Presidente. L’ordine del giorno reca la raccomandazione per la secondo lettura (A6-0341/2006), della commissione per la cultura e l’istruzione, relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione della decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma “Gioventù in azione” per il periodo 2007-2013 [06236/3/2006 C6-0273/2006 2004/0152(COD)] (Relatore: onorevole Gröner).
Lissy Gröner (PSE), relatore. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la presenza in Aula non è certo indicativa dell’importanza dell’argomento di cui ci occupiamo oggi. Il programma “Gioventù in azione” per il periodo 2007-2013 è una pietra miliare per i nostri giovani europei. Ringrazio la Commissione e il Consiglio per la cooperazione molto costruttiva.
In prima lettura abbiamo esaminato 58 emendamenti, che sono stati sostanzialmente ripresi nel testo e, con il risultato dei negoziati informali, giungiamo ora alla posizione comune che stiamo adottando e sulla quale ci sarà un accordo in seconda lettura.
Tutte le tre Istituzioni si sono impegnate molto per trovare una soluzione con e per i giovani, il principale gruppo obiettivo dai 15 ai 18 anni nell’Unione europea – circa 170 milioni di cittadini – rendendo l’Europa tangibile per loro, riducendo la burocrazia e facilitando l’accesso al programma per i giovani svantaggiati.
Nell’ambito del programma abbiamo perseguito i seguenti obiettivi: innanzitutto la promozione del senso civico. Vogliamo semplificare la cooperazione civica per i giovani, offrendo al contempo la possibilità di lavorare insieme a livello europeo, ad esempio, aumentando l’affluenza elettorale e risvegliando l’interesse per la politica.
In secondo luogo, vogliamo promuovere la solidarietà e la tolleranza tra i giovani, soprattutto per potenziare la coesione sociale nell’UE. In questo quadro potranno essere sviluppati nuovi stili di vita e modelli di convivenza tra i giovani.
Vogliamo promuovere la comprensione reciproca tra i giovani e la diversità multiculturale, che è la ricchezza dell’Europa. Vogliamo inoltre sostenere i sistemi a favore delle organizzazioni giovanili, nonché le organizzazioni della società civile attive nell’ambito giovanile, e vogliamo favorire la coesione tra i giovani anche al di là dei confini europei. Per questi obiettivi abbiamo negoziato un bilancio di 885 milioni di euro.
In qualità di relatrice ho proposto di presentare un bilancio minimo per le seguenti cinque linee d’azione, di cui “Gioventù per l’Europa” – il classico scambio studentesco – otterrà il 30 per cento dei finanziamenti.
Per quanto riguarda il “Servizio volontario europeo”, si tratta di esercitare un’attività di interesse comune e senza fini di lucro in un paese che non sia quello di residenza per un periodo compreso tra due e dodici mesi. Questa azione rappresenterà almeno il 23 per cento dell’intero pacchetto.
“Gioventù per il mondo” è un nuovo progetto che, in uno spirito di apertura, mira a favorire la comprensione per altri popoli. Questo è importante a molti livelli. A questa linea dovrebbe essere assegnato il 6 per cento della dotazione complessiva.
I “sistemi di sostegno per i giovani” dovrebbero ricevere almeno il 15 per cento. Tra gli altri, aiuteremo il Forum europeo dei giovani e la rete delle organizzazioni giovanili e degli operatori del settore.
Il sostegno a favore della cooperazione europea in ambito giovanile riceverà il 4 per cento dei fondi. In totale ciò corrisponde a una suddivisione del 76 per cento delle linee d’azione, il che offre alla Commissione una flessibilità sufficiente per essere ancora più attiva in funzione delle esigenze.
E’ giusto affrontare le sfide che ci si presentano. Abbiamo i mezzi per promuovere l’azione specifica “Settimana europea dei giovani”. Vogliamo dare vita al patto per la gioventù europea varato dal Consiglio nel 2005.
Non possiamo assistere inerti alle tensioni tra i giovani o alla mancanza di lavoro e di prospettive per la gioventù nell’Unione europea. Dobbiamo fare in modo che i giovani abbiano una prospettiva e vogliamo che gli Stati membri appoggino con decisione questa azione. Da soli non possiamo risolvere il problema.
Per questo motivo mi rivolgo agli Stati membri, affinché si impegnino. Raccomando all’Aula di votare a favore del compromesso cui siamo pervenuti e di adottare la posizione comune senza emendamenti.
Ján Figel’, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, non capita spesso di trovare un consenso così ampio come in questo caso. Desidero ringraziare coloro che l’hanno reso possibile, perché non è automatico. Sono sicuro che grazie a questa intesa nelle prossime settimane saremo in grado di adottare, nel vero senso del termine giuridico, il programma “Gioventù in azione”. In particolare, desidero ringraziare l’onorevole Gröner, la relatrice del programma, nonché la commissione per la cultura e l’istruzione, che durante l’intera procedura ha sempre assunto un atteggiamento molto costruttivo. Estendo i miei ringraziamenti alla commissione e al suo presidente, l’onorevole Sifunakis, per il sostegno.
Il consenso e i progresso registrati durante i lavori renderanno possibile la totale continuità tra l’attuale programma e il successivo, evitando così interruzioni. Rispetto a sette anni fa la situazione ora è molto diversa, perché all’epoca il programma era stato sospeso per vari mesi.
Il nuovo programma è una risposta, parziale ma importante, alle priorità dell’Unione: la cittadinanza, la crescita e la pace. In primo luogo, in termini di cittadinanza, permetterà ai giovani europei di realizzarsi come cittadini volonterosi di aiutare, responsabili, attivi e tolleranti nelle società pluraliste. Coinvolgere maggiormente i giovani nella vita delle comunità locali, nazionali ed europei e promuovere la cittadinanza attiva costituiscono sfide importanti per le nostre società. Occorre anche favorire la consapevolezza dei giovani della loro appartenenza all’Europa per svilupparne la percezione della cittadinanza europea.
In secondo luogo, è altrettanto importante rispondere alle aspirazioni dei giovani offrendo loro l’opportunità di arricchirsi in termini di istruzione e formazione in modo meno formale. Le attività educative non formali meritano di essere sostenute e riconosciute a livello europeo perché contribuiscono alla crescita europea. Per questo motivo sono molto lieto del fatto che ci riserverà maggiore spazio al servizio volontario in Europa.
Infine, la propensione dei giovani a sviluppare nuove relazioni con altri giovani, europei e di tutto il mondo, la loro voglia di comprensione reciproca, uno spirito di tolleranza e apertura sono contributi importanti per la pace nel mondo.
I progressi nei negoziati su questo programma dipendevano dall’accordo sulle prospettive finanziarie lo scorso maggio. Dopo l’approvazione di questo quadro finanziario e la decisione di stanziare 885 milioni di euro, ai prezzi attuali, per il programma “Gioventù in azione”, le Istituzioni hanno dimostrato di saper reagire in modo rapido e costruttivo affinché il nuovo programma potesse essere adottato senza ulteriori ritardi. Ritengo che questo oggi sia un messaggio molto forte da parte delle Istituzioni europee ai giovani.
Rolf Berend, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la raccomandazione concernente la posizione comune include numerosi emendamenti presentati da quest’Assemblea in prima lettura.
I finanziamenti per il programma “Gioventù in azione” per il periodo 2007-2013 – come ha già detto l’onorevole Gröner – ammontano a 885 milioni di euro. La base è l’Accordo interistituzionale sulle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013. Vorrei tuttavia ricordare che la proposta iniziale della Commissione prevedeva 913 milioni di euro. Il Parlamento europeo ha chiesto di aumentare la dotazione a 1,1 miliardi di euro. Ora con la posizione comune siamo arrivati a 885 milioni di euro. Ciò non corrisponde assolutamente alle nostre aspirazioni, ma ci garantisce la sicurezza di pianificazione per i prossimi anni, ed è positivo che si voti oggi o domani.
Il principale gruppo obiettivo di “Gioventù in azione” è la fascia d’età compresa tra i 15 e i 28 anni, anche se alcune azioni sono rivolte ai tredicenni e ai trentenni. Il mio gruppo si compiace, perché è stato possibile mettere in risalto aspetti importanti della posizione comune grazie all’iniziativa di quest’Assemblea, come ad esempio la partecipazione dei giovani alla vita democratica, la promozione di valori fondamentali quali la dignità umana, i diritti umani, la tolleranza, la non discriminazione, un’adeguata protezione dei partecipanti – punto molto importante –, la settimana europea dei giovani, seminari e dialoghi strutturati tra i giovani, possibilità di scambio per i giovani in Europa e nei paesi vicini e, non da ultimo, il sostegno finanziario al Forum europeo della gioventù con due milioni di euro.
Ringraziando l’onorevole Gröner, vorrei anche aggiungere che speriamo che la posizione comune del Consiglio domani in Parlamento trovi un’ampia maggioranza e venga approvata senza emendamenti.
Christa Prets, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, di fronte al dibattito sulle sfide demografiche del ventunesimo secolo, alle proteste dei giovani in Francia e alla crescente tendenza verso i partiti nazionalisti, è estremamente importante coinvolgere i giovani per sviluppare la comprensione verso altre mentalità e culture, creando così la base per rafforzare la solidarietà in Europa.
Proprio per quei giovani che non possono sfruttare la mobilità nel quadro dell’istruzione formale tramite programmi come ERASMUS, COMENIUS o LEONARDO, deve sussistere l’opportunità di fare esperienze preziose di dialogo interculturale. In questo quadro, l’istruzione informale deve godere di un maggiore riconoscimento e di una maggiore importanza. Sono convinta che sia stata attribuita la giusta priorità nell’ambito dell’azione “Gioventù per l’Europa”, che promuove gli scambi tra giovani e le iniziative giovanili. Dobbiamo, inoltre, invitare il Forum europeo della gioventù a presentare regolarmente le sue attività nelle commissioni parlamentari, affinché tutti i deputati possano venire a conoscenza e trarre vantaggio da questo prezioso lavoro.
Durante varie discussioni con le organizzazioni giovanili sono stati affrontati molteplici problemi, tra cui, ad esempio, anche le diverse modalità per il rilascio dei visti e la scarsa riflessione su queste differenze. A tale proposito, chiedo di coinvolgere maggiormente i giovani.
Jolanta Dičkutė, a nome del gruppo ALDE. – (LT) Accolgo con favore la relazione dell’onorevole Gröner e la posizione comune che abbiamo concordato. Sono lieta che i giovani dei paesi confinanti con l’Unione europea – la Russia, la Bielorussia, l’Ucraina e i paesi del Caucaso settentrionale – potranno beneficiare del nuovo programma già dall’anno prossimo.
L’adesione all’Unione europea ha un impatto positivo su molti aspetti della vita negli Stati membri. I giovani, con le loro sfide e i loro problemi presenti e futuri, non fanno eccezione. I 75 milioni di giovani che vivono nell’Unione europea sono fortunati da molti punti di vista. Godono della libera circolazione, dell’opportunità di studiare e lavorare in vari paesi dell’UE, possono migliorare la conoscenza delle lingue straniere, partecipare agli scambi interculturali, e così via. Ciononostante, questi vantaggi costituiscono al contempo le sfide e i problemi che devono essere risolti da una popolazione che invecchia costantemente in Europa. Il mio riferimento all’Europa che invecchia non è casuale. E’ un riferimento al fatto che dobbiamo essere perfettamente consapevoli e non sottovalutare l’importanza dei giovani. Dobbiamo compiere ogni sforzo per coinvolgerli attivamente nei processi politici e di sviluppo dell’Unione europea.
Il conseguimento degli obiettivi della strategia di Lisbona viene eccessivamente evidenziato come un fattore di enorme importanza per i giovani. Noi, però, non dobbiamo dimenticare che gli stessi giovani svolgono un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi. Investire nei giovani è fondamentale al fine di conoscere uno sviluppo più rapido e aumentare il livello di occupazione in Europa. Chiaramente è molto importante che gli Stati membri, da parte loro, diano un adeguato sostegno alle raccomandazioni del Consigli e adottino misure specifiche. Conosciamo numerosissimi esempi di programmi validi, eppure molti di questi non sono stati attuati. Ciò richiede un dialogo e una cooperazione più stretti tra giovani e politici, sia a livello nazionale che a livello europeo. Dobbiamo vedere i giovani come una fonte di energia positiva, e non come un onere.
Il nostro obiettivo è accrescere la fiducia dei giovani negli obiettivi di questa importante Istituzione europea e degli Stati membri al fine di fugare qualsiasi dubbio concernente il tanto citato ruolo dei giovani nella crescita, lo sviluppo e la stabilità dell’Unione europea.
Helga Trüpel, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, in primo luogo desidero ringraziare l’onorevole Gröner per l’impegno profuso nella presente relazione. Tutti noi siamo convinti del fatto che l’Europa deve rappresentare un’opportunità per i giovani, affinché possano circolare liberamente sul territorio europeo, allargando gli orizzonti e imparando lingue diverse, migliorando la loro istruzione e formazione e, nel complesso, diventando persone più affidabili e responsabili in una società europea aperta.
Ovviamente è altrettanto importante che l’Europa sia accettata dai giovani. Dobbiamo ricordare che saranno i giovani a portare avanti la costruzione europea e a garantirne lo sviluppo futuro. In altre parole, la cosa più importante è che essi capiscano che Europa vogliono in futuro.
Questo compito di migliorare le opportunità per i giovani non potrà essere svolto separatamente dalle altre aree politiche, tra cui la politica economica è fondamentale, al pari della politica in materia di istruzione e in ambito sociale, unitamente alle questioni connesse con la strategia di Lisbona, alla quale è già stato accennato. Vorrei che si prendesse seriamente questo contesto politico, anziché trascurarlo, perché i giovani sono la chiave per il futuro dell’Europa.
Ljudmila Novak (PPE-DE). – (SL) La relazione “Gioventù in azione” è molto importante per rafforzare il senso europeo e la cittadinanza europea tra i giovani. Sappiamo tutti che a volte per i nostri cittadini è difficile identificarsi nella dimensione europea e che le Istituzioni europee di Bruxelles sembrano molto distanti da loro.
Attraverso il presente testo abbiamo cercato di rendere la cittadinanza europea più tangibile, promuovendo la solidarietà, l’iniziativa e la creatività. Poiché i giovani sono i più ricettivi di fronte alle nuove idee, ci siamo concentrati sulla fascia d’età compresa tra i 13 e i 30 anni. I giovani sempre più assumono posizioni responsabili in politica, ed è giusto garantire loro gli strumenti e le condizioni che ne indirizzino l’attenzione verso l’obiettivo comune dell’Europa.
Tra le cinque azioni previste dal programma, mi soffermerò sulla seconda: il “servizio volontario europeo”. Il lavoro volontario riveste un’enorme importanza per lo sviluppo e il futuro della società. Contribuisce all’evoluzione dei sistemi esistenti, ai valori coesivi, al progresso sociale e ad altri sviluppi nella società, e pertanto deve essere incentivato e deve ottenere il giusto riconoscimento. I giovani attivi in questo settore sono chiari esempi in merito, soprattutto per una società del consumo che si preoccupa troppo del denaro e della realizzazione personale e troppo poco delle persone che ci circondano e la cui vita potrebbe essere nettamente migliorata con un minimo sforzo.
Anche la politica è una sorta di lavoro volontario, se non altro all’inizio. Quando molti di noi erano giovani, il lavoro volontario era il modo più rapido per entrare in politica. Sono favorevole a questa relazione e spero che i giovani possano trarre i massimi benefici dalle aspirazioni e dalla realizzazione degli ideali che essa contiene, per la loro crescita personale e nell’interesse della società.
Piia-Noora Kauppi (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, in primo luogo desidero ringraziare la nostra relatrice, l’onorevole Gröner, per l’eccellente lavoro svolto con questa relazione. Sono certa che siamo tutti d’accordo sul fatto che i giovani sono essenziali per plasmare il futuro dell’Europa. Non penso che si debba discutere se i giovani devono essere aiutati tramite i programmi europei. Esistono molte prove che dimostrano che i programmi per i giovani e gli studenti sono la migliore azione dell’UE a favore della vera integrazione a livello di cittadini. Ciononostante, devo sollevare alcune questioni.
Innanzitutto, i fondi stanziati per il programma sembrano ancora insufficienti. So quanto ha lavorato il Commissario, ma spero ancora che nel bilancio definitivo per i prossimi anni si apportino miglioramenti negli importi.
In secondo luogo, sono decisamente favorevole all’abbassamento dell’età a 13 anni. Fornire opportunità a persone molto giovani favorisce l’iniziativa nell’età successiva. Non penso che i tredicenni siano troppo giovani per partecipare a “Gioventù in azione”.
Un’altra cosa che favorirebbe il programma è l’estensione dell’elenco dei paesi con i quali possono collaborare le organizzazioni giovanili, per includere quanti più paesi possibile. Paesi come la Cina e la Russia sono attori importanti nella politica e nell’economia mondiali. Instaurare stretti legami con queste regioni in giovane età può solo portare benefici.
Un altro fattore da prendere in considerazione è l’importanza di promuovere la mobilità. Una tappa fondamentale sarebbe l’abolizione delle attuali norme sui visti per i paesi che non fanno parte di Schengen. Troppo spesso gli scambi tra studenti, i programmi di lavoro all’estero e le gite scolastiche devono essere annullati a causa delle difficoltà per ottenere i visti. A volte le procedure complesse e i costi elevati scoraggiano addirittura il lancio di un progetto. Al fine di migliorare la situazione chiedo un documento standard in tutti i paesi dell’UE per ottenere i visti. Dovremmo anche appoggiare la campagna “Get visible”, che propone un tipo di visto apposito per i rappresentanti delle ONG. Ciò offrirebbe ai giovani molte più possibilità di partecipare ai programmi di lavoro volontario, ai programmi di scambio e alle attività delle organizzazioni giovanili.
Il programma “Gioventù in azione” si concluderà nel 2013. Non sarebbe lungimirante da parte mia dire che il periodo previsto sarà sufficiente. E’ comunque un buon inizio. La ringrazio sinceramente, signor Commissario, per tutto il suo profondo impegno per questo tema.
Ján Figeľ, Membro della Commissione. (SK) Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al dibattito, che proseguirà, in un modo leggermente diverso, durante le fasi successive, soprattutto quando si arriverà all’attuazione del programma. Penso che il consenso sia evidente. Non voglio dilungarmi troppo nelle risposte, ma ritengo che sia molto importante che l’intensità e il livello di cooperazione e impegno per i giovani nell’UE stiano crescendo, non solo come reazione alle questioni demografiche, ma anche riguardo alle prospettive per la cooperazione, la solidarietà e l’integrazione europee.
Il Patto europeo per la gioventù è stato approvato recentemente, molti anni dopo il Libro bianco. Ora abbiamo l’opportunità di lanciare un nuovo programma per i giovani che apporterebbe miglioramenti in termini di quantità e di qualità. Ciò è importantissimo perché, tra l’altro, la fascia d’età interessata è stata estesa e i finanziamenti sono aumentati notevolmente.
Com’è ovvio, abbiamo proposto di più, ma la questione deve essere vista anche in termini di limiti e portata delle prospettive finanziarie. Inoltre, il programma sull’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e il programma di cittadinanza e cooperazione civica, unitamente ad alcuni programmi e azioni esterne della Comunità, offre ulteriori opportunità per i giovani. Ad esempio, sono stato in Canada per discutere di un accordo bilaterale tra l’UE e questo paese che riguarderà non solo la cooperazione universitaria, ma anche i giovani.
Queste linee specifiche di cooperazione con paesi partner in ambito giovanile si stanno moltiplicando e stanno crescendo. Sono fermamente convinto che daranno i loro frutti.
In terzo luogo, non basta formulare politiche per i giovani, dobbiamo elaborarle con loro, perché così saranno più efficaci, avranno più successo e saranno più mature per la società civile nell’Europa comune del futuro.
Presidente. La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà mercoledì, alle 12.30.
Allegato – Dichiarazione della Commissione
La Commissione desidera richiamare l’attenzione dell’autorità legislativa sulla necessità che, al più tardi al momento della pubblicazione definitiva sulla Gazzetta ufficiale, il pacchetto finanziario citato nell’atto di base sia espresso secondo i prezzi correnti. Ciò corrisponde all’abituale prassi di bilancio e permette di garantire nella piena chiarezza il rispetto della decisione dell’autorità legislativa. Per il programma “Gioventù in azione” l’importo in base ai prezzi correnti ammonta a 885 milioni di euro.