Proseguimento del sostegno finanziario e militare all'Ucraina da parte degli Stati membri dell'UE (discussione)
Ignazio Roberto Marino (Verts/ALE). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, non c'è dubbio su chi sia l'aggressore e chi l'aggredito, quindi è giusto il sostegno all'Ucraina.
Ma continuare a parlare solo di bombe, missili e cannoni non può portare al cessate il fuoco. Serve immediatamente l'avvio di un negoziato di pace: se non avverrà, sarà un disastro.
Chi guida l'Europa sta giocando alla roulette russa, come nel film Il cacciatore. Tra 48 giorni gli USA avranno un nuovo presidente. Cosa sta facendo l'Europa, oltre a sperare che non sia Trump? La speranza non è la migliore strategia.
Trump lo ha detto chiaramente al mondo sette giorni fa: se eletto, non aspetterà neanche l'insediamento. Il 6 novembre chiamerà il suo amico Putin – così l'ha definito, "amico" – e la guerra, dice, finirà in una settimana.
L'Ucraina è in Europa e l'Europa dovrebbe essere l'attore principale per una soluzione di pace. Se in questi 48 giorni la Presidente e l'alto rappresentante non avvieranno un negoziato, condanneranno l'Ucraina a perdere i propri territori, condanneranno l'Ucraina a perdere molte più vite e condanneranno l'Europa a essere insignificante nel mondo.
Un inizio davvero fallimentare nel nuovo mandato di Ursula von der Leyen.
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu")