Relazione annuale del Mediatore (2005) (discussione)
Robert Atkins (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, mi congratulo con l’onorevole Schwab, che ha elaborato un’ottima relazione, a cui sono lieto di aver contribuito.
Il Mediatore ha avuto notevole successo nelle sue attività, ma per ironia il suo successo ha destato maggiore interesse – un fattore evidentemente positivo per la commissione per le petizioni, a cui il Mediatore riferisce e il cui lavoro comune con lui è così importante.
Condivido appieno il contenuto dell’intervento dell’onorevole Diana Wallis: è essenziale informare i cittadini dell’Unione europea in merito alle opportunità di ottenere giustizia, soprattutto mediante gli auspici del Mediatore e della commissione per le petizioni.
Insieme a tutti i colleghi, mi congratulo con il signor Diamandouros per i suoi successi, e in particolare – se mi è concesso esprimere un parere – per la sua determinazione, passata, presente e futura, nell’illustrare l’utilizzo dei suoi poteri ai nuovi Stati membri e nell’incoraggiarli a ricorrere ai suoi servizi. Intendiamo fare la stessa cosa a nome della commissione per le petizioni, e devo dire che l’associazione tra un Commissario svedese – la Svezia è il paese dove è nata l’istituzione del mediatore – e un Mediatore greco – la Grecia è il paese in cui è nata la democrazia – si è rivelata efficace e influente.
Nutro particolare interesse per le relazioni speciali del Mediatore. Egli sa certamente che io sono il relatore “mancato” per una di tali relazioni, concernente l’OLAF. Egli deve sapere, e lo stesso vale per quest’Assemblea, che non lascerò passare la questione. La trasparenza e la chiarezza dei rapporti dev’essere considerata cruciale, e questa relazione dovrà essere affrontata – e lo sarà – al termine del procedimento giudiziario.
Come ha dichiarato il suo presidente, la commissione per le petizioni assume crescente importanza, e dovrà presto cessare di essere la commissione cenerentola, l’ultima della lista e di scarso rilievo. Le attività del Mediatore e della commissione per le petizioni sono varie, numerose e crescono in modo esponenziale. Dovranno quindi essere riconosciute dal Parlamento e dalla Conferenza dei presidenti, ottenendo l’autorità che meritano.