4. Calendario delle tornate del Parlamento europeo – 2006
Prima della votazione
Daul (PPE-DE). – (FR) Signor Presidente, a nome della Conferenza dei presidenti delle commissioni, desidero portare alla sua attenzione, prima della votazione sul calendario delle tornate per il 2006, la nostra più viva preoccupazione per questo progetto di calendario.
Con questo programma, la ripartizione delle settimane di seduta delle commissioni e il numero dei giorni di lavoro delle commissioni raggiungeranno il più basso livello dal 1994, che era un anno non elettorale. Malgrado l’incremento del lavoro parlamentare e l’aumento del numero dei deputati, delle commissioni e degli emendamenti, sappiamo tutti che, rispetto al 1994, sono aumentate le competenze del Parlamento in materia di codecisione e che il concatenarsi delle tornate di Strasburgo e di Bruxelles e delle settimane di circoscrizione non permetterà alle commissioni parlamentari di rispettare le scadenze previste dal codice sul multilinguismo per l’adozione e la presentazione delle relazioni in vista delle sedute plenarie. Un esempio lampante: per la tornata dell’11 e 12 ottobre 2006, le relazioni dovranno essere votate in sede di commissione parlamentare al più tardi in luglio.
Vogliamo un Parlamento dinamico nell’adempimento delle sue competenze legislative? Con un calendario come questo, non mi sembra possibile. E per quanto riguarda il metodo, vorrei semplicemente avvertire i deputati che avremo enormi problemi nel 2006, perché abbiamo rispettato il calendario delle vacanze della scuola europea.
(Applausi)
Presidente. – Onorevole Daul, a giudicare dagli applausi, deduco che la sua preoccupazione è condivisa da molti membri del Parlamento. Mi permetto di segnalare a lei e a tutti i deputati che per il momento stiamo solo votando il calendario delle sedute plenarie.
Più tardi la Conferenza dei presidenti deciderà quali settimane attribuire a commissioni, gruppi e così via. So bene che queste decisioni risulteranno abbastanza predeterminate, ma in ogni modo la votazione di oggi non determina i periodi di riunione delle commissioni, bensì unicamente dell’Assemblea.
Prima della votazione sull’emendamento n. 5
Goebbels (PSE). – (FR) Signor Presidente, volevo proporre un emendamento orale all’emendamento in esame del collega Alvaro, ovvero aggiungere ancora che non si lavorerà di martedì e mercoledì, così potrebbe esserci inviato del denaro a casa.
(Applausi)
Presidente. – Onorevole Goebbels, la Presidenza apprezza molto le sue osservazioni ironiche, ma lei ha interrotto la procedura delle votazioni.
Manders (ALDE). – (NL) Signor Presidente, avevo presentato in tempo utile e con un numero sufficiente di firme un emendamento in merito al calendario, che lo respingeva in toto affinché l’Ufficio di presidenza formulasse una nuova proposta, in quanto le commissioni parlamentari non sono più in grado di funzionare, la qual cosa erode i poteri della nostra Assemblea. Tuttavia non trovo tale emendamento nella lista.
Presidente. – Lei ha presentato un emendamento di reiezione totale del calendario. Tale eventualità non è prevista, tuttavia, ed è per questo che il suo emendamento non è stato posto in votazione. E’ possibile votare solo su emendamenti parziali del calendario.