Proposta di risoluzione - B9-0515/2022Proposta di risoluzione
B9-0515/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione dei diritti umani in Egitto

21.11.2022 - (2022/2962(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Mounir Satouri, Francisco Guerreiro, Rosa D’Amato, Hannah Neumann, Piernicola Pedicini, Jordi Solé, Michael Bloss, Malte Gallée, Bronis Ropė, Ignazio Corrao, Tineke Strik, Yannick Jadot, Alice Bah Kuhnke, Heidi Hautala, Jakop G. Dalunde, Pär Holmgren, Bas Eickhout, Caroline Roose
a nome del gruppo Verts/ALE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0505/2022

Procedura : 2022/2962(RSP)
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B9-0515/2022
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B9-0515/2022
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B9‑0515/2022

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti umani in Egitto

(2022/2962(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sull'Egitto,

 vista la sua risoluzione del 20 ottobre 2022 sulla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 a Sharm El-Sheikh, Egitto (COP27),[1]

 visti l'accordo di associazione UE-Egitto, le priorità del partenariato UE-Egitto per il periodo 2021-2027 e la dichiarazione comune resa a seguito della riunione del Consiglio di associazione UE-Egitto del 2022,

 visti gli orientamenti dell'UE in materia di pena capitale, tortura e maltrattamenti, libertà di espressione, difensori dei diritti umani, violenza contro le donne e le ragazze e diritti delle persone LGBTI,

 visto il regolamento (UE) 2021/821 che istituisce un regime di controllo delle esportazioni, dell'intermediazione, dell'assistenza tecnica, del transito e del trasferimento di prodotti a duplice uso (rifusione)[2],

 vista la posizione comune 2008/944/PESC del Consiglio, dell'8 dicembre 2008, che definisce norme comuni per il controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari[3],

 vista la dichiarazione del rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani a seguito della sua missione in Egitto dall'11 al 13 aprile 2022,

 vista la dichiarazione rilasciata l'8 novembre 2022 dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in cui chiede la liberazione di Alaa Abdel Fattah,

 vista la dichiarazione degli esperti delle Nazioni Unite sulle restrizioni imposte alla società civile in vista del vertice sul clima,

 vista la dichiarazione comune resa nel marzo 2021 da 31 Stati membri delle Nazioni Unite in occasione della 46ª sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in cui si condanna la situazione dei diritti umani in Egitto,

 visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (UN) e la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti nonché la Convenzione sui diritti del fanciullo, tutti ratificati dall'Egitto,

 vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che in Egitto si assiste a una crescente repressione nei confronti dei difensori dei diritti umani e delle loro famiglie, di attivisti, della società civile, di giornalisti, di avvocati e di operatori sanitari, con un ricorso continuo e diffuso a pratiche repressive e procedimenti penali di matrice politica da parte delle autorità egiziane, tra cui arresti e detenzioni arbitrari, vessazioni giudiziarie, sparizioni forzate nonché torture e violenze fisiche e psicologiche;

B. considerando che nel settembre 2021 il Presidente egiziano al-Sisi ha avviato la "strategia nazionale in materia di diritti umani" e ha annunciato un "dialogo nazionale"; che, a un anno dalla pubblicazione della strategia, non si registrano cambiamenti sostanziali nella situazione del paese, per quel che riguarda i diritti umani e che la crisi dei diritti umani nel paese continua a peggiorare;

C. considerando che a causa della pratica sistematica delle sparizioni forzate e dei cicli di detenzione preventiva a tempo indeterminato in Egitto, decine di migliaia di individui languono in carcere in condizioni disumane, in cui prevalgono torture, aggressioni sessuali, rifiuto di accesso a cure mediche adeguate e decessi durante la detenzione; che l'Egitto è a tutt'oggi considerato il paese del mondo arabo con il maggior numero di prigionieri politici; che, a seguito della riattivazione del comitato per la grazia presidenziale nell'aprile 2022, il numero di persone nuovamente incarcerate o la cui detenzione è stata rinnovata è stato superiore a quello dei detenuti liberati o graziati;

D. considerando che Alaa Abd El-Fattah, cittadino egiziano britannico, attivista per la democrazia e difensore dei diritti umani, è un prigioniero politico che ha trascorso la maggior parte degli ultimi nove anni dietro le sbarre per il suo attivismo pacifico; che il 2 aprile 2022 Alaa Abd El-Fattah ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, le condizioni disumane in cui è tenuto e il rifiuto delle autorità egiziane di concedergli l'accesso consolare britannico, passando da uno sciopero parziale a uno sciopero integrale il 1º novembre 2022; che le sue condizioni di salute sono assai gravi e che la sua vita è in pericolo; che il 6 novembre, in concomitanza con l'inizio del vertice sul clima della COP27 a Sharm El-Sheikh, Alaa Abd El-Fattah ha iniziato uno sciopero della sete; che diversi capi di governo e alti funzionari delle Nazioni Unite ne hanno chiesto la liberazione;

E. considerando che l'accoglienza della COP27 da parte dell'Egitto ha messo in evidenza l'allarmante situazione dei diritti umani nel paese; che la legge sulle ONG del 2019 sottomette la società civile al controllo dello Stato; che la legge del 2013 contro le manifestazioni limita il diritto di riunione; che le leggi antiterrorismo del 2015 limitano la libertà di espressione e di informazione, tra cui il blocco di oltre 700 siti web d'informazione come Mada Masr e al-Manassa;

F. considerando che il governo egiziano ha escluso i gruppi per i diritti umani indipendenti dalla partecipazione alla COP27 mediante una procedura di registrazione segreto controllato dal governo che ha filtrato i gruppi critici nei suoi confronti, un rincaro coordinato dei prezzi delle camere d'albergo, indebite restrizioni alla libertà di riunione pacifica all'esterno della sede della COP27 e ritardi ingiustificati nel rilascio dei visti a coloro che viaggiano dall'estero; che solo alcuni gruppi per i diritti umani indipendenti e il difensore dei diritti umani Sanaa Seif hanno potuto partecipare grazie all'assistenza di organizzazioni internazionali;

G. considerando che durante la COP27 le forze di sicurezza hanno sottoposto attivisti e operatori della società civile a vessazioni, sorveglianza e intimidazioni; che l'applicazione ufficiale della COP27 avrebbe esteso la sorveglianza degli ospiti allo spazio virtuale; che la Germania ha presentato una denuncia al governo egiziano per il monitoraggio indesiderato da parte dei funzionari di sicurezza alla Conferenza mondiale sul clima COP27;

H. considerando che, nel contesto della COP27, il governo egiziano ha proceduto a una nuova ondata di arresti e detenzioni; che, secondo la Commissione egiziana per i diritti e le libertà, il governo egiziano ha arrestato quasi 734 persone in 18 governatorati tra il 1º ottobre e il 14 novembre 2022; che tra le persone arrestate figurano giornalisti, un avvocato di spicco, un membro di un partito politico di opposizione e attivisti; che la maggior parte delle persone fermate è stata trattenuta per 15 giorni con accuse di terrorismo; che 40 delle persone fermate non sono state interrogate da funzionari del pubblico ministero e che era ignoro il luogo in cui si trovassero;

I. considerando che le donne attive nella difesa dei diritti umani in Egitto continuano a subire diverse forme di vessazioni da parte dello Stato, in particolare mediante il ricorso a campagne diffamatorie e ad azioni giudiziarie; che dal 2020 le autorità hanno perseguito almeno 10 influencer donne sui social media con l'accusa di "offesa alla moralità pubblica" in un evidente tentativo di controllare il ciberspazio mediante il controllo del corpo e del comportamento delle donne; che i difensori dei diritti delle persone LGBTQI e le donne sono oggetto di una repressione continua, anche con il pretesto di difendere la "moralità pubblica";

J. considerando che il 10 dicembre 2020 la procura italiana ha accusato quattro membri dell'agenzia egiziana per la sicurezza nazionale del rapimento e dell'omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni; che, nonostante le ripetute richieste di cooperazione da parte della procura italiana, gli organi giudiziari egiziani hanno pesantemente ostacolato lo svolgimento di un giusto processo; che gli avvocati della Commissione egiziana per i diritti e le libertà continuano a prestare assistenza ai legali della famiglia Regeni in Italia, di cui i rappresentanti legali in Egitto;

K. considerando che nel 2022 le autorità hanno giustiziato almeno 25 persone e condannato a morte almeno altre 321; che nel 2020 e 2021 l'Egitto è stato il terzo paese al mondo con il maggior numero di esecuzioni: almeno 83 nel solo 2021;

L. considerando che, secondo gli osservatori della società civile e le indagini di media indipendenti, le autorità egiziane hanno utilizzato tecnologie di sorveglianza nei confronti di attivisti per i diritti umani e attivisti sindacali, di persone LGBTI, di attivisti politici e di universitari; che le imprese degli Stati membri dell'UE hanno venduto un sistema per la sorveglianza di massa al regime dittatoriale di Abdel Fattah Al-Sisi;

M. considerando che, a seguito delle uccisioni di massa di manifestanti antigolpisti nelle piazze Rabaa e al-Nahda del Cairo nell'agosto 2013, il Consiglio "Affari esteri" dell'UE ha deciso di sospendere le licenze di esportazione per qualsiasi arma che possa essere utilizzata per finalità repressive; che, secondo Amnesty International, 11 Stati membri hanno violato la sospensione; che tra il 2013 e il 2020 cinque Stati membri dell'UE — Francia, Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi — sono stati tra i primi otto esportatori mondiali di armi verso l'Egitto; che l'Egitto è stato il principale acquirente di armi francesi nel 2022; che le armi prodotte nell'UE sono state utilizzate sia nel conflitto del Sinai sia per il sostegno egiziano a favore di Khalifa Haftar nella guerra civile libica;

N. considerando che l'Egitto ha sistematicamente ucciso e ferito civili sospettati di atti di contrabbando non legati al terrorismo nella parte occidentale del deserto egiziano, attingendo alle informazioni fornite dall'operazione militare francese Sirli; che il personale dell'esercito francese e del ministero della Difesa francese ha sollevato la deviazione di questa cooperazione militare con l'Egitto senza che ciò abbia comportato la sospensione dell'operazione;

O. considerando che l'Unione è il primo partner economico dell'Egitto e la sua principale fonte di investimenti esteri; che nel giugno 2022 l'UE e l'Egitto hanno adottato delle priorità di partenariato allo scopo di intensificare la cooperazione in numerosi settori, tra cui la sicurezza, la lotta al terrorismo e la riforma della giustizia; che l'Egitto è uno dei principali creditori della Banca europea per gli investimenti;

P. considerando che nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) – Europa globale, l'Egitto ha ricevuto un importo di 240 milioni di EUR destinato al portafoglio bilaterale per il periodo 2021-2024; che il 1º giugno 2022 il Commissario Varhelyi ha annunciato l'erogazione di 118 milioni di EUR a titolo di sostegno al bilancio per l'energia e l'acqua, di 100 milioni di EUR per la sicurezza alimentare e di 80 milioni di EUR per la difesa delle frontiere;
che il volume combinato dell'assistenza finanziaria che l'UE, i suoi Stati membri e le istituzioni finanziarie europee hanno erogato all'Egitto in varie forme (sovvenzioni, prestiti e conversione del debito) negli ultimi dieci anni è pari attualmente a oltre 11 miliardi di EUR;

Q. considerando che il 17 giugno 2022 l'UE, l'Egitto e Israele hanno firmato un memorandum d'intesa sulla fornitura di gas naturale all'UE; che il 9 novembre 2022 hanno rilasciato una dichiarazione sul partenariato UE-Egitto per l'idrogeno rinnovabile;

1. condanna fermamente la persistenza e il deterioramento della crisi dei diritti umani in Egitto, in particolare la repressione generalizzata e implacabile nei confronti delle organizzazioni della società civile, dei difensori dei diritti umani, degli avvocati, dei manifestanti, dei giornalisti, dei sindacalisti, degli operatori dei media, degli attivisti per i diritti delle donne, delle persone LGBTI, degli studenti, degli oppositori politici e delle minoranze;

2. invita le autorità egiziane a rilasciare immediatamente il noto difensore dei diritti umani Alaa Abd El-Fattah e a rispettare il desiderio della sua famiglia di trasferirsi in sicurezza nel Regno Unito, paese di cui è cittadino dal 15 dicembre 2021;

3. invita le autorità egiziane a rilasciare immediatamente e senza condizioni tutte le persone detenute o condannate per aver svolto le loro attività legittime e pacifiche a sostengo dei diritti umani o per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, compresi, tra gli altri, Mohamed Baker, Hoda Abdelmoniem, Ezzat Ghoniem, Anas al-Beltagi, Mohamed Radwan "Oxygen", Mawda al-Adham, Hanin Hossam, Abdelmoniem Abouelfotoh e Aisha Al-Shater; esorta il governo egiziano ad abbandonare il massiccio ricorso alla custodia cautelare abusiva per reprimere il dissenso reale o percepito; esorta il governo egiziano a ritirare le accuse di matrice politica nei confronti di giornalisti indipendenti, come i giornalisti di Mada Masr arrestati nel settembre 2022;

4. condanna l'esclusione di gruppi indipendenti per i diritti umani e l'ambiente dalla COP27 da parte del governo egiziano, nonché le vessazioni, le intimidazioni e la sorveglianza dei partecipanti al vertice; è costernato per la nuova ondata di arresti e detenzioni in Egitto durante la COP27; osserva che, permettendo al governo egiziano di controllare il processo di registrazione delle organizzazioni che partecipano alla COP27, le Nazioni Unite hanno violato le proprie regole usuali; ricorda che la libertà di espressione e la partecipazione della società civile mondiale sono fondamentali per progredire verso un mondo climaticamente neutro, giusto e resiliente ai cambiamenti climatici; sostiene fermamente l'invito degli esperti delle Nazioni Unite al segretariato dell'UNFCCC affinché elabori criteri in materia di diritti umani che i paesi che ospiteranno le future COP devono impegnarsi a rispettare nel quadro dell'accordo sulla sede, ed esorta la Commissione e gli Stati membri a collaborare con il segretariato dell'UNFCCC e le altre parti per adottare tali criteri al più tardi entro la COP28;

5. esprime preoccupazione per il fatto che, una volta terminata la conferenza, le autorità potrebbero compiere rappresaglie nei confronti degli attivisti e dei dissidenti egiziani che hanno criticato l'operato del governo in materia di ambiente e diritti umani, in particolare la famiglia di Alaa Abd El-Fattah;

6. invita il governo egiziano a rispettare la promessa fatta al rappresentante speciale dell'UE Eamon Gilmore durante la sua visita in Egitto nell'aprile 2022 di archiviare il procedimento 173 contro le ONG che avrebbero "ricevuto finanziamenti esteri per ledere gli interessi nazionali"; esorta le autorità egiziane a revocare i divieti di viaggio, il congelamento dei beni e altre misure nei confronti di difensori dei diritti umani come Patrick George Zaki, Gasser Abdel Razek, Karim Ennarah, Mohamed Bashir e Hossam Bahgat, fondatore dell'organizzazione Egyptian Initiative for Personal Rights;

7. deplora profondamente che le autorità egiziane non abbiano cooperato con l'Italia in merito al rapimento, alla tortura e all'omicidio dello studente italiano Giulio Regeni; ribadisce il proprio sostegno alla famiglia di Giulio Regeni e invita l'UE e i suoi Stati membri ad aumentare la pressione esercitata sul governo egiziano affinché riveli dove si trovano Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati in Italia dell'omicidio di Regeni;

8. esorta le autorità egiziane a riaprire lo spazio civico e la sfera pubblica abrogando le leggi draconiane e sostituendole con versioni conformi agli impegni costituzionali e internazionali dell'Egitto, nonché abbandonando le pratiche repressive, in modo da porre fine alla repressione della libertà di espressione, di riunione pacifica, di associazione e dei media;

9. invita nuovamente il governo egiziano ad adottare una moratoria sul ricorso alla pena di morte e a porre fine alle condanne a morte di massa;

10. invita il vicepresidente/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) e gli Stati membri dell'UE ad assumere una posizione pubblica ferma e a utilizzare tutti i contatti con le autorità egiziane per chiedere l'immediato rilascio del difensore dei diritti umani Alaa Abd El-Fattah e di tutti i prigionieri politici in Egitto; invita il governo del Regno Unito a intensificare gli sforzi per la liberazione di Alaa Abd El-Fattah, che è di nazionalità britannica;

11. esorta il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), la Commissione e gli Stati membri a chiamare le autorità egiziane a rendere conto dei numerosi casi di intimidazione, molestie e sorveglianza nei confronti di attori della società civile, difensori dei diritti umani e partecipanti alla COP27; chiede all'UE e agli Stati membri di monitorare attentamente la situazione della società civile e dei difensori dei diritti umani in Egitto nelle settimane e nei mesi a venire, in particolare la famiglia di Alaa Abd El-Fattah, e di impegnarsi attivamente con le autorità egiziane per scoraggiare e prevenire eventuali rappresaglie contro di loro o i loro famigliari;

12. ribadisce l'invito al VP/AR e agli Stati membri a dare una risposta unitaria e risoluta, anche in coordinamento con altri partner che condividono gli stessi principi, alla persistente repressione e alle violazioni dei diritti umani in Egitto, nonché ad avvalersi di tutti gli strumenti a loro disposizione per garantire progressi tangibili nella situazione dei diritti umani in Egitto;

13. invita il SEAE e la Commissione a integrare i diritti umani e la partecipazione della società civile in tutti i dialoghi e i settori di intervento con le autorità egiziane e a garantire che la cooperazione su questioni quali i cambiamenti climatici, l'energia e la sicurezza non vada a scapito dei diritti umani;

14. insiste su una revisione fondamentale e globale delle relazioni dell'UE con l'Egitto; esorta la Commissione a porre al centro delle relazioni dell'UE con l'Egitto la condizione di miglioramenti tangibili della situazione dei diritti umani, in particolare il rilascio di difensori dei diritti umani e dei giornalisti detenuti arbitrariamente; invita la Commissione a stabilire parametri di riferimento chiari per valutare l'attuazione delle nuove priorità del partenariato UE-Egitto adottate nel giugno 2022 e ad adottare misure incisive far fronte alla costante incapacità delle autorità egiziane di rispettarle;

15. apprezza l'adozione da parte del Consiglio di un regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani e invita il VP/AR e gli Stati membri ad applicarlo agli alti funzionari egiziani responsabili delle violazioni più gravi nel paese, a cominciare dal presidente Sisi;

16. chiede ai rappresentanti dell'UE e degli Stati membri di essere più critici nel loro impegno con il governo egiziano e di astenersi dal legittimare il tentativo del governo egiziano riabilitare il proprio operato in materia di diritti umani; incoraggia l'UE e gli Stati membri a non esprimere un apprezzamento ingiustificato per le misure molto limitate e insoddisfacenti prese dal governo egiziano, come l'adozione della strategia nazionale in materia di diritti umani, ma a esercitare pressioni per ottenere progressi reali;

17. invita la Commissione a sospendere qualsiasi sostegno di bilancio all'Egitto fino a quando non vi saranno miglioramenti tangibili in materia di diritti umani e libertà fondamentali; invita la Commissione, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca europea per gli investimenti a garantire che il rispetto dei diritti umani e la partecipazione della società civile indipendente siano elementi essenziali di qualsiasi sostegno finanziario o strategia di investimento previsti per l'Egitto; sottolinea la necessità di limitare il finanziamento dell'UE al sostegno, in primo luogo, degli attori democratici e della società civile e di mettere in atto garanzie per impedire che il denaro dell'UE finisca all'esercito egiziano;

18. incoraggia la delegazione dell'UE e i rappresentanti degli Stati membri al Cairo ad assistere ai processi dei difensori dei diritti umani egiziani, compresi quelli di giornalisti stranieri, blogger, sindacalisti e attivisti della società civile nel paese, e a rendere loro visita in carcere; chiede al SEAE e agli Stati membri di chiedere costantemente il loro rilascio immediato e incondizionato, sia in pubblico che in privato, e di garantire che i loro diritti durante la detenzione siano rispettati, che possano ricevere visite dei loro avvocati e delle loro famiglie e che dispongano di un'assistenza sanitaria adeguata;

19. invita il SEAE, la Commissione e i gli Stati membri ad aumentare la protezione e il sostegno ai difensori dei diritti umani in Egitto, anche attraverso sovvenzioni di emergenza a titolo dello strumento NDICI – Europa globale e del Fondo europeo per la democrazia, nonché attraverso la concessione di visti di emergenza;

20. invita l'Unione europea e i suoi Stati membri ad avviare, insieme ad altri Stati membri delle Nazioni Unite, la creazione di un meccanismo indipendente di monitoraggio e segnalazione delle violazioni dei diritti umani in Egitto mediante una risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite;

21. invita gli Stati membri dell'UE a sospendere le licenze di esportazione di qualsiasi attrezzatura che potrebbe essere usata a fini di repressione interna, in linea con la posizione comune 2008/944/PESC, e a bloccare tutte le esportazioni verso l'Egitto di armi, tecnologie di sorveglianza e altre attrezzature di sicurezza che possono facilitare gli attacchi contro i difensori dei diritti umani o altre forme di repressione; esprime apprezzamento per il monitoraggio da parte della Commissione dell'attuazione del regolamento rifuso sulle esportazioni di prodotti a duplice uso e si attende un seguito trasparente di qualsiasi violazione del regolamento;

22. invita gli Stati membri a porre i diritti umani e il diritto internazionale umanitario in prima linea nella loro cooperazione militare con l'Egitto o a cessare tale cooperazione; esprime profonda preoccupazione per il fatto che le autorità egiziane abbiano commesso crimini contro l'umanità nel giustiziare centinaia di trafficanti; esorta gli Stati membri dell'UE a chiedere trasparenza e responsabilità al riguardo;

23. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo e al parlamento egiziani e alla Commissione africana dei diritti umani e dei popoli; chiede che la presente risoluzione sia tradotta in arabo e debitamente presentata al parlamento egiziano.

Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2022
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