PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
13.12.2022 - (2022/3012(RSP))
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Ryszard Antoni Legutko, Anna Fotyga, Jacek Saryusz‑Wolski, Patryk Jaki, Charlie Weimers, Witold Jan Waszczykowski, Tomasz Piotr Poręba, Joachim Stanisław Brudziński, Valdemar Tomaševski, Vincenzo Sofo, Beata Mazurek, Raffaele Stancanelli, Nicola Procaccini, Andżelika Anna Możdżanowska, Anna Zalewska, Roberts Zīle, Rob Rooken, Robert Roos, Elżbieta Kruk, Adam Bielan, Beata Szydło, Hermann Tertsch, Zbigniew Kuźmiuk, Beata Kempa, Joanna Kopcińska
a nome del gruppo ECR
Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0581/2022
B9‑0587/2022
Risoluzione del Parlamento europeo sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Qatar, in particolare quella del 21 novembre 2013 sulla situazione dei lavoratori migranti in Qatar[1] e quella del 23 novembre 2022 sulla situazione dei diritti umani nel contesto della Coppa del mondo FIFA in Qatar[2],
– visto l'articolo 2 del trattato sull'Unione europea (TUE),
– visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che esponenti politici di alto livello, tra cui la Vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, collaboratori politici, lobbisti e i loro familiari, avrebbero accettato pagamenti indebiti dal Qatar in cambio di influenza sul processo decisionale politico al Parlamento europeo;
B. considerando che un'operazione di contrasto eseguita dalle autorità belghe, italiane e greche ha portato finora al sequestro di oltre 600 000 EUR in contanti, computer e telefoni cellulari, e all'arresto di otto persone, quattro delle quali sono accusate di corruzione, riciclaggio di denaro e criminalità organizzata;
C. considerando che nello scandalo in questione si presume che una ONG denominata "Fight Impunity" sia stata utilizzata da tramite per facilitare il riciclaggio di fondi illeciti, mettendo in discussione la legittimità e l'integrità delle ONG affiliate a determinati gruppi politici o deputati al Parlamento europeo;
D. considerando che varie organizzazioni internazionali hanno un passato deplorevole caratterizzato da corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione alla criminalità organizzata, e che questi casi rappresentano una crescente minaccia all'integrità e alla legittimità in particolare del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio;
E. considerando che, nel settembre 2019, due quotidiani belgi, "L'Echo" e "De Tijd", hanno rivelato dettagli del verbale dell'interrogatorio di un ex agente dei servizi d'intelligence belgi e hanno riferito in merito a un'indagine preliminare riguardante il Commissario Reynders, che era accusato di corruzione e di riciclaggio di denaro in relazione alla costruzione di un'ambasciata a Kinshasa e alla vendita di opere d'arte di scarso valore a prezzi gonfiati, in cui i pagamenti sarebbero stati versati da trafficanti di armi e da un candidato alla presidenza della Repubblica democratica del Congo;
F. considerando che la Commissaria Jourová deve la sua posizione di alto livello all'appoggio da parte del miliardario ed ex Primo ministro della Cechia Andrej Babiš, che è sospettato di riciclaggio di denaro e di appropriazione indebita di fondi europei;
G. considerando che lo scorso anno il quotidiano francese "Libération" ha informato in merito a uno scandalo che vedeva coinvolte la Corte di giustizia dell'Unione europea e la Commissione, accusando i giudici e importanti esponenti politici del PPE di conflitto di interessi e traffico d'influenza;
H. considerando che "Libération" ha altresì rivelato che la Commissione e le autorità di vari Stati membri avevano esercitato pressioni sull'Ufficio europeo per la lotta antifrode affinché non indagasse sul caso, e che finora le istituzioni dell'UE non hanno adottato alcuna misura riguardo a tali rivelazioni;
I. considerando che il "reclutamento" di legislatori e funzionari europei di alto livello da parte di regimi totalitari – di fatto al fine di "invertire le parti" e di rappresentare il programma deleterio dei regimi totalitari contro gli interessi delle democrazie occidentali – non costituisce solo un problema profondamente divisivo e pressante, ma solleva anche la questione delle procedure di selezione tra paesi ostili e mette in discussione la mancanza di norme concernenti le attività professionali che i legislatori e i funzionari di alto livello possono svolgere quando non ricoprono più incarichi pubblici;
J. considerando che il valore di determinati funzionari per i regimi totalitari non è dato tanto dalla posizione che ricoprono all'interno di istituzioni o governi, quanto piuttosto dalla loro stretta familiarità e conoscenza delle procedure interne e delle modalità per aggirare il sistema di bilanciamento dei poteri insito nelle democrazie occidentali;
K. considerando che la selezione e il reclutamento di questi alti funzionari immediatamente al termine dei loro incarichi pubblici rappresenta non solo una grande opportunità per i poteri ostili, ma anche una seria minaccia per la sicurezza nazionale, il che mette in luce la necessità di rivedere e riformare regolarmente il sistema interno di bilanciamento dei poteri per quanto riguarda le norme, le politiche e le procedure relative alla fine del mandato o al pensionamento, al fine di privare gli attori malevoli dei mezzi per svolgere effettivamente attività di corruzione, reclutamento e altre attività compromettenti;
L. considerando che lo sviluppo dei gasdotti Nord Stream, a scapito della sicurezza euroatlantica e della sicurezza energetica dell'UE e nonostante le proteste di vari Stati membri, rappresenta uno dei casi più flagranti di legislatori e leader occidentali cooptati da attori statali malevoli;
M. considerando che il Qatar svolge un ruolo importante nel finanziamento dei gruppi islamisti in Europa, in particolare delle organizzazioni associate ai Fratelli musulmani; che la maggior parte dei finanziamenti è fornita dalla Qatar Charity per contribuire alla costruzione di moschee e centri islamici in Europa, con l'obiettivo di rafforzare l'identità islamista e radicare l'Islam politico nelle comunità musulmane in tutta Europa; che il canale di informazione Al Jazeera, finanziato dal Qatar, è noto per il suo coinvolgimento nella diffusione della disinformazione e della propaganda a livello mondiale;
N. considerando che il Qatar ha vinto la procedura di gara della Coppa del mondo FIFA in un contesto di accuse credibili di corruzione e concussione; che i regimi autoritari utilizzano la sponsorizzazione e l'organizzazione di eventi sportivi internazionali per migliorare la loro reputazione internazionale, pratica nota anche come "sportswashing", con esempi che includono le Olimpiadi di Sochi del 2014 e la Coppa del mondo FIFA del 2018 in Russia, le Olimpiadi di Pechino del 2022 in Cina e la Coppa del mondo FIFA del 2022 in Qatar;
1. sottolinea che lo scandalo di corruzione ai più alti livelli della struttura di governance del Parlamento, scoperto recentemente, ha messo in luce l'ipocrisia e l'applicazione di due pesi e due misure che non possono essere tollerate;
2. sottolinea l'urgente necessità di rafforzare gli strumenti di deterrenza contro la corruzione nonché la cooptazione e il reclutamento di funzionari istituzionali e di legislatori di alto livello da parte di potenze straniere ostili;
3. sottolinea che questo scandalo è solo la punta dell'iceberg, visto che molte altre istituzioni internazionali, incluse la Commissione, la Corte di giustizia e la Corte dei conti, sono state accusate di attività quantomeno non etiche e di dubbia legalità;
4. deplora che le persone che rappresentano queste istituzioni discreditate abbiano avuto l'audacia di criticare e ammonire gli Stati membri per presunte carenze per quanto riguarda il cosiddetto Stato di diritto; condanna fermamente l'applicazione di due pesi e due misure e l'ipocrisia delle istituzioni dell'UE a tale riguardo;
5. sottolinea che questo scandalo di corruzione è il risultato dell'impunità e della mancanza di responsabilità dilaganti in seno al Parlamento europeo;
6. sottolinea che le sanzioni per i casi di corruzione non devono essere puramente simboliche e che l'UE dovrebbe dare un esempio che funga da deterrente per tutti gli altri funzionari;
7. chiede che i deputati al Parlamento europeo siano considerati responsabili sia per le loro dichiarazioni che per le loro azioni;
8. chiede una valutazione completa del rispetto da parte di tutte le istituzioni dell'UE dei valori sanciti all'articolo 2 TUE, in particolare lo Stato di diritto;
9. sottolinea che non si dovrebbero creare nuove istituzioni che, come tutte le altre, saranno soggette alla corruzione e all'ingerenza straniera, e che la valutazione approfondita del funzionamento delle istituzioni dell'UE dovrebbe invece essere lasciata agli Stati membri che sono i "padroni dei trattati" e hanno la facoltà di creare e strutturare le istituzioni secondo la loro volontà sovrana;
10. chiede che sia eseguita un'analisi critica delle procedure di lavoro del Parlamento e delle altre istituzioni dell'UE da parte di un organismo esterno imparziale;
11. chiede pertanto che sia istituita una commissione speciale composta da rappresentanti degli Stati membri al fine di valutare il rispetto dei valori da parte delle istituzioni dell'UE; chiede che si presti un'attenzione particolare alle attività di lobby e alla corruzione di alto livello da parte della Russia nel corso degli anni, come nel caso dei gasdotti Nord Stream, come pure all'influenza di altri attori malevoli come l'Iran e la Cina;
12. sottolinea l'importanza che gli Stati membri acquisiscano un maggiore controllo sulle istituzioni e la necessità di astenersi da creare "organismi etici" costituiti da funzionari istituzionali internazionali che tendono ad attaccare gli Stati membri senza una responsabilità politica significativa;
13. chiede che, fino a quando sarà stata effettuata la valutazione summenzionata, saranno state risolte tutte le carenze e saranno stati eliminati tutti i rischi, le istituzioni dell'UE si astengano dal segnalare gli Stati membri per presunte carenze;
14. chiede la piena applicazione delle norme in materia di protezione degli informatori all'interno delle istituzioni dell'UE e la creazione di un effettivo registro per la trasparenza dei lobbisti all'interno dell'UE;
15. condanna fermamente il ricorso alla pratica dello "sportswashing"; invita le federazioni sportive internazionali e le organizzazioni sportive in generale a non lasciarsi influenzare dai regimi autoritari e dalle loro tangenti e a garantire pienamente l'integrità e la correttezza dello sport;
16. condanna ed esprime profonda preoccupazione per i finanziamenti del Qatar alle organizzazioni e alle istituzioni religiose islamiste in Europa e invita il governo del Qatar a cessare immediatamente tali finanziamenti;
17. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e al Consiglio nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] GU C 436, 24.11.2016, p. 42.
- [2] Testi approvati, P9_TA(2022)0427.