Proposta di risoluzione - B9-0526/2021Proposta di risoluzione
B9-0526/2021

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Tunisia

18.10.2021 - (2021/2903(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Pedro Marques, Maria Arena
a nome del gruppo S&D

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0523/2021

Procedura : 2021/2903(RSP)
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B9-0526/2021
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B9-0526/2021

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Tunisia

(2021/2903(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sulla Tunisia,

 viste la dichiarazione del 27 luglio 2021 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) a nome dell'Unione europea e le dichiarazioni rese dal VP/AR alla stampa il 10 settembre 2021 a Tunisi,

 visti la comunicazione congiunta della Commissione e del VP/AR del 9 febbraio 2021, dal titolo "Un partenariato rinnovato con il vicinato meridionale - Una nuova agenda per il Mediterraneo" (JOIN(2021)0002), e il documento di lavoro congiunto dei servizi a essa allegato, dal titolo "Renewed Partnership with the Southern Neighbourhood – Economic and Investment Plan for the Southern Neighbours" (Un partenariato rinnovato con il vicinato meridionale - Piano economico e d'investimento per i vicini meridionali) (SWD/2021/0023),

 visto l'accordo di associazione UE-Tunisia del 1995,

 vista la Costituzione della Tunisia del 2014,

 visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966, di cui la Tunisia è parte,

 vista la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW), ratificata dalla Tunisia nel 1985,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la rivoluzione tunisina del dicembre 2010 ha posto fine al regime autocratico del Presidente Zine El Abidine Ben Ali e avviato una nuova era di politica multipartitica nel paese;

B. considerando che il 25 luglio 2021 il Presidente Kais Saied ha destituito il Primo ministro Hichem Mechichi, sospeso il Parlamento per un periodo iniziale di 30 giorni e privato i deputati della loro immunità; che il Presidente ha giustificato tale mossa invocando l'articolo 80 della Costituzione tunisina, che gli conferisce il potere di prendere misure eccezionali per far fronte a una "crisi imminente" nel paese; che l'articolo 80 della Costituzione prevede che, nelle situazioni di emergenza, il Parlamento lavori in seduta permanente a fianco del Presidente;

C. considerando che i governi degli Emirati Arabi Uniti, dell'Arabia Saudita e dell'Egitto hanno immediatamente espresso il loro encomio per l'iniziativa del Presidente Saied sostenendola retoricamente;

D. considerando che la decisione del Presidente Saied si inserisce in un contesto di grave crisi economica e sanitaria caratterizzato da un tasso di decessi per COVID-19 che è il secondo al mondo; che le divisioni politiche interne hanno bloccato per anni il sistema istituzionale tunisino, impedendo al paese di attuare le riforme previste dalla Costituzione del 2014, in particolare l'istituzione di una corte costituzionale, e le riforme economiche;

E. considerando che il 22 settembre 2021 il Presidente Saied ha adottato misure eccezionali che gli consentono di sostituire governo e Parlamento governando per decreto per un periodo di tempo indefinito, subordinando quindi la validità della Costituzione del 2014 alla sua autorità;

F. considerando che il 29 settembre 2021 il Presidente Saied ha incaricato Najla Bouden Romdhane, la prima donna a essere nominata Primo ministro in Tunisia, di formare un nuovo governo; che il Presidente Saied ha dichiarato che durante la fase dell'emergenza il nuovo governo risponderà a lui e non al Primo ministro, riducendo così i poteri di Najla Bouden rispetto a quelli del suo predecessore; che il Primo ministro Bouden ha dichiarato che le principali priorità del nuovo governo saranno l'equilibrio delle finanze pubbliche e la prosecuzione delle riforme economiche di cui la Tunisia ha bisogno, così come la lotta alla corruzione nel paese; che l'11 ottobre 2021 si è insediato un nuovo governo composto da 24 ministri e un segretario di Stato e comprendente 10 donne;

G. considerando che la revoca dell'immunità parlamentare ha portato all'esecuzione di precedenti sentenze di condanna per corruzione e frode emesse nei confronti di vari parlamentari; che ad alcuni di loro è stato informalmente impedito di viaggiare mentre altri sono stati posti agli arresti domiciliari; che Yassine Ayari, parlamentare dal linguaggio franco e diretto e autore di segnalazioni che hanno rivelato diversi casi di corruzione in Tunisia, è detenuto dal 28 luglio 2021 nel carcere di Mornaguia, dove sconta una condanna di due mesi pronunciata da un tribunale militare nel 2018 per i suoi post su Facebook che criticavano l'esercito;

H. considerando che il 26 luglio 2021 la polizia tunisina ha chiuso gli uffici di Al Jazeera a Tunisi senza fornire alcuna spiegazione; che il 6 ottobre 2021 appartenenti alle forze di sicurezza tunisine hanno sequestrato le apparecchiature di trasmissione utilizzate da Zitouna TV, un'emittente televisiva vicina al partito Ennahda, dopo che l'Alta autorità indipendente per la comunicazione audiovisiva (HAICA) ha dichiarato che il canale operava illegalmente; che il 3 ottobre 2021 le autorità tunisine hanno arrestato Amer Ayad, un presentatore di Zitouna TV, accusandolo di complotto contro la sicurezza dello Stato; che la rete Zitouna TV ha iniziato a operare nel 2012, dopo la caduta del Presidente Ben Ali;

I. considerando che il 10 settembre 2021 l'Unione generale del lavoro tunisina (UGTT) ha presentato la sua tabella di marcia per l'istituzione di un comitato consultivo nazionale al fine di garantire un quadro giuridico per riforme sociali e politiche inclusive nel paese, in particolare la riforma del sistema politico e della legge elettorale, nonché la modifica della Costituzione;

J. considerando che dal 1995 la Tunisia è uno stretto partner dell'UE, con cui coopera nel quadro della politica europea di vicinato; che dal 2011 l'Unione europea ha erogato oltre 2 miliardi di EUR in sovvenzioni e 800 milioni di EUR sotto forma di assistenza macrofinanziaria per sostenere l'impegno dichiarato della Tunisia ad abbracciare la transizione verso la democrazia; che nel maggio 2021 è stata resa disponibile una tranche di 600 milioni di EUR nell'ambito del programma di assistenza macrofinanziaria alla Tunisia, con il preciso obiettivo di attenuare le ricadute economiche della pandemia di COVID-19 nel paese;

1. esprime profonda preoccupazione per la concentrazione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario nelle mani di un'unica persona, Kais Saied; osserva che un simile livello di accentramento del potere è contrario ai principi democratici;

2. esprime la sua solidarietà e il suo sostegno al popolo della Tunisia in questo momento difficile per la giovane democrazia del paese e ribadisce il diritto legittimo dei tunisini a un percorso democratico e alla prosperità socioeconomica;

3. si dichiara preoccupato per la decisione unilaterale del Presidente di riscrivere la costituzione in termini che gli conferiranno un potere quasi illimitato, compreso il potere di emanare "testi legislativi" per decreto senza intervento di terzi e di dichiararli al di sopra di qualsiasi supervisione o di qualsiasi controllo giurisdizionale, nonché di rimuovere funzionari dello Stato per sostituirli con alleati;

4. esprime preoccupazione per l'aggravarsi di una situazione socio-economica già critica, che può essere solo esacerbata dall'attuale crisi politica, il che potrebbe a sua volta portare all'isolamento internazionale dell'economia tunisina e danneggiare l'immagine del paese all'estero come modello democratico per la regione;

5. ribadisce la sua convinzione di fondo secondo cui la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani sono essenziali per conseguire una crescita economica e una prosperità sostenibili e realmente inclusive in Tunisia, così come la libertà di espressione, il diritto di manifestare, il diritto di viaggiare, il diritto a un equo processo e il diritto per i civili di non essere processati dinanzi a tribunali militari;

6. accoglie con favore le raccomandazioni dell'UGTT al riguardo; è convinto che qualsiasi adeguamento del sistema politico e del quadro costituzionale debba essere realizzato attraverso un dialogo inclusivo che coinvolga i sindacati e le organizzazioni della società civile; invita la Tunisia a istituire una corte costituzionale al fine di evitare interpretazioni errate e abusi della Costituzione del paese da parte di qualsiasi attore interessato;

7. è preoccupato per la recente ondata di arresti di personalità politiche e per la chiusura di emittenti che partecipano alla vita democratica della Tunisia; invita le autorità tunisine a garantire il pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali nel paese, in particolare della libertà di espressione e di informazione;

8. considera il rispetto dello Stato di diritto e l'indipendenza del sistema giudiziario come priorità e condizioni preliminari per la democrazia; chiede il ripristino di un potere giudiziario indipendente che dovrebbe sfociare nella riforma dei tribunali militari in Tunisia per evitare processi militari ai civili;

9. è preoccupato per le ingerenze di attori di paesi terzi che minano la democrazia tunisina e consolidano la loro presa sulla regione; invita a tale proposito le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a incoraggiare il ripristino in Tunisia dei meccanismi della democrazia rappresentativa basati sulle elezioni, poiché costituiscono il cardine della cooperazione economica e finanziaria con il paese;

10. ricorda che la Tunisia ha un rapporto privilegiato con l'UE, dal momento che il paese è il primo partner commerciale dell'Unione nella regione e che, dopo la rivoluzione, l'UE sta investendo da un decennio nella transizione democratica della Tunisia; ritiene che l'UE debba continuare a sostenere la Tunisia nei suoi sforzi finalizzati a superare l'attuale crisi economica e pandemica, mentre in parallelo la Tunisia dovrebbe urgentemente ripristinare il ruolo delle sue istituzioni democratiche;

11. sottolinea che la Tunisia ha urgente bisogno di un governo stabile legittimato dalla responsabilità democratica per riavviare i negoziati con il Fondo monetario internazionale sull'erogazione di un prestito estremamente necessario per rilanciare l'economia del paese;

12. invita l'Unione europea a continuare i programmi a sostegno dei cittadini tunisini e a potenziare l'assistenza ove necessario, alla luce della crisi attuale, anche mediante il sostegno sanitario attraverso il sistema COVAX per aiutare il paese a gestire il grave impatto della pandemia di COVID-19;

13. invita il VP/AR e gli Stati membri a seguire da vicino la situazione in Tunisia e chiede che il VP/AR riferisca regolarmente alla commissione per gli affari esteri e alla sottocommissione per i diritti umani del Parlamento al fine di garantire un adeguato dialogo parlamentare su questa importante e preoccupante situazione;

14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, ai Parlamenti degli Stati membri nonché al Parlamento e al governo tunisini.

 

Ultimo aggiornamento: 20 ottobre 2021
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