PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
13.12.2022 - (2022/3012(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Jaak Madison, Marco Zanni, Marco Campomenosi, Jean‑Paul Garraud, Gunnar Beck, Nicolaus Fest, Harald Vilimsky, Gerolf Annemans, Tom Vandendriessche
a nome del gruppo ID
B9‑0580/2022
Risoluzione del Parlamento europeo sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 83, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che inserisce la corruzione e il riciclaggio di denaro nell'elenco dei reati particolarmente gravi che presentano una dimensione transnazionale,
– visto l'articolo 9 del protocollo (n. 7) allegato al trattato sull'Unione europea e al TFUE,
– vista la procedura legislativa ordinaria del Parlamento riguardante l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (Kuwait, Qatar) (2022/0135(COD)),
– visti gli articoli 15, 21, 51, 71, 132, 198, 207 e 208, del suo regolamento,
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, dopo vari mesi di indagini, la polizia belga ha fatto irruzione nelle abitazioni di vari politici socialisti il 9 e il 12 dicembre 2022; che essi sono sospettati di associazione per delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione; che si ritiene che il Qatar abbia influenzato le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo pagando ingenti somme di denaro e facendo regali dal valore esorbitante;
B. considerando che, nel quadro di tali indagini, la vicepresidente Eva Kaili è stata arrestata; che da allora è stata sospesa dal gruppo S&D; che gli uffici dell'on. Eva Kaili sono stati sigillati in attesa di ulteriori indagini; che anche gli uffici degli assistenti parlamentari accreditati degli onorevoli Maria Arena e Marc Tarabella sarebbero stati sigillati; che anche il padre dell'on. Eva Kaili sarebbe coinvolto nello scandalo; che anche gli uffici del personale della segreteria sarebbero stati sigillati dalla polizia;
C. considerando che anche l'ex deputato al Parlamento europeo Pier Antonio Panzeri è stato arrestato in relazione al caso dopo che nella sua abitazione sono stati trovati oltre 500 000 EUR in contanti; che l'ex deputato al Parlamento europeo Panzeri è presidente dell'organizzazione non governativa (ONG) "Fight Impunity", che ha sede a Bruxelles; che numerosi membri del gruppo S&D e di altre istituzioni socialdemocratiche hanno avuto un ruolo in tale organizzazione;
D. considerando che i deputati al Parlamento non possono invocare l'immunità quando sono colti in flagranza di reato;
E. considerando che l'on. Eva Kaili, l'on. Marc Tarabella e l'on. Alessandra Moretti sono tutti membri del gruppo S&D, che nessuno di loro è membro titolare o supplente della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) e che tutti hanno espresso voto favorevole in occasione della votazione della commissione LIBE sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini qatariani (2022/0135(COD));
F. considerando che l'on. Eva Kaili ha difeso la situazione dei diritti umani in Qatar nel suo discorso al Parlamento del 21 novembre 2022, elogiando il paese perché "è in prima linea per i diritti dei lavoratori" dopo aver deciso di eliminare un sistema di sponsorizzazione dei lavoratori migranti[1];
G. considerando che l'on. Marc Tarabella si è autosospeso dal gruppo S&D; che l'on. Maria Arena ha rinunciato alla carica di presidente della sottocommissione per i diritti dell'uomo; che l'on. Pietro Bartolo ha rinunciato all'incarico di relatore per la procedura sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini qatariani; che l'on. Andrea Cozzolino ha rinunciato all'incarico di coordinatore S&D per i casi urgenti di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (articolo 144 del regolamento);
H. considerando che, già prima dell'inizio della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la Commissione lavorava a un accordo per aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dal Qatar; che il Qatar ha assunto impegni a lungo termine con altre parti per quanto riguarda gran parte della sua produzione di GNL;
I. considerando che, in occasione di un briefing con la stampa lunedì 12 dicembre 2022, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha rifiutato di rispondere alle domande sui rapporti con il Qatar del vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas; che il mese scorso il commissario Schinas ha rappresentato l'UE alla cerimonia di apertura della Coppa del mondo FIFA ed è stato criticato dai deputati per i suoi tweet degli ultimi mesi in cui lodava il Qatar per le sue riforme del lavoro;
J. considerando che in più occasioni il Parlamento non è riuscito a concretizzare l'applicazione delle norme antiriciclaggio alle ONG, rifiutando di ampliare di conseguenza il campo di applicazione della normativa in vigore;
1. esprime profonda preoccupazione per le segnalazioni di corruzione attiva e passiva, riciclaggio di denaro e agevolazione di ingerenze straniere da parte di politici socialisti al Parlamento europeo; condanna inequivocabilmente qualsiasi tipo di ingerenza straniera nelle istituzioni europee e condanna in particolare il fatto che il gruppo S&D abbia permesso ad agenti di un paese terzo di infiltrarsi al suo interno;
2. ritiene che finora sia emersa solo la punta dell'iceberg; reputa che i fatti riscontrati siano scandalosi e incriminanti e incarica la sua Presidente di istituire un organo indipendente incaricato di indagare sul caso; chiede che l'indagine preveda un esame approfondito delle attività di lobbying del Qatar sotto forma di una relazione scritta completa che elenchi tutte le riunioni con funzionari e rappresentanti del Qatar, che analizzi gli incentivi che spingono gli ex deputati al Parlamento europeo a svolgere attività di lobbying con il pretesto di lavorare per delle ONG e che contenga un resoconto scritto dettagliato sulla procedura che ha portato all'approvazione della relazione della commissione LIBE sui paesi terzi i cui cittadini sono soggetti all'obbligo del visto o sono esenti da tale obbligo (2022/0135 (COD));
3. ricorda che, a norma dell'articolo 9 del protocollo (n. 7), l'immunità non può essere invocata se i deputati sono colti in flagranza di reato; revoca l'immunità dei deputati indagati senza essere stati colti in flagranza di reato;
4. conclude che l'indipendenza del Parlamento europeo è stata seriamente compromessa; insiste affinché sia condotta un'indagine approfondita; prende atto del fallimento delle commissioni speciali sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione (INGE e ING2), e chiede pertanto le dimissioni del presidente della commissione ING2; insiste sulla necessità di istituire una nuova commissione d'inchiesta a norma dell'articolo 208 per accertare la responsabilità politica, valutare quali fascicoli possano essere stati compromessi a causa di tali ingerenze straniere e manipolazioni democratiche, verificare l'esatto ruolo delle ONG e degli altri rappresentanti di interessi che agiscono con il pretesto di difendere i diritti umani, nonché per decidere come porre rimedio a tali problemi; osserva che anche un ex deputato è stato coinvolto nello scandalo e incarica la nuova commissione d'inchiesta di indagare sull'eventuale compromissione di fascicoli nel corso della precedente legislatura; sollecita inoltre l'apertura di un'indagine volta a verificare se anche in altri casi siano stati violati i principi di trasparenza e il codice di condotta;
5. incarica la sua Presidente di annullare tutti i fascicoli che potrebbero essere stati compromessi, in particolare quello relativo alla liberalizzazione dei visti per i cittadini qatariani (2022/0135 (COD)); incarica la commissione LIBE di nominare un nuovo relatore a norma dell'articolo 51 per il fascicolo summenzionato e di riavviare la procedura dal principio; propone di avviare una procedura legislativa ordinaria distinta per la liberalizzazione dei visti per i cittadini del Kuwait;
6. chiede a tutti i deputati di rivelare senza indugio eventuali legami con il Qatar o le ONG coinvolte ed eventuali benefici da essi ricevuti; chiede a tutti i relatori e i relatori ombra di rendere note le loro precedenti riunioni con funzionari e rappresentanti del Qatar e delle ONG coinvolte; chiede che al Qatar e alle ONG coinvolte sia vietato svolgere attività di lobbying e che essi siano rimossi dal registro delle attività di lobbying;
7. osserva con preoccupazione che vari deputati, nello specifico l'on. Eva Kaili, l'on. Marc Tarabella e l'on. Alessandra Moretti, hanno partecipato alla votazione della commissione LIBE sul fascicolo senza essere membri titolari o supplenti di tale commissione; chiede di indagare sui motivi alla base di tali sostituzioni;
8. osserva con preoccupazione che, durante le riunioni ombra, è stato discusso un collegamento tra l'accordo sul gas con il Qatar e la liberalizzazione dei visti per il Qatar; sottolinea che il relatore non ha menzionato alcuna riunione né con la Commissione né con funzionari o rappresentanti del Qatar;
9. ritiene che il fabbisogno di gas dell'UE stia compromettendo la qualità della sua legislazione; deplora il legame tra i presunti valori dell'UE e la sua politica commerciale, dal momento che quest'ultima sembra influenzare la legislazione rendendola di parte e opportunista, esibendo in tal modo l'arroganza dell'UE nei confronti dei valori che essa afferma di difendere;
10. chiede che, in attesa dell'esito delle indagini, i deputati al Parlamento e i membri del personale coinvolti nello scandalo siano immediatamente sospesi; insiste affinché la vicepresidente Kaili sia sostituita conformemente a quanto stabilito dall'articolo 15 del suo regolamento;
11. invita la Commissione a valutare se l'ampliamento dell'ambito di applicazione delle norme antiriciclaggio, con particolare riferimento all'inclusione delle ONG, avrebbe impedito il verificarsi di tali eventi;
12. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
- [1] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2022-11-21-INT-1-137-0000_EN.html.