Turco (NI),per iscritto. A fronte della richiesta che la commissione per le libertà pubbliche ha rivolto alla commissione giuridica di "sostenere la partecipazione" del Parlamento europeo nel ricorso T-84/03 contro il Consiglio, il servizio giuridico, con il consenso dei vertici "politici" del Parlamento europeo, ha messo in votazione un testo volto a "studiare l'opportunità" di una partecipazione del Parlamento, attraverso un erratum.
Il ricorso, da me promosso contro il Consiglio, è inerente a problemi di trasparenza, anche in riferimento alla segretezza dei pareri giuridici, e riguarda non solo i diritti dei cittadini ad accedere ai documenti per controllare democraticamente l'operato delle Istituzioni, ma anche quello dei parlamentari europei. L'ennesima imboscata del servizio giuridico, con la compiacenza dei vertici "politici" del Parlamento europeo, ha stravolto delle decisioni prese da una commissione parlamentare e che dovevano essere sottoposte al voto dell'Aula.
I servizi giuridici delle Istituzioni europee sono una corporazione a cui è assicurata la massima libertà di azione e le cui iniziative non sono sottoposte ad alcun controllo. L'impunità di cui godono i servizi giuridici è lesiva delle prerogative delle Istituzioni, del Parlamento, dei parlamentari e dei cittadini, mentre l'agire dei vertici "politici" del Parlamento è proprio di una cupola partitocratica in cerca di protezione.