continuare ad affrontare i fattori di rischio per la salute, come il consumo di tabacco, l'uso di alcol, la cattiva alimentazione, l'inquinamento atmosferico, l'esposizione a sostanze chimiche pericolose e le disuguaglianze sanitarie, al fine di migliorare i risultati in campo sanitario;

40. chiede che le reti di riferimento europee (ERN) siano ampliate in modo da includere le malattie trasmissibili (come la ERN nel settore della gestione delle crisi sanitarie) e non trasmissibili;

41. invita la Commissione a elaborare una strategia per un'Europa resiliente, che consista in una mappa di valutazione dei rischi e in opzioni per affrontare i principi di sana gestione, gli investimenti nei sistemi sanitari e la risposta alla pandemia a livello dell'UE, incluse catene di approvvigionamento resilienti nell'UE;

42. chiede un approccio coordinato, collaborativo e aperto nel settore della ricerca, con un ruolo più incisivo per la Commissione nel coordinare la ricerca sanitaria, al fine di evitare duplicazioni e orientare la ricerca in settori quali i medicinali, i vaccini, i dispositivi medici e le attrezzature necessari;

43. invita la Commissione a procedere a una valutazione sistematica, basata su indicatori intersettoriali, dell'impatto sulla salute di tutte le politiche dell'UE, al fine di valutarne l'impatto sul miglioramento della salute e del benessere delle persone nell'UE, nel quadro di un approccio che ponga la salute al centro di tutte le politiche;

44. ritiene che la cooperazione con i paesi terzi dovrebbe essere rafforzata scambiando conoscenze e migliori pratiche per quanto riguarda la preparazione e la risposta dei sistemi sanitari; invita la Commissione e gli Stati membri a costruire un partenariato forte ed efficace tra l'Unione e l'Africa e a dare priorità a sistemi sanitari più solidi, all'accesso universale ai servizi sanitari e alle attività di ricerca e sviluppo in ambito sanitario a livello mondiale nel quadro della strategia dell'UE con l'Africa (JOIN(2020)0004);

45. accoglie con grande favore l'aumento esponenziale del bilancio proposto per il nuovo programma EU4Health;

46. ritiene che la protezione della salute delle popolazioni vulnerabili contro le malattie legate all'ambiente costituisca un investimento essenziale per garantire uno sviluppo umano ed economico adeguato;

47. invita la Commissione a proporre un nuovo quadro strategico per la salute e la sicurezza per il periodo 2021-2027, ad aggiornare la legislazione sul diritto di disconnettersi, a proporre una nuova direttiva sulle patologie muscoloscheletriche connesse al lavoro e una nuova direttiva sul benessere mentale sul luogo di lavoro allo scopo di riconoscere l'ansia, la depressione e il burn-out come malattie professionali;

48. invita la Commissione a presentare una proposta legislativa volta a inserire sostanze tossiche per la riproduzione nell'ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE relativa ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro[9] per allinearla alle modalità di trattamento delle sostanze mutagene, cancerogene o tossiche per la riproduzione (CMR) in altre normative dell'UE in materia di sostanze chimiche (per esempio REACH[10] e legislazione su biocidi, pesticidi e cosmetici);

49. ritiene che gli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19 dovrebbero essere affrontati nel quadro della conferenza sul futuro dell'Europa, che potrebbe presentare proposte chiare su come rafforzare la politica sanitaria dell'UE;

50. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 

Ultimo aggiornamento: 8 luglio 2020
Note legali - Informativa sulla privacy