Proposta di risoluzione - B9-0327/2021Proposta di risoluzione
B9-0327/2021

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Afghanistan

7.6.2021 - (2021/2712(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Petras Auštrevičius, Izaskun Bilbao Barandica, Dita Charanzová, Olivier Chastel, Vlad Gheorghe, Bernard Guetta, Karin Karlsbro, Ilhan Kyuchyuk, Nathalie Loiseau, Karen Melchior, Samira Rafaela, Frédérique Ries, María Soraya Rodríguez Ramos, Nicolae Ştefănuță, Dragoş Tudorache, Hilde Vautmans
a nome del gruppo Renew

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0324/2021

Procedura : 2021/2712(RSP)
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B9-0327/2021
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B9-0327/2021

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Afghanistan

(2021/2712(RSP))

Il Parlamento europeo,

 visto l'accordo di cooperazione sul partenariato e sullo sviluppo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica islamica di Afghanistan, dall'altra, firmato il 18 febbraio 2017,

 vista la dichiarazione del Consiglio del Nord Atlantico sui negoziati per la pace in Afghanistan, del 9 dicembre 2020,

 viste le osservazioni rese il 14 aprile 2021 dal Presidente Biden sulla via da seguire in Afghanistan,

 visto il quadro per l'autosufficienza attraverso la responsabilità reciproca adottato in occasione della conferenza sull'Afghanistan tenutasi a Bruxelles il 4 e 5 ottobre 2016,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che gli Stati Uniti hanno deciso unilateralmente di ritirare tutte le truppe presenti in Afghanistan entro l'11 settembre 2021; che gli alleati della NATO seguono il principio "entriamo insieme, usciamo insieme" e ritireranno le truppe nello stesso momento;

B. considerando che nel 2020, a Doha, hanno avuto inizio i colloqui di pace afghani tra il governo afghano e i talebani; che l'accordo di cessate il fuoco non è stato rispettato e che, mentre i talebani attendono il ritiro delle truppe degli alleati, i colloqui di pace sono in fase di stallo;

C. considerando che la rappresentanza delle donne e dei loro diritti nell'ambito dei colloqui di pace afghani è sproporzionata e richiede un approccio maggiormente basato sugli impegni da parte dei soggetti negoziali;

D. considerando che le donne, i bambini e le minoranze etniche saranno i più colpiti dal fallimento dei colloqui di pace afghani e dai tentativi di perseguire una soluzione militare al conflitto; che le donne afghane hanno già iniziato a limitare i propri spostamenti per ridurre i rischi e che l'accesso dei minori all'istruzione e al gioco è ostacolato dalle minacce di violenza; che il recente bombardamento di una scuola femminile a Kabul ha provocato ben 85 morti, tra cui molte studentesse;

E. considerando che le donne e le ragazze continuano a subire discriminazioni e violenze di genere in tutto l'Afghanistan e che il tasso di denuncia di tali episodi rimane cronicamente basso; che le donne e le ragazze spesso temono azioni di rappresaglia e non nutrono fiducia nelle autorità, mentre chi lo fa si trova ad assistere alla persistente incapacità delle autorità di indagare sui casi di violenza mirata nei loro confronti;

F. considerando che è essenziale preservare i progressi realizzati in Afghanistan negli ultimi vent'anni, in particolare in termini di diritti umani e le libertà fondamentali;

G. considerando che la pandemia di COVID-19 ha accresciuto in misura drammatica il tasso di povertà nel paese; che le misure anti COVID-19 e il deterioramento della situazione della sicurezza hanno limitato l'accesso dell'assistenza umanitaria al popolo afghano;

H. considerando che, dall'inizio della pandemia, l'UE ha mobilitato quasi 147 milioni di EUR per far fronte alla crisi sanitaria immediata e offrire assistenza umanitaria a quanti si trovano in difficoltà; che l'Unione ha recentemente annunciato un sostegno aggiuntivo pari a 35 milioni di EUR per contrastare l'attuale pandemia e attenuare le sue ripercussioni socioeconomiche in Afghanistan;

I. considerando che, secondo le previsioni, nel 2021 l'Afghanistan dovrebbe essere colpito da siccità, il che accrescerebbe il numero attuale di persone che si trovano in una situazione allarmante di insicurezza alimentare (5,5 milioni) e obbligherebbe altri 17,6 milioni di persone a far fronte a una grave insicurezza alimentare;

J. considerando che l'UE è il principale fornitore di aiuti allo sviluppo in Afghanistan, avendo donato oltre 4 miliardi di EUR in aiuti allo sviluppo dal 2002;

K. considerando che, in occasione della conferenza di Ginevra del 2020 sull'Afghanistan, l'UE si è impegnata a donare al paese 1,2 miliardi di EUR in assistenza a lungo termine e assistenza di emergenza per il periodo 2021-2025; che tale impegno è stato accompagnato da una comunicazione, rilasciata dall'UE e dai paesi che congiuntamente rappresentano circa l'80 % del totale dell'aiuto pubblico allo sviluppo per l'Afghanistan, nella quale vengono sottolineati gli elementi fondamentali che il paese deve garantire per continuare a ricevere tali aiuti, tra cui un impegno continuo a favore della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani;

L. considerando che la situazione della sicurezza in Afghanistan si sta progressivamente deteriorando e che il numero di attacchi contro le forze afghane è in aumento, come pure le uccisioni mirate di attivisti, operatori dei media, educatori, medici, giudici e funzionari governativi afghani;

M. considerando che, dall'inizio dei colloqui di pace afghani, è cresciuto sensibilmente il numero di attacchi sferrati dai talebani con l'obiettivo di riappropriarsi dei territori controllati dal governo;

N. considerando che il costo economico del terrorismo in Afghanistan, che nel 2018 era pari a quasi il 20 % del PIL nazionale, priva i bambini afghani del loro futuro, della possibilità di ricevere un'istruzione, della prospettiva di ottenere un'occupazione stabile e di servizi come l'assistenza sanitaria statale;

O. considerando che le imprese afghane subiscono gli effetti negativi delle estorsioni praticate dai talebani, che obbligano gli agricoltori a coltivare oppio e svolgere attività estrattive illegali;

P. considerando che l'Afghanistan figura tra i paesi meno pacifici al mondo e presenta uno dei numeri più elevati di rifugiati registrati;

Q. considerando che, su una popolazione totale di 36 milioni di persone, gli sfollati sono quattro milioni; che 2,5 milioni di cittadini afghani hanno già abbandonato il paese in cerca di sicurezza;

R. considerando che il ritorno dei talebani e il collasso del governo afghano potrebbero dare nuovo impulso alla migrazione verso l'Europa;

1. esprime profonda preoccupazione per l'aumento della violenza in Afghanistan e condanna nei massimi termini possibili gli attacchi terroristici e il livello inaccettabile di violenza da parte dei talebani contro le forze nazionali afghane e i civili, come pure l'uccisione mirata di attivisti dei diritti civili, operatori dei media, educatori, medici, giudici e funzionari governativi; esprime sentite condoglianze e il proprio sostegno alle vittime di attacchi terroristici e alle loro famiglie;

2. manifesta viva preoccupazione per le conclusioni della relazione del gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite, secondo cui le relazioni tra i talebani e Al-Qaida si sarebbero intensificate, e per l'avvertimento relativo al fatto che i talebani sarebbero contrari ai colloqui di pace e preferirebbero un colpo di Stato militare; prende altresì atto delle segnalazioni secondo cui i talebani starebbero attivamente preparando operazioni militari per il 2021;

3. chiede un'indagine credibile e trasparente sotto l'egida delle Nazioni Unite sull'attacco che ha colpito una scuola femminile, uccidendo 85 persone, perlopiù studentesse della minoranza sciita hazara di età compresa tra gli 11 e i 17 anni; invita inoltre le Nazioni Unite a istituire una commissione d'inchiesta per indagare sull'aumento del numero di attacchi contro le strutture civili, tra cui scuole e moschee;

4. chiede la ripresa immediata dei colloqui di pace afghani e un cessate il fuoco immediato, permanente e globale quale condizione necessaria per instaurare un clima di fiducia e dimostrare un reale impegno da parte dei talebani a favore di una riconciliazione duratura;

5. ribadisce che è necessario un sostegno continuo da parte dell'UE per assistere l'Afghanistan nella lotta contro la pandemia di COVID-19, fornire vaccini alla popolazione afghana e aiutare con l'organizzazione degli sforzi di vaccinazione;

6. sostiene il processo di pace a guida e titolarità afghana; invita le parti a trovare un accordo che tuteli i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti gli afghani, in particolare delle donne, dei bambini e delle minoranze, e a basarsi sui progressi economici, sociali, politici e di sviluppo conseguiti a partire dal 2001 nell'ambito di un quadro costituzionale democratico;

7. sottolinea che solo una soluzione politica offre la speranza di una pace duratura; raccomanda alle parti di chiedere l'aiuto di un mediatore esterno, come ad esempio le Nazioni Unite, per trovare un accordo su una tabella di marcia politica per un Afghanistan prospero, in cui regni la pace interna e con i paesi vicini;

8. osserva che l'Afghanistan continua a essere indicato come uno dei paesi più letali al mondo per i bambini; invita l'UE e il governo afghano a garantire un'adeguata protezione dei bambini al fine di evitare che vengano reclutati per combattere per gruppi armati o tra le schiere delle forze di sicurezza afghane;

9. evidenzia che è necessario evitare lo scenario di uno "Stato fallito" e ribadisce il suo fermo impegno a continuare a offrire il proprio sostegno all'Afghanistan e al governo afghano in modo da finanziare la ricostruzione civile e contribuire alla conclusione dei negoziati di pace in corso;

10. esorta il Consiglio e la Commissione a elaborare una strategia globale per la futura cooperazione con l'Afghanistan in seguito al ritiro delle truppe degli alleati della NATO;

11. pone in rilievo l'importanza di una cooperazione regionale efficace con i paesi confinanti con l'Afghanistan ai fini del conseguimento della stabilità e di una pace duratura;

12. sottolinea che occorrono parametri di riferimento e meccanismi di monitoraggio chiari per valutare i progressi compiuti e l'impiego efficiente e trasparente dei fondi europei;

13. evidenzia che gli aiuti europei continueranno a essere condizionati dai risultati degli ultimi 20 anni in termini di costruzione dello Stato, diritti delle donne e istruzione;

14. riconosce il lavoro svolto dalle organizzazioni non governative locali e internazionali, che offrono servizi, assistenza e soccorso al popolo afghano nonostante i rischi per la sicurezza;

15. sottolinea che l'UE ha interesse a investire nella stabilità afghana per evitare sfide in materia di migrazione, la produzione e il traffico di stupefacenti e l'accoglienza dei combattenti terroristi;

16. avverte che la comunità internazionale deve garantire che l'Afghanistan non venga nuovamente utilizzato dai gruppi terroristici per minacciare la sicurezza di altri paesi;

17. evidenzia l'importanza di una cooperazione efficace tra l'UE e la NATO dopo il ritiro delle truppe nell'assistere le forze nazionali afghane a provvedere alla sicurezza del popolo dell'Afghanistan; è favorevole al finanziamento e all'addestramento continui delle forze di sicurezza afghane;

18. ribadisce l'impegno dell'UE a combattere il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, incluso il suo finanziamento, a smantellare le infrastrutture terroristiche e a contrastare la radicalizzazione;

19. osserva che gli aiuti umanitari continueranno a essere necessari nel prossimo futuro e che l'accesso degli attori impegnati sul fronte umanitario e dello sviluppo deve essere garantito in tutto il paese, nel pieno rispetto dei principi umanitari e del diritto internazionale umanitario; chiede un maggiore sostegno a favore del sistema sanitario afghano, in particolare per quanto riguarda le cure mediche per le donne;

20. chiede che l'UE contribuisca maggiormente alla risposta umanitaria al fine di attenuare l'impatto della siccità prevista in Afghanistan, in particolare per colmare il divario in termini di finanziamenti, così da fornire assistenza alimentare umanitaria ed esortare le parti in conflitto e le autorità governative a garantire l'accesso umanitario;

21. segnala la potenziale crescita economica che l'Afghanistan potrebbe registrare sfruttando le proprie risorse naturali, quali litio, gas naturale, cobalto, oro e altri giacimenti minerari;

22. sottolinea che gli aiuti europei per lo sviluppo di infrastrutture e la promozione dell'attività estrattiva potrebbe apportare benefici al popolo afghano offrendo posti di lavoro e risorse per i servizi pubblici critici;

23. evidenzia che i fondi europei devono essere investiti nel miglioramento della connettività regionale in modo da facilitare gli scambi e il transito, dotando così l'Afghanistan degli strumenti necessari per crescere sotto il profilo economico;

24. esprime la propria disponibilità a dialogare più intensamente con le autorità afghane, in particolare l'Assemblea nazionale, e la società civile afghana;

25. invita il Consiglio e la Commissione a garantire una presenza continua e sicura della delegazione dell'UE in Afghanistan e a cooperare con la comunità internazionale ai fini di una presenza continua sul fronte diplomatico, dello sviluppo e umanitario;

26. sollecita gli Stati membri a concedere il visto al personale locale sulla base di un rischio giustificato per la loro vita a fronte della loro cooperazione con le forze alleate e del servizio prestato a queste ultime; chiede che ciò sia preceduto da una scrupolosa valutazione individuale che tenga pienamente conto di tutti gli aspetti in termini di ammissibilità e sicurezza;

27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, all'inviato speciale dell'UE per l'Afghanistan, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento della Repubblica islamica di Afghanistan.

 

 

Ultimo aggiornamento: 9 giugno 2021
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