Proposta di risoluzione - B9-0232/2021Proposta di risoluzione
B9-0232/2021

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul 5° anniversario dell'accordo di pace in Colombia

26.4.2021 - (2021/2643(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Anna Fotyga, Charlie Weimers, Jadwiga Wiśniewska, Adam Bielan, Carlo Fidanza, Hermann Tertsch, Assita Kanko, Veronika Vrecionová
a nome del gruppo ECR

Procedura : 2021/2643(RSP)
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Risoluzione del Parlamento europeo sul 5° anniversario dell'accordo di pace in Colombia

(2021/2643(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la sua risoluzione del 20 gennaio 2016 sul sostegno al processo di pace in Colombia[1],

 visto l'accordo finale per porre fine al conflitto armato e instaurare una pace stabile e duratura tra il governo della Colombia e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia – Esercito del popolo (FARC-EP), firmato il 24 novembre 2016,

 visto il dialogo politico e l'accordo di cooperazione tra l'UE e la Comunità andina,

 viste le relazioni sulla strategia internazionale per il controllo degli stupefacenti, delle droghe e delle sostanze chimiche pubblicate nel 2016 e 2020 dall'Ufficio per gli affari internazionali in materia di stupefacenti e di applicazione della legge presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti,

 vista la comunicazione inviata il 14 aprile 2021 da Claudia Blum, ministra degli Affari esteri della Colombia, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Presidente del Consiglio di sicurezza sulla situazione al confine causata dall'appoggio del Venezuela a gruppi armati e organizzati narco-terroristi;

 vista la dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 28 aprile 2021 sul 5° anniversario dell'accordo di pace in Colombia,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che nel novembre 2016, dopo molti tentativi falliti, il gruppo di guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) e il governo colombiano hanno firmato un secondo accordo di pace riveduto, ponendo fine a oltre 50 anni di conflitto violento e al più lungo conflitto armato della storia dell'America latina, che ha provocato la morte di oltre 220 000 persone;

B. considerando che le Nazioni Unite hanno convenuto di monitorare l'attuazione dell'accordo di pace e il disarmo dei guerriglieri delle FARC;

C. considerando che le FARC sono diventate un partito politico e hanno partecipato alle elezioni legislative del marzo 2018 senza ottenere alcun seggio, il che dimostra la mancanza di sostegno pubblico;

D. considerando che di recente la situazione in Colombia è tornata a farsi delicata, non solo perché il processo di pace sta subendo delle battute d'arresto, ma anche per le conseguenze della crisi dei rifugiati venezuelani, oltre 1,8 milioni dei quali risiedono attualmente in Colombia dove godono di uno status di protezione temporanea, e per l'impatto della pandemia di COVID-19;

E. considerando che le FARC-EP hanno sistematicamente violato l'accordo di pace;

  • che non hanno assunto piena responsabilità per le forme più gravi di reati e violazioni dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali, rapimenti, crimini sessuali, aborti forzati e l'uso di armi non convenzionali e armi vietate dal diritto internazionale umanitario;
  • che non hanno rispettato appieno l'obbligo di restituire i beni illeciti accumulati durante decenni, poiché dei beni stimati a 236 milioni di EUR nei loro inventari, hanno consegnato appena un milione di EUR entro il termine del 31 dicembre 2020;
  • che hanno violato il loro impegno alla smobilitazione e solo l'85 % dei 13 202 membri smobilitati delle FARC continua a partecipare al processo di pace;
  • F. considerando che i dissidenti delle FARC, guidati da ex negoziatori della guerriglia, che hanno di recente espresso la loro volontà di sostenere militarmente il dittatore venezuelano Nicolás Maduro, contano più di 2 500 uomini armati e strutture in 20 dei 32 dipartimenti del paese, controllano il traffico di droga e il 93,5 % delle colture di coca e sono responsabili di almeno il 14 % degli omicidi di leader dei movimenti sociali in Colombia;

    G. considerando che in un video trasmesso di recente dal canale colombiano RCN, il 28° fronte dei cosiddetti dissidenti delle FARC-EP, che opera nei dipartimenti di Arauca, Casanare e Boyacá, ha registrato una dichiarazione di appoggio incondizionato al dittatore venezuelano Nicolás Maduro, ostentando l'aspetto terroristico e ribadendo l'impegno "antimperialista" del gruppo;

    H. considerando che il governo colombiano, per mezzo di Claudia Blum, ministra degli Affari esteri, ha rilasciato una dichiarazione indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite in cui denuncia la grave situazione al confine causata dall'appoggio del regime illegittimo venezuelano a gruppi armati e organizzati narco-terroristi;

    I. considerando che nel 2007 il regime venezuelano sotto la guida di Chávez ha donato 300 milioni di USD alle FARC, come rivelato dall'Istituto internazionale di studi strategici (IISS) dopo aver analizzato i file recuperati dal computer dell'ex leader delle FARC Raúl Reyes;

    J. considerando che le FARC hanno ottenuto materiale di guerra grazie alle forniture provenienti da Russia e Cina, nel tentativo di creare eserciti ibridi di frontiera con l'appoggio delle forze militari russe e dei mercenari inviati dalla Russia a scopo di addestramento, sostegno e tecnologia;

    K. considerando che il 10º e il 28º fronte delle FARC controllano le rotte del narcotraffico al confine con il Venezuela; che il Cartel de los Soles è una struttura corrotta coinvolta nel traffico di droga, che fa parte dei piani governativi del regime di Maduro e che conta con la partecipazione di un gran numero di generali dell'esercito;

    L. considerando che le FARC sviluppano da decenni relazioni con i governi, i regimi e le forze strategiche di Venezuela, Ecuador, Bolivia e Perù;

    M. considerando che nella sua relazione di marzo 2020 sulla strategia internazionale per il controllo degli stupefacenti, delle droghe e delle sostanze chimiche, l'Ufficio per gli affari internazionali in materia di stupefacenti e di applicazione della legge presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che le droghe illecite che hanno transitato in Venezuela nel 2019 erano prevalentemente dirette nei Caraibi, in America centrale, negli Stati Uniti, in Africa occidentale e in Europa, e che le organizzazioni colombiane dedite al traffico di stupefacenti, comprese le fazioni dissidenti delle FARC, l'ENL e altri gruppi criminali, facilitano il transito di droghe illecite attraverso il Venezuela;

    N. considerando che il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni nei confronti di almeno 22 persone, compresi funzionari ed ex funzionari del regime di Maduro, tra cui i generali Hugo Carvajal e Henry Rangel Silva, Ramón Rodríguez Chacín, il maggior generale Cliver Alcalá Cordones, l'ex vicepresidente Tareck El Aissami, il prestanome Samarak López, Pedro Luís Martín e due dei suoi collaboratori; che il regime di Maduro non ha preso provvedimenti contro questi o altri funzionari governativi e militari noti per avere legami con le FARC;

    O. considerando che l'Ecuador e la Bolivia rimangono importanti paesi di transito per le spedizioni di droga che coinvolgono organizzazioni criminali transnazionali come i cartelli messicani Los Zetas, i cartelli di Sinaloa e del Golfo; che le FARC utilizzano sempre più spesso aerei privati e piste clandestine per trasportare denaro in Ecuador e cocaina in Messico e in America centrale;

    P. considerando che in numerose operazioni di narcotraffico sono stati individuati atterraggi di velivoli senza autorizzazione presso l'aeroporto Mariscal Sucre di Quito; che tali aerei hanno fatto uso dell'hangar presidenziale, il che dimostra la continua ingerenza del traffico di droga nelle istituzioni e nel governo di Rafael Correa; che i suddetti velivoli si servono anche dell'aeroporto di Chimoré a Chapare, nel dipartimento di Cochabamba in Bolivia;

    Q. considerando che, secondo il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, nel 2018 un'organizzazione dissidente delle FARC coinvolta nel traffico di droga, nota come Frente Oliver Sinisterra, ha sferrato attacchi lungo il confine settentrionale dell'Ecuador con la Colombia; che il transito e le operazioni delle FARC in Ecuador non sono mai cessate durante il mandato di Rafael Correa;

    R. considerando che l'intera rete formata da narcotrafficanti, dalle FARC e da diversi regimi politici rappresenta una minaccia multilaterale che costituisce una nuova sfida per l'emisfero e una minaccia per la pace;

    S. considerando che la giurisdizione speciale per la pace è stata implicata in irregolarità inaccettabili per qualsiasi istituzione preposta alla giustizia di transizione ed è stata messa in discussione alla luce della sua politicizzazione, tra cui la presenza di magistrati accusati di aver difeso le FARC in passato, di aver manipolato elementi probatori e di aver mantenuto rapporti con partiti politici quali "Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC)", fondata da ex guerriglieri delle FARC e ideologicamente loro allineata, che dovrebbero essere processati dalla giurisdizione speciale per la pace;

    T. considerando che la giurisdizione speciale per la pace è stata istituita tre anni fa, ma ad oggi nessun membro delle FARC è stato condannato per le sue azioni, e che le FARC godono di amnistie, mentre gli agenti statali che non sono stati condannati sono obbligati a rimanere in detenzione preventiva;

    U. considerando che, nei sette macrocasi da essa avviati, la giurisdizione speciale per la pace non rispetta i diritti delle vittime, esclude eventi gravi come l'assedio e la distruzione di villaggi, i crimini sessuali e gli aborti forzati, gli sfollamenti forzati e la ricerca di fonti di finanziamento per le FARC; che la giurisdizione speciale per la pace considera il traffico di droga un reato alla stregua dei reati politici, il che ha permesso ai trafficanti di droga senza legami con le FARC di comprare la loro impunità;

    V. considerando che il numero delle vittime delle FARC è nell'ordine dei milioni, mentre la giurisdizione speciale per la pace ne ha confermate appena 300 000; che le vittime sono costrette a rivittimizzarsi per essere riconosciute come tali dalla giurisdizione speciale per la pace, anche se sono già state riconosciute come vittime da altre autorità e giurisdizioni in Colombia;

    W. considerando che la giurisdizione speciale per la pace ha negligentemente concesso la libertà a Jesús Santrich, ex comandante della guerriglia delle FARC e membro della squadra negoziale per gli accordi di pace, accusato di traffico di droga dopo la firma dell'accordo di pace, sebbene la DEA e la procura colombiana abbiano fornito dodici registrazioni audio che dimostrano gli atti criminali commessi dopo il 1° dicembre 2016; che tale decisione ha impedito la sua estradizione negli Stati Uniti, contribuendo alla sua fuga; che da allora, secondo fonti di intelligence, Santrich guida i dissidenti delle FARC dal territorio venezuelano;

    X. considerando che il Fondo fiduciario dell'UE per la Colombia ha mobilitato oltre 128 milioni di EUR provenienti dal bilancio dell'UE, nonché da 21 Stati membri, dal Cile e dal Regno Unito; che il suo quinto comitato strategico ha definito le linee strategiche future il 22 gennaio 2021;

    1. sottolinea l'impegno del governo colombiano ad attuare l'accordo finale, in particolare nel contesto delle nuove sfide poste dai crescenti flussi migratori dal Venezuela, così come degli effetti sanitari, sociali ed economici della pandemia di COVID-19;

    2. elogia la Colombia per i progressi compiuti nell'attuazione dell'accordo, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo rurale, sottolineando l'importanza dei piani di sviluppo con approccio territoriale (PDET) nei 170 comuni maggiormente colpiti dalla negligenza, dalla povertà e dalla violenza, e ponendo in rilievo la partecipazione del settore privato al programma "Obras por impuestos";

    3. mette tuttavia in dubbio la fattibilità dell'accordo di pace se una delle parti coinvolte non è disposta a rispettare nessuno degli impegni presi ed esorta quindi le parti a impegnarsi per la piena e completa attuazione dell'accordo di pace;

    4. ritiene prioritario correggere le carenze della giurisdizione speciale per la pace e fornire un risarcimento alle vittime dei conflitti armati;

    5. chiede alla Commissione di perseguire una cooperazione coordinata con altri donatori e, nel quadro del Fondo fiduciario dell'UE per la Colombia, di continuare a dare priorità alle zone rurali, che sono state colpite in modo sproporzionato dal conflitto;

    6. ribadisce il suo pieno sostegno alle autorità colombiane nella difesa dell'ordine pubblico in tutto il territorio colombiano;

    7. esprime la sua solidarietà alla Colombia dinanzi alle continue violazioni delle sue frontiere da parte delle forze narcoterroristiche che operano dal Venezuela e ribadisce la sua solidarietà al governo del presidente Duque di fronte alle minacce del regime venezuelano;

    8. appoggia pienamente le misure tese a combattere il traffico di droga, che costituisce la principale fonte di finanziamento di tutte le reti terroristiche e criminali, e sostiene la ripresa delle fumigazioni aeree per porre fine alla coltivazione, alla produzione, al trattamento e al traffico illegale di stupefacenti;

    9  plaude alle misure adottate dal presidente Duque per integrare in Colombia i quasi due milioni di migranti venezuelani che fuggono dalla repressione, dalla fame e dalla situazione di violenza e terrore sotto il regime di Maduro;

    10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e al governo della Colombia.

    Ultimo aggiornamento: 28 aprile 2021
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