PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul certificato COVID digitale dell'UE
23.2.2022
Tom Vandendriessche, Jaak Madison, Filip De Man, Gerolf Annemans, Mislav Kolakušić, Ladislav Ilčić, Bernhard Zimniok, Ivan David, Annika Bruna, Virginie Joron, Maximilian Krah, Milan Uhrík, Francesca Donato, Tudor Ciuhodaru, Joachim Kuhs, Roman Haider, Markus Buchheit, Guido Reil
B9‑0159/2022
Proposta di risoluzione del Parlamento europeo sul certificato COVID digitale dell'UE
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea,
– visto l'articolo 143 del suo regolamento,
A. considerando che la Danimarca, la Finlandia, la Svezia e l'Irlanda sono in procinto di porre fine alle loro restrizioni legate alla COVID-19; che la Spagna sta attualmente trattando la COVID-19 come una malattia endemica piuttosto che come una pandemia; che l'UE ha raggiunto un tasso di vaccinazione superiore al 70 %; che è stato dimostrato che la variante OMICRON è meno letale rispetto alle precedenti varianti;
B. considerando che il certificato COVID digitale dell'UE è stato introdotto nel luglio 2021 e che la Commissione ha proposto che il certificato continui ad applicarsi fino al 30 giugno 2023;
C. considerando che, dal 3 novembre 2021, il Parlamento impone a tutti coloro che accedono ai suoi locali di presentare un certificato COVID digitale dell'UE;
1. ritiene che il certificato COVID digitale dell'UE sia un meccanismo di controllo eccessivo che viola i diritti umani e le libertà civili;
2. sottolinea che il certificato COVID digitale dell'UE non è un mezzo efficace per contenere la diffusione della COVID-19, in quanto le persone vaccinate possono ancora trasmettere il virus;
3. deplora il ricorso al certificato COVID digitale dell'UE come requisito per l'ingresso;
4. invita la Commissione e il Consiglio a revocare il certificato COVID digitale dell'UE ovunque nell'UE, in quanto l'attuale situazione epidemiologica negli Stati membri richiede un approccio diverso.