Proposta di risoluzione - B9-0416/2022Proposta di risoluzione
B9-0416/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla risposta dell'UE al rincaro dei prezzi dell'energia in Europa

28.9.2022 - (2022/2830(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Christian Ehler, Markus Ferber
a nome del gruppo PPE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0416/2022

Procedura : 2022/2830(RSP)
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B9-0416/2022
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B9‑0416/2022

Risoluzione del Parlamento europeo sulla risposta dell'UE al rincaro dei prezzi dell'energia in Europa

(2022/2830(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la riunione straordinaria del Consiglio "Trasporti, telecomunicazioni ed energia" del 9 settembre 2022,

 vista la proposta della Commissione di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1938 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas e il regolamento (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle condizioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale (COM(2022)0135),

 viste la comunicazione della Commissione del 18 maggio 2022 sul piano REPowerEU (COM(2022)0230) e la dichiarazione di Versailles del 10 e 11 marzo 2022,

 vista la comunicazione della Commissione del 18 maggio 2022 dal titolo "Interventi a breve termine nei mercati dell'energia e miglioramenti a lungo termine dell'assetto del mercato dell'energia elettrica" (COM(2022)0236),

 vista la comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2021 dal titolo "Risposta all'aumento dei prezzi dell'energia: un pacchetto di misure d'intervento e di sostegno" (COM(2021)0660),

 vista la direttiva 2003/96/CE del Consiglio, del 27 ottobre 2003, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità[1],

 vista la comunicazione della Commissione del 23 marzo 2022 dal titolo "Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina" (C/2022/1890),

 vista la direttiva (UE) 2022/542 del Consiglio, del 5 aprile 2022, recante modifica delle direttive 2006/112/CE e (UE) 2020/285 per quanto riguarda le aliquote dell'imposta sul valore aggiunto[2],

 vista la sua risoluzione del 17 maggio 2022 sulle conseguenze sociali ed economiche per l'UE della guerra russa in Ucraina – rafforzare la capacità di agire dell'UE[3],

 viste le conclusioni del Consiglio europeo del 24 giugno 2022,

 vista l'approvazione, da parte del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE), dello strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI), in data 21 luglio 2022,

 viste le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo della BCE del 21 luglio e dell'8 settembre 2022 volte ad aumentare i tassi di interesse della BCE,

 visto il comunicato di Eurostat sull'inflazione nella zona euro nell'agosto 2022,

 vista la riunione informale dei ministri dell'Economia e delle finanze del 9 e 10 settembre 2022,

 viste le proiezioni macroeconomiche per la zona euro formulate dagli esperti della BCE pubblicate nel settembre 2022,

 visto il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen dinanzi al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria il 14 settembre 2022,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la guerra di aggressione della Russia sta causando enormi sofferenze al popolo ucraino e costituisce un attacco diretto ai valori europei;

B. considerando che la guerra di aggressione della Russia sta avendo un impatto significativo sui cittadini e sull'economia dell'UE, in particolare attraverso un drastico aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari;

C. considerando che le persone si trovano ad affrontare l'impatto socioeconomico della difficoltà di arrivare a fine mese e che, oltre alle famiglie a basso reddito, anche quelle a reddito medio sono sempre più colpite;

D. considerando che l'aumento del costo della vita sta già costringendo milioni di europei a compiere scelte difficili e che l'inverno non farà che esacerbare tale situazione;

E. considerando che la transizione energetica e digitale aumenterà notevolmente la domanda di alcuni tipi di materie prime, per l'approvvigionamento dei quali l'UE dipende da un numero molto limitato di paesi e imprese;

F. considerando che la crisi della COVID-19 e la guerra della Russia hanno perturbato le catene di approvvigionamento e del valore, creando carenze di approvvigionamento e determinando un aumento dei costi di produzione;

G. considerando che l'effetto cumulativo degli elevati prezzi dell'energia, delle perturbazioni delle catene di approvvigionamento, della transizione verde e della nuova legislazione in preparazione può mettere a repentaglio le imprese dell'UE e i posti di lavoro che offrono in Europa;

H. considerando che il tasso di inflazione della zona euro ha gradualmente raggiunto il 9,1 % nell'agosto 2022 e che in quasi la metà dei paesi della zona euro si registrano tassi a due cifre, che in alcuni casi raggiungono il 25 %;

I. considerando che le crisi attuali si aggiungono alle sfide che i cittadini e le economie si trovano già ad affrontare a causa della pandemia di COVID-19;

J. considerando che le imprese risentono dell'aumento dei costi di produzione dovuto all'incremento dei prezzi delle materie prime, ai vincoli cui sono sottoposte le catene di approvvigionamento e all'incremento dei prezzi dei trasporti e dell'energia, cui si aggiungono il cambiamento dei comportamenti dei consumatori e l'impegno dell'UE a conseguire i suoi obiettivi climatici;

K. considerando che i recenti sviluppi nei mercati dell'energia hanno avuto un impatto sui mercati dei derivati energetici, creando instabilità finanziaria con la conseguente possibilità di un trasferimento del rischio dal settore energetico al settore finanziario;

Necessità di un'azione mirata per combattere l'incremento dei costi

1. esprime profonda preoccupazione per l'impatto degli elevati prezzi dell'energia in tutta l'UE, in particolare sulle famiglie e sulle imprese; riconosce che la prima risposta necessaria per far fronte agli elevati prezzi dell'energia consiste nel ridurre la domanda e il consumo di energia;

2. prende atto della riunione informale dei ministri dell'Economia e delle finanze tenutasi il 9 e 10 settembre 2022; invita il Consiglio a introdurre una riunione mensile del Consiglio dei ministri dell'UE incentrata sul costo della vita cui partecipino i ministri di tutti i settori politici pertinenti, e a riferire al Parlamento al riguardo; invita il Consiglio, a tale proposito, ad assicurare un migliore coordinamento per quanto concerne le politiche degli Stati membri, lo scambio delle migliori pratiche e i potenziali impatti transfrontalieri delle politiche nazionali divergenti;

3. prende nota del discorso sullo stato dell'Unione 2022 pronunciato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 14 settembre 2022; prende atto, a tale riguardo, della proposta di regolamento del Consiglio relativa a un intervento di emergenza per far fronte al rincaro dei prezzi dell'energia, presentata dalla Commissione il 14 settembre (COM(2022)0473), e in particolare della proposta di applicare un tetto ai ricavi di mercato che alcuni produttori ottengono dalla produzione e dalla vendita di energia elettrica e di introdurre un contributo di solidarietà temporaneo per le imprese dell'UE che operano nei settori del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione al fine di contribuire all'accessibilità economica dell'energia per le famiglie e le imprese; deplora che la Commissione abbia presentato tali proposte sotto forma di regolamento del Consiglio anziché nell'ambito della procedura legislativa di codecisione; conferma che il Parlamento è pronto ad agire rapidamente su tale questione urgente, se richiesto;

4. accoglie con favore, in linea di principio, la proposta della Commissione di applicare un tetto di emergenza temporaneo ai ricavi di mercato ottenuti dalla produzione e dalla vendita di energia elettrica a livello europeo utilizzando tecnologie di generazione inframarginale e di introdurre un contributo di solidarietà applicabile al settore dei combustibili fossili, che sta beneficiando dell'attuale situazione di mercato, e rileva che entrambe le misure genereranno entrate che consentiranno agli Stati membri di finanziare misure a sostegno dei clienti finali di energia elettrica; chiede che gli Stati membri attuino tali misure il più rapidamente possibile; invita inoltre la Commissione a considerare possibili misure di assistenza di liquidità per le imprese che fanno fronte a richieste di margini elevate sui mercati a termine dell'energia elettrica e del gas;

5. si attende che la Commissione conduca un'indagine approfondita sulle misure attuate dagli Stati membri sulla base delle sue proposte per garantire il conseguimento dell'obiettivo di riduzione degli oneri a carico dei consumatori finali di energia elettrica; pone in evidenza l'importanza di interventi basati sul mercato, come tetti temporanei ai prezzi, che non interferiscano con il funzionamento del mercato unico dell'UE, non distruggano gli incentivi al risparmio di energia né ostacolino gli investimenti nelle energie rinnovabili e nei progetti infrastrutturali; sottolinea la necessità di utilizzare una parte delle entrate riscosse per il completamento del mercato interno dell'energia dell'UE, in particolare per i progetti infrastrutturali transfrontalieri, in quanto ciò invierebbe ulteriori segnali di prezzo ai mercati europei dell'energia, riducendo così l'onere per le imprese e i cittadini;

6. evidenzia che gli interventi sul mercato potrebbero comportare risultati opposti rispetto alla riduzione prevista dei prezzi nonché del consumo e della domanda di energia elettrica e gas; è consapevole dell'impatto realistico che le misure proposte avranno nel brevissimo termine, in particolare dal momento che la riscossione pratica di tali entrate continua a non essere garantita; esprime preoccupazione per la possibilità che i meccanismi proposti portino a ulteriori oneri per le autorità fiscali e i market maker in tutta Europa che questi potrebbero non essere in grado di sostenere;

7. invita a porre una particolare enfasi sull'attenuazione degli elevati prezzi dell'energia elettrica, dal momento che è l'elettricità a prezzi accessibili è necessaria per offrire i giusti incentivi per la decarbonizzazione dell'industria, degli edifici e dei trasporti e per ridurre la dipendenza dalla Russia;

8. è favorevole all'idea, nel quadro di REPowerEU, di anticipare circa 250 milioni di quote nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) per generare 20 miliardi di EUR e finanziare così l'infrastruttura necessaria per renderci meno dipendenti dal gas e dal petrolio russi, in particolare investimenti nell'energia rinnovabile, nell'efficienza energetica e in tecnologie come il gas naturale liquefatto; chiede che tale intervento sia accelerato al fine di mobilitare le entrate necessarie entro la fine del 2025; plaude al fatto che ciò mitigherà i prezzi dell'ETS e, di conseguenza, i prezzi dell'elettricità e i costi dell'energia per l'industria; ribadisce i propri obiettivi climatici per il 2030, con i quali tale intervento relativo all'ETS è pienamente in linea;

9. riconosce che l'effetto cumulativo degli elevati prezzi dell'energia e della perturbazione delle catene di approvvigionamento può mettere a repentaglio le nostre imprese e i posti di lavoro da esse offerti; chiede l'immediata attenuazione degli oneri a carico delle imprese mediante l'attuazione di una moratoria normativa per quanto riguarda gli atti che incrementerebbero inutilmente i costi per le imprese già in difficoltà (come il regolamento REACH[4]);

10. esorta gli Stati membri a diminuire gli oneri normativi per l'installazione e l'utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare per le famiglie, rimuovendo gli ostacoli amministrativi e semplificando la concessione delle licenze, ma tenendo a mente al tempo stesso che la sovraregolamentazione delle fonti di energia rinnovabili ostacola attualmente la loro diffusione accelerata e un incremento effettivo dell'offerta, ad esempio a causa delle necessità di interruzione dell'erogazione e dei regimi di aiuto statale esistenti; chiede, in tale ottica, non solo una moratoria normativa, ma anche una deregolamentazione, dal momento che la riduzione della burocrazia è importante per aumentare la produzione energetica nel settore privato e motiverebbe inoltre le famiglie a gestire la loro efficienza energetica;

11. è pronto a esaminare con attenzione qualsiasi proposta della Commissione recante modifica dell'assetto dei mercati dell'energia elettrica e del gas; sostiene che gli attuali prezzi elevati dell'energia elettrica e del gas non sono un problema di assetto del mercato in sé, ma derivano da manipolazioni di fornitori inaffidabili di paesi terzi, nonché dalla mancanza di offerta e dall'aumento della domanda nell'ambito della ripresa dell'economia europea in seguito alla pandemia di COVID-19;

12. riconosce che, dallo scoppio della guerra, la maggior parte degli Stati membri si è avvalsa in una certa misura della flessibilità esistente prevista dalla legislazione dell'UE; rammenta la sua risoluzione del 17 marzo 2022, dal titolo "Conseguenze sociali ed economiche per l'UE della guerra russa in Ucraina – Rafforzare la capacità di agire dell'UE"; incoraggia gli Stati membri a riconoscere che è possibile fare di più attraverso un'azione europea congiunta e coordinata;

13. invita il Consiglio e la Commissione a impegnarsi più attivamente a livello europeo e a essere parte di una soluzione globale per far fronte alle sfide imminenti, nonché a coordinarsi in termini di organizzazione della solidarietà, garanzia dell'approvvigionamento energetico, stabilizzazione dei livelli dei prezzi e aiuto alla crescita delle imprese;

14. si rivolge agli Stati membri affinché trovino il giusto equilibrio tra aiutare coloro che si trovano in maggiore difficoltà e non alimentare l'inflazione più del necessario, realizzando i risultati che meglio consentono, facilitano e rafforzano le misure di sostegno mirate;

15. prende atto dei quadri esistenti che consentono agli Stati membri di applicare aliquote di tassazione ridotte a determinati carburanti; chiede che sia possibile applicare aliquote IVA dello 0 % a determinati prodotti, mantenendo nel contempo una fonte stabile di entrate;

16. invita la Commissione a valutare la possibilità di concedere agli Stati membri margine di manovra per introdurre ulteriori deroghe o riduzioni temporanee per le accise e le tasse sull'energia, al fine di alleggerire gli oneri a carico di famiglie e imprese;

17. si appella agli Stati membri affinché utilizzino le entrate fiscali aggiuntive riscosse quale conseguenza diretta dell'aumento dei prezzi dell'energia per alleggerire gli oneri che gravano sui cittadini e le piccole e medie imprese;

18. invita gli Stati membri a valutare la possibilità di esentare dall'IVA gli alimenti di base (come frutta e verdura non processati e i prodotti lattiero-caseari) in tutta l'UE per la durata della crisi; esorta, a tale riguardo, la Commissione e gli Stati membri a garantire che le autorità garanti della concorrenza e la vigilanza del mercato assicurino un monitoraggio e un'applicazione efficaci onde garantire che tale riduzione sia trasferita ai cittadini;

19. chiede alla Commissione di assicurarsi che tutte le richieste di deroga o riduzione temporanea avanzate dagli Stati membri siano trattate velocemente e in modo coerente e che tutte le misure di aiuto raggiungano effettivamente le famiglie e le imprese;

20. osserva che, margine di bilancio permettendo, diversi Stati membri hanno aumentato i salari minimi in linea con le prassi nazionali al fine di ridurre in maniera mirata l'impatto della duplice crisi sui lavoratori e le famiglie e di contribuire a far fronte alla carenza di manodopera in taluni settori, senza creare una spirale salariale;

Risparmio di energia

21. è fortemente convinto che l'efficienza energetica in tutti i settori sarà cruciale sia nel breve periodo, per mitigare gli effetti delle carenze energetiche, sia nel lungo periodo, per ridurre i costi per i consumatori e l'industria;

22. invita gli Stati membri, in coordinamento con la Commissione, a elaborare orientamenti in materia di risparmio energetico per le imprese, l'industria e le famiglie, affinché possano prepararsi al prossimo inverno e migliorare l'efficienza energetica; ritiene che tali orientamenti dovrebbero includere una consulenza sull'uso dell'energia e informazioni proattive sui regimi di finanziamento per la ristrutturazione degli alloggi per le famiglie;

23. invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare campagne di informazione dettagliate con consigli pratici, efficaci e realistici per risparmiare sul costo della vita e sui costi dell'energia nelle lingue ufficiali dell'UE, comprese informazioni sui diritti dei consumatori in tutta l'UE;

24. chiede un maggiore sostegno alle ristrutturazioni e un accesso più agevole ai prestiti bancari per ristrutturazioni profonde, come l'isolamento degli edifici;

25. chiede iniziative più rispettose dell'ambiente, come buoni per i viaggiatori che utilizzano le ferrovie o i trasporti pubblici anziché le automobili; invita gli Stati membri a prendere in considerazione incentivi sotto forma di premi a favore dei consumatori, in particolare delle microimprese, delle piccole imprese e delle famiglie, che riducono il loro utilizzo di gas ed energia, in particolare durante le ore di punta, al fine di incoraggiare comportamenti virtuosi e la riduzione della domanda;

Politica monetaria – il ruolo della BCE

26. ricorda che, pur rispettando l'indipendenza della BCE, l'obiettivo primario della politica monetaria e del mandato della BCE è il mantenimento della stabilità dei prezzi e che la politica monetaria è pertanto lo strumento più potente per combattere l'inflazione; riconosce che tradizionalmente la BCE ha maturato una solida esperienza nel mantenere l'inflazione a bada; osserva che tassi di interesse più elevati hanno un impatto bidirezionale sulla riduzione delle aspettative di inflazione e contemporaneamente sull'aumento dei costi di finanziamento;

27. invita la BCE ad agire più celermente e con maggior determinazione per aumentare i tassi di interesse fintanto che le sue previsioni rimarranno invariate; prende atto del fatto che, con il lancio dello strumento di protezione del meccanismo di trasmissione, la BCE ha creato condizioni più flessibili per aumentare i tassi di interesse;

28. invita la BCE a sviluppare una strategia di comunicazione credibile, sostenuta da un'azione rapida e tangibile, per convincere i cittadini europei che della sua serietà nella lotta contro l'inflazione;

29. invita la BCE a monitorare il valore esterno dell'euro e la sua interazione con altre economie sviluppate, concentrandosi nel contempo sulla stabilità dei prezzi, al fine di evitare un'"inflazione importata" ancora più elevata; prende atto del calo dell'euro nei confronti del dollaro con particolare preoccupazione, dato che i derivati energetici sono scambiati in dollari e stanno diventando sempre più costosi per gli acquirenti all'ingrosso europei; esprime preoccupazione per il fatto che il recente calo del tasso di cambio euro/dollaro sia pertanto diventato uno dei principali fattori che contribuisce all'inflazione dei prezzi dell'energia; invita la BCE ad agire di pari passo con le altre grandi banche centrali, in particolare la Federal Reserve statunitense, per prevenire qualsiasi ulteriore deterioramento del valore esterno dell'euro;

Ripensare l'approvvigionamento energetico in Europa

30. sottolinea che la creazione di un mercato unico dell'energia pienamente integrato che offra una rete energetica europea realmente resiliente, compresa la costruzione di nuovi interconnettori, come dimostrato da quello che collega la penisola iberica alla Francia, e migliori piattaforme di scambio, allevierebbe la pressione sui prezzi per le imprese e i consumatori nel breve termine e porterebbe all'indipendenza e alla resilienza energetiche nel lungo termine; riconosce che la riforma del mercato interno dell'energia dell'UE deve essere perseguita in modo più coerente, che occorre evitare dipendenze eccessive e che le infrastrutture chiave devono rimanere di proprietà dell'UE; ritiene che debbano essere vagliate tutte le opzioni per mantenere l'energia a prezzi accessibili e per conseguire la neutralità climatica;

31. sottolinea che occorre accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili, nell'efficienza energetica e nelle infrastrutture energetiche, in particolare i progetti transfrontalieri, per evitare futuri shock energetici all'economia dell'UE, compresi gli investimenti attraverso il piano di ripresa NextGenerationEU e REPowerEU; invita la Commissione e gli Stati membri a dare priorità alle principali infrastrutture energetiche transfrontaliere e a velocizzare le relative procedure, concentrandosi in particolare sull'aumento dei flussi da ovest a est e sull'eliminazione delle attuali strozzature;

32. chiede l'istituzione di un inventario europeo delle risorse energetiche per raccogliere informazioni dagli Stati membri sulle loro risorse energetiche disponibili e potenziali ai fini di un migliore coordinamento, allo scopo di accelerare le procedure necessarie e ottimizzare la rete energetica; ritiene che, su tale base, gli Stati membri potrebbero sviluppare le loro "zone di riferimento" in linea con il piano REPowerEU;

33. ritiene che gli Stati membri debbano riconsiderare l'eliminazione graduale del nucleare e del carbone se alcune di queste centrali possono contribuire alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'UE e al contenimento dei prezzi dell'energia; ritiene che la durata di servizio delle centrali nucleari esistenti debba essere prolungata, garantendo nel contempo il loro funzionamento sicuro e la corretta gestione e smaltimento delle scorie nucleari; sottolinea che, nel caso del carbone, il rinvio dovrebbe essere temporaneo, solo per la durata dell'attuale crisi, ed essere accompagnato da un calendario concreto per la sua sostituzione con altre fonti energetiche;

Diversificare le catene di approvvigionamento e del valore

34. riconosce che l'UE deve accorciare le catene di approvvigionamento e reimportare le procedure di produzione essenziali per aumentare la resilienza e la sua autonomia strategica; invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare le misure che avranno un rapido effetto sulla reindustrializzazione dell'Europa e a creare posti di lavoro adeguati alle esigenze future collaborando con i partner internazionali per eliminare gli ostacoli esistenti alla concorrenza globale e rilanciare il libero scambio;

35. accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a una legge europea sulle materie prime critiche, che individua progetti strategici nella catena di approvvigionamento e crea riserve strategiche per l'Unione; chiede una strategia di diversificazione per garantire l'approvvigionamento delle materie prime critiche, comprese le terre rare, anche attraverso la creazione di un importante progetto di comune interesse europeo; invita gli Stati membri a esplorare ulteriormente le attività minerarie sostenibili e le possibilità di approvvigionamento; accoglie con favore gli sforzi della Commissione volti a concludere nuovi partenariati sulle materie prime critiche con i paesi africani;

36. ricorda che le perturbazioni dell'approvvigionamento energetico causate dall'aggressione ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina hanno creato volatilità e instabilità nei mercati finanziari, in particolare nei mercati dei derivati energetici, e che ciò può avere un effetto a cascata sui mercati finanziari nel loro complesso;

37. sottolinea l'importanza di valutare eventuali misure politiche al fine di evitare il trasferimento dei rischi dal settore energetico al settore finanziario e invita la Commissione a ponderare attentamente i costi e i benefici delle misure che intende presentare;

38. accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia conferito all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) il mandato di esaminare varie questioni relative all'attuale livello dei margini e all'eccessiva volatilità nei mercati dei derivati energetici; invita la Commissione a esaminare attentamente l'analisi dell'ESMA sugli interruttori di circuito, la gestione delle garanzie e dei margini, le soglie per la compensazione delle merci, il miglioramento delle comunicazioni obbligatorie sulla negoziazione di strumenti derivati su merci e l'"esenzione per attività ausiliaria" e a darvi seguito, se del caso;

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39. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

 

 

Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2022
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