PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
13.12.2022 - (2022/3012(RSP))
presentata a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Iratxe García Pérez, Gabriele Bischoff, Pedro Marques, Birgit Sippel, Juan Fernando López Aguilar, Domènec Ruiz Devesa, Tonino Picula, Pierfrancesco Majorino, Raphaël Glucksmann
a nome del gruppo S&D
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0581/2022
B9‑0584/2022
Risoluzione del Parlamento europeo sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 16 settembre 2021 sul tema "Rafforzare la trasparenza e l'integrità nelle istituzioni dell'UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica"[1],
– vista la sua decisione del 27 aprile 2021 sulla conclusione di un accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea su un registro per la trasparenza obbligatorio[2],
– vista la sua risoluzione del 14 settembre 2017 sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità nelle istituzioni dell'UE[3],
– vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2019 sull'indagine strategica OI/2/2017 del Mediatore europeo sulla trasparenza delle discussioni legislative negli organi preparatori del Consiglio UE[4],
– vista la sua risoluzione sul Qatar del 24 novembre 2022 sulla situazione dei diritti umani nel contesto della Coppa del mondo FIFA in Qatar[5],
– visto l'accordo interistituzionale del 20 maggio 2021 tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea su un registro per la trasparenza obbligatorio[6],
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che le istituzioni dell'UE e i loro funzionari devono tutelare l'integrità dei principi e dei valori democratici dell'UE e fungere da esempio sia per i cittadini sia per altri funzionari;
B. considerando che occorre garantire che i deputati al Parlamento europeo agiscano senza indebite influenze da parte dei rappresentanti di interessi, e che l'offerta di attività retribuite per i deputati al Parlamento europeo, doni o inviti a viaggi, la creazione di aspettative per un futuro impiego a seguito della cessazione del mandato dei deputati o della cessazione dal servizio dei funzionari, nonché l'uso indebito di informazioni o di contatti siano tutti rigorosamente regolamentati;
C. considerando che il codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo in materia di interessi finanziari e conflitti di interessi è monitorato da un comitato consultivo sulla condotta dei deputati composto da cinque deputati, che si è rivelato inefficace;
D. considerando che è essenziale garantire che i processi democratici non siano orientati da interessi privati e che i diritti dei cittadini siano pienamente rispettati;
E. considerando che le misure introdotte di recente dall'accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio impongono al Parlamento di mostrare maggiore ambizione nel garantire la corretta attuazione di tutte le norme in materia di trasparenza;
F. considerando che la trasparenza e la responsabilità sono condizioni preliminari per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell'UE, e che, pertanto, la corruzione costituisce un grave attacco alla democrazia europea;
G. considerando che alcuni paesi, tra cui il Qatar, hanno investito pesantemente in operazioni di lobbying presso le istituzioni dell'UE; che tali paesi operano per lo più attraverso consulenze e gruppi di riflessione;
H. considerando che lo "sportswashing" è una pratica che consente agli Stati autoritari di distogliere l'attenzione mondiale dai problemi di corruzione e violazione dei diritti umani che li contraddistinguono, come nel caso, ma non solo, dell'organizzazione della Coppa del mondo 2022 in Qatar;
I. considerando che, nel quadro delle loro attività e missioni, le delegazioni del Parlamento devono contribuire all'attuazione delle priorità politiche e legislative del Parlamento e a promuovere nei paesi terzi i valori su cui si fonda l'Unione europea e rappresentare la posizione del Parlamento quale approvata in Aula, tenendo conto altresì della posizione delle commissioni parlamentari competenti;
1. esprime profonda costernazione per le recenti accuse di corruzione, che condanna con forza, a opera del Qatar in seno al Parlamento e afferma la sua politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione sotto qualsiasi forma; sottolinea che la gravità e l'ampiezza delle indagini in corso impongono al Parlamento e alle istituzioni dell'UE di reagire con un'unità inequivocabile e con ferma determinazione;
2. sostiene un'indagine approfondita e la completa divulgazione dei risultati delle indagini in corso e dichiara la sua piena disponibilità a cooperare con le autorità;
3. propone di istituire una commissione d'inchiesta a norma dell'articolo 226 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) per affrontare in modo esaustivo le ingerenze straniere all'interno delle istituzioni dell'UE volte a influenzare il processo decisionale; suggerisce che, qualora l'indagine concluda che vi sono state ingerenze straniere e corruzione, debbano essere comminate sanzioni a tutti gli Stati e a tutti gli individui coinvolti;
4. ritiene che i presunti tentativi da parte del Qatar di influenzare i deputati al Parlamento europeo e il loro personale attraverso la corruzione con l'obiettivo di ripulire la propria immagine in materia di diritti umani costituiscano un possibile caso di grave ingerenza straniera nei processi democratici dell'UE; denuncia con la massima fermezza tali atti;
5. ritiene che le recenti accuse dimostrino l'urgente necessità di rafforzare l'effettiva capacità delle istituzioni europee di monitorare e applicare le norme in materia di trasparenza e i meccanismi anticorruzione adottati negli ultimi anni;
6. ricorda che la trasparenza, la responsabilità e l'apertura delle istituzioni sono la pietra angolare delle nostre democrazie e la base su cui si fonda il rapporto di fiducia con i cittadini;
7. sottolinea che le ingerenze straniere nei processi democratici delle istituzioni dell'UE volte, tra l'altro, a influenzare l'elaborazione di atti legislativi e risoluzioni e le relative votazioni, rappresentano una minaccia significativa;
8. ritiene che la corruzione di rappresentanti pubblici, in particolare le attività illegali finanziate da rappresentanti di interessi remunerati, costituisca un profondo attacco alla democrazia e debba essere affrontata con tolleranza zero e una maggiore vigilanza;
9. sospende i lavori sui fascicoli relativi agli Stati del Golfo e la loro votazione in Aula, in particolare in relazione alla liberalizzazione dei visti, nonché le visite programmate finché le autorità competenti non avranno completato i procedimenti giudiziari;
10. comunica che il gruppo S&D, che sostiene l'indagine in corso, si costituirà parte lesa e valuterà eventuali azioni legali contro quanti nuocciono al gruppo e al Parlamento europeo nel suo complesso;
11. chiede il pieno rispetto delle norme pertinenti che si applicano alle attività delle delegazioni del Parlamento; decide di rivedere il funzionamento e le attività dei gruppi di amicizia con i paesi terzi in seno all'istituzione; ritiene che sia necessario limitare l'accesso delle autorità del Qatar ai locali del Parlamento, se del caso, fino a quando le indagini giudiziarie non forniranno le informazioni e i chiarimenti pertinenti;
12. decide di rafforzare i suoi meccanismi per controllare ed evitare conflitti di interesse potenziali o effettivi dei deputati al Parlamento europeo nelle attività esterne dell'istituzione; chiede, a tale proposito, che l'integrità dell'istituzione sia garantita dal nuovo vicepresidente del Parlamento eletto, responsabile della lotta contro la corruzione e le ingerenze straniere e della revisione del regolamento del Parlamento;
13. chiede l'accesso alle pertinenti informazioni di intelligence a disposizione di altre istituzioni dell'UE e dei servizi competenti degli Stati membri, che potrebbero facilitare l'identificazione proattiva dei tentativi di ingerenza da parte di paesi terzi nell'attività del Parlamento e delle altre istituzioni dell'UE;
14. chiede un'attuazione coerente e completa delle norme etiche in tutte le istituzioni dell'UE, al fine di garantire che le decisioni pubbliche siano prese in considerazione del bene comune; sottolinea che tali norme etiche devono riguardare la veridicità delle dichiarazioni di interessi finanziari, gli obblighi di trasparenza, il rispetto delle norme in materia di "porte girevoli" nonché il rispetto generale di tutte le disposizioni dei codici di condotta e delle norme in materia di integrità;
15. chiede che l'attuale comitato consultivo del Parlamento europeo sulla condotta dei deputati divenga un comitato etico a pieno titolo, al fine di affrontare efficacemente le minacce e le ingerenze attuali e future;
16. insiste sulla necessità di un'ambizione e una volontà politica comune maggiori in materia di trasparenza, con l'obiettivo di sviluppare un approccio olistico alla rappresentanza etica degli interessi;
17. ricorda che l'accordo interistituzionale recentemente adottato su un registro per la trasparenza obbligatorio ha rappresentato un importante passo avanti verso l'introduzione di norme obbligatorie per tutte le parti interessate, che devono essere applicate da tutte le istituzioni dell'UE; chiede urgentemente a tutte le istituzioni di impegnarsi a favore di un'attuazione più rigorosa di tale accordo;
18. sottolinea che le misure introdotte dall'accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio rappresentano un minimo; invita vivamente tutti gli organi competenti del Parlamento a garantire la piena attuazione delle nuove disposizioni del registro e a introdurre unilateralmente misure urgenti che migliorino la responsabilità dei deputati, compresi gli ex deputati, e del personale;
19. sottolinea la necessità di garantire il pieno rispetto del codice di condotta di cui all'allegato I del registro per la trasparenza;
20. ritiene che qualsiasi disposizione sui requisiti di trasparenza nelle istituzioni dovrebbe applicarsi a tutto il personale, non solo a quello di inquadramento superiore;
21. ritiene urgente modificare il regolamento del Parlamento al fine di introdurre criteri e impegni più rigorosi in materia di trasparenza e responsabilità;
22. sottolinea l'importanza di seguire un approccio basato sulle attività, tra cui le attività di lobbying indirette; insiste sull'importanza di includere tali attività, in particolare alla luce dell'emergere di nuove forme di interazione dei rappresentanti di interessi con i responsabili politici dell'UE; ritiene che anche le riunioni che non si svolgono in presenza, come le videoconferenze o le telefonate programmate, debbano essere considerate riunioni ai fini del monitoraggio delle attività di lobbying;
23. invita l'Ufficio di presidenza del Parlamento e gli altri organi competenti ad attuare specificamente un nuovo requisito in base al quale tutto il personale del Parlamento, compresi i consiglieri e gli assistenti dei gruppi, può incontrare persone od organizzazioni nell'ambito di applicazione del registro per la trasparenza unicamente se sono registrate e deve accertarsi sistematicamente di ciò prima di qualsiasi riunione;
24. insiste sulla necessità di stanziare risorse sufficienti per permettere al consiglio di amministrazione del registro per la trasparenza di svolgere il suo compito di supervisione dell'attuazione amministrativa globale dell'accordo; chiede alle istituzioni di garantire lo stanziamento di risorse e personale adeguati al fine di assicurare il corretto funzionamento del segretariato e del consiglio di amministrazione;
25. propone l'introduzione di una nuova base giuridica che consenta ai colegislatori di adottare atti legislativi secondo la procedura legislativa ordinaria al fine di imporre norme etiche vincolanti ai rappresentanti di interessi nelle loro interazioni con le istituzioni dell'Unione;
26. invita le istituzioni dell'UE ad adottare con urgenza misure volte a introdurre la pratica dei periodi minimi di incompatibilità per gli alti funzionari dell'UE e gli ex deputati, al fine di evitare il fenomeno delle "porte girevoli"; chiede che siano resi pubblici i nomi degli ex alti funzionari dell'UE o deputati al Parlamento europeo che hanno lasciato le istituzioni e lavorano per interessi privati;
27. invita le istituzioni e gli organi dell'UE che non dispongono ancora di un codice di condotta a elaborarlo con urgenza;
28. invita tutti i funzionari dell'UE, compresi gli assistenti parlamentari accreditati, gli agenti temporanei e contrattuali e gli esperti nazionali, a seguire una formazione obbligatoria sui contatti con i rappresentanti di interessi e i conflitti di interessi, nonché sull'integrità e la trasparenza; chiede che tali questioni costituiscano un punto di discussione obbligatorio durante le procedure di assunzione e le valutazioni delle prestazioni;
29. sottolinea che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea attribuisce ai singoli il diritto di accesso ai documenti pubblici e deplora il fatto che uno dei principali problemi delle istituzioni europee in materia di trasparenza sia il loro frequente rifiuto di concedere l'accesso a documenti e informazioni; chiede nuovamente al Consiglio di pubblicare i processi verbali delle sue riunioni e tutti gli altri suoi documenti;
30. ritiene che a tal fine sia necessario un organismo unico e indipendente dell'UE responsabile delle questioni di etica, con la facoltà di avviare le proprie indagini; esorta pertanto la Commissione a presentare, nelle prossime settimane, una proposta di accordo interistituzionale basato sull'articolo 295 TFUE al fine di istituire un organismo indipendente dell'UE responsabile delle questioni di etica, come richiesto nella risoluzione del Parlamento del 16 settembre 2021;
31. prende atto del fatto che il Parlamento e tutte le istituzioni dell'UE si sono adoperati per sviluppare la capacità di contrastare la disinformazione e le ingerenze straniere, sebbene purtroppo tali misure si siano rivelate insufficienti a prevenire singoli casi di corruzione;
32. chiede un monitoraggio rafforzato di tutti gli inviti, i doni e i viaggi ricevuti dai deputati al Parlamento europeo e dal personale da parte di paesi terzi;
33. sottolinea la necessità di sviluppare e attuare quadri e misure concreti al fine di monitorare i tentativi di lobbying da parte di paesi terzi;
34. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché al governo e al parlamento del Qatar.