Monica Frassoni (Verts/ALE). – Signor Presidente, desidero solo comunicare che, conformemente all’articolo 165 e 171 del Regolamento, il mio gruppo chiede di mettere ai voti, al termine della votazione, una richiesta di sospendere la seduta per cinque-dieci minuti.
Francis Wurtz (GUE/NGL). – (FR) Signor Presidente, naturalmente il mio gruppo è favorevole a qualunque misura che permetta ai deputati di pronunciarsi con cognizione di causa. E’ una questione di trasparenza e di responsabilità, sebbene il mio gruppo ed io riteniamo che il risultato finale di una votazione dipenda nettamente dall’andamento della discussione. Ritengo del tutto legittimo che i deputati ancora incerti possano consultarsi tra loro per pronunciarsi con piena cognizione di causa.
Sono pertanto a favore della sospensione prima della votazione finale.
Hannes Swoboda (PSE). – (DE) Signor Presidente, sebbene io intenda avvalermi delle stesse argomentazioni dell’onorevole Wurtz, le conclusioni cui giungo sono opposte. Proprio perché abbiamo trattato la questione tanto in dettaglio nel corso delle ultime settimane e, con la guida dell’onorevole Gebhardt, siamo riusciti a farcene un’idea approfondita nonostante i numerosi emendamenti, siamo contrari a tale sospensione. Dovremmo procedere immediatamente alla votazione.
(Applausi a sinistra)
(Il Parlamento respinge la richiesta del gruppo Verde/Alleanza libera europea)
– Dopo la votazione sugli emendamenti nn. 233/403
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, devo proprio chiedere al gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei se intendano tener fede all’impegno che hanno assunto con noi, parte del quale prevedeva che avremmo espresso parere contrario a questa proposta. Trovo inaccettabile che si negozi per settimane e che poi certe persone non tengano fede a quanto concordato.
(Applausi e tumulto)
Malcolm Harbour (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, in risposta alla relatrice, voglio che sia assolutamente chiaro che le nostre discussioni sul pacchetto, perfettamente intatto, vertevano sull’inclusione della sanità privata e che il mio gruppo aveva libertà di voto su questo punto. Si può del resto constatare che al gruppo non è stata data alcuna indicazione di voto. Questo è quanto abbiamo detto ieri ai socialisti. Si è trattato di una libera votazione in cui decidere se si voleva includere la sanità privata, non la sanità tout court, nell’ambito della direttiva. Molti, anche al di fuori del mio gruppo, hanno chiaramente ritenuto di esprimersi in tal senso, ma questo non altera minimamente il nostro impegno circa l’intero pacchetto in esame.
(Applausi dal gruppo PPE-DE)
Daniel Marc Cohn-Bendit (Verts/ALE). – (FR) Signor Presidente, ai sensi dell’articolo 171, potrebbe essere opportuno che il gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei e il gruppo socialista al Parlamento europeo richiedano una sospensione della seduta al fine di raggiungere un accordo.
Sulla votazione sull’emendamento n. 233
Toine Manders (ALDE). – (NL) Signor Presidente, ai sensi dell’articolo 66, vorrei sapere che ne è stato della votazione sull’emendamento n. 233 perché, da quanto ho udito, lei è giunto alla conclusione sbagliata.
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, chiedo scusa, ma l’emendamento n. 380 all’articolo 72 non è presente nella mia documentazione, mentre l’emendamento n. 297 sì. Si riferisce alla cancellazione del riferimento al diritto del lavoro. L’articolo 72 trattava una questione totalmente diversa.
Presidente. Il segretariato della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ci ha informato che l’approvazione dell’emendamento n. 72 escludeva automaticamente l’emendamento n. 297 e in base a tale informazione è stata preparata la votazione. Naturalmente, se la relatrice non è d’accordo, ci atterremo alle sue indicazioni.
Martin Schulz (PSE). – (DE) Signor Presidente, ritengo sensato operare come suggerito dalla relatrice. In fin dei conti, è ben possibile che il segretariato di una commissione abbia commesso un errore. Riteniamo estremamente importante votare sull’emendamento n. 297 e chiedo di procedere subito in tal senso.
Presidente. Procederemo secondo le indicazioni della relatrice. Procederemo alla votazione sull’emendamento n. 297 per appello nominale.
– Prima della votazione sull’emendamento n. 357
Toine Manders (ALDE). – (NL) Signor Presidente, vorrei fare un richiamo al Regolamento. Abbiamo votato sull’emendamento n. 233 e lo abbiamo approvato, con la conseguenza che la direttiva si riferisce ora alla sanità privata, ma non a quella pubblica. Adesso stiamo nuovamente per esprimerci sulla sanità pubblica, ma non vedo come ciò sia possibile: ci si presenta un problema di rapporto tra emendamenti e ritengo ci sia qualche difetto nel modo in cui vengono stilate le liste per le votazioni e viene stabilito l’ordine degli emendamenti.
Presidente. Non ci risulta nessuna incongruenza nell’ordine di votazione, ma la relatrice ha facoltà di dirci se concorda con lei.
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, l’Ufficio di Presidenza ha svolto un ottimo lavoro nel comporre le liste e personalmente non rilevo errori nell’ordine di votazione.
Prima della votazione sull’emendamento n. 293
Monica Frassoni (Verts/ALE). – Signor Presidente, nella versione rivista numero 4 dell’emendamento 293, vengono soppressi dal paragrafo 3, che permette allo Stato membro di imporre requisiti in materia di fornitura di servizi, i termini “politica sociale” e “protezione dei consumatori”.
Questa soppressione non è innocente e dà un segnale politico chiaro che noi non approviamo. Pertanto, a norma dell’articolo 150, paragrafo 5 del Regolamento, chiediamo che tali termini soppressi vengano reinseriti nel testo.
Presidente. Non si tratta propriamente di un emendamento ritirato, pertanto non è possibile applicare l’articolo da lei citato.
Monica Frassoni (Verts/ALE). – Signor Presidente, prima di presentare un emendamento rivisto è necessario ritirare l’emendamento precedente. Questa procedura è stata seguita ed è stato presentato un emendamento rivisto. Per tale motivo, a norma dell’articolo 150, paragrafo 5, del Regolamento, chiedo che sia ripristinato l’emendamento precedente.
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, prima di imbarcarci in questa revisione, il mio gruppo e quello del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei avevano chiesto al servizio giuridico di esaminare molto attentamente che ci fosse conformità con il Regolamento del Parlamento europeo. Gli uffici competenti di questa Istituzione ci hanno assicurato che tutto era in regola e perciò abbiamo introdotto l’emendamento in questa forma. Desidero chiarire all’onorevole Frassoni che la questione è già stata attentamente ponderata. Sembrerebbe che sia possibile procedere in questo modo e perciò adesso dovremmo passare alla votazione.
(Vivi applausi)
Graham Watson (ALDE). – (EN) Signor Presidente, l’onorevole Gebhardt può scoprire nuovi elementi riguardo al servizio giuridico del Parlamento, ma al mio gruppo sembra che la questione sollevata dall’onorevole Frassoni sia assolutamente giustificata ai sensi del Regolamento, pertanto sostiene la sua richiesta di votare questo emendamento.
(Applausi)
Robert Goebbels (PSE). – (FR) Signor Presidente, è giunta l’ora che lei faccia valere la sua autorità di Presidente della seduta. Siamo nel bel mezzo delle votazioni e non è questo il momento di riaprire la discussione.
(Applausi)
Mi permetto di segnalare all’onorevole Frassoni che la protezione dei consumatori e la politica sociale figurano in numerosi punto all’interno del testo che ci apprestiamo a votare. Suggerisco pertanto di esprimerci a favore del compromesso nella sua forma attuale.
(Applausi)
Presidente. Onorevoli colleghi, questo non è un problema di discussione politica quanto di procedura. La Presidenza vuole accertarsi che stiamo procedendo nel rispetto del nostro Regolamento e delle interpretazioni giuridiche adeguate. Avendo consultato i servizi, devo informarvi che riteniamo che l’interpretazione dell’onorevole Gebhardt sia corretta. Manterremo quindi inalterato l’ordine di votazione.
Monica Frassoni (Verts/ALE). – Signor Presidente, quanto dichiarato dall’onorevole Gebhardt non ha nulla a che vedere con quello che io ho chiesto.
Benché in seno al nostro gruppo vi siano moltissimi dubbi sulla legittimità di presentare fuori tempo massimo una revisione a un emendamento, siamo comunque disposti ad accettarla. Io non dubito affatto che l’onorevole Gebhardt possa aver presentato l’emendamento rivisto. Tuttavia, a nome del mio gruppo, dichiaro di voler riprendere l’emendamento precedente, in piena conformità con il regolamento.
Signor Presidente, se lei vuole interpretare il Regolamento secondo quanto affermato dalla maggioranza, vale a dire dall’onorevole Gebhardt, è libero di farlo. Ciò non toglie che, a norma del Regolamento, io sia perfettamente legittimata a chiedere di porre in votazione l’emendamento nella versione da me ripresa. Tengo comunque a precisare che non dubitiamo del fatto che l’onorevole Gebhardt abbia avuto ragione a presentare un emendamento rivisto.
Nigel Farage (IND/DEM). – (EN) Signor Presidente, per cercare di essere utile in questa situazione piuttosto difficile…
(Reazioni diverse)
Perché tutto questo scetticismo? Sono qui per dare una mano! Rimando all’articolo 168, paragrafo 2. Poiché questa sta diventando una vera e propria farsa, suggerisco che si proceda immediatamente alla votazione, ai sensi dell’articolo 168, paragrafo 2. Propongo di rinviare questa relazione in commissione in modo che possa poi essere riportata in Parlamento e votata con criterio, cosa che adesso non sta succedendo.
(Reazioni diverse)
Martin Schulz (PSE). – (DE) Signor Presidente, vorrei chiedere di considerare il Regolamento nel suo insieme. In quest’Aula sono stati esposti due punti di vista diversi, uno, sicuramente accettabile, dall’onorevole Frassoni e l’altro dall’onorevole Gebhardt. Il Regolamento parla chiaro e l’onorevole Frassoni, in qualità di membro della Conferenza dei presidenti, lo ha applicato. In casi di dubbio come questo è il Presidente che decide come procedere. Lei ha consultato i servizi, signor Presidente, e loro le hanno fornito una raccomandazione, che lei ha accettato. Chiedo quindi di procedere ora come ha indicato e di passare alla votazione.
(Applausi)
Roberto Musacchio (GUE/NGL). – Signor Presidente, io sostengo l’interpretazione giuridica dell’onorevole Frassoni. La risposta del Presidente si riferiva alla prima osservazione, per cui pregherei vivamente gli autori del compromesso di non far prevalere le logiche politiche sulle logiche procedurali di questo Parlamento, perché ciò non sarebbe affatto opportuno.
Daniel Marc Cohn-Bendit (Verts/ALE). – (DE) Signor Presidente, l’articolo 150, paragrafo 5, non permette simili distinzioni. Se ne deduce che non c’è spazio per una discussione tra due possibili alternative, perché si può percorrere una sola strada. L’onorevole Gebhardt ha ragione a sottolineare che avete il diritto di modificare un vostro emendamento e l’informazione fornita dai servizi è perciò giusta. Indipendentemente dalle vostre intenzioni, però, noi abbiamo il diritto di fare nostro un emendamento già presentato, perché non è la maggioranza ad avere ragione, bensì la legge. Sta scritto nell’articolo 150, paragrafo 5, e non ha nulla a che vedere con il modo in cui vi comportate.
A nome del gruppo Verde/Alleanza libera europea annuncio che facciamo nostro l’emendamento originariamente da voi presentato in modo che rientri di nuovo in gioco e che il Parlamento si esprima su di esso. E’ così che si sono sempre applicate le norme in quest’Assemblea.
(Vivi applausi)
Nigel Farage (IND/DEM). – (EN) Signor Presidente, in base all’articolo 168, paragrafo 2, ho proposto di mettere ai voti il rinvio in commissione. Questo articolo, a mio avviso molto chiaro, dice che “tale richiesta è messa immediatamente ai voti”.
Forse, però, le cose sono leggermente peggiorate dal mio ultimo intervento. Adesso, perciò, citerò il Regolamento e, come avete detto voi stessi, dobbiamo seguire scrupolosamente quanto indicato in esso. L’articolo 170, paragrafo 4, recita: “Prima o durante una votazione, un gruppo politico o almeno trentasette deputati possono proporne l’aggiornamento. La votazione sulla proposta ha luogo immediatamente”. Che siate contrari o a favore dell’Unione europea, sicuramente tutti voi in quest’Aula siete in grado di vedere che è diventata una farsa! Signor Presidente, per cortesia, potremmo votare sull’aggiornamento di questa votazione?
(Applausi dal gruppo IND/DEM)
(Il Parlamento respinge la richiesta di aggiornamento della votazione)
– Prima della votazione sugli emendamenti nn. 307 e 219
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, abbiamo concordato con il gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei che gli emendamenti nn. 307 e 219, relativi alla protezione dei consumatori, non devono essere inclusi nei considerando, ma devono essere aggiunti all’articolo 3. Chiedo quindi di tenerne conto quando verranno incorporati nel documento, sempre che, ovviamente, essi vengano approvati.
Francis Wurtz (GUE/NGL). – (FR) Signor Presidente, sono nondimeno sorpreso per tutte queste allusioni a discussioni avvenute dietro le quinte quando ci apprestiamo a votare su una direttiva così importante. Propongo che lei chieda che tali situazioni non si ripetano più.
(Applausi)
Presidente. La Presidenza non è a conoscenza di accordi tra i gruppi politici. Tiene conto esclusivamente delle osservazioni del relatore che contribuiscono al corretto svolgimento della votazione. Qualunque altra osservazione è inaccettabile.
– Prima della votazione sulla proposta di direttiva (modificata)
Evelyne Gebhardt (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, prima di procedere alla votazione finale, vorrei esprimere ancora una volta il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’ottimo risultato che abbiamo ottenuto. Abbiamo modificato lo spirito della direttiva dandole quella dimensione sociale di cui necessitano i cittadini dei nostri Stati membri. Per tale ragione chiedo al mio gruppo di votare a favore di questa relazione.