19. Riconoscimento dei certificati rilasciati alla gente di mare
Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0057/2004), presentata dall’onorevole Robert Evans, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare e recante modificazione della direttiva 2001/25/CE.
Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, il calo del numero dei marittimi comunitari che si riscontra attualmente in certi Stati membri rischia di indebolire la professionalità del settore. La formazione della gente di mare riveste un’importanza particolare per la prevenzione degli incidenti marittimi. Dobbiamo dotarci dei mezzi necessari per sviluppare la professione di marittimo comunitario facilitando la libera circolazione della gente di mare nell’Unione e promuovendo l’eccellenza e la qualità della loro formazione.
La proposta che vi viene presentata risponde a queste due preoccupazioni stabilendo il riconoscimento, a livello di Unione europea, dei certificati rilasciati alla gente di mare da uno Stato membro. Con questa proposta, la Commissione intende perseguire tre obiettivi. In primo luogo, una procedura sollecita ed efficace di riconoscimento da parte degli Stati membri dei certificati rilasciati alla gente di mare all’interno dell’Unione: il sistema proposto mette fine alla lentezza che caratterizza il sistema di riconoscimento attuale.
Il secondo obiettivo è il rispetto dei requisiti comunitari in materia di formazione, di rilascio dei certificati e di servizi di guardia: la proposta prevede il rispetto assoluto e costante di tutte le norme esistenti relative alla formazione e alla certificazione. Con l’aiuto dell’Agenzia per la sicurezza marittima, la Commissione controllerà periodicamente i sistemi nazionali di formazione e di certificazione marittima.
Il terzo obiettivo, infine, riguarda la lotta contro le pratiche fraudolente legate al rilascio dei certificati: sono previste misure addizionali per prevenire e combattere le frodi al momento dell’ottenimento o del rilascio dei certificati.
Come sapete, lo scorso dicembre il Consiglio “Trasporti” è giunto a un’intesa generale sulla proposta in esame e mi rallegro del costruttivo contributo del Parlamento in proposito. Conto sull’appoggio della vostra Assemblea per l’adozione in tempi brevi di questo testo importante, che faciliterà la certificazione dei marittimi provenienti da altri Stati membri dell’Unione.
Signor Presidente, onorevoli deputati, vi ringrazio dell’attenzione e mi auguro che sapremo dare un segnale molto forte ai nostri concittadini per dimostrare loro che la professione di marittimo resta, nell’Unione europea, particolarmente interessante e degna di essere esercitata dalla giovane generazione europea.
Evans, Robert (PSE), relatore. – (EN) Signor Presidente, la mia relazione costituisce un correttivo alla legislazione attuale sul riconoscimento dei certificati rilasciati alla gente di mare, che la rende più appropriata ed elimina le anomalie attualmente esistenti. Ho svolto una serie di riunioni sulla relazione con la Commissione, le Presidenze dei Paesi Bassi e del Lussemburgo, il segretariato del Parlamento, il governo del Regno Unito e i miei colleghi, e sono grato a tutti per i loro contributi. Posso confermare che il Consiglio mi ha assicurato, in conformità dell’articolo 251 del Trattato, che se domani voteremo secondo i piani, potremo adottare l’atto senza ulteriori difficoltà.
Il punto di partenza di questa legislazione è la sicurezza. La sicurezza della gente di mare è importante non soltanto per gli operatori del settore, ma anche per i consumatori, che si tratti di passeggeri sulle navi o di acquirenti di prodotti del mare.
Come ha detto il Commissario, il settore marittimo è in generale declino. Navigare non rappresenta più la carriera attraente che poteva essere in passato. Il declino dei settori della navigazione e della pesca significa che i salari sono generalmente bassi e le opportunità sono scarse. Per contro, vi sarà sempre, comunque, una domanda di trasporto via mare, sia per l’industria che per i passeggeri. Nonostante la diminuzione degli stock ittici, la domanda di pesce sarà sempre presente. Il settore avrà quindi sempre bisogno di lavoratori.
Tuttavia, come ha detto il Commissario Barrot, al momento si registra una carenza di lavoratori. Mentre paesi e imprese lottano per equilibrare la domanda e l’offerta in relazione agli equipaggi delle navi, il ruolo dell’Unione europea diventa più importante. Dobbiamo offrire un sistema europeo comune di libera circolazione. L’attuale mancanza di disponibilità di personale locale rivela un vuoto che, come in altri settori, sarà colmato da manodopera immigrata. Questi lavoratori hanno bisogno di tutela e di standard pari a quelli goduti dai lavoratori esistenti.
La mia relazione costituisce una misura opportuna, che aggiorna l’esistente direttiva europea che risalente al 2001. Mira a ridurre l’attuale onere amministrativo, a combattere la discriminazione e a promuovere la mobilità dei lavoratori nel settore marittimo. Le norme europee dovrebbero, per quanto possibile, essere in linea con gli accordi internazionali esistenti. In questo caso, la convenzione sulle norme relative alla formazione, al rilascio delle certificazioni e ai servizi di guardia per la gente di mare (STCW) elimina la burocrazia europea. Questo è stato un punto importante che il trilogo ha condiviso come obiettivo comune. In tal modo siamo riusciti a raggiungere questo accordo informale prima della discussione. I requisiti per la formazione e la certificazione della gente di mare sono stabiliti dall’Organizzazione marittima internazionale, che contiene inoltre accordi sul riconoscimento dei certificati.
Il sistema di riconoscimento dei certificati rilasciati dai paesi terzi è stato semplificato e ciò comporta una situazione piuttosto insoddisfacente, in cui il riconoscimento dei certificati rilasciati al di fuori dell’Unione europea è più facile e più semplice di quello dei certificati rilasciati all’interno dell’Unione europea. Si tratta di una discriminazione che ostacola la libera circolazione della gente di mare ed è un’anomalia che deve essere rimossa, specialmente considerando il calo del numero dei lavoratori. Vorrei, comunque, sottolineare che il mero possesso di un certificato di qualsiasi genere non dà in se stesso una garanzia di occupazione, come una patente di guida non dà diritto a un lavoro come conducente.
Sulle competenze linguistiche, che hanno costituito un problema spinoso, abbiamo concordato che è necessaria una padronanza soddisfacente della lingua. In questo caso, la lingua in questione è l’inglese. Questo requisito si applicherà anche ai lavoratori provenienti da paesi terzi che potrebbero andare incontro a incidenti se non fosse stabilito alcun requisito in termini di competenza linguistica.
La prevenzione delle frodi è una questione molto importante. Tutti i 25 Stati membri saranno tenuti a potenziare i propri sforzi nel contesto dell’OMI ai fini di una lotta globale alle frodi, in modo da garantire che le norme di sicurezza siano il più possibile elevate. E’ un dovere di tutti noi mettere ordine nelle nostre flotte e nei processi normativi, per garantire norme elevate in tutta l’OMI.
Infine, la relazione invita la Commissione a presentare una relazione di valutazione dopo cinque anni. Dopo una serie di naufragi al largo delle coste europee, il Parlamento europeo ha ripetutamente attribuito la priorità assoluta alla sicurezza. Stabiliremo norme elevate in materia di sicurezza, standard elevati per i lavoratori e per la certificazione. Sono certo che i colleghi vorranno sostenere questa relazione nel voto di domani.
López-Istúriz White (PPE-DE), a nome del gruppo PPE-DE. – (ES) Signor Presidente, vorrei innanzi tutto ringraziare e congratularmi con il relatore, onorevole Evans, per il magnifico lavoro e, in particolare, per il consenso raggiunto sia con il Consiglio che con la Commissione. Desidero ringraziare anche la Commissione e il Commissario per la dedizione e l’impegno per la lotta contro le frodi in materia di certificati rilasciati alla gente di mare.
Come ben sapete, per accelerare i tempi per questa relazione, è stato deciso di riunire il Consiglio e la Commissione allo scopo di presentare un progetto comune. I contributi di entrambe le Istituzioni sono stati interessanti e arricchenti e nel dibattito non si sono evidenziate grandi discrepanze tra le parti, anzi ha prevalso in ogni momento l’accordo.
Possiamo affermare che, dopo mesi di duro lavoro, la proposta, che rientra nel quadro delle convenzioni dell’Organizzazione marittima internazionale, sarà una delle norme che più fermamente contribuirà a lottare contro la frode nell’ambito delle certificazioni. Come conseguenza del mio speciale rapporto con le isole Baleari, in Spagna, devo esprimere la mia personale soddisfazione per l’adozione di queste misure, che contribuiranno a garantire la sicurezza e la vita della gente del mare, nonché a proteggere l’ecosistema marittimo.
Le isole richiedono una speciale attenzione nell’ambito della protezione marittima poiché sono meta di un intenso traffico marittimo mercantile. In base all'esperienza – per questo ne parlo – so che il lavoro dell’onorevole Evans non è stato banale. Oggi abbiamo tutti aumentato la qualità e la quantità del lavoro della nostra gente di mare e, soprattutto, abbiamo salvaguardato la loro reputazione nella società, che talvolta è stata danneggiata in passato da casi di frodi.
Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, desidero prima di tutto ringraziare calorosamente l’onorevole Evans e la commissione per i trasporti e il turismo, che hanno non solo sostenuto, ma anche arricchito la proposta della Commissione. Credo che le osservazioni appena fatte dall’onorevole López-Istúriz White dimostrino molto bene che è necessario rivalutare l’immagine della gente di mare per rendere questa splendida professione attraente agli occhi dei giovani.
Il paradosso è che il settore marittimo attraversa una fase di declino anche se esiste in Europa un enorme potenziale per il trasporto via mare. Occorre quindi davvero migliorare la formazione dei marittimi e colmare le attuali lacune per attirare verso queste professioni un numero sufficiente di giovani europei. Come ha detto l’onorevole Evans, la libera circolazione e il riconoscimento dei certificati costituiranno uno strumento aggiuntivo per realizzare tale obiettivo.
Gli emendamenti proposti rafforzano gli obiettivi della Commissione. Come ho appena detto, qualsiasi misura che favorisca la libera circolazione della gente di mare e che permetta di svolgere un controllo rigoroso delle regole esistenti e di combattere le pratiche illecite in materia di certificati costituisce un passo avanti nella giusta direzione. Gli emendamenti mirano a chiarire il testo della proposta, rispettando l’approccio generale del Consiglio.
Posso quindi confermare, onorevole Evans, che la Commissione accoglie tutti gli emendamenti del Parlamento. Vorrei tuttavia richiamare la vostra attenzione sull’emendamento n. 32, che sopprime la necessità di pubblicare una tabella di correlazione che riporti le misure nazionali di esecuzione della direttiva e la sostituisce con un considerando. Questa posizione è conforme all’approccio del Consiglio. Tuttavia, tenuto conto di tutto ciò che ho detto precedentemente, comprenderete i miei dubbi. Mi rallegro del fatto che il Parlamento e il Consiglio abbiano deciso di presentare testi già coincidenti al fine di giungere a un accordo in prima lettura. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che sono necessarie tabelle di correlazione per legiferare meglio. Ancora una volta, come ho detto a proposito del testo precedente, signor Presidente, dobbiamo raggiungere un accordo interistituzionale per attuare questa disposizione, che faciliterà l’applicazione di tutte le decisioni del Parlamento, in accordo con il Consiglio. La Commissione emetterà una dichiarazione in questo senso al momento dell’adozione finale della direttiva.
Conto sull’appoggio del Parlamento per questo importante testo, che promuoverà la libera circolazione della gente di mare tra gli Stati membri e che spero susciterà nuovo entusiasmo per questa professione di cui abbiamo grande bisogno(1).
Presidente. – Signor Commissario, l’Assemblea vorrebbe ringraziarla per aver partecipato al turno di guardia al timone di questa particolare nave.
La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà domani, mercoledì, alle 11.30.