Proposta di risoluzione - B9-0391/2022Proposta di risoluzione
B9-0391/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulle conseguenze della siccità, degli incendi e di altri fenomeni meteorologici estremi: intensificare l'impegno dell'UE per contrastare il cambiamento climatico

12.9.2022 - (2022/2829(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
presentata a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Tiemo Wölken, Clara Aguilera
a nome del gruppo S&D

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0384/2022

Procedura : 2022/2829(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
B9-0391/2022
Testi presentati :
B9-0391/2022
Discussioni :
Testi approvati :

B9‑0391/2022

Risoluzione del Parlamento europeo sulle conseguenze della siccità, degli incendi e di altri fenomeni meteorologici estremi: intensificare l'impegno dell'UE per contrastare il cambiamento climatico

(2022/2829(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la sua risoluzione del 28 novembre 2019 sull'emergenza climatica e ambientale[1],

 viste la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2019 dal titolo "Il Green Deal europeo" (COM(2019)0640) e la risoluzione del Parlamento del 15 gennaio 2020 al riguardo[2],

 visto il regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 ("normativa europea sul clima")[3],

 vista la comunicazione della Commissione del 20 maggio 2020 intitolata "Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita" (COM(2020)0380) e la risoluzione del Parlamento del 9 giugno 2021 al riguardo[4],

 viste la strategia "Dal produttore al consumatore" per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente" (COM (2020)0381) e la sua risoluzione del 20 ottobre 2021 al riguardo[5],

 visti la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e in particolare il relativo accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015, entrato in vigore il 4 novembre 2016,

 visto il patto per il clima di Glasgow adottato nell'ambito dell'UNFCCC il 13 novembre 2021,

 viste la Convenzione sulla diversità biologica, entrata in vigore il 29 dicembre 1993, e la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) che si terrà a Montreal dal 5 al 17 dicembre 2022,

 viste le relazioni di valutazione e le relazioni speciali del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC),

 vista la relazione di valutazione globale sulla biodiversità e i servizi ecosistemici della piattaforma intergovernativa scienza-politica per la biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) del maggio 2019,

 vista la sua risoluzione del 17 dicembre 2020 sulla strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici[6],

 vista la sua risoluzione del 17 settembre 2020 sull'Anno europeo delle città più verdi 2022[7],

 vista la comunicazione della Commissione del 17 novembre 2021 intitolata "Strategia dell'UE per il suolo per il 2030: Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima" (COM (2021) 0699) e la risoluzione del Parlamento del 28 aprile 2021 sulla protezione del suolo[8],

 vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sul seguito dato all'iniziativa dei cittadini europei "Right2Water"[9],

 vista la sua risoluzione del 9 ottobre 2008 su come affrontare il problema della carenza idrica e della siccità nell'Unione europea[10],

 vista la sua risoluzione del 4 settembre 2003 sulle conseguenze della canicola estiva[11],

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che, secondo l'IPCC, è chiaro che la crisi climatica rende più frequenti e più intensi gli eventi meteorologici estremi come le inondazioni, le tempeste e le ondate di caldo; che ciò significa che le precipitazioni e le tempeste diventano più pesanti, le ondate di calore più torride e le siccità più lunghe e più gravi;

B. considerando che l'ultimo aggiornamento dell'indicatore combinato di siccità indica che il 47 % dell'Europa è in condizioni allarmanti e il 17 % in condizioni di allerta;

C. considerando che l'Osservatorio europeo sulla siccità (EDO) ha osservato che, cumulativamente, il 64 % dell'Europa è ancora in situazioni allarmanti o in stato di allerta e che le zone a rischio di incendio si stanno ampliando in tutta l'UE, il che pone le zone agricole europee in condizioni di stress senza precedenti; che, nel contempo, gli stress idrici e termici hanno peggiorato in misura significativa le precedenti prospettive negative sulle rese per le colture estive, come riportato nel bollettino del monitoraggio delle risorse agricole del Centro comune di ricerca (JRC) dell'agosto 2022; che nel settore agricolo l'EDO ha osservato che le previsioni di resa per il granturco da granella, i semi di soia e i girasoli a livello dell'UE sono indicate, rispettivamente, del 16 %, del 15 % e del 12 % al di sotto della media su cinque anni; che per le colture invernali, come il frumento e l'orzo, le rese in alcune regioni hanno subito una riduzione fino al 30 %; che l'EDO ha inoltre osservato che la grave mancanza di piogge ha colpito quasi tutti i fiumi in tutta Europa, interessando i settori dell'energia fossile, nucleare e idroelettrica, nonché il trasporto fluviale, mentre diversi Stati membri dell'UE hanno adottato misure per limitare l'uso dell'acqua, in quanto gli approvvigionamenti potrebbero ancora essere compromessi nelle prossime settimane;

D. considerando che la siccità mette a repentaglio le forniture europee di energia elettrica da fonti energetiche fossili, nucleari e idroelettriche;

E. considerando che l'IPCC avverte che la regione mediterranea è particolarmente sensibile agli effetti dei cambiamenti climatici e che vaste aree saranno particolarmente vulnerabili non solo alla riduzione delle risorse idriche, ma anche alla loro variabilità;

F. considerando che nell'Europa meridionale, a seguito di un aumento della temperatura misurato di soli 2 °C, oltre un terzo della popolazione subirà problemi di scarsità di acqua e che, in assenza di interventi, si profila uno scenario di bassa disponibilità di acqua, maggiori inondazioni e più siccità;

G. considerando che, alla luce delle implicazioni che le situazioni di calore estremo, gli incendi e la siccità possono avere per la conservazione dell'ambiente naturale e della biodiversità, in particolare nelle zone forestali, la conservazione e il ripristino dell'ambiente naturale e della biodiversità e il mantenimento di ecosistemi resilienti in buono stato di conservazione rivestono un ruolo essenziale per ridurre i rischi e gli impatti negativi associati a tali eventi estremi;

H. considerando che, tra il 1° giugno 1 e agosto 31 di quest'anno, gli incendi boschivi hanno causato circa 6,4 megatonnellate di emissioni di carbonio in Europa, livelli non osservati dall'estate del 2007 secondo il servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus dell'UE (CAMS); che il dato si basa sulle osservazioni satellitari di incendi boschivi attivi e sui dati rilevati a distanza per stimare la quantità di biomassa bruciata e quindi le emissioni di inquinanti da fumo;

I. considerando che nell'estate del 2022 la Francia e la Spagna hanno entrambe registrato le loro emissioni di carbonio più elevate dall'estate del 2003 e che gli incendi boschivi in Francia hanno distrutto oltre 62 000 ettari tra l'inizio dell'anno e il 3 settembre, vale a dire sei volte la media dell'intero anno per il periodo 2006-2021, secondo il CAMS;

J. considerando che, secondo le stime, anche gli incendi boschivi tra il giugno e l'agosto 2022 hanno emesso 6 600 tonnellate di particolato carbonioso, 940 000 tonnellate di monossido di carbonio e 31 000 tonnellate di ossidi di azoto;

1. esprime la sua più profonda solidarietà e solidarietà alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e agli abitanti delle zone devastate, tra cui molti anziani che vivono in zone rurali svantaggiate, e plaude alla dedizione dei vigili del fuoco volontari e professionisti e dei cittadini che hanno combattuto gli incendi e il calore in modo instancabile, spesso a rischio della loro vita;

2. invita i servizi sociali, medici e di emergenza dei vari Stati membri a valutare il tipo di azioni di prevenzione o di emergenza da intraprendere in qualsiasi situazione climatica analoga che possa verificarsi in futuro;

3. avverte che le ondate di calore indotte dai cambiamenti climatici sono "killer silenziosi" in tutta Europa; invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a predisporre piani d'azione per le emergenze sanitarie e a migliorare la pianificazione urbana per far fronte alla maggiore frequenza delle ondate di calore e degli eventi meteorologici anomali;

4. sottolinea che le persone vulnerabili e le famiglie a basso reddito sono particolarmente a rischio di risentire degli eventi meteorologici estremi indotti dai cambiamenti climatici e necessitano di sostegno per adattarsi ai cambiamenti climatici;

5. richiama l'attenzione sulle ripercussioni degli incendi boschivi e del relativo inquinamento atmosferico sulla salute ed esprime preoccupazione per le previsioni dell'Organizzazione metereologica mondiale secondo cui tali fenomeni dovrebbero aumentare, anche in uno scenario di basse emissioni[12]; osserva che, con il riscaldamento del pianeta, si prevede un aumento degli incendi boschivi e del relativo inquinamento atmosferico, anche in uno scenario di basse emissioni e rileva che, in aggiunta agli effetti per la salute umana, ciò inciderà anche sugli ecosistemi, dal momento che gli inquinanti atmosferici si depositano dall'atmosfera sulla superficie terrestre; riconosce, inoltre, che gli incendi boschivi hanno gravi conseguenze per la salute degli ecosistemi, dal momento che gli inquinanti atmosferici si depositano dall'atmosfera sulla superficie terrestre; evidenzia gli effetti della crisi climatica sulla biodiversità e sulla resilienza degli ecosistemi nonché le conseguenti ripercussioni sulla salute pubblica, e insiste pertanto sull'importanza dell'approccio "One Health" (una sola sanità);

6. osserva che la crisi climatica aggrava le disuguaglianze esistenti; sottolinea che le famiglie a basso reddito e le persone vulnerabili sono particolarmente colpite dalla crisi climatica e necessitano di un sostegno particolare per adattarsi ai cambiamenti climatici; accoglie con favore le politiche sociali in tutti gli Stati membri che proteggono i lavoratori dagli effetti negativi della crisi climatica sul luogo di lavoro e incoraggia gli Stati membri a integrare l'adattamento ai cambiamenti climatici nelle loro politiche occupazionale e sociale;

7. sottolinea che il principio 20 del pilastro europeo dei diritti sociali deve essere realizzato attraverso misure legislative e finanziarie che garantiscano a tutti l'accesso ad acqua, servizi igienico-sanitari, energia pulita e trasporti verdi di buona qualità e a prezzi accessibili; ricorda che, alla luce degli effetti climatici che aumentano la frequenza, l'intensità e la durata delle ondate di calore, della siccità, degli incendi e di altri fenomeni meteorologici estremi, l'UE dovrebbe adottare un quadro politico dotato di misure per un meccanismo sociale di compensazione per il clima, che possa essere finanziato da un Fondo sociale per il clima più ambizioso, compresa la protezione della biodiversità, delle aree verdi e delle risorse idriche nelle comunità svantaggiate;

8. invita gli Stati membri a tenere conto dell'impatto dei rischi psicosociali professionali, delle malattie professionali e dei rischi connessi ai cambiamenti climatici, come le ondate di calore, la siccità o gli incendi boschivi, sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare nel settore delle costruzioni, nel settore agricolo e nel settore dei servizi pubblici, e ad affrontare l'impatto della crisi attuale e futura, compresi i cambiamenti climatici, sul mercato del lavoro, sostenendo i lavoratori temporaneamente in "disoccupazione tecnica" perché i datori di lavoro sono stati costretti a sospendere la produzione o i servizi, nonché sostenendo i lavoratori autonomi e le piccole imprese a trattenere il personale e a mantenere le loro attività;

9. sottolinea che il grave deficit di precipitazioni e la conseguente riduzione dei livelli fluviali hanno un impatto negativo sulla produzione di energia idroelettrica e sui sistemi di raffreddamento delle centrali energetiche fossili e nucleari; rileva pertanto la necessità di una transizione più rapida verso energie sostenibili e rinnovabili come l'energia eolica e l'energia solare per rendere il nostro sistema di elettricità maggiormente indipendente dalle condizioni metereologiche estreme e dalle conseguenze del cambiamento climatico;

10. evidenzia che gli ecosistemi naturali sani sono più resilienti agli eventi meteorologici estremi; chiede pertanto che una silvicoltura più rispettosa della natura diventi la norma nell'UE e accoglie con favore le proposte della Commissione relative a una normativa sul ripristino della natura che dovrebbe essere adottata il più rapidamente possibile; osserva che si potrebbe fare maggiormente ricorso alla politica agricola comune (PAC) per sostenere gli agricoltori che passano a metodi di produzione ecologici e migliorare il suolo, l'acqua, l'aria e gli ecosistemi;

11. sottolinea la drammatica situazione dell'emergenza climatica e ambientale in corso e chiede la massima ambizione per quanto riguarda il pacchetto "Pronti per il 55 %" al fine di conseguire la riduzione di almeno il 55 % delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, come richiesto dalla legge europea sul clima, poiché i cambiamenti climatici e il conseguente riscaldamento del pianeta aumentano la probabilità di siccità e ondate di calore e altri fenomeni meteorologici estremi; sottolinea che l'attuale crisi non è dovuta esclusivamente alla scarsità di acqua nel suolo, ma è anche aggravata dai cambiamenti climatici e dal loro impatto;

12. rileva che il legno morto fa parte delle foreste sane e resilienti ai cambiamenti climatici e non costituisce automaticamente un rischio di incendio in qualsiasi località;

13. chiede una politica di riforestazione delle zone colpite dalla siccità, basata sul rispetto delle loro caratteristiche bioclimatiche e ambientali, e auspica che sia attribuita grande importanza al ripristino dello specifico paesaggio rurale locale;

14. condanna fermamente le azioni criminali delle persone responsabili di alcuni incendi dolosi e invita gli Stati membri a compiere ogni sforzo possibile per garantire che siano assicurati alla giustizia;

15. interpreta le recenti condizioni meteorologiche estreme come un'ulteriore prova degli effetti negativi dei cambiamenti climatici e sottolinea che tali condizioni meteorologiche estreme sono un altro segnale della necessità di un'azione ambiziosa a livello mondiale per arrestare i cambiamenti climatici; ritiene che l'UE debba svolgere un ruolo guida in tale processo e raddoppiare i suoi sforzi nei settori chiave dell'ambiente, dell'energia, dei trasporti e dell'agricoltura;

16. ricorda che la siccità colpisce duramente alcune regioni europee da molti mesi, diventando più intensa e colpendo aree più ampie sin dall'inizio di quest'anno e che molti bacini o fonti idriche erano esauriti già nel mese di febbraio;

17. osserva che in agosto la situazione di siccità in molte regioni d'Europa è rimasta grave, inasprita dallo stress termico e dalla mancanza di piogge per molti mesi, e che gli esperti del JRC hanno indicato che l'attuale siccità sembra essere la peggiore da almeno 500 anni;

18. prende atto della valutazione aggiornata della situazione di siccità in Europa basata sulle analisi dell'EDO[13], pubblicata il 22 agosto 2022 sulla base dei dati del CEMS, secondo cui il 47 % dell'UE era ancora in condizioni allarmanti, il che significa che le precipitazioni erano state inferiori al solito e che l'umidità del suolo era in deficit, e che il 17 % dell'UE era ancora in stato di allerta, con vegetazione e colture che mostravano gli effetti negativi della siccità;

19. appoggia l'intenzione della Commissione di contribuire a un effetto globale di raffreddamento istituendo una piattaforma dell'UE per l'inverdimento urbano; invita la Commissione a fissare obiettivi vincolanti ambiziosi e specifici in materia di biodiversità urbana, soluzioni basate sulla natura, approcci basati sugli ecosistemi e infrastrutture verdi che vadano a beneficio sia degli esseri umani che delle specie selvatiche e contribuiscano agli obiettivi generali in materia di biodiversità; sottolinea la necessità di prevedere misure quali una quota minima di tetti verdi nei nuovi edifici, il sostegno all'agricoltura urbana, compreso, se del caso, l'uso di alberi produttivi, l'assenza di uso di pesticidi chimici e la riduzione dell'uso di fertilizzanti nelle zone verdi urbane dell'UE, l'aumento del numero di spazi verdi in funzione del numero di abitanti, affrontando nel contempo le disuguaglianze nell'accesso agli spazi verdi; invita, inoltre, la Commissione e gli Stati membri ad ampliare i corridoi ecologici terrestri e marini nelle zone urbane, anche sviluppando una rete transeuropea delle infrastrutture verdi (TEN-G) collegata alla rete naturalistica transeuropea (TEN-N);

20. chiede l'introduzione dell'obbligo per le città con almeno 20 000 abitanti di elaborare piani di inverdimento urbano quale approccio di vicinato per creare boschi urbani, anche con alberi da frutto, parchi e giardini ricchi di biodiversità e accessibili, aziende agricole urbane, tetti e pareti verdi, corsi d'acqua, l'inclusione delle specie vegetali autoctone nonché strade alberate sulla base dell'effetto positivo di tale misura di raffrescamento sul microclima urbano e sulla salute, in particolare dei gruppi vulnerabili; chiede inoltre che siano predisposte tutte le azioni di ristrutturazione necessarie degli spazi pubblici con l'obiettivo di aumentare il risparmio energetico;

21. rileva con preoccupazione l'aumento della combustione di biomassa legnosa primaria ai fini della produzione di energia e chiede criteri di sostenibilità più ambiziosi per la biomassa, l'attuazione del principio dell'uso a cascata nonché maggiori sforzi volti a ridurre la monocoltura e ad aumentare la biodiversità e la resilienza delle foreste in Europa;

22. è preoccupato per il rischio di formazione di pirocumulonembi dovuta agli incendi boschivi e per gli effetti negativi sulla stratosfera e sullo strato di ozono; chiede pertanto che si riducano il più possibile gli incendi appiccati deliberatamente e la combustione di alberi nelle foreste;

23. chiede misure volte a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari per tutti, nonché la conservazione e il mantenimento degli ecosistemi acquatici e terrestri associati;

24. chiede che le misure necessarie, siano esse strutturali o gestionali, siano previste nella pianificazione idrica al fine di adeguare la domanda di acqua alle risorse idriche e alle esigenze ambientali dei corpi idrici, tenendo conto degli effetti del cambiamento climatico e dando priorità al consumo umano;

25. chiede che i piani di gestione della siccità siano elaborati sulla base di un sistema di indicatori che tengano conto degli effetti del cambiamento climatico, definiscano oggettivamente ogni situazione in relazione ai possibili problemi di soddisfacimento delle richieste e stabiliscano automaticamente le misure di gestione da adottare in ciascuna fase;

26. invita a elaborare piani di gestione del rischio di alluvioni sulla base di mappe dei pericoli e dei rischi, compresi programmi di misure che tengano conto degli effetti dei cambiamenti climatici;

27. chiede la promozione di altre misure per affrontare meglio le conseguenze dei cambiamenti climatici, come il ripristino dei corpi idrici, la modernizzazione e l'efficienza dei sistemi di irrigazione, l'aumento della sicurezza idrica, la promozione del risparmio di risorse, l'uso di fonti non convenzionali e la digitalizzazione della gestione delle acque, al fine di migliorare le conoscenze e quindi garantire un uso più efficiente dell'acqua;

28. chiede che tutte le iniziative e le azioni relative alla prevenzione e alla mitigazione della siccità, delle ondate di calore come pure dei loro effetti siano pienamente integrate nella visione dell'ambiente naturale, in particolare delle foreste e della biodiversità e dei servizi ecosistemici;

29. chiede che la gestione dei territori naturali e rurali punti alla sostenibilità e alla resilienza, in particolare nei confronti degli incendi boschivi; chiede, inoltre, il rafforzamento delle politiche a sostegno della gestione ambientale e del contenimento dello spopolamento, in particolare l'abbandono dei terreni agricoli e degli usi tradizionali del suolo (coltivazioni non irrigate, pascoli estensivi, silvicoltura, ecc.), nonché la promozione e la fornitura di investimenti sostenuti con piani per rivitalizzare l'ambiente rurale, promuovere la bioeconomia, pagare per i servizi ambientali e ripristinare gli ecosistemi e le infrastrutture verdi;

30. chiede che il rischio di incendi boschivi sia preso in considerazione nella politica di pianificazione e gestione del territorio, prestando particolare attenzione al ruolo dell'interfaccia urbano-forestale nella prevenzione e nella preparazione agli incendi boschivi o nelle zone rurali; è favorevole alla promozione dell'eterogeneità spaziale del paesaggio quale strategia preventiva per far fronte agli incendi, che può essere realizzata promuovendo sistemi agricoli sostenibili e altre attività quali la pastorizia, la silvicoltura preventiva e l'agricoltura di montagna;

31. chiede maggiori risorse per la gestione integrata del paesaggio e dell'ambiente naturale e rurale e una gestione sostenibile delle foreste, accompagnate da una politica di prevenzione degli incendi che consenta l'uso di incendi preventivi a bassa intensità e controllati per bruciare sottoboschi che fungono da combustibile negli incendi boschivi; osserva che ciò dovrebbe integrare gli investimenti continui nei mezzi di estinzione degli incendi e il loro miglioramento, in particolare nei paesi del Mediterraneo;

32. raccomanda che altre politiche settoriali (agricoltura, sviluppo rurale, infrastrutture, pianificazione territoriale, turismo, occupazione, ecc.) siano maggiormente coinvolte nella gestione del rischio di incendi boschivi, in quanto si tratta di un problema globale che richiede risposte da parte di diversi attori e politiche pubbliche che riguardano un settore comune;

33. esorta la Commissione e gli Stati membri a garantire che le foreste siano conservate, protette, ripristinate, migliorate e utilizzate in modo ordinato; riconosce la necessità di preservare l'importante ruolo sociale delle foreste, sia come fonte di risorse naturali e come mezzo di sostentamento attraverso attività economiche che di molteplici servizi ambientali, compresa la protezione del suolo e il ciclo idrologico;

34. chiede l'adeguamento delle attrezzature di risposta agli incendi boschivi ai nuovi scenari e un rafforzamento della loro cooperazione onde migliorarne le sinergie e l'integrazione nell'ottica di renderle operative;

35. riconosce la particolare vulnerabilità dei paesi mediterranei e l'importanza di utilizzare meccanismi e risorse specifici per far fronte ai rischi e agli effetti di questi eventi estremi in tali territori;

36. ricorda che il rafforzamento della biodiversità, dei servizi ecosistemici e dell'infrastruttura verde nelle città, nelle zone rurali e nelle aree periurbane migliora la salute umana; ricorda che la messa a punto e l'attuazione di soluzioni basate sulla natura per la conservazione della biodiversità e l'inclusione e l'ulteriore integrazione della biodiversità e delle funzioni ecosistemi che nella progettazione, nella politica e nella pianificazione urbane possono svolgere un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nell'adattamento agli stessi nelle città, e invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere tali pratiche;

37. richiama l'attenzione sul fatto che nella regione euromediterranea si prevedono condizioni più calde e più secche del normale fino al novembre 2022; osserva che alcune delle precipitazioni di agosto e settembre hanno provocato tempeste dannose, causando ulteriori problemi a vari tipi di frutta e piantagioni, e che si possono prevedere ulteriori danni;

38. osserva che la siccità, che sta causando forti riduzioni delle rese delle colture europee, si aggiunge alla già difficile situazione in cui versano gli agricoltori a causa degli effetti dell'invasione russa dell'Ucraina, e che la combinazione di questi fattori comporta un ulteriore rincaro dei prodotti agricoli, contribuendo a un aumento del 20 % dell'indice dei prezzi al consumo;

39. sottolinea la necessità, alla luce degli eventi climatici estremi degli ultimi mesi, di attuare più rapidamente la strategia "dal produttore al consumatore" e la strategia sulla biodiversità, al fine di conseguire una maggiore ambizione per un settore agricolo più verde e sostenibile, con un uso più sostenibile delle risorse idriche, modernizzando i sistemi di irrigazione, tenendo conto degli impatti climatici di determinati tipi di produzione;

40. sottolinea che l'agricoltura è stata finora colpita dalla siccità nei seguenti modi:

 grave calo dei livelli dei principali fiumi, delle altre vie navigabili e delle fonti idriche, nonché aumento della salinità che risale all'interno dagli estuari dei fiumi, con conseguente mancanza di acqua per l'agricoltura e altri usi;

 carenza complessiva di acqua potabile per il bestiame, per cui gli animali non possono svilupparsi e prosperare come in condizioni normali;

 minori volumi di foraggio tagliati nella prima parte dell'anno a causa della mancanza di pioggia e crescita scarsa o nulla di erba per i secondi tagli destinati all'alimentazione del bestiame nei mesi invernali;

 minacce alla redditività di molte aziende agricole a causa di tale scarsità di pascoli ed erba fresca dovuta alla siccità, poiché il foraggio raccolto nei primi mesi dell'anno viene consumato ora, il che rende inevitabili prezzi proibitivi per i foraggi e i mangimi alternativi;

 rese delle colture inferiori o successive a causa delle condizioni secche, anche nei prossimi mesi, se le condizioni del suolo rimarranno tali in autunno, con rese medie stimate inferiori a quelle dell'anno precedente e alla media degli ultimi cinque anni; tale riduzione è maggiore nelle zone di raccolta tardiva interessate dalla massima intensità dell'ondata di calore, che ha impedito ai cereali di riempirsi adeguatamente in prossimità del momento del raccolto;

 per alcune regioni europee sono previste forti riduzioni delle rese di frutta, in particolare mele, pere e frutta a nocciolo;

 abbandono di campi e zone di produzione di frutta e verdura fresca in cui l'acqua è insufficiente, con ripercussioni critiche sui pomodori destinati alla trasformazione industriale e, in particolare, sulla produzione di riso;

 ostacoli all'impollinazione degli oliveti a causa delle temperature elevate nel periodo di fioritura di maggio, nonché altri danni dovuti alle forti precipitazioni;

 raccolto precoce di colture chiave come i vigneti a causa delle temperature elevate e della mancanza di acqua che danneggiano la qualità delle colture, il che sottolinea la necessità di adattare i metodi di lavoro al calore estremo e ai lunghi periodi di scarse precipitazioni;

 l'apicoltura e la produzione di miele risentono pesantemente della fioritura ridotta o assente delle piante mellifere, a causa della mancanza di piogge e di temperature elevate in autunno e inverno e, in alcuni casi, della siccità e delle precipitazioni irregolari e disomogenee in alcune regioni in primavera, con calore eccessivo a maggio;

 perdita di invertebrati nello strato superficiale a causa della siccità, con conseguente peggioramento delle condizioni del suolo per la futura piantagione;

 aumento del numero di incendi che distruggono le colture e compromettono la qualità del suolo nei terreni agricoli;

 rischio di desertificazione e degrado del suolo in tutta l'UE e in particolare negli Stati membri mediterranei in cui fino a 250 000 ettari sono a rischio di desertificazione, con ripercussioni sulle colture strategicamente importanti come i cereali o le colture oleaginose come il girasole;

41. invita la Commissione a effettuare una valutazione completa delle ripercussioni che il protrarsi della siccità comporta per la produzione alimentare dell'UE nell'anno in corso e per l'approvvigionamento alimentare della popolazione durante il prossimo inverno; invita altresì la Commissione e il Consiglio a valutare quali misure correttive e di sostegno possano essere adottate per garantire che i produttori primari, la cui produzione ha subito perdite a causa del caldo e della siccità, possano tempestivamente avviare nuovi cicli di produzione dell'approvvigionamento alimentare essenziale;

42. invita la Commissione a proseguire e intensificare la ricerca sulla vegetazione di copertura del suolo e sui tipi di colture più adatti alle alte temperature;

43. invita inoltre la Commissione a individuare risorse finanziarie per aiutare le aziende agricole a compensare le perdite derivanti dai danni provocati dalla siccità o da altri eventi causati dall'emergenza climatica, a incentivare una maggiore resilienza e sostenibilità ai cambiamenti climatici e a garantire che tale crisi non si concluda con la chiusura definitiva delle aziende agricole;

44. invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure a lungo termine di prevenzione e di risposta alla siccità, anche per quanto concerne la conservazione delle risorse idriche, la prevenzione delle perdite, il riutilizzo di acque reflue sicure, i metodi di irrigazione più efficienti, un maggiore utilizzo di foraggi, colture e varietà resistenti alla siccità per tutti i tipi di produzione e altri metodi alternativi di produzione alimentare più efficienti sotto il profilo idrico e a esaminare l'impatto delle importazioni da paesi terzi di prodotti alimentari prodotti in modo non sostenibile;

45. invita la Commissione e gli Stati membri a dare priorità alla creazione di riserve tampone di mangimi e alimenti strategici come strumento per attenuare gli aspetti più dannosi della siccità, comprese le grandi variazioni di resa su base annua, e invita la Commissione ad affrontare tale problema a livello internazionale perseguendo la creazione di uno stoccaggio alimentare come strumento di stabilizzazione di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici sull'agricoltura e sull'approvvigionamento alimentare;

46. invita gli Stati membri a prendere in considerazione la possibilità di estendere il ricorso a regimi pubblici di assicurazione per il clima e invita la Commissione a promuovere lo scambio di buone pratiche su questa e altre misure di mitigazione;

47. invita la Commissione e gli Stati membri a mantenere sotto esame i piani strategici della PAC per attuare in futuro una gestione efficiente sotto il profilo idrico e strategie a lungo termine per migliorare costantemente la sostenibilità, la gestione delle risorse idriche, l'irrigazione efficiente e altri usi dell'acqua in agricoltura;

48. osserva che alcuni Stati membri sono più vulnerabili ai cambiamenti climatici e ai loro effetti, come i paesi europei meridionali e mediterranei, e che la siccità e altri fenomeni legati ai cambiamenti climatici hanno non solo impatti ambientali, ma anche impatti sociali, culturali, economici e politici, aumentando il rischio di aggravare le disuguaglianze sociali;

49. è del parere che la gestione di tale emergenza imponga misure più che mirate e che richieda altresì una politica climatica ed energetica più consolidata e ambiziosa, in linea con l'accordo di Parigi, che dovrebbe attuare misure sia di mitigazione che di adattamento man mano che gli impatti dei cambiamenti climatici diventano più frequenti;

50. ritiene che, per far fronte a tale crisi, occorra istituire sistemi nazionali di monitoraggio e gestione della siccità, con particolare attenzione alla prevenzione, che consentano una risposta tempestiva e adeguata ai rischi legati ai cambiamenti climatici; sottolinea la necessità di monitorare e anticipare gli effetti della siccità, dato che il crescente verificarsi di fenomeni di temperatura estrema rende ancora più necessario aumentare e garantire la preparazione alle situazioni di siccità; ritiene inoltre che vadano messe a punto la valutazione e la gestione dei rischi, compresa un'analisi settoriale, e che tali sistemi dovrebbero essere in linea con la strategia di adattamento dell'UE e le strategie nazionali di adattamento, con particolare attenzione alla riduzione del rischio di catastrofi e alla preparazione alle catastrofi;

51. sottolinea che è necessaria una stretta cooperazione tra le parti interessate, tra le autorità locali, regionali e nazionali, ma anche tra la popolazione locali e la società civile;

52. invita gli Stati membri a fornire sostegno finanziario, di monitoraggio e di gestione per far fronte a questa emergenza, in particolare riducendo i consumi non essenziali di acqua, garantendo nel contempo una sufficiente disponibilità di acqua per il consumo umano e un'irrigazione sufficiente delle colture; sottolinea la necessità di promuovere una maggiore efficienza idrica, garantendo l'azzeramento dei rifiuti e lo stoccaggio sufficiente dell'acqua per il consumo e i sistemi agricoli, anche attraverso il finanziamento di programmi di ricerca e innovazione e di progetti pilota che promuovono l'uso delle nuove tecnologie;

53. sottolinea che è necessaria un'azione coordinata a livello europeo anche nel settore della ricerca e del monitoraggio, tra entità già esistenti quali l'Osservatorio europeo sulla siccità, l'Agenzia europea dell'ambiente, il servizio di gestione delle emergenze Copernicus e altre parti interessate appropriate; indica che, nel settore dei finanziamenti, è opportuno individuare un adeguato sostegno finanziario nel contesto della PAC, dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza e di altri fondi regionali;

54. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 

Ultimo aggiornamento: 14 settembre 2022
Note legali - Informativa sulla privacy