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 Testo integrale 
Procedura : 2004/0240(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0410/2005

Testi presentati :

A6-0410/2005

Discussioni :

PV 17/01/2006 - 5
CRE 17/01/2006 - 5

Votazioni :

PV 18/01/2006 - 4.8
CRE 18/01/2006 - 4.8
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :


Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 18 gennaio 2006 - Strasburgo Edizione GU

4.8. Accesso al mercato dei servizi portuali (votazione)
Processo verbale
  

– Prima della votazione

 
  
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  Paolo Costa (ALDE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo ai sensi dell’articolo 168 del regolamento, a nome del gruppo dell’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa. Non intervengo in qualità di presidente della commissione competente, anche se il ruolo mi incoraggia a chiedere formalmente il rinvio in commissione della proposta di direttiva. Lo faccio perché avrebbe lo stesso risultato di una reiezione, con la differenza di mantenere nelle mani di questo Parlamento e in questa legislatura la possibilità di esprimere il nostro parere. Potremmo rischiare altrimenti di dimostrare totale arrendevolezza.

Oggi – ed è questa la mia ragione – non siamo pronti al voto. Non lo siamo né per il merito né per il clima emotivo in cui rischiamo di votare. Non siamo pronti per il merito perché le consultazioni parlamentari – faccio la mia parte di ammenda – sulla proposta sono rimaste troppo legate alla storia della prima proposta respinta qualche anno fa. L’attuale discussione non ci ha consentito di tener conto dell’evoluzione dello scenario mondiale, che vede una rivoluzione nei porti, di occuparci di concorrenza tra i porti né di occuparci di aiuti di Stato nei porti.

Insomma, non siamo pronti perché rischiamo di votare anche, da un punto di vista emotivo, in un clima che rischia di metterci in due cattive condizioni: o dimostrare arroganza…

(L’oratore è interrotto dal Presidente)

 
  
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  Presidente. – Onorevole Costa, la sua richiesta è chiarissima. In applicazione dell’articolo 168, chiediamo l’intervento di un oratore a favore e di uno contrario.

 
  
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  Paolo Costa (ALDE). – La prego di lasciarmi concludere. E’ fondamentale in ragione di quello che è successo l’altro ieri fuori dell’Aula. Noi rischiamo o di essere arroganti nei confronti di quelli che hanno manifestato correttamente o di essere, invece…

(l’oratore è interrotto dal Presidente)

 
  
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  Martin Schulz (PSE).(DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo socialista al Parlamento europeo si oppone all’emendamento dell’onorevole Costa principalmente per due ragioni. Permettetemi di iniziare dall’ultimo aspetto sollevato dal collega. Quanto avvenuto l’altro ieri sostanzialmente è la reazione più prevedibile da parte di uomini e donne che temono per la propria sicurezza sociale.

(Tumulti e applausi)

Quegli uomini e quelle donne possono contare su di noi. Chi non può contare su socialisti come noi sono coloro che non aspettano mai di sentire la fine di un’argomentazione e chi ritiene che la violenza possa essere uno strumento politico. Non siamo solidali con queste persone, erano solo una minoranza e ripudiamo ciò che hanno fatto.

(Applausi)

Signor Presidente, il pacchetto portuale è più che pronto per essere votato e respinto e quindi chiediamo di procedere immediatamente alla votazione.

(Applausi)

 
  
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  Jens-Peter Bonde (IND/DEM).(DA) Signor Presidente, sappiamo benissimo su cosa stiamo votando, così come lo sapevamo già nel 2003, quando abbiamo respinto la proposta, e c’è un’ampia maggioranza in quest’Aula che la respingerà di nuovo. La procedura che è stata proposta ora lascerà tuttavia nell’ombra questa maggioranza favorevole alla bocciatura della proposta nel tentativo di rinviare la questione in commissione. Dovremmo dunque procedere a una votazione in Aula per stabilire se si debba votare sulle proposte di reiezione prima che sulla proposta procedurale. E’ assolutamente illogico che la Presidenza proponga di seguire una procedura suscettibile di mettere ai margini la posizione della maggioranza di quest’Assemblea.

 
  
  

(L’emendamento orale non è accolto)

 
  
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  Willi Piecyk (PSE).(DE) Signor Presidente, vorrei solo dire, per motivi di chiarezza, che chi intende respingere il pacchetto portuale deve votare “sì” nella prima votazione, ovvero dire “sì” alla bocciatura. Questo per fugare ogni dubbio. Vi prego di votare “sì” nella prima votazione. Votate “sì” e respingete questo pacchetto!

 
  
  

– Dopo la votazione

 
  
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  Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione.(FR) Signor Presidente, sarò breve. Ho ripetuto per l’intero dibattito che avrei ascoltato il Parlamento e che avrei atteso l’esito della sua votazione. Prima di illustrare le mie intenzioni, vorrei brevemente esprimere rammarico per un fatto che si è verificato, e citare cosa vorrei che succedesse. In primo luogo, mi spiace che la procedura non abbia permesso al Parlamento di esprimere il proprio verdetto sul testo modificato. Gli emendamenti del relatore erano tesi ad alleviare alcuni timori espressi dai vari interlocutori del settore portuale, timori avvertiti tanto dalle imprese quanto dai lavoratori. Alla luce di tali premesse, rendo omaggio al lavoro della commissione parlamentare. L’Esecutivo era pronto ad accogliere gli emendamenti. E questo è il motivo di rammarico.

In secondo luogo, vorrei che non perdessimo di vista l’obiettivo del testo, che peraltro è emerso spesso durante il dibattito di ieri. Si tratta di aiutare i porti europei a reagire efficacemente all’aumento del traffico marittimo e al rischio di saturazione delle loro capacità. Grazie a servizi portuali efficaci, potremo incrementare la competitività europea e favorire la crescita e l’occupazione.

Ovviamente, fornirò al Collegio dei Commissari un fedele resoconto del dibattito di ieri e della votazione odierna, invitandolo a trarne delle conclusioni. Lo esorterò inoltre a proseguire il lavoro svolto con tutte le parti interessate – Stati membri, operatori, utenti e sindacati – di concerto con il Parlamento per gettare le basi di una politica portuale europea che ci permetta di gestire e rassicurare gli investitori. Mi auguro infatti di poter fornire, nel migliore dei modi, le risposte che i porti europei si attendono sia in relazione alla trasparenza delle tariffe che all’utilizzo delle infrastrutture, al ricorso agli aiuti di Stato o, più globalmente, all’integrazione dei porti all’interno della catena intermodale. Il dibattito ha chiaramente evidenziato l’importanza di ogni aspetto di questo approccio globale.

(Applausi a destra)

 
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