Proposta di risoluzione - B9-0275/2023Proposta di risoluzione
B9-0275/2023

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla ricostruzione sostenibile dell'Ucraina e la sua integrazione nella comunità euro-atlantica

12.6.2023 - (2023/2739(RSP))

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Michael Gahler, Andrius Kubilius, Rasa Juknevičienė, Željana Zovko, David McAllister, Vangelis Meimarakis, Siegfried Mureşan, Jerzy Buzek, Isabel Wiseler‑Lima, Traian Băsescu, Vladimír Bilčík, Gheorghe Falcă, Tomasz Frankowski, Sunčana Glavak, Andrzej Halicki, Sandra Kalniete, Andrey Kovatchev, David Lega, Miriam Lexmann, Antonio López‑Istúriz White, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Aušra Maldeikienė, Lukas Mandl, Liudas Mažylis, Dace Melbārde, Gheorghe‑Vlad Nistor, Janina Ochojska, Radosław Sikorski, Michaela Šojdrová, Eugen Tomac, Inese Vaidere, Tom Vandenkendelaere, Tomáš Zdechovský, Milan Zver,
a nome del gruppo PPE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0270/2023

Procedura : 2023/2739(RSP)
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B9-0275/2023
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B9‑0275/2023

Risoluzione del Parlamento europeo sulla ricostruzione sostenibile dell'Ucraina e la sua integrazione nella comunità euro-atlantica

(2023/2739(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina e sulla Russia, in particolare a seguito dell'escalation della guerra russa contro l'Ucraina nel febbraio 2022,

 vista la dichiarazione del vertice NATO tenutosi a Bucarest il 3 aprile 2008,

 visti l'accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra[1], firmato nel 2014 e la zona di libero scambio globale e approfondita tra l'Unione europea e l'Ucraina che lo accompagna,

 viste la domanda di adesione all'Unione europea presentata dall'Ucraina il 28 febbraio 2022 e la conseguente concessione, da parte del Consiglio europeo, dello status di paese candidato all'adesione avvenuta il 23 giugno 2022, sulla base di una valutazione positiva della Commissione e in linea con le opinioni espresse dal Parlamento,

 visto il discorso pronunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy in occasione della sua visita al Parlamento europeo del 9 febbraio 2023,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che, nella dichiarazione del vertice NATO di Bucarest, gli alleati hanno accolto con favore le aspirazioni euro-atlantiche dell'Ucraina e hanno deciso che tale paese diventerà membro della NATO;

B. considerando che dal 24 febbraio 2022 la Russia sta portando avanti una guerra di aggressione su vasta scala illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina; che tale guerra di aggressione costituisce una palese e flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali del diritto internazionale; che l'Ucraina è bersaglio dell'aggressione russa sin da quando, nel novembre 2013, sono scoppiate le proteste contro la decisione dell'allora presidente di sospendere la firma dell'accordo di associazione UE-Ucraina; che le azioni intraprese dalla Russia in Ucraina negli ultimi 16 mesi continuano a minacciare la pace e la sicurezza in Europa e nel mondo;

C. considerando che l'Ucraina è ora un candidato riconosciuto all'adesione all'Unione europea e ha ricevuto un sostegno massiccio in tutti i settori dall'UE, compreso un sostegno militare senza precedenti; che dal febbraio 2022 l'assistenza complessiva promessa all'Ucraina dall'UE, dai suoi Stati membri e dalle istituzioni finanziarie europee ammonta fino a 70 miliardi di EUR, compresa l'assistenza militare;

D. considerando che la guerra di aggressione russa rappresenta il più grande conflitto militare sul continente europeo dalla fine della seconda guerra mondiale e riflette il crescente conflitto tra autoritarismo e democrazia;

E. considerando che ogni allargamento della NATO ha seguito il principio secondo cui dovrebbe apportare benefici in termini di sicurezza ai membri esistenti; che in passato la minaccia russa di una risposta militare ha disincentivato discussioni serie sull'adesione dell'Ucraina alla NATO; che la Carta di Parigi, il memorandum di Budapest, il trattato di amicizia, cooperazione e partenariato tra l'Ucraina e la Federazione russa del 1997 e la mancata decisione in merito all'adesione dell'Ucraina al vertice NATO di Bucarest del 2008 non hanno impedito l'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina;

F. considerando che il persistere di una zona grigia, sotto il profilo della sicurezza, delle dimensioni dell'Ucraina tra la Russia e l'Occidente rappresenterebbe una tentazione costante per una Russia non riformata e revisionista, in modo simile alla proposta di una Germania unita e neutrale tra i membri della NATO e il blocco orientale presentata da Stalin nel 1952;

G. considerando che il prossimo vertice NATO che si terrà a Vilnius in luglio dovrà affrontare la questione di come dare seguito alla dichiarazione di sostegno all'adesione dell'Ucraina rilasciata a Bucarest nel 2008, tenendo conto dell'aggressione russa in corso e del modo migliore per prevenire il ripetersi di tale aggressione dopo la fine della guerra;

H. considerando che il 26 gennaio 2023 è stata lanciata la piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori per l'Ucraina, che riunisce funzionari di alto livello dell'Ucraina, dell'UE, dei paesi del G7 e di istituzioni finanziarie internazionali quali la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale; che la piattaforma mira a fungere da catalizzatore, al fine di mobilitare gli impegni internazionali necessari per rispondere alle esigenze dell'Ucraina e promuovere un più stretto coordinamento per contribuire a soddisfare le esigenze sul campo;

I. considerando che, secondo la valutazione rapida dei danni e dei bisogni[2], a un anno dall'inizio dell'invasione su vasta scala il costo dei danni diretti agli edifici e alle infrastrutture in Ucraina aveva raggiunto oltre 135 miliardi di dollari USA e che gli alloggi, i trasporti, l'energia, il commercio e l'industria erano i settori più colpiti; che tali danni si concentrano nelle oblast in prima linea; che i costi per la ricostruzione e la ripresa sono stati stimati a 411 miliardi di dollari USA;

J. considerando che nel 2022 sono state organizzate diverse conferenze sulla ripresa dell'Ucraina a Lugano, Berlino e Parigi, e che un'altra conferenza avrà luogo a Londra nel luglio 2023 con la partecipazione delle autorità ucraine, dei potenziali donatori, delle organizzazioni internazionali e dei paesi che sostengono l'Ucraina, per definire i dettagli dell'assistenza necessaria per la ripresa del paese; che il governo ucraino ha presentato un programma nazionale di ripresa che fungerà da modello per i futuri sforzi di ricostruzione; che in occasione della prossima conferenza sulla ripresa a Londra sarà presentato il Business Compact (patto imprenditoriale) per l'Ucraina 2023, che offrirà alle principali imprese internazionali una piattaforma per dimostrare il loro sostegno alla ripresa dell'Ucraina e al suo impegno a modernizzare, costruire un'economia resiliente e agile ed uscire dalla guerra come Stato più forte e prospero;

K. considerando che la diga di Nova Kakhovka, situata sul fiume Dnepr, in una zona dell'oblast di Kherson, nell'Ucraina meridionale, occupata e controllata dalla Russia, è stata fatta saltare deliberatamente con un atto terroristico il 6 giugno 2023; che è noto che fossero state piazzate mine presso la diga; che l'esplosione ha causato un'importante falla nella diga, con conseguenti fuoriuscite d'acqua e inondazioni a valle in direzione di Kherson; che tale falla ha reso indispensabile l'evacuazione di migliaia di civili del posto, ha distrutto infrastrutture, abitazioni e fauna selvatica e ha provocato la contaminazione delle forniture idriche a causa di sostanze chimiche industriali e una fuoriuscita di petrolio dalla centrale idroelettrica, oltre a trascinare via le mine terrestri presenti, che ora mettono a repentaglio la vita dei soccorritori e delle persone evacuate; che lo svuotamento del bacino della diga lascerà senza irrigazione 584 000 ettari di terreno, un'area produttiva che prima della guerra fruttava circa 4 milioni di tonnellate di cereali e colture oleaginose; che questo ampio bacino forniva acqua alle comunità a monte e anche acqua di raffreddamento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia;

1. ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo e alla leadership dell'Ucraina, nonché il suo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale del paese entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale;

2. ribadisce la sua più ferma condanna della guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificabile della Russia contro l'Ucraina, nonché del coinvolgimento del regime bielorusso; chiede che la Russia e le sue forze associate cessino qualunque azione militare, in particolare gli attacchi contro le zone residenziali e le infrastrutture civili, e che la Russia ritiri tutte le forze militari, gli associati nonché le attrezzature militari dall'intero territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale, ponga fine alle deportazioni forzate di civili ucraini e rilasci tutti gli ucraini detenuti;

3. sottolinea che l'obiettivo principale dell'Ucraina è vincere la guerra contro la Russia, il che implica il fatto di spingere al di fuori del territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale tutte le forze russe e i loro associati e alleati; ritiene che tale obiettivo possa essere conseguito solo attraverso la fornitura continua, sostenuta e in costante aumento di tutti i tipi di armi all'Ucraina;

4. condanna la Federazione russa per la deliberata distruzione della diga di Nova Kakhovka, che ha provocato una catastrofe ambientale e umanitaria e che costituisce inoltre una violazione del diritto internazionale, in particolare di quello umanitario; ricorda che gli attacchi contro infrastrutture civili critiche possono essere considerati crimini di guerra; ribadisce che tutti i responsabili di tali crimini di guerra, compresa la distruzione della diga, saranno chiamati a rispondere delle loro azioni conformemente al diritto internazionale; invita la Commissione e i partner internazionali dell'Ucraina a fornire tutta l'assistenza di base di cui vi sia necessità immediata nella zona inondata, in particolare attrezzature e macchinari per le operazioni di soccorso, acqua potabile e cibo; si compiace della rapida attivazione del meccanismo di protezione civile dell'UE; esprime preoccupazione per il fatto che la distruzione della diga di Nova Kakhovka possa anche compromettere la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia e tradursi in una grave minaccia di incidente radioattivo in Europa;

5. sostiene l'istituzione di una missione di vigilanza internazionale speciale per registrare le conseguenze ambientali dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, al fine di stabilire un punto di partenza per l'ottenimento di un risarcimento specifico da parte della Russia;

6. riafferma il suo impegno a favore dell'adesione dell'Ucraina all'UE; ribadisce la sua richiesta di un'interazione innovativa, complementare e flessibile tra i lavori in corso sull'attuazione dell'accordo di associazione in vigore e il processo negoziale di adesione, consentendo in tal modo la graduale integrazione dell'Ucraina nel mercato unico dell'UE e nei programmi settoriali, compreso l'accesso ai fondi dell'UE nei rispettivi settori, affinché il popolo ucraino possa trarre vantaggio dall'adesione durante l'intero processo e non solo al suo completamento;

7. riafferma, in tale contesto, il suo sostegno alla decisione del Consiglio europeo di concedere all'Ucraina lo status di paese candidato all'adesione all'UE; si attende una raccomandazione positiva della Commissione a seguito della concretizzazione delle sette misure indicate nel parere della Commissione sulla domanda di adesione dell'Ucraina all'UE[3], il che potrebbe portare all'avvio dei negoziati di adesione quest'anno e all'organizzazione di una conferenza intergovernativa entro tempi simili; ribadisce l'importanza di avviare i negoziati di adesione a titolo di orientamento per l'Ucraina, quale garanzia che la sua integrazione con l'UE rimanga costantemente sulla buona strada e come mezzo per sostenere lo slancio di tale processo; ritiene che l'adesione dell'Ucraina all'UE rappresenti un investimento geostrategico in un'Europa unita e forte e che equivalga a una dimostrazione di leadership, determinazione e lungimiranza; ricorda che il successo dell'integrazione dell'Ucraina nell'UE potrebbe anche avere notevoli ricadute in Russia e aprire potenzialmente la strada a un percorso democratico di riforme;

8. sottolinea che l'adesione all'UE deve avvenire conformemente all'articolo 49 del trattato sull'Unione europea, nel rispetto delle pertinenti procedure e dei criteri stabiliti, in particolare i cosiddetti criteri di Copenaghen per l'adesione all'UE, e rimane un processo meritocratico che richiede l'adozione e l'attuazione delle riforme necessarie, in particolare nei settori della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, dell'economia di mercato e dell'attuazione dell'acquis dell'Unione;

9. sottolinea che lo sminamento e la rimozione degli ordigni inesplosi (UXO) sono prerequisiti per la ricostruzione dell'Ucraina, compresa la ripresa della sua produzione agricola, che è essenziale per l'economia del paese e per la sicurezza alimentare regionale e globale; pone l'accento sul fatto che ciò richiede l'identificazione dei terreni contaminati mediante indagini efficaci; ricorda che un terzo del territorio ucraino è attualmente contaminato da mine e ordigni inesplosi; sottolinea che, a seguito del conflitto in corso, gli attuali sforzi di sminamento e rimozione non coprono la domanda di tali interventi; pone l'accento sul fatto che lo sminamento e la rimozione degli ordigni inesplosi devono essere accelerati per poter fornire tutta l'assistenza necessaria alle zone del paese più colpite dall'aggressione russa; sottolinea la necessità di affrontare la carenza di personale investendo nell'assunzione e nella formazione di personale addetto allo sminamento; sottolinea che tali sforzi richiederanno finanziamenti globali e a lungo termine, che coprano anche le esigenze immediate di sminamento militare e umanitario;

10. sottolinea la necessità di dare priorità a un pacchetto globale dell'UE per la ripresa dell'Ucraina, che sia incentrato sul soccorso, la ricostruzione e la ripresa del paese nell'immediato nonché a medio e lungo termine, e che contribuisca a rafforzare ulteriormente la crescita dell'economia una volta terminata la guerra; chiede che il pacchetto per la ripresa sia sostenuto da finanziamenti dell'UE credibili e adeguati, in linea con le esigenze, e attende con interesse le proposte della Commissione sulla revisione intermedia dell'attuale quadro finanziario pluriennale e sul finanziamento degli sforzi di ricostruzione dell'Ucraina nei prossimi anni attraverso lo strumento per la ricostruzione dell'Ucraina, una volta che sarà istituito; ricorda che una delle esigenze immediate riguarda la ricostruzione di infrastrutture critiche quali le reti idriche ed elettriche, scuole ed ospedali nelle regioni più colpite;

11. sottolinea l'importanza di collegare il pacchetto per la ripresa dell'Ucraina ai preparativi per l'adesione del paese all'UE e alle riforme interne in corso; ribadisce che le infrastrutture e la capacità industriale danneggiate dovrebbero essere ricostruite conformemente al principio "ricostruire meglio", al fine di promuovere un'economia digitale e senza emissioni di carbonio;

12. ricorda l'importanza di un'adeguata organizzazione sul campo ai fini dell'attuazione, capace di gestire progetti di ricostruzione su vasta scala e a lungo termine; sottolinea la necessità di una sufficiente capacità amministrativa da parte dell'Ucraina e della presenza sul campo di esperti internazionali, in particolare dell'UE, per gestire i progetti di ricostruzione;

13. sottolinea la portata senza precedenti del futuro sforzo di ricostruzione e l'entità dei finanziamenti necessari; ricorda che occorrono una rigorosa condizionalità e chiare procedure decisionali, di gara e di aggiudicazione dei contratti; pone in risalto l'importanza di un'architettura di governance trasparente, della responsabilità, di una solida gestione finanziaria e di un meccanismo di monitoraggio efficace; raccomanda di trarre ispirazione dalle esperienze positive di agenzie di ricostruzione dedicate nel razionalizzare e coordinare gli sforzi di ricostruzione, come nel caso dell'Agenzia europea per la ricostruzione nei Balcani occidentali;

14. ricorda che il pacchetto per la ripresa dovrebbe essere guidato congiuntamente dall'UE, dalle istituzioni finanziarie internazionali e dai partner che condividono gli stessi principi, con la partecipazione sostanziale del G7; accoglie con favore l'istituzione della piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori per l'Ucraina quale strumento di cooperazione e coordinamento internazionale a sostegno degli sforzi di ricostruzione; sottolinea la necessità di coinvolgere il Parlamento europeo in qualità di osservatore; pone in risalto l'importanza di un buon coordinamento e di una buona divisione dei compiti tra i donatori e l'Ucraina; sottolinea la necessità di garantire che il processo di ricostruzione resti interamente nelle mani dell'Ucraina, con lo stretto coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e delle autorità locali;

15. raccomanda vivamente che i rappresentanti delle autonomie locali ucraine siano coinvolti in misura significativa nella definizione delle misure di ripresa; raccomanda l'istituzione di un meccanismo chiaro e trasparente per coinvolgere la società civile ucraina nei principali processi decisionali e chiede di continuare a sostenere la società civile;

16. invita il governo ucraino a continuare a rafforzare le autonomie locali, una riforma che ha ricevuto un notevole riconoscimento a livello nazionale e internazionale, e a integrare il successo della riforma del decentramento nell'architettura generale dei processi di riparazione, ripresa e ricostruzione dell'Ucraina;

17. sottolinea l'importanza, per lo sforzo di ricostruzione, delle condizioni ambientali e di trasparenza; insiste sull'attuazione delle riforme ambientali più pertinenti, nonché sull'istituzione di garanzie efficaci per la protezione dell'ambiente durante la ricostruzione dell'Ucraina; pone in risalto la necessità di utilizzare valutazioni d'impatto ambientale per i futuri progetti di ricostruzione; ricorda il controverso progetto della stazione sciistica nello Svydovets, che distruggerebbe circa 1 500 ettari di foresta vergine e antica nella catena montuosa dei Carpazi;

18. mette in guardia contro l'utilizzo degli sforzi di ricostruzione futuri per modificare la legislazione in modo da coltivare determinati interessi acquisiti a scapito di condizioni di parità e trasparenza, come nel caso del disegno di legge n. 5655 sull'attività di sviluppo urbano;

19. chiede alla Commissione una valutazione d'impatto sull'efficacia delle sanzioni nell'ostacolare lo sforzo bellico russo e sull'elusione delle sanzioni; ricorda che la violazione delle misure restrittive è stata aggiunta all'elenco dei reati dell'UE;

20. chiede all'UE, agli Stati membri e agli alleati di rafforzare l'efficacia delle sanzioni già imposte, di adottare misure urgenti per bloccare qualsiasi tentativo di aggirare tali sanzioni e di lavorare a un meccanismo di sanzioni secondarie inteso a colmare le eventuali lacune; condanna i paesi che aiutano la Russia a evitare gli effetti delle sanzioni imposte e invita l'UE a perseguire con rigore le imprese, le associazioni e i singoli individui che partecipano all'elusione delle sanzioni;

21. invita la Commissione a lavorare con il Consiglio e il Parlamento, in qualità di colegislatori, per finalizzare il regime giuridico che consenta la confisca dei beni russi congelati dall'UE, tra cui quelli della Banca centrale russa, e il loro utilizzo per far fronte alle varie conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, compresi la ricostruzione del paese e il risarcimento delle vittime; sottolinea la sua convinzione che, una volta terminata la guerra, la Russia dovrà essere costretta a pagare le riparazioni impostele, per garantire che dia un contributo sostanziale alla ricostruzione dell'Ucraina;

22. ricorda i rischi derivanti dal fatto di lasciare l'Ucraina in una zona grigia sotto il profilo della sicurezza, con il pericolo che ciò inviti la Russia a portare avanti le ostilità a lungo termine; è fermamente convinto che l'adesione dell'Ucraina alla NATO, oltre a evitare un vuoto di sicurezza, offrirebbe anche diverse opportunità, tra cui il rafforzamento delle capacità militari dell'organizzazione, grazie al significativo valore aggiunto militare derivante dalle forze armate ucraine, già collaudate in battaglia e dotate di attrezzature occidentali; ritiene inoltre che ciò unirebbe l'Occidente nel suo insieme intorno a un'agenda più ampia, volta a garantire una pace sostenibile nel continente europeo, grazie all'ulteriore estensione verso est della presenza di democrazie stabili e non aggressive; ritiene che ciò potrebbe aiutare a prevenire eventuali atti aggressivi di vendetta da parte della Russia in futuro nonché a porre fine all'espansionismo neo-imperiale russo, facilitando in tal modo la discussione sui cambiamenti politici fondamentali all'interno di tale paese;

23. ritiene che un invito affinché l'Ucraina diventi membro della NATO invierebbe il segnale più potente possibile, costringendo Putin e i falchi imperiali più irriducibili in Russia a rendersi finalmente conto del fatto che l'Ucraina non è più a loro disposizione; sottolinea che la stabilità a lungo termine è fondamentale per conseguire una pace sostenibile ed evitare future guerre in Europa e che ciò dipende dal fatto che il sogno imperiale di Putin sia sconfitto sul campo di battaglia senza possibilità di risorgere in futuro, nonché dal ripristino della democrazia in una Russia post-Putin; pone l'accento sul fatto che la futura adesione dell'Ucraina alla NATO non consiste solo nel migliorare e garantire la sicurezza dell'Ucraina, bensì anche nell'aiutare i russi a non cedere nuovamente alla nostalgia imperiale e che, proprio per questo motivo, l'opposizione russa sostiene l'Ucraina nella scelta del proprio percorso;

24. si attende che i prossimi vertici a Vilnius e Washington spianino la strada al fine di estendere l'invito all'Ucraina ad aderire alla NATO e che il processo di adesione inizi dopo la fine della guerra e sia ultimato quanto prima, il che rafforzerebbe la NATO e rappresenterebbe un ulteriore passo verso una pace sostenibile in Europa;

25. ricorda la sfida incombente di affrontare le sofferenze dei veterani di guerra ucraini e delle altre vittime dell'invasione su vasta scala della Russia, molte delle quali avranno difficoltà a reintegrarsi pienamente nella vita sociale dopo la fine della guerra; ribadisce che molte di queste persone avranno bisogno di assistenza psicologica e medica a lungo termine per la riabilitazione e il reinserimento; invita il Consiglio e la Commissione a basarsi sulla solidarietà dimostrata dai cittadini dell'UE, dai residenti e dagli Stati membri nell'accogliere i rifugiati ucraini e a esplorare modalità per aiutare l'Ucraina a far fronte alle sofferenze umane dei veterani e delle altre vittime;

26. consiglia all'Ucraina di evitare di accelerare il ciclo elettorale, combinare le elezioni o introdurre modifiche affrettate alla sua legislazione elettorale; ritiene che, alla luce della guerra e delle attuali perturbazioni della normale vita politica in Ucraina, qualsiasi decisione che possa essere percepita come favorevole a una particolare forza politica nel paese si rivelerebbe controproducente;

27. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, e al Presidente, al governo e alla Verkhovna Rada dell'Ucraina.

Ultimo aggiornamento: 14 giugno 2023
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