Proposta di risoluzione - B9-0139/2023Proposta di risoluzione
B9-0139/2023

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sul tema "Un anno dopo l'invasione e l'inizio della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina"

13.2.2023 - (2023/2558(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Pedro Marques, Tonino Picula, Włodzimierz Cimoszewicz, Raphaël Glucksmann, Sven Mikser, Thijs Reuten, Juozas Olekas, Pina Picierno
a nome del gruppo S&D

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0123/2023

Procedura : 2023/2558(RSP)
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B9-0139/2023
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B9‑0139/2023

Risoluzione del Parlamento europeo sul tema "Un anno dopo l'invasione e l'inizio della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina"

(2023/2558(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, in particolare quelle del 1° marzo 2022 sull'aggressione russa contro l'Ucraina[1], del 19 maggio 2022 sulla lotta contro l'impunità per i crimini di guerra in Ucraina[2] e del 19 gennaio 2023 sull'istituzione di un tribunale che si occupi del crimine di aggressione contro l'Ucraina[3],

 viste le conclusioni del Consiglio europeo del 9 febbraio 2023,

 viste le numerose dichiarazioni dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla guerra di aggressione della Russia,

 vista la Carta delle Nazioni Unite,

 visto lo statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI),

 viste le convenzioni di Ginevra,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che, in conformità della Carta delle Nazioni Unite e dei principi del diritto internazionale, tutti gli Stati godono di pari sovranità e devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato;

B. considerando che il 24 febbraio 2022 la Federazione russa ha lanciato una guerra di aggressione contro l'Ucraina; che, ad oggi, la Russia continua a violare costantemente i principi della Carta delle Nazioni Unite attraverso le sue azioni aggressive contro la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina e a violare palesemente e gravemente il diritto internazionale umanitario, quale stabilito dalle convenzioni di Ginevra del 1949;

C. considerando che, nella sua risoluzione del 2 marzo 2022, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha definito la guerra della Russia contro l'Ucraina come un atto di aggressione contrario all'articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite e, nella sua risoluzione del 24 marzo 2022, ha chiesto alla Federazione russa di cessare immediatamente le ostilità contro l'Ucraina;

D. considerando che il 16 marzo 2022 la Corte internazionale di giustizia ha ordinato alla Federazione russa di sospendere immediatamente le sue operazioni militari nel territorio dell'Ucraina;

E. considerando che, dal 2 marzo 2022, il procuratore della CPI conduce un'indagine sulla situazione in Ucraina; che, a seguito di due dichiarazioni ad hoc dell'Ucraina, la CPI è competente a giudicare i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il crimine di genocidio commessi sul territorio ucraino a partire dal novembre 2013, ma non è competente, nell'attuale situazione, a giudicare il crimine di aggressione quale definito dall'articolo 8 bis dello statuto di Roma, in quanto né l'Ucraina né la Federazione russa hanno ratificato lo statuto di Roma e gli emendamenti relativi al crimine di aggressione; che l'UE sostiene pertanto l'istituzione di un tribunale speciale sul crimine di aggressione;

F. considerando che, nella sua risoluzione del 14 novembre 2022, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto che la Federazione russa deve essere chiamata a rispondere non solo di qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa in Ucraina o contro di essa, ma anche del crimine di aggressione commesso in violazione della Carta delle Nazioni Unite; che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto l'istituzione di un meccanismo internazionale di risarcimento dei danni, delle perdite e delle lesioni, nonché un registro per la documentazione delle prove e delle richieste di risarcimento;

G. considerando che, in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, l'UE ha adottato nove pacchetti di sanzioni nei confronti della Federazione russa, ha fornito assistenza umanitaria all'Ucraina, ha accolto milioni di rifugiati ucraini e ha dimostrato il proprio sostegno al popolo e alla leadership ucraine riconoscendo la prospettiva europea del paese e concedendo lo status di paese candidato all'adesione all'UE;

H. considerando che, nonostante la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina sia stata ampiamente condannata a livello internazionale, la leadership politica e militare russa, con il sostegno del suo esercito regolare e dei suoi delegati supportati dallo Stato, come il gruppo Wagner, continua a terrorizzare il popolo ucraino attraverso attacchi indiscriminati contro zone residenziali e infrastrutture civili, attacchi mirati contro infrastrutture critiche per distruggere l'accesso a servizi di base come l'acqua e l'elettricità, deportazioni e adozioni forzate, uccisioni di massa e il ricorso alla tortura e allo stupro;

1. ribadisce la sua solidarietà risoluta nei confronti del popolo ucraino, il quale, dopo un anno dall'inizio della guerra di aggressione della Russia contro il proprio paese, ha subíto perdite di vite umane, perso la propria abitazione e affrontato sofferenze umane in misura insostenibile, ma continua a dar prova di un coraggio e di una resilienza notevoli nella lotta per il diritto alla libertà e alla sicurezza personale e per il rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti democratici e umani;

2. afferma la propria determinazione a contribuire a mantenere lo spirito di resilienza e di fiducia del popolo ucraino in un futuro migliore in cui la pace regnerà in Ucraina e in Europa, nessuna parte del territorio ucraino sarà occupata dalla Russia e nessun cittadino ucraino o di altra nazionalità che desideri vivere in pace, sicurezza e prosperità e nel rispetto dei valori e dei principi europei si sentirà per questo minacciato o attaccato;

3. ribadisce la sua condanna nei confronti della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e chiede che la Federazione russa cessi immediatamente, completamente e incondizionatamente gli attacchi contro zone residenziali e infrastrutture civili, ponga fine a tutte le attività militari in Ucraina, ritiri tutte le forze militari, i suoi delegati e le attrezzature militari da tutto il territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale, interrompa le deportazioni forzate di civili ucraini e rilasci tutti gli ucraini detenuti;

4. chiede che la Federazione russa cessi definitivamente di violare o minacciare la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina; riconosce che i precedenti atti di aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina, in particolare l'annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli nel marzo 2014 e la destabilizzazione dell'Ucraina orientale, potrebbero far parte della stessa politica di aggressione russa in corso, che all'epoca è stata condannata e sanzionata, ma che non è stata effettivamente arrestata;

5. ritiene che la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina costituisca un attacco non solo contro un paese sovrano, ma anche contro i principi e i meccanismi di cooperazione e di sicurezza in Europa e contro l'ordine internazionale fondato su regole, quale definito dalla Carta delle Nazioni Unite;

6. ribadisce che la Federazione russa, in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, abbia una particolare responsabilità in termini di mantenimento della pace e della sicurezza; sottolinea pertanto che la comunità internazionale non può cedere dinanzi all'aggressione russa dell'Ucraina in violazione del diritto internazionale, in quanto ciò rischierebbe di compromettere ulteriormente l'ordine internazionale basato su regole;

7. invita l'UE, i suoi Stati membri e i loro partner internazionali a intraprendere sforzi politici, militari e diplomatici più efficaci per porre infine termine alla guerra di aggressione della Russia; insiste sul fatto che qualsiasi soluzione pacifica alla guerra deve basarsi sul pieno rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, sui principi del diritto internazionale, sulla responsabilità per i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il crimine di aggressione e sui risarcimenti russi all'Ucraina; invita nel frattempo l'UE e i suoi Stati membri a sostenere attivamente gli sforzi diplomatici compiuti da organizzazioni internazionali come l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che ha proposto di istituire una zona di protezione della sicurezza nucleare intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, attualmente occupata illegalmente dalla Russia;

8. invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR), il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e gli Stati membri e i loro servizi diplomatici a continuare a lavorare il più strettamente e intensamente possibile con i partner internazionali per rafforzare l'unità della comunità internazionale nel condannare e contrastare la guerra di aggressione della Russia e nel definire le responsabilità per i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il crimine di aggressione;

9. sottolinea che gli attacchi deliberati della Federazione russa contro la popolazione civile dell'Ucraina, la distruzione di infrastrutture civili, l'uso deliberato dello stupro come arma di guerra, la deportazione di migliaia di cittadini ucraini nel territorio della Federazione russa, anche attraverso i cosiddetti "campi di filtrazione", il trasferimento e l'adozione forzati di bambini ucraini e altre gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario costituiscono atti di terrorismo contro la popolazione ucraina e crimini di guerra i cui responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni;

10. esprime il suo pieno sostegno alle indagini in corso da parte del procuratore della CPI sulla situazione in Ucraina che si basano su presunti crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio; esorta l'Ucraina a ratificare lo statuto di Roma della CPI e le relative modifiche e a diventare ufficialmente membro della CPI al fine di sostenere gli sforzi internazionali volti a stabilire le responsabilità per gravi crimini internazionali; invita l'UE ad adoperarsi maggiormente sul piano diplomatico per incoraggiare la ratifica dello statuto di Roma e di tutte le sue modifiche a livello globale;

11. ribadisce la sua richiesta di istituire un tribunale speciale incaricato di indagare e perseguire il crimine di aggressione commesso dalla leadership della Federazione russa contro l'Ucraina; ribadisce il suo invito alla Commissione, al Consiglio e al SEAE ad assumere un ruolo guida nell'istituzione del tribunale speciale e a fornire tutto il sostegno politico, finanziario e pratico necessario; accoglie con favore l'annunciata istituzione del Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione nei confronti dell'Ucraina, che sosterrà gli sforzi in corso della squadra investigativa comune e avrà sede all'Aia, quale primo passo concreto verso l'istituzione del tribunale speciale;

12. invita l'UE e i suoi Stati membri a continuare ad assistere l'Ucraina in ogni modo possibile attraverso il sostegno militare e politico e l'assistenza umanitaria, economica e finanziaria;

13. riconosce che il primo anniversario della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina evidenzia il fatto che gli sforzi compiuti finora non sono stati sufficienti per porre fine all'aggressione; chiede pertanto di abbandonare l'approccio incrementale a favore di un approccio più deciso;

14. sottolinea che il sostegno militare all'Ucraina è una reazione alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e alla violazione da parte della Russia del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite e mira a porre fine alle persistenti violazioni dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina che si verificano dal 2014; accoglie con favore l'adozione, il 2 febbraio 2023, del settimo pacchetto di misure di assistenza nell'ambito dello strumento europeo per la pace ed esorta il Consiglio a continuare e, se necessario, aumentare l'assistenza fornita all'Ucraina nell'ambito di tale strumento, in termini sia di quantità che di frequenza;

15. ribadisce il proprio sostegno alla fornitura di aiuti militari all'Ucraina per tutto il tempo necessario; riconosce gli sforzi compiuti dagli Stati membri e dal VP/AR rispettivamente nel fornire e nel coordinare il sostegno militare per consentire all'Ucraina di esercitare il suo legittimo diritto di difendersi nel contesto della guerra di aggressione russa; ribadisce tuttavia il suo invito agli Stati membri ad aumentare e ad accelerare in modo sostanziale il loro sostegno militare, al fine di consentire all'Ucraina non solo di difendersi dagli attacchi russi, ma anche di riconquistare il pieno controllo di tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale; invita gli Stati membri, gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada a onorare rapidamente il loro impegno a fornire all'Ucraina carri armati da combattimento moderni; sottolinea l'importanza di mantenere uno stretto coordinamento e unità tra gli alleati dell'Ucraina per quanto riguarda l'analisi delle richieste critiche di armi pesanti e sistemi avanzati di difesa aerea da parte delle autorità ucraine;

16. invita il Consiglio a mantenere la sua politica di sanzioni nei confronti della Federazione russa, monitorando, rivedendo e rafforzando nel contempo la sua efficacia e il suo impatto; sollecita la Commissione e gli Stati membri a garantire la rapida attuazione e la rigorosa applicazione di tutte le sanzioni; invita il Consiglio ad adottare il suo 10º pacchetto di sanzioni entro la fine di febbraio 2023, ad ampliare sostanzialmente la portata delle sanzioni, in particolare quelle economiche ed energetiche, vietando le importazioni di combustibili fossili e uranio dalla Russia, e quelle nei confronti di persone ed entità, e a sanzionare tutte le persone associate al cosiddetto gruppo Wagner e ad altri gruppi armati, milizie e delegati finanziati dalla Russia, compresi quelli attivi nei territori occupati dell'Ucraina; chiede che tutti gli Stati membri rimangano uniti nella loro risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e invita tutti i paesi candidati e potenziali candidati all'adesione all'UE ad allinearsi alla politica dell'Unione in materia di sanzioni; invita il Consiglio a includere il gruppo Wagner nell'elenco dell'UE delle persone, dei gruppi e delle entità coinvolti in atti terroristici (elenco dei soggetti terroristici stabilito dall'UE);

17. accoglie con favore l'entrata in vigore dell'embargo dell'UE sul gasolio russo e su altri prodotti petroliferi raffinati, nonché l'adozione da parte dell'UE e del G7 del duplice tetto sui prezzi per i prodotti petroliferi negoziati sopra e sotto la pari rispetto al petrolio greggio; rinnova il suo appello di lunga data al Consiglio affinché imponga un embargo totale sull'energia nei confronti della Federazione russa;

18. invita il Consiglio ad affrontare sistematicamente la questione dell'elusione delle sanzioni e ad adottare e attuare rigorosamente misure restrittive nei confronti di tutte le entità che agevolano l'elusione delle sanzioni o forniscono al complesso militare russo tecnologie e attrezzature militari e a duplice uso; chiede inoltre alla Commissione di presentare rapidamente una proposta legislativa relativa a un quadro di sanzioni contro la corruzione e ad adottare sanzioni mirate nei confronti dei responsabili della corruzione ad alto livello in Russia e Bielorussia;

19. riconosce che sanzioni efficaci contro la Federazione russa e il flusso di milioni di rifugiati in fuga dall'Ucraina a seguito della guerra di aggressione della Russia stanno generando sfide economiche e sociali inevitabili in tutta l'UE e nei suoi Stati membri; invoca misure di compensazione e fonti alternative di approvvigionamento di beni ed energia al fine di ridurre tali impatti negativi, nonché misure efficaci contro l'inaccettabile speculazione che sta aggravando ulteriormente la situazione;

20. sottolinea l'importanza di continuare ad attuare rapidamente gli impegni in materia di assistenza macrofinanziaria e di rispettare pienamente le pertinenti condizioni per la sua erogazione;

21. invita la Commissione a proporre una legislazione che consenta di confiscare i beni russi congelati, sia privati che statali, per utilizzarli nella ricostruzione postbellica dell'Ucraina;

22. si appella alla Commissione e agli Stati membri affinché continuino a fornire assistenza umanitaria di emergenza all'Ucraina e invita l'UE e l'Ucraina a coordinare la risposta alle esigenze di tutte le persone fuggite dalla guerra in Ucraina e che risiedono temporaneamente negli Stati membri dell'UE; sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione alla situazione dei bambini e delle donne, anche fornendo assistenza professionale a coloro che hanno subito traumi psicologici; esorta pertanto tutti gli Stati membri, in particolare la Polonia, a garantire l'accesso sicuro e legale all'aborto alle donne ucraine fuggite dalla guerra e vittime di stupro da parte dell'aggressore russo;

23. accoglie con favore le aspirazioni europee del popolo ucraino e ricorda che il futuro dell'Ucraina è all'interno dell'Unione europea; invita i leader politici e le autorità dell'Ucraina a perseguire con determinazione il programma di riforme connesso all'UE, tenendo conto delle priorità indicate dalla Commissione nel suo parere del 17 giugno 2022 sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'UE;

24. sottolinea che l'adesione all'UE deve avvenire conformemente all'articolo 49 del trattato sull'Unione europea, nel rispetto delle pertinenti procedure e dei criteri stabiliti, in particolare i cosiddetti criteri di Copenaghen per l'adesione all'UE, e rimane un processo meritocratico che richiede l'adozione e l'attuazione delle riforme necessarie, in particolare nei settori della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, dell'economia di mercato e dell'attuazione dell'acquis dell'Unione;

25. esorta il popolo russo a protestare contro i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità perpetrati a nome della Federazione russa dalla leadership del paese e dai suoi delegati, nonché a contribuire in tal modo a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina; invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a intensificare il sostegno alla società civile, all'opposizione antibellica e ai media liberi russi e presenti in Russia, nonché a continuare a offrire protezione e rifugio temporaneo ai russi che sono perseguitati a causa della loro opposizione al regime;

26. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa nonché al Presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina.

 

Ultimo aggiornamento: 15 febbraio 2023
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