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 Testo integrale 
Procedura : 2005/0042B(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0032/2006

Testi presentati :

A6-0032/2006

Discussioni :

PV 16/03/2006 - 6
PV 16/03/2006 - 15
CRE 16/03/2006 - 6
CRE 16/03/2006 - 15

Votazioni :

PV 23/03/2006 - 11.6
CRE 23/03/2006 - 11.6
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2006)0107

Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 16 marzo 2006 - Strasburgo Edizione GU

6. Programma d’azione comunitaria (2007-2013), aspetti dei consumatori (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0032/2006), presentata dall’onorevole Thyssen a nome della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma d’azione comunitaria in materia di salute e tutela dei consumatori (2007-2013) – aspetti dei consumatori [COM(2005) 0115 – C6-0225/2005 – 2005/0042B(COD)].

Prima di dare la parola al Commissario, desidero comunicarvi che abbiamo a disposizione per la discussione solo una ventina di minuti, prima del turno di votazioni. Comprenderete che, in tali circostanze, non potremo portare a termine la discussione. Ho preferito dirvelo subito. Sarò costretto a sospendere la discussione.

 
  
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  Markos Kyprianou, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare la relatrice, onorevole Thyssen, i deputati al Parlamento europeo e i membri della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori per l’ottima e stretta collaborazione instaurata, nonché per il sostegno che hanno dato al programma sui consumatori.

Mi scuso in anticipo se ripeterò alcuni punti che ho già illustrato in relazione agli aspetti sanitari del programma. Tuttavia, considerato che abbiamo due discussioni distinte, è importante ribadire alcune osservazioni anche per quanto attiene agli aspetti dei consumatori.

Anche il problema del bilancio è simile: se il bilancio viene ridotto, diventa necessario ridurre le politiche; inoltre, anche qui avremo a disposizione meno fondi per l’Europa a 27, ovvero 25 più 2, di quanti ne avevamo nell’Europa a 15.

Nell’era della tutela dei consumatori, in un momento in cui dobbiamo prendere iniziative forti, soprattutto nei nuovi Stati membri e nei paesi di prossima adesione, la riduzione dei fondi sarà fonte di gravi problemi e penalizzerà, naturalmente, l’assistenza che potremo offrire alle organizzazioni dei consumatori, specialmente per il finanziamento di progetti e la formazione del personale.

Sempre a questo proposito, vorrei richiamare ancora una volta la vostra attenzione sulla lettera che il Presidente Barroso ha inviato al Presidente Borrell e nella quale sollevava tali preoccupazioni, spiegando che il compromesso, se confermato, comporterà un taglio dei fondi rispetto al 2006 e renderà necessari maggiori sforzi. Anche qui, come già in campo sanitario, se i fondi disponibili saranno tagliati o ridotti in misura consistente, non sarà possibile distribuirli in piccola parte tra un gran numero di iniziative; saremo invece costretti a riconsiderare i nostri interventi e a stabilire priorità, decidendo dove intendiamo concentrare la nostra azione e individuando in quali ambiti possiamo ottenere i benefici maggiori. Spero che sarà ancora possibile modificare questo stato di cose, che alla fine saranno disponibili i fondi necessari e che potremo quindi finanziare il programma così come era stato proposto.

Sulla suddivisione dei programmi, devo ribadire che comprendo pienamente la posizione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori su questo punto. Capisco perché essa preferirebbe avere due programmi separati. Come ho detto prima, crediamo che potremmo creare valore aggiunto optando per un programma congiunto ma nettamente distinto tra gli aspetti sanitari e gli aspetti dei consumatori, il quale ci permetterebbe di beneficiare delle aree comuni e di realizzare migliori economie di scala.

Tuttavia, visto che i negoziati sulle prospettive finanziarie sono tuttora in corso, è possibile, anzi certo, che la posizione della Commissione sulla suddivisione del programma ne esca in parte modificata. Al momento attuale, quindi, non possiamo prendere una decisione definitiva sulla suddivisione del programma e siamo costretti a respingere gli emendamenti che la riguardano. La Commissione riconsidererà la questione al termine della discussione sulle prospettive finanziarie. Ribadisco che il Parlamento ha espresso molto chiaramente i propri desiderata e da parte mia ho preso buona nota della posizione molto forte – pressoché unanime – del Parlamento a questo riguardo.

Non commenterò gli emendamenti separatamente. Al Parlamento sarà consegnato un elenco completo della posizione della Commissione su ciascun emendamento e vi sarò grato se esso potrà essere inserito nel processo verbale di questa seduta(1).

Gli emendamenti che non possiamo accogliere riguardano perlopiù la suddivisione del programma, e li respingiamo o per il motivo che vi ho illustrato prima o perché essi esorbitano dall’ambito della politica comune per i consumatori. Non è che siamo in disaccordo sulla sostanza di queste proposte; piuttosto riteniamo che esse eccedano un po’ i limiti della politica comune per i consumatori. Inoltre, stante la situazione attuale, non saremmo in grado di finanziare alcune di esse.

Condividiamo la vostra posizione sulle altre questioni, in particolar modo sulla necessità di integrare la tutela degli interessi dei consumatori nelle altre politiche. Conto sul sostegno del Parlamento per garantire che gli interessi dei consumatori riceveranno adeguata attenzione in molte altre iniziative fondamentali attuate nel quadro della politica per i consumatori.

Vi ho così illustrato in sintesi la posizione della Commissione su questa materia. Mi auguro di assistere a una discussione molto interessante.

 
  
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  Marianne Thyssen (PPE-DE), relatore. – (NL) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, in qualità di relatrice della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori vi posso confermare esplicitamente ciò che, di fatto, era apparso ovvio già durante la discussione precedente. La nostra commissione è contraria a un programma integrato sulla sanità pubblica e la tutela dei consumatori e, con il sostegno della Conferenza dei presidenti, chiede un programma pluriennale separato per la tutela dei consumatori. Siccome non mi pare che il Commissario sia molto convinto, gli illustrerò nuovamente in sintesi le nostre motivazioni.

Le competenze comunitarie in queste due aree sono troppo diverse tra loro, e questo vale anche per gli obiettivi sociali delle associazioni della società civile interessate; la distribuzione interna delle competenze, anche negli Stati membri, è spesso in antitesi con un approccio integrato. Un paziente non può essere equiparato a un consumatore, e da parte nostra vorremmo quanto meno avere certezza sulla quota di bilancio disponibile per le questioni connesse con la tutela dei consumatori, nonché evitare che si verifichi una situazione tale per cui, in caso di una crisi di sanità pubblica, la tutela dei consumatori finirebbe per pagare le conseguenze, dal punto di vista dei fondi di bilancio, di un’urgenza sanitaria che normalmente verrebbe risolta per mezzo di uno strumento di flessibilità.

A dire il vero, data la mancanza di prospettive finanziarie, provo un leggero imbarazzo nel parlare oggi di questa relazione, perché non sappiamo nulla delle disponibilità di bilancio. Nel contempo sono profondamente consapevole del fatto che la portata del bilancio e il potenziamento dei contenuti del programma sono due facce della stessa medaglia. E’ tuttavia difficile limitare le nostre ambizioni nel campo della tutela dei consumatori: per anni, tutte le Istituzioni europee hanno usato la politica comune dei consumatori per dimostrare il forte impegno dell’Europa a favore della gente comune. In periodi di allargamento, quando è più che mai necessario dare al mercato interno una dimensione in termini di tutela dei consumatori, quando occorre far sì che l’Unione europea conservi il suo volto umano, bene, in momenti simili non possiamo restringere le nostre ambizioni nel campo della protezione dei consumatori senza che ciò abbia ripercussioni.

La presenza oggi in questa sede di tutte e tre le Istituzioni – e presumo che la Presidenza austriaca sia rappresentata in modo adeguato – è l’unico motivo per cui ritengo utile spezzare in questo momento una lancia a favore del mantenimento del bilancio così come indicato nella proposta della Commissione. Credo che dovremmo veramente attenerci a quelle indicazioni.

Insieme con l’onorevole Trakatellis della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, abbiamo accuratamente suddiviso il bilancio secondo uno schema di ripartizione usato dalla Commissione. Pertanto, alla protezione dei consumatori possiamo destinare un importo pari a 233 milioni di euro distribuiti in sette anni. D’intesa con il nostro negoziatore per le prospettive finanziarie, l’onorevole Böge, non abbiamo aggiunto nulla alla dotazione per la nostra commissione, ma non fraintendeteci: ciò non vuol dire in alcun modo che, in una fase successiva, ci accontenteremo di un importo inferiore. Le tre autorità di bilancio sono chiamate a interpretare questo messaggio alla lettera. Non ci accontentiamo di un importo inferiore, considerati l’importanza della materia in oggetto, l’ampliamento della sfera di competenza per effetto dell’allargamento e il ruolo fondamentale della fiducia dei consumatori ai fini del funzionamento del mercato interno.

Desidero ringraziare i colleghi della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori perché ci sostengono pienamente in tale richiesta, e anche perché siamo riusciti a concentrarci su due soli punti principali alla proposta della Commissione, che il Commissario ha peraltro illustrato in maniera eccellente.

1. Vogliamo, in primo luogo, che la procedura di programmazione sia più aperta e coinvolga gli Stati membri che difettano di una lunga tradizione nel campo della tutela dei consumatori, di un movimento dei consumatori, nonché della capacità di dar vita ad associazioni dei consumatori e di farle partecipare alla definizione della politica in questo settore.

2. In secondo luogo, un’attenzione particolare va riservata al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e ad altri gruppi vulnerabili di consumatori. Le persone esperte di legislazione in materia di tutela dei consumatori sanno che la legge non ci permette di dare risposte adeguate alle esigenze dei gruppi più vulnerabili, posto che essa, per definizione, si rivolge all’universalità dei soggetti. Però, nell’ambito di un programma per i consumatori, possiamo sicuramente focalizzare la nostra azione su determinati obiettivi, dando così soddisfazione ai consumatori vulnerabili – e questo è esattamente ciò che dobbiamo fare se vogliamo che la nostra sia una società sensibile e dal volto umano.

Questa è la prima relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori in oltre dieci anni sulla quale il suo ex presidente, l’onorevole Whitehead, non ha preso la parola. Sentiamo molto la sua mancanza; pensando agli anni di cordiale e amichevole collaborazione avuti con lui, ho deciso di dedicargli questa relazione. Onorevoli colleghi, vi chiedo di sostenere tutte le nostre richieste, e anche alla Commissione e al Consiglio chiedo di appoggiare la nostra proposta. Vi ringrazio per la collaborazione, vi ringrazio per il rispetto che dimostrate nei confronti dell’onorevole Whitehead, perché glielo dobbiamo. Ho altresì un debito di riconoscenza con i membri del segretariato della nostra commissione, che hanno seguito l’iter della relazione con grande professionalità.

Signor Presidente, vorrei aggiungere alcune parole conclusive. E’ poco probabile che tutti i colleghi riusciranno a intervenire nella discussione prima della pausa per il pranzo; sarà quindi necessario trovare un accordo sulla votazione, dato che si applica la procedura di codecisione. Se non tutti hanno la possibilità di parlare prima di pranzo, propongo di rinviare la votazione alla tornata di Bruxelles della settimana prossima, poiché ritengo che non possiamo né consentire che siano le circostanze a determinare l’esito del voto, né votare su un argomento di questo tipo alla presenza di un numero esiguo di deputati. Questo è il mio suggerimento in qualità di relatrice.

 
  
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  Presidente. – Onorevole Thyssen, la sua richiesta di rinvio della votazione sarà sottoposta all’Assemblea tra un attimo, all’inizio del turno di votazioni, dal Vicepresidente che mi sostituirà.

 
  
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  Reinhard Rack (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, vorrei parlare anch’io della questione giustamente sollevata dall’onorevole Thyssen. Ieri abbiamo lamentato – peraltro a ragione – il fatto che gli oratori intervenivano e i Commissari prendevano la parola mentre i deputati stavano ancora entrando in Aula ed era praticamente impossibile sentire chi stava parlando. Ora ci ritroviamo nella stessa situazione.

Se il Parlamento non è capace di organizzare le discussioni in modo tale da rispettare i tempi previsti, oppure di prevedere un certo margine di tempo tra la votazione e la fine della discussione, allora dovremmo pensare seriamente a predisporre i nostri lavori in modo diverso. Su un punto, ad ogni modo, condivido appieno il suggerimento dell’onorevole Thyssen: la votazione va rinviata a un momento in cui i colleghi possono essere effettivamente presenti in Aula.

 
  
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  Presidente. – Onorevole Rack, comprendo le sue argomentazioni, però devo ricordare che è stato su richiesta della stessa relatrice, la quale, se non ho capito male, non può essere qui oggi pomeriggio, che abbiamo deciso di iniziare stamattina la discussione su questa relazione.

Do ora la parola ai relatori per parere.

 
  
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  Brigitte Douay (PSE), relatore per parere della commissione per i bilanci. – (FR) Signor Presidente, come nel campo della sanità, di cui abbiamo appena discusso, i 460 milioni di cittadini europei vogliono da noi una tutela sempre migliore anche nel loro ruolo di consumatori. Nel contesto delle crisi sanitarie passate e presenti, o nel contesto della globalizzazione, che non garantisce più la tracciabilità di tutti i prodotti, la politica europea di tutela dei consumatori assume quindi tutto il suo significato. Il mercato interno non può, infatti, funzionare a dovere senza la fiducia dei consumatori. Dimostrando agli europei che è sinceramente preoccupata della loro salute e sicurezza e che si sta realmente dotando degli strumenti necessari per passare all’azione, l’Unione europea può dare loro maggiore chiarezza in termini politici.

Vorrei ringraziare l’onorevole Thyssen per la qualità della sua relazione. La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha proposto un bilancio di 233 milioni di euro distribuiti in sette anni e destinati specificamente all’azione di “protezione dei consumatori”. Tale dotazione, che è aumentata rispetto al programma corrente, è fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi fissati, che sono molto ambiziosi in considerazione dei nuovi obblighi conseguenti all’allargamento. Ci auguriamo che queste azioni non subiranno tagli drastici in caso di prospettive finanziarie di minima, perché i cittadini europei hanno bisogno di un bilancio in grado di rendere praticabili le politiche che essi si attendono in risposta ai loro timori. Ciò non sarebbe possibile se l’Unione europea fosse costretta a una dieta da fame!

Deploro, tuttavia, che gli emendamenti sull’informazione e sulla lotta contro le contraffazioni approvati dalla commissione per i bilanci non siano stati accolti dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Dal punto di vista economico, però, le contraffazioni sono una vera e propria maledizione tanto per la salute quanto per la tutela dei consumatori. Esse colpiscono i grandi marchi, le piccole e medie imprese nonché tutti i settori dell’attività economica e umana: medicine adulterate, elettrodomestici difettosi, pezzi di ricambio scadenti, giocattoli pericolosi, cosmetici tossici sono solo alcuni esempi.

Ritengo importante che tra i compiti di una politica per la tutela dei consumatori vi sia quello di informare meglio i potenziali clienti dei falsari sui rischi che corrono. Per tale motivo, anche se la lotta contro le contraffazioni è compresa in altre azioni del programma, ancora una volta devo insistere su questo aspetto della tutela dei consumatori.

 
  
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  Aloyzas Sakalas (PSE), relatore per parere della commissione giuridica. – (LT) Mi congratulo con l’onorevole Thyssen per l’eccellente analisi del documento della Commissione europea. Dobbiamo altresì plaudire al fatto che i capigruppo del Parlamento europeo abbiano deciso di scindere il documento sulla tutela dei diritti dei consumatori dal documento sulla tutela della salute. Se così non fosse stato, la tutela dei consumatori avrebbe continuato a restare nell’ombra, oscurate dalla tutela della salute. Va però detto che la scissione del documento di per sé non significa una reale scissione di questi due problemi. Se non si distinguono i compiti di controllo su questi due sistemi, entrambi saranno poi governati da un’unica agenzia. La commissione giuridica è del parere che, per migliorare la tutela dei diritti dei consumatori, sia fondamentale integrare la tutela dei consumatori nel diritto civile. Per intanto, la Direzione generale della salute e tutela dei consumatori deve collaborare strettamente con la Direzione generale della giustizia e quella del mercato interno, dato che la tutela dei consumatori rientra in parte anche nelle responsabilità di queste direzioni generali. E’ del tutto evidente che, con l’ampliamento del mercato interno, diventa praticamente impossibile per i singoli paesi attuare la tutela dei diritti dei consumatori senza una stretta collaborazione con altri membri dell’Unione europea. Pertanto, anche l’Agenzia europea per la protezione dei consumatori deve cooperare attivamente con le agenzie nazionali, soprattutto con gli enti pubblici, visto che essi dispongono di tutti i dati sulle violazioni dei diritti dei consumatori. Dobbiamo riconoscere che i consumatori più vulnerabili sono i bambini e gli anziani, in quanto incapaci di tutelare efficacemente i propri diritti. Le agenzie devono riservare un’attenzione particolare a queste categorie di persone. La commissione giuridica ha presentato emendamenti che mirano al raggiungimento degli obiettivi testé indicati. Invito tutti ad approvare la relazione dell’onorevole Thyssen insieme con gli emendamenti proposti dalla commissione giuridica.

 
  
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  Presidente. – Onorevoli colleghi, ho un piccolo problema, che ora vi esporrò molto brevemente. Abbiamo appena ascoltato gli interventi dei relatori per parere delle commissioni competenti. Dovrei sospendere la discussione a questo punto, prima che inizino gli interventi a nome dei gruppi politici. Tuttavia, l’oratore che parlerà a nome del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei, l’onorevole Stubb, non può essere qui oggi pomeriggio e ha chiesto se può intervenire adesso. Il suo tempo di parola è di tre minuti. Per una questione di equità, devo chiedere agli altri oratori che parleranno a nome dei gruppi, cioè l’onorevole Patrie per il gruppo socialista al Parlamento europeo, l’onorevole Malmström per il gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, l’onorevole Svensson per il gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica, l’onorevole Batten per il gruppo Indipendenza/Democrazia, l’onorevole Kristovskis per il gruppo “Unione per l’Europa delle nazioni” e l’onorevole Mölzer per il gruppo Non iscritti, se sono d’accordo di permettere all’onorevole Stubb di parlare stamattina. In caso di obiezione anche di uno solo dei colleghi che ho citato, non posso autorizzare l’onorevole Stubb a prendere la parola; se, invece, non ci sono obiezioni, egli potrà parlare per tre minuti.

Qualcuno dei sei deputati che ho testé citato è contrario a che l’onorevole Stubb parli adesso?

Nessuno è contrario. Vi ringrazio tutti. L’onorevole Stubb sarà dunque l’ultimo oratore di stamattina nel corso di questa discussione, che riprenderà alle 15.00.

 
  
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  Alexander Stubb, a nome del gruppo PPE-DE. – (EN)

(Forti rumori di sottofondo nell’Aula)

Signor Presidente, secondo un vecchio detto swahili, non bisogna mai mettersi tra un fiume e un ippopotamo. Ho l’impressione di trovarmi proprio in una situazione del genere!

Ringrazio l’onorevole Thyssen per l’ottima relazione. A nome mio e del mio gruppo, esprimo il nostro pieno e incondizionato appoggio. Vorrei ora affrontare tre punti.

Primo: non credo che abbiamo bisogno di un programma per i consumatori separato per i nuovi Stati membri. Siamo un’unica, grande famiglia. Manteniamo fede a questa impostazione.

Secondo: dobbiamo migliorare la cooperazione, ma per farlo non c’è bisogno di una nuova agenzia. Chiedo quindi alla Commissione di non istituire un’altra agenzia.

Terzo: cerchiamo di mobilitare i consumatori e di ricordare che i fondi che destiniamo alla politica dei consumatori non sono poi una gran somma: 40 milioni di euro l’anno, ovvero lo 0,03 per cento del bilancio complessivo.

Concludo congratulandomi nuovamente con l’onorevole Thyssen per l’eccellente lavoro.

(Applausi dai banchi del gruppo PPE-DE)

 
  
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  Presidente. – La ringrazio per aver permesso all’ippopotamo di ritornare al fiume!

La discussione sulla relazione dell’onorevole Thyssen è sospesa e riprenderà oggi pomeriggio alle 15.00.

Allegato – Posizione della Commissione

Relazione Thyssen (A6-0032/2006)

La Commissione può accogliere gli emendamenti nn. 13, 26, 28, 34, 35, 42, 43, 44, 47, 48 e 54.

Può accogliere in parte gli emendamenti nn. 10, 41 e 50.

La Commissione respinge gli emendamenti nn. 14, 17, 36, 37, 38, 39, 49, 56, 57, 58 e 59.

La Commissione respinge per motivi di votazione per parti separate gli emendamenti nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 11, 15, 18, 19, 20, 27, 29, 30, 31, 32, 40, 45, 46, 51, 52, 53 e 55.

La Commissione respinge/può accogliere la parte relativa ai consumatori degli emendamenti nn. 8, 12 e 16.

La Commissione non può accogliere gli emendamenti nn. 21, 22, 23, 24, 25 e 33 per difetto di formulazione.

(Gli emendamenti sottolineati sono emendamenti nuovi presentati dai gruppi l’8 marzo 2005.)

 
  

(1) Posizione della Commissione sugli emendamenti del Parlamento: cfr. Allegato.

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