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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 14 aprile 2005 - Strasburgo Edizione GU

23. Siccità in Portogallo
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la dichiarazione della Commissione sulla siccità in Portogallo.

 
  
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  Borg, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, la Commissione è ben consapevole della gravità della situazione siccità in Portogallo. Comprende le preoccupazioni ad essa relative e s’impegna totalmente a sostenere il paese. La mia collega, il Commissario Fischer Boel, ha incontrato a questo proposito il ministro portoghese dell’Agricoltura, Jaime Lopes Silva, il 6 aprile 2005.

Ci sono tre pacchetti di strumenti particolarmente importanti per aiutare gli agricoltori portoghesi; il primo riguarda il sostegno al mercato e gli aiuti diretti. La Commissione si è già mossa in questo senso adottando due decisioni: una il 4 marzo per aumentare all’80 per cento gli anticipi sui premi per i bovini per il 2004 e l’altra il 7 aprile per autorizzare l’utilizzo a pascolo delle aree tenute a maggese nelle regioni colpite.

Stiamo preparando altre tre decisioni, la prima delle quali riguarda una deroga temporanea all’applicazione dei coefficienti di densità del regolamento sulla riconversione di terreni coltivati all’allevamento estensivo di bestiame. Essa introduce un coefficiente correttivo di correlazione da applicare al numero di capi di bestiame registrati in azienda. Una seconda decisione estenderà l’utilizzo a pascolo delle aree a maggese a tutto il territorio continentale portoghese.

In questo contesto, voglio menzionare altresì la richiesta del Portogallo per il trasferimento di scorte di intervento. La Commissione, di solito, è contraria a tali trasferimenti in presenza di abbondanti risorse di mercato, ma il Commissario Fischer Boel, nel colloquio col ministro portoghese per l’Agricoltura, ha riconosciuto che le circostanze sono particolarmente difficili a causa della siccità prolungata in Portogallo e ha chiesto ai servizi della Direzione generale dell’Agricoltura di discutere con i funzionari portoghesi i dettagli per il trasferimento delle scorte.

Una terza decisione autorizzerà, a determinate condizioni, il pagamento anticipato di alcuni premi, tra cui un anticipo dell’80 per cento del premio per il mantenimento delle vacche nutrici e un altro, pari al 50 per cento, per pecore, capre e prodotti caseari per il 2005. In base all’articolo 28, paragrafo 3, lettera c), del regolamento (CE) n. 1782/2003, anche il pagamento unico per azienda potrebbe essere anticipato, a patto che non venga versato prima del 16 ottobre e sia soggetto a controlli in essere.

Il secondo strumento concerne lo sviluppo rurale. Quando si verifica un disastro naturale è possibile effettuare una riprogrammazione, ma tale possibilità risulta limitata man mano che il termine del periodo di programmazione si avvicina e le risorse scarseggiano. Il Portogallo ha chiesto che gli agricoltori continuino a ricevere sussidi per lo sviluppo rurale anche se alcune condizioni non possono essere rispettate a causa della siccità.

A fine gennaio 2005 le autorità portoghesi hanno chiesto che la siccità fosse riconosciuta come causa di forza maggiore ai sensi dell’articolo 39 del regolamento (CE) n. 817/2004 e che venissero accordate deroghe al rispetto di talune condizioni relative alla misura agroambientale.

L’applicazione della clausola relativa alle cause di forza maggiore prevede alcuni criteri oggettivi, in particolare la gravità della siccità e la quantificazione delle conseguenze per l’agricoltura e l’economia di questo settore. Alcune relazioni sono già a disposizione e forniscono un primo quadro delle conseguenze previste. Sulla base di tali informazioni, la Commissione non presenta obiezioni alla richiesta delle autorità portoghesi. Sarà tuttavia chiesta loro una relazione più approfondita.

Il Portogallo può decidere di ricorrere ad aiuti di Stato per compensare gli agricoltori delle perdite di reddito causate dalla grave siccità. Deve notificare i propri piani alla Commissione, che farà del proprio meglio per approvarli in tempi brevi. E’ essenziale, tuttavia, dimostrare che le perdite causate da un evento climatico hanno toccato la soglia del 20 o 30 per cento, che tra le perdite subite e le condizioni climatiche avverse esiste un legame diretto e che il compenso ricevuto non supera le perdite effettivamente subite.

Le autorità portoghesi possono applicare altresì la regola del de minimis relativa agli aiuti di Stato e concedere un importo massimo di 3 000 euro per agricoltore nell’arco di tre anni senza necessità di notificarlo alla Commissione, a patto che, tra le altre condizioni, l’ammontare totale per l’intero periodo non superi i 17 832 000 euro.

 
  
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  Queiró, a nome del gruppo PPE-DE.(PT) Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando abbiamo chiesto che si svolgesse questa discussione, contavamo, naturalmente, sull’impegno del Parlamento europeo e ora desidero ringraziare tutti i gruppi politici per la solidarietà dimostrata dall’Assemblea.

La siccità in Portogallo è estremamente grave, come ben sappiamo e come ha appena riferito il Commissario Borg. Solo un mese fa, il 15 marzo, circa l’88 per cento del territorio portoghese era afflitto da una siccità particolarmente grave, se non addirittura estrema e, nonostante le recenti piogge, molto è stato irrimediabilmente perduto. Secondo i dati a disposizione, anche qualora piovesse normalmente nei prossimi mesi, e le previsioni non lasciano presagire nulla di simile, potremmo trovarci in una situazione che si verifica solo ogni quarant’anni.

L’agricoltura è stata danneggiata, la zootecnia è a rischio, gli approvvigionamenti a parte della popolazione sono già stati ridotti e tutto questo in aree già di per sé solitamente depresse. Con l’aggravarsi della situazione nei mesi estivi, anche il turismo, una delle più importanti industrie del Portogallo, corre il rischio di essere gravemente colpito, espandendo così gli effetti di questa siccità a molti settori e a parecchie migliaia di portoghesi. D’altro canto, è necessario agire con tempestività per evitare che si ripetano i catastrofici incendi di due anni fa, anch’essi in parte dovuti a un periodo di piogge scarse, comunque neanche lontanamente paragonabile a quello attuale.

Ci troviamo, oltretutto, in un contesto che giustifica pienamente la solidarietà dell’Unione europea e quanto più tardi essa si concretizzerà, tanto più alti saranno i costi da sostenere e meno positivo il suo impatto. Speriamo quindi che la forza con cui il Parlamento approverà la risoluzione proposta spinga la Commissione ad agire con rapidità ed efficacia, come peraltro sembra ben disposta a fare, in risposta alle richieste presentate dal Portogallo.

Speriamo altresì, qualora dovesse rivelarsi necessario, che la Commissione esamini e approvi un eventuale progetto di aiuti di Stato, cui si è già fatto cenno, allo scopo di stanziare gli importi necessari per compensare le perdite e per far fronte alla necessità di reinvestimento e di ristrutturazione dell’indebitamento degli agricoltori, la cui sopravvivenza, in fondo, è la ragione per cui siamo qui riuniti quest’oggi.

 
  
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  Capoulas Santos, a nome del gruppo PSE.(PT) Signor Presidente, vorrei anzitutto ringraziare il Commissario per il suo intervento e per l’apertura della Commissione nella difficile situazione in cui versa il Portogallo. Come sapete, al momento il mio paese sta attraversando un periodo di grave siccità, particolarmente sentita nelle regioni meridionali.

Signor Presidente, vorrei esprimere la mia gratitudine per le manifestazioni di solidarietà e di sostegno da parte di tutti i deputati a cui ho avuto modo di descrivere la situazione. Desidero altresì dire che sono molto lieto di aver avuto la possibilità di presentare questa proposta comune, condivisa dai maggiori gruppi politici del Parlamento.

Siamo agli inizi di una nuova stagione secca in Portogallo, dopo che in autunno e in inverno, le stagioni per noi più piovose, le precipitazioni sono state scarse. In alcune regioni il livello delle acque di superficie è inferiore del 20 per cento rispetto alla media degli ultimi 40 anni. Di conseguenza, tutte le riserve di foraggio per il bestiame sono state esaurite e, non essendo cresciuti né pascoli né messi ed essendo ancora razionate le poche scorte ancora disponibili, non sarà possibile fornire cibo a sufficienza per il prossimo autunno e inverno. Gli animali, oltretutto, dovranno essere nutriti fino alla primavera del prossimo anno, nella speranza che il prossimo autunno presenti un tasso di precipitazioni normale.

Tale situazione è assolutamente insostenibile per agricoltori e allevatori di bestiame e giustifica una rapida risposta della Commissione alle richieste avanzate dal governo portoghese, che, del resto, avranno un impatto trascurabile sul bilancio comunitario. Come il Commissario Borg ha giustamente riferito, le richieste riguardano pagamenti anticipati e deroghe a norme di vari regolamenti che in simili circostanze sarebbe del tutto impossibile rispettare, in modo da non penalizzare gli agricoltori, nonché la concessione di aiuti di Stato, soprattutto ai piccoli agricoltori.

Cionondimeno, signor Presidente, onorevoli colleghi, la situazione del Portogallo deve costituire un monito per il futuro. Dobbiamo pertanto considerare soluzioni a medio e lungo termine per questo tipo di problema, come la creazione di un sistema di protezione per salvaguardare gli agricoltori europei da rischi e crisi; voglio ricordare che la Commissione ha recentemente tenuto una discussione quanto mai tempestiva su questo argomento. Su più ampia scala, sarà necessario rafforzare il ruolo dell’Unione europea, molto attiva a livello internazionale negli sforzi compiuti per affrontare i cambiamenti climatici e presentare proposte concrete per un’azione strategica dopo il 2012.

Ritengo di aver presentato, nel poco tempo a mia disposizione, ragioni sufficienti perché il Parlamento sostenga ampiamente questa proposta di risoluzione. Vi chiedo pertanto di votare a favore, nella certezza, come ha appena riferito il Commissario, che la Commissione non mancherà di analizzarla seriamente.

 
  
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  Guardans Cambó, a nome del gruppo ALDE.(ES) Signor Presidente, desidero congratularmi per l’iniziativa che ha portato a questa discussione urgente in Parlamento sulla questione della siccità in Portogallo. Vorrei esprimere per prima cosa tutta la comprensione e la solidarietà che provo per tale problema, visto che anch’io provengo dalla penisola iberica.

E’ chiaro che non serve essere esperti meteorologi per sapere che, se non piove in Portogallo, non piove neppure in alcune zone della Spagna. Credo che questo sia abbastanza ovvio e ritengo quindi che, per quanto attiene all’aspetto climatico di ciò di cui stiamo discutendo in questa sede, il problema del Portogallo sia praticamente identico a quello di buona parte della Spagna.

E’ indubbio che gli effetti economici specifici all’interno del paese siano ben diversi, in ragione delle particolarità geografiche e territoriali delle diverse zone, ma cionondimeno il problema della siccità, della mancanza di piogge, è un problema condiviso. E’ per tale ragione che abbiamo presentato alcuni emendamenti a questa proposta di risoluzione, che in alcuni punti ne estendono leggermente il raggio d’azione facendo sì che non riguardi solo il Portogallo, ma anche, in parte, la penisola iberica nel complesso. Ritengo che questo sia ciò che dobbiamo fare.

E’ ovvio che il mio gruppo è assolutamente favorevole al fatto che vi si indichino effetti specifici, talvolta con riferimenti molto puntuali a problemi che riguardano soprattutto il Portogallo e, in modo più specifico, il sud del paese, ma, come ha detto l’oratore che mi ha preceduto, tutti noi dovremmo iniziare a fare una riflessione più profonda a tale proposito perché questo fenomeno non è un caso isolato. La Commissione europea, quindi, ha la responsabilità di compiere un’opera di analisi, previsione e pianificazione riguardo alle conseguenze del cambiamento climatico, che non è solo l’oggetto di grandi discorsi politici pronunciati nell’ambito di importanti discussioni, ma anche un fenomeno che ha conseguenze dirette e talvolta drammatiche per l’economia dei paesi, come possiamo constatare in questo caso. Questa è la prima cosa che desideravo sottolineare: non si tratta di un caso isolato, di una crisi passeggera, bensì di un problema che richiede una riflessione approfondita e, di conseguenza, misure politiche a medio e lungo termine.

Per quanto concerne la risoluzione stessa, che tratta questioni molto specifiche, avrei altri due o tre elementi da evidenziare. Anzitutto, fondamentalmente, desidero insistere sul fatto che l’impatto economico è generale e va al di là del settore agricolo; l’impatto della siccità, ad esempio, colpisce direttamente il turismo e tutta la sua dimensione rurale: questo è un fattore che dobbiamo tenere sempre ben presente, soprattutto quando discutiamo di questo argomento.

In secondo luogo, vorrei attirare l’attenzione sul dramma che unisce Spagna e Portogallo e oserei dire addirittura Catalogna e Portogallo: la questione degli incendi, degli incendi boschivi. E’ l’oggetto di uno degli emendamenti che abbiamo proposto e che non riguarda solo il Portogallo. Desidero pertanto collegare le conseguenze della siccità al rischio estremamente grave di incendi e, al contempo, chiedere che in tali casi si possa applicare il Fondo di solidarietà. Ritengo che ciò sia molto importante e che, a tempo debito, è probabile che si renderanno necessarie una risoluzione e una discussione espressamente dedicate a questo argomento.

(Applausi)

 
  
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  Guerreiro, a nome del gruppo GUE/NGL.(PT) E’ dall’inizio dell’anno che mettiamo in guardia la Commissione e il Parlamento europeo in merito a quella che è una delle più gravi siccità mai verificatesi in Portogallo, i cui effetti in termini sociali, economici e ambientali sono destinati ad aggravarsi con l’approssimarsi della bella stagione.

Nell’interrogazione rivolta alla Commissione in gennaio e nel nostro intervento al Parlamento in febbraio avevamo riferito che era necessario adottare misure urgenti per far fronte alla difficile situazione del settore agricolo e che era opportuno agire immediatamente per assicurare che non venga interrotta la fornitura d’acqua in alcune regioni. La situazione dell’agricoltura è preoccupante. Le colture autunnali e invernali sono andate perdute e quelle primaverili ed estive, come pomodoro, mais, riso, frutta e verdura sono a rischio; altrettanto dicasi del foraggio per il bestiame e del normale sviluppo delle colture autunnali quali agrumi e uva. Alcuni rimboschimenti effettuati dopo gli incendi del 2003 e del 2004 sono stati irrimediabilmente vanificati a causa della mancanza di umidità nel suolo.

Questa situazione pone migliaia di piccole e medie aziende agricole in serie difficoltà finanziarie, ragione per cui è fondamentale prendere con urgenza misure concrete come quelle previste dalla risoluzione, per sostenere gli agricoltori portoghesi. In alternativa abbiamo proposto di creare un fondo assicurativo agricolo pubblico, finanziato dall’Unione, che permetta agli agricoltori di ricevere un reddito minimo in caso di calamità quali siccità o incendi. Sono stati altresì proposti aiuti finanziari per fronte all’aumento dei costi e alla diminuzione della produzione agricola, un’esenzione temporanea dal versamento dei contributi previdenziali, senza perdita di diritti, per gli agricoltori a tempo pieno con un reddito inferiore alle 12 unità di dimensione economica e una proroga dei prestiti senza interessi per due anni.

Bisognerà inoltre introdurre misure a breve e lungo termine in modo da assicurare che l’acqua, un bene pubblico e un diritto umano universale, sia resa disponibile alla popolazione in quantità e qualità sufficienti. Per questa ragione abbiamo proposto un emendamento che indica la necessità di introdurre misure pratiche per sostenere le amministrazioni locali nelle zone del Portogallo più colpite dalla siccità, assicurando al contempo la corretta attivazione del Fondo europeo di solidarietà.

Per concludere, questa situazione ha mostrato una volta di più la necessità di attuare gli importanti obiettivi indicati nel Protocollo di Kyoto al fine di prevenire l’aumento globale della temperatura e gli effetti di tale fenomeno sui cambiamenti climatici.

 
  
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  Coelho (PPE-DE).(PT) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, il Portogallo è afflitto da una terribile siccità, che ha effetti quali perdite dei raccolti, animali che muoiono per mancanza di cibo e acqua, deterioramento ambientale nelle zone colpite, maggiore rischio di ulteriori incendi boschivi in estate, e popolazioni che devono già dipendere da approvvigionamenti idrici provenienti dall’esterno.

L’onorevole Queiró ha riferito prima che l’80 per cento del territorio è colpito dalla siccità. Il settore agricolo ha già subito danni per più di un miliardo di euro e tale cifra è destinata a salire. I mesi più caldi sono oramai prossimi, le temperature aumenteranno sensibilmente e tra maggio e ottobre non si prevedono precipitazioni.

In questo momento, in cui vogliamo far pervenire la solidarietà europea a coloro che sono stati maggiormente colpiti, l’Unione deve fornire un aiuto, che in gran parte, come ha già detto l’onorevole Capoulas Santos, non ha nulla a che vedere con denaro o sussidi, ma con la buona volontà e la comprensione delle difficoltà che si riscontrano sul posto.

In primo luogo, desidero affrontare il tema degli aiuti di Stato: la Commissione dovrebbe autorizzare il governo portoghese a concedere aiuti di Stato agli agricoltori che hanno subito perdite di reddito, sostenendo l’acquisto di alimenti per il bestiame e investimenti nella raccolta e nella distribuzione di acqua, e favorendo la ristrutturazione dei debiti bancari degli agricoltori. In secondo luogo, si dovrebbero anticipare in toto agli agricoltori, signor Commissario, e non in parte, i premi a cui hanno diritto. In terzo luogo, va promosso il trasferimento di cereali dalle scorte di intervento comunitario provenienti dalle eccedenze di alcuni Stati membri. Quarto: bisogna concedere deroghe ad alcuni regolamenti comunitari, che lei ha citato, signor Commissario, autorizzando quindi l’utilizzo a pascolo di alcune zone lasciate a maggese o coltivate con cereali e già colpite dalla siccità. Quinto: dobbiamo rendere disponibili fondi e attivare risorse per prevenire durante l’estate un elevato numero di incendi boschivi a seguito della siccità. Sesto: consideriamo la possibilità di ricorrere al Fondo di solidarietà in simili situazioni. Infine riaffermiamo le posizioni europee sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto.

Signor Presidente, signor Commissario, l’Unione europea lavora al meglio quando è più vicina ai cittadini. I cittadini portoghesi maggiormente colpiti dalla siccità devono sentire che sono cittadini europei.

 
  
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  Casaca (PSE).(PT) Signor Presidente, la mia prima parola è solidarietà. Dobbiamo essere solidali con gli abitanti delle aree più colpite, specie con gli agricoltori delle zone meridionali e di confine del Portogallo. La situazione è particolarmente drammatica nella zona montana dell’Algarve e sulla riva sinistra del Guadiana. Dobbiamo assicurarci, naturalmente, che tale solidarietà non si fermi al confine e desidero assicurare all’onorevole Guardans Cambó che ovviamente essa si estende alle popolazioni di Siviglia, Huelva, Badajoz, Cáceres e via dicendo, regioni che stanno indubbiamente subendo l’impatto di ciò che può essere definito soltanto come una catastrofe naturale di grandi dimensioni. A prescindere da quanto scritto nel regolamento, la realtà è questa e per tale ragione la solidarietà è ancora una volta una parola chiave da utilizzare.

Sono molto lieto di constatare che nessuno ha utilizzato il termine “esagerazione”, in quanto la situazione non è mai stata esagerata, bensì descritta in modo obiettivo e accurato. Sono lieto altresì dell’impegno di cui la Commissione europea ha dato prova per risolvere i problemi.

Desideravo tuttavia sottolineare in particolar modo quegli aspetti che sono, senza ombra di dubbio, intrinsecamente legati a una strategia forestale che, com’è ovvio, viene definita dagli Stati membri, ma che anche la Commissione deve definire in modo accurato. Pertanto, quando sento che la revisione della strategia forestale prevede di ridurre da 20 a 10 anni il periodo durante il quale è possibile corrispondere aiuti volti a compensare la perdita di reddito, mi colpisce il fatto che nelle Istituzioni europee non siamo ancora riusciti a capire l’importanza cruciale di una corretta strategia di rimboschimento per combattere casi di quasi desertificazione come questo.

E’ assolutamente vitale che i contributi a sostegno del reddito continuino per decenni per quanto riguarda specie che impiegano dozzine di anni a crescere, prima di produrre alcunché. E’ cruciale che il sostegno alle zone boschive nel sud della penisola iberica venga mantenuto e che tale aiuto aumenti in relazione alle alternative. Volevo perciò chiedere che la Commissione accordi la massima importanza a questo aspetto.

(Applausi)

 
  
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  Portas (GUE/NGL).(PT) Signor Presidente, com’è stato più volte ribadito in questa discussione, il mio paese è secco e la situazione dell’agricoltura e della zootecnia sta diventando critica. La situazione è già a livelli disastrosi e quindi le proposte su cui votiamo oggi sono di grande importanza in quanto alleviano e compensano, in parte, le perdite subite dagli agricoltori. Cionondimeno, si rendono necessarie altre misure.

E’ essenziale che l’acqua, un bene pubblico alquanto scarso nei paesi meridionali dell’Unione, venga gestita con oculatezza. La nostra civiltà, e il mio paese in particolare, continua a sprecare grossi quantitativi di acqua. Ciò deve cambiare. Lo stesso vale per l’attuale politica agricola, che sottovaluta i paesi mediterranei, non incoraggia un’occupazione razionale del territorio e non favorisce l’ecologia sostenibile nel mondo rurale. In agosto, quando gli incendi inevitabilmente scoppieranno di nuovo, pagheremo ancora una volta il prezzo di tale irresponsabilità.

Per concludere, abbiamo bisogno di nuovi strumenti di prevenzione dei rischi a livello europeo. L’onorevole Capoulas Santos ha ragione a tale proposito: occorre creare, con la partecipazione degli Stati membri e dell’Unione, un fondo assicurativo europeo per gli agricoltori che incanali parte dei contributi di questi ultimi in un fondo per le catastrofi attivabile automaticamente in situazioni come quella che ora vivono Portogallo e sud della Spagna, e che in altri casi potrebbero verificarsi in qualunque altro Stato.

 
  
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  Korhola (PPE-DE).(FI) Signor Presidente, desidero esprimere la mia solidarietà al Portogallo per la siccità che lo ha colpito e sottolineare che sostengo la risoluzione in esame. Tuttavia, ora vorrei parlare del fenomeno che sta a monte di tale problema, e cioè il cambiamento climatico. Tale argomento si riallaccia a quanto espresso da alcuni eminenti professori universitari finlandesi, esperti in materia ambientale, in occasione di un seminario tenutosi qui a Strasburgo in Parlamento nel corso di questa settimana. Uno degli argomenti trattati è stato il cambiamento climatico. Al seminario ha preso parte anche un alto funzionario della direzione generale della Ricerca della Commissione, che era davvero entusiasta per quel contatto tra scienza e politica instauratosi nel nostro Parlamento. Una simile cooperazione tra uomini di scienza e politici è quanto mai benvenuta, ma, ovviamente, non dobbiamo darla per scontata. Per come va il mondo, la conoscenza accademica non fluisce automaticamente in direzione dei politici. Talvolta richiede un certo impegno. Gli scienziati non sentono la necessità impellente di venire da noi a fare lobbying. Sebbene la società si impegni nella ricerca scientifica, spesso, purtroppo, i legislatori vengono mantenuti all’oscuro quando si tratta di conoscenze di questo tipo.

Spesso ci chiediamo, ad esempio, se la siccità del 2003 è un indice del cambiamento climatico. I ricercatori dicono che la domanda è stata posta nel modo sbagliato e che non esiste una risposta sicura. Se chiediamo se è lecito aspettarsi ulteriori siccità, tuttavia, la loro risposta è sì, se chiediamo se le ondate di calore diverranno più frequenti, la risposta è ancora sì e se chiediamo se la società moderna diverrà sempre più vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi, la risposta è sempre sì.

E’ quindi il momento di agire. Non possiamo aspettare oltre risposte più certe. Le informazioni di cui siamo in possesso dovrebbero essere sufficienti per farci intraprendere azioni sempre più efficaci per evitare o rallentare il cambiamento climatico. Questa è una delle nostre massime priorità politiche. Un ingrediente essenziale saranno anche le politiche di adattamento, nelle quali dovremo assolutamente sforzarci di investire, ridefinendo le nostre stesse aree di intervento e investendo nella ricerca. In questa situazione, ad esempio, è indispensabile una strategia forestale adeguata. Il cambiamento climatico, purtroppo, non può essere eluso del tutto, ma è ora di vitale importanza limitarne al massimo i danni umani e materiali.

 
  
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  Madeira, (PSE). (PT) Signor Presidente, com’è già stato ribadito più volte quest’oggi, il Portogallo sta vivendo forse la più grave siccità dal 1990 o 1981. I numeri parlano chiaro. In conseguenza di questa siccità, nelle regioni dell’Alentejo e dell’Algarve la capacità idrica massima del suolo si è ridotta a meno del 50 per cento.

Siamo ad aprile e al momento attuale circa il 25 per cento dei comuni portoghesi ha attuato misure cautelari per limitare l’impatto della siccità. Se cito tali cifre, e tutte quelle che avete sentito oggi in Aula, con particolare enfasi, lo faccio perché queste sono state le regioni continentali portoghesi più devastate negli ultimi anni. Ve lo dico perché queste erano le zone che hanno ricevuto gli aiuti dal Fondo di solidarietà in seguito alla sua attivazione dopo gli incendi del 2003, in cui migliaia di persone videro i loro mezzi di sostentamento e i beni di loro proprietà andare in fumo. Mi riferisco agli incendi del 2004, che hanno devastato tutto ciò che aveva stoicamente resistito alla furia degli incendi del 2003. Cito le aree che sono state maggiormente colpite dall’allargamento e che, in teoria, sono diventate improvvisamente ricche grazie a ben documentati effetti statistici.

Le persone che più hanno sofferto sono quelle che per anni hanno dimostrato forza e risolutezza, disastro dopo disastro, persone che vivono grazie alla terra, all’allevamento, alle foreste, al turismo e all’ambiente, persone che hanno poche risorse. Hanno sofferto la siccità causata dal tempo meteorologico e dalla scarsità di piogge, perché le riserve che avrebbero dovuto fungere da ancora di salvezza sono già scese ad appena il 30-40 per cento della capacità utile.

Signor Commissario, questo non sarebbe successo, o sarebbe successo in maniera molto meno grave, se almeno nelle regioni del sud la Commissione si fosse dimostrata pronta a trovare un accordo con il Portogallo sulla questione della diga di Odelouca e della restante rete di riserve idriche. La situazione si sta trascinando e ci ha portato alla difficile situazione in cui ci troviamo ora. Pertanto le chiedo, signor Commissario, se lei è disposto, se la Commissione è disposta, a risolvere questo problema strutturale in modo che in futuro non si debba assistere al continuo ripetersi di simili disastri.

Naturalmente ringrazio la Commissione per tutte le soluzioni d’emergenza presentate oggi in questa sede, eppure, come molti deputati hanno detto, ciò di cui abbiamo bisogno sono proposte pratiche, alcune delle quali sono già sul tavolo e attendono semplicemente l’approvazione da parte della Commissione.

 
  
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  Borg, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, ringrazio gli onorevoli deputati per i loro commenti sulla dichiarazione della Commissione. Quest’ultima condivide le preoccupazioni espresse in questa sede in merito agli effetti della siccità in Portogallo. Come ho affermato all’inizio della discussione, faremo il possibile per sostenere coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla siccità, ovvero la comunità agricola. Tali misure, inoltre, aiuteranno anche le economie rurali colpite.

Ho ascoltato le vostre preoccupazioni e le informazioni relative alla difficile situazione esistente a livello locale. La Commissione darà sicuramente prova della propria solidarietà dando attuazione alle misure che ho elencato in precedenza. La mia collega, il Commissario Fischer Boel, è consapevole dei problemi e sta facendo, come già in passato, tutto il possibile per far fronte alla situazione.

Per quanto riguarda l’idea di istituire una struttura più permanente al fine di fronteggiare simili situazioni, inoltrerò l’informazione ai miei colleghi, che la analizzeranno sicuramente con grande attenzione. Sono state presentate altre idee e suggerimenti che la Commissione esaminerà con la dovuta considerazione. Alcuni di voi hanno accennato alla necessità di valutare in modo più approfondito la questione nonché le cause di tale siccità, che vanno dal cambiamento climatico alla politica forestale.

Vi ringrazio per i suggerimenti e le proposte che avete presentato, tutti volti ad affrontare questo fenomeno in modo più coordinato e in una prospettiva a più lungo termine. Rappresentano sicuramente molto materiale su cui riflettere e dimostrano l’impegno del Parlamento nei confronti dello sviluppo sostenibile, impegno del tutto condiviso dalla Commissione.

La Commissione è estremamente sensibile all’argomento e alle difficoltà che tale situazione ha comportato. Faremo tutto il possibile e daremo prova della nostra solidarietà a coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla siccità.

(Applausi)

 
  
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  Presidente. – In conclusione della discussione, comunico di aver ricevuto quattro proposte di risoluzione(1). La votazione si svolgerà oggi pomeriggio, al termine della discussione.

Dichiarazione scritta (articolo 142 del Regolamento)

 
  
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  Gutiérrez-Cortines (PPE-DE).(ES) E’ sorprendente che l’Unione europea non abbia ancora elaborato e attuato una strategia a breve e lungo termine per combattere la siccità e la desertificazione, in quanto questa è una delle principali minacce alla sostenibilità economica e sociale nei paesi del sud e del Mediterraneo. La mancanza di un piano comune tra i paesi e la Commissione (agricoltura e ambiente) è ancor più sorprendente, tuttavia, in quanto l’Agenzia europea per l’ambiente ha recentemente ribadito che le zone che saranno maggiormente colpite dagli effetti negativi del previsto cambiamento climatico sono i paesi mediterranei.

Sosteniamo pertanto una politica di lotta alla siccità in Portogallo e qualunque altra misura volta ad alleviare l’impatto di questa carenza idrica sulla produttività, il mercato e le colture stesse. Chiediamo inoltre che tali misure vengano estese ad altri paesi del sud.

 
  

(1) Cfr. Processo verbale.

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