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Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 11 giugno 2001 - Strasburgo Edizione GU

Benessere degli animali
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  Kindermann (PSE) . – (DE) Signor Presidente, siamo lieti che il tema della protezione degli animali venga affrontato oggi dal Consiglio e dalla Commissione in seno al Parlamento europeo. L’impegno della Comunità a tenere pienamente conto delle esigenze di tutela degli animali nel quadro della politica agricola è sancito, com’è noto, anche nel Trattato di Amsterdam. Si pone ora la questione se ciò sia sufficiente per la Comunità o se in futuro debba essere adottata anche una legislazione quadro europea in materia di protezione degli animali.

Al termine “protezione degli animali“, purtroppo, non viene attribuito un significato univoco. Le leggi sono una cosa, il rapporto reale e l’atteggiamento nei confronti degli animali, un’altra. La responsabilità verso gli animali in quanto esseri viventi spetta esclusivamente agli esseri umani. Per questo non è mai troppo presto per insegnare ai bambini a relazionarsi con gli animali essendo consapevoli di tale responsabilità. Chi d’ora in poi nel corso dell’attività professionale deve avere a che fare con animali, allevarli o trasportarli, dovrà dimostrare la propria idoneità attraverso un attestato.

La protezione degli animali, tuttavia, incide anche sulla competitività delle imprese. Anche in futuro dovranno applicarsi limitazioni nelle attività zootecniche finalizzate all’utilizzo economico degli animali. Rivendicare soluzioni ottimali, spesso prospettate sull’onda dell’emotività, non è sempre fattibile nella prassi. Occorre individuare soluzioni praticabili. La distinzione fra animali d’allevamento, bestiame produttivo e animali da compagnia non è certo casuale. Considerazioni di tipo economico e la concorrenza su scala globale impongono fondamentalmente condizioni di allevamento specifiche per gli animali e pertanto pongono anche dei limiti a un allevamento rispettoso al 100 percento del benessere degli animali.

Tali condizioni di allevamento vanno però organizzate in modo da garantire il massimo grado possibile di comportamento naturale degli animali. Al giorno d’oggi le decisioni politiche in materia di protezione degli animali possono essere prese sulla base di ampie conoscenze scientifiche in relazione alle diverse specie animali. Si dovrebbe procedere all’estensione e al miglioramento delle norme in materia di protezione degli animali solo con la partecipazione delle parti interessate. A una valutazione complessiva della protezione degli animali, il comportamento naturale e i diritti degli animali dovrebbero essere conciliati con le esigenze di tutela dell’ambiente e di tutela dei consumatori, ma anche con le aspettative economiche. Non vanno perse di vista neppure le pretese elevate della nostra società in fatto di igiene. Una maggiore tutela dei consumatori determina in ultima analisi anche condizioni ottimali nell’ambito della protezione degli animali.

 
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