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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 5 luglio 2006 - Strasburgo Edizione GU

2. Illustrazione del programma della Presidenza finlandese (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la dichiarazione del Consiglio sulla presentazione del programma della Presidenza finlandese.

Porgiamo il benvenuto al Primo Ministro della Finlandia e al Segretario di Stato per gli Affari europei, nonché al Presidente della Commissione.

Il primo a intervenire è il Primo Ministro Vanhanen, a nome del Consiglio.

 
  
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  Matti Vanhanen, Presidente in carica del Consiglio. – (FI) Signor Presidente, signor Presidente e signora Vicepresidente della Commissione, onorevoli deputati, illustri ospiti, vi ringrazio calorosamente per questa opportunità di discutere le priorità e i principali obiettivi della Presidenza finlandese con il Parlamento europeo. E’ impegnativo assumere le responsabilità della Presidenza dell’Unione europea, ma è anche un grande onore e privilegio, e la Finlandia è lieta di raccogliere la sfida.

Come paese cui è affidata la Presidenza, la nostra collaborazione con il Parlamento europeo è cominciata bene. Vorrei ringraziare il Presidente e tutti i deputati al Parlamento che hanno preso parte alla riunione tra il governo finlandese e il Parlamento europeo a Helsinki. Inoltre, varie commissioni parlamentari e gruppi politici hanno visitato la Finlandia e partecipato a discussioni proficue sugli obiettivi della nostra Presidenza.

Sin dalla sua adesione all’Unione, la Finlandia ha sostenuto gli sforzi volti a rendere più efficace il lavoro delle Istituzioni europee e migliorare la stretta cooperazione tra loro. Come paese cui è affidata la Presidenza, lavoreremo in stretta ed efficace cooperazione con il Parlamento europeo. Con questo non mi riferisco soltanto al ruolo del Parlamento nella procedura di codecisione, quale legislatore alla pari con il Consiglio, ma a un contesto più ampio, in cui promuovere gli obiettivi fondamentali dell’Unione.

Il parlamento nazionale finlandese, l’Eduskunta, quest’anno festeggia un anniversario speciale: cent’anni dall’istituzione del parlamento unicamerale e del suffragio universale. Tutti, uomini e donne, nello stesso momento hanno avuto il diritto di voto e il diritto di candidarsi alle elezioni. Siamo fieri di questa svolta cruciale nella storia della nostra democrazia.

In Finlandia, il parlamento è strettamente associato alla gestione degli affari dell’Unione ed è molto influente. Forse questa esperienza di cooperazione fruttuosa con il nostro parlamento nazionale ha reso del tutto naturale per noi finlandesi impegnarci in una stretta cooperazione anche con il Parlamento europeo. Non vi sono sovrapposizioni tra il lavoro del Parlamento europeo e quello dei parlamenti nazionali: ciascuno ha il proprio ruolo da svolgere negli affari dell’Unione. Essenzialmente, entrambi gli organi hanno la stessa missione fondamentale: rafforzare la democrazia nell’Unione.

Durante la sua Presidenza, la Finlandia si sforzerà di persuadere l’Unione a guardare avanti e all’esterno. Dobbiamo riflettere sul tipo di Unione che vogliamo tra 10 o 20 anni e sul modo in cui realizzarla. Come europei, dobbiamo individuare le forze storiche del cambiamento nella nostra epoca, rispondervi ed abbracciarle. E’ una grande sfida per l’Unione confrontarsi con la realtà della globalizzazione.

Il mondo intorno all’Unione sta cambiando e, se non facciamo attenzione, rimarremo sempre più indietro. Sarebbe disastroso, soprattutto per il futuro dei nostri figli e per le generazioni a venire. Per il loro bene, l’Europa deve smettere di rimanere con le mani in mano e considerare la sua posizione nel contesto globale in una prospettiva a più lungo termine. Il mondo intorno a noi non aspetterà. Il nostro futuro c’impone di adottare un’azione concreta ora, anche se i suoi effetti saranno visibili solo in un secondo tempo.

Negli ultimi anni la partecipazione al processo decisionale nell’Unione ha lasciato a desiderare e in proposito i cittadini sono più critici rispetto al passato. Nondimeno, respingo i discorsi pessimistici sulla crisi dell’Unione, ritengo anzi che sia possibile superare i problemi attuali. L’accordo raggiunto sul quadro finanziario e i progressi realizzati sulla direttiva sui servizi sono esempi della capacità dell’Unione di adottare decisioni importanti, quando esiste la volontà politica. Ritengo sia presente in tutte le Istituzioni dell’Unione.

L’Unione europea è una comunità di valori, che esiste per le persone, ed è per questo motivo che occorre prendere sul serio l’indebolimento della sua legittimità e giustificazione e la perdita di credibilità di fronte ai cittadini.

La percezione che la legittimità dell’Unione sia indebolita è in parte dovuta al fatto che i cittadini non sanno che cosa l’Unione faccia per loro. Molti aspetti che hanno un’incidenza reale sulla vita dei cittadini, come il diritto di risiedere, lavorare e studiare in qualsiasi paese dell’Unione, sono dati per scontati. I cittadini dimenticano che sono possibili proprio grazie all’Unione.

Tuttavia, la mancanza di informazione non spiega tutto: l’Unione deve anche riuscire a migliorare il modo in cui funziona. Deve conseguire risultati, i cui effetti possano essere percepiti dai cittadini nella loro vita quotidiana.

La premessa di base dell’Unione, pace e stabilità in Europa, è tuttora importante. Ciò mi è stato personalmente ricordato durante il mio viaggio in Croazia alcune settimane fa: i croati vogliono aderire all’Unione perché né loro né i loro figli debbano mai più vedere una guerra.

Molte altre persone, che hanno vissuto tutta la vita in pace, tendono tuttavia a dare per scontate la pace e la stabilità. Di conseguenza, queste due condizioni non sembrano più di per sé sufficienti a conferire legittimità all’Unione. Come molti di voi hanno spesso affermato, l’Unione deve saper mostrare i vantaggi che offre ai suoi cittadini anche in modi diversi e più tangibili.

Il modo migliore di dimostrare la necessità dell’Unione è assolvere le sue funzioni fondamentali con efficacia, soprattutto in termini di lavoro legislativo. Possiamo e dobbiamo farlo subito, sulla base degli attuali Trattati. L’Europa non può attendere nuove norme in materia di adozione delle decisioni, deve cominciare subito a migliorare il suo funzionamento. L’Unione deve dimostrare di saper conseguire risultati che incidono sulla vita delle persone, non solo litigare su questioni istituzionali.

Il miglioramento dell’efficacia implica la necessità che i politici e i leader d’Europa prendano decisioni coraggiose. Non possiamo pensare soltanto all’hic et nunc, o alle future elezioni; dobbiamo pensare agli interessi delle generazioni future. Questo è il motivo per cui si devono prendere anche decisioni che forse ora possono sembrare dolorose, ma che contribuiranno a dar forma al futuro. Occorre inoltre la volontà di accettare compromessi sulle posizioni nazionali e considerare l’Europa nel suo insieme.

L’Unione deve concentrarsi sull’essenziale e lavorare in modo efficace, il che significa intraprendere un’azione che produca valore aggiunto rispetto a ciò che i singoli Stati membri sono in grado di realizzare. Tale valore aggiunto si può ottenere nei settori dei servizi sociali, della sicurezza e della libertà.

Per realizzare questi obiettivi, dobbiamo adottare la giusta impostazione. La trasparenza è essenziale: i cittadini devono sapere in che modo si prendono le decisioni che li riguardano. Il crescente dibattito politico in Europa è nell’interesse di tutti. Anche voi avete un ruolo cruciale da svolgere in questo ambito.

Sono lieto che il Consiglio europeo abbia deciso di aumentare la trasparenza delle sedute del Consiglio. La Finlandia, quale paese che esercita la Presidenza, darà piena attuazione ai principi adottati dal Consiglio europeo per rendere più trasparenti i suoi lavori.

La Finlandia intende contribuire alla questione della trasparenza anche in altri modi, in tutti i suoi lavori e attività pratiche. Intendiamo assicurare che tutte le informazioni essenziali siano rese disponibili sul sito Internet della Presidenza dell’Unione il più rapidamente possibile. A volte, soluzioni pratiche di questo tipo contribuiscono a offrire un accesso reale alle informazioni più delle semplici dichiarazioni politiche.

Durante la sua Presidenza, la Finlandia dedicherà le sue risorse a migliorare la regolamentazione, cioè la qualità della legislazione, prestando attenzione ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. Non si tratterà solo di sfrondare la legislazione. Nell’Unione europea sono necessarie nuove norme, ma dobbiamo mantenere aggiornate quelle esistenti. In tal modo, l’Unione potrà esercitare la sua influenza e reagire in modo dinamico ai cambiamenti nel mondo intorno a noi. In questo contesto, sosteniamo il lavoro della Commissione.

La Presidenza dedicherà tempo e risorse a garantire che il processo decisionale prenda in attenta considerazione gli effetti economici, sociali e ambientali delle proposte legislative. Sarà inoltre nostro obiettivo accelerare l’attuazione delle proposte della Commissione volte a semplificare e aggiornare la legislazione.

Il lavoro del Consiglio si baserà sul programma operativo annuale per il 2006, che abbiamo redatto insieme con l’Austria. La cooperazione tra presidenze consecutive è molto importante per garantire la continuità. Con l’Austria abbiamo lavorato bene e intendiamo proseguire la cooperazione nello stesso spirito positivo con la Germania, che assumerà la Presidenza dopo di noi.

La Presidenza finlandese si è impegnata ad attuare il programma dell’Unione e trattare tutte le questioni previste in modo efficace, efficiente e imparziale. Menzionerò brevemente le questioni cui la Presidenza finlandese intende dare particolare risalto, il che non significa che non ci occuperemo di altri aspetti con altrettanta cura. Sono necessari progressi in tutti i settori.

La Finlandia intende promuovere il dibattito sul futuro dell’Unione. A questo dibattito sono legate le questioni molto reali del futuro del Trattato costituzionale e dell’allargamento dell’Unione.

Sono lieto che il Consiglio europeo abbia deciso in giugno che, per quanto riguarda il Trattato costituzionale, è giunto il momento di concludere il periodo di riflessione per passare a una fase più attiva. Questo approccio a due vie è quello giusto: miglioreremo il funzionamento dell’Unione sulla base dei Trattati esistenti e al tempo stesso cominceremo a ponderare il futuro del Trattato costituzionale. Durante la sua Presidenza, la Finlandia avvierà consultazioni con gli Stati membri e le Istituzioni dell’Unione sul futuro del Trattato costituzionale. Tali consultazioni formeranno la base per una relazione che sarà elaborata durante la prima metà del 2007, sotto la Presidenza tedesca.

Sono convinto che il Trattato negoziato con gli Stati membri sia essenziale per un’Unione in espansione. In Finlandia, all’inizio di giugno il governo ha presentato al parlamento finlandese una proposta relativa alla ratifica del Trattato e il parlamento deciderà in materia in autunno. La Finlandia sta quindi adottando una posizione sul Trattato negoziato.

L’allargamento dell’Unione è una delle questioni fondamentali per la Presidenza finlandese. Personalmente, sono convinto che l’allargamento dell’Unione sia una storia di successi. Non solo è uno strumento essenziale per rafforzare la stabilità e la democrazia, è anche una risposta strategica dell’Europa alle sfide della globalizzazione. Analisi recenti dimostrano che sia i nuovi sia i vecchi Stati membri hanno tratto chiari benefici dall’ultimo allargamento.

In giugno il Consiglio europeo ha svolto un importante dibattito sulla capacità di assorbimento dell’Unione. Sono molto lieto che questo fattore non sia stato elevato a nuovo criterio di adesione. Non si devono fissare nuovi criteri di adesione per i paesi candidati, ma al tempo stesso si deve garantire il rispetto incondizionato dei criteri esistenti. In sostanza, l’Unione deve rimanere una Comunità aperta. Gli Stati europei che soddisfano i criteri di adesione devono poter aderire.

Nel corso della nostra Presidenza sarà decisa la data di adesione della Romania e della Bulgaria. Proseguiranno inoltre i negoziati di adesione con la Turchia e la Croazia, sulla base dei progressi compiuti dai due paesi e delle relazioni della Commissione.

La Presidenza finlandese sosterrà anche la prospettiva europea per i Balcani occidentali. Sotto vari aspetti, il 2006 sarà un anno cruciale per il futuro di tale regione. Il processo riguardante lo statuto del Kosovo dovrebbe giungere a una fase conclusiva in autunno. La Presidenza si augura che le parti conseguano risultati nei difficili negoziati avviati sotto la guida di Martti Ahtisaari entro la fine dell’anno.

Una questione fondamentale durante la Presidenza finlandese sarà la competitività dell’Unione e dei suoi Stati membri e il loro successo nella concorrenza globale. Ci sforzeremo di affrontare questi aspetti ad ampio raggio nel corso della nostra Presidenza nelle diverse formazioni del Consiglio.

Un aspetto cruciale è dove l’Europa troverà le basi per la crescita economica. La risposta della Finlandia è che le troverà in settori quali l’innovazione, le soluzioni energetiche, la qualità del lavoro e la produttività, l’apertura negli scambi globali, l’immigrazione e un sistema di sicurezza sociale adeguato.

Per la competitività, i principali responsabili sono gli Stati membri. L’onere spetta a loro. Anche l’Unione ha un ruolo da svolgere. La Finlandia si sforzerà di ottenere risultati in relazione al settimo programma quadro di ricerca. Lo stesso vale per la legislazione sui prodotti chimici (REACH), la direttiva sui servizi, la direttiva sull’orario di lavoro e la legislazione sul roaming internazionale.

Vogliamo compiere progressi nello sviluppo di una politica di innovazione di vasta portata. Nell’ambito del lavoro legislativo del Consiglio e alla riunione dei capi di Stato e di governo a Lahti ci concentreremo su iniziative volte a creare un ambiente in grado di produrre innovazioni e adottarle in modo efficace. Si tratta di una politica di innovazione trainata dalla domanda. I capi di Stato e di governo a Lahti possono facilitare il necessario processo decisionale.

Per poter attuare una politica di innovazione di ampia portata è necessario migliorare l’efficacia della cooperazione e del processo decisionale nell’Unione, per esempio per quanto riguarda la normalizzazione, la protezione della proprietà intellettuale e lo sviluppo dei mercati finanziari. Sarà altrettanto importante dare impulso alla mobilità degli studenti e dei ricercatori, rafforzare la cooperazione tra università e agevolare la creazione di centri di eccellenza europei. Vorrei inoltre rilevare quanto sia importante per l’innovazione l’effetto positivo della concorrenza derivante da un’economia globale aperta.

L’Europa deve promuovere la mobilità delle sue risorse intellettuali e materiali. La pietra angolare della politica di innovazione è costituita dal mercato interno dell’Unione e dal suo ulteriore sviluppo.

Si devono eliminare gli ostacoli al buon funzionamento del mercato interno per poter godere appieno i benefici dell’integrazione economica. Il mercato interno è il fondamento stesso dell’Unione, non dobbiamo dimenticarlo. In questo contesto, il mercato dei servizi riveste enorme importanza ed è molto positivo che si stia giungendo a un accordo sulla direttiva sui servizi. Il ruolo del Parlamento è fondamentale. Mi auguro che la direttiva possa essere infine adottata dal Parlamento europeo in seconda lettura.

All’ordine del giorno della riunione dei capi di Stato e di governo a Lahti figurano anche le relazioni esterne nel contesto dell’energia. Il Presidente russo, Vladimir Putin, è stato invitato alla cena che si terrà dopo la riunione, durante la quale i leader dell’Unione potranno avere discussioni informali con lui.

Il successo economico dell’Europa dipende in larga misura da approvvigionamenti energetici affidabili a prezzi ragionevoli. Tutti gli Stati membri devono rispondere alle sfide poste dai prezzi sempre più elevati dell’energia, dalla sicurezza degli approvvigionamenti e dal cambiamento climatico. Le scelte di politica energetica sono in gran parte affari nazionali. L’Unione europea ha tuttavia bisogno di orientamenti comuni di politica energetica e, in particolare, di una politica coerente per le relazioni esterne nel contesto dell’energia. Durante la Presidenza finlandese intendiamo promuovere il dibattito strategico sul modo in cui rendere i nostri obiettivi di politica energetica visibili nelle relazioni esterne dell’Unione.

Il consumo di energia e la scelta delle fonti energetiche sono strettamente legati alla più grave minaccia per l’ambiente della nostra epoca: il cambiamento climatico. Riguardo alla politica sul clima, è particolarmente importante promuovere le discussioni sull’attuazione della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dopo il 2012. La Presidenza finlandese tenterà di promuovere una discussione a livello internazionale, che potrebbe rispondere all’obiettivo dell’Unione di istituire un regime ambizioso in materia di cambiamenti climatici cui aderiscano tutti i maggiori paesi. Un approccio di largo respiro non solo servirebbe a promuovere una risposta il più possibile efficace alla sfida del clima, ma proteggerebbe anche la competitività dell’Unione.

Entrambe le questioni, l’energia e il cambiamento climatico, saranno in cima all’ordine del giorno dei vertici con i paesi terzi che si svolgeranno durante la Presidenza finlandese, compreso il 10o Vertice ASEM tra Unione europea e paesi asiatici, che si terrà a Helsinki.

So bene che milioni di europei temono la concorrenza globale e, di conseguenza, si oppongono a molti cambiamenti. Questo timore si è evidenziato nel dibattito sulla direttiva sui servizi, per esempio, e deve essere preso in seria considerazione. Vorrei sottolineare che non dobbiamo cercare di dare impulso alla competitività in Europa a ogni costo e a prescindere dalle conseguenze. Deve esistere un equilibrio tra le riforme, la sicurezza sociale e la sostenibilità ambientale. Spesso comunque i nuovi metodi di lavoro e le tecnologie moderne favoriscono sia la crescita economica sia il benessere sociale e riducono le emissioni nell’ambiente.

Per preservare le società del benessere europee dobbiamo dare impulso alla competitività, ridurre la disoccupazione e migliorare la produttività del lavoro. Si devono conseguire risultati tramite una stretta cooperazione con le parti sociali. L’obiettivo è un nuovo equilibrio tra flessibilità e sicurezza. La Finlandia ospiterà quindi un Vertice sociale straordinario immediatamente prima della riunione a Lahti dei capi di Stato e di governo, al quale si discuteranno questi aspetti.

Le relazioni esterne dell’Unione sono legate all’economia, in quanto la sua azione esterna si basa sulla sua forza economica. Siamo un partner commerciale allettante e ciò significa che siamo influenti. L’Unione è diventata un soggetto globale e non può permettersi pause di riflessione nella sua azione esterna.

La Presidenza finlandese intende rafforzare il ruolo internazionale dell’Unione e rendere le sue azioni e il suo funzionamento più coerenti. L’Unione dispone di un insieme di strumenti di gran lunga più completo rispetto a molti altri soggetti globali. Tali strumenti devono essere usati con coerenza, che si tratti di politica in materia di relazioni esterne, di scambi commerciali, di cooperazione allo sviluppo o di diritti umani. La voce dell’Unione si farà sentire nel mondo come espressione di unità soltanto se l’Unione sarà unita.

Intendiamo sviluppare maggiormente la gestione delle crisi dell’Unione. Le forze di intervento rapido dovranno essere operative all’inizio del 2007. Il coordinamento civile e militare nella gestione delle crisi continuerà.

Le relazioni dell’Unione con la Russia e la dimensione settentrionale saranno settori prioritari durante la Presidenza finlandese. Anche i Balcani occidentali, le relazioni transatlantiche e l’Asia sono in cima all’ordine del giorno.

Le relazioni UE-Russia non si limiteranno alle questioni riguardanti gli scambi commerciali e l’energia: aspiriamo a un partenariato generale, in cui i valori e gli interessi globali europei ci uniscano. L’obiettivo sarà una crescente partecipazione della Russia alla cooperazione democratica europea nei vari settori della società. A tal fine, è necessario intensificare il dialogo tra i paesi dell’Unione e la Russia, nonché incoraggiare gli scambi scolastici, le collaborazioni culturali e la partecipazione attiva della società civile.

Durante la Presidenza finlandese si svolgeranno discussioni sul nuovo quadro per l’accordo di partenariato e di cooperazione UE-Russia, che scade alla fine del prossimo anno. Riguardo alla dimensione settentrionale, abbiamo compiuto molti progressi: l’accordo politico quadro sarà firmato in autunno. Lo sviluppo della dimensione settentrionale è importante anche in relazione ad altre forme di cooperazione nella regione del Baltico.

Oltre a tutto questo, naturalmente dedicheremo i nostri sforzi alle crisi in Medio Oriente e in altre regioni. Siamo molto preoccupati per la situazione nei territori palestinesi, riguardo alla quale sono oggi in corso importanti colloqui. Nelle relazioni esterne l’imprevisto è la norma, più che l’eccezione. La Finlandia è pronta ad assumersi seriamente le proprie responsabilità nel ricoprire la Presidenza in carica del Consiglio anche in caso di imprevisti.

Durante la Presidenza finlandese, si svolgerà una valutazione politica completa dei progressi compiuti in relazione allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Abbiamo bisogno di un’azione concreta, di un processo decisionale efficace e della rigorosa attuazione a livello nazionale delle decisioni già adottate. Nel 1999 il Vertice di Tampere ha indicato la direzione per uno sviluppo ambizioso e democratico nel settore della giustizia e degli affari interni. Ora, nel 2006, la revisione del programma dell’Aia offrirà l’opportunità di promuovere attivamente la cooperazione europea in questo ambito.

I cittadini si attendono un’azione efficace da parte dell’Unione europea nella lotta contro la criminalità internazionale, la tratta di esseri umani e il terrorismo. Durante la Presidenza finlandese la volontà politica degli Stati membri di impegnarsi a favore di un processo decisionale più efficace, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione di polizia e giudiziaria, sarà messa alla prova. Si possono ottenere risultati migliori, se gli Stati membri sono disposti ad accettare la comunitarizzazione e ad adottare un sistema decisionale a maggioranza qualificata in questo settore. L’ultimo Consiglio europeo ci ha invitati a esaminare questa proposta insieme con la Commissione.

Vorrei rilevare che la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale non è solo un modo per riscuotere consensi. Non intendiamo far passare il Trattato costituzionale dalla porta di servizio, perché i cambiamenti possono essere introdotti sulla base del Trattato di Nizza.

La Finlandia intende inoltre sostenere l’attuazione del principio del reciproco riconoscimento nella cooperazione giudiziaria. La diretta applicazione delle sentenze e delle decisioni adottate dalle autorità giudiziarie di un altro Stato membro potrebbe essere un modo molto reale di migliorare l’efficienza delle indagini penali transfrontaliere su larga scala e accelerare i procedimenti giudiziari. Un buon esempio è costituito dal mandato di arresto europeo, che ha abbreviato i tempi di estradizione dei sospetti da più di sei mesi ad appena un giorno.

Avvenimenti recenti, come quelli che hanno interessato le isole Canarie e Malta, hanno fatto sì che l’immigrazione clandestina conquistasse ancora una volta le prime pagine dei giornali. Dobbiamo svolgere un’analisi completa delle possibilità di cui dispone l’Unione, tra cui un accordo su politiche comuni in materia di immigrazione legale. Un controllo più efficace delle frontiere è solo una parte della soluzione, seppure significativa. Non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza della cooperazione con i paesi di origine e di transito coinvolti nell’immigrazione clandestina. Dobbiamo assicurare che il sistema comune di asilo dell’Unione sia operativo entro il 2010. L’Unione deve essere in grado di garantire la protezione a chi ne ha bisogno, facendo riferimento a procedure e legislazioni comparabili. Occorre prestare attenzione anche alla dimensione esterna delle questioni legate alla migrazione e ai partenariati con i nostri vicini.

Come ho detto all’inizio, dobbiamo rafforzare la cooperazione istituzionale sia a livello europeo sia a livello nazionale. Oggi vorrei ringraziarvi in particolare per la possibilità di presentare le priorità della Presidenza finlandese e discutere con voi il modo in cui promuoverle. Attendo le vostre osservazioni con interesse sia oggi sia in futuro, in questa seduta plenaria e in altri contesti.

Il dibattito sullo sviluppo dell’Europa è importante, a prescindere dalle differenze politiche. I leader dei gruppi politici del Parlamento europeo, per esempio alla riunione pubblica di Helsinki all’inizio di giugno, hanno mostrato la volontà e la capacità di procedere con il programma europeo. In Finlandia siamo abituati a impegnarci in una cooperazione politica trasversale costruttiva. E’ naturale farlo anche a livello europeo.

Mi auguro che lavorando insieme, come faremo nei prossimi sei mesi, produrremo i migliori risultati possibili. Attendo con impazienza di tornare al Parlamento europeo in occasione dei Vertici che si svolgeranno durante la Presidenza finlandese.

Viviamo in un’epoca di grandi sfide. L’Unione deve guardare al futuro, intraprendere riforme coraggiose e dimostrare la volontà politica necessaria per sviluppare l’Europa. Ritengo che in molti casi la risposta giusta sia più Europa, non meno Europa.

Questa Presidenza è appena all’inizio ed è già stata descritta come una specie di fase transitoria. Dovrebbe occuparsi delle attività di ordinaria amministrazione e prepararsi per il momento in cui le condizioni essenziali per affrontare i grandi problemi dell’Unione saranno a portata di mano. Tuttavia, bisogna essere molto chiari sul fatto che, se l’Unione europea può essere incline a temporeggiare, il resto del mondo intorno a noi non si fermerà. Ci comporteremmo molto male nei confronti delle generazioni europee future se chiudessimo gli occhi di fronte alle sfide storiche che ci attendono e ci limitassimo ad aspettare un momento migliore. Il momento è qui e ora.

(Applausi)

 
  
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  José Manuel Barroso, Presidente della Commissione. – (EN) Signor Presidente, sono lietissimo, dopo l’eccellente Presidenza austriaca, di poter lavorare adesso insieme ai finlandesi. Alcuni giorni fa, a Helsinki, il Primo Ministro Vanhanen e io abbiamo deciso che le nostre due squadre lavoreranno come un’unica squadra. La Presidenza, la Commissione e il Parlamento devono unire le forze. L’Europa ha bisogno dell’armonia serena e dinamica portata dalla Finlandia.

Accolgo con favore la presentazione del Primo Ministro Vanhanen. Ha dimostrato che il prossimo semestre ci offre la possibilità di spiegare che cosa intendiamo quando parliamo di Europa dei risultati, di mantenere le promesse su questioni importanti che stanno a cuore ai cittadini, di passare alla nuova fase del processo costituzionale e di condurre la discussione sull’allargamento. In breve, seguire l’approccio a due vie che ho descritto all’Assemblea il mese scorso – un approccio approvato dal Consiglio europeo – per passare da un periodo di riflessione a un periodo di impegno.

Permettetemi di riprendere solo alcuni dei temi trattati dal Primo Ministro Vanhanen.

Comincerò con una questione semplice e importante che riguarda l’allargamento. E’ una delle politiche di maggior successo dell’Unione europea, un risultato straordinario nell’esportazione di libertà e opportunità in tutto il nostro continente. Molti di noi qui presenti oggi hanno beneficiato di questa politica. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra politica di allargamento. Sono felice che l’ultimo Consiglio europeo abbia confermato che rispetteremo gli impegni presi.

Tuttavia, sull’allargamento, come su molte politiche europee, è in corso un dibattito popolare cui dobbiamo prendere parte. Accolgo con favore tale dibattito. Voglio tale dibattito. E’ importante dimostrare che l’Europa non si allarga per difetto, che l’allargamento è una scelta consapevole vantaggiosa per tutti, e che un’Europa allargata, lungi dall’essere un fattore negativo, è una condizione essenziale per un’Europa forte, un’Europa che conti veramente nel mondo.

Per questo motivo, in autunno la Commissione riferirà sul processo di allargamento nel suo insieme, al fine di preparare la discussione che si svolgerà al Consiglio europeo di dicembre. La relazione comprenderà un’analisi della capacità dell’Europa allargata di funzionare correttamente. Sarà un esercizio serio e rigoroso. Se non lo fosse, non risponderebbe all’esigenza di maggiore certezza e fiducia da parte dei cittadini.

Dobbiamo adottare la stessa impostazione seria e corretta nei riguardi della Turchia. Mi compiaccio del fatto che i negoziati procedano. Sarà una strada lunga, a volte molto accidentata. Ciò che conta è essere aperti, onesti ed equi. La Turchia deve rispettare i suoi impegni, così come l’Unione europea deve rispettare i propri. Gli impegni della Turchia comprendono il rispetto del Protocollo di Ankara.

Ogni Presidenza porta la sua competenza specifica nell’Unione europea. Nel caso della Finlandia, essa porta anche una profonda conoscenza e cooperazione con i paesi vicini, tra cui la Russia.

Sostengo vivamente il rilievo attribuito dalla Presidenza alle relazioni con la Russia. All’inizio della settimana la Commissione ha adottato una raccomandazione relativa a un ampio accordo che ci auguriamo cambi – perché riteniamo sia nel nostro interesse oltre che in quello della Russia – la qualità delle relazioni dell’Unione europea con questo paese, rafforzando l’attuale accordo di partenariato e di cooperazione. Proponiamo di orientarci verso una zona di libero scambio, da completare quando la Russia avrà aderito all’OMC. Al tempo stesso, proponiamo una forma di partenariato per l’energia, sulla base di interessi reciproci e principi comuni.

La prossima settimana il Primo Ministro Vanhanen e io ci recheremo a San Pietroburgo, dove si svolgerà il Vertice del G8, per definire, come spero, un nuovo quadro per le sfide energetiche globali che richiedono una risposta globale. Per l’energia, come per il cambiamento climatico, è necessaria una risposta globale. Daremo seguito alla questione ai Vertici europei di ottobre e di dicembre. E’ chiaro che sulla Russia – come su molte questioni esterne – l’Europa ha maggiore influenza se opera in modo unito e coerente, e mi auguro che gli Stati membri affrontino la questione proprio in tal modo.

La Commissione attende fiduciosa che la Presidenza finlandese porti avanti i negoziati sulla nuova generazione di partenariati per la dimensione settentrionale. Il risultato finale dovrebbe essere una politica comune della quale tutti i soggetti interessati, compresa la Russia, condividano la titolarità. La dimensione settentrionale diventerà un forum permanente per le problematiche settentrionali. In questo contesto, la Commissione ha preso atto del desiderio del Parlamento di istituire un forum parlamentare.

L’economia europea è in ripresa. E’ una buona notizia e dovremmo farne tesoro. Accolgo con favore l’intenzione della Presidenza finlandese di promuove la nuova strategia di Lisbona e di concentrarsi su ricerca, innovazione e istruzione, cioè il triangolo della conoscenza. In questo ambito, come in altri, dobbiamo passare dalla riflessione all’impegno, ottenere risultati reali. Il sostegno politico deve ora tradursi in azioni concrete che creino un clima più innovativo in Europa.

La Commissione preparerà un breve documento sull’innovazione in vista del Vertice informale di Lahti. Dobbiamo promuovere lo spazio europeo della ricerca, compreso l’Istituto europeo della tecnologia, che dovrà essere un fiore all’occhiello e un simbolo dell’economia europea basata sulla conoscenza. Dobbiamo intensificare gli sforzi per garantire l’adozione di standard aperti e interoperabili e promuoverli a livello mondiale. Dobbiamo sostenere meccanismi efficaci – come il capitale di rischio – per finanziare l’innovazione da parte delle imprese europee, avendo riguardo anche per le piccole e medie imprese.

La scorsa settimana la Commissione ha adottato proposte per un programma ambizioso volto a rafforzare la sicurezza e rendere la giustizia più efficiente per i cittadini d’Europa, garantendo il rispetto e la tutela dei loro diritti. E’ un aspetto fondamentale del nostro programma per un’Europa dei risultati. Condivido la determinazione della Presidenza finlandese di portare avanti questo dossier. L’Unione europea tornerà a Tampere per il Consiglio informale “Giustizia e affari interni” a settembre, al fine di approfondire l’integrazione europea in questo settore cruciale.

La necessità di un’azione europea più incisiva e dinamica è chiara: contro chi trama contro i nostri valori, la nostra libertà e la nostra democrazia, contro chi pratica la tratta di esseri umani, soprattutto di donne e bambini, contro l’immigrazione clandestina e contro chi sfrutta le persone sul luogo di lavoro. Non dobbiamo aspettare la prossima tragedia per promuovere l’integrazione europea in questi ambiti: dobbiamo agire ora per prevenirla.

Dobbiamo attuare meglio le misure esistenti. Per esempio, tutti concordano sul fatto che lo sfruttamento sessuale dei bambini è un crimine ripugnante, ma solo cinque paesi hanno trasposto la direttiva quadro nel diritto nazionale. Tutti concordano sulla necessità di agire contro il terrorismo e la criminalità organizzata, ma diversi Stati membri di fatto non hanno recepito atti legislativi fondamentali, come la decisione quadro sul terrorismo.

Per realizzare i nostri obiettivi, dobbiamo migliorare le nostre procedure. Non è coerente proclamare i fini – per la lotta alla criminalità, il terrorismo, l’immigrazione clandestina – ma non fornire i mezzi per conseguirli.

La Commissione ritiene che il metodo comunitario, compreso un controllo democratico europeo adeguato da parte del Parlamento, debba essere esteso alla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale e all’immigrazione legale. E’ ciò che affermiamo nella nostra comunicazione del 10 maggio relativa a un’agenda dei cittadini. Proponiamo quindi di introdurre questo cambiamento sulla base degli attuali articoli del Trattato. La Commissione è in procinto di avviare il dibattito interistituzionale e presenterà proposte formali alla luce dei risultati di tale dibattito. Mi compiaccio vivamente delle chiare osservazioni appena formulate dal Primo Ministro Vanhanen.

Sappiamo che esistono diverse sensibilità politiche e siamo pronti ad affrontarle, ma le nostre procedure devono adeguarsi alla realtà.

Ogni misura che adottiamo per migliorare la nostra cooperazione in materia di sicurezza e giustizia deve essere accompagnata da un’ampia protezione dei diritti umani e civili dei singoli cittadini. Per noi è una questione di principio.

E’ il diritto il punto di forza dell’Unione europea, non gli accordi intergovernativi conclusi in segreto, al di fuori del controllo parlamentare e giudiziario. Questo è il motivo per cui accolgo con favore anche l’impegno della Presidenza finlandese a favore di ogni punto del programma per la trasparenza. Trasparenza, sussidiarietà e migliore regolamentazione non devono essere considerate, come a volte avviene, solo come questioni tecniche: sono questioni politiche. E’ l’agenda dell’Unione per la responsabilità democratica e noi, la Commissione europea, siamo pronti a procedere su tutti questi aspetti – trasparenza, migliore regolamentazione e vera sussidiarietà – perché è questione di responsabilità democratica.

Ho ripreso solo alcune delle priorità della Presidenza finlandese. Vi sono altre priorità che condividiamo appieno, tra cui questioni di interesse immediato, come la situazione di stallo nel ciclo di Doha.

Le ultime Presidenze hanno aiutato l’Unione europea a risolvere problemi interni o a individuare la via verso la loro soluzione. Ora occorre cambiare marcia e passare dalla riflessione all’impegno, per un’Europa che guarda avanti e all’esterno.

Accolgo con favore questa svolta. Un’Europa aperta, che ha più fiducia in se stessa e guarda al futuro è ciò di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo rinnovare le nostre energie e interagire in modo più profondo, più coerente e più efficace con il mondo che ci circonda. Esportando i nostri valori e promuovendo i nostri interessi nel mondo, potremo rafforzare la nostra identità e la nostra fiducia. Sono impaziente di farlo nei prossimi sei mesi con la Presidenza finlandese e con il Primo Ministro Vanhanen.

(Applausi)

 
  
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  Hans-Gert Poettering, a nome del gruppo PPE-DE.(DE) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Presidente della Commissione, onorevoli colleghi, il mondo sta vivendo la febbre del calcio, ma l’Europa ha già vinto. Il campione del mondo sarà una squadra dell’Unione europea e le quattro migliori squadre provengono dai suoi Stati membri. Il Presidente della Commissione ha appena parlato di fiducia in se stessi.

(Applausi)

Permettetemi quindi di dire che dobbiamo avere fiducia in noi stessi, ma senza essere presuntuosi. La competizione amichevole – che è ciò che ci stanno insegnando i calciatori – è una cosa meravigliosa e in Europa e nel mondo dovremmo avere questa competizione amichevole, questo fair play. Se la poniamo alla base delle nostre azioni, avremo successo. Chi può rappresentare questa verità meglio della Finlandia?

Primo Ministro Vanhanen, la riunione che noi presidenti dei gruppi abbiamo avuto con lei a Helsinki è stata positiva, efficace, professionale, trasparente e non spettacolare, perché in genere chi annuncia o ricerca qualcosa di spettacolare va incontro al fallimento, in quanto non è in grado di mantenere ciò che ha promesso.

L’Europa è come una catena, e lo stesso vale per le presidenze. Abbiamo avuto la Presidenza austriaca. Ora abbiamo la Presidenza finlandese e poi avremo la Presidenza tedesca, portoghese, slovena e francese. Ogni anello della catena deve essere forte. Quando è presente questa continuità, tutte le presidenze hanno successo. L’esperienza dimostra che solo le presidenze dei cosiddetti grandi paesi non hanno successo, mentre molto spesso i piccoli paesi ottengono risultati molto lusinghieri. Auguriamo ai finlandesi il massimo successo e siamo al loro fianco.

Il 25 marzo 2007 commemoreremo il 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma e questa data non cade sotto la Presidenza finlandese, ma sotto quella tedesca. Accogliamo con favore la proposta della Commissione di adottare una dichiarazione congiunta del Consiglio europeo, della Commissione e del Parlamento. Il nostro gruppo propone di cominciare a preparare il contenuto di tale dichiarazione ed esaminare gli aspetti organizzativi sotto la Presidenza finlandese e di istituire un gruppo di lavoro cui affidare i preparativi a livello politico. Naturalmente, la prossima Presidenza dovrà partecipare a questo processo, ma i lavori devono cominciare ora, sotto la Presidenza finlandese.

Il 25 marzo non si svolgerà soltanto il Vertice, che naturalmente è importante e per il quale il Cancelliere federale tedesco ha trasmesso l’invito a recarsi a Berlino, ma verrà anche organizzata una manifestazione commemorativa a Roma, dove sono stati firmati i Trattati 50 anni fa, e mi risulta che anche la Chiesa cattolica intenda adottare un’iniziativa in questo senso.

(Interruzione dell’onorevole Cohn-Bendit)

Sarei molto lieto, onorevole Cohn-Bendit, se anche i Verdi, con i quali siamo in competizione amichevole per quanto riguarda l’unificazione dell’Europa, partecipassero, così come partecipano le imprese e i sindacati, perché questa Europa appartiene a tutti e non è di proprietà di una sola famiglia politica. Per questo tutti dovrebbero partecipare.

(Applausi e interruzione dell’onorevole Schulz)

Quando l’onorevole Schulz prenderà la parola, ci dirà tutto sul modo in cui i Verdi dovrebbero comportarsi. Sono sempre restio a dare consigli e non intendo usare il tempo a mia disposizione per rispondere alle intromissioni dell’onorevole Schulz.

Una questione di cui lei, signor Presidente del Consiglio europeo, dovrà occuparsi è quella delle relazioni con la Russia. Naturalmente accogliamo con favore questa prospettiva, ma riteniamo anche che la Russia debba essere un partner forte, stabile e possibilmente democratico. Dobbiamo farla finita con la politica degli abbracci e delle pacche sulle spalle. Diciamo “sì” agli interessi comuni, compreso l’approvvigionamento energetico, ma dobbiamo anche dire alla Russia che i diritti umani devono essere garantiti. Alcuni giorni fa, mi ha fatto visita l’avvocato dell’industriale Mikhail Khodorkovsky. Il trattamento riservato a quest’uomo nelle carceri russe è inaccettabile, ed esistono molti altri esempi del genere. In questo contesto, dobbiamo far sentire la nostra voce.

(Applausi)

Signor Presidente del Consiglio europeo, il Presidente del parlamento finlandese, Paavo Lipponen, alla conferenza parlamentare che abbiamo organizzato a Bruxelles con la Presidenza austriaca e la Commissione, ha affermato che si dovrà svolgere anche una conferenza tra parlamentari europei e parlamentari nazionali. Siamo molto favorevoli a questa iniziativa, in quanto riteniamo che il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali debbano instaurare una cooperazione molto più stretta tra loro. Se lo faremo, se ci libereremo di alcuni pregiudizi e lavoreremo insieme al progetto europeo, avremo successo. A nome del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei, auguro alla sua Presidenza il massimo successo. Quando si tratta del nostro futuro comune in Europa e nel mondo, siamo al suo fianco.

(Applausi)

 
  
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  Martin Schulz, a nome del gruppo PSE. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, per rendere omaggio alla squadra azzurra comincerò il mio discorso in italiano.

(DE) Signor Presidente, avete davanti un presidente tedesco triste di un gruppo politico, ma un socialista felice. La maggior parte dei miei colleghi italiani non è in Aula stamattina, ma la loro assenza si può perdonare.

Nel suo intervento, il Primo Ministro Vanhanen ha affermato che abbiamo bisogno di più Europa, e ha ragione, perché i temi che la sua Presidenza ha scelto per i capitoli del suo programma – la sfida della globalizzazione, la nuova strategia di Lisbona, l’energia, i partenariati – sono temi che non si possono affrontare a livello di Stati nazionali.

Nessuno Stato membro dell’Unione da solo, grande o piccolo che sia, è in grado di gestire le sfide economiche, ambientali e sociali con cui ci confrontiamo oggi e questo è il motivo per cui dobbiamo sviluppare ulteriormente l’Unione europea, il motivo per cui dobbiamo approfondirla. In effetti alcuni affermano che, di fronte a queste sfide globali, vogliamo offrire ai nostri cittadini il quadro di cui l’Europa ha bisogno per tenere testa alla concorrenza internazionale, e che ciò di cui abbiamo bisogno è più Europa. A fini di coerenza, tuttavia, per avere “più Europa” è necessario prevedere il quadro di cui l’Europa ha bisogno.

In questa Unione a 25 – e presto a 27 – non possiamo rispondere alle sfide, che lei ha ben descritto, con le risorse a nostra disposizione; non è possibile. Per questo motivo, alla luce di ciò che ha descritto, la sua decisione di ratificare la Costituzione, affermando così, simbolicamente: “abbiamo bisogno di questo strumento”, è una decisione logica, giusta e anche coerente.

(Applausi)

In tal modo, lei ha trasmesso un segnale positivo sin dall’inizio della sua Presidenza, e noi socialdemocratici possiamo sicuramente sostenere il suo approccio.

Signor Presidente della Commissione, lei ha affermato che lavorerete con la Presidenza del Consiglio finlandese come un’unica squadra. E’ fantastico e accogliamo l’annuncio con favore, ma, nel suo intervento, il Primo Ministro Vanhanen ha affermato:

(EN) “Sono convinto che il Trattato negoziato con gli Stati membri sia essenziale per un’Unione in espansione”.

(DE) L’allargamento e la Costituzione sono le due facce della stessa medaglia. Leggo ora in una notizia diffusa dall’agenzia Reuters – non so se sia vera o falsa, lei può chiarirlo – che lei, dopo la riunione con il Primo Ministro Vanhanen, quella, per così dire, della formazione della squadra a Helsinki, a una conferenza stampa avrebbe affermato che possiamo procedere all’allargamento anche sulla base del Trattato di Nizza. Forse la notizia della Reuters è falsa, e in tal caso lei dovrebbe chiarire la questione.

Sono grato che si presenti la possibilità di parlare del terzo pilastro. Le carenze da lei descritte, e anche gli esempi forniti dal Presidente della Commissione riguardo alla mancata trasposizione della legislazione in materia di politica di sicurezza e di cooperazione nel quadro del terzo pilastro, sono aspetti che devono essere affrontati. Non vi è ambito in cui i cittadini europei siano più favorevoli a conferire poteri all’Europa di quello della lotta alla criminalità organizzata, di una politica di immigrazione chiara, di una politica di asilo sicura e di un controllo adeguato delle frontiere, ma – come ha giustamente affermato il Presidente Barroso – in nessun ambito siamo meno efficaci che in questo. Lei ha ragione ad affermare che abbiamo bisogno della clausola passerella, ma ciò non ha nulla a che fare con l’approccio selettivo nei confronti della Costituzione. E’ sufficiente leggere il Trattato di Nizza per comprendere che esso prevede già un trasferimento dal terzo al primo pilastro cinque anni dopo la sua entrata in vigore, fatta salva l’approvazione unanime del Consiglio. Agiamo quindi entro i limiti stabiliti da un Trattato in vigore.

In questo contesto, vorrei fare un’ultima osservazione. Quando parliamo di terzo pilastro, parliamo del capitolo in cui sono descritte anche le libertà e i diritti dei cittadini in Europa. Quando parliamo di Costituzione, parliamo anche della Carta dei diritti fondamentali. Dobbiamo tuttavia cominciare sin d’ora a chiedere ai Presidenti del Consiglio e della Commissione di affrontare in modo più attivo la recrudescenza del populismo in Europa, cui assistiamo già a livello quotidiano in seno all’Assemblea. Nell’Unione europea abbiamo ora governi – il che è già abbastanza grave – sostenuti da partiti populisti di destra, alcuni dei quali apertamente razzisti e xenofobi. Essi siedono in seno al Consiglio europeo, non come peones in un parlamento qualsiasi, ma come membri attivi delle Istituzioni europee.

Io stesso ne ho visto un esempio ieri, durante la discussione sul franchismo, nella quale è intervenuto un deputato non iscritto, il cui figlio è Vice Primo Ministro della Polonia. Qui, in seno al Parlamento europeo, ha apertamente difeso il regime franchista. Non si tratta di un fenomeno casuale; sempre più governi nell’Unione europea cominciano a rendere il populismo rispettabile, in quanto non prendono provvedimenti per contrastarlo. Ciò costituisce una grave minaccia per le libertà fondamentali in Europa. Chiedo al Presidente in carica del Consiglio di affrontare la questione con grande serietà, non ultimo in seno al Consiglio, perché nella maggior parte dei casi le minacce per la democrazia non sono esterne, ma interne.

(Applausi a sinistra)

 
  
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  Graham Watson, a nome del gruppo ALDE. – (EN) Signor Presidente, con l’accento posto dalla Presidenza finlandese su produttività, responsabilità e trasparenza, “Finlandia” è musica per le orecchie dei liberali.

Nel programma che ha presentato oggi, signor Presidente in carica del Consiglio, trovano espressione sia le forti tendenze riformatrici del suo governo sia gli impulsi egualitari e innovativi di una nazione che più volte balza in cima alle classifiche per l’istruzione, l’innovazione e lo sviluppo. I valori liberali saranno in marcia con la sua Presidenza.

Vorrei esaminare solo alcuni aspetti, che il mio gruppo considera particolarmente importanti. Innanzi tutto, il programma trainato dal mercato. Priorità quali il completamento del mercato interno, in particolare nei settori dei servizi e dell’energia, sono obiettivi fondamentali per i prossimi mesi, così come gli sforzi volti ad adottare una direttiva sulla portabilità delle pensioni integrative e a promuovere aperture di mercato per le nuove tecnologie. Tali sforzi daranno maggiori frutti a lungo termine rispetto a qualsiasi iniziativa di ricerca e sviluppo finanziata dai governi e garantiranno la crescita, i posti di lavoro e la prosperità di cui la nostra Unione ha disperato bisogno.

Per quanto riguarda l’articolo 42 – giustizia e affari interni – la sua Presidenza ha ragione a concentrarsi sui settori in cui la legislazione dell’Unione europea fornisce un valore aggiunto alla vita dei cittadini, ma nel mondo moderno un ricercato può attraversare mezza Europa prima che il poliziotto si infili gli stivali. E’ incredibile che la legge abbia ancora confini, mentre i criminali non li hanno. Iniziative fondamentali in materia di cooperazione di polizia e giudiziaria sono rimaste bloccate troppo a lungo in seno al Consiglio e le decisioni adottate sono prive del controllo democratico necessario a tutelare i diritti umani e le libertà civili, come abbiamo constatato in relazione alle carenze della legislazione in materia di protezione dei dati.

Signor Presidente in carica del Consiglio, è giunto il momento di dare ascolto alla nostra richiesta di applicare la clausola passerella prevista dall’articolo 42 e definire la politica in materia di giustizia e affari interni in modo democratico.

L’iniziativa sulla trasparenza, che ha trovato uno dei principali sostenitori nella sua Presidenza, è una via d’uscita da questo vicolo cieco antidemocratico. I democratici e i liberali chiedono rassicurazioni sul fatto che si farà il minimo ricorso possibile alle clausole di salvaguardia. Tuttavia, perché vi sia vera trasparenza, si dovrà prestare molta più attenzione alla trasposizione, all’attuazione e all’applicazione della legislazione di quanto non si sia fatto finora.

Tre anni fa, abbiamo chiesto agli Stati membri di elaborare tabelle di concordanza in cui fosse indicato il modo in cui le direttive dell’Unione sono trasposte nel diritto nazionale. Dobbiamo consentire ai cittadini di verificare essi stessi quali norme sono adottate a Bruxelles e quali sono frutto di chiodi fissi dei governi nazionali. Altrimenti, l’attuazione carente o sovrabbondante delle norme comunitarie a livello nazionale continuerà ad alimentare il fuoco dei detrattori di Bruxelles. In ogni caso, dall’inizio della sua Presidenza, tre giorni fa, constato che sono già in atto cambiamenti. La decisione sulla comitatologia, che conferisce al Parlamento il diritto di controllo, riconoscendoci gli stessi poteri del Consiglio di assicurare che la legislazione sia applicata, è uno sviluppo molto importante. Maggiori poteri comportano anche maggiori responsabilità e mi auguro che l’Assemblea ne terrà conto quando si riunirà oggi per discutere la più che necessaria riforma parlamentare.

Signor Presidente in carica del Consiglio, lei ha un’agenda fitta: deve affrontare la questione dell’Asia e il Vertice ASEM e trattare con la Russia. Le auguriamo il massimo successo e le chiediamo di non pensare solo all’impegno, ma anche alla promozione dei valori europei, dei diritti umani e della democrazia, fattori essenziali per lo sviluppo del nostro mondo. Le auguriamo di avere successo nell’individuare la via per giungere a un accordo in seno all’OMC, prezioso per la nostra economia e per quella dei paesi in via di sviluppo, e le auguriamo il massimo successo con l’allargamento, pur sapendo che la questione dipende anche da un altro finlandese molto competente, il Commissario Rehn, qui con noi oggi.

Per concludere, lei ha parlato dei timori dei cittadini riguardo alla globalizzazione. Il miglior modo di superarli è sviluppare una coscienza europea. Come fece Lönnrot per la Finlandia con il suo Kalevala, dobbiamo attingere alla nostra storia comune per creare una coscienza comune.

Le auguro la saggezza di Väinämöinen. Mi auguro che per l’eterna gioia del popolo, lei componga canti maestosi per i bambini d’Europa.

(FI) Per l’eterna gioia del suo popolo, canti maestosi per i bambini della Finlandia.

(Applausi)

 
  
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  Daniel Marc Cohn-Bendit, a nome del gruppo Verts/ALE. – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Presidente in carica del Consiglio, il suo discorso mi ha lasciato perplesso. Lei ha decorato tutte le sue proposte con i termini “occorre”, “occorrerebbe”, “dovremmo”, e di per sé tutto ciò che dice è vero, ma non una volta ci ha detto come e perché lei intende conseguire questi obiettivi, né ci ha detto quale sarà l’ordine di priorità.

Esaminiamo quindi innanzi tutto la situazione in Europa, e riprendo in parte ciò che ha affermato l’onorevole Schulz. In Europa si assiste a un’evoluzione preoccupante: in Slovacchia i socialdemocratici si alleano con l’estrema destra per formare il governo, in Polonia si osserva un’evoluzione analoga e nei Paesi Bassi il governo di centro-destra, per rimanere al potere, si allea con l’estrema destra populista. La tendenza è la stessa e, di fatto, quando lei afferma che l’Europa è una combinazione di valori e di capacità di agire, qual è secondo lei la relazione tra valori e azione? Non ha detto niente in proposito.

Permettetemi, come l’onorevole Poettering, di tornare su un altro problema, quello della Russia e dell’energia. Al momento, l’Europa dà l’impressione di essere alla mercé del Presidente Putin, perché ha paura di perdere la sua energia. Quando si ha paura di perdere la propria energia, non si ha più alcuna energia! Questa è la realtà della situazione europea e non ho colto traccia di questa constatazione nella posizione finlandese. Le rammento la baraonda provocata in Finlandia da un membro dei Verdi quando ha affermato che la Duma non è democratica. Un’osservazione ovvia a tutti ha fatto gridare allo scandalo in Finlandia. Consiglio quindi grande cautela.

Lei ha parlato anche di immigrazione clandestina. Tuttavia, prima di parlare di immigrazione clandestina, dobbiamo parlare della necessità di organizzare l’immigrazione legale. Finché non saremo capaci di organizzare l’immigrazione legale, avremo l’immigrazione clandestina.

Lei citato il Consiglio d’Europa in relazione alle discussioni sulle possibilità di allargamento dell’Europa. Perché non ha menzionato le sue discussioni sulla CIA e sul fatto che una grande organizzazione internazionale di servizi segreti può operare in Europa senza informare nessuno, né l’Unione europea, né i governi europei? Perché non ha parlato dei servizi segreti francesi o tedeschi che, illegalmente, sono andati a interrogare persone detenute a Guantánamo? Questa è la realtà europea.

E’ di queste questioni che deve parlare, se intende salvare lo Stato di diritto in Europa. In ogni caso, una Presidenza deve cogliere pienamente la realtà dell’Unione europea e non accontentarsi di presentare una valutazione come quelle che si possono leggere tutti i giorni sui giornali.

Lei non ha dato una direzione all’Europa. Questo è ciò che manca nel suo discorso.

 
  
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  Esko Seppänen, a nome del gruppo GUE/NGL. – (FI) Signor Presidente, durante la Presidenza finlandese precedente, sette anni fa, si sono compiuti passi significativi verso un’Unione federale. Al tempo stesso, si è creata una base per istituire uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia; in altre parole, la comunitarizzazione della legislazione civile degli Stati membri. Tale politica prosegue tuttora. Durante il mandato precedente, è stata avviata anche la militarizzazione dell’Unione e si sono create istituzioni militari a tal fine, le quali guidano ora i preparativi per le operazioni militari da condurre in Africa all’inizio del prossimo anno. La relativa formazione si sta svolgendo nella Repubblica democratica del Congo, anche se nessuno va alla fonte del caos presente nella zona orientale del paese.

Sulle grandi questioni politiche, durante la Presidenza il governo finlandese non otterrà il sostegno della sua popolazione. Un’indicazione è fornita dalla resistenza opposta alla proposta del governo di ratificare la defunta Costituzione in seno al parlamento finlandese in autunno. Secondo un sondaggio, solo il 22 per cento dei finlandesi è favorevole alla ratifica proposta dal governo.

Questa Costituzione non entrerà mai in vigore in alcun paese. La sua ratifica è una perdita di tempo, anche se questo è ciò che vuole la Commissione, tra gli altri organismi. Il Commissario Rehn, dopo tutto, ha adottato una posizione in materia a nome della Commissione, anche se la questione non è di competenza della Commissione. L’atteggiamento del Commissario Rehn non si addice a un membro della Commissione europea.

Alcuni Stati membri hanno inoltre proposto alla Finlandia di ratificare la Costituzione. L’accettazione da parte della Finlandia è un segno di sottomissione. La Finlandia non sta mostrando alcuna considerazione per la sovranità del popolo o la democrazia in Francia e nei Paesi Bassi.

Secondo un sondaggio, i cittadini finlandesi si oppongono a qualsiasi alleanza militare per il loro paese. Anche in questo ambito il governo finlandese svuota la volontà popolare di ogni significato, rendendo la fornitura di forze di combattimento dell’Unione un settore prioritario. Il governo del Primo Ministro Vanhanen ha ceduto alla volontà dell’Unione e ha abolito la condizione prevista dal diritto nazionale, secondo cui è necessario un mandato delle Nazioni Unite per la mobilitazione di forze di combattimento. Si stanno preparando le Nazioni Unite per guerre illegali senza alcun mandato ONU, anche se, secondo il diritto internazionale, una condizione essenziale per un intervento militare legale è proprio un mandato ONU. Il nostro gruppo si oppone a questi tentativi di militarizzare l’Unione e coinvolgerla in guerre illegali.

I funzionari pubblici in Finlandia ricevono una formazione in materia di gestione efficace di tematiche quali l’allargamento dell’Unione, i programmi dei Fondi strutturali, la normativa REACH, il settimo programma quadro per la scienza e la ricerca e molte altre questioni di ordinaria amministrazione che figurano nell’agenda dell’Unione. Tra queste rientra anche la direttiva sui servizi e sul libero scambio, riguardo alla quale il nostro gruppo ha espresso un parere critico. L’apertura e la trasparenza, che la Finlandia afferma di promuovere, sarebbero rafforzate se la Finlandia stessa decidesse di rendere pubblici i nomi dei beneficiari dei fondi agricoli europei.

Il nostro gruppo sostiene attivamente la politica sulla Russia e ritiene che la proposta del Presidente della Commissione Barroso relativa a un accordo di libero scambio con la Russia sia uno spunto interessante, al quale la Presidenza dovrà rispondere. Auguriamo alla Finlandia di avere successo in tutte le diverse questioni che dovrà affrontare giorno per giorno.

 
  
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  Brian Crowley, a nome del gruppo UEN. – (EN) Signor Presidente, vorrei porgere il benvenuto in Aula al Presidente in carica del Consiglio e al Presidente della Commissione.

Quando la Presidenza entrante presenta il suo programma, spesso può sembrare un po’ spenta o noiosa e anche la reazione è spenta. Per questo motivo, purtroppo alcune brillanti idee della Presidenza sul futuro che prospetta per l’Unione europea non sono state recepite in modo adeguato. Esaminando i programmi delle diverse presidenze – che si tratti della Presidenza finlandese, della precedente Presidenza austriaca o persino del programma anticipato per la Presidenza tedesca – spesso si può individuare una continuità in un settore, ma osservare anche la peculiarità del paese che assume la Presidenza.

Un aspetto fondamentale su cui l’Unione europea deve concentrare la sua attenzione è quello delle relazioni con i paesi a est delle attuali frontiere dell’Unione europea. Signor Presidente in carica del Consiglio, lei ha dato prova di abilità e competenza nel rafforzare le relazioni con la Russia. Non si tratta solo di energia, ma anche di politica di vicinato, cooperazione e stabilità geopolitica, perché vi sono tantissime questioni negli Stati dell’ex Unione sovietica che possono creare incertezza e instabilità nell’Unione europea. Dobbiamo prestare attenzione a tali questioni e ci attendiamo che lei sfrutti le sue risorse e competenze in questo ambito.

In secondo luogo, per quanto riguarda la trasparenza e l’apertura – e spesso si parla di trasparenza senza comprendere pienamente che cosa significhi – la cosa più trasparente che il Parlamento, le Istituzioni e la Presidenza possano fare è tenere fede ai loro impegni. Questo è il motivo per cui, signor Presidente in carica del Consiglio, le idee proposte per migliorare la giustizia e gli affari interni, promuovere le fonti energetiche alternative – anche se potrei essere in disaccordo con lei su altri aspetti del cambiamento climatico e sulla loro soluzione – e nuovi metodi per creare biocarburanti, bioenergia e bioetanolo sono la direzione da seguire. Lei e alcuni suoi ministri dovrete essere coraggiosi nel tenere testa alle lobby che vogliono spingerci verso un’unica via. Il migliore approccio è quello a più vie, cogliendo il meglio di ogni singolo elemento.

Il Presidente della Commissione ha giustamente sottolineato l’importanza della ricerca, della tecnologia e dell’innovazione per l’economia europea. Se in Europa non saremo all’avanguardia sul resto del mondo per capacità di creare nuove idee e innovazioni, falliremo. Per quanto siano validi i nostri regimi fiscali o le nostre infrastrutture, se non abbiamo i cervelli, l’intelligenza e la capacità di utilizzare e sfruttare le idee, falliremo. Ritengo che alcune idee proposte dalla sua Presidenza in materia di ricerca e sviluppo daranno frutti. La protezione della proprietà intellettuale è un aspetto di cui dovrete occuparvi.

Infine, finora non ho parlato di calcio, ma devo menzionarne un aspetto, cioè che il calcio è un gioco che prevede due tempi e persino tempi supplementari. E’ possibile che siano necessari tempi supplementari, piuttosto che l’applicazione immediata della clausola passerella prevista dall’articolo 42. Accertiamoci che vi sia consenso in seno al Consiglio prima di procedere.

 
  
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  Nigel Farage, a nome del gruppo IND/DEM. (EN) Signor Presidente, ascoltando il discorso del Primo Ministro Vanhanen ho sperimentato un fenomeno di déjà vu: abbiamo già vissuto quest’esperienza, perché è lo stesso discorso pronunciato da ogni presidenza entrante.

Ho cominciato a chiedermi, Primo Ministro Vanhanen, chi rappresenta lei veramente? E’ qui oggi per illustrare la volontà espressa della sua nazione? Me lo chiedo perché, secondo l’ultimo sondaggio completo dell’eurobarometro, svolto nell’autunno 2005, solo il 38 per cento dei suoi connazionali si ritiene soddisfatto dell’appartenenza all’Unione europea. Il loro messaggio è quindi molto chiaro: non vogliono più Europa. Tuttavia, oggi lei qui ci dice che la medicina di cui il resto di noi ha bisogno è avere più Europa, avere la Costituzione e procedere in questa direzione.

Ciò che lei rappresenta è la classe dei politici europei di professione, che naturalmente sono tutti a favore dell’Unione europea. A mio parere, è una vera e propria disgrazia per la democrazia che, al recente Vertice di Bruxelles, tutti i 25 capi di Stato e di governo abbiano deciso di porre fine al periodo di riflessione e cominciare ad attuare la Costituzione contro la volontà espressa dai cittadini olandesi e francesi nei referendum dell’anno scorso.

L’opinione pubblica non conta un accidente, quindi? E’ tutto nella norma, e lei intende insistere sull’allargamento e su una politica di asilo comune, sebbene i suoi stessi connazionali la respingano e praticamente nessun altro la voglia. Le ho persino sentito affermare che intende insistere su una “migliore regolamentazione”. Non mi faccia ridere! Il fatto è che questo è già un modello burocratico ed eccessivamente regolamentato e non vi sarà alcuna crescita economica reale finché non deregolamenteremo e liberalizzeremo le attività delle nostre imprese.

Se lei fosse un democratico e non un nazionalista dell’Unione europea, lei sosterrebbe l’indizione di referendum aperti, liberi ed equi, per permettere ai cittadini d’Europa di esprimere la loro volontà. Non starò col fiato sospeso.

(Applausi dai banchi del gruppo IND/DEM)

 
  
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  Martin Schulz (PSE).(DE) Signor Presidente, chiedo che sia messo a verbale che l’onorevole Farage ha descritto il Presidente del Consiglio europeo come non democratico.

 
  
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  Frank Vanhecke (NI).(NL) Signor Presidente, le dichiarazioni della Presidenza finlandese sembrano indicare che essa intenda, cito: “recuperare la fiducia gravemente compromessa dei cittadini nelle organizzazioni dell’Unione”. Sebbene si tratti ovviamente di un obiettivo assai lodevole, è un po’ strano che la fonte di questi sentimenti sia il governo finlandese, il quale vuole che il parlamento finlandese ratifichi la moribonda Costituzione per l’Europa a qualunque costo, anche se, in seguito ai referendum francese e olandese, questa Costituzione non ha più il benché minimo valore giuridico o politico democratico.

In ogni caso, non è un buon inizio per recuperare la fiducia, ma la situazione peggiora ora che la Presidenza finlandese ha annunciato che considererebbe un’eventuale rottura nei negoziati di adesione con la Turchia, cito, “un fallimento personale”. Tuttavia, è evidente che, non solo la Turchia non è un paese europeo e non potrà mai diventarlo in termini geografici, politici, economici, storici, culturali, eccetera, ma anche che la maggioranza dei cittadini europei è assolutamente contraria all’adesione della Turchia. I cittadini europei preferirebbero riprendere e sviluppare nuove relazioni e contatti economici il più possibile amichevoli con i nostri vicini turchi.

Il fatto che la Presidenza finlandese si sia ora personalmente impegnata a promuovere l’adesione turca, comunque vada, è in contrasto con le dichiarazioni altisonanti sul recupero della fiducia e sul rispetto dei pareri democratici in Europa. Rivela anche che l’affermazione europea secondo cui la conclusione dei negoziati sarebbe ancora una questione aperta è menzognera. Considerato che siamo costretti a ingoiare l’adesione turca, vi esorto a smettere di raccontare fandonie sulla democrazia e sul rispetto dell’opinione pubblica.

 
  
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  Piia-Noora Kauppi (PPE-DE).(FI) Signor Presidente, signor Primo Ministro, la Finlandia assume la guida dell’Unione in un momento in cui l’Unione ha più che mai bisogno di leadership. Questo è il motivo per cui ho ascoltato con piacere il messaggio del Primo Ministro Vanhanen sugli obiettivi della Finlandia.

La Finlandia è ben preparata e può avere successo durante la sua Presidenza. Ciò è dimostrato, per esempio, dal modo in cui siamo stati contattati noi deputati finlandesi. E’ un buon segno, perché la Presidenza è della Finlandia, non solo del suo governo.

La Finlandia ha proposto che l’Unione dedichi tempo e risorse all’innovazione e alla competitività, alla trasparenza, all’energia, alla dimensione settentrionale e alle relazioni esterne, oltre a trovare una soluzione sul futuro della Costituzione. Sono obiettivi sui quali non potrei essere più d’accordo. Del resto, un’Europa unita e competitiva è sempre stata l’obiettivo del partito di coalizione nazionale finlandese/conservatore e del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei.

La Finlandia, tuttavia, farebbe bene a guardarsi allo specchio per quanto riguarda i progressi in materia di politica estera e di sicurezza comune europea. L’atteggiamento del governo, in particolare riguardo alla dimensione della difesa europea, è stato terribilmente incoerente. Il governo finlandese ha di norma adottato una posizione critica su una più stretta cooperazione in materia di difesa. Il nostro governo ha ceduto solo quando si è reso conto di essere in minoranza in seno al Consiglio. Alla fine, è stato dimostrato nella pratica che lo sviluppo cui si opponeva il governo era opportuno e positivo per l’Europa nel suo insieme, non solo per la Finlandia.

Signor Primo Ministro, la sicurezza non si crea con l’isolamento. E’ necessaria una più stretta cooperazione per migliorare la sicurezza dei cittadini europei e la stabilità globale. E’ ciò che si aspettano anche i nostri cittadini. Come lei ha affermato, l’Unione è diventata una superpotenza e non si può permettere pause di riflessione nella sua azione esterna.

Che cosa potrebbe fare il Consiglio sotto una guida finlandese? Il Trattato costituzionale contiene diverse proposte concrete in materia di sicurezza, tra cui una clausola di solidarietà, la cooperazione rafforzata per la gestione delle crisi, una più stretta cooperazione materiale nel campo della difesa e l’obbligo di assistere gli altri Stati membri in caso di attacco militare, cioè la difesa reciproca. La maggioranza di queste proposte è già stata introdotta in un modo o nell’altro, ma non la clausola di garanzia della sicurezza. Tuttavia, lo sviluppo si è ingarbugliato. E’ davvero il momento di realizzare l’obiettivo ambizioso di Maastricht: una politica estera e di sicurezza comune, con un sistema di difesa comune quale elemento essenziale. Se mi permettete di citare le sagge parole del Primo Ministro, non dobbiamo limitarci ad attendere un momento migliore. Il momento è qui e ora.

 
  
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  Reino Paasilinna (PSE).(FI) Signor Presidente, signor Primo Ministro, onorevoli colleghi, il successo della Finlandia durante la sua Presidenza si potrebbe misurare in base al modo in cui presiederà il dibattito sulla Russia e condurrà i negoziati con tale paese. Di sicuro oggi non saranno più in molti ad accusarci di finlandizzazione!

L’energia è un’arma di politica estera, ma è anche un’arma nella lotta per le risorse globali, per l’energia stessa. La questione energetica è diventata un barometro sensibile delle relazioni tra l’Unione europea e la Russia, che potrebbe anche portare a un conflitto. Noi vogliamo la sicurezza degli approvvigionamenti e la Russia vuole un cliente affidabile. E’ un’equazione davvero impossibile? Questo è ciò che la Finlandia sta cercando di verificare, in quanto la Finlandia e la Russia operano così ormai da molti anni. Nonostante un paio di rivoluzioni, il flusso di petrolio è rimasto regolare.

I russi hanno cominciato ad adottare un parere positivo sulla dimensione settentrionale, ma ora hanno dubbi riguardo alla nuova politica europea di vicinato, perché non vogliono essere paragonati ai paesi del sud o del nord del Sahara. La dimensione settentrionale deve diventare un forum importante per le questioni settentrionali.

L’accordo di partenariato e cooperazione deve essere riformato. Era già superato quando è entrato in vigore e, come ha affermato l’onorevole Poettering, vogliamo una Russia stabile e democratica che si sviluppi. La Russia non può essere costretta a farlo, tuttavia, e lo sappiamo tutti per esperienza. Durante la sua Presidenza, la Finlandia non si comporterà come l’ex Primo Ministro Berlusconi: vi sarà meno istrionismo e un po’ più di onestà.

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE).(FI) Signor Presidente, signor Primo Ministro, onorevoli colleghi, la Presidenza finlandese ravviverà un’Unione stanca. Questo, almeno, è ciò che noi finlandesi vogliamo credere. La storia dimostra che le presidenze dei piccoli paesi hanno spesso portato un soffio d’aria fresca. La brezza nordica è assai gradita. La sua freschezza rinvigorisce.

Una stretta e concreta cooperazione con la Russia è importante per l’intera Unione, sia in termini economici sia a livello politico. In quanto paese confinante, la Finlandia ha un interesse particolare ad avviare colloqui e compiere rapidi progressi. Nonostante la frontiera comune, la Finlandia non è un paese sospettato di promuovere i propri interessi a spese di una politica comune europea. Ci si attende un’azione concreta dalla Presidenza finlandese in materia di politica energetica, politica ambientale e, in particolare, cooperazione nella regione del Baltico sotto tutti gli aspetti.

In secondo luogo, vorrei sollevare la questione della trasparenza. Il Primo Ministro ha affermato che la trasparenza è essenziale. L’aspetto più importante in tema di trasparenza è l’accesso pubblico ai documenti, perché l’apertura delle riunioni a volte può essere ingannevole. Solo con la trasparenza la politica dell’Unione sarà comprensibile al pubblico e i cittadini e i responsabili delle politiche nazionali saranno in grado di seguirla; la possibilità di esercitare un controllo e l’obbligo di rendere conto sono importanti. L’Unione deve avere il sostegno e l’approvazione dei suoi cittadini e a tal fine la trasparenza, il controllo e la responsabilità democratica sono fattori importanti.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. TRAKATELLIS
Vicepresidente

 
  
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  Satu Hassi (Verts/ALE).(FI) Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Primo Ministro, mi spiace ma il suo approccio assomiglia più a quello di un funzionario pubblico prudente o di un apprendista che a quello di un leader, tanto meno visionario. In sostanza, la sua posizione consiste nel dar seguito a processi già ben avviati nell’Unione, il che è di vitale importanza, lo riconosco, ma non è sufficiente. Un leader deve far fronte alle sfide poste dagli sviluppi mondiali ed europei.

Lei ha a mala pena menzionato l’importanza del cambiamento climatico. Nell’elenco di priorità della Presidenza finlandese non si fa alcun accenno al cambiamento climatico, sebbene riguardi il futuro non solo dell’Europa, ma di tutta l’umanità. Davvero non è sufficiente elencare le riunioni in programma. Abbiamo bisogno di un approccio attivo e creativo da parte del Presidente dell’Unione. Altrimenti, di sicuro non vi sarà alcun accordo globale sul modo in cui continuare a proteggere il clima dopo Kyoto, cioè dopo il 2012, che è già abbastanza vicino. L’inclusione di nuovi paesi, in particolare, richiede un approccio totalmente diverso da quello che lei ha appena proposto.

Una delle maggiori sfide è la crescita esponenziale del flusso di profughi clandestini. Lei ha proposto soltanto controlli più efficaci delle frontiere, cooperazione di polizia e procedure di asilo. E’ davvero scoraggiante. L’Europa deve definire al più presto una politica d’immigrazione, in modo che le persone di altri paesi del mondo possano trasferirsi qui e lavorare in piena legalità. E’ sbagliato e crudele considerare gli immigrati poveri come lavoratori illegali privi di diritti.

Una sfida interna cui dobbiamo rispondere è la discriminazione nei confronti delle minoranze, per esempio gli omosessuali, e non sopporto il polverone che si è sollevato, in cui il Parlamento europeo è intervenuto in due occasioni quest’anno e ha chiesto alla Presidenza finlandese di fare qualcosa al riguardo. Lei non ha fatto osservazioni in proposito. Perché? Dov’è il suo approccio da leader? Intende portare avanti, in seno al Consiglio, la decisione adottata sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia?

Lei ha anche parlato di trasparenza, che è assai gradita, ma vi sono contraddizioni in ciò che afferma. In un primo tempo, la Finlandia ha detto che avrebbe promosso la trasparenza, ma sui quotidiani finlandesi del fine settimana lei afferma di non avere intenzione di aumentarla. Oggi ha parlato di mettere a punto servizi di ricerca su Internet. Qual è dunque la sua politica in materia di trasparenza? E’ solo un trucco tecnico o uno sviluppo della trasparenza nel processo decisionale stesso?

(Applausi)

 
  
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  Roberto Musacchio (GUE/NGL). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho già detto altre volte che finché non cambieremo l’opzione liberista, faticheremo ad uscire dalla crisi in cui l’Europa versa. E’ questa opzione che pregiudica gli obiettivi sociali e ambientali, che pure cerchiamo di assumere.

Prendiamo l’energia: essa non può essere considerata una merce come le altre, è il tema centrale del futuro, che richiede che si vada sulla strada di Kyoto e ben oltre, che si passi alle fonti rinnovabili, abbandonando quelle fossili, che non si corrano i rischi intollerabili del nucleare; che vi siano equità, solidarietà e non conflitti, guerre commerciali o addirittura, come accade, guerre militari; richiede un’altra visione dell’economia, della società, della politica, della democrazia.

L’Europa parla di comunità dell’energia ed è una buona idea, ma questa comunità, per esistere, ha bisogno delle suddette scelte, fatte insieme agli altri – dalla Russia, all’America meridionale, all’Africa – e non contro di essi.

Tra pochi giorni si svolgerà a San Pietroburgo il G8, e l’Europa – anche se per noi la sede è assai discutibile e inaccettabile – dovrà portarvi queste proposte, che si sintetizzano con il concetto di energia come bene comune del futuro.

 
  
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  Zbigniew Krzysztof Kuźmiuk (UEN).(PL) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Presidente della Commissione, nella discussione sul programma della Presidenza finlandese vorrei richiamare l’attenzione su un ostacolo significativo nelle relazioni tra l’Unione europea e la Russia.

La Finlandia, che ha sempre avuto buone relazioni con la Russia, deve compiere progressi almeno su due questioni. La prima è l’uso da parte della Russia delle forniture di combustibili come leve per esercitare un’influenza politica, sia sugli Stati membri, sia su altri paesi. La Russia, che vuole avere buone relazioni con l’Unione, deve porre fine a tali pratiche e questo è un impegno che l’Unione deve esigere al prossimo Vertice. In secondo luogo, la Russia ha presentato domanda di adesione all’Organizzazione mondiale del commercio, in seno alla quale l’Unione è un soggetto di primo piano, tuttavia blocca l’importazione di molti prodotti nei propri mercati, violando così le norme dell’OMC. Un esempio lampante è il divieto di importazione di prodotti alimentari polacchi imposto dalla Russia negli ultimi sette mesi. Sebbene la Polonia abbia eliminato tutti i motivi per cui tali esportazioni erano state bloccate, i russi non hanno soppresso le restrizioni. Alla luce di questa situazione, dovrebbe essere impossibile per i rappresentanti dell’Unione approvare l’adesione della Russia all’OMC, finché tale paese non si deciderà a risolvere la questione dell’accesso ai suoi mercati, compreso l’accesso dei prodotti di origine polacca.

Mi auguro che la Presidenza finlandese tenterà di risolvere le questioni che ho descritto.

 
  
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  Jens-Peter Bonde (IND/DEM).(DA) Signor Presidente, Primo Ministro Vanhanen, mio illustre collega in seno alla Convenzione, ritengo che il Primo Ministro Vanhanen sia stato coraggioso a proporre di avviare il processo di ratifica di un Trattato che dovrebbe essere morto e sepolto dopo i referendum in Francia e nei Paesi Bassi. Perché vi è ora una mancanza di coraggio in Finlandia? Perché non osa sottoporre la Costituzione a referendum? Il giorno stesso in cui gli abbiamo fatto visita a Helsinki, il Primo Ministro ha fatto firmare la Costituzione alla sua Presidente, sebbene lei sia contraria. Ciò è avvenuto appena poche ore dopo la divulgazione, da parte della televisione finlandese, dei risultati di un sondaggio secondo cui soltanto il 22 per cento dei finlandesi è favorevole alla Costituzione, mentre il 48 per cento è contrario. Ritengo che il Primo Ministro Vanhanen dovrebbe nascondersi dietro la sua toga.

Alla Convenzione, il Primo Ministro ha lavorato a favore della trasparenza, della democrazia e del ravvicinamento ai cittadini e ha sostenuto la richiesta di sottoporre la Costituzione a referendum in ogni Stato membro. Imponete l’indizione di referendum in ogni Stato membro come condizione di accettazione da parte della Finlandia, mettendo così in pratica la trasparenza che avete annunciato. Rendete tutti i documenti relativi all’intero processo legislativo disponibili sul sito Internet. Aprite tutte le riunioni al pubblico, a meno che la maggioranza dei paesi vi chieda attivamente di non farlo. Alla Convenzione, il Primo Ministro ha firmato di proprio pugno il progetto, così come tutti gli altri rappresentanti eletti presenti. Presentatelo alla prossima riunione del Consiglio dei ministri. Venti dei 25 governi hanno anch’essi apposto la firma. Il progetto può essere adottato dalla maggioranza semplice dei 25 Stati membri. Le promesse vanno mantenute. Invito il Presidente in carica del Consiglio finlandese a essere coraggioso e a tener fede alla propria firma. Sono certo che il Primo Ministro si farebbe solo nemici nel COREPER, il governo segreto dell’Unione. I cittadini di tutta Europa lo adorerebbero se fosse proprio lui ad aprire le porte chiuse di quest’Unione distante. Mi auguro che vi sarà qualcosa per cui ringraziarla a dicembre.

 
  
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  Alessandro Battilocchio (NI). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, parlo a nome del nuovo PSI. Concordo appieno con le priorità della Presidenza finlandese e, in particolare, con l’accento posto sul rilancio del ruolo delle nostre Istituzioni, tanto a livello europeo quanto a livello internazionale.

Sul primo aspetto, per quanto riguarda, cioè, il rapporto delle Istituzioni con i cittadini, molte sono le strategie che si possono intraprendere: dialogo, democrazia, dibattito, come propone la Commissione, sono senz’altro tra queste, ma trovo che tre azioni in particolare potrebbero veramente dare agli europei un segnale forte della nostra volontà politica: i) chiudere la fase di riflessione per rilanciare concretamente il processo costituzionale; ii) aumentare la trasparenza nel processo decisionale e, aggiungerei, amministrativo – a tale proposito ringrazio la Presidenza finlandese per l’impegno in questo senso, che, mi auguro, avrà risvolti concreti; iii) tentare di trovare una soluzione convincente e percorribile alla questione della doppia sede del Parlamento, problema che, di certo, non contribuisce all’immagine di efficienza ed attenzione che vogliamo dare ai nostri cittadini.

Sul piano internazionale, come il Primo Ministro Matti Vanhanen ha dichiarato, l’UE è una comunità di valori e il suo punto di partenza è la pace e la stabilità. Uno degli impegni che l’UE si è assunta agli occhi della Comunità internazionale, è la promozione di tali valori anche all’esterno delle sue frontiere. Spero, quindi, che il Consiglio sappia appoggiare le richieste che verranno dal Parlamento in questo senso, per quanto riguarda gli strumenti che dovranno finanziare la cooperazione internazionale e la promozione della democratizzazione e dei diritti umani. Anche in questo settore è, infatti, importante garantire un impegno forte, coerente ed efficace e, ancora una volta, trasparenza nelle decisioni e nell’implementazione per assicurare alle nostre azioni la dovuta credibilità.

 
  
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  Timothy Kirkhope (PPE-DE).(EN) Signor Presidente, vorrei innanzi tutto esprimere i migliori auguri al Primo Ministro all’inizio del suo lavoro. Nel suo profilo fornito dal Financial Times questa settimana, si afferma che ha costruito da solo la propria casa e che ama il giardinaggio. Con una persona con un approccio alla vita tanto concreto, sono certo che la Presidenza sarà molto concreta.

La nuova Presidenza intende promuovere un’Unione trasparente ed efficace. I conservatori britannici sostengono da molti anni la causa della trasparenza e dell’apertura. L’apertura al pubblico delle riunioni del Consiglio, nonostante i grossolani tentativi del nuovo ministro degli Esteri britannico di preservare la segretezza, è un passo nella giusta direzione. Intendiamo rimanere vigili e garantire che la lettera e lo spirito dell’apertura siano osservati nei prossimi mesi. Accolgo con favore anche l’intenzione della Presidenza di valutare gli effetti della legislazione e renderla più chiara. Abbiamo sostenuto a lungo l’esigenza di svolgere valutazioni adeguate riguardo all’effettiva necessità di alcuni atti legislativi. A mio parere, il presupposto di partenza dovrebbe sempre essere contrario a legiferare.

Si dovrebbero svolgere adeguate valutazioni d’impatto anche prima di adottare nuove normative e mi auguro che la Presidenza compia progressi in materia di minore legislazione e minore regolamentazione, quale elemento essenziale del programma di riforma che vorrei fosse messo a punto in Europa.

Accolgo con favore la promozione di un approccio collegiale della Presidenza. E’ senz’altro sensato che due o tre presidenze entranti si riuniscano per concordare le priorità e adottare piani sulla base di un programma a più lungo termine. Le politiche avviate e interrotte nell’arco di sei mesi spesso non funzionano quando si ha bisogno di una pianificazione e di una riforma a lungo termine.

Mi auguro che la Presidenza opererà in stretta collaborazione con il Presidente Barroso sul programma di riforma economica. Non vi è spazio per l’autocompiacimento. Lo stimolo a rendere l’Europa più competitiva non comincia e finisce con le conclusioni dei Vertici. La necessità di riforma è più che mai urgente e mi auguro che la Presidenza sosterrà il tipo di programma di liberalizzazione e di riforma economica che chiediamo da tempo.

Infine, è possibile risolvere una volta per tutte la vexata quaestio della sede del Parlamento?

 
  
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  Hannes Swoboda (PSE).(DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Presidenza del Consiglio finlandese – come il Primo Ministro Vanhanen ha dimostrato anche oggi – ha adottato un’impostazione molto equilibrata e, anche se a volte si esprime con eccessiva freddezza, posso dire che, se penso ai problemi che dovrà risolvere, la situazione di tanto in tanto si surriscalderà non poco.

Un problema cui avete accennato sia lei sia il Presidente della Commissione è la questione della Turchia. Lei sa che per noi l’avvio dei negoziati con la Turchia e i progressi di tali negoziati sono questioni molto serie, ma sa anche che insistiamo sull’assoluta necessità che la Turchia rispetti i suoi obblighi giuridici. Parallelamente ma indipendentemente da questo, auspichiamo tuttavia – ed è utile che anche il Commissario Rehn sia presente in Aula – che si faccia tutto il possibile per offrire alla popolazione turca di Cipro Nord una possibilità di realizzare il suo desiderio di avvicinarsi all’Unione europea e che anche il governo cipriota faccia tutto il possibile per aprire nuove vie e nuovi canali onde promuovere una nuova fiducia tra i due gruppi etnici.

Se riuscirà a fare entrambe le cose, cioè garantire che la Turchia rispetti i suoi obblighi giuridici e che al tempo stesso si compiano progressi a Cipro, sarà un vero trionfo.

Per passare all’Europa sudorientale, posso solo confermare che vorremmo anche noi che lei adottasse nuove misure per indicare a tutti – compresi i serbi – una via verso l’Europa in questa fase molto difficile.

In terzo luogo, vorrei parlare della Russia. E’ giusto che lei ponga la questione energetica e la Russia in cima al suo ordine del giorno.

Vi sono due cose cui attribuiamo grande importanza. In primo luogo, per quanto riguarda l’energia, è necessario definire un quadro giuridicamente vincolante tra la Russia e l’Unione europea e, se non sarà la carta dell’energia – riguardo alla quale il Presidente Barroso ha annunciato nuove iniziative – dovrà essere un altro quadro giuridicamente vincolante, trasparente e valido per entrambe le parti.

In secondo luogo, è di vitale importanza che la Russia adotti una politica di vicinato analoga a quella dell’Europa. Abbiamo entrambi interessi nei confronti dei nostri vicini comuni, ma, mentre noi facciamo offerte, la Russia invece spesso esercita pressioni politiche. Mi auguro che lei riesca a far sì che anche Mosca faccia offerte ai suoi vicini. In tal modo, potremmo competere sulla base delle offerte e non vi sarebbero offerte da una parte e pressioni politiche dall’altra.

(Applausi)

 
  
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  Karin Riis-Jørgensen (ALDE).(DA) Signor Presidente, ho una richiesta per lei, Primo Ministro Vanhanen, ora che il suo lavoro sull’estensione delle competenze dell’Unione sarà portato avanti. Sostengo pienamente la sua proposta di modificare la cooperazione in materia giuridica in modo da adottare le decisioni a maggioranza qualificata. Ciò significherebbe intensificare davvero i nostri sforzi congiunti nella lotta contro il terrorismo e contro l’orribile tratta delle donne. Come ho detto, ho una richiesta da rivolgerle, Primo Ministro Vanhanen, da liberale a liberale, per così dire. Si accerti che non finiremo su una china pericolosa. Vi sono molti segnali preoccupanti. Gli esempi comprendono i casi riguardanti la protezione dei dati, la consegna delle liste dei passeggeri, i voli della CIA e il caso più recente riguardante la società SWIFT, che ha permesso alle autorità americane di controllare i trasferimenti bancari europei. Dobbiamo essere vigili e garantire che le nostre libertà fondamentali non siano violate e che i nostri diritti non siano lesi illecitamente ai fini della lotta al terrorismo. Con questo intendo che non dobbiamo compromettere indebitamente la nostra libertà ai fini della nostra sicurezza. Bisogna garantire il giusto equilibrio. La invito quindi a tenerne conto quando si metterà al lavoro. Lavori bene, e con solerzia!

(EN) Presidente Barroso, da piccolo paese a piccolo paese: buona partita per stasera e che vinca il migliore!

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE).(EN) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, in veste di rappresentante di nazioni prive di Stato dell’Alleanza libera europea, come la Scozia, il Galles e la Catalogna, segnalo che la Finlandia, oltre a guidare l’Unione e festeggiare il centenario dell’indipendenza riconquistata, è stata la prima nazione al mondo a concedere pieni diritti politici alle donne. Mentre sempre più paesi di piccole dimensioni, come la Catalogna, il Montenegro e il mio paese, la Scozia, cercano di riaffermare il loro diritto all’indipendenza, guardiamo alla Finlandia e ad altri piccoli Stati membri dell’Unione come modelli di comportamento.

Accolgo il suo impegno dichiarato a favore della trasparenza e della sussidiarietà. Tuttavia, per ridare davvero credibilità all’Unione europea, come entrambi vogliamo, dobbiamo fare di più, non limitarci a riproporre il testo attuale della Costituzione. La credibilità dell’Unione in Scozia, per esempio, non migliorerà se la disastrosa politica comune della pesca sarà consolidata. La dispendiosa migrazione che dobbiamo fare ogni mese a Strasburgo non aiuta.

Mi compiaccio altresì dell’intenzione dichiarata del Presidente in carica del Consiglio di svolgere consultazioni sulla Costituzione, ma non dobbiamo consultarci solo tra noi in seno alle Istituzioni, dobbiamo consultare anche i cittadini e prendere atto di ciò che dicono.

 
  
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  Tobias Pflüger (GUE/NGL). (DE) Signor Presidente, dopo la Presidenza austriaca, con i finlandesi la Presidenza del Consiglio è esercitata per la seconda volta da uno Stato membro neutrale, o forse dovrei dire formalmente neutrale, perché, se esamino il programma della Presidenza finlandese in materia di politica estera, in particolare di politica militare, la situazione è identica a prima e, per certi versi, persino peggiore. Con il fine ufficiale di garantire la sicurezza durante le elezioni, 2 000 soldati dell’Unione saranno inviati in Congo. Tuttavia sappiamo – e lo sa anche il ministro della Difesa tedesco – di che cosa si tratti in realtà. In realtà si tratta di salvaguardare gli interessi economici della Germania e dell’Unione europea e ora – o così interpreto i programmi – il Sudan sarà il prossimo paese a beneficiare di questo trattamento, questa volta con la partecipazione della NATO.

L’Unione s’imbarca continuamente in nuove avventure militari, fatto che considero rovinoso. Il gruppo di combattimento dovrà entrare in servizio durante la Presidenza finlandese – un aspetto che considero problematico – e purtroppo si continua a insistere sul Trattato costituzionale, anche se è stato dichiarato morto. Perché non ci rinunciamo una buona volta? La esorto a invertire la rotta e impegnarsi a favore di un’Europa realmente civile, in cui non si spendano più miliardi di contributi versati dai cittadini per la militarizzazione, e ad agire come uno Stato veramente neutrale.

 
  
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  Bastiaan Belder (IND/DEM).(NL) Il dibattito sul futuro dell’Europa richiede una Presidenza ambiziosa e risoluta nella seconda metà del 2006, ma la presentazione di stamattina mi fa temere il peggio. Permettetemi di cominciare dall’ambizione, o dalla mancanza di ambizione. La critico perché rimane attaccato alla Costituzione europea respinta. Così facendo, lei, il Presidente finlandese, impedisce l’avvio di un dibattito nuovo e ambizioso sul futuro dell’Unione europea.

Tuttavia, questo non è l’unico problema. La Presidenza finlandese, che sbandiera il suo impegno a favore della trasparenza, tiene l’Europa dolorosamente divisa. Pur sapendo che il testo della Costituzione due volte respinta dovrebbe almeno essere modificato, lei ha intenzione di ratificare la Costituzione europea durante la sua Presidenza. In che modo possiamo giustificare questa decisione di fronte ai cittadini e, più specificamente, ai cittadini olandesi?

Sono preoccupato anche per la sua mancanza di fermezza. Tirerà davvero avanti la baracca da solo, in attesa del Cancelliere Merkel? Quanto è risoluta una Presidenza che, tramite un’intervista rilasciata alla Süddeutsche Zeitung dal suo ministro degli Affari esteri, sin dal 1° luglio afferma di non aspettarsi granché dal ciclo di consultazioni con gli Stati membri?

Raramente ho il piacere di concordare con le analisi dell’onorevole Leinen, presidente della commissione per gli affari costituzionali. Tuttavia, condivido il suo parere secondo il quale il Consiglio sta trasmettendo un messaggio ambiguo. La Presidenza finlandese deve scegliere inequivocabilmente tra la Costituzione respinta e un nuovo quadro per il Trattato. La mia preferenza, tra l’altro, andrebbe alla seconda e più ambiziosa opzione. Invito quindi la Presidenza finlandese a mostrare l’ambizione e la fermezza richieste.

 
  
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  Ryszard Czarnecki (NI).(PL) Signor Presidente, sono lieto che il Primo Ministro finlandese oggi abbia parlato di Istituzioni europee più efficaci. E’ una questione importante in un momento in cui l’Unione europea si trova di fronte a un bivio. A mio parere, non dovremmo limitare le competenze del Consiglio, ma aumentare quelle del Parlamento europeo, quale organismo eletto dai cittadini, e limitare le competenze della Commissione, sulla cui elezione i cittadini non hanno voce in capitolo. Mi compiaccio che la Presidenza finlandese sostenga l’idea di aumentare la trasparenza nelle Istituzioni europee, perché si tratta di un elemento essenziale.

Sono lieto che la Presidenza abbia espresso un giudizio positivo sull’ultimo allargamento dell’Unione. Ritengo che nei prossimi sei mesi si creerà un clima favorevole alla prossima graduale e ragionevole espansione delle strutture dell’Unione. Quando il Presidente del Consiglio parla della necessità di rafforzare la competitività europea, mi auguro che non siano solo parole e che il Consiglio traduca questa promessa in azioni concrete, per esempio nel settore dei servizi, e che si ponga fine a tutte le restrizioni imposte in questo campo dalla deprecata direttiva sui servizi.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE-DE).(FR) Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Commissione, onorevoli colleghi, la sua posizione, Primo Ministro Vanhanen, non è delle più facili, tra una Presidenza austriaca che ha ottenuto risultati rispettabili e una Presidenza tedesca che suscita sin d’ora grandi aspettative. Questa posizione soffocante vi avrebbe dovuto rendere più determinati a osare, per far sì che la Finlandia sia la Presidenza dell’invenzione concreta e del progresso duraturo.

Purtroppo, anziché stupirci, ci avete deluso. Nel suo discorso mancava l’anima. Ci è stato offerto un catalogo, un guazzabuglio di idee in cui lei si è premurato di non dimenticare il benché minimo aspetto della politica europea, ma non è questo che ci attendiamo da lei. Vogliamo azioni concrete.

Le farò alcuni esempi: lei dovrebbe preoccuparsi del costo delle chiamate all’estero da un telefono cellulare, che penalizza molti europei. Dovrebbe anche sostenere seriamente la realizzazione del progetto Galileo. Ciò che ci attendiamo da lei è che usi la sua influenza in seno al Consiglio per favorire uno sviluppo più attivo della cooperazione giudiziaria e di polizia.

Lei ha anche un altro compito, quello del finanziamento dell’Unione europea, perché finora essa non è stata in grado di dotarsi di un bilancio. Il Consiglio non è stato in grado di dotarsi di un bilancio all’altezza delle ambizioni annunciate dall’Unione europea.

Sarebbe un vero peccato se dovessimo riprendere il leitmotiv “non possiamo più avanzare, il Consiglio blocca la strada”. Nondimeno, perché non ci rende partecipi della sua esperienza con una vera politica forestale? Il legno è una risorsa rinnovabile e risponde a criteri interessanti per l’Europa nel contesto del cambiamento climatico. Lei ha parlato di energia, ma ciò che le chiediamo è di essere forte: forte di fronte alla Russia, perché la Russia comprende solo i rapporti di forza. Inoltre, quando si parla di frontiere dell’Europa, ascolti il Parlamento europeo, che si preoccupa di tenere conto della capacità di assorbimento dell’Unione europea.

Per concludere, e questa sarà forse l’unica nota positiva del mio intervento, vorrei esprimere il mio sostegno alla volontà dichiarata del suo governo di mostrare più fermezza nei confronti della Turchia sulla questione cipriota, perché l’invasione turca è l’unico ostacolo alla riunificazione dell’isola. Come può vedere, può fare molto perché la sua Presidenza non sia una presidenza all’insegna dell’immobilismo.

 
  
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  Gary Titley (PSE).(EN) Signor Presidente, saluto la Presidenza finlandese, che presumo sarà esercitata con la tipica efficienza e professionalità finlandese. La Finlandia ha molto da insegnarci, in particolare riguardo all’importanza degli investimenti nell’istruzione di alta qualità e anche al modo in cui garantire l’equilibrio tra efficienza economica e giustizia sociale.

Accolgo con favore il discorso del Presidente in carica del Consiglio, che si riassume in tre punti. Al momento il Consiglio ha tre priorità: azione, azione e azione. I cittadini non amano i processi, amano i risultati, e noi saremo giudicati in base ai nostri risultati.

Venerdì, nel Regno Unito, commemoreremo l’anniversario dei terribili attentati del 7 luglio 2005, quando 52 nostri cittadini persero la vita in un attacco terroristico. Ricordo bene la compassione e la solidarietà espressami dai colleghi in seno al Parlamento europeo l’anno scorso, e anche la solidarietà espressa ai deputati spagnoli l’anno prima, all’epoca degli attentati a Madrid. I nostri cittadini si attendono che l’Europa garantisca la loro sicurezza.

Vi fu un altro attentato il 21 luglio, che per fortuna fallì. Tuttavia, grazie al mandato di arresto europeo, uno dei sospettati fu ricondotto nel Regno Unito dall’Italia nell’arco di poche settimane. Questo è precisamente il tipo di azione che i nostri cittadini si attendono. Dobbiamo garantire una migliore cooperazione in materia di sicurezza. Dobbiamo conseguire risultati anche nel migliorare la sicurezza in generale. Vi sono ancora grandi carenze nelle nostre capacità di gestione delle crisi. Ciò è dovuto al fatto che gli Stati membri dicono che interverranno, ma poi non mantengono la parola. Far sì che gli Stati membri tengano fede alle loro promesse deve essere la nostra priorità assoluta.

Analogamente, riguardo all’immigrazione, dobbiamo dotarci di una politica giusta ed efficace che colleghi lo sviluppo all’immigrazione e renda le nostre frontiere molto più sicure. Per quanto riguarda l’energia, dobbiamo riconoscere che esiste un mercato unico e comportarci di conseguenza. Dobbiamo portare avanti l’intero programma relativo al mercato unico, che è ancora troppo incompleto.

Mi compiaccio del suo impegno a favore di una migliore regolamentazione, signor Presidente in carica del Consiglio, ma, come ha sentito oggi, il meglio che si possa fare per migliorare la regolamentazione è porre fine al vagare del Parlamento europeo per l’Europa, in modo che possa concentrarsi sulla legislazione.

 
  
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  Kyösti Virrankoski (ALDE).(FI) Signor Presidente, ringrazio il Primo Ministro Matti Vanhanen per la sua presentazione esauriente. In particolare, vorrei associarmi alla sua preoccupazione riguardo alla giustificazione dell’esistenza dell’Unione, la sua legittimità.

La vera e propria sconfitta del Trattato costituzionale nei referendum non riflette tanto l’immenso controllo che i cittadini hanno sulla legislazione, quanto la diffidenza e la sfiducia che provano nei confronti dell’Unione europea. Hanno buoni motivi. L’enorme mole della legislazione europea, con tutti i suoi meticolosi dettagli, l’immensa e inefficace burocrazia e il livello del tutto sproporzionato di controllo e vigilanza rendono l’Unione detestabile. Questo è il motivo per cui la promessa del Primo Ministro di investire più tempo ed energie nel miglioramento della legislazione è particolarmente importante. Concordo con il Primo Ministro Vanhanen sul fatto che l’Unione deve concentrarsi sull’essenziale e lavorare in modo efficace. Per quanto riguarda il Trattato costituzionale, la Finlandia ha una splendida occasione per prendere l’iniziativa e dar prova di leadership reale, avviando le consultazioni per stabilire fino a che punto si possa portare avanti il Trattato e che cosa debba contenere.

Per avere successo nel contesto della concorrenza globale, l’Unione deve diventare più competitiva. La ricerca, lo sviluppo di prodotti e la formazione sono elementi fondamentali. Mi auguro che la Presidenza riesca a introdurre la legislazione e i programmi al più presto, in modo che si possa cominciare a utilizzare le scarse risorse offerte dal quadro finanziario.

Vorrei infine accennare all’agricoltura, anche se non figura specificamente nel programma. Nella pratica, è l’unico settore in cui l’Unione regolamenta il livello di reddito dei privati cittadini. Anche il nostro maggiore settore industriale, l’industria alimentare, dipende da essa. Confido nel fatto che la Presidenza saprà proteggere la nostra agricoltura nei negoziati dell’OMC, nei quali subisce furibondi attacchi. Al tempo stesso, auspico che le condizioni essenziali per un’agricoltura sostenibile e competitiva siano garantite in tutta Europa, incluse le regioni periferiche, in conformità delle decisioni del Consiglio europeo.

Auguro al mio paese, la Finlandia, il massimo successo durante la sua Presidenza.

 
  
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  Diamanto Manolakou (GUE/NGL).(EL) Signor Presidente, non vi è alcun bisogno di illudersi che qualcosa cambierà durante la Presidenza finlandese. Nei prossimi sei mesi, essa continuerà ad attuare la stessa politica reazionaria, contro il movimento di base, e a militarizzare l’Europa, come il suo programma conferma.

La sua prima priorità è la cooperazione per resuscitare la Costituzione europea, anche se è stata censurata e respinta dalla popolazione della Francia e dei Paesi Bassi.

Promozione della competitività per aumentare la redditività del capitale eurounificante, tramite lo sfruttamento sempre più vessatorio dei lavoratori.

Agevolazioni fiscali per il capitale e nuove tasse per i lavoratori, nel quadro dello sviluppo di normative europee.

Libro verde sul diritto del lavoro, al fine di abolire ogni diritto giuridico conquistato dal movimento dei lavoratori attraverso le sue lotte.

Quanto alle relazioni con la Russia, esse sono il tanto ricercato contrappeso alla concorrenza con gli Stati Uniti.

Tuttavia, particolarmente offensive sono le pressioni che la Presidenza finlandese afferma di prepararsi a esercitare sugli Stati membri affinché siano avviati scambi commerciali diretti con Cipro Nord occupata, ignorando la presenza di un esercito di occupazione e lo pseudo Stato de facto al fine di soddisfare le richieste inaccettabili della Turchia.

Non dobbiamo permetterlo. Sosterremo ogni azione intrapresa dal movimento dei lavoratori contro questa politica.

 
  
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  Ville Itälä (PPE-DE).(FI) Signor Presidente, in recenti dibattiti ho sentito due descrizioni della Presidenza finlandese. La prima è che, se l’Unione non regredirà nei prossimi sei mesi, la Presidenza finlandese sarà stata un successo. La seconda è che il compito principale della Finlandia sarà preparare la prossima Presidenza tedesca.

Non è così, tuttavia: la Finlandia ha molto di più da offrire all’Europa e agli europei. Le priorità particolarmente importanti, la Russia e l’energia, sono settori in cui la Finlandia ha grande esperienza. E’ su queste questioni che l’Unione deve compiere il maggiore passo avanti. Non abbiamo alcuna politica comune sulla Russia e non possiamo negoziare con la Russia su un piano di parità finché non avremo adottato tale politica.

Signor Primo Ministro, lei ha giustamente affermato che in seno al Parlamento vi sono molte questioni aperte, che devono essere debitamente portate a termine. Esse comprendono la normativa REACH e il regolamento finanziario, e molte altre questioni che rappresentano i piccoli passi che aiuteranno l’Unione a procedere.

Lei ha anche parlato dell’allargamento, che considero una delle questioni più importanti, nonché un’immensa sfida. In realtà è impossibile portare avanti allo stesso tempo l’allargamento, troppo veloce e contrario alla volontà dei cittadini, e la Costituzione. La questione della Romania e della Bulgaria sarà affrontata durante la Presidenza finlandese ed è importante dimostrare ai cittadini che i criteri sono soddisfatti. E’ evidente che dobbiamo continuare a sottolinearne l’importanza, soprattutto per quanto riguarda la Turchia. I criteri devono essere rispettati, perché i cittadini abbiano fiducia nell’Unione.

Più di ogni altra cosa, i cittadini si attendono fatti e prospettive. Il vecchio progetto con cui si motivava l’esistenza dell’Unione non è più sufficiente per i nostri cittadini. Di conseguenza, è ora di definire una nuova idea comune e definitiva di ciò che l’Unione europea sarà tra 10 o 20 anni. Questa a mio parere è la questione sulla quale la Presidenza finlandese dovrebbe assolutamente cominciare a lavorare. Di sicuro non si giungerà a una conclusione, ma è importante cominciare a lavorarci, per far sì che le relazioni tra i cittadini e le Istituzioni dell’Unione proseguano in uno spirito positivo.

(Applausi)

 
  
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  Poul Nyrup Rasmussen (PSE).(EN) Signor Presidente, il Presidente in carica del Consiglio è famoso in Finlandia per la cooperazione e il consenso. Mi auguro sinceramente, signor Primo Ministro, che quando incontrerà le parti sociali al Vertice sociale di ottobre, lei compirà progressi reali, perché non si possono compiere progressi in termini di ricchezza e di valori degli Stati membri dell’Unione europea senza un’ampia cooperazione fondata sul consenso.

Signor Presidente in carica del Consiglio, quando si parla di “flessicurezza” – e sono lieto che lei e il Presidente Barroso l’abbiate assunta come importante base per la cooperazione – è estremamente importante che non si tratti solo di flessibilità, come vorrebbe il Primo Ministro de Villepin in Francia, ma di flessibilità e di sicurezza in una versione moderna, combinata e globalizzata. Ciò si può fare solo in cooperazione con le parti sociali, e mi auguro che lei assuma la guida in questo processo. Lei ha tutti i requisiti necessari per farlo e sono certo che lo farà.

Come ho rilevato stamattina, la seconda richiesta che le rivolgo è di condurre la lotta contro la criminalità, il terrorismo e la tratta di esseri umani. Poiché ha rilanciato la Presidenza finlandese a Tampere, è giunto il momento di trasformarla in realtà. Mi auguro che, utilizzando la clausola passerella, la Presidenza finlandese si concluda con un risultato molto chiaro per tutti i nostri cittadini.

 
  
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  Alexander Lambsdorff (ALDE).(DE) Signor Presidente, Primo Ministro Vanhanen, signor Presidente della Commissione, ritengo che il governo finlandese abbia adottato le giuste priorità. Diciamo “sì” al rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune, compresa una politica di sicurezza di più alto profilo. Diciamo “sì” all’intensificazione della concorrenza e al miglioramento della trasparenza nella legislazione europea. Diciamo “sì” anche a un dibattito sereno nell’ambito del processo costituzionale, come il Primo Ministro senza dubbio prevede per la Presidenza del suo paese. Come può vedere, noi parlamentari del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa abbiamo grande fiducia nel successo della Presidenza finlandese.

Tutto questo, tuttavia, avviene nel contesto delle recenti dichiarazioni del Primo Ministro in seno al parlamento finlandese, il quale ha affermato che l’Unione non ha più un nucleo comune e che si formano invece coalizioni in funzione dei singoli casi. L’interesse comune europeo diventa secondario rispetto alla cooperazione intergovernativa caso per caso. Ci auguriamo che faccia qualcosa per l’interesse comune europeo, per il nucleo europeo, e sia quindi d’esempio anche per la successiva Presidenza tedesca.

 
  
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  Othmar Karas (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo vinto i mondiali di calcio, ma l’Unione europea è di nuovo all’attacco anche a livello politico, sta ottenendo un successo collettivo e ha nuovamente rafforzato i suoi obiettivi comuni. Chiedo al Presidente in carica del Consiglio di essere un capitano forte per la squadra del Consiglio e di intensificare il lavoro di squadra con i suoi omologhi. La cooperazione con il Parlamento, per esempio, è uno dei motivi del successo della Presidenza austriaca. Lo invito a seguire questo corso e continuare a rafforzare la cooperazione e la partecipazione dei parlamentari.

La cooperazione con il Parlamento non è identica alla cooperazione con i parlamenti nazionali. Siamo partner del Consiglio, siamo colegislatori, non solo i suoi controllori. Siamo alla pari con il Consiglio, la nostra controparte è il Consiglio, non i parlamenti nazionali.

In secondo luogo, riguardo alla trasparenza, chiedo al Presidente in carica del Consiglio di garantire che questo motto diventi una realtà legislativa, in quanto la trasparenza è la premessa essenziale per porre fine al doppio gioco tra politica nazionale ed europea. Gli chiedo di garantire che tutti i cittadini degli Stati membri siano a conoscenza della trasparenza del Consiglio nel suo ruolo di legislatore, di pubblicizzare la trasparenza e di offrire a EuroNews uno spazio nei palinsesti di tutte le emittenti pubbliche.

In terzo luogo, nel contesto dell’allargamento, l’unico modo di ispirare fiducia è osservare le norme e garantire la coerenza nei nostri negoziati. Se il Protocollo di Ankara non sarà attuato, i negoziati di adesione con la Turchia dovranno essere interrotti. Raccomando al Presidente in carica del Consiglio di seguire gli esempi dell’allargamento della zona dell’euro e delle discussioni sull’allargamento svoltesi negli ultimi sei mesi.

Per questo motivo, chiedo al Presidente della Commissione di chiarire la sua affermazione sulle condizioni essenziali per l’allargamento, che può essere tecnicamente corretta, ma dal punto di vista politico ha creato confusione. Quando diciamo che Nizza non è sufficiente, dobbiamo chiarire che, prima di poterci imbarcare nel prossimo importante allargamento – cioè l’adesione della Croazia – abbiamo bisogno di un nuovo Trattato costituzionale.

Infine, vorrei invitare il Presidente in carica del Consiglio ad adoperarsi affinché si ottengano risultati per quanto riguarda la direttiva sui servizi, la direttiva sull’orario di lavoro, la direttiva “Televisione senza frontiere” e i pagamenti transfrontalieri.

 
  
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  Enrique Barón Crespo (PSE).(ES) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Presidente della Commissione, onorevoli colleghi, nel mio intervento affronterò tre punti del suo discorso e aggiungerò una sfida.

In primo luogo, accolgo con favore il fatto che il governo finlandese, assumendo la Presidenza, tenga fede alla parola data ratificando la Costituzione, che è ora sostenuta dalla maggioranza degli Stati e dei popoli europei. E’ un fatto cui va dato risalto, perché siamo tutti d’accordo sulla sua necessità, non solo per l’allargamento, ma anche per poter funzionare.

In secondo luogo, per quanto riguarda la questione della sicurezza e della lotta al terrorismo, vorrei ringraziarla per il sostegno espresso da lei e da altri membri del Consiglio europeo all’inizio del processo di superamento della violenza e di conseguimento della pace nel mio paese, la Spagna.

In terzo luogo, vorrei ricordare che il processo di creazione di una politica di immigrazione comunitaria – lei ha segnalato il caso delle isole Canarie – è cominciato a Tampere e dobbiamo tentare seriamente di accelerarlo.

Infine, signor Presidente in carica del Consiglio, la settimana scorsa ho avuto l’occasione di incontrare a Ginevra Paula Lehtomäki, ministro del Commercio estero e dello Sviluppo, ai negoziati del ciclo per lo sviluppo di Doha. Tali trattative costituiscono una sfida molto importante la cui forma concreta dovrà essere definita dalla Presidenza finlandese. Ritengo che tale questione debba avere un posto di primo piano nel programma, al fine di salvaguardare il nostro futuro e di assumerci le nostre responsabilità.

 
  
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  Sarah Ludford (ALDE).(EN) Signor Presidente, sono rassicurata dalla ferma decisione del Primo Ministro di concentrarsi sui Balcani e promuovere i loro progressi verso l’Unione. Signor Primo Ministro, so che si tratta di un progetto europeo e non finlandese, ma lei è in una posizione particolarmente favorevole con il suo ex Presidente Ahtisaari, che ha partecipato ai negoziati sullo statuto del Kosovo, e il suo ex assistente, Olli Rehn, ora Commissario per l’allargamento. L’Unione ha la grande responsabilità di trovare un equilibrio tra l’incoraggiamento, come nel caso dell’agevolazione dei visti che discuteremo stasera, e le pressioni, per esempio per la consegna all’Aia di persone sospettate di aver commesso crimini di guerra, in particolare per quanto riguarda la sfida in Kosovo. Sono rassicurata dall’energia che dedica alla questione.

In secondo luogo, l’Unione funziona male nel settore della giustizia, degli affari interni e dei diritti umani. Da un lato, vi sono i ritardi e l’indebolimento delle misure dovuti al veto nazionale. Quasi cinque anni dopo aver adottato una legge antiterrorismo a livello di Unione, alcuni Stati membri non la hanno ancora attuata. Dall’altro lato, siamo pieni di retorica sui diritti umani, facciamo sermoni ai paesi terzi, ma esistono indizi credibili di complicità da parte di molti paesi dell’Unione nella consegna illegale e nella tortura di sospetti. Non condanniamo i terroristi, ma nel migliore dei casi siamo passivi riguardo alle violazioni dei diritti umani nella lotta al terrorismo. E’ una miscela tossica e le chiedo di esaminare le discrepanze e le contraddizioni in questo ambito.

 
  
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  João de Deus Pinheiro (PPE-DE).(PT) Signor Presidente in carica del Consiglio, ritengo che il suo programma sia chiaro, pragmatico e credibile, il che non si può dire di tutte le presidenze. Tra le sue priorità, ve ne sono alcune che consideriamo essenziali, tra cui la questione della Russia e dell’energia. Dobbiamo essere chiari sulla questione russa. Non ha senso negoziare con la Russia solo sulla questione energetica. La Russia è un partner estremamente importante e dobbiamo coinvolgerla negli affari internazionali, perché in tal modo potremo anche esercitare un’influenza sulla situazione dei diritti umani e della democrazia in tale grande paese.

Un’altra priorità che lei ha proposto, sulla quale concordiamo, è l’Europa dei risultati. E’ un obiettivo sul quale il Presidente della Commissione ha insistito e per il quale si è battuto, nonostante le difficoltà con la Costituzione. L’Europa dei risultati è strettamente legata alla crescita e all’occupazione. Va detto che il metodo intergovernativo adottato per la strategia di Lisbona ha dato risultati mediocri e deludenti. La Commissione deve essere dotata di competenze e risorse adeguate per definire una tabella di marcia per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro, così come abbiamo fatto per il mercato interno e per la moneta unica. Il sistema attuale non funziona e continuerà a deludere i nostri cittadini.

Infine, signor Presidente in carica del Consiglio, la riflessione sull’Europa nel 2020 da lei proposta è molto gradita. Dobbiamo cominciare sin d’ora a pensare all’Europa che vogliamo in futuro ed è per questa prospettiva pragmatica, aperta e possibilmente trasparente che ho fiducia nella Presidenza finlandese. Mi auguro, al termine della Presidenza, di potermi congratulare con lei.

 
  
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  Edite Estrela (PSE).(PT) Non intendo giocare in attacco. Lascerò che sia la nazionale portoghese a farlo stasera, e spero vinca contro la Francia. Signor Presidente del Consiglio, lei ha affermato che viviamo in un’epoca di sfide: le sfide della globalizzazione, le sfide climatiche, le sfide demografiche, eccetera, e che dobbiamo guardare al futuro con coraggio. Siamo d’accordo. La strategia di Lisbona ci aiuterà a rispondere a tali sfide e a realizzare il triangolo della conoscenza di cui ha parlato il Presidente Barroso.

La strategia di Lisbona è il miglior strumento a nostra disposizione per modernizzare l’economia europea, creare nuovi posti di lavoro e garantire la coesione sociale. In altre parole, più Europa e un’Europa migliore. La Finlandia è un esempio di successo della competitività economica basata sulla conoscenza e sull’innovazione, un esempio brillante di modernizzazione e progresso. La Presidenza finlandese è quindi in ottima posizione e ha la grande responsabilità di dare impulso all’agenda di Lisbona. Vorrei sapere se la Presidenza finlandese è disposta a farlo. La seconda questione riguarda la politica in materia di parità tra uomini e donne. Anche in questo ambito la Finlandia ha responsabilità specifiche. Quali misure concrete intende proporre al Consiglio per promuovere la parità tra uomini e donne a tutti i livelli?

 
  
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  József Szájer (PPE-DE).(HU) Signor Presidente, come ultimi Stati membri ad avere aderito all’Unione europea, abbiamo imparato molto dalla Finlandia e da lei personalmente. La sua esperienza del processo di adesione è recente, motivo per cui abbiamo grande fiducia nel fatto che la sua Presidenza sarà sensibile alle preoccupazioni e ai problemi associati all’integrazione. In realtà, la data di adesione, due anni fa, segna solo l’inizio. Dobbiamo continuare a lottare per ottenere lo stesso trattamento, pari diritti nell’Unione europea e le stesse norme, dopo tutto, la grande impresa storica di riunificare l’Europa e tentare di mettersi alla pari è un processo lungo.

Ciò è chiaramente evidenziato dal dibattito sulla direttiva sui servizi o sull’adesione della Lituania alla zona dell’euro, che fornisce una chiara indicazione delle attuali incertezze e, purtroppo, della sfiducia nei confronti dei nuovi Stati membri, cui si aggiunge l’applicazione di doppie norme. Questo è il motivo per cui è molto importante che, quando parliamo di ulteriore espansione dell’Unione europea, non dobbiamo dimenticare che è nostro compito gestire l’impatto dell’ultimo e più grande allargamento finora, nel 2004, e concentrarci sulla capacità dell’Unione europea.

Il recente allargamento dell’Unione europea, associato agli avvenimenti odierni, evidenzia l’importanza di rafforzare un insieme comune di valori democratici fondamentali. In realtà, poco tempo fa, l’onorevole Schulz ha usato parole dure durante la campagna contro l’estremismo; tuttavia, non possiamo solo parlarne, possiamo anche fare qualcosa al riguardo. Tra le sue file, vi è il partito socialista che ha recentemente vinto le elezioni in Slovacchia e ha scelto un alleato il cui principale messaggio politico si traduce in un attacco contro le minoranze, per esempio gli ungheresi, gli zingari e gli omosessuali.

Questi eventi dovrebbero far suonare campanelli d’allarme in tutta Europa, nonché richiamare l’attenzione sulle scarse capacità dell’Unione europea di difendere le minoranze in tutto il territorio europeo. Per questo motivo, durante la Presidenza finlandese si dovranno compiere progressi sulle attività previste per l’Agenzia europea dei diritti umani. La Finlandia, che ha una politica esemplare in materia di minoranze, deve indicare la strada da seguire in questo ambito.

Il 23 ottobre, durante la Presidenza finlandese, si festeggerà il 50° anniversario della rivoluzione che ha coinvolto un popolo appartenente alla nostra famiglia, gli ungheresi. Oggi si parla spesso della crisi dell’Unione europea. Contribuiamo a rinnovare l’Europa, traendo forza e coraggio da una delle lotte per la libertà più significative del XX secolo per risolvere i problemi odierni. Auguro il massimo successo alla Presidenza.

 
  
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  Jan Andersson (PSE).(SV) Signor Presidente, Primo Ministro Vanhanen, Presidente Barroso, condivido il parere della Presidenza finlandese che la globalizzazione costituisca una sfida. Considero inoltre positivo che la Presidenza abbia trovato un equilibrio tra, da un lato, la flessibilità e, dall’altro, la protezione o sicurezza sociale in mezzo al cambiamento. Attendo fiducioso che si trovi una soluzione per la direttiva sui servizi durante la Presidenza finlandese. Tale soluzione si baserà sulle proposte del Parlamento, che hanno trovato questo equilibrio tra, da un lato, l’apertura e la flessibilità e, dall’altro, la sicurezza sul mercato del lavoro e la salvaguardia dei servizi pubblici.

Vi è un aspetto che, a mio parere, la Presidenza finlandese dovrebbe affrontare. La proposta del Parlamento e la proposta della Commissione e del Consiglio non menzionano le agenzie di lavoro temporaneo. Al tempo stesso, tali agenzie assumono crescente importanza in tutta Europa. La Commissione ha presentato una proposta sulle agenzie di lavoro temporaneo. Abbiamo presentato la nostra risposta, ma la proposta è stata bloccata dal Consiglio. E’ ora di sbloccarla, in modo da poter ottenere un accordo e un quadro per tali agenzie. E’ un settore in cui la Presidenza finlandese può agire.

Accolgo con favore il fatto che intendiate prendere l’iniziativa riguardo alla direttiva sull’orario di lavoro. Anche in questo caso, si tratta di ottenere un equilibrio tra salute e sicurezza – orari di lavoro non troppo lunghi – e flessibilità. In seno al Parlamento siamo convinti che, per ottenere flessibilità, non sia necessaria una clausola di esclusione. Esistono altri strumenti per promuovere la flessibilità. Attendo fiducioso soluzioni in questi settori e condivido anche il parere dell’onorevole Rasmussen, secondo cui le soluzioni si devono ricercare nella cooperazione con entrambe le parti dell’industria.

(Applausi da vari banchi)

 
  
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  Antonio Tajani (PPE-DE). – Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, latine loquimur in Europa. Parliamo latino in Europa. Come cittadino romano e come cittadino europeo, ringrazio la Finlandia per aver deciso di inaugurare questo semestre di Presidenza dell’Unione anche in lingua latina.

Ma il mio non è solo un ringraziamento formale. La scelta ha un profondo significato: la civiltà romana, erede di quella greca, ha rappresentato il primo, fondamentale elemento di unificazione dell’Europa. La lingua latina, le grandi infrastrutture, il diritto, l’immenso mercato interno e, infine, la pax augusta sono state le fondamenta nelle quali ha affondato le sue radici il cristianesimo, vero ponte tra l’Europa dell’ovest e l’Europa dell’est.

Un importante archeologo e scrittore europeo, Valerio Massimo Manfredi, ha scritto: “Roma era soprattutto un grande ideale”. Parafrasando quelle parole potremmo dire: “l’Europa è soprattutto un grande ideale”. Non possiamo rinunciare a far vivere questo grande ideale, dando all’Europa una legge fondamentale che le permetta di dare a 450 milioni di cittadini le risposte ai problemi che più li preoccupano: l’immigrazione, la sicurezza, la competitività con i paesi emergenti, la questione energetica, la determinazione dei confini, la creazione di posti di lavoro.

Il Presidente avrà il nostro sostegno. La Finlandia ha l’importante compito di preparare, proseguendo il lavoro svolto dall’Austria, il prossimo semestre a guida tedesca, che sarà determinante per dar vita finalmente al Trattato costituzionale di cui l’Europa ha bisogno per stare più vicina ai cittadini.

A Roma celebreremo il cinquantesimo anniversario dei Trattati. Facciamo in modo che, come coloro che, nell’antichità, divenendo cittadini romani si sentivano orgogliosi e sicuri delle garanzie che ottenevano dalle Istituzioni, anche domani chi sarà cittadino europeo, da qualunque parte del mondo arrivi, si senta sicuro e orgoglioso di vivere in uno spazio dove sono garantiti e difesi i diritti della persona, la pace, la sicurezza e la libertà. Soltanto allora avremo vinto la nostra sfida e il grande ideale sarà divenuto realtà.

 
  
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  Dariusz Rosati (PSE) (PL) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Presidente della Commissione, accolgo con grande piacere gli obiettivi che la Presidenza finlandese si è posta per i prossimi sei mesi.

Tradurre le parole in azioni per quanto riguarda la Costituzione e un maggiore impegno in materia di allargamento sono elementi fondamentali in un momento in cui l’Unione è in preda a una crisi di identità e di leadership. Per questo motivo, è particolarmente importante rafforzare la cooperazione su una politica orientale comune e una politica energetica comune. La questione della diversificazione delle fonti energetiche e dei canali di fornitura riveste estrema importanza per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell’Europa. L’Unione europea deve adottare una posizione comune e uniforme sulla questione delle forniture di petrolio e di gas. Non si può pensare che creare un unico canale verso un unico fornitore equivalga a una reale diversificazione. Gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili e nel risparmio energetico sono necessari, ma non saranno sufficienti a soddisfare la crescente domanda. L’Europa deve partecipare politicamente e finanziariamente a progetti di ricerca sulle nuove fonti energetiche e condurre una politica comune, basata sulla solidarietà, nei confronti dei fornitori.

Attribuisco grande importanza anche al ruolo della Finlandia nell’elaborazione di una politica orientale comune. In questo contesto, i legami con la Russia dovrebbero essere determinanti per trovare la giusta via di mezzo per la politica dell’Unione sulla Russia. Attendo con fiducia anche il miglioramento e lo sviluppo della cooperazione con l’Ucraina, in quanto il sostegno politico a Kiev contribuirà a consolidare la politica filoeuropea di tale paese. Sarà inoltre importante sollevare la questione della Bielorussia nelle sedi internazionali e nelle discussioni con la Russia.

(EN) Signor Presidente, tra molte altre cose, la Finlandia è famosa per la sua sauna. Mi auguro che la Presidenza finlandese, alla fine del mandato, ci faccia provare la stessa sensazione di freschezza e rilassamento che si prova dopo aver trascorso un paio d’ore in una sauna finlandese.

 
  
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  Jerzy Buzek (PPE-DE).(PL) Signor Presidente, la Presidenza finlandese non sarà solo una presidenza di transizione, sarà una presidenza fondamentale per la strategia più importante dell’Unione, cioè la strategia per la crescita e l’occupazione. Quest’ultima deciderà il futuro dell’Europa, ma da qualche punto si deve cominciare. Nella nuova strategia di Lisbona, abbiamo deciso che si deve cominciare dalla ricerca, dall’innovazione e dal progresso tecnologico. Non saremo in grado di farlo, Primo Ministro Vanhanen, se non avvieremo il settimo programma quadro in tempo utile. E’ necessario che il Consiglio europeo adotti una posizione comune già in luglio, per permettere al Parlamento di procedere alla seconda lettura in settembre. Chiedo al Primo Ministro di assicurare che tale posizione sia adottata.

Si deve instaurare una cooperazione costante tra il Consiglio, la Commissione e il Parlamento, per portare a termine i lavori entro e non oltre novembre. Tuttavia, ciò che conta, oltre al settimo programma quadro, è il finanziamento della ricerca e dell’innovazione nel quadro dei bilanci nazionali. Sostengo pienamente la dichiarazione del Primo Ministro Vanhanen al riguardo. La nostra più grande debolezza è la mancanza di innovazione. Ritengo che l’Istituto europeo della tecnologia possa aiutarci a correggerla.

In Europa abbiamo già un ottimo sistema di istruzione e non è necessario riprodurlo. Abbiamo una ricerca soddisfacente, ma mancano innovazione e tecnologie moderne, che sono decisive per la crescita e l’occupazione e importanti per la nostra strategia. Una decisione sull’IET rappresenta un compito importante per la Presidenza finlandese. Il triangolo della conoscenza – istruzione, ricerca e innovazione – è la carta migliore della Finlandia. Le decisioni in materia giungono quindi al momento giusto. Auguriamo al Primo Ministro Vanhanen il massimo successo.

 
  
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  Evelyne Gebhardt (PSE).(DE) Signor Presidente, sono molto grata al Primo Ministro Vanhanen, per aver affermato chiaramente nel suo discorso che intende conquistare l’opinione pubblica, promuovere lo sviluppo dell’Europa e passare all’azione concreta. Mi congratulo con lui per questo motto: è un motto per il futuro e ha il mio pieno sostegno.

Vogliamo progetti concreti e la direttiva sui servizi è uno di questi. Il Primo Ministro Vanhanen ha espresso il desiderio di concludere la direttiva sui servizi in seconda lettura in autunno. Sono certa che sia possibile, in quanto la decisione del Consiglio dei ministri di incorporare e sviluppare ulteriormente le richieste fondamentali del Parlamento fornisce la base per farlo. Sono certa che si possa raggiungere un compromesso sulla direttiva sui servizi durante la Presidenza finlandese. Me lo auguro vivamente.

Questa è un’espressione della volontà comune di assumere un impegno nei confronti di una comunità di valori per i cittadini. Dopo tutto, è ciò che vogliamo ottenere, e il Primo Ministro Vanhanen lo ha espresso molto bene nel suo discorso: vogliamo sviluppare la comunità di valori, definire il futuro dell’Europa e assicurare non solo che vi sia un mercato interno libero, anche per i servizi, ma garantire il rispetto dei diritti dei cittadini, del diritto del lavoro e della legislazione sociale, nonché la tutela dei consumatori e dei pazienti. Questo è ciò che vogliamo ottenere ed è anche il modo in cui assicurare veramente che in futuro i cittadini dicano “sì” all’Europa. E’ il meglio che si possa fare.

La questione di primaria importanza è la Costituzione per l’Europa ed è il miglior regalo che il Primo Ministro Vanhanen possa farsi per la ricorrenza del centenario del suffragio universale in Finlandia.

(Applausi)

 
  
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  Elmar Brok (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Presidente della Commissione, la Finlandia è la prima Presidenza del Consiglio, dopo l’allargamento dell’Unione europea del 1° maggio 2004, appartenente alla regione del Mar Baltico, che l’allargamento a otto paesi ha trasformato in mare nostrum. La Presidenza finlandese è quindi in grado di sviluppare dimensioni strategiche, che sono legate anche alla dimensione settentrionale, in quanto sul Mar Baltico si affaccia anche uno Stato che non appartiene all’Unione europea, cioè la Russia. Grazie alla sua esperienza, la Finlandia si trova in un’ottima posizione per stringere relazioni in tale regione, le quali potrebbero essere estremamente costruttive e comprendere anche altre questioni, quali la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Riponiamo grandi speranze nella Finlandia in questo ambito.

La mia seconda osservazione è che la Presidenza finlandese, in cooperazione con la Commissione, deve compiere almeno i primi tentativi volti a ottenere un nuovo equilibrio tra allargamento e capacità di assorbimento dell’Unione europea. Dobbiamo offrire a molti paesi la prospettiva di aderire all’Unione, ma ciò non può significare sempre la piena adesione. Dobbiamo trovare altre soluzioni e, nel documento del Presidente Barroso, sia il Consiglio europeo sia la Commissione hanno dichiarato l’intenzione di prendere iniziative essenziali in materia. Dovremo attendere dicembre per capire fino a che punto arriveremo con questa discussione.

La mia terza osservazione è che la storia dimostra che l’Unione è forte soltanto se esiste un’Europa comunitaria, perché solo così essa è in grado di agire e garantire la continuità. Ecco perché in un’Unione allargata è particolarmente necessario seguire l’approccio di un Trattato costituzionale.

Sono grato al Presidente in carica del Consiglio per il suo impegno a favore della ratifica del Trattato costituzionale. Tale impegno è in sintonia con la posizione della prossima Presidenza tedesca, il che significa che si dovrà instaurare una cooperazione costruttiva per la stesura della dichiarazione che la Germania farà al termine della sua Presidenza. Penso di poter dire che questa dovrebbe essere la posizione di tutte le Istituzioni comunitarie, per permettere l’entrata in vigore del Trattato costituzionale – riguardo al quale dobbiamo avere molta più immaginazione – nel 2009. La selettività non ci aiuterà in questo ambito, in quanto comprometterebbe l’approccio che dobbiamo adottare per spiegare ai cittadini in modo persuasivo perché è necessario un Trattato costituzionale, che riconosce loro più diritti e introduce maggiore trasparenza. Non abbiamo soltanto bisogno di un’Europa che funzioni, ma anche di un’Europa della democrazia e della trasparenza. Questo è il motivo per cui il Trattato costituzionale è così importante.

 
  
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  Guido Sacconi (PSE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente del Consiglio, lei, come il Presidente della Commissione Barroso, ha spesso fatto riferimento, nel suo intervento, alla necessità di dare impulso all’Europa dei risultati per recuperare la fiducia dei cittadini, naturalmente senza contrapporre questa Europa a quella dei valori e della Costituzione.

In qualità di relatore di REACH, nella divisione del lavoro esistente in questo Parlamento, sono iscritto alla categoria degli sherpa, di quelli che lavorano per i risultati, come la mia collega Gebhardt. Per questo ho molto apprezzato il fatto che lei abbia inserito, fra le priorità della sua Presidenza, la conclusione dell’iter legislativo su REACH e l’abbia fatto collocandolo nel capitolo “competitività”.

Certo REACH agisce innanzitutto in funzione della tutela della salute umana e dell’ambiente, ma è anche un potente stimolo all’innovazione. In questa chiave, sia il Consiglio che il Parlamento, negli anni di lavoro che abbiamo alle spalle, hanno fatto un ottimo lavoro, perché hanno avvicinato molto le posizioni e hanno reso molto più fruibile questo strumento, anche allo scopo della spinta all’innovazione.

Sono sicuro che, sotto la sua Presidenza, sarà possibile un accordo in seconda lettura. Entrambi i legislatori dovranno però camminare. Poco, perché c’è già stata una fortissima convergenza, ma si dovrà pur sempre camminare. Le dico ciò perché ci sarà chi le consiglierà di stare fermo, di fare muro contro muro. Da parte mia, invece, sono disposto a camminare e sono sicuro che anche lei lo farà.

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE-DE).(SV) Signor Presidente, Primo Ministro Vanhanen, Presidente Barroso, in veste di rappresentante della Svezia, che non solo è un paese limitrofo ma anche un paese gemello, vorrei dire che la prospettiva della Presidenza finlandese mi riempie di orgoglio e di grandi speranze. Abbiamo, in massimo grado, non solo sovrapposizioni storiche e geografiche, ma anche un’esperienza comune del presente. Siamo diventati membri dell’Unione europea lo stesso giorno e siamo ancora contati tra i nuovi Stati membri, con tutta la vivacità di approccio che ciò può comportare. Abbiamo visto come l’allargamento dell’Unione europea negli ultimi anni abbia totalmente modificato il nostro mondo, grazie alla cooperazione europea, nel cui contesto il Mar Baltico è ora evidentemente un mare che unisce vari paesi.

Abbiamo un’economia internazionalizzata, che è manifestamente una condizione essenziale per la prosperità e l’occupazione, non una minaccia per la nostra prosperità. Abbiamo un’economia i cui singoli rami si intrecciano in modo sempre più stretto. Cooperiamo anche nell’ambito della creazione di un gruppo di combattimento comune, che è l’unico elemento che unisce i piccoli paesi. La Finlandia è inoltre un esempio per coloro che si attendono molto dalla sua Presidenza. Penso alla politica energetica finlandese, nella quale riuscite a combinare maggiore competitività e minore dipendenza dai paesi circostanti, prestando grande attenzione all’ambiente e agli obiettivi di Kyoto.

Penso alla capacità unica della Finlandia di gestire le relazioni con la Russia, il che offre alla sua Presidenza un’occasione per gettare le basi di una solida politica sulla Russia per l’intera Unione europea. Penso alle nostre esperienze di allargamento, che obbligano la Finlandia a portare avanti con fermezza e determinazione la questione dell’allargamento continuo, non solo imponendo requisiti precisi, ma perseguendo anche obiettivi chiari, in parte nell’ottica di rendere possibile l’adesione della Turchia all’Unione. Con tipica apertura e determinazione, la Finlandia dovrebbe anche assicurare che l’Unione europea si trasformi in una forma di cooperazione aperta, trasparente e facilmente accessibile per i suoi cittadini. Le auguro buona fortuna. Le aspettative sono ambiziose perché l’esempio fornito è chiaro.

 
  
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  Lasse Lehtinen (PSE).(FI) Signor Presidente, molti in seno all’Assemblea sono del parere che si debba migliorare la credibilità dell’Unione agli occhi dei cittadini. Per questo motivo, la Finlandia, durante la sua Presidenza, intende promuovere un’azione che ispiri fiducia e rivesta importanza per la vita quotidiana dei cittadini.

I cittadini hanno il diritto di attendersi l’attuazione della cooperazione transfrontaliera in tutti gli aspetti della vita, compresa, per esempio, la lotta alla criminalità, non solo il mercato interno. I criminali si spostano liberamente da un paese all’altro e creano reti attraverso i confini nazionali. D’altro canto, le autorità di polizia degli Stati membri non mantengono contatti tra loro e non hanno fiducia le une nelle altre. I criminali godono di troppi vantaggi. Questo è il motivo per cui la Finlandia ha bisogno del sostegno degli altri Stati membri e del Parlamento nel suo lavoro, quando si tratta di migliorare il processo decisionale in materia di giustizia e affari interni.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. BORRELL FONTELLES
Presidente

 
  
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  Francisco José Millán Mon (PPE-DE).(ES) Signor Presidente, signor Primo Ministro, sono d’accordo sull’Europa dei risultati. Per molti la guerra è assai lontana e la pace è scontata. L’Unione europea deve quindi conquistare la fiducia dei cittadini con risultati tangibili in relazione ai problemi attuali. Vorrei quindi che la sua Presidenza ottenesse il massimo successo e i migliori risultati.

L’Unione europea deve servire ad affrontare le minacce transnazionali, come il terrorismo e la criminalità organizzata, e a tranquillizzare i cittadini riguardo ai timori suscitati dalla globalizzazione. Deve inoltre contribuire alla corretta gestione dei flussi migratori, compresa la lotta efficace contro l’immigrazione clandestina. E’ una questione di drammatica attualità nel mio paese – lei ha menzionato il caso delle isole Canarie – e in altri paesi dell’Europa meridionale. Tale problema causa enormi sofferenze e perdite di vite umane.

Mi auguro quindi che durante questo semestre si dia priorità a tale problema e non solo alla Russia e all’energia. Mi sembra molto opportuno che la Finlandia assuma ora la Presidenza e compia progressi su una politica di immigrazione europea. Nella costruzione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, il Consiglio europeo di Tampere è stato un evento storico.

Signor Presidente, nelle conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia e di Salonicco si affermava che la questione dei flussi migratori avrebbe dovuto occupare un posto preminente nelle relazioni dell’Unione europea con i paesi terzi. A mio parere, si tratta di un elemento fondamentale nella linea da adottare.

L’Unione deve esigere dai paesi di origine e di transito una stretta cooperazione, al fine di combattere il dramma dell’immigrazione clandestina e gestire i flussi in modo ordinato. Deve chiedere loro, aiutandoli a realizzarli, migliori controlli alle frontiere, una lotta più efficace contro le mafie e accordi di riammissione. Vi è lavoro da svolgere anche nei nostri paesi, tra cui porre fine alle misure di regolamentazione unilaterali e migliorare le risorse umane e materiali presso le nostre frontiere esterne.

Sono inoltre necessari fondi e deploro che, per ogni cento euro stanziati nel quadro delle prospettive finanziarie, soltanto 50 centesimi siano destinati all’immigrazione.

Infine, accennerò a un’altra priorità della sua Presidenza: l’allargamento. Questo semestre vedrà l’ultima fase degli sforzi della Romania e della Bulgaria volti ad aderire all’Unione il 1° gennaio 2007. E’ l’obiettivo comune condiviso da tutti e mi auguro che la Commissione, nella relazione che presenterà all’inizio dell’autunno, confermi tale data.

 
  
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  Alexander Stubb (PPE-DE).(FI) Signor Presidente, signor Primo Ministro, signor Presidente della Commissione, vorrei fare tre osservazioni.

In primo luogo, parlerò della Presidenza. La Presidenza ha bisogno di tre cose per avere successo. Innanzi tutto, deve essere ben preparata. I finlandesi si sono di nuovo preparati in modo ammirevole. In secondo luogo, deve essere obiettiva. La Presidenza finlandese sarà di nuovo eccellente e obiettiva. Abbiamo bisogno anche di un po’ di fortuna con il programma e ritengo che l’avremo.

La seconda osservazione riguarda la trasparenza. Vorrei fare una proposta concreta per il Vertice di Lahti. Propongo che i primi tre discorsi, il suo e quelli del Presidente della Commissione e del Presidente del Parlamento europeo, siano ripresi e trasmessi pubblicamente per tutti noi.

(EN) Formulerò la terza e ultima osservazione in inglese, ai fini di una migliore comprensione: riguarda la competitività e il calcio.

Esiste un’interessante correlazione. Nei campionati mondiali, quando si è più competitivi nel calcio, forse lo si è un po’ meno nell’economia; quanto più si è competitivi nell’economia, tanto meno lo si è nel calcio. La mia proposta al Primo Ministro Vanhanen per i campionati europei 2008 è la seguente: per favore mantenga l’economia finlandese competitiva e promuova anche la qualificazione della nostra squadra agli europei del 2008. Le due cose possono andare di pari passo.

Auguro buona fortuna alla Presidenza.

 
  
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  Matti Vanhanen, Presidente in carica del Consiglio. – (FI) Signor Presidente, sono rimasto diplomaticamente in silenzio riguardo al calcio. Tuttavia, il nostro compito, quello del Consiglio, del Parlamento e della Commissione, è garantire che i quattro migliori del mondo – preferibilmente i 25 – siano europei: questa è la nostra responsabilità comune.

Tendenzialmente concordo con molte vostre valutazioni e pareri sul mio discorso e sullo stile della mia presentazione. Forse ho un atteggiamento simile a quello di un funzionario pubblico ed è possibile che tenda a fare elenchi, ma non intendo modificare il mio stile. So che non la spunterò con la retorica, praticamente con nessuno di voi, e non intendo nemmeno provarci. Tuttavia, la discussione ha dimostrato che su molte questioni europee i pareri sono talmente infuocati che forse è necessaria una mente fredda per riuscire a conciliarli tutti. Questa potrebbe essere una soluzione migliore di una retorica stridente.

(Applausi)

Al riguardo, ho ricevuto molti buoni consigli e orientamenti. Non posso rispondere ora a tutti i vostri interventi. Vorrei tuttavia cominciare con quello dell’onorevole Titley, in quanto è una specie di padrino per noi. Qualche tempo fa, ha elaborato una relazione sulla Presidenza finlandese ed è stato il primo deputato al Parlamento europeo del quale ho fatto brevemente la conoscenza, quando eravamo entrambi membri della commissione congiunta istituita dall’Eduskunta finlandese e dal Parlamento europeo. Mi ha dato alcuni buoni consigli: azione, azione e azione. Mi auguro che tale approccio caratterizzerà anche la Presidenza finlandese.

L’onorevole Poettering ha fatto un’osservazione corretta, cioè che le presidenze formano una catena semestrale. E’ quindi naturale che le stesse questioni che avete sentito molte volte figurino nel programma della Presidenza finlandese. Se ben ricordo, uno di voi si è lamentato al riguardo. Questa catena è necessaria. Voi sedete al Parlamento europeo per cinque anni. La Commissione rimane in carica cinque anni. Esiste quindi un naturale aspetto a lungo termine per voi. Per il Consiglio, l’aspetto a lungo termine si deve stabilire tramite la cooperazione reciproca tra le presidenze, perché dobbiamo garantire la continuità. Dobbiamo dedicare le nostre energie a tal fine.

E’ necessario che tutti partecipino alle celebrazioni del 50° anniversario e alla dichiarazione la prossima primavera e accolgo con favore le idee proposte in questa seduta. Concordo con il parere, espresso con vigore dall’onorevole Schulz, secondo cui l’Unione ha bisogno di strumenti cui si possa fare ricorso per rispondere a tutte le sfide che consideriamo importanti. Alle sue osservazioni sulla necessità dell’allargamento e di un nuovo Trattato, rispondo che non vi è il minimo conflitto di opinioni tra me e il Presidente della Commissione Barroso. In realtà, disponiamo dei meccanismi per l’allargamento, ma tutti sanno che il buon senso dice che è anche necessario un nuovo Trattato, quanto meno nel più lungo periodo. Ringrazio l’onorevole Schulz e l’onorevole Watson per il loro sostegno e per le ferme ma salutari pressioni che hanno esercitato affinché si compiano progressi sul processo decisionale nel quadro del terzo pilastro.

L’onorevole Cohn-Bendit mi ha criticato perché non ho sollevato la questione dell’immigrazione legale. Essa occupa un posto importante nel nostro programma e ne ho parlato. Ne ho parlato nel contesto dei fattori legati al successo dell’Europa. E’ necessaria anche l’immigrazione legale perché l’Europa abbia successo. E’ una via verso il successo europeo nella concorrenza globale futura.

L’onorevole Seppänen ha criticato l’obiettivo della Finlandia di ratificare la Costituzione, affermando che non rispettiamo i risultati dei referendum francese e olandese. Certo che li rispettiamo, ma rispettiamo anche il diritto della Finlandia di adottare una posizione sul Trattato negoziato, su quell’ampio compromesso che a un certo punto è stato raggiunto.

(Applausi)

Abbiamo anche noi il diritto di esprimere un parere al riguardo e lo faremo alla luce della nostra costituzione e in conformità degli aspetti e delle procedure di ratifica che essa prevede.

L’onorevole Crowley ha parlato specificamente delle nuove fonti energetiche e sono pienamente d’accordo con ciò che ha affermato nel suo intervento.

L’onorevole Farage ha affermato che una politica comune europea in materia di asilo è un’idea ridicola. Non lo è. Al contrario, abbiamo bisogno di una politica comune in materia di asilo. E’ precisamente ciò di cui l’Europa ha bisogno, assieme a varie altre cose di vitale importanza nel settore giuridico e degli affari interni.

(Applausi)

Proprio in considerazione di questi aspetti è necessario uno spazio di libertà e giustizia. Sono necessarie norme e regolamenti comuni ed è altrettanto necessaria un’azione comune. Abbiamo bisogno sia di cooperazione tra i nostri paesi sia di un chiaro mandato per l’Unione europea.

L’onorevole Paasilinna ha sollevato una questione delicata, cioè se alcuni nel mondo usino la politica energetica come un’arma. Tale questione emerge di frequente. La nostra risposta è che la politica energetica non dovrebbe essere usata come un’arma nella politica globale. Al contrario, l’Unione dovrebbe adottare una posizione che consideri la politica energetica come una questione di ordinaria amministrazione. Deve basarsi sulle imprese e deve chiaramente funzionare in entrambi i sensi e riconoscere gli stessi diritti a tutte le parti interessate. Deve basarsi su accordi affidabili a lungo termine e su prezzi di mercato. In tal modo, quando agiamo possiamo trarre benefici gli uni dagli altri. La politica energetica tra l’Unione europea e la Russia, in particolare, fa parte di un partenariato strategico. La Russia ha bisogno della tecnologia europea e anche dei fondi che spendiamo e noi abbiamo bisogno dell’energia russa. Questo partenariato può contribuire a migliorare il successo sia dell’Unione sia della Russia a livello internazionale.

L’onorevole Jäätteenmäki ha parlato specificamente della trasparenza e sono pienamente d’accordo con lei quando afferma che l’aspetto più importante è l’accesso pubblico ai documenti. Attendiamo che la Commissione produca un documento per discutere la revisione del regolamento comunitario sulla trasparenza e, durante la nostra Presidenza, lo proporremo come argomento di discussione in seno al Consiglio.

Inoltre, tutto ciò che è stato affermato sulla questione del cambiamento climatico nel corso della discussione, comprese le osservazioni dell’onorevole Hassi, sarà preso in considerazione.

L’onorevole Kirkhope ha sottolineato l’importanza di valutare gli effetti della legislazione. Anche questo è un elemento fondamentale della politica volta a migliorare la regolamentazione. Sarà responsabilità della Commissione, del Consiglio e del Parlamento: tutti gli interessati al lavoro legislativo. Dobbiamo considerare il nostro lavoro legislativo come base per le valutazioni d’impatto. Come ho detto nel mio intervento, tali valutazioni riguardano sia gli effetti sulla nostra competitività e sull’ambiente sia gli effetti sul benessere sociale. Devono far parte del normale processo legislativo.

L’intervento dell’onorevole Swoboda sulla Turchia è stato saggio. Per quanto riguarda i negoziati con la Turchia, sostengo pienamente gli aspetti sui quali il Presidente della Commissione Barroso ha richiamato l’attenzione nel suo intervento.

L’onorevole Pflüger ha definito la Finlandia un paese neutrale. Devo correggerlo: la Finlandia è uno Stato membro dell’Unione. Una volta, all’epoca della cortina di ferro, eravamo un paese politicamente neutrale. Ora siamo uno Stato membro dell’Unione, facciamo parte di questa comunità di valori, che ha una politica comune e soprattutto una politica estera comune.

(Applausi)

L’onorevole Pflüger ha criticato il fatto che stiamo conducendo l’Unione verso avventure militari e ha menzionato, a titolo di esempio, le operazioni che abbiamo avviato nella Repubblica democratica del Congo. Si tratta di assicurare che si svolgano elezioni democratiche. E’ precisamente il tipo di funzione che l’Unione deve assolvere, in quanto fornisce fermo sostegno ai valori fondamentali su cui si fonda la nostra esistenza.

(Applausi)

L’onorevole Rasmussen ha parlato del Vertice sociale straordinario che stiamo svolgendo e del fatto che nella scelta tra flessibilità e sicurezza i cittadini devono avere la certezza di essere al sicuro. Sarà un compito impegnativo introdurre le riforme. In risposta alla sfida della globalizzazione, dobbiamo riuscire a introdurre riforme che ci permettano di guidare il mondo anche in termini di economia e di occupazione, ma ciò dovrà avvenire in modo che anche i cittadini possano riporvi fiducia. In questo contesto, le parti sociali hanno un ruolo particolarmente importante da svolgere. Al Vertice intendiamo descrivere il modello di consenso che la Finlandia, dal canto suo, ha utilizzato con un certo successo per conseguire determinati risultati.

Infine, in questo contesto, risponderò alla domanda dell’onorevole Estrela sulla parità. E’ in esame l’introduzione di un regolamento relativo alla creazione di un Istituto per la parità di genere. Mi auguro che si raggiunga un risultato al riguardo. Analogamente, durante la nostra Presidenza concentreremo l’attenzione su questioni quali la tratta delle donne e la violenza sulle donne.

L’onorevole Buzek ha parlato della priorità più importante della Presidenza finlandese: la politica di innovazione. Il settimo programma quadro è una componente significativa di tale politica. L’IET è un’iniziativa importante e occorre trovare una struttura idonea. In generale, tuttavia, durante questo semestre sentirete ripetere spesso l’espressione “politica di innovazione”. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere forte e chiaro nell’Unione. Inoltre, se vi è una cosa per cui mi auguro che la Presidenza finlandese sia ricordata, è non aver mai smesso di parlare della politica di innovazione e della sua importanza. L’onorevole Buzek ha di fatto fornito una descrizione molto chiara del tipo di elementi che tale politica dovrà contenere.

Riguardo all’intervento dell’onorevole Brok sull’importanza della regione del Baltico, devo ricordarvi che ora è un mare comune. Ho preso atto con piacere di ciò che lei ha affermato e intendiamo mantenere la questione del Baltico tra gli argomenti di attualità. I progressi che stiamo compiendo sulla dimensione settentrionale sono sufficienti per dotarci degli strumenti necessari a migliorare anche la situazione del Baltico.

(Applausi)

All’onorevole Hökmark di Svezia posso solo dire che per 700 anni siamo stati un unico paese con la Svezia e tra qualche anno festeggeremo il fatto di esserci separati. D’altro canto, da 11 anni facciamo parte della stessa comunità nel quadro dell’Unione e godiamo di una stretta cooperazione tra noi.

Vorrei concludere con un’osservazione sull’intervento dell’onorevole Millán Mon sulla situazione delle isole Canarie. Vi è un aspetto simbolico, o così mi auguro, nel fatto che la Finlandia, il paese più settentrionale dell’Unione, abbia voluto inviare guardie di frontiera e un aereo da ricognizione nelle isole Canarie per prestare assistenza e offrire solidarietà e dimostrare che i problemi presenti nelle diverse regioni d’Europa, anche per quanto riguarda l’immigrazione clandestina, sono comuni a tutti. Dobbiamo dimostrare solidarietà all’interno dell’Unione. Queste sono problematiche comuni a tutti. Voglio che anche la Presidenza finlandese agisca in questo spirito nell’Unione nel corso dei prossimi sei mesi.

La ringrazio, signor Presidente, per la possibilità di intervenire in seno al Parlamento. Mi auguro che instaureremo una proficua cooperazione con il Parlamento, con le sue commissioni e i suoi gruppi politici nei prossimi sei mesi.

(Applausi)

 
  
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  José Manuel Barroso, Presidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che l’essenziale sia già stato detto. Permettetemi tuttavia di sottolineare un paio di punti, riprendendo in particolare le questioni sollevate durante la discussione.

Innanzi tutto, siamo decisamente favorevoli al cosiddetto approccio dell’Europa dei risultati, ma vorrei essere chiaro sul fatto che l’Europa dei risultati non è un’alternativa all’Europa dei valori: al contrario, è lo strumento per rafforzare l’adesione a tali valori. Si tratta di seguire due vie nel medesimo tempo, che possono rafforzarsi a vicenda. La nostra visione di un’Europa che sostiene progetti concreti si fonda precisamente sull’idea che dobbiamo rafforzare le condizioni necessarie per creare un’Europa con una dimensione di coesione sociale e di giustizia, un’Europa con una visione politica, un’Europa pronta a far sentire il suo peso, a esercitare la sua influenza e a promuovere i suoi valori nel mondo. Per questo motivo riteniamo che sia importante seguire contemporaneamente queste due vie.

Per rispondere alla domanda che mi è stata posta riguardo al legame tra allargamento e riforma costituzionale, ho detto più volte che Nizza non è sufficiente. In un’Europa allargata – e siamo già un’Europa allargata – abbiamo bisogno di riformare le Istituzioni per renderle più efficaci e più democratiche e per rafforzare la coerenza dell’azione europea nel mondo.

Inoltre, il Trattato costituzionale negoziato tra gli Stati membri era già concepito per l’Europa a 25, il che rafforza l’idea che un’Europa a 27 o più Stati membri avrà bisogno di una riforma istituzionale. Questa è la posizione della Commissione.

Per quanto riguarda le priorità specifiche di questa Presidenza, vorrei sottolineare un aspetto emerso chiaramente dalla discussione: l’importanza attribuita all’innovazione. Riteniamo che il Vertice di Lahti possa essere un grande momento per l’Europa, se i capi di Stato e di governo decideranno realmente di produrre risultati concreti nel quadro dell’agenda per l’innovazione. Come molti di voi hanno rilevato oggi in Aula, l’Europa ha eccellenti università e centri di ricerca, ma le manca la capacità di tradurre tutte queste attività in risultati più concreti per l’economia e per la competitività del nostro continente. Dobbiamo quindi migliorare il legame tra conoscenza, scienza e ricerca, da un lato, e risultati concreti, dall’altro. A tal fine, la chiave è l’innovazione. La Finlandia può usare la sua vasta esperienza e le sue competenze specifiche per aiutarci a produrre tali risultati concreti.

Un altro settore nel quale la nostra azione sarà giudicata nel corso di questo semestre è quello della libertà, sicurezza e giustizia. Dalla discussione è chiaramente emerso un largo sostegno all’idea che si debba fare di più anche a livello comunitario. Esiste senz’altro una dimensione intergovernativa – si potrebbe fare di più sul piano della cooperazione tra governi – ma in alcuni settori è necessaria anche una dimensione comunitaria, per esempio la gestione dell’immigrazione legale e clandestina. I problemi presenti oggi in alcuni Stati membri, come per esempio la Spagna, non riguardano soltanto questi paesi, ma sono comuni all’intera Europa. E’ evidente, in queste circostanze, che non si può separare l’immigrazione legale da quella clandestina e che in questo settore è necessaria una strategia europea.

Ritengo che, in questo contesto, tutti noi, la Presidenza finlandese, gli Stati membri e noi, alla fine di questo semestre saremo giudicati in base alla nostra volontà di produrre, sulla base dei Trattati esistenti, migliori risultati in materia di giustizia e sicurezza, compresa naturalmente l’immigrazione.

Un’altra questione che il Parlamento considera estremamente importante, ed è anche una priorità della Presidenza finlandese, è l’energia. In questo campo, dobbiamo essere molto chiari, in particolare per quanto riguarda le relazioni con la Russia.

In primo luogo, siamo favorevoli a un partenariato costruttivo con la Russia in materia di energia, ma ciò che proponiamo – come risulta evidente dal documento strategico preparato dalla Commissione – non è solo lo sviluppo di buone relazioni con la Russia, ma anche la diversificazione. La soluzione ai problemi energetici in Europa è la diversificazione: la diversificazione dei paesi d’origine, dei paesi fornitori e dei paesi di transito, e anche la diversificazione delle fonti energetiche, in particolare aumentando gli investimenti nelle energie rinnovabili. La soluzione per l’energia è quindi la diversificazione, non chiuderci in una relazione con un unico partner, per importante che sia.

In secondo luogo, sempre riguardo alle relazioni con la Russia, cerchiamo di essere chiari: nel mandato per i negoziati relativi alle nostre relazioni con tale paese che abbiamo presentato al Consiglio, il primo punto non è l’energia, non è nemmeno il commercio, no, il primo punto riguarda i diritti umani, il rispetto della democrazia e il rispetto dello Stato di diritto. E’ la condizione essenziale per sviluppare un partenariato particolare con un paese con il quale vogliamo sicuramente rafforzare le nostre relazioni, un paese che vuole anch’esso rafforzare le sue relazioni con noi.

Se me lo permettete, vorrei fare un’ultima osservazione riguardo alla continuità, sulla quale il Primo Ministro Vanhanen è stato molto eloquente. E’ vero che noi, il Parlamento europeo e la Commissione, abbiamo un mandato di cinque anni e che ogni presidenza ha una vocazione specifica, ma a volte vi è un problema di continuità nel tempo, individuato anche nei negoziati relativi al Trattato costituzionale. Su questo aspetto, ritengo si stia cominciando a compiere progressi, come ha dimostrato la Presidenza austriaca. Le presidenze sono tutte legate ed è molto positivo che sia stata chiaramente sollevata la questione costituzionale del conferimento di un mandato. Al riguardo, sostengo l’approccio pragmatico determinato dai risultati, ma anche l’approccio costruttivo scelto dalla Presidenza finlandese.

Onorevoli deputati, quando abbiamo parlato di Europa dei risultati, non sapevamo che il calcio avrebbe presto dimostrato la capacità dell’Europa di essere la migliore in termini di risultati. Alcuni di voi non hanno resistito alla tentazione di usare i mondiali di calcio per dimostrare che, anche in questo campo, possiamo essere fieri dei nostri risultati. Tuttavia, ritengo che, come avete rilevato, per quanto riguarda l’economia, la competitività, il nostro modello basato sulla concorrenza e i nostri valori, possiamo e dobbiamo produrre più risultati. Sono certo che saremo in grado di farlo durante la Presidenza finlandese.

(Applausi)

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del Regolamento)

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL).(PT) Nonostante alcune inclinazioni nordiche, il programma della Presidenza finlandese insiste sui temi ricorrenti nell’Unione europea, ponendo l’accento sul completamento del mercato interno, sulla liberalizzazione del mercato dei servizi, sulla concorrenza, sul terreno già accuratamente battuto della direttiva Bolkestein; in altre parole, sulle priorità delle confederazioni dell’industria che fanno capo all’UNICE. Gli aspetti sociali, che risentiranno negativamente delle politiche di liberalizzazione e dell’approfondimento del mercato interno dei servizi, continuano a rimanere in secondo piano.

Inoltre, a parte i frizzanti toni nordici e le relazioni con la Russia, immediata vicina della Finlandia, si insiste sulla militarizzazione, ponendo l’accento sull’intervento nelle situazioni di crisi, anziché proporre una politica di autonomia rispetto alla politica estera americana. In realtà, la Presidenza ha promesso di porre l’accento sull’intervento nei settori della giustizia e degli affari interni, il che, alla luce del programma della Commissione, evidenzia le nostre preoccupazioni riguardo alla creazione di una “fortezza Europa” nella politica di immigrazione.

Ci attendiamo molto poco da questa Presidenza e non siamo disposti a concederle il beneficio del dubbio, perché siamo contrari alla maggior parte delle sue politiche.

 
  
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  Katalin Lévai (PSE).(HU) Durante il suo mandato, la Presidenza austriaca ha affrontato alcune sfide reali e ora anche Helsinki dovrà affrontarne alcuni aspetti. Uno di questi, giustamente preminente, è il futuro del Trattato costituzionale, che richiede nuove consultazioni e un più alto profilo.

Accolgo con favore l’iniziativa della Finlandia, che prevede una migliore regolamentazione, oltre all’osservanza dei principi di proporzionalità e sussidiarietà. Dobbiamo adottare nuove decisioni e aggiornare quelle vecchie, tenendo conto degli aspetti economici, ambientali e soprattutto sociali.

Concordo con il Presidente Barroso quando afferma che il senso di equilibrio dei finlandesi può portare armonia nel clima politico burrascoso dell’Unione, offrendo una possibilità di promuovere le politiche innovative dell’Unione europea. Una maggiore mobilità dei ricercatori e degli studenti e il consolidamento del know-how europeo sono elementi fondamentali per compiere progressi.

E’ già estremamente importante per i cittadini europei avere familiarità con il sistema istituzionale dell’Unione, il modo in cui funziona e le decisioni che hanno un’influenza sulla loro vita. Pertanto, mi compiaccio vivamente dell’ambizione della Presidenza finlandese di promuovere un’Unione che sostenga la cooperazione all’interno delle sue Istituzioni e comunichi in modo più efficace con i suoi cittadini. Concordo anche sulla necessità di disciplinare i diritti di veto nazionali al fine di rendere l’attuazione più efficace.

Sostengo la politica di Helsinki in materia di diritti umani, che evidenzia la necessità di adottare un’impostazione comune in difesa dei diritti umani e delle libertà civili fondamentali. Ritengo importante adottare una strategia comune per prevenire l’immigrazione clandestina, soprattutto la tratta di esseri umani e lo sfruttamento dei lavoratori.

L’Unione europea può rispondere con successo alle crescenti sfide della globalizzazione solo consolidando le democrazie europee ed elaborando una politica sociale ben strutturata.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ONOREVOLE MOSCOVICI
Vicepresidente

 
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