Turco (TDI). - Signor Presidente, da cittadino europeo, ancor prima che da deputato, vorrei esprimere sommessamente la mia indignazione per come si sono svolti i lavori della commissione. La commissione ha lavorato violando sistematicamente il regolamento parlamentare, violando l'obbligo di trasparenza delle attività del Parlamento, violando il diritto di accesso del pubblico ai documenti.
Questa gestione dei lavori, senza nulla togliere all'impegno del presidente Coelho e del relatore Schmid, è stata necessaria non per proteggere la sicurezza europea - che in questo campo è un concetto astratto - ma per nascondere la responsabilità dei paesi membri dell'Unione. Nella relazione si afferma con assoluta certezza che Echelon esiste, che spia sistematicamente e massicciamente cittadini e imprese dei paesi membri dell'Unione e che del sistema fa parte il Regno Unito, ma non lo si condanna apertamente perché intercettazioni sistematiche e generalizzate, filtrate con motori di ricerca, vengono già effettuate dalla Germania, mentre l'Olanda, che evidentemente dispone della tecnologia, si sta organizzando legislativamente per farle.
Dalla relazione risulta che Echelon è la metafora di chi non riconosce al cittadino il diritto alla privacy e la subordina alla sicurezza nazionale, che è messa in pericolo innanzitutto dall'incapacità dei responsabili politici di prevedere, prevenire e governare le minacce.
Di fronte a tutto questo, dalla relazione emerge, come soluzione concreta e immediata, l'invito rivolto a imprese e cittadini di criptare i documenti, come se non fosse noto il legame indissolubile tra sviluppo di sistemi crittografici, crittoanalitici e tecniche di intercettazione.
Signor Presidente, nel parere di minoranza dovrebbe esserci l'unica risposta politica che è possibile dare oggi, che passa sostanzialmente attraverso il controllo democratico.