Proposta di risoluzione - B9-0418/2022Proposta di risoluzione
B9-0418/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla risposta dell'UE al rincaro dei prezzi dell'energia in Europa

28.9.2022 - (2022/2830(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Paolo Borchia, Jean‑Paul Garraud, Thierry Mariani, Nicolaus Fest, Markus Buchheit, Gerolf Annemans
a nome del gruppo ID

Procedura : 2022/2830(RSP)
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B9-0418/2022
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B9‑0418/2022

Risoluzione del Parlamento europeo sulla risposta dell'UE al rincaro dei prezzi dell'energia in Europa

(2022/2830(RSP))

Il Parlamento europeo,

 visti gli articoli 192 e 194 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),

 viste la comunicazione della Commissione del 14 luglio 2021 dal titolo "Pronti per il 55 %: realizzare l'obiettivo climatico dell'UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica" (COM(2021)0550) e le proposte legislative correlate,

 vista la comunicazione della Commissione del 18 maggio 2022 dal titolo "Piano REPowerEU" (COM(2022)0230),

 vista la comunicazione della Commissione dell'8 luglio 2020 dal titolo "Una strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra" (COM(2020)0301),

 vista la comunicazione della Commissione del 20 luglio 2022 dal titolo "Risparmiare gas per un inverno sicuro" (COM(2022)0360),

 visto il regolamento (UE) 2022/1369 del Consiglio, del 5 agosto 2022, relativo a misure coordinate di riduzione della domanda di gas[1],

 vista la proposta di regolamento del Consiglio relativa a un intervento di emergenza per far fronte al rincaro dei prezzi dell'energia (COM(2022)0473),

 visto il parere del Comitato economico e sociale europeo del 21 settembre 2022 sul piano REPowerEU,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che i prezzi dell'energia hanno iniziato ad aumentare nella seconda metà del 2021, in parte a causa delle politiche previste dal Green Deal europeo; che l'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina ha determinato un ulteriore rialzo dei prezzi dell'energia elettrica a scapito dei consumatori e dell'industria, creando un grave rischio per l'economia;

B. considerando che l'incremento dei prezzi del gas, unitamente all'impennata del prezzo della CO2 sul mercato del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) a seguito dei recenti e più impegnativi obiettivi di decarbonizzazione (-55 % entro il 2030) legati al Green Deal, ha determinato un forte aumento del prezzo dell'energia elettrica;

C. considerando che i prezzi elevati dell'energia hanno un impatto particolarmente grave sulle famiglie più povere;

D. considerando che gli Stati membri si sono impegnati a rispettare il principio dell'unanimità in seno al Consiglio per quanto concerne le questioni fiscali; che in 10 Stati membri è stata introdotta una tassa sugli utili eccedenti;

E. considerando che la proposta della Commissione fissa un tetto pari a 180 EUR/MWh per i prezzi di vendita dei fornitori di energia elettrica da fonte rinnovabile e nucleare;

F. considerando che la proposta della Commissione impone agli Stati membri di introdurre un'imposta minima del 33 % sulla quota degli utili realizzati dalle imprese del settore dei combustibili fossili (gas, petrolio, carbone, raffinazione) che superano di oltre il 20 % gli utili medi generati nei tre esercizi fiscali precedenti il 2022;

G. considerando che sin dalla seconda metà del 2021 gli Stati membri hanno adottato varie misure di sostegno economico per garantire la resilienza dei loro settori industriali e sociali;

H. considerando che l'Unione europea, a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina, ha adottato sette pacchetti di sanzioni nei confronti della Russia, che stanno avendo gravi ripercussioni sulle economie di tutti gli Stati membri;

I. considerando che il gas è attualmente la fonte primaria di energia in diversi Stati membri e che continuerà necessariamente a rappresentare una tecnologia fondamentale nei prossimi anni;

J. considerando che la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina ha reso l'UE più consapevole dei rischi geopolitici derivanti dalla dipendenza dai fornitori di materie prime e del bisogno di aumentare la diversificazione;

K. considerando che gli Stati membri sono liberi di scegliere il proprio mix energetico;

L. considerando che la transizione verso un "sistema energetico pulito" comporterà una forte domanda di minerali chiave e di terre rare, aumentando così il rischio di rendere l'UE dipendente da fornitori esterni e di esporre l'Unione a nuove forme di vulnerabilità;

M. considerando che la proposta della Commissione introduce una riduzione obbligatoria del 5 % del consumo energetico nelle fasce orarie di picco e una riduzione facoltativa del 15 % del consumo di gas;

1. sottolinea il fallimento delle politiche energetiche perseguite negli ultimi decenni dalla stragrande maggioranza dei governi degli Stati membri e dall'Unione;

2. ricorda che l'abbondanza di energia è indice di società prospere e del progresso della civiltà; deplora la deliberata distruzione del settore energetico nell'UE attraverso l'imposizione della transizione energetica e di varie moratorie alla produzione di energia da determinate fonti;

3. esprime solidarietà ai cittadini degli Stati membri che subiscono le conseguenze del fallimento delle politiche energetiche del passato, soprattutto a quei cittadini che non possono più permettersi l'energia di cui hanno bisogno; esprime preoccupazione per la mancanza di misure politiche che affrontino realmente l'imminente pericolo della povertà energetica; esprime sconcerto per la mancanza di inventiva delle politiche destinate a contrastare la penuria di energia e i blackout che presumibilmente caratterizzano la prossima stagione fredda, politiche che consistono principalmente in inviti ai cittadini a prepararsi al peggio e ad astenersi dal protestare;

4. esprime profonda preoccupazione per misure eccezionali quali il razionamento del gas naturale e la riduzione della produzione di energia elettrica nelle ore di picco poiché possono determinare ulteriori situazioni critiche per l'industria, che è già stata messa a dura prova dalla crisi pandemica, e per le famiglie, in particolare quelle a basso e medio reddito che hanno minori opportunità di accedere a soluzioni energetiche domestiche più efficienti;

5. respinge i tentativi della Commissione di sfruttare un'ulteriore crisi, alla quale ha contribuito in modo significativo, ai fini di una presa di potere;

Cambiamenti politici strutturali

6. chiede che, a lungo termine, l'intera struttura delle politiche energetiche venga ridefinita al fine di garantire un approvvigionamento energetico abbondante, prezzi dell'energia bassi e un'economia prospera basata sull'uso efficiente di tutte le fonti energetiche tecnicamente disponibili;

7. sottolinea che un'adeguata diversificazione dell'approvvigionamento energetico significa che nessuna fonte energetica deve essere esclusa; rimarca che le importazioni di energia non dovrebbero dipendere dal fatto che gli esportatori abbiano un sistema politico simile o valori condivisi;

8. esorta gli Stati membri ad accelerare la diversificazione delle rotte di approvvigionamento e la costruzione di infrastrutture strategiche; deplora le decisioni adottate negli ultimi decenni per ridurre gli investimenti nella produzione interna di petrolio e gas;

9. chiede un aumento della produzione di biometano e la ripresa della prospezione interna di gas naturale; chiede l'adozione di una politica sulle materie prime che rivitalizzi l'industria mineraria nell'UE in modo da evitare la dipendenza da fornitori esterni;

10. chiede che le catene di produzione europee siano tutelate e che la loro posizione sia rafforzata, ad esempio sostenendone la conversione e promuovendo lo sviluppo di nuove catene di approvvigionamento del settore industriale con capacità di produzione interna;

11. sottolinea pertanto che, pur portando avanti lo sviluppo dell'energia solare ed eolica, occorre appoggiare anche altre tecnologie sostenibili come la bioenergia, l'energia idroelettrica e l'energia geotermica, che garantiscono la produzione di energia elettrica da risorse rinnovabili e interne a zero emissioni nette, facilitando nel contempo la programmazione;

12. invita gli Stati membri a rafforzare gli strumenti finanziari e amministrativi e a semplificare le procedure di ristrutturazione degli edifici pubblici ai fini della loro riqualificazione energetica e della salvaguardia del patrimonio pubblico, in particolare per quanto riguarda gli alloggi popolari, le strutture sanitarie, scolastiche e giudiziarie nonché gli impianti sportivi;

Politiche di attenuazione a breve termine

13. incoraggia gli Stati membri ad affrontare immediatamente la situazione causata dall'impennata dei prezzi dell'energia; propone che gli Stati membri utilizzino l'aliquota IVA ridotta sulle bollette dell'elettricità, del gas, della benzina e del petrolio e sulla fornitura di energia termica agli utenti finali mediante il teleriscaldamento, nonché sulle forniture di energia termica; deplora il fatto che alcuni Stati membri siano favorevoli a una politica di aiuti mirati a posteriori piuttosto che a una riduzione della tassazione dell'energia;

14. invita gli Stati membri a prestare particolare attenzione alle famiglie con i redditi più bassi e alle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, che tendono a essere i principali consumatori di energia, al fine di attenuare le conseguenze sociali dell'attuale crisi;

15. sottolinea la necessità di garantire un quadro normativo prevedibile e stabile che consenta il corretto funzionamento della concorrenza, garantendo nel contempo l'accesso dei consumatori alle forniture di energia elettrica e di gas a prezzi garantiti;

16. sottolinea l'importanza di dissociare il prezzo dell'energia elettrica da quello del gas al fine di evitare un'eccessiva volatilità e prezzi elevati;

17. riconosce la sovranità degli Stati membri in materia fiscale, compreso il diritto di tassare gli utili eccedenti delle imprese che operano nei settori del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione, in quanto sia tali imprese che i loro azionisti hanno beneficiato dell'aumento dei prezzi; invita i legislatori nazionali a tenere conto della legislazione nazionale vigente in materia di tassazione degli utili eccedenti al fine di evitare incongruenze;

18. suggerisce che gli Stati membri attuino efficaci campagne di informazione pubblica per sensibilizzare alle questioni energetiche, al fine di incoraggiare un uso più razionale dell'energia (risparmio energetico ed efficienza energetica) e far sì che i cittadini si orientino nel mercato dell'energia;

19. sottolinea la necessità di valutare e monitorare il mercato ETS per frenare la speculazione sulle quote di emissione;

Proposte dell'Unione

20. osserva che vi sono contraddizioni e tensioni tra i vari testi attualmente proposti dalla Commissione nel settore dell'energia, ad esempio la revisione della direttiva sulla tassazione dell'energia[2], che aumenterà automaticamente il costo dell'energia per i consumatori;

21. chiede che l'attuazione della legislazione "Pronti per il 55 %" sia immediatamente sospesa fino a quando la Commissione non pubblicherà valutazioni d'impatto approfondite e aggiornate, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi;

22. invita il Consiglio e la Commissione a verificare la corretta applicazione delle varie basi giuridiche poiché alcune delle proposte legislative della Commissione riguardano la fiscalità, che ha una base giuridica specifica;

23. insiste sul fatto che è incoerente penalizzare gli Stati membri o i settori con basse emissioni di CO2 applicando un tetto al prezzo al quale un MWh di gas e/o elettricità può essere venduto, come proposto dalla Commissione;

24. sottolinea che si tratta essenzialmente di misure fiscali che richiedono l'accordo unanime degli Stati membri dopo che il Parlamento avrà espresso il proprio parere, conformemente alla procedura di cui agli articoli 192, paragrafo 2, lettera c), e 194, paragrafo 3, TFUE; insiste sulla necessità di mantenere la natura temporanea di tali misure per evitare di influenzare la libertà degli Stati membri di determinare il proprio mix energetico, il che violerebbe l'articolo 194 TFUE;

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25. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 

Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2022
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