Presidente. – L’ordine del giorno reca in discussione la relazione presentata dall’on. Daniel Varela Suanzes-Carpegna, a nome della commissione per il commercio internazionale, sulle relazioni economiche e commerciali tra l’UE e il Mercosur in vista della conclusione di un accordo di associazione interregionale (2006/2035(INI)) (A6-0302/2006).
Daniel Varela Suanzes-Carpegna (PPE-DE), relatore. – (ES) Signor Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, mi sia innanzitutto consentito portare alla vostra conoscenza che il Commissario Mandelson, che ringrazio per l’avviso, mi ha contattato per spiegare il motivo della sua assenza dal dibattito in corso. Il motivo è il Vertice con l’India in Finlandia; ho avuto in questa occasione l’opportunità di intrattenere con il Commissario un’interessante conversazione sull’accordo con il Mercosur, e gli ho spiegato che, così come l’India e la Cina, anche il Brasile e il gruppo del Mercosur fanno parte delle potenze emergenti, opinione che fortunatamente il Commissario condivide in pieno.
Auspico che, una volta superato il clima poco incoraggiante del ciclo di negoziati di Doha, terminato il processo elettorale in Brasile e stabilite le basi politiche, economiche e commerciali delle relazioni dell’Unione europea con il Mercosur, obiettivo che il Parlamento intende raggiungere grazie alla relazione in oggetto, si compiano i passi definitivi verso la fase finale del negoziato che ha per oggetto l’ambizioso accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur.
L’intenzione della nostra relazione è la seguente: ridefinire una priorità politica, economica e commerciale, fissare una serie di principi, norme e linee guida atti a stabilire una priorità politica strategica, e rafforzare il quadro per le relazioni tra i due blocchi commerciali. Se riusciremo a creare un legame grazie a un accordo di associazione che, insieme con gli aspetti politici della cooperazione, realizzi anche un accordo per la creazione di una zona di libero scambio, avremo compiuto lo storico passo di creare la più ampia zona di libero scambio al mondo. In questo momento, caratterizzato dall’emergere di nuove potenze in Oriente, l’accordo costituirebbe un mezzo per rilanciare gli interessi reciproci dei due blocchi, uniti da vincoli storici e culturali, con tutti i vantaggi che ne deriverebbero per i cittadini di entrambi i continenti.
Si tratta di una popolazione totale di oltre 700 milioni di abitanti. Per tale ragione la relazione chiede un accordo completo, ambizioso ed equilibrato, sulla base di tre pilastri: un capitolo politico e istituzionale che sappia potenziare il dialogo democratico e la concertazione politica, un capitolo sulla cooperazione che promuova lo sviluppo economico e sociale sostenibile e un capitolo commerciale che istituisca una zona di libero scambio avanzata, comprendente un’agenda ampia che, oltre alla reciproca liberalizzazione del commercio di beni e servizi, contempli gli aspetti relativi a investimenti, appalti pubblici, protezione dei diritti di proprietà intellettuale, cooperazione in materia di concorrenza, come pure gli strumenti di difesa commerciale, l’agevolazione del commercio e un meccanismo vincolante per la risoluzione delle controversie.
Il Messico e il Cile rappresentano un buon esempio di quanto le nostre relazioni possano intensificarsi attraverso uno strumento di associazione. Il Mercosur rappresenta il 45 per cento della popolazione dell’America Latina e il 45 per cento del prodotto interno lordo, ed è il più grande mercato della regione: il grosso potenziale per la crescita di entrambe le parti è evidente. Inoltre, contrariamente a quanto avviene in America Latina nel complesso, dove le importazioni dagli Stati Uniti sono tre volte superiori a quelle provenienti dall’Unione europea, nel Mercosur la quota dell’Unione europea si situa attorno al 25 per cento, rispetto al 20 per cento degli Stati Uniti.
Secondo l’Istituto di studi politici di Parigi, i costi di un mancato accordo sarebbero pari a circa 3,7 miliardi di euro annui nel commercio di beni e a più di 5 miliardi di euro se si comprendono gli investimenti e i servizi. L’accordo commerciale deve essere di portata molto ampia e comprendere tutti i settori, sebbene si debba ovviamente tenere in considerazione la sensibilità specifica di alcuni prodotti, come espresso nella relazione.
Non era nostra intenzione entrare nei dettagli dell’impatto dell’accordo sui vari sottosettori, ma abbiamo piuttosto ritenuto utile analizzare l’argomento nel suo complesso e verificare l’insieme degli interessi reciproci coinvolti nel negoziato. La nostra relazione, infatti, fa riferimento sia agli interessi dell’Unione europea verso il Mercosur che a quelli del Mercosur verso l’Unione europea, e vi sono sezioni specifiche dedicate ad aspetti importanti come l’agricoltura, con cenni alle sovvenzioni, alle indicazioni geografiche, al bioetanolo, eccetera, al mercato per i prodotti non agricoli, a proposito del quale si include un riferimento specifico al settore della pesca e alla sensibilità di alcuni prodotti trasformati, come le conserve di tonno, al settore dei servizi, in cui è essenziale conseguire effettivi miglioramenti e quadri regolamentari chiari e stabili, agli investimenti, che sono fondamentali ai fini di uno sviluppo economico sostenibile e come fonte di occupazione e prosperità. Vi sono riferimenti anche agli appalti pubblici, alla proprietà intellettuale, alla chiara identificazione di possibili ostacoli al commercio, al ravvicinamento delle norme in materia di certificazione, accreditamento, normalizzazione, eccetera, allo scopo di promuovere un commercio equo e la concorrenza, ed infine all’introduzione di uno strumento istituzionalizzato di risoluzione delle controversie.
Oltre agli aspetti strettamente tecnici e commerciali, la relazione considera anche i meccanismi necessari alla cooperazione industriale, sociale e relativa all’occupazione nell’ambito delle piccole e medie imprese, nonché gli aspetti relativi alla tecnologia, la scienza, le misure ambientali, l’energia, la comunicazione, gli aiuti dell’Unione europea e i meccanismi di solidarietà.
Si fa cenno, infine, anche all’indispensabile cooperazione interparlamentare tra il Parlamento europeo e il parlamento del Mercosur, al fine di rendere l’accordo più democraticamente rappresentativo e rendere gli aspetti eccessivamente tecnici dell’accordo alla portata dei cittadini che rappresentiamo, conferendo all’accordo una maggiore dimensione popolare.
Siamo persuasi del fatto che, grazie a questa relazione, il Parlamento europeo dimostra il suo sostegno a favore di un accordo di associazione ambizioso e di ampia portata tra il vecchio continente e buona parte del nuovo, dei quali desideriamo l’integrazione, e chiediamo alla Commissione di accelerare i negoziati affinché l’accordo sia concluso il più presto possibile, per il bene dei cittadini di entrambi i continenti.
Vorrei terminare, signor Presidente, con i miei ringraziamenti a tutti i gruppi parlamentari per il loro incalcolabile apporto di comprensione e sostegno. Ho ricevuto abbondante comprensione e sostegno, fondamentale per raggiungere l’ampio consenso di cui il progetto necessitava.
Neelie Kroes, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, vorrei esprimere, a nome del mio collega Peter Mandelson, le mie congratulazioni al relatore e alla commissione per il commercio internazionale per la relazione sulle relazioni economiche e commerciali tra l’Unione europea e il Mercosur in vista della conclusione di un accordo di associazione interregionale.
La relazione in oggetto offre un quadro molto completo degli attuali rapporti tra l’Unione europea e il Mercosur in campo economico e politico, e la Commissione europea condivide buona parte dell’analisi in essa esposta.
La Commissione europea condivide pienamente con la commissione per il commercio internazionale l’opinione che la conclusione di un accordo di associazione ambizioso ed equilibrato tra UE e Mercosur costituisca un obiettivo strategico.
La Commissione conferma il suo solido impegno a concludere l’accordo con il Mercosur non appena questo sia tecnicamente e politicamente realizzabile. Un simile accordo costituirebbe la base per lo sviluppo delle relazioni tra le due regioni e per la promozione dei valori e degli obiettivi comuni che ci uniscono.
L’accordo tra l’Unione europea e il Mercosur darebbe luogo alla prima associazione interregionale mai esistita e alla più ampia zona di libero scambio del mondo, e coinvolgerebbe più di 700 milioni di persone. Come indicato nella relazione della commissione per il commercio internazionale, un simile accordo di associazione consentirebbe a entrambe le regioni di rispondere con maggiore efficacia alle sfide della globalizzazione. Potenzierebbe la competitività di entrambe le economie, favorirebbe la crescita e di conseguenza contribuirebbe alla coesione economica e sociale. La creazione del più grande mercato del mondo stimolerebbe enormemente l’occupazione, la riforma economica e la crescita della produttività. L’accordo di libero scambio con il Mercosur è un ottimo esempio di come la politica commerciale dell’Unione europea possa contribuire alla più ampia strategia di quest’ultima per la riforma economica e la competitività.
Un accordo interregionale di libero scambio con il Mercosur potrebbe inoltre servire quale strumento per sostenere lo sforzo di integrazione nell’ambito del Mercosur e in America Latina. L’ingresso del Venezuela nel Mercosur avvenuto quest’anno determina un allargamento della regione e la Commissione europea spera che il processo di allargamento e approfondimento dell’integrazione regionale continui anche in futuro. L’esperienza europea ci ha insegnato che le riforme e gli adeguamenti necessari all’integrazione non sono semplici, ma sappiamo anche che i risultati premiano l’impegno speso.
L’accordo creerebbe altresì un contesto imprenditoriale più trasparente e stabile per le imprese dell’Unione europea e del Mercosur. Questo contribuirebbe ad attrarre maggiori flussi di capitali. Gli investimenti, oggi come in futuro, potrebbero avere un impatto determinante sul nostro futuro partenariato economico con il Mercosur. Nonostante gli investimenti esteri diretti verso il Mercosur abbiano subito un incremento nel biennio 2004-2005, la quota relativa alla regione rispetto agli investimenti globali dell’Unione europea è in diminuzione dagli anni ’90. Questo è motivo di preoccupazione, poiché investire significa trasferire le competenze, i processi di industrializzazione e l’occupazione. Questa tendenza negativa della regione del Mercosur rispetto al resto del mondo, in particolare all’Asia, costituisce una sfida per il futuro accordo e, forse, il suo principale vantaggio economico potenziale.
Vorrei spendere ancora qualche parola sul calendario. Nella relazione della commissione per il commercio internazionale si fa richiesta di un calendario che consenta di concludere i negoziati tra l’Unione europea e il Mercosur il più presto possibile. La Commissione europea garantisce il suo massimo impegno affinché questi negoziati si concludano non appena questo sia tecnicamente e politicamente realizzabile, ma d’altro canto è nostra opinione che la sostanza sia più importante dei calendari. Il nostro obiettivo è un accordo ambizioso, globale ed equilibrato che vada al di là degli impegni assunti nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. Come indicato nella relazione della commissione per il commercio internazionale, l’assenza di un accordo implica un costo, ma esiste anche un costo a lungo termine: le opportunità mancate prodotte da un cattivo accordo.
Il tema del calendario si ricollega anche al rapporto tra questi negoziati biregionali, i progressi dei negoziati dell’Organizzazione mondiale del commercio sull’agenda di Doha per lo sviluppo e la sequenza dei due negoziati. A tale proposito, la Commissione europea concorda pienamente sull’analisi presentata nella relazione della commissione per il commercio internazionale; entrambi i processi possono realizzare sinergie importanti, poiché non si escludono reciprocamente, ma, al contrario, sono complementari.
Per concludere, vorrei lanciarvi il seguente messaggio, che sono certa condividiate con me: la Commissione europea conferma il suo solido impegno a negoziare e concludere un accordo ambizioso ed equilibrato con il Mercosur per ragioni strategiche e politiche.
Il commercio è un elemento importante di questo accordo, ma non è l’unico. Oltre ai negoziati commerciali, non dovremmo perdere di vista i principi strategici, politici ed economici di questo accordo. Non dimentichiamo la dimensione strategica di un futuro accordo di associazione, che ha lo scopo di promuovere una relazione tra blocchi regionali capace di potenziare la pace, la stabilità, la prosperità, il progresso sociale e la democrazia.
Filip Kaczmarek (PPE-DE), relatore per parere della commissione per lo sviluppo. – (PL) Signor Presidente, vorrei porgere le mie più sentite congratulazioni al relatore, onorevole Varela Suanzes-Carpegna, per la relazione sulle relazioni economiche e commerciali tra l’Unione europea e il Mercosur in vista della conclusione di un accordo di associazione interregionale. Questa relazione è importante ed è stata realizzata al momento opportuno.
Come sappiamo, i negoziati relativi all’accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur hanno una storia lunga e piuttosto travagliata. Nella situazione attuale, a fronte del fallimento del ciclo negoziale di Doha, occorre segnalare con forza e chiarezza la necessità di un accordo di associazione, che risulterebbe favorevole sia per gli Stati membri del Mercosur sia per gli Stati membri dell’Unione europea. Il successo finale dei negoziati tra Unione europea e Mercosur richiede anche un coinvolgimento e un sostegno politico maggiori. Sono del parere che il relatore abbia ottenuto un ottimo risultato. La relazione invia un segnale positivo e potrebbe avere un ruolo importante e positivo nel tracciare le future tappe dei negoziati.
Vorrei anche ringraziare il relatore per avere preso in considerazione molte richieste e osservazioni espresse nella relazione della commissione per lo sviluppo, per la quale ho svolto il ruolo di relatore per parere. Vorrei poi ringraziare tutti voi per avere sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio tra il commercio e lo sviluppo nel testo finale dell’accordo, facendo in modo che le sezioni relative al commercio non entrassero in conflitto con le sezioni relative allo sviluppo. Grazie anche per avere posto in rilievo la necessità di stabilire garanzie affinché le strategie di cooperazione si dimostrino efficaci nella lotta contro la povertà e compatibili con la politica negoziale dell’Unione europea.
La commissione per lo sviluppo ha richiamato l’attenzione su vari aspetti della cooperazione allo sviluppo. E’ indiscutibile che migliori condizioni economiche e commerciali possono contribuire alla soluzione di alcuni dei problemi sociali esistenti nei paesi del Mercosur. La commissione per lo sviluppo sottolinea la necessità di rafforzare il sostegno per lo sviluppo sociale, l’istruzione, la riduzione delle disuguaglianze sociali, una maggiore equità nella distribuzione dei redditi e la riduzione della povertà. Crediamo anche nella necessità di sostenere le piccole e medie imprese e di bilanciare gli investimenti per l’agricoltura, il turismo e le infrastrutture con la salvaguardia dell’ambiente naturale. Un notevole pregio di questa relazione è il fatto di auspicare un rafforzamento istituzionale del Mercosur. Uno dei mezzi individuati a tale fine è il potenziamento della cooperazione a livello parlamentare, che avrebbe un effetto molto positivo.
José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, a nome del gruppo PPE-DE. – (ES) Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzi tutto congratularmi con il relatore, onorevole Varela Suanzes-Carpegna, per l’eccellente lavoro svolto a nome della commissione per il commercio internazionale. Vorrei altresì esprimere il mio rammarico per l’assenza del membro della Commissione responsabile in materia, il Commissario Mandelson, sebbene egli abbia almeno avuto la cortesia di rivolgersi al relatore per spiegarne le ragioni, cosa che non accade molto spesso in questi casi.
Signor Presidente, in qualità di relatore per parere della commissione per gli affari esteri, devo dire che avrei preferito riscontrare nella Commissione un atteggiamento maggiormente determinato riguardo al calendario chiesto dal relatore nel testo in esame. Dieci anni sono troppi per negoziare un accordo relativo all’associazione politica, al coordinamento economico e alla cooperazione, come il relatore e il Commissario hanno posto in evidenza.
E’ evidente che l’Unione europea non ha dimostrato alcuna mancanza di volontà; mi risulta che uno degli Stati membri del Mercosur abbia manifestato un solido e chiaro interesse per il ciclo di negoziati multilaterali, e l’esperienza cilena e messicana, menzionate dall’onorevole Varela Suanzes-Carpegna, dimostrano chiaramente la possibilità di procedere molto oltre le aspettative stabilite dal ciclo di negoziati multilaterali.
Secondo me, dunque, signor Presidente, volere è potere. Sebbene questo genere di accordi sia caratterizzato da aspetti commerciali, quando si tratta di accordi di terza generazione, comprendenti la clausola democratica, è chiaro che, dopo il Vertice di Vienna e il fallimento del ciclo di negoziati multilaterali, è necessario arrivare a una conclusione.
Ritengo che la Commissione europea debba garantire il suo fermo e chiaro sostegno a favore di questi accordi di associazione, in quanto l’America Latina non necessita di aiuti finanziari, ma di opportunità, e l’accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur offre a tutti noi un’eccellente occasione per perseguire gli obiettivi comuni: lo sviluppo della democrazia, dell’integrazione e, ovviamente, di un commercio più aperto ed efficiente, che sono veicoli di pace, progresso e prosperità per tutti.
Javier Moreno Sánchez, a nome del gruppo PSE. – (ES) Signor Presidente, onorevoli colleghi, signora Commissario, vorrei innanzitutto congratularmi con il relatore, onorevole Varela Suanzes-Carpegna, per l’eccellente relazione e, in qualità di relatore ombra del gruppo socialista al Parlamento europeo, porgergli i miei ringraziamenti per la costante collaborazione sin dal primo scambio di opinioni in sede di commissione per il commercio internazionale. Questa collaborazione ha agevolato la redazione di una relazione equilibrata capace di veicolare chiaramente il messaggio che quest’Assemblea intende rivolgere alla Commissione: signora Commissario, è nostra ferma volontà il raggiungimento di un accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur nel minor tempo possibile per una serie di ragioni.
In primo luogo, questo accordo sarà molto più di un semplice strumento commerciale: sarà uno strumento al servizio della pace, del multilateralismo e del dialogo e consentirà a entrambi i blocchi di attuare politiche utili a promuovere valori e interessi comuni di ordine economico, sociale e geopolitico.
L’accordo sancirà la prima associazione intercontinentale tra nord e sud, e costituirà un’alternativa ad altri tentativi di integrazione, come l’area di libero scambio delle Americhe, principalmente guidata da una volontà di predominio commerciale.
L’associazione tra l’Unione europea e il Mercosur, inoltre, darà luogo alla più ampia regione al mondo di prosperità condivisa, poiché a trarne vantaggio saranno oltre 700 milioni di cittadini, come hanno già ricordato i colleghi intervenuti in precedenza. Il rafforzamento della cooperazione renderà possibile l’attuazione di politiche di coesione sociale ed economica finalizzate a promuovere lo sviluppo, l’uguaglianza e la prosperità dei cittadini in entrambe le regioni.
Riguardo alla relazione finale, il gruppo socialista al Parlamento europeo considera necessario un maggiore coinvolgimento degli attori sociali nel processo di integrazione e l’instaurazione di un’effettiva dimensione interparlamentare tra l’Unione europea e il Mercosur. Speriamo nel sostegno degli altri gruppi a favore degli emendamenti relativi a questo argomento.
Signora Commissario, sebbene gli sforzi inutili possano scoraggiare, la Commissione deve fare tutto ciò che è in suo potere per concludere questo accordo e porre fine al senso di immobilità e pessimismo che di recente ha sommerso i negoziati commerciali multilaterali e bilaterali.
Vorrei terminare con una domanda al Commissario: vorrebbe metterci al corrente degli sviluppi relativi al processo di adesione del Venezuela al Mercosur e spiegarci quali conseguenze stia avendo tale processo sui negoziati in corso?
Helmut Markov, a nome del gruppo GUE/NGL. – (DE) Signor Presidente, signora Commissario, ritengo giusto che l’Unione europea si adoperi per allacciare strette e proficue relazioni con le varie regioni del pianeta, e ovviamente anche con il Mercosur. Mi sembra tuttavia sbagliato che la Commissione, attraverso questi accordi, cerchi di applicare passando dalla porta di servizio quanto è stato rifiutato dalla maggior parte dei paesi durante i negoziati dell’Organizzazione mondiale del commercio, ossia la liberalizzazione del commercio internazionale tra paesi partner con situazioni economiche e sociali molto diverse, senza prendere in considerazione le situazioni specifiche di ognuno di essi. Il vertice tra l’Unione europea e i paesi dell’America latina svoltosi a Vienna, così come anche il vertice alternativo “Enlazando alternativas” svoltosi lo scorso maggio, hanno offerto l’opportunità di imparare a capire meglio i desideri delle nuove voci dell’America Latina e di intrecciare relazioni nell’interesse delle popolazioni di entrambe le regioni in modo più equilibrato, e non solo a beneficio dell’industria e del commercio.
Qualche giorno fa, la Commissione ha pubblicato una comunicazione sulla sua strategia in materia di politica commerciale, che è risultata essere molto più incentrata sulla liberalizzazione economica di quanto si sia potuto constatare in precedenza. Durante il dibattito di ieri il Commissario Mandelson ha ribadito di condividere le stesse posizioni di fondo. Non ritengo corretto difendere un punto di vista così estremo. La relazione contiene asserzioni che io ritengo assolutamente importanti, come i principi di “reciprocità quasi totale” e di “trattamento speciale e differenziato in funzione dei livelli di sviluppo”.
Tuttavia, in fin dei conti la relazione fa appello alle istanze di liberalizzazione note, e si spinge anche oltre approvando, per esempio, il settore degli investimenti come oggetto di un capitolo dell’accordo tra Unione europea e Mercosur. A seguito delle proteste internazionali, comunque, questo è stato interamente rimosso dai negoziati sull’agenda di Doha per lo sviluppo.
Il gruppo di cui faccio parte sostiene un accordo di associazione equo, ma non la direzione intrapresa verso la realizzazione dell’area di libero scambio tra l’Unione europea e il Mercosur.
Kader Arif (PSE). – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione dell’onorevole Varela ci ricorda, a buon diritto, che l’Europa e il Mercosur trarrebbero beneficio dal rafforzamento della loro cooperazione, e per questo merita i nostri elogi. Negli ultimi mesi i negoziati con il Mercosur hanno subito una battuta d’arresto, in quanto gran parte delle questioni controverse sono ancora in attesa di essere risolte in seno all’Organizzazione mondiale per il commercio. Dopo la recente sospensione del ciclo di negoziati di Doha, dobbiamo d’ora in avanti dare prova di una ferma volontà politica di riprendere queste discussioni.
I negoziati bilaterali tra le due regioni presuppongono un alto livello di integrazione economica e politica da parte dei due partner. Il Mercosur appare tuttavia indebolito dall’asimmetria dei suoi membri e dai loro interessi talvolta divergenti. Le istituzioni del Mercosur devono dunque essere consolidate, in particolare attraverso l’istituzione di un parlamento regionale e di uno strumento vincolante per la risoluzione delle controversie. E’ inoltre necessario effettuare un’attenta valutazione in vista dell’adesione del Venezuela, che senza dubbio conferirà un’identità più marcatamente politica al blocco e altererà gli equilibri del potere economico.
Siccome è nel suo pieno interesse negoziare con un partner solido, l’Unione europea deve sostenere politicamente e finanziariamente l’emergere del Mercosur quale blocco regionale integrato. Tale area possiede l’autorevolezza necessaria per affiancarsi a noi nel rilancio della struttura multilaterale e del modello economico e sociale in cui crediamo e che desideriamo raggiungere.
Antolín Sánchez Presedo (PSE). – (ES) Signora Commissario, onorevoli colleghi, vorrei innanzi tutto congratularmi con il mio connazionale, onorevole Varela Suanzes-Carpegna, per la sua relazione e per l’approccio aperto e positivo, che spero possa godere di ampio consenso in quest’Aula.
Il Mercosur conta più di 230 milioni di abitanti, è una delle cinque aree economiche più ampie del mondo, e la più vasta per la produzione alimentare.
I rapporti tra l’Unione europea e il Mercosur hanno radici storiche profonde e basi culturali comuni. L’accordo di associazione è dunque la formula più adeguata per rafforzare i nostri legami e incoraggiare gli scambi reciproci.
Mi compiaccio del fatto che la relazione riporti i nostri emendamenti, volti a sottolineare la componente democratica delle nostre relazioni, fondate su valori comuni, la dimensione parlamentare e la partecipazione attiva della società civile; credo che questi siano aspetti meritevoli di ulteriori sforzi da parte nostra, come anche l’onorevole Moreno Sánchez ha ricordato.
Ringrazio il relatore anche per l’inclusione delle nostre proposte in merito all’espansione delle relazioni nei settori della pesca e del turismo, alla creazione di una base appropriata di quadri regolamentari, all’intensificazione degli scambi, all’incremento degli investimenti, con un’opportuna armonizzazione delle norme in materia di contabilità e di controllo, e infine al superamento degli ostacoli alla razionalizzazione nel settore pubblico.
Per concludere, vorrei domandare alla Commissione di considerare questo accordo un obiettivo della massima priorità politica.
Neelie Kroes, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, vorrei ringraziare l’Assemblea per i commenti espressi. Ne ho preso scrupolosamente nota e riferirò tutto al mio collega, Commissario Mandelson, affinché possa prenderne atto.
Per ragioni strategiche e politiche, la Commissione europea è fortemente impegnata a negoziare e concludere un accordo ambizioso e equilibrato con il Mercosur, obiettivo che risulta di conseguenza prioritario. Il fatto di essere impegnati in negoziati con altri partner non significa, comunque, che stiamo concedendo meno attenzione all’accordo con il Mercosur. Il trattato per l’adesione del Venezuela è stato firmato dai membri del Mercosur. Il trattato deve essere tuttavia ratificato dai parlamenti affinché il Venezuela diventi un membro effettivo. La Commissione non riscontra ulteriori ostacoli al processo di negoziato a seguito dell’adesione del Venezuela.
Molto è stato detto sul tema dello sviluppo. L’Unione europea è di gran lunga il maggiore donatore. Abbiamo in programma una spesa di circa 50 milioni di euro per il periodo 2007-2013.
E’ mia opinione che, per motivi economici, culturali e politici, il Parlamento europeo e la Commissione condividano lo stesso parere sulla conclusione di un accordo di associazione ambizioso ed equilibrato tra l’Unione europea e il Mercosur. Si tratta di un obiettivo strategico.