Proposta di risoluzione - B9-0236/2023Proposta di risoluzione
B9-0236/2023

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla tabella di marcia per un'Europa sociale: a due anni dal vertice sociale di Porto

5.5.2023 - (2023/2586(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Margarita de la Pisa Carrión
a nome del gruppo ECR
Guido Reil
a nome del gruppo ID

Procedura : 2023/2586(RSP)
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B9-0236/2023
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B9‑0236/2023

Risoluzione del Parlamento europeo sulla tabella di marcia per un'Europa sociale: a due anni dal vertice sociale di Porto

(2023/2586(RSP))

Il Parlamento europeo,

 visto il pilastro europeo dei diritti sociali (PEDS) solennemente proclamato dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017,

 visto il documento informale di Austria, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi e Svezia, presentato in vista del vertice sociale di Porto[1],

 vista la dichiarazione di Porto del Consiglio europeo dell'8 maggio 2021,

 vista la proposta di risoluzione alternativa del Parlamento europeo del 5 luglio 2022 verso un'azione comune europea in materia di assistenza e cura,

 vista la dichiarazione di Stoccolma del consiglio dei presidenti di BusinessEurope del 24 e 25 novembre 2022,

 vista la relazione speciale n. 28/2022 della Corte dei conti europea del 14 dicembre 2022,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale dell'UE; che i tre pilastri dello sviluppo sostenibile sono l'economia, la società e l'ambiente; che lo sviluppo sostenibile si fonda anche sulla piena occupazione, sul progresso sociale e sull'equità; che ciò costituisce un obiettivo fondamentale dell'UE sancito all'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea;

B. considerando che il PEDS, proclamato nel 2017 a Göteborg, stabilisce 20 principi; che, in occasione del vertice sociale di Porto del maggio 2021, il Consiglio si è impegnato a conseguire tre obiettivi principali per il 2030 in materia di occupazione, formazione e povertà; che almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un'occupazione entro il 2030; che almeno il 60 % di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività formative; che il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni di unità entro il 2030;

C. considerando che gli obiettivi principali stabiliti dalla Commissione sono attuati dagli Stati membri appena da un anno; che cinque Stati membri hanno conseguito i loro obiettivi nazionali in materia di occupazione e che metà degli Stati membri ha superato l'obiettivo di raggiungere un tasso di occupazione pari al 78 %; che le crisi in corso, che incidono sempre più sulla competitività europea, dovrebbero essere tenute in considerazione in vista di un riorientamento degli obiettivi fissati nel 2021, al fine di allentare la pressione sugli Stati membri per il loro conseguimento entro il 2030[2];

D. considerando che nella sua relazione speciale n. 28/2022, del 14 dicembre 2022, la Corte dei conti europea afferma che, sebbene alcuni elementi indichino che lo strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) ha contribuito a salvare migliaia di posti di lavoro, l'assenza di dati oggettivi sufficienti non consente di valutare appieno il contributo di tale strumento all'attenuazione dei rischi di disoccupazione;

E. considerando che l'inflazione a livello dell'UE ha fatto lievitare il costo della vita per le famiglie a medio reddito di circa il 10 %, l'incidenza delle privazioni materiali e sociali di circa il 2 % e il tasso di povertà energetica e di povertà reddituale assoluta di circa il 5 %; che in alcuni Stati membri e tra i gruppi vulnerabili si prevede che i relativi effetti sul benessere saranno di gran lunga superiori; che ciò potrebbe ampliare i divari esistenti in materia di povertà ed esclusione sociale nell'intera UE[3]; che, alla luce della legge statunitense per la riduzione dell'inflazione, nonché di altri piani di investimento analoghi elaborati da altri paesi terzi, l'Europa necessita di una nuova visione per diventare un polo industriale innovativo entro il 2050, anziché gravare le imprese e i cittadini con orientamenti, divieti e regolamenti;

F. considerando che è un errore trasformare la politica sociale e i giusti diritti dei lavoratori in un modello socialista; che le società prosperano grazie alla moderazione delle imposte pubbliche;

1. ribadisce l'importanza delle conclusioni del vertice sociale di Porto del 2021, in cui si sottolinea che a tutt'oggi viviamo in un'epoca senza precedenti; constata che la COVID-19 e la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina alle porte dell'UE hanno esacerbato le crisi del costo della vita e dell'energia, che colpiscono più duramente i gruppi più vulnerabili della nostra società, con un conseguente aumento delle disuguaglianze;

2. invita gli Stati membri a intraprendere le necessarie riforme del lavoro al fine di promuovere la stabilità dell'occupazione e ridurre il tasso di disoccupazione; invita pertanto la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali dell'UE ad adoperarsi per una maggiore copertura minima della contrattazione collettiva, onde migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell'Unione, il che contribuirà alla convergenza sociale verso l'alto nonché a ridurre la povertà lavorativa, l'esclusione sociale e la disparità di opportunità;

3. accoglie con favore il recente annuncio da parte della Commissione in merito alla presentazione di proposte concrete volte a ridurre del 25 % gli oneri amministrativi normativi entro l'autunno di quest'anno, riduzione che avrà effetti e benefici socioeconomici positivi per imprese e cittadini (giovani in formazione, fondatori e innovatori, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e dipendenti);

4. invita la Commissione a valutare l'efficacia di SURE quale strumento temporaneo di crisi;

5. invita la Commissione a rispettare il principio di sussidiarietà, le specificità dei sistemi nazionali di protezione sociale e le competenze degli Stati membri; accoglie con favore l'impegno della Commissione a presentare, entro la fine del 2023, una proposta sulla creazione di una tessera europea di disabilità che sia riconosciuta in tutti gli Stati membri; accoglie con favore i negoziati in corso tra le parti sociali sul diritto alla disconnessione; invita la Commissione a valutare l'opportunità di creare una tessera europea di sicurezza sociale per fornire alle autorità nazionali, quali gli ispettorati del lavoro e della sicurezza sociale, e alle parti sociali coinvolte nelle ispezioni del lavoro e della sicurezza sociale, uno strumento in tempo reale per applicare efficacemente il diritto nazionale e dell'UE;

6. accoglie con favore l'Anno europeo delle competenze; evidenzia l'importanza dell'accesso alla formazione e alla riqualificazione dei lavoratori e sottolinea il ruolo che le parti sociali possono svolgere nelle strategie in materia di competenze onde garantire che tale formazione non comporti tagli salariali, nonché di fornire informazioni dettagliate sulle competenze necessarie;

7. sottolinea l'importanza di una strategia demografica che sostenga la natalità quale base necessaria per la sostenibilità e il progresso sociali;

8. sottolinea l'importanza della famiglia come fondamento del progresso sociale e base di ogni politica sociale sostenibile;

9. esprime profonda preoccupazione per l'erosione generalizzata dei gruppi a medio reddito nell'UE, dovuta alla politica economica e all'andamento negativo del mercato del lavoro; invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare, tenendo conto di tale andamento, piani d'azione coordinati volti ad accrescere le dimensioni dei gruppi a medio reddito e a consolidarli;

10. si compiace dell'impegno assunto dalla Commissione a favore della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro;

11. ricorda che il principio 11 del PEDS sull'assistenza all'infanzia e il sostegno ai minori richiede il rispetto delle loro famiglie; incoraggia gli Stati membri ad affrontare in via prioritaria la povertà infantile; rammenta alla Commissione e agli Stati membri di monitorare l'attuazione della garanzia europea per l'infanzia;

12. avverte che, in linea con il principio 12 del PEDS, la politica climatica e l'adattamento delle nostre società alla neutralità ambientale devono rispettare la protezione sociale;

13. sottolinea che, in linea con il principio 15 del PEDS, ogni persona in età avanzata ha diritto a risorse che garantiscano una vita dignitosa e che i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi in pensione hanno diritto a una pensione commisurata ai loro contributi e che garantisca un reddito adeguato; ritiene che, nel contempo, gli Stati membri dovrebbero garantire la sicurezza del reddito a lungo termine e che le pensioni minime siano sufficientemente elevate; rinnova l'invito rivolto alla Commissione e agli Stati membri affinché adottino misure intese a rafforzare i sistemi nazionali di protezione sociale per garantire una vita dignitosa per tutti, preservando nel contempo la sostenibilità di tali sistemi;

14. evidenzia l'opportunità, conformemente al principio 19 del PEDS, di garantire ai bisognosi l'accesso agli alloggi popolari o a un'assistenza abitativa di qualità; ritiene che una politica volta a contrastare la deprivazione abitativa richieda la costruzione di alloggi sociali e di appartamenti economicamente accessibili, nonché misure che garantiscano alle persone senza dimora l'accesso a tali forme di alloggio; invita inoltre gli Stati membri a elaborare politiche preventive con misure di allerta precoce onde evitare che le persone diventino senza dimora; ritiene che la migrazione illegale da paesi terzi rappresenti un importante fattore strutturale della presenza di persone senza dimora; incoraggia gli Stati membri a perseguire una politica rigorosa e solida in materia di migrazione e asilo; ritiene che la lotta alla deprivazione abitativa richieda anche una buona politica del mercato del lavoro e misure volte a ridurre la povertà; invita gli Stati membri a prevedere centri di accoglienza adattati alle esigenze specifiche delle donne senza dimora; ritiene che l'esempio finlandese abbia dimostrato che una politica e una strategia "housing first" (prima la casa) siano lo strumento più adatto per contribuire a reintegrare le persone che sono da tempo senza dimora e presentano situazioni personali complesse, problemi di alcool o droga o malattie mentali;

15. esprime preoccupazione per la mancanza di accesso ai servizi essenziali (principio 20 del PEDS), che si trovano sottoposti a ulteriore pressione;

16. ribadisce l'importanza di un'Autorità europea del lavoro ben funzionante ed efficiente e attende con interesse la sua valutazione prevista per il 1º agosto 2024;

17. ribadisce il diritto di ottenere l'intervento umano e il diritto di non essere soggetti a una decisione presa unicamente mediante trattamento automatizzato, come stabilito dal regolamento generale sulla protezione dei dati[4]; insiste sulla necessità che le azioni dell'UE incorporino ulteriormente il principio cardine del controllo umano nel mondo del lavoro;

18. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

 

Ultimo aggiornamento: 10 maggio 2023
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