Presidente. – Onorevoli colleghi, il 4 aprile scorso accoglievamo nel Parlamento europeo il comandante Massoud. Oggi prendiamo atto che, qualche giorno prima dei terribili attentati di New York e di Washington, egli è stato vigliaccamente assassinato dagli avversari che combatteva.
Lo avevo invitato perché con sé recava le speranze della stragrande maggioranza del popolo afghano di trovare un avvenire di pace e di libertà. Egli ci aveva messi in guardia contro la collusione del regime talebano con il terrorismo internazionale e lottava con tutte le sue forze contro coloro che traviavano l'Islam facendosi beffe dei diritti più elementari della persona umana. Egli ci aveva rivolto un messaggio molto forte chiedendoci insistentemente di aiutarlo ad instaurare la pace.
Mi rammarica il fatto che allora le cancellerie occidentali non abbiano saputo cogliere tale messaggio e aiutare meglio quell’uomo coraggioso. Molti di voi l’hanno incontrato. Ci aveva colpiti per le sue qualità intellettuali e umane. Vorrei invitarvi a rendergli omaggio osservando un minuto di silenzio.
(Il Parlamento, in piedi, osserva un minuto di silenzio)