Colmare il divario di talenti dell'UE: sostenere le persone nella transizione digitale e verde per garantire una crescita inclusiva e la competitività in linea con la relazione Draghi (discussione)
Mariateresa Vivaldini, a nome del gruppo ECR. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, formare, attrarre e trattenere i talenti sono propositi che in quest'Aula condividiamo tutti. Ma la sfida sui talenti non può essere scollegata dalle sfide sulla natalità. Dobbiamo incentivare le nascite con interventi strutturali, accompagnando i figli dalla nascita al mercato del lavoro.
Diversi studi hanno previsto che all'Europa, nel suo insieme, mancheranno 35 milioni di persone in età lavorativa entro il 2050, soprattutto nelle zone rurali, accrescendo un divario che di per sé è già allarmante con le zone urbane. Significa che scienziati, medici, ingegneri, lavoratori specializzati che avrebbero potuto contribuire a cambiare il nostro futuro, non avranno mai questa opportunità.
È ovvio – e lo rivendico con forza – che garantire una maggiore fruibilità delle competenze e degli spazi digitali è fondamentale. Però, mentre noi portiamo avanti questa riflessione, da un lato, c'è il Consiglio che ha proposto un taglio di quasi 300 milioni ad Erasmus, dall'altro, si continua a non portare avanti nessuna iniziativa sulla tutela delle donne lavoratrici con stipendi adeguati.
I talenti vanno coltivati, ma innanzitutto vanno messi al mondo. Altrimenti ci troveremo ad avanzare ottime proposte politiche senza avere nessuno su cui applicarle.