Proposta di risoluzione - B9-0356/2020Proposta di risoluzione
B9-0356/2020

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sull'intensificarsi delle tensioni a Varosia in seguito alle azioni illegali della Turchia e la necessità di riprendere con urgenza i colloqui

18.11.2020 - (2020/2844(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Lars Patrick Berg, Anna Bonfrisco, Susanna Ceccardi, Jaak Madison, Harald Vilimsky, Marco Zanni
a nome del gruppo ID

Procedura : 2020/2844(RSP)
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B9-0356/2020
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B9-0356/2020

Risoluzione del Parlamento europeo sull'intensificarsi delle tensioni a Varosia in seguito alle azioni illegali della Turchia e la necessità di riprendere con urgenza i colloqui

(2020/2844(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 24 novembre 2020, sull'intensificarsi delle tensioni a Varosia in seguito alle azioni illegali della Turchia e la necessità di riprendere con urgenza i colloqui,

 vista la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, del 10 dicembre 1982,

 viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 550 (1984), dell'11 maggio 1984, e n. 789 (1992), del 25 novembre 1992,

 visto il Trattato Nord Atlantico del 4 aprile 1949, in particolare l'articolo 1,

 visto l'accordo del 12 settembre 1963 che istituisce un'associazione tra la Comunità economica europea e la Turchia ("accordo di Ankara")[1],

 vista la decisione n. 1/95 del Consiglio di associazione CE-Turchia, del 22 dicembre 1995, relativa all'attuazione della fase finale dell'unione doganale[2],

 visto il regolamento (CE) n. 390/2001 del Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativo all'assistenza alla Turchia nel quadro della strategia di preadesione e, in particolare, all'istituzione di un partenariato per l'adesione[3],

 vista la decisione del Consiglio 2008/157/CE, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato per l'adesione con la Repubblica di Turchia[4],

 viste la riunione del Consiglio Affari esteri del 9 dicembre 2019 e le conclusioni del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre 2019,

 visto il piano d'azione congiunto UE-Turchia del 29 novembre 2015 e la dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016,

 viste le sue precedenti risoluzioni sulla Turchia,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il tentativo di riaprire la zona recintata di Varosia, in condizioni di occupazione militare o sotto l'amministrazione della Repubblica turca di Cipro del Nord (l'illegale regime fantoccio turco nelle zone occupate), viola le risoluzioni delle Nazioni Unite che prevedono il mantenimento dello status quo nella zona  nonché il rispetto del diritto internazionale e degli obblighi della Turchia nei confronti dell'UE e dei suoi Stati membri e potrebbe compromettere il processo di raggiungimento di una soluzione alla questione di Cipro;

B. considerando che la Turchia sta tenendo un comportamento sempre più aggressivo, non solo nella regione del Mediterraneo, diventando in tal modo una reale minaccia per molti Stati membri dell'UE, per i loro interessi strategici e per la stabilità internazionale;

C. considerando che dal maggio 2019 la Turchia effettua attività di trivellazione nel Mediterraneo orientale al largo delle coste di Cipro; che la Turchia sta effettuando una serie di attività di prospezione di idrocarburi nella zona economica esclusiva di Cipro, in violazione della stessa;

D. considerando che, come affermato dal Consiglio Affari Esteri del 9 dicembre e nelle conclusioni del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre, l'accordo tra la Libia e la Turchia costituisce una minaccia per la stabilità regionale, viola i diritti di sovranità degli Stati membri e di paesi terzi ed è in contrasto con la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare;

E. considerando che la Turchia, attraverso le sue azioni in Siria, sta mettendo a repentaglio la sicurezza dell'Europa, causando in tal modo legittime preoccupazioni in merito alle azioni di uno Stato membro della NATO in Medio Oriente;

1. condanna i tentativi della Turchia di riaprire la zona recintata di Varosia; condanna, inoltre, le continue violazioni di territori sovrani da parte della Turchia e sottolinea il ruolo della Turchia nella creazione di nuovi conflitti e nell'aggravamento di quelli esistenti in varie regioni vulnerabili, tra cui, ma non solo, la Siria, la Libia, la Somalia e il Nagorno-Karabakh;

2. propone che la decisione sull'Unione doganale, entrata in vigore il 1º gennaio 1996, sia sospesa per un periodo rinnovabile di sei mesi;

3. invita la Commissione e il Consiglio a porre fine a tutti i finanziamenti destinati alla Turchia associati al processo di preadesione, al quadro finanziario pluriennale attuale e previsto, allo strumento dell'UE per i rifugiati in Turchia e al piano d'azione congiunto UE-Turchia in materia di migrazione; invita, inoltre, l'UE a porre fine a tutti i prestiti della Banca europea degli investimenti a favore della Turchia;

4. invita la Commissione e il Consiglio a interrompere irrevocabilmente e senza condizioni tutti i negoziati relativi all'adesione della Turchia all'UE, in quanto non è un paese europeo e non agisce in conformità dei valori europei, in particolare quelli volti a preservare un'Europa pacifica, e pertanto non dovrebbe diventare uno Stato membro dell'Unione europea;

5. propone che il Consiglio Nord Atlantico escluda d'ora in avanti la Turchia dalle sue riunioni fino a quando essa non porrà fine alle violazioni delle disposizioni del Trattato del Nord Atlantico;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l'azione esterna, al presidente della delegazione del Parlamento europeo alla commissione parlamentare mista UE-Turchia, al Consiglio Nord Atlantico, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo della Repubblica di Turchia.

 

 

Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2020
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