Marie-Arlette Carlotti (PSE), per iscritto. – (FR) Tra un mese, a Barcellona, il partenariato euromediterraneo sarà radicalmente riformato sulla base di alcune idee forti.
Primo: nella lotta contro la povertà, è necessario elaborare e finanziare una versione mediterranea degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, nonché compiere progressi nell’ambito delle strutture di solidarietà affinché siano paragonabili a quelle previste dalla politica regionale europea.
La promozione della democrazia e dei diritti umani deve svolgere un ruolo centrale nell’ambito del partenariato attraverso l’attuazione dell’articolo 2 degli accordi di associazione e un’ampia diffusione dei sottocomitati per i diritti umani.
La lotta contro la discriminazione femminile e la promozione della parità di genere devono essere oggetto di uno specifico e prioritario settore politico dell’Unione europea. Saranno le donne a fungere da elemento di catalizzazione dei diversi popoli e delle diverse culture che vivono intorno al bacino del Mediterraneo.
E’ necessario dare risposte comuni al problema dell’immigrazione. Smettiamola con atteggiamenti ipocriti e cinici. Non dobbiamo pensare di poter restare puliti mentre facciamo fare ai nostri partner meridionali il lavoro sporco. Dobbiamo porre le basi per una gestione comune dei flussi migratori con l’adozione di un approccio generoso e comune al problema dei movimenti migratori nel bacino del Mediterraneo.
Nel Mediterraneo abbiamo bisogno di un’“area di sviluppo sostenibile”, con un programma mirato a eliminare l’inquinamento marittimo entro il 2020 e con un calendario preciso per l’attuazione di questo progetto.
(Testo abbreviato conformemente all’articolo 163 del Regolamento)