Le Président. – L'ordre du jour appelle la suite du débat sur le permis de conduire.
Titley (PSE).– Mr President, I welcome the proposals on driving licences because they represent a huge advance in combating fraud, improving road safety and, most importantly, providing legal certainty for the free movement of people. I especially welcome proposals for higher standards for driving examiners. I did not like the Commission's original proposals because I thought they were too bureaucratic and too complex. They would have done unnecessary damage to certain groups such as caravanners, so I congratulate the rapporteur on producing a simpler and more practical proposal.
However, we still need to look further into the question of motorcycles, where national practices and problems vary so much in the Member States. In the UK, our problem is not so much young motorcyclists, but middle aged men – like me – having a mid-life crisis, buying a very powerful motorcycle and then killing themselves. We do not have major problems with young motorcyclists because of our requirements for testing, particularly for the moped test.
Other countries have different problems relating to motorcycles and mopeds, so I will argue that the proposal made by the Commission and Parliament for a 'one size fits all' solution will not work. That is why, in conjunction with some of my colleagues in the PSE Group, I have brought forward amendments which will allow for a two-track approach that will respect the principles of progressive access.
On one track there will be a practical test for mopeds and then two further stages of progressive access. The other track will have no requirement for practical tests for mopeds, but then three stages of progressive access to the most powerful motorcycles. In both cases, with regard to decisions on direct access to larger machines, it should be at the discretion of Member States to adopt a minimum age anywhere between 21 and 27. I would hope that we can resolve this problem of motorcycles during the vote.
Dionisi (PPE-DE).– Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, mi congratulo con il relatore Grosch per il lavoro svolto. La direttiva sulle patenti di guida è molto complessa e articolata. Ritengo che nel complesso rappresenti un grande passo in avanti in termini di libertà di circolazione, di riduzione delle possibilità di frode e di sforzo per aumentare la sicurezza stradale. Sulle strade europee muoiono più di 40.000 persone all'anno, un dato inquietante che va affrontato con serietà e urgenza.
Fra le vittime, una delle categorie più esposte è quella dei motociclisti. In Italia circola un terzo dei veicoli a due ruote di tutta l'Europa e il 60 per cento degli scooter: per questo ho seguito con preoccupazione la discussione sui limiti di età, che fortunatamente si è risolta con l'accettazione di un certo grado di flessibilità. In Italia, per esempio, i ragazzi guidano il motorino fin dall'età di quattordici anni e diversi studi dimostrano che non è questa la fascia d'età dove il rischio è più elevato. Nel nostro paese, soprattutto nelle grandi città, scooter e motorini sono mezzi di trasporto estremamente diffusi che rappresentano valide alternative all'auto e il modo per aumentare la sicurezza non è certo eliminarli dalla circolazione ma educare alla mobilità, attraverso l'introduzione nelle scuole di corsi di formazione e preparazione.
In generale è apprezzabile l'approccio graduale ma la relazione introduce un eccesso di regolamentazione che non migliora la proposta della Commissione e non va nella direzione dell'armonizzazione auspicata. Che senso ha concedere la patente per la moto a ventiquattro anni e prevedere la possibilità della patente auto a soli diciassette anni.
Infine, l'introduzione di esami per l'accesso ad ogni categoria non consente né all'utente né tanto meno alle pubbliche amministrazioni di gestire e controllare il sistema, senza avere la minima certezza di ottenere risultati sulla sicurezza. Il problema va affrontato con coraggio, senza penalizzare i conducenti dei motocicli rispetto ai conducenti di altre categorie soltanto per metterci la coscienza a posto. Invito tutti i colleghi a riflettere su questi due punti per aumentare i livelli di sicurezza e raggiungere l'obiettivo dell'armonizzazione, introducendo norme sensate, attuabili e gestibili.
Leichtfried (PSE).– Herr Präsident, sehr geehrter Herr Kommissar! Ich möchte auf zwei Dinge in diesem Bericht eingehen, die mir besonders bemerkenswert erscheinen. Zum Ersten bin ich sehr froh, dass der Ausschuss für Verkehr und Fremdenverkehr im Gegensatz zum Kommissionsentwurf festgehalten hat, dass es keine obligatorischen medizinischen Untersuchungen ab einem gewissen Alter geben sollte, denn ich bin der Ansicht, dass mit dieser Maßnahme eine unnötige Diskriminierung stattgefunden hätte.
Es gibt keine wie immer geartete Statistik, die besagt, dass altersbedingte Gesundheitsgefährdung in überhöhtem Maße zu Unfällen beiträgt. Auf der anderen Seite muss man bedenken, dass wir in ganz Europa vor einer Situation stehen, wo gerade in den ländlichen Gemeinden Lebensmittelgeschäfte, Banken, Postämter usw. schließen. Gerade dort wohnen ältere Menschen und man kann diesen sicherlich nicht den Führerschein abnehmen und damit sozusagen ihre Grundversorgung gefährden.
Der zweite Punkt, den ich anschneiden möchte, ist die Frage der Zehnjahresbefristung. Ich war in dieser Sache zuerst skeptisch, aber ich denke, wenn man eine einheitliche Regelung schaffen möchte, muss man akzeptieren, dass es Länder gibt, in denen dieser Führerschein ein Identifikationspapier und nicht nur ein Legitimationspapier ist. Ich will jetzt die Sache umdrehen und die Anregung machen, dass man – sollte man bei dieser Zehnjahresbefristung bleiben und ich bin auch dafür – vielleicht auch dafür sorgen könnte, dass dieser Führerschein überall ein Identifikationspapier wird; denn dann sind die Nachteile, die manche Länder durch diese Befristung haben, durch diesen Vorteil wieder wettgemacht.
Wortmann-Kool (PPE-DE).– Voorzitter, allereerst wil ik de rapporteur bedanken voor zijn belangrijke werk, want dat was niet eenvoudig, zo blijkt ook weer deze middag en deze avond. En ik wil graag op enkele kernpunten ingaan. Als eerste, we moeten Europese fraudebestrijding echt serieus nemen en die dus ook mogelijk maken en dat kan niet met 110 verschillende rijbewijzen in Europa. Ik vind het dan ook essentieel dat het rijbewijs elke 10 jaar vernieuwd wordt en dat we binnen nog eens 10 jaar naar één fraudebestendig rijbewijs in creditcard-formaat gaan. Dat kunnen we niet overlaten aan de subsidiariteit. Dit Parlement neemt zichzelf niet serieus als we een besluit nemen en als we er vervolgens 80 jaar over doen om dat ook in te voeren.
Ten tweede, het voorstel van de Commissie was te beperkend voor bezitters van caravans, boottrailers en paardentrailers die volgens het voorstel een extra rijbewijs E bij hun reguliere B-rijbewijs moeten gaan halen. Ik ben blij dat er een meerderheid is die mijn voorstel steunt om de huidige situatie te handhaven. Er is geen enkel bewijs dat dit onveilig is, dus we moeten de regels niet onnodig gecompliceerd maken.
En ten derde, het motorrijbewijs voor zware motoren. Als we de uitkomst van de Transportcommissie volgen, dan zou de getrapte toegang tot zware motoren zelfs gaan gelden tot 24 jaar. En dat gaat te ver. Een 18-jarige mag wel een grote Landrover rijden maar je moet 24 jaar oud zijn om direct een zware motor te berijden. Dat is echt te gek en te ongelijk.
Daarom heb ik met steun van collega Bradbourn met de EVP een amendement ingediend dat het net zoals nu mogelijk maakt vanaf 21 jaar direct een zware motor te berijden. En ik wil de collega's met klem vragen dit amendement te steunen. Voorzitter, dit is een heel belangrijke herziening, de 10 jaar is heel erg essentieel, ook om echt een uniform rijbewijs te krijgen in Europa en echte fraude te bestrijden. Dank u wel.
Vincenzi (PSE).– Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche a me sta a cuore sottolineare l'aspetto della promozione della sicurezza, in particolare per i motocicli.
Penso sia utile armonizzare in questo contesto quattro principi generali che sono già nella direttiva. Faccio riferimento al principio dell'accesso progressivo e al ruolo fondamentale della formazione, alla necessità di non discriminare l'ottenimento della patente tra conducenti di autoveicoli e di motoveicoli, alla consapevolezza che la velocità e il rapporto potenza-peso siano da considerarsi una delle principali cause di incidentalità e che il panorama europeo è molto diversificato. Tuttavia da questa diversità deve emergere l'esigenza forte di una maggiore sicurezza e responsabilità nella guida, ma non l'affermazione di una monocultura a quattro ruote rispetto a quella a due ruote.
In questo quadro, presento, insieme ad altri colleghi del PSE, alcuni emendamenti che sono volti, da un lato, a contenere la velocità dei motoveicoli che possono essere condotti a partire dai diciotto anni e a prendere atto della diversa consistenza del parco circolante nei vari paesi, e dall'altro, a ribadire il criterio dell'accesso progressivo, premiando l'esperienza di guida e la prova pratica nel passaggio da motorini a moto più veloci, considerando acquisita, nel passaggio da una categoria a un'altra, la capacità di muoversi nel traffico urbano o di stabilire un rapporto corretto con gli altri utenti della strada.
In una migliore armonizzazione di questi aspetti, credo che il tema dei motocicli, sollevato da molti, possa essere ricondotto a un disegno unitario, nel quadro di una proposta della quale mi rallegro con il relatore.
Κράτσα-Τσαγκαροπούλου (PPE-DE).– Κύριε Πρόεδρε, κύριε Επίτροπε, κυρίες και κύριοι συνάδελφοι, η πρόταση οδηγίας για την άδεια οδήγησης φέρνει περισσότερη Ευρώπη στην καθημερινή ζωή των πολιτών μας. Η νομοθεσία γίνεται πιο προσιτή, πιο διαφανής και πιο αποτελεσματική σε τομείς που είναι βασικοί για την ελεύθερη κυκλοφορία μας μέσα σε μια ενιαία ευρωπαϊκή αγορά.
Ο εισηγητής μας, ο συνάδελφος κ. Mathieu Grosch, πέρασε μακρύ δρόμο και έκανε μεγάλη προσπάθεια να συνδυάσει τις διαφορετικές ευαισθησίες, τις διαφορετικές πρακτικές και συνέβαλε με τον τρόπο του στη βελτίωση αυτής της πρότασης και τον ευχαριστούμε γι' αυτό.
Πράγματι, ένα εναρμονισμένο, χωρίς να είναι απαραίτητα ομογενοποιημένο, σύστημα έκδοσης αδειών, θα συμβάλει κατ' αρχάς στην αντιμετώπιση της απάτης και της σύγχυσης, που εύκολα μπορεί να συμβούν σήμερα, λόγω της ποικιλίας ετερόκλητων αδειών που υπάρχουν στην Ευρωπαϊκή Ένωση. Η έκδοση άδειας σε πλαστική κάρτα, η αντικατάσταση των παλαιών μέσα σε 10 χρόνια, η δυνατότητα, έστω προαιρετική, της εισαγωγής μικροκυκλώματος διευκολύνουν τους ελέγχους και μειώνουν τον κίνδυνο απάτης. Σ' αυτό θα συμβάλει και η αμοιβαία αναγνώριση των κυρώσεων, προωθώντας ένα χώρο ασφάλειας και δικαιοσύνης στην Ευρωπαϊκή Ένωση.
Αυτή η πρόταση οδηγίας συμβάλλει επίσης στην ενίσχυση της οδικής ασφάλειας, που είναι βασικός στόχος της ευρωπαϊκής πολιτικής. Τα σωστά κριτήρια επιλογής των εξεταστών, η συνεχής εκπαίδευσή τους, οι περιοδικές ιατρικές εξετάσεις των οδηγών, η επέκταση της αρχής της σταδιακής πρόσβασης σε άδειες οδήγησης για πιο ηχηρούς τύπους οχημάτων είναι στοιχεία που διέπουν την προστασία της ζωής μας, την ποιότητα της ζωής μας και, τελικά, τη δημοκρατία μας. Βρίσκονται στην καρδιά του ευρωπαϊκού κοινωνικού μοντέλου και οφείλουμε να τα υπερασπίσουμε.
De Rossa (PSE).– Mr President, I strongly support the rapporteur's approach to this issue. In fact, I wonder why we cannot consider moving more quickly to the credit card-size licence. Considering we transferred from 15 different currencies to the single European currency in a matter of weeks, it seems to me that transferring from 110 different models of licence to a single licence must be a far easier process.
One of the points that concerns me is the cost of licensing for young people in particular. It must be a disincentive for them, having also to pay for training and in many cases repeating their tests. This must result in a large number of young people around Europe driving without proper licensing and, therefore, presumably without proper insurance.
I know that in Ireland, the Automobile Association estimated that a fifth of the drivers on our roads have provisional licences. These are licences issued on the basis of paying a fee and getting a licence over the counter. There is at least a 12-month waiting list to get a test, and if people then fail that test - as a high proportion do - they drive on the roads without adequate training and proper knowledge for a period of at least two years.
Whilst it is a very good idea to have common standards across Europe, we must address the question of whether Member States are ensuring that the people who get these provisional licences in particular, are capable of driving safely. Road death statistics seem to prove that they do not.
Ferber (PPE-DE).– Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Das Thema der Führerscheinrichtlinie hat gerade in meinem Heimatland zu großer Aufregung geführt. Ich bin sehr froh, dass viele Punkte, die die Menschen damals zu Recht an den Überlegungen kritisiert haben, heute keine Rolle mehr spielen, nämlich die Frage der Gesundheitsprüfung bei älteren Verkehrsteilnehmern. Dazu ist schon einiges gesagt worden.
Was die Frage der Befristung betrifft, sollten wir schon darauf Rücksicht nehmen, dass die einzelnen Mitgliedstaaten sehr unterschiedliche Kulturen und Traditionen haben. In Deutschland gibt es schon seit über hundert Jahren einen Führerschein; das kann kein anderes EU-Land von sich behaupten. Wir haben unsere eigene Tradition, andere haben ihre. Es macht keinen Sinn, dass der europäische Gesetzgeber oder das Europäische Parlament über das hinausgeht, was die Mitgliedstaaten bisher vereinbart haben.
Was die Einführung der Scheckkarte betrifft, so ist dies schon seit über fünf Jahren möglich, und die Mitgliedstaaten sind selbst schuld, wenn sie es noch nicht getan haben. Aber es ist Aufgabe der Mitgliedstaaten, das zu tun, und nicht unsere Aufgabe, dies auf europäischer Ebene verbindlich für alle vorzuschreiben.
Lassen Sie mich einen weiteren Kritikpunkt ansprechen: Auf dem neuen Führerschein soll ein Chip sein; der kostet Geld und bringt nichts. Warum haben wir uns in der vorletzten Legislaturperiode über Nummerncodes und Ähnliches unterhalten? Damit man den Führerschein in allen Ländern verstehen kann. Wir brauchen keinen Chip – der kostet nur und bringt nichts.
Ich bin sehr froh, dass das Problem der Anhänger gelöst wurde. Ich habe mich in dieser Sache sehr intensiv mit dem Berichterstatter auseinandergesetzt, und ich denke, dass wir eine gute, praktikable und bürgerfreundliche Lösung gefunden haben. Lassen Sie uns bitte auch bei Umtauschpflichten und Ähnlichem eine bürgerfreundliche Lösung schaffen. Wir verärgern die Menschen mehr, wenn wir sie von hier aus beglücken wollen, als dass wir ihnen nutzen.
Deswegen richte ich meine Bitte an Sie, Herr Kommissar. Sie haben ja die ehrenvolle Aufgabe, über die 129 vorliegenden Änderungsanträge endgültig zu richten. Sie stehen sehr dicht an der Ratsposition; dies liegt im Interesse der Bürgerinnen und Bürger.
Doyle (PPE-DE).– Mr President, I hasten to add to Mr De Rossa's contribution that most of those driving around on provisional licences in Ireland are doing so legally - such is the crazy system we have - in case people think that a fifth of the drivers are outside the law. That is not the case.
I fully support the third directive on driving licences that is before us and I thank Mr Grosch for the work he has done on it. We are trying to ensure greater freedom of movement for our citizens, to combat fraud and above all to promote road safety. The slaughter on our roads in every one of the Member States needs no underlining from me, and this is but a very small contribution.
A plastic credit card-type driving licence would be ideal. The current paper licences lend themselves to fraud. We could have a credit card type with an optional microchip to reinforce further anti-fraud measures. I agree that it should be regularly renewed, again to reinforce anti-fraud protection and to renew the holder's photograph. It would also put an end to driving licence tourism by ensuring one holder, one licence. At the moment, as we euphemistically say in the English language, if you 'lose' your licence you can go and get a European driving licence or get a licence in another country. 'Lose' means having it withdrawn for some major transgression of the law!
Harmonising the scheduling of medical checks for professional drivers has to be good and so too having minimum requirements for training for our driving examiners. This area has never been harmonised and it is most important that we go down that route.
I would support all driving licences being replaced by the credit card type when they come up for renewal. I know that there is some debate around this and that there are two options. The big problem at the moment is that we must not diminish the holder's right to drive. I think there is a subliminal fear of renewing all paper driving licences, as they come up for renewal. People, particularly the more elderly amongst us, are afraid that their right to drive will in some way be threatened and that they will not get their licence back. We should give assurances that there will be no diminishing of the right to drive and that all driving licences will be transferred as they come up for renewal. I also strongly support the right to pull a trailer or a caravan under 3½ tonnes with a car licence.
Jałowiecki (PPE-DE). Panie Przewodniczący, nie chcę, ale muszę najpierw odnieść się do wcześniejszego głosu pana Piecyka. Powiedział on, że ten, kto nie przejdzie w Niemczech Idiotentestu, może za pomocą różnych trików zrobić prawo jazdy np. w Czechach. Chcę Pana zapewnić, że w Czechach i w Polsce wymagania kwalifikacyjne są znacznie wyższe niż tylko przejście Idiotentestu. Nie tylko zresztą w odniesieniu do kierowców, ale i spawaczy, lekarzy czy pielęgniarek, którzy są tak bardzo poszukiwani w krajach starej Unii Europejskiej.
A teraz do rzeczy. Sprawozdanie pana Groscha łączy w sobie dwie bardzo trudne, jak wiemy z praktyki, kwestie. Z jednej strony jest to dążenie do standaryzacji (czy harmonizacji) oraz dążenie do respektowania zasady pomocniczości. Standaryzacja dokumentu, jakim jest prawo jazdy, jest oczywiście konieczna, bo nie można wymagać od jakiegokolwiek policjanta w jakimkolwiek miejscu w Europie, aby znał wszystkie możliwe prawa jazdy. Ale za standaryzacją nie powinna iść, a stanowi to łatwą pokusę, ingerencja w autonomiczne prawa poszczególnych państw, dotyczące np. wieku kierowców, badań lekarskich czy systemu szkoleń i to się właściwie panu Groschowi udało i tu moje gratulacje.
Ale sprawą absolutnie kluczową jest tworzenie europejskiej sieci bazy danych. Bez tej sieci nie da się ani zminimalizować fałszerstw, ani w konsekwencji zwiększyć bezpieczeństwa na drogach, bo wiadomo, że do środków nielegalnych uciekają się ci, którzy nie mogą uzyskać prawa jazdy na drodze legalnej, ergo nie mają wystarczających kwalifikacji do prowadzenia pojazdów, a zatem stanowią zagrożenie dla innych i dla siebie. Słyszałem o trudnościach w Komisji Europejskiej z wprowadzaniem tej bazy danych i przyznam, że nie mogę tych trudności zrozumieć. Jeśli dzisiaj możemy bez kłopotu dokonywać zakupów przez Internet, rezerwować bilety na linie lotnicze i przeprowadzać skomplikowane operacje bankowe, to dlaczego utworzenie takiego systemu staje się w oczach Komisji pracą niemal herkulesową? Dziękuję.
Koch (PPE-DE).– Herr Präsident, liebe Kollegen! Der gemeinsame europäische Führerschein ist längst überfällig, nicht etwa als zusätzliches, sondern als das einzig gültige Modell. Es mag interessant sein, im Katalog mit den heute gültigen 110 Modellen zu blättern und die Gültigkeit sowie die Sicherheitsmerkmale zu studieren – allein praktisch für die Anwendung ist so ein Katalog nicht. Der Austausch alter Führerscheine wird keinen Führerscheininhaber dazu bringen, vorschriftsmäßiger zu fahren. Er wird auch zu keiner Verbesserung der Fahrzeugausstattung mit Sicherheitskomponenten führen, und doch wird er die Freizügigkeit verbessern und zu einer beträchtlichen Steigerung der Sicherheit für Bürgerinnen und Bürger beitragen, egal ob sie gerade am Straßenverkehr teilnehmen oder nicht.
Führerscheinaktualisierung ist Sicherheitsgewinn, unbürokratisch und sie erfolgt unter voller Wahrung des Subsidiaritätsprinzips. Subsidiär handelnd sollten die Mitgliedstaaten den Tausch auf vielfältige Weise ermöglichen, z.B. auch im Rahmen einer Kfz-Anmeldung oder der regulären Hauptuntersuchung eines Kraftfahrzeuges. Beides findet viel öfter als die Führerscheinaktualisierung statt, ist wirklich bürokratisch und zudem weitaus teurer.
Ein Sicherheitsgewinn für jeden Kraftfahrzeugnutzer im Ausland ist es bereits, wenn durch seinen aktuellen lesbaren Führerschein lästige und nervige Unannehmlichkeiten bei Straßenkontrollen, aber auch beim Mieten eines Wagens, der Vergangenheit angehören. Unannehmlichkeiten, die nachweislich zu Stress und dadurch zu Gefährdungen im Straßenverkehr führen.
Im Rahmen der Terrorismusbekämpfung halte ich einen Führerschein, der prüfbar ist, für durchaus legitim. Die ihn besitzende Person muss zweifelsfrei identifizierbar sein. Betrugsmöglichkeiten werden so verringert, die Fälschungssicherheit erhöht, der Fahrer eines Busses oder eines Gefahrguttransportes wird auch wirklich die Legitimation zum Führen des entsprechenden Fahrzeuges haben.
Wenn wir den Führerscheintourismus ernsthaft bekämpfen wollen, dann brauchen wir eine Registratur ausgegebener Führerscheine in einem Netzwerk nationaler Register. Wir erreichen dieses Ziel unter den vom Ausschuss angenommenen Bedingungen im Jahr 2030. Länger sollten wir unsere Ziele nun wirklich nicht aufschieben.
Barrot,vice-président de la Commission. Monsieur le Président, je voudrais remercier tous les membres du Parlement qui ont pris part à ce débat qui me paraît, en effet, important. Je voudrais aussi dire à Mathieu Grosch un grand merci pour un rapport dont la qualité a été unanimement reconnue. Je le remercie chaleureusement, ainsi que la commission des transports et du tourisme, pour le soutien et pour, je dirais, l'amélioration du texte de la Commission. Monsieur Grosch, bravo! C'est un sujet extrêmement sensible pour les citoyens européens et, par conséquent, vous avez réussi à trouver le bon équilibre. J'ai bien entendu certains d'entre vous mettre en garde l'Union contre l'excès de réglementation, mais je dois dire malgré tout que ce nouveau permis de conduire, dont je vois déjà quelques exemplaires ici et là dans certains États membres, est selon moi susceptible d'apporter une sécurité accrue pour tous, une simplicité pour les usagers et une subsidiarité qui laisse aux États membres un certain nombre de décisions.
Donc, je dirais que c'est là un texte très équilibré. C'est vrai que nous, Mesdames, Messieurs les députés, nous légiférons sur un sujet très sensible. Le permis de conduire, Monsieur le Président, est le diplôme le plus répandu de nos jours au sein de l'Union: près de 300 millions de titulaires en dépendent souvent pour leur mobilité, pour leur vie quotidienne. D'un autre côté, évidemment, la diversité des réactions démontre que le nombre d'experts égale le nombre des titulaires du permis de conduire et que chaque expert a sa propre opinion sur ce sujet.
Toutefois, vu l'accord obtenu au Conseil en octobre dernier, vu le vote en commission – votre commission, – un consensus très large se dessine, ce qui confirme que les objectifs proposés par la Commission sont partagés largement par les autres institutions. Évidemment en raison du nombre d'amendements et des réactions diverses, je ne peux pas réagir sur tous les points.
Je peux vous indiquer que la Commission est en mesure d'accepter, Monsieur le rapporteur, la quasi-totalité de vos amendements, mais d'un autre côté, elle se voit obligée de vous suggérer le rejet d'un certain nombre d'amendements qui, même s'ils traduisent des intentions louables, viendraient en quelque sorte déséquilibrer et alourdir le texte. C'est là une étape, nous savons bien qu'il y aura encore d'autres améliorations. Je pense par exemple aux amendements 97 à 129. Évidemment, je ferai transmettre par écrit, Monsieur le Président, le détail de la réaction de la Commission concernant tous les amendements, mais je voudrais surtout répondre à quelques questions et tout d'abord, m'expliquer sur le remplacement des permis déjà en circulation.
Votre rapport, Monsieur Grosch, propose de remplacer tous les permis existants dans un délai de dix ans pour les modèles papiers et dans un délai de vingt ans pour les autres modèles. Il est vrai qu'à l'origine, la Commission n'avait pas proposé de remplacer tous les permis déjà en circulation. Toutefois, des révélations récentes sur la fraude de documents et sur l'obtention frauduleuse de permis de conduire – qu'un certain nombre d'entre vous a évoqué sous la dénomination de "tourisme du permis de conduire" – ont changé les attitudes dans les États membres à ce sujet.
Ainsi, Mesdames, Messieurs les députés, un remplacement généralisé permettra de mettre à jour les bases de données, de retirer les faux permis, de retirer les doubles, voire les triples permis que détiennent de nombreux citoyens. Cette opération contribuera directement à l'amélioration des contrôles routiers, et créera un moyen supplémentaire pour réduire l'impunité. Par ailleurs, la création d'un réseau informatique contribuera également à cet objectif. À cet égard, je tiens à informer le Parlement que la Commission coopère avec les États membres en vue de créer un réseau appelé RESPER (Réseau permis de conduire). Cette base reliera les bases nationales entre elles et les travaux y afférents seront terminés en 2005.
Voilà donc pourquoi tous les amendements sont acceptables pour la Commission, et je n'ai aucun doute que la formulation proposée par le rapport Grosch ouvre une perspective de débat fructueux au Conseil sur ce remplacement des permis déjà en circulation. Évidemment, la Commission ne peut pas accepter les amendements qui ne vont pas dans ce sens et qui empêcheraient même à l'avenir toute résolution des problèmes que j'ai déjà énoncés.
Je souhaite également dire quelques mots au sujet de la validité administrative limitée. La Commission a proposé une validité administrative de dix ans pour les futurs permis de conduire. Ce document attestant des droits de conduire devra comporter une photo récente et intégrer la protection anti-fraude la plus évoluée possible. Ceci permettra des contrôles efficaces et l'amélioration de la sécurité routière sans engendrer des coûts excessifs.
Il est vrai néanmoins que la Commission n'a pas proposé de lier ce renouvellement régulier à un examen médical parce que, dans ce domaine, nous devons quand même laisser aux États membres un certain nombre de responsabilités au nom de la subsidiarité. Voilà donc pour la validité administrative limitée, qui nous paraît néanmoins intéressante dans la mesure où elle contribue à lutter contre les fraudes et à actualiser le permis sans formalités excessives. Je l'ai dit, la Commission n'a pas proposé d'examens médicaux réguliers et la validité restreinte n'est pas automatiquement liée à ces contrôles, qui restent de la responsabilité des États membres.
Je remercie tous ceux qui ont évoqué le problème des motocycles, eu égard notamment aux jeunes, et parfois des moins jeunes, qui utilisent des motos. L'un d'entre vous a souligné qu'à un âge donné, on pouvait avoir le goût de la moto sans y être nécessairement préparé. C'est vrai que nous devons être très attentifs. Les conducteurs de motocycles sont seize fois plus impliqués dans les accidents que les automobilistes. Si la tendance actuelle se poursuit et si nous ne prenons aucune mesure, en 2010, les conducteurs de deux-roues constitueront jusqu'à un tiers des tués.
J'ai exercé les fonctions de ministre de la santé dans un État membre et je puis vous dire que j'ai été marqué jusqu'à la fin de mes jours par le nombre de morts, mais aussi par les accidents qui rendent des jeunes tétraplégiques. Je crois donc que nous devons être extrêmement attentifs.
Voilà pourquoi je tiens d'emblée, Monsieur le Président, à remercier vivement les membres du Parlement qui, autour de leur rapporteur et avec lui, ont fait un travail tout à fait remarquable. Je suis sûr que nos concitoyens européens seront très sensibles à cette avancée, même si nous avons encore des progrès à réaliser, bien entendu.
J'ai entendu évoquer, et j'y suis sensible, le problème du coût du permis de conduire et de la nécessité de la formation des examinateurs. Voilà un autre champ d'action et d'investigation dans les États membres, car il ne faut pas que la jeune génération, notamment, se trouve face à des difficultés pour acquérir ce permis de conduire, qui est souvent pour beaucoup de jeunes un outil permettant de s'insérer professionnellement. Voilà ce que je voulais dire.
Au nom de la Commission, j'accepte donc vos amendements, Monsieur le rapporteur. Je suis obligé d'en écarter un certain nombre, mais je remercie néanmoins leurs auteurs de la contribution qu'ils ont ainsi voulu apporter à ce débat, qu'il ne faut pas sous-estimer quand on en voit l'importance pour la vie quotidienne des citoyens européens.(1)