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Procedūra : 2003/0257(COD)
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Dokumentu lietošanas cikli :

Iesniegtie teksti :

A6-0345/2006

Debates :

PV 11/12/2006 - 14
CRE 11/12/2006 - 14

Balsojumi :

PV 13/12/2006 - 8.2
Balsojumu skaidrojumi
Balsojumu skaidrojumi

Pieņemtie teksti :

P6_TA(2006)0553

Debašu stenogramma
Pirmdiena, 2006. gada 11. decembris - Strasbūra Pārskatītā redakcija

14. Eiropas Ķimikāliju aģentūra - Direktīvas 67/548/EEK par bīstamām vielām (REACH) grozīšana (debates)
Protokols
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  El Presidente. El siguiente punto es el debate conjunto sobre

- la recomendación para la segunda lectura, de la Comisión de Medio Ambiente, Salud Pública y Seguridad Alimentaria respecto de la Posición común con vistas a la adopción del Reglamento del Parlamento Europeo y del Consejo relativo al registro, la evaluación, la autorización y la restricción de las sustancias y preparados químicos (REACH), por el que se crea la Agencia Europea de Sustancias y Preparados Químicos, se modifica la Directiva 1999/45/CE del Parlamento Europeo y del Consejo y se derogan el Reglamento (CEE) nº 793/93 del Consejo y el Reglamento (CE) nº 1488/94 de la Comisión así como la Directiva 76/769/CEE del Consejo y las Directivas 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CEE y 2000/21/CE de la Comisión [07524/8/2006 - C6-0267/2006 - 2003/0256(COD)] (Ponente: Guido Sacconi) (A6-0352/2006), y

- la recomendación para la segunda lectura respecto de la Posición Común aprobada por el Consejo con vistas a la adopción de la Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo por la que se modifica la Directiva 67/548/CEE del Consejo, relativa a la aproximación de las disposiciones legales, reglamentarias y administrativas en materia de clasificación, embalaje y etiquetado de las sustancias peligrosas, para adaptarla al Reglamento (CE) nº .../2006 relativo al registro, la evaluación, la autorización y la restricción de las sustancias y preparados químicos (REACH), y por el que se crea la Agencia Europea de Sustancias y Preparados Químicos

[07525/3/2006 - C6-0268/2006 - 2003/0257(COD)] (Ponente: Guido Sacconi) (A6-0345/2006).

 
  
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  Guido Sacconi (PSE), relatore. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, in questi giorni successivi al raggiungimento dell'intesa con il Consiglio − che è stata possibile grazie anche al sostegno della Commissione − mi sono domandato a cosa avremmo potuto paragonare questa lunga marcia, che, per quanto mi riguarda è durata tre anni e mezzo, e che ci ha portato fino a questo punto. Per rispondere a questa domanda ho dovuto ricorrere alla mia passione per l'alpinismo: forse il paragone più calzante è dire che abbiamo scalato una grande montagna, probabilmente, e senza esagerazione, un 8000 metri himalayano.

Non sono mai arrivato così in alto e credo che non ci arriverò mai perché sono un modesto alpinista, però so cosa succede quando si arriva in cima: a quel punto non contano più la fatica, i rischi che si sono corsi e, forse, non conta neanche più l'insoddisfazione che spesso si prova quando si arriva in cima e il panorama è modesto perché c'è nebbia. A me è successo tante volte: arrivo, e non vedo niente! Però la soddisfazione è comunque grande.

L'importante è aver ben chiare due cose: la prima è capire se si sia arrivati davvero in cima e la seconda è prepararsi bene alla discesa, che spesso non è più facile della salita.

In qualità di capocordata, vorrei dare la mia opinione su questi due aspetti. Siamo davvero arrivati in cima? Penso proprio di sì. Con il pacchetto di capitoli che abbiamo risolto nella fase finale del negoziato su "duty of care", benessere animale e, soprattutto, sulla promozione spinta dei metodi alternativi ai test sugli animali, l'agenzia, la comunicazione delle informazioni, l'adeguamento al nuovo accordo interistituzionale in materia di comitologia - salvaguardando quindi il ruolo del Parlamento. Abbiamo tuttavia dovuto fare una rinuncia, ovvero l'estensione ai piccoli tonnellaggi del rapporto sulla sicurezza chimica, che però non è stata una vittima di questa ascensione, bensì un rientro anticipato al campo base, dal momento che abbiamo definito una norma di revisione che in sette anni ci consentirà eventualmente di reintrodurre questo obbligo, una volta effettuate le adeguate verifiche lungo tutta la catena di approvvigionamento.

In questo accordo siamo soprattutto riusciti a risolvere bene − ed ecco perché siamo arrivati in cima − il tema più controverso, il fine di REACH, e cioè la regolamentazione delle sostanze più preoccupanti attraverso la procedura di autorizzazione.

Per valutare se siamo arrivati davvero in cima, bisogna ricordare da dove siamo partiti: da un fondo valle molto lontano. La proposta originaria della Commissione prevedeva infatti che tutte le sostanze sottoposte ad autorizzazione potessero essere autorizzate sulla base del principio dell'adeguato controllo. Di strada se n'è fatta molta. Già la posizione comune del Consiglio, positivamente influenzata dal Parlamento, ha ridotto l'area di queste sostanze e, in seguito, con l'accordo raggiunto il 30 novembre, abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti perché è stato ridotto il numero delle sostanze che possono essere adeguate attraverso questa via, più breve e più semplice, e abbiamo poi inserito tutte le sostanze - anche quelle che saranno autorizzate sulla base dell'adeguato controllo - in un processo di sostituzione. Quando esiste un'alternativa, dovrà essere obbligatoriamente presentato un piano di sostituzione, quando non esistono alternative al momento dell'autorizzazione, dovranno in ogni caso essere dichiarate le linee di ricerca e di sviluppo che l'impresa intende seguire.

Su questa base, quindi, la durata dell'autorizzazione sarà decisa caso per caso, e dovrà essere giustificata dalla Commissione qualora esista un'alternativa. E se nel corso dell'autorizzazione dovesse emergere un'alternativa, scatterà l'obbligo del piano di sostituzione.

Quello che vorrei sottolineare è che la Commissione adotterà le sue decisioni, caso per caso, sulla base del parere dell'agenzia, che dovrà tenere conto dei pareri dei comitati economico e sociale e di valutazione del rischio, i quali dovranno tener conto anche dei contributi di parti terze. Si tratta quindi di un processo molto trasparente e non affidato solo all'auto-dichiarazione del richiedente.

Per quanto riguarda la discesa dalla vetta, ritengo che sia importante scegliere la via migliore poiché lo stesso grado di difficoltà alpinistica può essere aumentato di molto rispetto alla salita. E con questa metafora voglio dire che dobbiamo adottare il compromesso che abbiamo realizzato, perché in tal modo consentiremo la pubblicazione del regolamento entro la fine dell'anno e quindi potrà essere rispettata la scadenza per l'entrata a regime per l'applicazione di REACH entro il 1° giugno 2007.

Si tratta di una questione complessa, che non può essere risolta andando di fretta: REACH è così complicato che pretendere di risolvere tutti i problemi nella fase della sua approvazione è sbagliato. Ciò che importa ora è di avviare l'applicazione: abbiamo previsto parecchi meccanismi e scadenze, diciamo così auto-regolatorie, che consentiranno adeguamenti in corso d'opera, sulla base dell'esperienza concreta che abbiamo maturato. Abbiamo migliorato l'equilibrio attraverso tutti i passaggi di questa procedura, penso alle risposte che abbiamo dato ai problemi delle piccole imprese, penso al rafforzamento della tutela della salute e dell'ambiente, con particolare riguardo ai rischi per i lavoratori.

Mi pare che, nel complesso, questo prodotto finito possa essere valutato molto positivamente. Ho notato che i miei amici del gruppo dei Verdi e del gruppo GUE hanno presentato un pacchetto di emendamenti, nel loro insieme apprezzabili, che assomigliano molto a quelli da me proposti nella trattativa con il Consiglio e la Commissione per arrivare al punto in cui ci troviamo attualmente.

A cosa servono questi emendamenti? Per arrivare dove? Su quale vetta sarebbe possibile arrivare in un'improbabile conciliazione? Sappiamo tutti qual è la vera alternativa: o si adotta il pacchetto di compromesso che abbiamo definito, migliorando la posizione comune, o, di fatto, si accetta la posizione comune. Diciamolo apertamente, può darsi che sia meglio. Questa è la vera alternativa che abbiamo e sono sicuro che il Parlamento farà la scelta giusta nel voto di mercoledì.

Signor Presidente, con questo mio intervento di oggi, ho finito il mio lavoro: anche la lista di voto sarà piccola, non c'è un grande lavoro, si tratta solo di due pagine, un record per REACH, considerando che in prima lettura sono stati valutati circa 5000 emendamenti.

Il mio lavoro termina dunque qui, mi resta solo da ringraziare chi ha fatto parte, a vario titolo, di questa spedizione himalayana. Vi hanno partecipato in molti: ho conosciuto 6 presidenze, tantissimi dirigenti di commissione e Commissari, ed io ero sempre lì, a far da capocordata anche se a volte qualcuno, invece che farmi da sicurezza, ha cercato di tirarmi giù. Comunque siamo giunti fin qui.

Ringrazio tutti, scherzosamente e seriamente, a partire dal presidente della commissione Ambiente, Florenz, a tutti i relatori ombra, anche quelli che esprimono dissenso per questo risultato, alle presidenze, e soprattutto a quella finlandese che è stata davvero un interlocutore fondamentale, alla Commissione, che forse non ha dato dei grandi colpi di accelerata, ma che nella fase finale è stata determinante per giungere a questo risultato. Ma, soprattutto, ringrazio lo staff che ha lavorato con me: due donne italiane − tra cui la mia assistente, la signora Sabina Magnano − le quali hanno avuto un ruolo molto importante in questo progetto. Se fosse possibile cambiare il nome della relazione, metterei il loro e quello di tutti quelli che hanno lavorato con me!

(Applausi)

 
  
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  Mauri Pekkarinen, neuvoston puheenjohtaja. Arvoisa puhemies, hyvä esittelijä Sacconi, hyvät parlamentin jäsenet, arvoisat komission jäsenet Verheugen ja Dimas, REACH-asetus on yksi EU:n historian merkittävimmistä lainsäädäntöhankkeista. Asetus tulee olemaan suuri harppaus eteenpäin verrattuna nykyiseen noin 40 vuoden ikäiseen kemikaalien valvontajärjestelmään. Se tekee Euroopasta maailmanlaajuisesti edelläkävijän ja suunnannäyttäjän.

Lähes tasan kolme vuotta Euroopan parlamentti, neuvosto ja komissio yhdessä ovat tehneet pitkäjänteistä työtä REACH-asetuksen hyväksymisen puolesta. Neuvotteluprosessiin on sisältynyt vaikeita vaiheita. Voin varmaan liioittelematta sanoa, että ilman kaikkien osapuolien voimakasta sitoutumista tähän asiaan, me emme olisi tässä tänään.

Neuvostossa asetuksen valmistelu on ollut seitsemän puheenjohtajavaltion haasteena. Haluankin kiittää kaikkia niitä puheenjohtajavaltioita, jotka ovat neuvostossa valmistelleet pohjaa nyt käsillä olevaa päätöstä varten. Ison-Britannian puheenjohtajakaudella saavutettu neuvoston poliittinen yhteisymmärrys antoi erinomaiset eväät neuvottelujen päättämiseen Suomen puheenjohtajakauden aikana.

Olen erittäin iloinen, että jäsenvaltiot ovat antaneet voimakkaan tukensa neuvotellulle kompromissipaketille. Toivon myös lämpimästi, että Euroopan parlamentin eri ryhmät tukevat kompromissiratkaisua mahdollisimman laajasti keskiviikon äänestyksessä.

Haluan tässä yhteydessä kiittää Euroopan parlamenttia erinomaisesta yhteistyöstä syksyn neuvottelujen aikana. Etenkin haluan kiittää esittelijä Sacconia ja ympäristö-, kansanterveys- ja elintarviketurvallisuusvaliokunnan puheenjohtajaa Florenzia, varjoesittelijöitä, sekä lukuisia muita edustajia, jotka ovat aktiivisesti toimineet yhteisten ratkaisujen löytämiseksi. Haluan kiittää myös komission jäseniä Verheugenia ja Dimasia, jotka ovat antaneet neuvotteluihin vahvan henkilökohtaisen panoksensa.

Tässä vaiheessa prosessia on hyvä hetki arvioida, miten REACH-asetukselle asetetut tavoitteet kokonaisuutena ovat toteutumassa.

Asetus parantaa merkittävästi ihmisten terveyden ja ympäristön suojelua. REACH-järjestelmä parantaa tietojamme aineiden ominaisuuksista, tehostaa kemikaaliriskien hallintaa ja edellyttää kaikkein vaarallisimmilta aineilta käyttölupaa. Uudet turvallisuusvaatimukset tulevat olemaan maailman vaativimpia. Eurooppalaisten kuluttajien ja teollisuuden yhteinen etu on edistää uusien, entistä turvallisempien kemikaalien tuotekehitystä. Tätä tarkoitusta varten nykyistä uusien aineiden ilmoitusmenettelyä on esityksessä uudistettu. REACH-järjestelmä lisää myös yritysten vastuuta ja tehtäviä sekä antaa yritykselle mahdollisuuden hoitaa aiempaa itsenäisemmin kemikaaliturvallisuuteen liittyviä velvoitteita.

Kemikaalivalvonnan avoimuutta lisätään merkittävästi luomalla kemikaalivirastoon uudenaikaisia tietojärjestelmiä ja rekistereitä, joista myös kansalaiset tulevat saamaan entistä paremmin tietoja aineista ja niiden ominaisuuksista. Tietojärjestelmät tulevat olemaan ainutlaatuisia maailmassa.

Aineiden vaikutusten selvittäminen edellyttää entistä parempia tietoja niiden ominaisuuksista. REACH-asetus ulottuu tälläkin alueella uudelle tasolle mahdollistamalla vaihtoehtoisten tutkimusmenetelmien ja -ohjelmien laajan käytön. Todennäköisesti nämä uudet vaihtoehtoiset tutkimusmenetelmät tulevat vaikuttamaan kemikaalien testaamiseen myös globaalilla tasolla.

Myös kuluttajat saavat aikaisempaa enemmän tietoa tavaroiden sisältämistä vaarallisista aineista. REACH-asetuksella luodaan myös järjestelmä, jossa elinkeinonharjoittajilla on kuluttajan pyynnöstä velvollisuus antaa tietoja esineiden sisältämistä suurta huolta aiheuttavista aineista.

Kysymys lupamenettelystä ja substituutioista oli viimeisiä neuvotteluissa avoinna olleita kysymyksiä. Puheenjohtajavaltion esityksen mukaisesti hakijan tai luvanhaltijan pitää toimittaa substituutiosuunnitelma, kun tehty vaihtoehtojen analyysi osoittaa, että sopivia vaihtoehtoja on olemassa. Substituutiosuunnitelma pitää toimittaa siitä riippumatta, annetaanko lupa asianmukaisen riskien hallinnan vai sosioekonomisten hyötyjen perusteella. Lisäksi asianmukaisen riskinhallinnan reittiä supistettiin yhteiseen kantaan verrattuna niin, että sitä ei sovelleta PBT- ja vPvB-aineisiin. Hormonitoimintaa häiritsevien aineiden osalta sovittiin uudelleentarkastelusta kuuden vuoden kuluessa. Katson, että tämä ratkaisu ottaa tasapainoisella ja realistisella tavalla huomioon Euroopan parlamentin esittämät huolet kaikkein vaarallisimpien aineiden korvaamisesta.

Neuvoston puheenjohtajana voin ilolla todeta, että äänestettävänä on muutosesityspaketti, joka perustuu kolmikantaneuvottelujen tuloksiin. Näiden muutosehdotusten osalta voin vahvistaa neuvoston hyväksynnän. Muiden muutosehdotusten osalta sen sijaan toivon, että neuvottelutulos säilyisi muuttumattomana.

Toivon, että parlamentti hyväksyisi keskiviikon istunnossaan asetuksesta neuvoston kanssa neuvotellun kompromissipaketin. Näin Euroopan kansalaisille ja teollisuudelle tärkeä lainsäädäntöhanke olisi yhden merkittävän askeleen lähempänä toteutumistaan.

(Suosionosoituksia)

 
  
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  Günter Verheugen, Vizepräsident der Kommission. Herr Präsident, meine sehr verehrten Damen und Herren Abgeordnete! Die heutige Aussprache ist die letzte Etappe auf einem langen Weg, an dessen Ziel ein großer Fortschritt für die Gesundheit, für die Umwelt und – wie ich ausdrücklich hinzufügen möchte – auch für die Wettbewerbsfähigkeit der Industrie in Europa stehen wird. Ich habe sogar die Hoffnung, dass dieses große Projekt weltweit Maßstäbe in der Umwelt- und Gesundheitspolitik setzen wird. Dass wir so weit gekommen sind, verdanken wir nicht zuletzt dem großen Einsatz und dem großen Einfluss des Europäischen Parlaments, und ganz besonders Herrn Sacconi, der sich als großartiger Verhandler und Sachkenner erwiesen hat. Ich möchte auch Herrn Florenz, dem Vorsitzenden des Umweltausschusses, danken, der uns durch die außerordentlich schwierigen und manchmal mühevollen Trilogprozesse geführt hat. Mein Dank gilt der Berichterstatterin des Industrieausschusses, Frau Ek, und ihrem wertvollen Beitrag sowie Herrn Nassauer, dem Berichterstatter des Ausschusses für Binnenmarkt und Verbraucherschutz, die beide eine Schlüsselrolle gespielt haben.

Das Ergebnis, das hier heute vorgelegt wird, trägt deutlich den Stempel des Parlaments, und ich bin der Erste, der sagen möchte, dass es im Vergleich zu dem, was vorgelegt wurde, eine Verbesserung darstellt. Das ist hauptsächlich dadurch erreicht worden, dass das Zulassungssystem gestärkt wurde und dass stärkere Anreize geboten werden, die zur Substitution von Stoffen führen, für die es eine geeignete Alternative gibt. Ich möchte hier noch einmal klarstellen: Die Substitution von Stoffen, für die es eine geeignete Alternative gibt, ist ein wirtschaftlicher Vorteil. Es schadet uns nicht, wenn wir das tun, sondern es nützt uns. Ich bin auch sehr glücklich darüber, dass es während der Beratungen gelungen ist, dem Tierschutz stärkere Beachtung zu schenken. Für mich war es immer eines der wirklich problematischen Themen bei REACH, dass es zu einem wesentlich höheren Verbrauch an Versuchstieren führt als wir ihn heute ohnedies schon haben. Ich kann aber gleich auf die Frage von Herrn Davies aus der vorherigen Debatte eingehen und sagen, dass die Art und Weise, wie wir REACH implementieren werden, auf jeden Fall auch von der Zielsetzung bestimmt sein wird, den Verbrauch von Versuchstieren wirklich dramatisch zu reduzieren. Wir haben eine verbesserte Information auch für die Verbraucher erreicht; gleichzeitig war sich das Parlament darüber im Klaren, dass auf der anderen Seite auf die Belange und die Interessen insbesondere der Hunderttausenden kleinen und mittleren Unternehmen Rücksicht genommen werden muss, die zur Anwendung von REACH verpflichtet sind.

Es war ja immer ein Missverständnis zu glauben – auch wenn dieses Missverständnis von einigen Umweltorganisationen verbreitet worden ist – REACH sei ein Problem der europäischen Großindustrie. Die europäische Großindustrie hat überhaupt kein Problem mit REACH, weder in der Form, in der es vorlag, noch in der heutigen Form. Es war immer ein Problem der kleinen und mittleren Unternehmen, deren Konkurrenzfähigkeit, ja sogar Überlebensfähigkeit aufs Spiel gesetzt wird, wenn wir nicht sehr genau darauf achten, was sie noch verkraften können und was nicht. Deshalb sind die vorgenommenen Änderungen extrem bedeutsam, nicht nur im Hinblick auf die Prüfanforderungen für die Stoffe, die in kleineren Mengen hergestellt werden, sondern auch, was die verstärkten Anreize zur gemeinsamen Nutzung von Daten für die Registrierung und den verbesserten Schutz der geistigen Eigentumsrechte betrifft.

Die Kommission glaubt, dass hier ein Gleichgewicht zwischen Wettbewerbsfähigkeit einerseits und notwendigen Fortschritten bei Umwelt und Gesundheit andererseits erzielt wurde, und unterstützt deshalb den Vorschlag, der hier auf dem Tisch liegt. Die Änderungsvorschläge, die dem Vorschlag von Herrn Sacconi zugrunde liegen, werden also von der Kommission unterstützt.

Lassen Sie mich zum Schluss noch sagen, dass ich Herrn Sacconi noch in einem anderen Punkt Recht gebe. Wir sind zwar jetzt kurz vor dem Ziel der Verabschiedung dieses Gesetzes, aber damit sind die Schwierigkeiten noch lange nicht überwunden. Es kann gut sein, dass der größere Teil der Schwierigkeiten noch vor uns liegt, denn dies wird ein Gesetz, das in seiner Anwendung noch sehr viel Aufmerksamkeit, Kreativität und Energie erfordern wird. Ich möchte darauf hinweisen, dass wir jetzt dafür sorgen müssen, dass die Agentur in Helsinki schnell arbeitsfähig wird. Das Problem dabei ist insbesondere die Datenverarbeitung. Wir müssen dafür sorgen, dass die Durchführungsverordnungen schnell in Kraft treten und dass die Betroffenen schnell wissen, was sie zu tun haben. Wir müssen vor allen Dingen dafür sorgen, dass diejenigen, die sich an REACH orientieren müssen, wissen, wie sie das zu machen haben. Die Kommission hat bereits begonnen, kleine und mittlere Unternehmen wirkungsvoller und mit umfassenderen Informationen vorzubereiten, damit diese wissen, wie dies überhaupt gehen soll. Schließlich müssen wir, da es sich ja um eine Richtlinie handelt, darauf achten, dass bei der Umsetzung in den Mitgliedstaaten durch unterschiedliche Anwendungen nicht neue Probleme und neue Komplikationen auftauchen. Ich bitte das Parlament auch bei dem, was jetzt noch zu geschehen hat, um seine Mithilfe. Wenn wir in dieser Frage auch in Zukunft zusammenarbeiten, dann wird es uns sicher gelingen – davon bin ich fest überzeugt – ein Modell dafür zu schaffen, wie wir unsere europäische Vorstellung verwirklichen können, eine starke, leistungsfähige, Arbeitsplätze erhaltende industrielle Basis zu verbinden mit hohen Standards, den höchstmöglichen Standards für die Umwelt und für die Gesundheit unserer Bürgerinnen und Bürger!

 
  
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  Σταύρος Δήμας, Μέλος της Επιτροπής. Κύριε Πρόεδρε, αξιότιμα μέλη του Κοινοβουλίου, τις μέρες αυτές ολοκληρώνεται μια μακρόχρονη νομοθετική διαδικασία και το REACH αποκτά την τελική του μορφή.

Η Επιτροπή, όπως είπε και ο αντιπρόεδρος κ. Verheugen, συγχαίρει το Συμβούλιο και το Κοινοβούλιο για την επίτευξη της συμφωνίας. Με τη συμφωνία αυτή επιτυγχάνεται η καλύτερη προστασία της υγείας και του περιβάλλοντος καθώς και η προώθηση της καινοτομίας και της ανταγωνιστικότητας της βιομηχανίας.

Η Επιτροπή λοιπόν υποστηρίζει τη δέσμη συμβιβαστικών προτάσεων που συμφωνήθηκε μεταξύ του Συμβουλίου και του Κοινοβουλίου στις 30 Νοεμβρίου του 2006.

Θα ήθελα να ευχαριστήσω την Προεδρία και τον Υπουργό, κ. Pekkarinen, και βέβαια το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, την Επιτροπή Περιβάλλοντος, τον πρόεδρό της, κ. Florenz, και ιδιαίτερα τον εισηγητή, κ. Guido Sacconi, για τις σημαντικές προσπάθειες και την αποφασιστικότητά του, χάρη στις οποίες η πρόταση αυτή έφθασε σε αίσιο τέλος.

Το REACH είναι από τα πιο ολοκληρωμένα, μεγαλόπνοα και φιλόδοξα νομοθετήματα που έχουν καταρτιστεί έως τώρα στην Ευρωπαϊκή Ένωση. Θα επηρεάσει όλους τους κλάδους της βιομηχανίας, αλλά και τους απλούς πολίτες με άμεσους ή πιο έμμεσους τρόπους, καθώς τα χημικά προϊόντα είναι τόσο διαδεδομένα στην καθημερινή μας ζωή.

Για τους πολίτες και τους καταναλωτές το REACH σημαίνει καλύτερη πληροφόρηση για τις ουσίες που περιέχονται στα προϊόντα καθημερινής χρήσης, προπάντων όμως σημαίνει ότι οι πλέον επικίνδυνες ουσίες θα υποκατασταθούν βαθμιαία με άλλες ασφαλέστερες. Επίσης, ότι οι εκτιμήσεις επικινδυνότητας θα λαμβάνουν ειδικά υπόψη τις ευάλωτες ομάδες, όπως παιδιά, εγκύους γυναίκες και ηλικιωμένους. Έτσι, και η υγεία των πολιτών θα βελτιωθεί και θα αποφευχθούν περιβαλλοντικές ζημιές, που όχι μόνο κοστίζουν πολύ στην αντιμετώπιση και διαχείρισή τους, αλλά και πολλές φορές δεν μπορούν να αποκατασταθούν.

Για τη βιομηχανία το REACH σημαίνει γενική ευθύνη για την αποφυγή δυσμενών επιπτώσεων στην υγεία και το περιβάλλον από την παραγωγή, τη χρήση και την πώληση χημικών προϊόντων. Σημαίνει επίσης ότι θα βελτιωθεί η ροή πληροφοριών στην παραγωγική αλυσίδα, ώστε οι μεταγενέστεροι χρήστες να έχουν καλύτερη και πληρέστερη γνώση των χαρακτηριστικών και των ιδιοτήτων των ουσιών που χρησιμοποιούν. Έτσι θα είναι δυνατόν να τεθούν ακριβέστερα στόχοι για τα μέτρα διαχείρισης κινδύνου, κάτι το οποίο θα ενισχύσει την προστασία των εργαζομένων και θα μειώσει επομένως προβλήματα υγείας και επαγγελματικής δραστηριότητας.

Παρ’ όλο που θα υπάρξει κάποια αύξηση του κόστους, αυτή η δαπάνη και οι επενδύσεις θα κατανεμηθούν σε μακρό χρονικό διάστημα, λ.χ. σε 11 έτη στην περίπτωση της καταχώρισης ή σε ακόμη περισσότερα έτη στην περίπτωση της δανειοδότησης.

Με το νέο σύστημα αναμένεται να ανακτηθεί η εμπιστοσύνη των καταναλωτών στα χημικά προϊόντα και τη χημική βιομηχανία και, επιπλέον, το REACH θα δώσει ώθηση στην ανταγωνιστικότητα και στην καινοτομία, πράγμα που όχι μόνον θα αντισταθμίσει αλλά και θα υπερκεράσει το μεγαλύτερο μέρος των αρχικών δαπανών και των επενδύσεων.

Το REACH έχει στόχο να μειώσει τις δοκιμές σε ζώα στο απολύτως ελάχιστο. Είναι ικανοποιητική η συμφωνία μεταξύ του Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου στο σημείο αυτό. Τονίζει τη σημασία των εναλλακτικών μεθόδων και προβλέπει περίοδο 45 ημερών δημόσιας διαβούλευσης για κάθε πρόταση δοκιμής.

Η ψηφοφορία της Τετάρτης θα είναι το τελικό στάδιο μιας διαδικασίας που αποσκοπεί στην επίτευξη του στόχου που έθεσαν αρχηγοί κρατών και κυβερνήσεων κατά την Εαρινή Σύνοδο του 2006, να ολοκληρωθεί δηλαδή το REACH μέχρι το τέλος του 2006. Ελπίζω λοιπόν ότι θα μπορέσουμε να ολοκληρώσουμε τη διαδικασία όπως έχει προγραμματιστεί, ο κανονισμός να τεθεί σε ισχύ και να αρχίσουμε να αντιμετωπίζουμε τη μεγάλη πρόκληση που έχουμε μπροστά μας, δηλαδή να συγκεντρώσουμε βαθμιαία γνώσεις για τις χιλιάδες ουσίες που χρησιμοποιούνται σήμερα και να θεσπίζουμε βελτιωμένα μέτρα διαχείρισης κινδύνου.

Τέλος, αξιότιμοι κύριοι βουλευτές, θα πρέπει να ξεκινήσουμε, και ας ξεκινήσουμε σύντομα, τις προσπάθειες για τη σταδιακή υποκατάσταση επικινδύνων ουσιών. Εάν υπάρχουν διαθέσιμα εναλλακτικά προϊόντα, η υποκατάσταση πρέπει να αποτελεί την πρώτη μας επιλογή.

 
  
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  Ria Oomen-Ruijten, namens de PPE-DE-Fractie. – Voorzitter, REACH is een van de belangrijkste, meest omvangrijke en ook meest complexe stukken wetgeving die we de laatste tijd hier in dit Parlement behandeld hebben. Als eerste wil ik mijn collega Guido Sacconi feliciteren met het resultaat dat is bereikt. Hij heeft de laatste weken vaak gesproken over zijn hond, die zo graag had dat hij wat minder zou gaan REACH'en en wat meer thuis zou blijven. Die hond, Guido, moet een terriër geweest zijn, getuige de vasthoudendheid waarmee jij dit dossier hebt behandeld; het was dan ook voor de schaduwrapporteurs niet altijd even gemakkelijk om toch datgene te krijgen wat ze wilden.

Voorzitter, wij krijgen met REACH wetgeving die de 30.000 chemische stoffen die er op de Europese markt zijn, opnieuw in kaart brengt, de informatie daarvan gaat verifiëren en vervolgens ook de toepassingen waar nodig gaat reguleren. En het gaat daarbij om alle stoffen geproduceerd in een hoeveelheid van 1 ton of meer per jaar. Anderen doen ons anders geloven. REACH vervangt ook een complex van heel ondoorzichtige wetgeving die de onwerkbaarheid op de Europese markt teweegbracht.

Voorzitter, wat er zal moeten gebeuren is dat we REACH zullen gaan laten functioneren. Het is belangrijk genoeg, 1.3 miljoen mensen werken in de chemische industrie, 27.000 vooral kleine, maar ook grote bedrijven werken met REACH, gaan werken met REACH; er is een omzet van 440 miljard euro mee gemoeid. Het is dus belangrijk dat we een goed wetgevend pakket hier neerleggen. Het compromis wat nu voor ons ligt, is naar mijn gevoel de beste balans die we konden vinden na heel lange en heel moeizame onderhandelingen waar uitersten bijeen zijn gebracht tot het midden.

Het compromis is heel precair, beschermt aan de ene kant mens, milieu en consument, het beperkt dierproeven, maar het biedt ook een kans voor het scheppen van een optimaal klimaat voor de Europese industrie; we kunnen zeggen tegen de Finse minister dat we voorloper zijn, maar we moeten er wel voor zorgen dat we geen doodloper worden.

REACH zorgt ervoor dat de verantwoordelijkheid wordt verplaatst van de lidstaten naar de bedrijven zelf, de meest belangrijke verbetering ten opzichte van het gemeenschappelijk standpunt. We hebben een betere bescherming van vertrouwelijke bedrijfsgegevens, de registratie sluit meer aan bij het pakket Nassauer/Sacconi - jammer dat daar niet meer is uitgekomen - we minimaliseren de bureaucratie, voor de EVP belangrijke punten; ook op het terrein van de autorisatie en substitutie is er een goede balans bereikt. Het ligt nu bij de Europese Commissie om ervoor te zorgen dat het ook een werkbaar geheel gaat worden.

 
  
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  Dagmar Roth-Behrendt, im Namen der PSE-Fraktion. – Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Meine Fraktion wird diesem Kompromiss, den Guido Sacconi erarbeitet hat, vermutlich mit 99,9 % zustimmen. Wenn irgendjemand diesen schweren Weg zwischen Scilla und Charybdis gehen konnte, dann war es wahrscheinlich Guido Sacconi, der immer gesprächsbereit war, der seine Vorstellungen immer im Kopf hatte und trotzdem versuchte, einen Kompromiss zu finden, der weite Teile des Hauses und der europäischen Öffentlichkeit mit an Bord nimmt.

Wovon reden wir? Wir reden davon, dass wir etwas über Chemikalien erfahren, was wir heute nicht wissen. Wir reden davon, dass wir die Natur schützen wollen, vor allen Dingen aber die Gesundheit der Menschen, die als Verbraucher oder als Arbeitnehmerinnen und Arbeitnehmer mit Chemikalien umgehen. Dafür ist der Kompromiss gut.

Ein Kompromiss bleibt aber natürlich immer ein Kompromiss. Wenn am Ende niemand wirklich glücklich ist, dann ist das wahrscheinlich der beste Beweis dafür, dass es ein guter Kompromiss ist. Guido Sacconi ist sicherlich nicht hundertprozentig glücklich, wir sind es auch nicht allesamt. Und doch bin ich davon überzeugt, dass es das Beste ist, was wir erreichen konnten. Es ist jedenfalls besser als viele andere Vorschläge, die ich gesehen habe. Deshalb werde ich am Mittwoch auch zustimmen und werde dies auch überzeugt tun.

Aber was haben wir denn auf dem Papier? Viele sagen, es sei ein Monster. Ein Monster ist es natürlich nicht. Ein Monster waren die vierzig Gesetzgebungen, die wir davor hatten. Es handelt sich um ein zusammengefasstes Paket, das nicht für jeden leicht zu lesen ist. Aber derjenige, der sich Mühe gibt, kann es lesen. Es ist auch gut, dass wir gesagt haben, in fünf Jahren überprüfen wir den Anwendungsbereich. Was wird denn mit Medizingeräten oder anderen einzelnen Produkten geschehen. Müssen sie im Anwendungsbereich enthalten sein oder nehmen wir sie besser raus? Das ist vernünftig. Es ist auch richtig, dass wir Verbesserungen im Datenschutz erzielt haben. Daten müssen – bei allem Anspruch auf Transparenz und Information – geschützt sein. Auch müssen wir sicherstellen, dass Forschungsbelange aktiv unterstützt werden und dass Menschen noch in der Lage sind, an Universitäten und anderen Einrichtungen zu forschen. Das alles ist gut.

Was ist nicht gut? Nicht gut ist, wie es dem Mittelstand gehen wird. Herr Verheugen hat es gesagt, und ich bin ihm dafür dankbar. Diejenigen, die die „Zeche“ für unsere ehrgeizige Gesetzgebung zahlen könnten, sind – wenn wir nicht aufpassen – die kleinen und mittleren Unternehmen. An sie gilt es jetzt zu denken. Ich fordere Sie auf, Herr Dimas und Herr Verheugen, ändern Sie die Definition für kleine und mittlere Unternehmen. Das ist längst überfällig und wird einigen von ihnen helfen. Aber ich fordere Sie auch auf, einen Schalter einzurichten, der hilft, der übersetzt und der tatsächlich dafür sorgt, dass den kleinen Unternehmen geholfen wird, denn diejenigen, die es betrifft, wissen nicht, welche Übergangszeit für sie gilt, wann sie was registrieren müssen und wann etwas für sie zutreffend ist.

Zum Schluss lassen Sie mich noch sagen: Wenn wir es Ernst meinen – und das sage ich zu Frau Oomen Ruiyten wie zu allen anderen –, dann sorgen wir dafür, dass wir schnell eine gute und schlagkräftige Agentur bekommen, Wenn. Das bedeutet Geld. Sie, werte Ratspräsidentschaft, nehmen Sie die Sache in die Hand. Sagen Sie den Kolleginnen und Kollegen, dass wir dafür Geld brauchen. Wir im Parlament müssen das ebenfalls tun. Entschuldigen Sie mich bitte, Herr Ouzký, normalerweise bleibe ich bis zum Ende einer Debatte, wenn ich gesprochen habe. Aber ich gehe jetzt ins Präsidium des Parlaments.

 
  
  

IN THE CHAIR: MIROSLAV OUZKÝ
Vice-President

 
  
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  Chris Davies, on behalf of the ALDE Group. – Mr President, it seems such a calm conclusion to such a tempestuous debate.

It is some seven years since REACH was first announced to ministers at the Environment Council. Remember the fears about all the impact assessments and the wild figures about how much REACH was going to cost and the risk that this would lead to the European chemical industry disappearing from the shores of this continent and relocating in China. Within this Chamber there have been all sorts of parliamentary tactics to delay and destroy REACH over the years, and here we are with a remarkable measure of agreement all round. Perhaps in practice we have made some modifications. We are on the right track.

I have high hopes for REACH. I hope it will enable us to identify, control and replace chemicals that are detrimental to our health and environment. I hope it will be implemented without excessive difficulty, particularly for SMEs, at a cost that will not threaten the competitiveness of our industry. I hope it will stimulate the validation and development of alternative non-animal testing methods. I hope it will promote innovation within the industry and give Europe a cutting edge in the world. I hope it will not lead to a transfer of jobs but instead will increase consumers’ confidence, here in Europe and across the world, in the chemicals our industry produces. I hope that enough scientists will want to brave the dark winters of Finland in order to ensure the European Chemicals Agency is the success we hope it will prove. I hope this is going to set a lead for the entire world, a regulatory regime that will be a benchmark for governments elsewhere. I hope the package we have agreed between us, with much assistance from the Finnish Presidency over recent months and of course with the guidance of Mr Sacconi, will firmly steer the industry towards substituting chemicals of high concern by safer alternatives and promote the development of such alternatives.

I hope for all those things, but probably a lot of water still has to flow under the bridge before my hopes will be realised. There are a lot of imponderables. How will the European Chemicals Agency really interpret its remit and how will REACH be defined in practice? Only time will tell.

I am not ecstatic about the result. I have accepted compromises that I would have preferred to have avoided. I would have preferred stronger emphasis on substitution. It was a terrible mistake that, right at the end of the negotiations, the Council actually offered us the chance to incorporate hormone disruptors – endocrine disruptors – within the socio-economic categories – the substitution categories – and we as a Parliament declined and settled for a review in six years’ time. That is astonishing!

However, I do not agree with one spokesman for WWF, who recently denounced the final outcome of REACH as a disgrace. On the contrary, it is very much a step in the right direction and, if our hopes are realised, it may prove to be one of the most significant measures this Union has ever taken, of real long-term advantage both to our economy and our environment.

 
  
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  Carl Schlyter, för Verts/ALE-gruppen. – Herr talman! Det ursprungliga målet med Reach var att skydda människor och miljö. Den positiva effekten av kunskap och utveckling av bättre kemikalieanvändning skulle ge även ekonomiska fördelar. Lancet publicerade i november en rapport som visar att 200 vanliga kemikalier ger hjärnskador, koncentrationssvårigheter, beteendestörningar och lägre intelligens. Hur skall vi kunna få ett samhälle baserat på kunskap, innovation och utveckling när vi i onödan tillåter kemikalier som sänker intelligensen och ger oss koncentrationssvårigheter?

Kära kolleger, många långa möten har vi haft, gång på gång har det bekräftats att en kvalificerad majoritet här i parlamentet tycker att det är självklart att konsumentprodukter som innehåller farliga ämnen alltid skall ersättas med mindre farliga alternativ när de finns tillgängliga. Gång på gång har vi varit överens om att kemikaliesäkerhetsrapporter skall införas för alla lågvolymkemikalier. Gång på gång har vi betonat vikten av offentlighet och öppenhet och skrattat åt det absurda i att den styrelse som skall fatta viktiga beslut om kemikaliers framtid skall vara hemlig och ha hemliga finansiella intressen.

Vi har tyckt att det är självklart att företag skall ha ansvar för sina produkter och även fattat beslut som skulle ge småföretag rättvisa villkor. Men nu i allvarets stund, nu i elfte timmen, har en majoritet av er valt att strunta i dessa mål och istället springa in i den tyska kemiindustrins otrygga famn. Trots att miljöutskottet krävde kraftiga förbättringar av Reach så handlade det sista trepartsmötet enbart om försämringar. Det var PPE-DE-gruppen som gick kemiindustrins ärenden, men varför accepterade de övriga det spelet?

Reach borde nu byta namn till Risk, registrering men icke-substitution av kemikalier. Förra gången vi röstade om Reach gjorde socialdemokraterna och liberalerna upp med högern om registreringsbiten. Denna gång gjorde ni upp om hela Reach. Den gången sa Sacconi att en uppgörelse är som ett äpple – det måste plockas när det är moget. Efter debatten gav du mig äpplet. Ett år senare är det nu en fullkomligt oaptitlig slemmig klump. Jag har därför tagit med mig ett nytt äpple att ge till dig, Spara detta i några år till översynen av Reach. Det kommer då att stinka och vara ruttet och vid översynen påminna dig om att göra upp med en annan majoritet. Eller ännu hellre, gör upp med oss om den alternativa kompromissen. Den symboliseras av denna äppelkärna. Låt oss se denna äppelkärna som en symbol för ett Reach som växer och rotar sig, ett Reach som vi kan skörda folkhälso- och miljövinster av i decennier framåt, istället för att sälja fallfrukt till Europas folk.

Du väljer. Vill du ha ett Reach-äpple som ruttnar eller en kärna som växer? I politik vinner man ingenting utan att ta risker. Våga ta sista chansen nu och ha en positiv majoritet i parlamentet och förhandlingen med rådet inför öppen ridå. Vi kan aldrig få något sämre än rådets gemensamma ståndpunkt, men vi kan få något så mycket bättre. En fördel med förlikning är att det i alla fall blir mer demokrati än denna ruttna uppgörelse gjord bakom lyckta dörrar.

 
  
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  Francis Wurtz, au nom du groupe GUE/NGL. – Monsieur le Président, je n'entrerai pas dans le détail de l'analyse du compromis sur REACH, qui va nous être soumis: mon collègue Jens Holm s'y emploiera dans quelques instants. Je voudrais, pour ma part, m'arrêter sur une seule idée: REACH est à la fois une belle illustration de ce que l'Europe pourrait être et une malheureuse confirmation de ses contradictions aujourd'hui.

REACH promettait, il y a quelques semaines encore, d'être le signe d'une véritable ambition pour l'Europe: l'Union européenne allait se doter d'une législation qui plaçait, enfin, la santé publique et l'environnement au-dessus des calculs économiques à court terme; elle imposait, enfin, aux entreprises la prise en considération du coût social de leur course éperdue à la compétitivité; elle tirait, enfin, les enseignements du scandale de l'amiante et, compte tenu du fait que la nouvelle législation concernerait aussi les produits importés en quantités considérables, l'Europe obligeait l'industrie mondiale à s'adapter à ses nouvelles normes.

Une occasion majeure se présentait ainsi pour l'Europe de se forger, sur un terrain très parlant pour nos concitoyens, une identité de progrès en changeant la donne en son sein et dans le monde. Nombre d'ONG, de syndicats, d'élus se sont, dans cet esprit, engagés activement pour la réussite de ce beau projet. Aujourd'hui, pour beaucoup d'entre eux, le désenchantement est grand devant les concessions excessives faites aux grands groupes européens.

Certes – et c'est important – il reste l'inversion de la charge de la preuve: ce n'est plus aux pouvoirs publics de prouver la toxicité des substances chimiques utilisées, mais aux industriels de démontrer qu'elles sont sans danger.

Cela étant, comment justifier que les entreprises soient autorisées à continuer, fût-ce sous contrôle, d'utiliser des substances reconnues très dangereuses même si des alternatives moins nocives existent sur le marché? Après le terrible précédent de l'amiante, c'est éthiquement inacceptable. Comme l'est également le droit reconnu aux directions d'entreprise de garder secrètes les informations dont elles disposent sur l'éventuelle toxicité de substances chimiques produites dans une quantité inférieure à dix tonnes par an, ce qui est le cas de la grande majorité d'entre elles. Et qu'on n'invoque plus le prétexte de la fragilité financière des petites et moyennes entreprises! Mon groupe a déposé un amendement exigeant des grandes sociétés qu'elles fournissent aux PME les informations en leur possession sur les substances en question, afin de leur éviter des dépenses inutiles: cet amendement a été rejeté par les auteurs du compromis majoritaire.

Une dernière remarque mérite réflexion. Ce compromis au rabais ne relève pas d'une faiblesse conjoncturelle face à un rapport de force inégal. Le mauvais exemple vient de haut! La législation REACH est trop ambitieuse: c'est le type de projet que la Commission ne présenterait plus à l'avenir, avait ainsi déclaré dès la mi-septembre, le vice-président de la Commission chargé de l'industrie, M. Verheugen. Le plus préoccupant, c'est qu'il a fait cette annonce dans le cadre d'une intervention sur l'initiative Better Regulation, ce qui en dit long sur l'orientation stratégique dont relève ce slogan pernicieux. Nous en avons vu les effets dans le domaine social, notamment avec la directive "Services" ou le Livre vert sur le droit du travail. Aujourd'hui, c'est au tour de la santé publique et de l'environnement d'en être affectés. Le débat sur ce qui doit changer dans la construction européenne est décidément plus actuel que jamais!

 
  
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  Liam Aylward, on behalf of the UEN Group. – Mr President, I joined the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety just after the last election almost two and a half years ago and saw at first hand the divisions and differences of opinion in relation to REACH. I must say that I have been highly impressed by the efforts of so many people, and in particular I want to thank the rapporteur, Mr Sacconi, the shadow rapporteurs, the chairman of our group, Mr Florenz, the Commission and the Council, and all who have compromised to bring about this package. I think it shows the ability of the European Union and its institutions to come together in matters of common interest – it shows that we can compromise and have debate. If our constituents saw us in this light they would be very impressed.

There is no doubt about the existence of a growing cocktail of chemicals in our daily lives. Under the current patchwork of legislation, without sufficient information on the majority of existing chemicals, we are unsure of the quantity of chemicals used and the effect on our health and our environment. This agreement is groundbreaking in terms of regulation which will clearly benefit consumers and our environment through tighter safety controls. We will be better informed. There will be growing impetus for companies to invest and evolve in terms of research and development and substitution plans. In addition to the fine balance attained, I am very satisfied to see the increased assistance for SMEs, the promotion of alternatives to animal testing, community-wide labelling, and creation of an EU agency to manage the technical, scientific and administrative aspects of the REACH system at Community level.

We must be mindful, however, that the aim of this legislation is also to improve the competitiveness of the chemical industry, one that is very important in my own country and creates quite a number of jobs directly and indirectly. The institutions have worked hard to ensure that the burden for industry, and particularly SMEs, is not too costly, will protect confidential business information, reduce red tape and will not threaten jobs, whilst still delivering a win-win situation for citizens, workers and our ecosystem. Our big challenge now is to implement the REACH regulation in our respective countries to ensure that it gets proper representation for those who send us here.

 
  
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  Johannes Blokland, namens de IND/DEM-Fractie. – Voorzitter, graag spreek ik mijn waardering uit voor rapporteur Sacconi. Onder zijn leiding heeft het Europees Parlement het maximaal haalbare resultaat bij de onderhandelingen binnengehaald. Het was lastig onderhandelen met een verdeeld Parlement en een Raad die krampachtig vasthield aan zijn gemeenschappelijk standpunt. Dat er uiteindelijk na moeizaam onderhandelen op meerdere fronten een resultaat ligt waar we mee lijken te kunnen leven, is een felicitatie waard.

Dat én de milieubeweging én de chemische industrie ontevreden zijn met het compromis valt goed te begrijpen, maar in dit geval gaat zeker op dat het betere de vijand is van het goede. Geen compromis in tweede lezing had ofwel tot aanvaarding van een vrijwel ongewijzigd gemeenschappelijk standpunt geleid of tot een langdurige conciliatie met als mogelijk gevolg het intrekken of verwerpen van het hele voorstel. In dit geval is een half ei beter dan een lege dop.

Op één punt wil ik nog wijzen en dat is, dat ik vind dat lidstaten een strenger milieubeleid moeten kunnen voeren dan nu is vastgelegd; dat geldt zeker, als landen als Zweden en Denemarken al zulke strengere wetgeving hanteren. Daarom zal ik het mede door mij daarover ingediende amendement steunen.

Voorzitter, vanwege een stemming in LIBE zal ik niet de rest van het debat kunnen bijwonen, waarvoor mijn excuses zeker in de richting van de commissaris en de heer Sacconi.

 
  
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  Hartmut Nassauer (PPE-DE). – Herr Präsident, meine Damen und Herren! Dieser Kompromiss trägt die Handschrift des Parlaments. Zum zweiten Mal – das erste Mal war bei der Dienstleistungsrichtlinie – ist es das Parlament, das in einer wichtigen Gesetzgebung entscheidend zu einer Lösung beiträgt. Es ist gut so, dass die Lösung hier im Parlament gefunden worden ist.

Es handelt sich jedoch um einen Kompromiss, eine andere Lösung gab es im Augenblick nicht, und auch eine Vermittlung wäre sicherlich sehr problematisch gewesen. Deswegen ist es richtig, diesem Kompromiss zuzustimmen, wenngleich ich dies nur mit beträchtlichen Bedenken tue. Mit dieser REACH-Regelung erzielen wir einen revolutionären Fortschritt in Bezug auf die Kenntnis über rund 30 000 Stoffe, mit denen die Wirtschaft umgeht. Das ist ein dramatischer Fortschritt für Umwelt und Gesundheit in Europa. Sie, Herr Ratspräsident Pekkarinen, haben dies völlig zu Recht dargelegt.

Aber warum, frage ich Sie, haben Sie nicht ein Wort darüber verloren, dass wir den Unternehmen nicht nur die Verantwortung für die Stoffe übertragen, sondern sie auch mit beträchtlichen Kosten belasten? Dass wir neue bürokratische Verfahren in Europa einführen, und damit genau das Gegenteil von dem tun, was wir ansonsten in unseren Sonntagsreden über den Abbau von Bürokratie und das Erreichen der Ziele von Lissabon verkünden. Ich finde, die Ehrlichkeit gebietet es zu sagen, ja, wir wollen diesen umweltpolitischen Fortschritt, aber wir belasten damit auch die Wirtschaft und Industrie mit beträchtlichen Kosten. Ob ihre Wettbewerbsfähigkeit das aushält, wie Herr Verheugen und ich es hoffen, wird sich zeigen.

Fakt ist, dass zunächst einmal Kosten im Raum stehen, die niedriger hätten sein können. Testerleichterungen für den Niedrigtonnagebereich hat der finnische Ratsvorsitz verweigert. Diese Tests sind erstens teuer, zweitens wenig aussagekräftig und erfordern drittens enorm viel Tierversuche. Es wäre besser gewesen, auf die Lösung des Parlaments zurückzugreifen, die wir gemeinsam mit dem Kollegen Sacconi – dem ich für seine Arbeit danke – in der ersten Lesung gefunden haben.

Was kommt jetzt? Jetzt kommt die Umsetzung dieses gewaltigen Werks, dieser Verordnung, die unmittelbar gilt, also nicht erst auf nationaler Ebene in Recht umgesetzt werden muss, bei der es aber entscheidend darauf ankommt, wie Kommission und Agentur mit den Betroffenen umgehen. Ich bitte vor allem die beiden Kommissare, nämlich Herrn Dimas und Herrn Verheugen, die genauer wissen als andere, dass die Systematik von REACH kleine und mittlere Unternehmen tendenziell benachteiligt, als Partner mit kleinen und mittleren Unternehmen bei der Umsetzung und im partnerschaftlichen Geiste zusammenzuarbeiten, sowie dafür zu sorgen, dass die europäische Wirtschaft diese Belastung auch aushält.

 
  
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  Riitta Myller (PSE). – Arvoisa puhemies, pitkien ja monipolvisten keskustelujen, neuvottelujen, valiokuntaäänestysten ja kompromissien jälkeen olemme näkemässä muodon, jonka REACH on samassa. Taustalla on tilanne, kuten täällä on kerrottu, että tiedämme yksinkertaisesti liian vähän lähes kaikista sisämarkkinoilla olevista kemikaaleista. Historian saatossa markkinoille on tullut kymmeniä tuhansia kemikaaleja, joiden vaikutusta ympäristöön ja ihmisten terveyteen ei tunneta.

Tämänhetkinen kemikaalilainsäädäntömme estää uusien, parempien kemikaalien pääsyn markkinoille, koska sen avulla on mahdollista ja edullisempaa käyttää vanhoja kemikaaleja. Tämä on siis este Lissabonin strategian mukaisille innovaatioille. REACHin tärkeimmät välineet ovat kemikaaleja käyttävän teollisuuden ja maahantuojien rekisteröintivelvoite.

Viime viikkoina olemme keskustelleet nimenomaan lupamenettelystä ja siihen liittyvästä korvausmenettelystä. Euroopan parlamentti ja sen esittelijä Guido Sacconi on tehnyt hartiavoimin työtä, jotta komission alkuperäistä ehdotusta ja neuvoston yhteistä kantaa on voitu parantaa sen osalta, että vaaralliset ja huolta aiheuttavat kemikaalit voitaisiin korvata ympäristön ja ihmisten terveyden kannalta paremmilla kemikaaleilla. Tämä työ on ollut johdonmukaista, ja meidän on huomattava, että se on tuottanut hyvän tuloksen. Ensimmäisen käsittelyn äänestyksen jälkeen aika harvat uskoivat, että voisimme todella saada aikaan tulosta. Nyt meillä on hyvä tulos.

Nyt käsittelyssä olevan kompromissin mukaan kaikki vaaralliset aineet tulevat korvausmenettelyn piiriin ja vaarallisimmat kemikaalit tulee aina korvata, jos korvaava kemikaali on saatavilla ja sen käyttö taloudellisesti ja teknisesti mahdollista. Lisäksi muista huolta aiheuttavista aineista on tehtävä korvaussuunnitelmat tai tutkimussuunnitelmat ehtona markkinoillepääsylle.

Haluaisin hieman kommentoida tuota omenavertausta. Itse ainakin haluan mieluummin poimia ja syödä omenan silloin kun se on kypsä, enkä odottaa, että omena mätänee. Samalla tavoin mielestäni on tärkeää oivaltaa, milloin on tehtävä päätöksiä, milloin on paras hetki poimia tämä kypsä omena.

 
  
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  Lena Ek (ALDE). – Herr talman! Voteringen på onsdag är slutet på en lång process med viktiga bidrag från många håll. Jag tycker att vi ska uppmärksamma kommissionär Margot Wallström, som lade förslaget, och hennes demokratiska nyskapelse med den stora internetkonsultationen, som gjorde oerhört mycket för att förbättra själva Reach-förslaget. Vi måste uppmärksamma de ledamöter som har slitit hårt under många nätter och som vi har haft hårda diskussioner med, Langen i industriutskottet, föredraganden Nassauer och andra, inte minst huvudföredraganden Guido Sacconi, och kommissionärerna, både Günter Verheugen och Dimas, som har gjort en stor insats för att förbereda detta förslag för votering

Ändå står jag här med mycket blandade känslor. Om jag ska sammanfatta det så skulle jag kunna säga stolt men inte nöjd, för att använda ett svenskt uttryck som har använts de senaste åren. För min del är jag stolt över att ha varit en del i detta arbete i egenskap av föredragande i industriutskottet. Då utgick jag från tre teman. För det första måste förslaget förstärkas när det gäller miljödelar, särskilt när det gäller substitution. För det andra måste förslaget förtydligas. Det förekom oerhört mycket oklarheter och överlappningar i förhållande till annan lagstiftning och vi har nu tagit bort ”paper and pulp” och ”minerals and ores”, som är några viktiga områden som inte hör hemma i detta förslag. Vi har också förenklat Reach, vilket har varit till stor fördel för småföretagen. Förslaget med en registrering per ämne, ”one substance one registration”, tror jag kommer att betyda väldigt mycket framöver.

Min utgångspunkt var alltså att dessa tre f – förstärka, förtydliga och förenkla – var bra för europeisk industri, för europeiska konsumenter och för europeiska medborgare. Utgångspunkten att ha en stark politik som förenar marknadshänsyn med miljöhänsyn tror jag är en mycket viktig framgångsfaktor.

Det jag är besviken på rör tre punkter. För det första så tycker jag att vi hade kunnat använda möjligheten att ge konsumenterna tydligare information för att möta ökande miljö och konsumentkrav. Det hade varit möjligt, för vi har gjort jobbet och tagit kostnaden. Den kompromiss som nu föreligger utnyttjar inte de fördelarna fullt ut, och det tycker jag är mycket sorgligt. Jag skulle vilja fråga hur ni från kommissionens och rådets sida skall lösa 0,1-procentskravet, dvs. huruvida det är bilen som skall räknas som delvis farlig eller den farliga komponenten i bilen som skall räknas som delvis farlig. Det är viktigt att klargöra. Kravet på substitution är ytterligare en fråga. Varför kunde vi inte ha gått ett steg till när de gäller de substanser som vi kallar CMR, som både ger cancer, är mutagena och påverkar reproduktionen? Min tredje fråga gäller ansvarsprincipen, ”duty of care”. Den har funnits i europeisk skadeståndsrätt sedan romartiden och är ju ingen nyskapelse. Jag tycker att det hade varit bra att inte ha den bara som en principförklaring i skälen, utan att ha den i lagtexten. Tyvärr så har vi inte nått ända fram på dessa punkter. Jag har ytterligare en fjärde fråga, nämligen att det är viktigt att u-länderna nu får chansen att kunna använda denna information, så att det inte skapas ett handelshinder.

Så för att summera: stolt men inte nöjd. Det stora jobbet återstår, och för att citera en amerikansk talare för ett par veckor sedan: ”Vi har inte korsat floden Rubicon för att sitta och fiska”. Mina damer och herrar, det stora jobbet återstår efter voteringen.

 
  
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  Caroline Lucas (Verts/ALE). – Mr President, Christmas has come early for the German chemicals industry because, by supporting this incredibly watered-down compromise, Parliament will be giving the industry an early and unexpectedly large Christmas present, rewarding them for the relentless lobbying which has successfully torn the guts out of this proposal.

Thanks to that lobbying and to compliant politicians, both from the Council and among members of the PPE-DE Group in particular, dangerous substances will remain on the market for many years to come, even when safer alternatives already exist. I think that is going to be hard to explain to European citizens. It is a scandal that they will have waited 20 years in total for rules that will continue to allow hazardous chemicals to be used in everyday products, even when substitutes are readily available. It is also completely unnecessary: the second reading in the Environment Committee gave the rapporteur a clear mandate to push for mandatory substitution for all chemical substances of high concern when safer alternatives exist. And yet that was given away, negotiated out of existence.

Not only that, but the whole legislation will be shrouded in secrecy. It is completely unacceptable for key personnel in the agency that will implement this legislation to be able to keep their names and their declarations of interest confidential. That is outrageous, and it is extraordinarily ironic, too, that it comes at precisely the time when we are supposed to be convincing European citizens that the EU is open, transparent and accountable. How can we possibly be claiming that, and yet agree to confidentiality here?

In the view of my group, Parliament should have rejected the compromise deal and continued to press for a deal via a full second reading and conciliation. There is nothing in this package that we could not have achieved through conciliation, and much that we could have won. Instead, we have had a process that is untransparent, undemocratic and very easily manipulated.

My group has put forward two alternative compromise packages. That is not unrealistic, as some have said. In fact, what we are proposing is weaker than what Parliament adopted in first reading, but it is still stronger than the pale and weak compromise on the table now. It is based precisely on the bottom lines that a majority in Parliament have supported all through this process until the very last moment, but then chose to give up as a concession to the rest of the PPE.

So, when you, Mr Sacconi, ask us what other mountain we want to climb, the answer is: the one that has been on all of our maps from the very beginning of this process, the one that you told us we were climbing, which you were leading us up so well and so masterfully, until at the very last minute you lost your step, you lost your footing, you took a wrong turn and now we are all put in peril.

One final point on animal welfare. During the first reading in the Environment Committee, I tabled a completely non-animal test strategy, which was adopted. It did not survive the subsequent plenary vote, but it did send a very strong signal that we want much greater emphasis on non-animal alternatives. The promotion of non-animal tests is now one of the objectives of the REACH regulation, and that is hugely important. It must not just be a gesture; it must be turned into a legal commitment to replace animal tests much faster than we have been doing. Animal tests are not only cruel, they are inefficient, they are outdated and they are frequently misleading. Replacing them as fast as possible is not just an issue of animal rights: it is an issue of human health and of human rights as well.

 
  
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  Jens Holm (GUE/NGL). – Herr talman! Min pappa arbetade i över 20 år i tung kemikalieindustri i Sundsvall i norra Sverige. Ibland kom han hem på kvällarna och hade ont i armarna och benen. Ibland var han nästan helt förlamad och hade svårt att röra dem. Akut metallförgiftning sade doktorn att det var. Min pappa är idag pensionerad och vissa av tungmetallerna som han drabbades av är idag förbjudna, men fortfarande drabbas miljoner arbetare av kemikalier på arbetsplatserna i Europa. Enligt en finsk studie utsätts 32 miljoner EU-medborgare varje dag för cancerframkallande kemikalier på sin arbetsplats. Det är för alla dessa arbetare som vi behöver ett starkt Reach.

Vi behöver också ett starkt Reach för alla oss konsumenter och för miljön, vilket redan tagits upp i flera mycket bra anföranden här tidigare. Men det är just därför jag är så besviken att socialistgruppen och även liberalerna har lagt sig platt för PPE-DE och kemikalieindustrin. Detta förslag sviker arbetarna, konsumenterna och miljön. Guido Sacconi, du känner till vad arbetarna kräver, du känner nog till det bättre än någon annan av oss. Arbetarna vill ha ett starkt Reach, där farliga kemikalier ersätts, där det finns bättre alternativ, bara för att ta ett exempel. Ändå har du lämnat den grundläggande principen bakom dig. Varför, för att makten och lojaliteten med PPE-DE är viktigare? Jag vet inte.

Vi i vänstergruppen kan inte stödja detta. Varför? Några konkreta exempel: I denna kompromiss finns ingen kemikaliesäkerhetsrapport för lågvolymämnen. Det innebär att tusentals kemikalier kommer att fortsätta att spridas utan att vi känner till deras egentliga risker. Det finns ingen rättsligt bindande ansvarsprincip, och då ska vi komma ihåg att det var just detta som var grundtanken med Reach, nämligen att ansvarsbördan för kemikalierna skulle ligga på företagen och inte på myndigheterna. Storföretagen kan fortsätta att hemlighålla sina fakta om kemikalier när PPE-DE har fått igenom sina krav på stärkt immaterialrätt. Småföretagen blir de stora förlorarna, som inte kan dra nytta av ökad offentlighet.

Det självklara kravet på att medlemsländerna ska kunna ha en mer långtgående lagstiftning, har inte heller bifallits. Framför allt ekar det som hade varit en vinst för folkhälsan och miljön nu tomt, nämligen substitutionsprincipen. Denna princip, som säger att farliga kemikalier ska ersättas när det finns mindre farliga alternativ, är nu så begränsad att det är endast ett ytterst fåtal kemikalier som kommer att fasas ut. Det kommer att innebära att tusentals farliga kemikalier som är cancerframkallande, hormonstörande och reproduktionsstörande kommer att finnas kvar mitt ibland oss.

Vi i vänstergruppen vi vill rädda Reach. Därför har vi tillsammans med de gröna lagt fram ett gemensamt Reachpaket med ändringsförslag som kräver starkare skrivningar på alla dessa områden. För att minimera djurförsöken kräver vi också satsningar på helt nya djurfria metoder med ”toxygenomics”. Det är inga orimliga krav vi ställer, då mycket av detta stöddes av en majoritet i denna kammare för ett år sedan. Avslutningsvis ska vi på onsdag rösta om det som ska bli världens mest omfattande kemikalielag Det finns ännu en chans att rädda Reach, och jag uppmanar er – särskilt ni socialister som säger er värna om arbetarna och miljön – att kasta denna PPE-DE överenskommelse i papperskorgen och rösta för att rädda Reach.

 
  
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  Urszula Krupa (IND/DEM). – Panie Przewodniczący! Debata nad rozporządzeniem REACH od dawna wywołuje wiele emocji i sporów, które nasiliły się nie tylko w związku z monstrualną liczbą zgłoszonych poprawek, których liczba przekroczyła 5000, ale zwłaszcza odkąd uwidoczniono autentyczne cele rozporządzenia REACH, jakim są interesy wielkich koncernów chemicznych dysponujących ogromnym potencjałem finansowym i zapleczem naukowo - badawczym, który okazał się jedynie narzędziem do realizacji jeszcze większych zysków globalistycznych koncernów.

Za fasadą wzniosłych haseł ochrony zdrowia i środowiska wielcy gracze próbują wyeliminować małe i średnie przedsiębiorstwa, zwłaszcza z nowych państw członkowskich Unii, będących do tej pory motorem gospodarki europejskiej.

Jesteśmy sceptyczni także wobec kompromisów, które przedłużają jedynie eliminację mniejszych przedsiębiorstw, w konsekwencji pozbawiając wielu ludzi pracy i rozwoju.

 
  
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  Karl-Heinz Florenz (PPE-DE). – Herr Präsident, verehrter Herr Berichterstatter Guido Sacconi, verehrte Kommissare Verheugen und Dimas! Herzlichen Dank, dass wir heute hier feststellen können, Herr Ratspräsident, dass wir am Ende zu einem Kompromiss gekommen sind. Was habe ich mir in der letzten Woche so alles anhören müssen: „Florenz ist der verlängerte Arm des Kanzleramtes, er will den Willen der deutschen Chemieindustrie durchsetzen und er hat sogar die Verhandlungen unterbrochen.“ Alles Unsinn! Ziel war es, den notwendigen Druck in den Kessel zu bekommen, um die unterschiedlichen Flügel in diesem Hause, nämlich die zu Recht sehr engagierten Gesundheits- und Umweltpolitiker und die Wirtschaftspolitiker einander näher zu führen. Das war das Problem, das nicht so einfach zu lösen war.

Ich glaube, dass wir hier zu einem vernünftigen Kompromiss gekommen sind. Alle schimpfen und alle sind unzufrieden und letztlich ist das das Ergebnis dieses Kompromisses. Wenn man das nicht will, sollte man sich auch nicht an einem parlamentarischen Prozess beteiligen. Es ist eben alles nicht so einfach, wie manche von mir sonst sehr geschätzten grünen Kollegen glauben. Es gibt in dieser Welt unterschiedliche Flügel, und deswegen haben wir in den letzten drei Jahren bis heute über das Weißbuch immer kontroverse Debatten geführt. Ich habe das bei keinem anderen Bericht so erlebt – ich bin jetzt 18 Jahre hier – wie bei REACH. Wir haben teilweise sogar völlig unsinnige Stellvertreterkriege geführt, und das Klima war nicht immer frei von Belastungen.

Aber eines war immer klar: Wir hatten eine echte Säule, nämlich dass REACH nie von der Industrie in Frage gestellt wurde. Das hat mir sehr gefallen. Die beiden Kommissare möchte ich daran erinnern, dass sie angekündigt haben, 40 alte, jetzt überholte Richtlinien und Verordnungen zurückzuziehen. Das werde ich überprüfen. Das ist Ihre Herausforderung neben den Durchführungsverordnungen, das müssen Sie auch wirklich tun, damit wir einen Vorteil haben und den Dschungel in diesem Bereich ausdünnen können. Das dreistufige Verfahren Registrierung, Evaluierung und Autorisierung ist genau richtig. Die Industrie wird zeigen müssen, dass sie die Freigabe und Herausgabe von Daten an die Agentur nicht nur als Selbstzweck ansieht, sondern als einen Bestandteil von moderner Wirtschaftspolitik. Ich bin davon überzeugt, dass da, wo es bessere Alternativen gibt, in Zukunft, wenn es sich ökonomisch rechnet, auch ökologische Alternativen vorhanden sein werden. Genau das wollen wir fördern. Das, so denke und hoffe ich, wird der Industrie nicht wehtun, sondern ganz im Gegenteil die Motivation fördern.

Wichtig war immer, dass wir uns auf die Herstellerverantwortung konzentriert haben. Das ist kein Selbstzweck, sondern das muss die Industrie in Zukunft leisten. Offen ist die Frage der Importe, sie ist mir nicht gut genug geregelt worden. Ein Streitpunkt zum Schluss, Herr Vorsitzender, ist die Frage der Preisgabe von Daten. Wir brauchen eine politische Debatte darüber, wie viel Unternehmen von ihrem Know-how preisgeben müssen. Natürlich brauchen wir den Konsumentenschutz, aber wir brauchen auch Schutz für unsere Unternehmen, wo wir von Montag bis Freitag Arbeitsplätze finden!

 
  
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  Linda McAvan (PSE). – Mr President, last month The Lancet, the leading UK medical journal, published a report which spoke about a silent pandemic amongst children developing neurological disorders from exposure to industrial chemicals. There needs to be a lot more research on that. But we now have a chance to act on chemicals, and we should seize that chance.

The compromise package agreed by Parliament and the Council is a very good one. I want to pay tribute to the skill of Mr Sacconi, our chief negotiator, who worked in an extremely transparent and collaborative manner throughout these negotiations. I reject the accusation that it was untransparent. He always reported back to his shadows and to the committee, and people were kept informed, much more informed than on other pieces of legislation.

People have said that the compromise does not go far enough, that it falls short of perfection. It is not a perfect compromise. The Greens and the GUE/NGL Group have said that they will not support the compromise, which does not surprise me. However, the point of politics is not to grandstand or to reject compromises and go down in glorious defeat and remain politically pure, but to make a difference and to bring about real change that affects real people. That is what this legislation will do.

I heard people talking about mountains, but they are going to take us up mountains in the same way as Sisyphus pushing a great big rock up the mountain. We would never get agreement and therefore nothing would ever happen, and back down the mountain we would roll. I saw the majorities obtained in the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety and there was no majority to get anything better than what we have on the table this evening.

I agree with Commissioner Verheugen, who spoke about the need to make this legislation implementable, and I look forward to hearing what he is going to be doing and how we are going to work with the chemical industry and governments to ensure it works properly.

By voting ‘yes’ to REACH this week we can start to implement the legislation to get the agency up and running. I do not want to hang around waiting for miracle solutions some other day. I urge colleagues to vote ‘yes’ this week and make a difference, not just worry about making headlines.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE). – Monsieur le Président, le 20 septembre 2003, c'est-à-dire avant que nous commencions nos travaux ici, MM. Chirac, Blair et Schroeder écrivaient à la Commission européenne pour lui demander de ne pas porter atteinte à la compétitivité de l'industrie chimique. L'intervention, et la pression bien entendu, à ce niveau était sans précédent dans notre histoire de la codécision, et je dois dire que, à ce moment-là, la messe était dite: REACH serait loin, très loin de l'ambition qui était affichée, dans le Livre blanc notamment, dès 2001.

Bien entendu, il est hors de question pour nous de handicaper ce secteur, qui est parmi les plus compétitifs, les plus dynamiques de notre industrie. Nous n'avons cessé, chacun d'entre nous n'a cessé, d'être à l'écoute de ses préoccupations. REACH sera praticable. À preuve: la procédure d'enregistrement allégée pour les substances produites dans des quantités de une à dix tonnes, le renforcement de la future agence d'Helsinki, l'affirmation - cela a été dit de multiples fois - du principe OSOR (une substance - un enregistrement), afin de faciliter les échanges d'informations entre entreprises.

Il est important aussi de limiter les coûts d'introduction des données: c'est essentiel pour les PME. Il y a aussi cette possibilité d'opt-out, d'exemption, dûment justifiée par le demandeur. Ce sont là des avancées considérables, dont j'aurais aimé pouvoir me réjouir aujourd'hui si nous n'avions capitulé sur le principe de substitution. Ce qu'il en reste, ce n'est même pas une dilution, je dirais plutôt que c'est un leurre, une substitution à la carte, au cas par cas, progressive, en ce compris pour les substances cancérigènes, mutagènes et reprotoxiques, si le contrôle est adéquat - et je cite ici le texte.

REACH c'est, aussi et surtout, un chèque en blanc donné aux perturbateurs endocriniens - plastifiants, insecticides, retardateurs de flammes, tous agents chimiques parmi les plus redoutables pour la santé humaine -, un chèque en blanc signé par notre Parlement, alors que la Présidence finlandaise était d'accord, ici, pour imposer la substitution. J'hallucine quand j'y pense!

L'Europe s'est détournée des Européens. Allez leur expliquer aujourd'hui que l'on ne retire pas du marché une substance dangereuse pour la santé, a fortiori si une alternative plus sûre existe! Je suis honteuse, moi aussi, de la fin de non-recevoir, et j'use d'un euphémisme, opposée par les instances européennes aux deux millions de médecins, aux instances et aux sommités du monde scientifique qui ne cessent de nous alerter sur cette pandémie silencieuse, créée, entre autres, par la pollution chimique. J'ai lu le même article du Lancet que Mme McAvan et M. Schlyter! Alors, ce mercredi 13 décembre, notre rendez-vous avec l'Europe des gens aura un goût de trop peu, un euphémisme de plus, et tous ceux qui, comme moi, ici, font le pari de conjuguer santé et emploi durable au lieu de continuer à les opposer de façon totalement stérile et désuète, n'ont, aujourd'hui, qu'une minute ou deux pour dire leur déception.

 
  
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  Hiltrud Breyer (Verts/ALE). – Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Es ist heute vielfach das Bild des Berges benutzt worden. Dazu kann ich nur sagen: Der Berg kreißte und gebar eine Maus. Der vorliegende Kompromiss ist ein fauler Kompromiss, das kann man auch nicht schönreden. Das Parlament ist ganz klar eingeknickt, wenn wir uns die Ausgangslage der ersten Lesung ansehen.

Der Kompromiss ist ein Weihnachtsgeschenk an die europäische Chemieindustrie, und die Handschrift der deutschen Chemielobby ist ganz deutlich zu sehen. Den europäischen Bürgerinnen und Bürgern wird nicht vermittelt, warum das Europäische Parlament die verpflichtende Substitution geopfert hat. REACH wird keine Anreize dafür bieten, besonders besorgniserregende Chemikalien durch sichere Alternativen zu ersetzen. Das Herzstück der Substitution wurde den Interessen der Chemieindustrie geopfert.

Dies ist in der Tat beschämend, denn auch künftig werden Mensch, Natur und auch Tiere einem Großversuch ausgeliefert. Es ist vor allem deshalb beschämend, weil Chemikalien selbst dann nicht ersetzt werden müssen, wenn es brauchbare Alternativen gibt. Darüber täuschen auch nicht Schlagworte wie Substitutionspläne oder adäquate Kontrollen hinweg. Das ist ein Irrlicht, eine Augenwischerei, denn die europäischen Industriegifte tauchen da auf, wo sie nichts zu suchen haben, nämlich im Blut von Babys und von Erwachsenen, in der Muttermilch, im Trinkwasser und im Fettgewebe der Eisbären.

Es ist auch falsch zu meinen – wie eben meine Vorrednerin –, dass gerade bei nervenzerstörenden Stoffen, wie wir sie in dieser alarmierenden Gehirnstudie vorfinden, Forschung betrieben wird. Dazu wird es keinen einzigen verpflichtenden Test geben. Diese Stoffe werden sich also weiterhin auf dem Markt befinden, auch wenn es machbare Alternativen gibt, und das ist das wirklich Beschämende.

Dieser Kompromiss ist aber auch eine Verhöhnung der Transparenz. Nicht nur ist es ein Unding, dass die Mitglieder der Chemieagentur ihre Namen und finanziellen Interessen verbergen können. Nein, es bedeutet auch die Entmündigung der Verbraucher. Denn sie werden weiterhin im Dunkeln tappen. Nicht nur sind sie den Risiken ausgesetzt, sie können sich auch nicht dagegen wehren. Nur bei ganz wenigen Chemikalien besteht für die Verbraucher die Möglichkeit, die Informationen in einem langwierigen, individuellen Prozess herausfinden. Im Zeitalter des Internet ist es nicht gelungen, den Verbrauchern die Zugänglichkeit zu diesen Informationen über das Internet zu gestatten; gerade bei nerven- und leberschädigenden Stoffen, da dürfen sie gar nichts wissen. REACH ist also eine Mogelpackung. Das Parlament ist als Tiger gesprungen und als Bettvorleger gelandet.

 
  
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  Διαμάντω Μανωλάκου (GUE/NGL). – Κύριε Πρόεδρε, αυτό που συζητάμε δεν έχει σχέση με τον αρχικό στόχο του REACH. Είναι γνωστό ότι εκατοντάδες χημικών ουσιών συμβάλλουν σε επαγγελματικές παθήσεις και θανάτους, όμως αυτό που προωθήθηκε, μετά από ένα παζάρι τροπολογιών και με αντιεπιστημονικά κριτήρια, είναι τα συμφέροντα των επιχειρηματιών της χημικής βιομηχανίας σε βάρος της υγείας των εργαζομένων και του περιβάλλοντος.

Αφαιρέθηκαν ουσιώδη σημεία, ώστε να μη χρειάζεται έλεγχος και εκτίμηση των συνεπειών στο 90% των χημικών ουσιών. Ουσιαστικά αφήνονται περιθώρια για την κατά βούληση εφαρμογή του κανονισμού σύμφωνα με τις απαιτήσεις των επιχειρήσεων. Η συμφωνία του ΕΛΚ, των Σοσιαλιστών και των Φιλελεύθερων με τη Φιλανδική Προεδρία κάνει ένα βήμα ακόμα προς την υπέρβαση των αντιθέσεων και των ανταγωνισμών, για να ευνοηθεί η κερδοφορία του μεγάλου κεφαλαίου. Αυξάνονται τα περιθώρια του να μη δηλώνονται ουσίες. Αφήνονται ανεξέλεγκτες οι μακροχρόνιες συνέπειες σε εργαζομένους και περιβάλλον και τα κράτη μέλη εμποδίζονται στο να επιβάλουν αυστηρότερες ρυθμίσεις.

Ταυτόχρονα, οι όποιες αλλαγές και αντικαταστάσεις θα είναι ευκολότερες για τους μεγάλους, όχι όμως για τις μικρομεσαίες επιχειρήσεις που δεν θα μπορούν να ανταποκριθούν στο κόστος με αποτέλεσμα τη συρρίκνωσή τους. Έτσι διευκολύνεται η συγκέντρωση στον κλάδο υπέρ του κεφαλαίου που ενισχύει τη θέση των ευρωενωσιακών μονοπωλίων στο διεθνή ανταγωνισμό τους.

 
  
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  Jan Tadeusz Masiel (UEN). – Panie Przewodniczący! To decydujące głosowanie nad rozporządzeniem REACH ma miejsce w grudniu, kiedy to w dużej części Europy chcielibyśmy widzieć śnieg i jesteśmy zaniepokojeni wysokim temperaturami. Czas najwyższy na coraz większą ilość gestów z naszej strony w kierunku ochrony środowiska i zdrowia ludzkiego.

Z trudem wypracowany kompromis w sprawie REACH to duży krok w tym kierunku. Po to, by go osiągnąć musieliśmy pójść na ustępstwa i pogodzić wiele sprzecznych interesów. Na przykład interesy małych i średnich przedsiębiorstw i wielkiego przemysłu. Interesy krajów biedniejszych i bogatszych. Interesy zapalczywych obrońców środowiska i zwolenników bardziej agresywnej gospodarki.

Godne zauważenia jest to, że ta debata i tak ważne rozporządzenie przyjmowane są w Unii poszerzonej o dziesięć nowych państw.

 
  
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  Hélène Goudin (IND/DEM). – Herr talman! Europaparlamentet kunde ha valt en miljövänligare linje och stått upp mot rådet i förhandlingarna om kemikaliedirektivet. De stora partigrupperna har dock valt att vika sig inför rådet genom att godta den usla kompromiss som ligger på bordet. Kompromissen stryker substitutionsprincipen och gynnar praktiskt taget ett enda intresse, nämligen den del av Europas kemiindustri som är omodern och utan långsiktig framförhållning. Detta är inte acceptabelt.

Det mest överraskande är att den socialistiska gruppen valde att stödja denna kompromiss. Sanningen är att socialistgruppen har visat en anmärkningsvärd undfallenhet. Den har lagt sig platt inför den konservativa gruppen och inför kemiindustrins kortsiktiga särintressen. Kompromissen gynnar den omoderna delen av Europas kemiindustri, medan Europas medborgare och dess moderna industri tillhör förlorarna. Därför kommer Junilistan att stödja de grönas förslag.

 
  
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  John Bowis (PPE-DE). – Mr President, our rapporteur, Mr Sacconi, spent a lot of his speech, like a mountain goat, going up and down mountains, taking us with him and telling us that when you get to the top you feel exhilarated. I have to tell him that most of us feel exhausted. However, he has led us gamely through 140 articles, 17 annexes and nine appendices of the REACH proposals, and he can feel justifiably exhilarated to be bringing us towards a new, coherent system to identify and manage the risk of chemicals. It has been a long marathon. I am not sure whether you can have a marathon going up and down mountains, but if you could, it would probably take the nine years it is going to have taken once we come to April 2007 and put this in place.

We have come a long way and we have had high ambitions, although not all of them have been met. That would explain some of the outbursts that he may have sensed behind him. However, what we have been seeking is to get the best possible ambition met. But we have to strike a balance – a balance between strong environmental and health protection, phased but comprehensive gathering of data on all chemicals, legal certainty, protection of intellectual property for businesses and minimising the need for animal testing through data sharing and the promotion and validation of non-animal test methods. That is a compromise, and that is where we are. At the heart of that compromise is substitution, and the authorisation procedures with their mandatory substitution plans will phase out chemicals of very high concern where safer, viable alternative substances and technologies exist. Research plans will be required where they do not exist.

We have made progress. I congratulate the Finnish Presidency on helping towards that. I regret that the British Government pulled the rug from under the feet of the Finnish Presidency at one point, otherwise we might have achieved a little more.

As has been said, the future is implementation. The future is what the market will do with this. I believe that the market will respond and lead the way as manufacturers, retailers and consumers push for safer alternatives. We will be looking to competitive business to provide those greener products that consumers want. We will also see movements towards non-animal testing through the three-year review that will come from the agency.

It will soon be Christmas. The best possible Christmas present is a REACH-free 2007. It will not be REACH-free in the Commission, but we will have a REACH-free agenda in Parliament. All the runners in this marathon deserve at least that respite!

 
  
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  Anne Ferreira (PSE). – Monsieur le Président, on sait que les produits chimiques peuvent être dangereux et avoir des effets catastrophiques sur la santé et sur l'environnement; il semblait donc évident que, au-delà des pressions économiques et des clivages politiques, ce texte devait être exemplaire. C'est pourquoi, aujourd'hui, je regrette que les longues discussions aient débouché sur un compromis en deçà de nos espérances et en deçà du vote obtenu au sein de la commission de l'environnement. Oui, je le regrette et je regrette particulièrement que le principe de substitution, lorsque des alternatives existent, soit affaibli par la proposition d'un plan de substitution et d'un rapport socio-économique, deux éléments qui retarderont le remplacement des substances dangereuses. Je souhaite que l'Agence fasse preuve d'intransigeance sur ces questions.

De la même façon, je partage l'avis de la Confédération européenne des syndicats. Je regrette que le rapport de sécurité chimique ne soit obligatoire que dans les cas où la production excède dix tonnes, ce qui ne permettra pas de parvenir à la transparence concernant des milliers de substances, ni d'adopter des plans de gestion des risques.

Enfin, les nuances exprimées sur les substances CMR, laissant entendre que celles-ci sont moins dangereuses qu'il n'y paraîtrait, me laissent perplexe. Je regrette aussi qu'une partie de l'industrie européenne n'ait pas souhaité relever dès aujourd'hui le défi de l'innovation et améliorer son image auprès des citoyens. Je dis bien une partie de l'industrie européenne, car je sais que certains ont déjà anticipé REACH. C'est pourquoi il ne me reste aujourd'hui qu'à espérer que la mise en œuvre de ce règlement, s'il est adopté dans sa version consolidée, mercredi, se fasse avec la plus grande exigence et dans la plus grande transparence. Je terminerai en remerciant Guido Sacconi, pour qui la tâche ne fut pas aisée.

 
  
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  Anne Laperrouze (ALDE). – Monsieur le Président, Monsieur le Ministre, Messieurs les Commissaires, chers collègues rapporteurs, j'entends mes collègues exprimer leur déception. Pourtant, le compromis qui nous est soumis cette semaine constitue à mes yeux un accord acceptable car obtenu sur la base de concessions réciproques: je soulignerai à cet égard le travail de la commission de l'environnement, de la santé publique et de la sécurité alimentaire. Concernant la substitution, il fallait bien l'inclure dans le débat sur l'autorisation, son principal intérêt résidant dans la suppression à terme des substances très dangereuses. D'autre part, la substitution obligatoire était un bel objectif mais n'était pas une solution réaliste d'un point de vue technique. Au compromis obtenu à ce sujet, je vois une conséquence: les entreprises seront mises en concurrence pour développer des substances aux propriétés plus sûres. Celles d'entre elles qui découvriront ces substances alternatives occuperont donc une position plus favorable sur le marché et la recherche de substances alternatives deviendra donc un défi pour les entreprises.

L'article 137 du compromis, relatif à la révision, me paraît un élément important. Une évaluation de la mise en application de ce monstre législatif après les premières années est indispensable. Nous serons déjà, en effet, en mesure d'apprécier le chemin parcouru. Dans le même temps, il me semble qu'elle offrira l'occasion de clarifier le traitement de certains produits dont les propriétés intrinsèques et les utilisations sont connues depuis longtemps. Je pense à la chaux ou aux batteries, au sujet desquelles nous venons de voter une législation. Selon moi, ces produits ne sont pas traités de manière adéquate dans le texte actuel. Le fait, notamment, que des substances présentes à l'état naturel soient soumises au même traitement que des substances créées de toutes pièces m'interpelle.

Une autre de mes préoccupations concerne la mise en pratique de cette législation par les PME. Lors de ma précédente intervention dans cet hémicycle, j'avais dit que nous aurions réussi le jour où nous adopterions un système équilibré, simple, efficace et applicable par les entreprises. Je doute quelque peu que nous y soyons parvenus. Pour cette raison, je souhaite que les États membres et les fédérations professionnelles, mais également les ONG, créent un climat qui permette aux PME de remplir les exigences de cette législation, tout en contribuant à la réalisation de ses objectifs. Par ailleurs, cette législation s'appliquant aux produits importés, elle doit faire école dans les pays tiers, qui devront eux aussi s'engager dans la conception et l'élaboration de produits chimiques respectueux de la santé humaine et de l'environnement. Ce point me paraît extrêmement important.  Enfin, je souhaite que l'Union européenne, lors des prochaines négociations dans le cadre de l'OMC et alors qu'elle pourrait être soupçonnée de lever des barrières douanières non tarifaires, fasse la promotion de REACH en tant que législation nécessaire pour la survie de l'homme et de la nature.

 
  
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  Satu Hassi (Verts/ALE). – Arvoisat kollegat, kaikki kunnioitukseni esittelijä Guido Sacconille hänen pitkästä ja uuvuttavasta vuorikiipeilystään. Vihreä ryhmä on jättänyt REACHistä kaksi erilaista ehdotusta. Toinen on varsinainen vihreiden malli, toinen takataskuehdotuksemme, joka sisältää neuvoston jo hyväksymät parannukset, mutta ei niitä huononnuksia, jotka viimeisenä neuvotteluyönä tehtiin konservatiivien vaatimuksesta vastoin ympäristövaliokunnan kantaa. Vaihtoehtoinen kompromissimme on siis vuorenhuippu ilman sitä sumua, joka sumentaa Guido Sacconin iloa.

Kaksi viikkoa sitten Suomi sai neuvostossa läpi ensimmäisen liikahduksen parlamentin vaatimaan suuntaan vaarallisten aineiden korvaamisasiassa, kun korvattavien kemikaalien luetteloon lisättiin myös hormonihäiritsijät. Olin tyrmistynyt, kun tämä edistysaskel peruutettiin viimeisenä neuvotteluyönä konservatiivien vaatimuksesta. Lisäksi kemikaalien tunnistamiseen liittyvää tietoa luokiteltiin liikesalaisuudeksi. Koko kemikaalilain käsittelyn ajan konservatiivit ovat brutaalisti ja häikäilemättä toimineet kemianteollisuuden juoksupoikina ja -tyttöinä.

Hyvät kollegat, ymmärrän kaikkia, jotka haluavat lopullisen ratkaisun nyt. Nimissäni jätetyn ehdotuksen sisältö on neuvostossa jo hyväksytty. Siitä puuttuvat vain viimeisen yön huononnukset. Hyvät kollegat, te jotka olette äänestäneet tiukan substituution puolesta ja haluatte poistaa elinympäristöstämme vaarallisimmat kemikaalit, jos olette johdonmukaisia, tuette tätä ehdotusta ja poistatte vuorenhuipulta sen sumun. Kansalaiset tulevat kysymään, mitä teit terveyteni suojelemiseksi vaarallisilta kemikaaleilta.

 
  
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  Δημήτριος Παπαδημούλης (GUE/NGL). – Κύριε Πρόεδρε, τις τελευταίες ημέρες το λόμπι της χημικής βιομηχανίας πανηγυρίζει. Πέτυχε τουλάχιστον το 90% των στόχων του. Έκανε το REACH αγνώριστο! Από την αρχική πρόταση της Επιτροπής έμειναν λίγα πράγματα. Έτσι οι χθεσινοί αντίπαλοι έγιναν θερμοί υποστηρικτές. Η αρχή της υποκατάστασης υπονομεύθηκε καίρια σε βάρος της δημόσιας υγείας, του περιβάλλοντος και των εργαζομένων στη χημική βιομηχανία.

Ο σημερινός συμβιβασμός αποτελεί ουσιαστική προσχώρηση των Σοσιαλιστών στις απόψεις της ευρωπαϊκής Δεξιάς και της χημικής βιομηχανίας. Βρίσκεται πολύ πίσω από την αρχική πρόταση της Επιτροπής, αλλά και από όσα ψηφίσαμε και στην πρώτη ανάγνωση και στην Επιτροπή Περιβάλλοντος.

Ειλικρινά, παρ’ ό,τι τους εκτιμώ, δεν αντιλαμβάνομαι γιατί πανηγυρίζουν ο Επίτροπος κ. Δήμας και ο εισηγητής κ. Sacconi. Έως χθες άλλα υποστήριζαν και προωθούσαν.

Επίτροπε Verheugen, συγχαρητήρια! Τα καταφέρατε να σκοτώσετε το REACH.

 
  
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  Konrad Szymański (UEN). – Panie Przewodniczący! Chroniczne niedożywienie na świecie zmniejszyło się o połowę od 1945 roku, mimo znaczącego przyrostu ludności. Znacznie wydłużyła się średnia życia. Efektywniej produkujemy i zużywamy energię, chroniąc tym samym środowisko. Stało się tak za sprawą rozwoju przemysłu i nauki w XIX i XX wieku. Dlatego też, szukając rozwiązań dobrych dla ludzi i środowiska nie powinniśmy popierać regulacji zbyt sztywnych i zbyt drogich.

Usztywniając przepisy w zakresie rejestracji i autoryzacji obciążymy wielkimi kosztami przemysł i tym samym ograniczymy nakłady na innowacje. Mniej innowacji to z kolei więcej niebezpiecznych substancji w życiu naszym i naszych dzieci.

Taki jest bilans. To nie sztywne, ekologiczne zakazy i nakazy, ale zastosowanie postępu technicznego i naukowego są gwarancją zdrowszej i czystszej przyszłości. Szerzej dostępna autoryzacja, ocena czynników społeczno-ekonomicznych w procedurze autoryzacji, większa elastyczność tej procedury - to wielkie zalety kompromisu z 30 listopada i dlatego zagłosujemy za jego utrzymaniem.

 
  
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  Vladimír Železný (IND/DEM). – Tak prý máme dohodnutý REACH? Namísto inovací se teď budou naši podnikatelé prodírat houštinou šestisetstránkového nařízení. Evropa se opět jako celek posunula k nižší konkurenceschopnosti, abychom tady v Evropském parlamentu mohli opět o něco více naříkat nad neúspěchem Lisabonské agendy. Přeregulované Evropě bude o mnoho snazší konkurovat pro každého konkurenta ze zemí, které si nesmysl zvaný REACH nepořídily. REACH je dárkem našim konkurentům. Ale i uvnitř EU je REACH dárkem, pravda trochu drahým, pro velké podniky, pro velké a bohaté země. Zatímco obří německý koncern finančně unese náklady spojené s nařízením, tyto náklady dokonale zlikvidují střední podnik v České republice, pro něj jsou tyto náklady vyšší, než je jeho průměrný zisk. REACH bude ničit menší a střední podniky zejména v nových členských zemích; tyto podniky však zaměstnávají přes 80 % obyvatel. REACH se tak stává rafinovaným nástrojem vnitřního konkurenčního boje v rámci Unie a nástrojem dominance velkých a bohatých nad chudými a malými. Proto ta náhlá dojemná shoda nad touto stupidní regulací.

 
  
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  Marianne Thyssen (PPE-DE). – Voorzitter, commissarissen, collega's, vertegenwoordigers van de Raad, als het deze week lukt om het REACH compromis goed te keuren, dan zal het Parlement voor de tweede keer in deze legislatuurhelft bewezen hebben dat het luistert naar de verzuchtingen van de mensen en dat het in staat is om ook in heel ingrijpende en complexe technische dossiers zijn verantwoordelijkheid te nemen en die dossiers mee tot een goed einde te brengen. De onderhandelaars stonden voor een heel moeilijke opdracht en ik wil ze heel oprecht feliciteren met het bereikte akkoord. Dat er in tweede lezing een akkoord komt, is volgens mij een goede zaak. Alles was immers gezegd en het was tijd om af te ronden en om de uitvoerders en de mensen op het veld aan de slag te laten gaan.

Voorzitter, als EVP-ED-Fractie hebben wij er altijd voor gehuiverd om ons eenzijdig aan de ene of aan de gene lobbykant op te stellen. We hebben voortdurend gestreefd naar een evenwicht. Een evenwicht tussen de wens naar een betere bescherming van gezondheid en milieu, enerzijds, en het bewaren van concurrentievermogen en het voorkomen van overbodige administratieve lasten, anderzijds. En we zijn daar mijns inziens redelijk in geslaagd. Dat niemand voor 100% tevreden is, is eigen aan een compromis.

Ik ben van mening dat we met het pakket dat woensdag ter stemming voorligt, op diverse fronten vooruitgang boeken ten aanzien van eerdere teksten die we gemaakt en gestemd hebben in de loop van deze wetgevingsprocedure. Op het vlak van het vergunningenbeleid zetten we zeker stappen vooruit, zowel wat de condities betreft waaronder de vergunningen voor gevaarlijke stoffen verleend worden, als wat de looptijd van deze vergunningen betreft.

De bescherming van intellectuele eigendom is versterkt - en dit was nodig - en onnodige dierproeven worden voorkomen. Ik ben ervan overtuigd dat de grote ondernemingen zich wel raad weten met onze compromistekst, maar wat de kleinere betreft, ben ik daar minder zeker van en hier rekenen we als EVP op de uitvoeringsmaatregelen en op de nodige begeleidingsmaatregelen; als de Commissie terzake al iets in petto heeft, dan zou ik dat graag straks vernemen.

Voorzitter, wij hebben alles afgewogen en wij zullen het pakket goedkeuren, omdat we weten dat we daarmee over 11 jaar het chemische stoffenbeleid drastisch vernieuwd en transparant zullen hebben gemaakt. De Europeanen zullen leven met minder gezondheidsrisico's en wij rekenen er ook op dat het bedrijfsleven zijn competiviteit niet verzwakt zal zien, maar eerder versterkt. Natuurlijk betalen de ondernemingen een prijs en geen kleine prijs. Maar de grondstroom in de samenleving vraagt nu eenmaal naar meer gezondheidsinformatie en meer gezondheidsbescherming en die vraag zal niet afnemen.

Een REACH tested label kan op termijn een commercieel voordeel worden in plaats van een economisch nadeel. En onze wetgeving kan, zoals hier al eerder gezegd is, normerend worden wereldwijd. Daar moeten wij in elk geval werk van maken, onder meer door goede informatiecampagnes naar de consumenten toe.

 
  
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  Dorette Corbey (PSE). – Voorzitter, na bijna vier jaar en na duizenden amendementen is REACH eindelijk een feit. Alle waardering natuurlijk voor onze rapporteur, Guido Sacconi, die dit alles tot een heel goed resultaat heeft gebracht. Het resultaat mag er inderdaad zijn.

Vervanging is een van de doelstellingen van REACH geworden. Het gaat bij REACH niet alleen om kennis van duizenden chemische stoffen, maar ook om vervanging van 2.500 gevaarlijke stoffen. Hoog tijd dat gevaarlijke stoffen eindelijk gediskwalificeerd worden. Er bestaat veel ongerustheid over gevaarlijke stoffen. De toename van het aantal kankerpatiënten, allergieën en vruchtbaarheidsstoornissen bij mens en dier worden met gevaarlijke stoffen in verband gebracht. Het overgrote deel van de chemische industrie doet er alles aan om zo zorgvuldig mogelijk om te gaan met gevaarlijke stoffen, maar helaas is zorgvuldige omgang met stoffen niet altijd vanzelfsprekend.

Natuurlijk heb ik begrip voor het standpunt van de industrie dat vervanging niet op stel en sprong te realiseren is. Het is goed dat in het nieuwe akkoord wat meer flexibiliteit ingebouwd is. Van geval tot geval wordt nu bekeken hoe lang een vergunning voor een gevaarlijke stof mag duren. Dat is winst voor producenten. Er moet een onderzoeksplan komen om veilige alternatieven te ontwikkelen. Dat is goed voor het milieu, maar ook voor de innovatie. Het is een enorme uitdaging om de komende jaren de gevaarlijkste stoffen uit het productieproces en uit producten te halen.

REACH geeft de aanzet tot deze innovatie die zowel onze concurrentiekracht als het milieu ten goede komt. Natuurlijk komt alles nu aan op een goede implementatie. Het is zaak ervoor te zorgen dat het midden- en kleinbedrijf de verandering mee kan maken.

Over zeven jaar is er een eerste herziening. Dan kunnen we kijken of het alsnog mogelijk is meer stoffen onder REACH te krijgen. Dan kunnen we kijken of de hormoonontregelende stoffen toch nog onder vervangingsregimes kunnen komen. Dan komt hopelijk ook de zorgplicht aan de orde en kan de informatieplicht naar werknemers en consumenten toe nog worden verbeterd. Tot die tijd zullen we hiermee moeten werken en ik denk dat een heel goed compromis is bereikt.

 
  
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  Marie Anne Isler Béguin (Verts/ALE). – Monsieur le Président, avec REACH, tous ensemble, et Guido Sacconi, notre rapporteur, nous avions suscité un espoir immense: débarrasser notre environnement des substances chimiques persistantes, bio-accumulatives et toxiques qui empoisonnent notre santé et la nature. Le projet de réglementer les produits chimiques avait réveillé la conscience écologique et sociale des Européens, et même au-delà de nos frontières. Dans ce sens, un travail énorme de dialogue avec la société civile - syndicats, ONG, entreprises et industriels - aura permis de converger vers la nécessité d'améliorer la santé publique et la qualité de l'environnement et d'assurer l'information des citoyens et des travailleurs sur les produits chimiques qui nous entourent.

Hélas, malgré un message encourageant de notre commission de l'environnement, les compromis en cours affaibliront ce projet REACH. Comment expliquer à nos compatriotes que nous ne ferons pas peser la responsabilité de la dissémination des substances toxiques sur les industriels et que ce sera aux consommateurs et à l'ouvrier qui manipule des substances dangereuses d'assumer cette responsabilité? Comment expliquer que le Parlement défend la substitution des molécules cancérigènes, mutagènes et des perturbateurs endocriniens, sans en exiger l'application systématique? Et que dire du manque de transparence de l'information sur les substances les plus dangereuses? Pour nous, c'est inacceptable et incompréhensible. Alors même que nombre de PMI et PME ont intégré la valeur ajoutée d'une chimie verte, les poids lourds de l'industrie chimique européenne refusent d'évoluer. Ils continuent à influencer nos travaux, malgré le coût financier que l'augmentation des pathologies implique pour notre système de santé, ce qu'oublie d'ailleurs totalement M. Nassauer.

Aujourd'hui, notre responsabilité est grande et nous devrons assumer nos votes. Les amendements des Verts vont dans le sens d'un REACH renforcé, qui ait du sens et qui n'attende pas les calendes grecques pour la substitution des produits les plus dangereux, ce que reconnaît M. Sacconi. Pour conclure, je dirai que ce compromis est peut-être un grand pas pour l'industrie chimique, mais qu'il restera une reculade pour notre Parlement.

 
  
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  Bairbre de Brún (GUE/NGL). –

(The speaker spoke Irish)

The original intention of the REACH Directive was to give proper protection for workers, consumers and the environment, while maintaining the competitiveness of European industry. It is deeply unfortunate that the chemical industry has succeeded in convincing so many MEPs that the highest standards of safety are not necessary. REACH has been watered down to such an extent that the current proposals on the table are unacceptable. Where safer substitutes exist for substances of very high concern, it is imperative that the former replace, and are substituted for, the more harmful substances. Talk of substitution plans and adequate controls is not enough. Similarly, there is a need for manufacturers to be transparent and open about which substances are present in their products.

(The speaker spoke Irish)

 
  
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  President. I noticed that some colleagues were signalling that there was no interpretation. It was not a mistake on the part of our interpreters. In her contributions Ms de Brún usually uses Irish, which is not yet an official language in this House. That situation will change next year.

 
  
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  Γεώργιος Καρατζαφέρης (IND/DEM). – Κύριε Πρόεδρε, θα ήθελα να συγχαρώ τους δύο Επιτρόπους καθώς και το Κοινοβούλιο, που κατόρθωσαν ένα εκπληκτικό ρεκόρ: μάζεψαν εδώ, με αυτήν την έκθεση - το νομοσχέδιο δηλαδή - τους περισσότερους λομπίστες από κάθε άλλη φορά.

Μου έλεγε ένας δημοσιογράφος εδώ, έξω από την αίθουσα, ότι τόσοι λομπίστες δεν έχουν ξαναμαζευτεί στο Στρασβούργο. Εγώ λοιπόν με την ψήφο μου δεν πρόκειται να δώσω βοήθεια σε αυτούς τους λομπίστες. Την Τετάρτη το βράδυ ετοιμάζουν πάρτι μετά την ψηφοφορία. Αυτή είναι η πραγματικότητα! Μπορούμε να δεχθούμε λοιπόν σαν πραγματικότητα αυτό το προϊόν των λομπιστών, το οποίο εξυπηρετεί μόνο τα συμφέροντά τους; Και, αν το δούμε επί της ουσίας, ποιος κερδίζει; Κερδίζουν μόνο οι μεγάλες βιομηχανίες των μεγάλων κρατών. Μπορεί να ανταποκριθεί η Ελλάδα ή η Τσεχία στους όρους που μεθοδεύει αυτό το νομοσχέδιο;

Έχω ανησυχήσει πολύ, κύριε Πρόεδρε, από την επιστολή που έστειλε ο κ. Verheugen πριν από 25 ημέρες στον κ. Barroso, με την οποία έμπαινε στα χωράφια του κ. Δήμα. Από τότε ήμουν υποψιασμένος ότι αυτό το πράγμα δεν θα αντέχει σε σοβαρή κριτική. Και δεν αντέχει!

 
  
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  Werner Langen (PPE-DE). – Wer sich daran erinnert, als wir am 13. Februar 2001 von Frau Wallström und Herrn Liikanen das Weißbuch präsentiert bekamen, der ahnt, wie weit wir heute gekommen sind. Ich möchte den beiden Kommissaren ausdrücklich danken, dass sie in ihrer Zeit und Verantwortung die Wettbewerbsfähigkeit unserer eigenen Wirtschaft und unsere Arbeitsplätze stärker in den Vordergrund gestellt haben. Ich war immer davon ausgegangen, dass auch der Ratspräsident weitestgehend an den Gemeinsamen Standpunkt gebunden ist. Wenn man die Redebeiträge hier hört – und Herr Sacconi hat glänzende Arbeit geleistet –, könnte man den Eindruck gewinnen, die Kommunistische Fraktion und die Grünen hätten eine Mehrheit. Pustekuchen! Sie haben im Europäischen Parlament keine hundert Stimmen. Deshalb ist dieser Kompromiss, den mehrere Fraktionen mittragen, ein guter Kompromiss, obwohl er nicht in allen Punkten dem entspricht, was ich mir vorgestellt habe.

Es ist wichtig, Herr Verheugen und Herr Dimas, dass die Umsetzung dieser Verordnung nicht zu einem gewaltigen bürokratischen Monster gerät, sondern dass sie wirklich ein Beispiel für bessere Rechtsetzung wird, und dafür ist eine einfache Handhabung unbedingt notwendig. Frau Roth-Behrendt hat darauf hingewiesen.

Wenn wir uns heute fragen, was nicht erreicht wurde, dann ist für mich die Behandlung der Stoffe in importierten Erzeugnissen das schwierigste Thema. Niemand hat eine Lösung für diese Frage. Was nutzt eine ungeheuer scharfe Gesetzgebung, wenn die Stoffe in importierten Erzeugnissen in die Europäische Union gelangen kommen und wir eine Betriebsverlagerung weg aus der Europäischen Union haben? So wie der Kompromiss gestrickt wurde, ist er verantwortbar. Wir hätten nicht alle Tests für kleine und mittlere Unternehmen gebraucht, und es wäre auch sinnvoll gewesen, das System durch Expositions- und Verwendungskategorien zu vereinfachen. Dass es dazu nicht gekommen ist, ist bedauerlich. Wir werden diesem Kompromiss trotzdem zustimmen, und ich hoffe, dass diese europäische Chemikaliengesetzgebung ein Richtwert für die Chemikaliengesetzgebung weltweit wird. Das ist unsere Aufgabe. Dann haben wir unsere Arbeitsplätze gesichert und die Wettbewerbsfähigkeit unserer Industrie verbessert und nicht geschwächt.

 
  
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  Gyula Hegyi (PSE). – Mr President, first of all I would like to pay tribute to Mr Sacconi, who did his utmost to come up with this good legislation. I started following the REACH debate as an Observer three years ago. It is more than encouraging to see that there has been an acceptable outcome to this long process. Coming from a new Member State, I am satisfied to see that my amendments have been built into the text. The Hungarian-British initiative should also be mentioned here as a relative success for my compatriots.

Hopefully, Parliament and the Council will approve the final version in December, but it is not the end of the process. In seven years’ time the state of the legislation will be reviewed. It will be a good opportunity to involve the substances in the 1-10 tonne range in the chemical safety report in order to ensure the safe use of such substances, as I and other Socialist colleagues proposed earlier.

 
  
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  Miloslav Ransdorf (GUE/NGL). – Ruský premiér Černomyrdin kdysi řekl: „Chtěli jsme to udělat co nejlépe a dopadlo to jako vždycky“. To je případ i této normy, která je ve své současné podobě proti Lisabonské strategii, je ve prospěch těch největších korporací, které se s ní smiřují s nadějí na ovládnutí trhu, poškodí malé a střední podniky. Také zásada sdílení dat, která je správná, narazí na to, že nejsou v této věci vůbec žádné sankce. Hrozí ztráty pracovních míst v zemích jako je naše a koneckonců i problémy v navazujících odvětvích. Domnívám se, že jsou tady někteří, kteří z této normy budou šťastní.

Aldous Huxley kdysi řekl, že štěstí je vedlejší produkt, stejně jako koks. Bude to i v tomto případě podobně, a jestliže tu kolega Langen říkal, že to vypadá tak, jako kdyby naše skupiny měla většinu, jen víc podobných norem a budeme většinu mít.

 
  
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  Godfrey Bloom (IND/DEM). – Mr President, well, we are at it again. In my view, Mr Sacconi is not so much building a mountain as digging himself an enormous hole. May I say at this festive time that I hope he mixes his martinis as enthusiastically as he mixes his metaphors. Whatever he says, we are talking of the regulation of over 30 000 substances, policed by another army of self-important inspectors who already suck at the teat of the overtaxed and over-regulated taxpayer.

The extent of the regulation is bound to take the focus off relatively few instances where serious action is needed. Yet again, we British see in this directive the advancement of the abandonment of the presumption of innocence, with no redress for damages for British businesses, not to mention the horrific experimentation on millions of animals, whatever you may try and persuade yourself.

I certainly beg my British federalist colleagues, all of whom support this misguided legislation, for once to get up off their bellies and strike a blow for our own national civil law and against the sovietism of this place. We all know the effect of Russian sovietism on Russia’s own and the global environment.

 
  
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  Bogusław Sonik (PPE-DE). – Panie Przewodniczący! Substancje chemiczne są składową naszego środowiska i występują wszędzie, lecz w XX wieku gwałtowny rozwój przemysłu sprawił, iż obcowanie z nimi w życiu codziennym stało się nie tyle koniecznością, co komfortem. Jednakże wiele z tych substancji tylko pozornie podnosi jakość naszego życia. Część z nich jest niebezpieczna i szkodliwa dla naszego zdrowia.

Nie można dzisiaj wyobrazić sobie naszego życia bez substancji chemicznych. Dlatego właśnie, musimy domagać się większej przejrzystości i wiedzy o chemii stosowanej w produktach, które służą człowiekowi. W systemie REACH powinniśmy postawić na zasadę prewencji i ostrożności. W myśl nowego prawa przede wszystkim konsument powinien być zapewniony o nieszkodliwości danego produktu, a obowiązek przedstawienia tych dowodów spoczywać powinien na przemyśle.

Każdy producent, który zamierza wprowadzić na rynek nowy produkt lub zachować dotychczasową koncesję będzie musiał udowodnić, że wytwarzane przez niego substancje są bezpieczne dla człowieka i środowiska.

Wynegocjowany kompromis w dużej mierze wychodzi naprzeciw tym oczekiwaniom i dlatego zasługuje na poparcie, chociaż tak, jak wobec wszystkich kompromisów pojawiają się też zastrzeżenia. Moją obawę budzą przede wszystkim zapisy dotyczące dzielenia się danymi, gdyż znacząco osłabiają pozycję około dwudziestu pięciu tysięcy małych i średnich przedsiębiorstw w Unii Europejskiej.

Próby zmierzające do wydłużenia okresu patentowego, początkowo do piętnastu lat ostatecznie do dwunastu, są działaniami antyinnowacyjnymi, gdyż zwiększają przewagę ekonomiczną bogatych przedsiębiorstw. Im dłuższe są te okresy, tym bardziej przedsiębiorstwa nie są zmuszane do poszukiwania nowych rozwiązań, nowych badań.

Podsumowując, pomimo wielu zalet, głównie związanych z aspektem zdrowotnym, rozporządzenie REACH traktuje podmioty gospodarcze niejednakowo. Jednak kompromis ten zasługuje na poparcie.

 
  
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  Åsa Westlund (PSE). – Herr talman! Jag vill börja med att tacka vår föredragande och min partivän Guido Sacconi. Jag tror att jag har orsakat honom lite problem under resans gång genom att hela tiden fråga efter mer. Mer substitution, mer information och datasäkerhetsblad för lågvolymkemikalier och fler kemikalier som borde registreras. Guido, tack för ditt arbete och tack för att du inte har tappat humöret varje gång jag har kommit med mina krav. Jag vill också tacka alla andra som jag har samarbetat med under arbetet med Reach. Tillsammans har vi arbetat hårt för att vi skulle få just ett starkt Reach.

Men motståndet, inte minst från den politiska högern här i parlamentet och från kemikalieindustrin, har varit väldigt starkt. Den kompromiss som nu har nåtts måste i ljuset av detta hårda motstånd bedömas som en framgång, trots att den inte lever upp till de krav som jag egentligen tycker borde ställas på substitution och information. För, kära kolleger, politik är det möjligas konst. Man kan inte få allt man önskar, utan det handlar om att nå så långt som möjligt på den väg man vill gå, och det gör vi med den kompromiss som nu ligger på bordet. Den är det bästa vi kan få och innebär mycket bättre regler än de kemikalieregler som finns i Sverige och EU idag.

Med Reach läggs ansvaret för att testa kemikalier på importörer och producenter. Vi kommer att få mer kunskap och information om kemikalier, och kravet på att ersätta farliga ämnen stärks jämfört med dagens situation. Ingenting tyder på att vi skulle få ett starkare Reach genom att fördröja processen. Mot detta talar också att Tyskland tar över ordförandeklubban i EU efter nyår och den tyska regeringen, ivrigt påhejad av tysk kemikalieindustri, har varit de stora motståndarna till ett starkt Reach. Därför kommer vi svenska socialdemokrater imorgon att ta vårt ansvar och rösta för kompromissen. Vi har nått så långt vi kan komma nu och då skall vi inte riskera det genom att fördröja processen. Om sju år, när Reach har kommit igång och fungerar, kan vi däremot återkomma med våra krav på ytterligare skärpningar.

 
  
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  Jens-Peter Bonde (IND/DEM). – Hr. formand! Kemikaliereformen er i dag udformet som totalharmonisering, som forbyder medlemslandene at indføre bedre beskyttelse af borgernes sundhed og miljø. 38 medlemmer har stillet ændringsforslag om i stedet at gøre forslaget til et minimumsdirektiv, således at landene kan give borgerne den bedre beskyttelse, som vælgerne måtte ønske. Vi har forlangt navneopråb for at se, hvem der tager ansvaret for f.eks. mere kræft og allergi.

Vi har i dag en liste på 150 uønskede stoffer i Danmark. Det er stoffer, som har negativ effekt på helbred og miljø, og den liste kan næppe opretholdes i et system med totalharmonisering. At beskytte miljø og helbred anses for konkurrenceforvridende i det indre marked. Reach forbyder os ikke bare at forbyde, men også at advare mod farlige stoffer, og Reach vil medføre nye dyreforsøg på stoffer, som vi allerede ved er farlige eller overflødige. Det er dermed også en dyredræber, vi stemmer om på onsdag. Kompromiset kan kun forsvares, hvis det bliver minimumsregler. Som totalharmonisering er forslaget for ringe for os!

 
  
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  Avril Doyle (PPE-DE). – Mr President, politics is the art of the possible. We should support this hard-won compromise package before us, which will need an open-minded and very honest appraisal at the seven-year review stage. After three and a half years, 700 pages of draft proposals and thousands of amendments, it was never going to be easy, with such a complex piece of legislation, to find the right balance between health and environmental objectives while maintaining the competitiveness of European industry.

Current chemicals regulation is very confusing and inefficient, covering 40 different directives that are more or less independent of each other. Witness the saga of the zinc risk assessment that has taken 15 years, to date, and is still not complete. REACH will rationalise this system and will register, evaluate and authorise chemicals that were never previously tested for their impact on human health.

While the legislative debate is coming to an end, the serious challenges of implementing REACH and setting up the agency are only just beginning. When it comes into force next year, companies will assume new and, in many cases, onerous responsibilities related to the substances that they manufacture, import, distribute or use. This will be particularly challenging for companies that do not already have the expertise to deal with chemicals legislation, especially downstream users of chemicals and the thousands of SMEs that will need to live and survive, Commissioner Verheugen – but I would also add ‘thrive’ to that list – under REACH.

However, the Commission, the competent authorities and Member States, the agency and we here in the European Parliament have a role to play in ensuring that REACH is implemented smoothly and effectively. The Commission is still developing technical guidance and IT tools that will enable industry and authorities to implement the legislation effectively from the start. National helpdesks also need to be set up, either by the competent authorities on their own or in conjunction with industry. These preparatory tools must be in place well before the REACH implementation deadline in order to ensure all the necessary support structures are fully operational. I agree that this REACH directive will have a very positive influence on standards worldwide. Thank you to all concerned.

 
  
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  Karin Scheele (PSE). – Herr Präsident! Ich möchte mich sehr herzlich bei Guido Sacconi für seine hervorragende Arbeit bedanken. REACH ist sicherlich mit Abstand das schwierigste Dossier in dieser Legislaturperiode. Ich bin überzeugt, dass unser Berichterstatter bei den Verhandlungen mit dem Rat und der Kommission das bestmögliche Ergebnis erreichen konnte, und auch die Verhandlungen innerhalb des Europäischen Parlaments waren eine sehr schwierige Aufgabe. Wer genau zugehört hat, hat gemerkt, dass fast keine der politischen Gruppierungen in ihren eigenen Reihen einer Meinung ist, eine klare Linie vertritt. Anhand der Kritik hat man gemerkt, wie schwierig es sein muss, auch innerhalb des Parlaments einen Kompromiss durchzusetzen.

Wie Guido Sacconi und viele andere Mitglieder dieses Hauses habe ich mich immer für einen starken Arbeitnehmerschutz und einen starken Umwelt- und Verbraucherschutz eingesetzt. Ein strengerer Kompromiss wäre mir lieber. Die gleiche Bemerkung habe ich übrigens schon nach der ersten Lesung und bei der Diskussion während der ersten Lesung gemacht. Jetzt geht es aber darum abzuwägen, ob wir dem Kompromiss zustimmen – was ich und meine Fraktion tun werden – oder den Gemeinsamen Standpunkt übernehmen. Ich glaube nicht, dass die Änderungsanträge, die zur Verschärfung des Gemeinsamen Standpunkts eingereicht wurden, eine Chance haben, die qualifizierte Mehrheit zu erreichen. Wir haben bereits in der ersten Lesung einen Versuch gestartet, über den Kompromiss von Guido Sacconi hinauszugehen, und wir haben nicht einmal die einfache Mehrheit erreicht.

Wenn ich die Positionen mancher Mitgliedstaaten zur Kenntnis nehme, stelle ich mir die Frage, was jene Kolleginnen und Kollegen erwarten, die sagen, dass dieser Kompromiss ein Geschenk an die deutsche Chemikalienindustrie ist. Wenn wir die Mehrheitsverhältnisse im Rat zur Kenntnis nehmen und uns der Tatsache bewusst sind, dass Deutschland ab 1. Jänner 2007 die Ratspräsidentschaft übernimmt, dann frage ich mich, welche Erwartungen wir an eine Vermittlung unter Führung der deutschen Ratspräsidentschaft überhaupt haben knnen. Ich möchte dem Berichterstatter und dem Parlament nochmals zum Ergebnis gratulieren und glaube, dass der Kompromiss ein kleiner Schritt in die richtige Richtung ist.

 
  
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  Αντώνιος Τρακατέλλης (PPE-DE). – Κύριε Πρόεδρε, ύστερα από αρκετά χρόνια διαδικασιών και διαπραγματεύσεων είμαστε επιτέλους πολύ κοντά στην υιοθέτηση ενός κανονισμού για τα χημικά.

Βέβαια ο κανονισμός δεν είναι ο τέλειος, είναι όμως πολύ καλός. Και μπορεί μελλοντικά να βελτιωθεί, όπως αυτό έχει γίνει με πάρα πολλές κοινοτικές οδηγίες και κανονισμούς. Θα ήθελα να συγχαρώ τον κ. Sacconi, διότι στην ουσία ο κανονισμός προβλέπει την προστασία της ανθρώπινης υγείας και του περιβάλλοντος, και την προβλέπει με μία χρονική αύξηση, φαντάζομαι δε ότι μακροπρόθεσμα όλες οι ουσίες οι οποίες προκαλούν την ανησυχία των περισσότερων συναδέλφων που ακούμε σήμερα στο βάθος του χρόνου θα αντικατασταθούν.

Είναι πολύ καλό το ότι ο κανονισμός προβλέπει έλεγχο επικίνδυνων ουσιών εκεί όπου μπορεί να γίνει. Προβλέπει υποκατάσταση, η οποία πρέπει να συμβεί, και για τις περιπτώσεις όπου δεν υπάρχουν υποκατάστατες ουσίες προβλέπει σχέδια έρευνας, πράγμα επίσης πολύ σημαντικό.

Θα ήθελα να σας θυμίσω, κύριοι συνάδελφοι, ότι η επιστήμη της χημείας έχει δώσει πάρα πολλά στη βελτίωση της ζωής του ανθρώπου πάνω στη γη. Και αυτό το επέτυχε χάρη στην καινοτομία. Αυτό ζητείται και τώρα στην ουσία από τον κανονισμό αυτό στο βάθος του χρόνου· καινοτομία για να υπάρξουν νέες, πολύ καλύτερες, λιγότερο επικίνδυνες ή τελείως ακίνδυνες ουσίες, που να εξυπηρετούν τον άνθρωπο.

Εγώ θα ήθελα να συγχαρώ και πάλι τον κ. Sacconi, διότι επέτυχε έναν κανονισμό για τα χημικά που θα πρέπει να μην κριθεί ανυπόμονα. Μην περιμένετε να δείτε το τέλειο αύριο! Στο βάθος του χρόνου θα δούμε να βελτιώνεται πραγματικά και η δημόσια υγεία αλλά και το περιβάλλον.

 
  
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  Adam Gierek (PSE). – Panie Przewodniczący! Jednym z ważniejszych zapisów w projekcie rozporządzenia REACH jest zasada substytucji, która jest pozostawiona w gestii przemysłu. Zasada ta może wyzwolić znaczny potencjał innowacyjności, który posiada zarówno kluczowy przemysł chemiczny, jak i końcowi użytkownicy jego produktów.

Niektóre jednak zapisy mogą być interpretowane w sposób uznaniowy, na przykład wśród suitable safer alternatives. Innym problemem może być zapis dotyczący planu badań i rozwoju przedsiębiorstwa, z konieczności opracowania którego mogą być zwolnieni ci, którzy nie dysponują własnym ośrodkiem badawczym.

Istnieje więc ryzyko, że część małych i średnich przedsiębiorstw może, jeśli takowe ośrodki posiadają, zrezygnować z nich i dzięki temu nie będą podlegały obowiązkowi przedstawiania takiego planu.

Rodzi się także pytanie, kto ma szukać substytutów, przemysł chemiczny czy końcowy użytkownik, czy też razem i w związku z tym, jak ma wyglądać prawo własności intelektualnej w związku z obowiązującym - niestety nie najlepszym -prawem patentowym.

Starannie sformułowana zasada substytucji jest najbardziej logiczną odpowiedzią na stosowanie toksycznych substancji. Potrzebne są procedury zawarte w rozporządzeniu, które wymuszą innowacyjność w zakresie poszukiwania nowych, bezpiecznych substancji.

 
  
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  Richard Seeber (PPE-DE). – Herr Präsident! Der französische Philosoph Voltaire hat einmal gesagt: „Jeder Fanatismus ist gefährlich.“ Ich glaube, diese Debatte ist ein gutes Beispiel dafür, dass dem wirklich so ist. Wenn ich meine grünen Kollegen, die Kollegen von der Union für das Europa der Nationen oder auch die extreme Linke anhöre, so gewinne ich den Eindruck, als könnten nur Verlierer einem solchen Paket zustimmen. Vergleichen wir doch die Vorteile von REACH mit seinen Nachteilen. Da muss man doch eindeutig sagen, mit REACH machen wir alle einen Schritt in die richtige Richtung: mehr Umweltschutz, mehr Verbraucherschutz, aber auch mehr Wettbewerbsfähigkeit.

REACH abzulehnen, wäre also sicher für alle Teile schlecht. Darum wird es nun von uns abhängen, dies auch richtig zu kommunizieren. Denn wenn man die Medien betrachtet, so hat man den Eindruck, alle verlieren. Unser Geschick wird nun daran gemessen werden, wie wirkungsvoll wir diesen Eindruck ändern können. Denn im Endeffekt sind die Menschen, die Tiere und auch die Umwelt die großen Gewinner dieser Gesetzgebung. Darum sollten wir auch weiter an ihr arbeiten. Hier muss ich auch die Medien in die Pflicht nehmen, deren Aufgabe es ist, gerade in der jetzigen Phase ein richtiges Bild dieser neuen Gesetzgebung zu vermitteln. In einer zweiten Phase wird es dann darum gehen, dieses Bild richtig umzusetzen. Das wird auch noch sehr schwierig werden, denn wir kennen ja das übliche Spiel: Schuld ist immer die Union.

Der Gesetzesform nach handelt es sich aber um eine Richtlinie, welche die Mitgliedstaaten umsetzen müssen und es wird darum gehen, dass sie korrekt umgesetzt und auch angewandt wird. Hier stehen wir wirklich vor großen Aufgaben, die von allen Teilen zu erledigen sind. An uns selbst sei auch der Appell gerichtet: Statten wir das Ganze mit einer starken Agentur aus, damit wir einheitliche Regeln haben und nicht wieder einen Flickenteppich von 25 bzw. 27 verschiedenen Regelungen. Es liegt also ein großes Stück Arbeit vor uns und der Wunsch, ein REACH-freies Jahr 2007 zu haben, wird wohl nicht in Erfüllung gehen.

 
  
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  Marie-Noëlle Lienemann (PSE). – Monsieur le Président, chers collègues, mesurons le chemin parcouru avec le projet qui nous est soumis aujourd'hui. REACH va changer considérablement notre rapport à la pollution chimique: par l'inversion de la charge de la preuve, d'abord; par une information systématique tout au long de la chaîne, ensuite. J'ai entendu parler tout à l'heure du scandale de l'amiante: nous savons très bien, aujourd'hui, qu'avec le texte que nous votons, il ne serait plus possible d'avoir ce type de scandale. Il faut le dire à l'opinion publique!

Il y a tous ces acquis, certes, mais il y a aussi, bien sûr, ce qui ne nous satisfait pas, ou pas suffisamment. Les substances naturelles, d'abord: j'aurais aimé qu'on puisse être un peu plus clair, ça peut poser des problèmes. Je ne pense pas qu'une substance naturelle soit vraiment une substance chimique. Sur l'importation, ensuite: j'aurais aimé aussi que nous ayons plus de garanties que nous puissions imposer des normes comparables aux importateurs.

Ensuite, et évidemment, il y a ce grand enjeu de la substitution. Moi aussi, comme beaucoup, j'aurais aimé que la substitution soit automatique, systématique et immédiate. J'ai voté en première lecture tous les amendements qui allaient dans ce sens, mais j'ai observé que nous n'avions pas la majorité qualifiée. Et si notre collègue Sacconi n'avait pas fait cet effort de compromis, nous prenions un grand risque de nous retrouver, au vote de deuxième lecture, sans avoir la mise en œuvre de ce principe. Car, il faut le dire: dans le compromis, le principe existe! Ce qui est mis en cause, ce n'est pas le principe, c'est sa mise en œuvre, graduelle, progressive - insuffisante de mon point de vue -, mais le principe existe pour toutes les substances dangereuses. Ne négligeons donc pas l'effort que notre collègue a consenti et la victoire que nous avons remportée de ce côté-là.

Maintenant, il va falloir faire en sorte que, au-delà de ce principe, sa mise en œuvre soit à la hauteur des enjeux. Cela dépendra des moyens de l'Agence, des moyens financiers, des moyens humains, de la pression de l'opinion publique, cela dépendra aussi des crédits qui seront consacrés à la recherche et, sur ce point, nous souhaitons que la Commission soit particulièrement offensive pour donner à ce compromis tout le sens de progrès que nous espérons.

 
  
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  Péter Olajos (PPE-DE). – Három évig tartó tárgyalás után érkeztünk el oda, hogy végső ítéletet mondjunk a REACH néven ismertté vált törvénytervezetről.

A szerdai szavazáson több lehetőség is kínálkozik. Egy: támogathatjuk a Tanács közös álláspontját. Kettő: elutasíthatjuk az egész javaslatot. Három: elfogadhatjuk a kompromisszumos csomagot, és így megalkothatjuk a REACH-et.

Az első és legfontosabb kérdés, hogy kell-e egyáltalán új jogszabály, vagy pedig elegendőek a már most is hatályban lévő jogszabályok a környezetvédelmi, egészségügyi és állategészségügyi aggodalmaink eloszlatására, illetve a kívánt mennyiségű információhoz való hozzáférés biztosítására. Másképpen fogalmazva, szükségünk van-e új jogszabályra ahhoz, hogy megtudjunk többet arról a 30 000 vegyi anyagról, amelyek a mindennapok során körülvesznek bennünket? A válasz egyértelműen igen. Szükségünk van új, átfogó szabályozásra, amelynek keretében végbemehet a régóta halogatott, nagyszabású vegyianyag-revízió.

A másik fontos kérdés, hogy vajon elég jó-e a megszületett kompromisszum? Jobb megoldások születtek-e az első olvasatban támogatott szöveghez képest, vagy a hat „trialógus” alatt csak felhígult és tovább gyengült a szabályozás. Nos, vegyük sorra, melyek voltak a legfontosabb céljaink az első olvasat után? Erősebb és szigorúbb helyettesítést akartunk, elértük. A gyártói felelősség szigorítását kívántuk, elértük. Az állatkísérletek visszaszorítását szerettük volna, elértük. Szigorúbb, de működőképes regisztrációt akartunk, elértük. Az OSOR-elv érvényesülését kívántuk és a kkv-k támogatását kívántuk, ezt is elértük.

Összességében tehát elmondható, hogy a kompromisszumos csomag sokkal jobb, mint az első olvasatban támogatott, sikerült egy még erősebb és még szigorúbb REACH-et kiharcolnunk. Hölgyeim és uraim, éppen ezért a konklúzió nem lehet más, mint, hogy a kompromisszumot támogatjuk.

 
  
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  Dan Jørgensen (PSE). – Hr. formand! Der findes omkring 100 000 kemikalier på markedet. Langt de fleste af disse kemikalier har vi ikke nogen viden om i dag. Vi ved ikke, hvilken indvirkning de har på miljøet, og vi ved ikke, hvilken indvirkning de har på sundheden. Det er selvfølgelig fuldstændig uacceptabelt, men det tager vi fat om nu med Reach. Reach indfører nemlig to grundprincipper. For det første vender vi bevisbyrden om, dvs. at det altså i fremtiden bliver sådan, at det er op til industrien at bevise, at et stof ikke er farligt, før de kan få lov til at markedsføre det, hvor det i dag er op til myndighederne at bevise, at et stof er farligt, før man kan få lov til at forbyde det.

Det andet grundprincip, som er det allervigtigste princip, er, at de allerfarligste af disse stoffer - de stoffer, der giver mennesker kræft, de stoffer, der giver mennesker allergi, de stoffer, der går ud over menneskers evne til at forplante sig osv. - bliver skiftet ud. Hvis der findes et sikrere alternativ, skal man bruge dette alternativ i stedet for det farlige stof. Det er et meget vigtigt grundprincip.

Det er også glædeligt, at anvendelsen af dyreforsøg i fremtiden vil blive reduceret. Hvis vi gennemfører Reach, vil det føre til langt færre dyreforsøg. På kort sigt vil der komme flere forsøg, fordi vi skal bruge nogle data, som vi ikke har i dag, men på lang sigt vil Reach resultere i langt færre forsøg, fordi vi indfører obligatorisk datadeling. Det er bestemt også værd at tage med.

Vi er alle sammen blevet påvirket af mange forskellige interessegrupper i dette spil. Det er klart. Der er store interesser på spil. Sådan må det være. Der har været de grønne organisationer på den ene side og kemikalieorganisationerne og deres industri på den anden side. Spørgsmålet er, hvilket kompromis vi har fået: om det står 1-1, som jeg har set en avisartikel proklamere. Svaret er nej: Det står ikke 1-1. Vi er endt med et kompromis, hvor det klart er de grønne interesser, der har vundet. Det er klart hensynet til sundhed og miljø, der har vundet. Før havde vi en åben ladeport, således at man uden videre kunne bringe forskellige kemikalier på markedet og bruge dem efter forgodtbefindende. Den ladeport er næsten blevet lukket. Porten er ikke helt lukket i, der er stadigvæk en lille sprække, og den skulle vi selvfølgelig have haft lukket i den ideelle verden, men vi lever ikke i en ideel verden. Vi har fået et kompromis, som er godt for miljø og sundhed.

 
  
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  Thomas Ulmer (PPE-DE). – Herr Präsident, verehrte Kommissare und Ratsmitglieder, Kolleginnen und Kollegen! Wir befinden uns mitten in einer langen Debatte um das größte Gesetzgebungsvorhaben, das dieses Parlament je zu meistern hatte. Ein Kompliment an Guido Sacconi für seine Arbeit. Dass nach wie vor, obwohl ein umfangreicher Text vorliegt, eine sehr breite Auslegung möglich ist, haben meine Vorredner bewiesen.

Das Parlament hat diesem Vorschlag eindeutig seine Handschrift gegeben. Die Welt der Chemikalien und der Glaube an die Sicherheit haben sich seit Seveso und Bhopal deutlich geändert. Da alle Vorredner nur bedingt mit dem Kompromiss zufrieden sind, ist er mit Sicherheit relativ ausgewogen. Jetzt sind allerdings Rat und Kommission gefordert, schnellstens eine funktionsfähige und schlagkräftige Agentur aus der Taufe zu heben. Das wird Geld kosten und Bürokratie mit sich bringen. Die Agentur ist der Schlüssel zu einem funktionsfähigen REACH. Die Rekrutierung entsprechender Fachleute in ausreichend großer Zahl ist eine Herausforderung.

Die Agentur muss schnell, präzise und fehlerfrei arbeiten, um die Reputation von REACH als Modell auch für andere Staaten und Staatengemeinschaften zu verbessern. Die Frage des geistigen Eigentums halte ich für ausreichend geregelt. Ob wir auf Dauer mit der jetzigen Form der Substitution leben können, werden wir sorgfältig beobachten müssen. Genauso sorgfältig werden wir beobachten müssen, wie der Mittelstand durch das Gesetzgebungsverfahren belastet wird.

Nur wenn alle Punkte ausgewogen gelingen, wird REACH unserem Anspruch nach dem Prozess von Lissabon gerecht. REACH darf nicht zu einem Setzkasten verkommen, der auch nach zwei oder drei Jahrzehnten noch nicht gefüllt ist. An dieser Umsetzbarkeit wird sich Europa messen lassen müssen.

Bei den überlappenden Bereichen plädiere ich dafür, die medizinischen Geräte herauszunehmen, da dieses Regelwerk in sich kongruent und ausreichend geregelt ist und anderenfalls unkalkulierbare Verzögerungen bei der Zulassung von medizinischen Produkten auftreten werden.

Wir werden zu gegebener Zeit prüfen, ob REACH in seiner jetzigen Funktion ausreichend ist, ob die Vorschriften zu streng oder zu lasch sind. Wir dürfen uns nicht durch die Komitologie aus der Weiterentwicklung verabschieden, wir müssen die Anwendung regelmäßig und kritisch beobachten.

 
  
  

PRESIDÊNCIA: MANUEL ANTÓNIO DOS SANTOS
Vice-Presidente

 
  
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  Andres Tarand (PSE). – Ma tervitaksin raportöör Guido Sacconit ja õnnitlen teda suure töö eest ning tema veenmisoskuse eest arvukatel läbirääkimistel.

Tee tulemuseni pole olnud sugugi kerge, kuid lõpuks on kõik see, mida ootasime, leidnud hea lahenduse. See puudutab autoriseerimise ja asendamise instrumente ja mingis osas ka kohustuslikku registreerimist.

REACHi seadusraamistik on üks tähtsamaid, mida Euroopa Liit on iial ellu toonud. Võib-olla on see isegi üks mahukamaid kõikides maailma parlamentides käsitletuist. REACH teenib Euroopas suuremat eesmärki, olles tulevikus ülejäänud maailmale heaks eeskujuks. Kui vaadata komisjoni ettepanekut ning nõukogu algpositsiooni, on Euroopa Parlamendi raport palju edasi jõudnud.

Kõige tähtsam on vast see, et asendusprotsessi hakkavad kuuluma kõik ohtlikud ained, mis on keelatud või millel on limiteeritud kehtivusega luba, kohustusega planeerida asendamine või, kui asendamine pole võimalik, arendada alternatiive.

Seaduse edusamme on tootnud aktiivne töö Euroopa Parlamendis viimased kolm ja pool aastat. Protsessi algfaasis ei kuulunud minu kodumaa Eesti veel läbirääkijate hulka, kuid ma jälgisin kompromissideni viivat protsessi detailse huviga. Seega soovin rõhutatult õnnitleda Euroopa Parlamenti saavutatud kompromissi üle ja loodan väga, et rahvusparlamendid võtavad meist eeskuju.

Loodan, et kompromisspakett võetakse kolmapäevasel hääletusel vastu sellisena, nagu ta eeltöös kokku lepiti. See parandaks Euroopa kodanike elukvaliteeti ja annaks tõuke keskmistele ja väikeettevõtjatele uute ja kõrgete keskkonnasäästlike normidega töökohtade loomisel, mis muudaks meie tööstusvaldkonna innovaatilisemaks ning konkurentsivõimelisemaks.

 
  
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  Erna Hennicot-Schoepges (PPE-DE). – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, Monsieur le Président du Parlement j'aimerais féliciter le rapporteur, les rapporteurs fictifs et tous les acteurs impliqués dans la longue et difficile élaboration de ce texte. Celui-ci comporte certainement plus de points positifs que de points négatifs et je voudrais tout de même déplorer qu'aucun rapport sur la sécurité chimique ne devra être présenté pour les 17 000 substances produites dans des quantités allant de une à dix tonnes. Il ne fait pas de doute que le compromis auquel nous sommes parvenus sur le chapitre de l'autorisation représentait le moyen ultime d'arriver à un accord.

Cependant, en ce qui concerne les CMR, les substances cancérigènes, mutagènes ou toxiques pour la reproduction, la voie de la maîtrise valable qui a été retenue est acceptable, à ceci près que l'accord, qui prévoit qu'il est bien obligatoire de définir un plan de substitution en matière de recherche et de développement sans toutefois étendre l'obligation à la mise en œuvre dudit plan, affaiblit le texte. Par conséquent, une première rectification devra être introduite dans six ans. Dans le contexte général de l'augmentation de certains types de cancers et de la diminution de la fertilité, n'est-il pas de notre responsabilité éthique collective d'appliquer le principe de précaution, notamment en ce qui concerne les perturbateurs hormonaux?

En dépit des améliorations apportées au texte de la Commission, retenons que REACH permettra à l'industrie chimique européenne de se maintenir à la première place sur le marché mondial, que REACH contribuera de façon tout à fait nouvelle à restaurer la confiance des consommateurs, et que les modifications de REACH permettront d'améliorer les points faibles du système. Monsieur le Président, la balle est maintenant dans le camp de la Commission et des États membres qui devront veiller à ce que l'Agence soit opérationnelle dans les meilleurs délais.

 
  
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  Proinsias De Rossa (PSE). – Mr President, in the course of this debate, some speakers from the GUE/NGL and Verts/ALE Groups used some intemperate language in relation to Mr Sacconi, members of the PSE Group and others. It obliges me to put some political realities to them.

Firstly, the Sacconi package is better than the current regulatory system that we have in place. It is better than the Council’s common position. If they succeed in defeating it by amending it and the possibility that we end up back at square one, then effectively that puts the GUE/NGL and Verts/ALE Groups in the pockets of some of the dirtiest and most backward chemical industries in Europe. We want to make progress in this Parliament, not go backwards.

The strength of Europe and of this Parliament is in identifying the threads of consensus on an issue. I think that Mr Sacconi, his staff and all the other Members of this Parliament who have participated in this process have successfully identified the thread of consensus and built on it and we have made progress in regulating the chemical industry in Europe. We do not all have everything we would like; but as long as there are divergent views on how we can achieve a clean, healthy environment in Europe, on how we can control these things, we will have the democratic process to help us to find a solution. I heartily recommend the Sacconi package and congratulate him and all associated with it.

 
  
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  Ευαγγελία Τζαμπάζη (PSE). – Κύριε Πρόεδρε, κύριε Επίτροπε, κύριοι συνάδελφοι, μετά από μακροχρόνια και εξαιρετικά δύσκολη διαδικασία βρισκόμαστε μπροστά σε ένα αποτέλεσμα για τον κανονισμό σχετικά με την καταχώριση, την αξιολόγηση και τη αδειοδότηση των χημικών ουσιών.

Ο εν λόγω κανονισμός αποτελεί μια μοναδική ευκαιρία για όλους μας προκειμένου να επιτευχθεί ένα υψηλό επίπεδο προστασίας της δημόσιας υγείας και της περιβαλλοντικής προστασίας, τόσο για μας όσο και για τις μελλοντικές γενιές.

Θα ήθελα να εκφράσω την υποστήριξή μου στο αποτέλεσμα που πέτυχε ο συνάδελφος Sacconi, στον οποίο οφείλουμε θερμά συγχαρητήρια.

Πιθανόν να επιθυμούσαμε πιο αυστηρές ρυθμίσεις ή ένα μεγαλύτερο εύρος του κανονισμού. Αυτό που οφείλουμε να υπογραμμίσουμε όμως είναι ότι ο βασικός στόχος είναι να τεθεί σε ισχύ το συντομότερο δυνατόν το σύστημα ελέγχου των επικίνδυνων ουσιών, ακόμη κι αν υπάρχουν ζητήματα που επιδέχονται επαναπροσδιορισμούς στο μέλλον.

Με την υιοθέτηση του REACH το υπάρχον νομικό πλαίσιο για τον έλεγχο των επικίνδυνων χημικών ουσιών θα ενδυναμωθεί, προκειμένου να προστατευθεί η υγεία των Ευρωπαίων πολιτών και ταυτόχρονα θα ενισχυθεί η ανταγωνιστικότητα της ευρωπαϊκής βιομηχανίας μέσα από την καινοτομία και την έρευνα για την ανάπτυξη ασφαλέστερων χημικών ουσιών.

Το REACH αποτελεί μια νέα, ρεαλιστική πρόταση, την οποία οφείλουμε όλοι να υποστηρίξουμε συνεχίζοντας ταυτόχρονα να εργαζόμαστε για τη βελτίωσή του. Για να γίνει το REACH πιο πράσινο και πιο αριστερό δεν πρέπει να το ξαναστείλουμε στους διαδρόμους, όπου βρισκόταν για πάρα πολλά χρόνια.

 
  
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  Zuzana Roithová (PPE-DE). – Dojednaný kompromis není ani katastrofou pro evropský průmysl na jedné straně, ani promarněnou příležitostí pro zlepšení ochrany zdraví půl miliardy Evropanů. Je projevem velmi silné vůle poslanců a pětadvacítky zemí nacházet vyvážená řešení, která jsou cestou, nikoli příkopem. Za to jim patří nikoli kritika, ale velké uznání. Nařízení i v této administrativně méně náročné verzi přinese nesporně novou byrokracii, za níž Unie sklidí kritiku. Je to samozřejmá daň za to, že Evropané budou mít to, co chtějí, podrobnější informace o chemických látkách ve výrobcích. Uvidíme, jak to ovlivní chování spotřebitelů.

Jsem však přesvědčena, že tyto draze zaplacené informace budou novým impulzem pro evropský výzkum ve vývoji zajímavých substituentů, a tím zajistí postupnou a přirozenou eliminaci různě škodlivých látek z výroby i tam, kde toto nařízení substituci neukládá. Lékaři přeci budou i nadále trvat na přísné kontrole nebezpečných látek a mají pravdu. Ale nic není zadarmo, a proto má pravdu průmysl, když se brání vyšším nákladům. Nemůžeme přeci přehlížet vliv na konkurenceschopnost a nezaměstnanost v Unii, za to jsme odpovědni my politici, nikoli lékaři, ani průmysl.

Vážnou slabinou, na kterou chci zde opět upozornit, je skutečnost, že nový systém je jen evropský, nikoli globální, a že REACH přes svůj nesporný benefit bude zvyšovat komparativní nevýhodu pro evropské silně regulované hospodářství v rámci liberálního světového obchodu a že právě i proto ani spotřebitele neochrání před riziky skrytými ve výrobcích ze třetích zemí, zvláště když si zástupy nezaměstnaných budou legálně či nelegálně kupovat levné výrobky.

Proto zde apeluji na Komisi i sedmadvacítku zemí, protože naší politickou odpovědností je konfrontovat evropské nařízení s našimi ambicemi na globálním hřišti. Naší povinností je usilovat o zvyšování ekologických, bezpečnostních a sociálních standardů také při výrobě ve třetích zemích, nikoli jen v Unii.

 
  
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  Genowefa Grabowska (PSE). – Panie Przewodniczący! Pragnę zacząć od złożenia gratulacji mojemu koledze Guido Sacconiemu. To duża, ciężka i bardzo dobra praca. Gratuluję także prezydencji fińskiej i cieszę się, że właśnie w tym roku pod Państwa prezydencją możemy zakończyć długi, ośmioletni cykl bardzo nerwowej pracy nad wyprodukowaniem tegoż rozporządzenia. To, że nikt nie jest w stu procentach z niego zadowolony znaczy, że rozporządzenie REACH nadaje się do przyjęcia.

Dla przemysłu chemicznego REACH będzie zbyt ekologiczny. Ekolodzy zarzucą tej regulacji, że została napisana pod dyktando przemysłu. Oznacza to, że osiągnęliśmy kompromis. Taki kompromis, jaki w tej chwili, w obecnych warunkach społecznych i politycznych jest możliwy.

Jeżeli popatrzymy chłodnym okiem na REACH to dojdziemy do wniosku, że (tu chcę zwrócić uwagę tylko na dwa punkty), po pierwsze zamiast czterdziestu różnych regulacji będziemy mieli jeden zwarty dokument, który pozwoli nam dobrze chronić życie i zdrowie człowieka. Po drugie regulacja ta jest zdecydowanie lepsza niż to, co mamy do tej pory. Jeżeli dalej będziemy ją ulepszać, poprawiać to jestem pewna, że warto ją przyjąć.

 
  
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  Libor Rouček (PSE). – Dámy a pánové, o Evropské unii se často mluví jako o neschopné, nefunkční instituci, o instituci, která po svém rozšíření není schopna přijímat důležitá, efektivní a pro Evropu nezbytná společná rozhodnutí. Jsem přesvědčen, že právě dnešní debata a následné středeční hlasování o směrnici REACH přesvědčí o pravém opaku.

Vytvoření a přijetí legislativy REACH představuje krok nejen celoevropského, ale i globálního významu. Evropa tímto postupem vytváří jasná a průhledná pravidla, jasné a poctivé normy pro registraci, hodnocení, povolování a případně i omezování chemikálií. Normy, které ve své konečné podobě budou mít za následek větší ochranu lidského zdraví, větší ochranu životního prostředí a které zároveň také umožní nejen další existenci, ale podle mého názoru i posílení pozic evropského chemického průmyslu ve světě. Důvod je ten, že to je právě Evropa, která prostřednictvím legislativy REACH bude do budoucna určovat normy, standardy, ale i směr vývoje chemického průmyslu ve světě.

Jako každá legislativa i legislativa REACH představuje kompromis, kompromis mezi zástupci chemického průmyslu, spotřebiteli, ochránci životního prostředí i ochránci zvířat. Legislativa REACH představuje i kompromis mezi zástupci velkých chemických firem na straně jedné a malými a středními podniky na straně druhé. Jako zástupce střední země České republiky, kde při výrobě chemikálií převažují právě střední a malé podniky, jsem přesvědčen, že legislativa REACH umožní po překonání počátečních nákladů solidní existenci a další rozvoj i těchto malých a středních firem a podniků, a to včetně postupného rozvoje zaměstnanosti. I z tohoto důvodu proto při středečních hlasování pro směrnici REACH zvednu ruku.

 
  
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  Edit Herczog (PSE). – Képviselőtársaim, engedjék meg, hogy gratuláljak a jelentéstévőnek és mindazoknak, akik az elmúlt években az ő munkáját kérdéseikkel, támogatásukkal segítették és javították. Szeretném hangsúlyozni, hogy nekünk, kelet-európai országokból képviselőknek ez egy olyan törvényjavaslat, amelyben két nagyon fontos helyen megjelentek saját javaslataink a tanácsi vitában, amelyeket a Parlamentbe is sikerült beépítenünk.

Az egyik a máltai-szlovén javaslat, a másik a magyar-brit, úgynevezett OSOR-kezdeményezés. Ez önmagában mintegy tízmilliárd Ft megtakarítást tesz lehetővé csak a magyar kis- és közepes vállalkozóknak. Ez is bizonyítja azt, hogy sikerült az egészségügyi és környezetvédelmi célok szem előtt tartásával a kisvállalkozók költségviselő képességét is egybehangolni.

Nagyon szeretném tehát üdvözölni ezt a kompromisszumot. A Belső Piaci Bizottság tagjaként külön öröm számomra, hogy végül sikerült beépíteni a kompromisszumos javaslatba a fogyasztók tájékozottságának kötelezettségét. Azt hiszem, hogy ez nagyon fontos lesz minden résztvevőnek, hiszen ebben az esetben tudjuk értékelni a REACH eredményeit. Őszintén remélem, hogy mindaz a munka, amit a törvényhozás során végeztünk, az implementáció során sem sérül. Gratulálok.

 
  
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  Guido Sacconi (PSE), relatore. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, rispetto a tutte le posizioni che sono state espresse, anche le più critiche, e a chi si appresta a votare a favore della posizione comune, senza sostenere un pacchetto che la migliora, vorrei dire che in questo Parlamento c'è libertà e che resteremo amici come prima.

C'è però un argomento che devo smontare: qualcuno ha parlato di centinaia di sostanze pericolose che verrebbero lasciate libere sul mercato, addirittura qualcuno ha detto che il 90 per cento delle sostanze pericolose sarà autorizzato, in altre parole, che il compromesso mette in atto una specie di licenza di uccidere. Tutto questo stravolgimento si sarebbe verificato durante l'ultima notte del negoziato. Ciò non è vero. Si possono fare solo delle stime, perché solo REACH ci dirà le quantità effettive, e le stime più accreditate dicono che saranno più o meno 2500 le sostanze sottoposte alla procedura di autorizzazione.

Stando al compromesso, dovrebbero essere meno di duecento le sostanze che potranno essere autorizzate sulla base dell'adeguato controllo - che non è una licenza di uccidere, ma che presuppone una verifica del rischio e, in ogni caso, per come abbiamo ristrutturato il compromesso, anche per queste sostanze, ove esista un'alternativa, è previsto un obbligo di presentazione di un piano di sostituzione e, in assenza di alternativa, un piano di ricerca e sviluppo.

Nessuno può quindi contestare il fatto che tutte le sostanze che saranno autorizzate saranno immesse in un processo che, in tempi più o meno lunghi, le porterà alla sostituzione. Se qualcuno aveva in mente l'obbligo di sostituzione per decreto, avrà votato su qualcosa che io non ho mai presentato, né in prima lettura né in commissione ambiente.

Ciò che veramente non posso accettare è quanto è stato detto circa il fatto che il processo negoziale sarebbe avvenuto senza trasparenza e democrazia. Ho incontrato i relatori ombra prima e dopo tutti i round negoziali, li ho informati e, fino all'ultimo round, c'è stato un accordo molto largo sul mandato negoziale da me tenuto al tavolo dei negoziati.

Vorrei, infine, ringraziare il mio amico Carl Schlyter per avermi restituito la mela di un anno fa. Io la mangerò domani, lui invece se l'è tenuta, e mi ha fatto vedere in un vasetto di vetro una cosa che è una vera e propria bomba dal punto di vista ecologico. Restando nel settore ortofrutticolo, vorrei dirgli cosa mi insegnò il mio vecchio maestro di contrattazione sindacale. Era un vecchio operaio, ne aveva passate tante e aveva fatto tanti sacrifici. Mi disse: "non bisogna essere come le noci, che sono dure fuori e morbide dentro, bisogna essere come le pesche, morbide fuori e dure dentro". E' questa la linea negoziale da me seguita.

 
  
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  Mauri Pekkarinen, neuvoston puheenjohtaja. Arvoisa puhemies, haluan kiittää parlamentin jäseniä erittäin mielenkiintoisesta ja hyvin avoimesta keskustelusta. Täällä on sanottu asiat aika lailla suoraan. Keskustelu osoitti, että parlamentissa näkemykset REACHistä vaihtelevat edelleen, ja mikseipä näin olisi. Mielestäni on varsin luontevaa ja luonnollista, että näin on asian laita.

Toisaalta keskustelu kuitenkin osoitti, että hyvin monet parlamentin jäsenet ovat valmiita hakemaan kompromissien kautta parasta lopputulosta, joka tässä tilanteessa on saatavissa. Tuntuu siltä, että ylihuomenna keskiviikkona äänestyksessä toteutuu toive, jonka esitin ensimmäisessä puheenvuorossani. Näyttää siltä, arvoisat parlamentin jäsenet, että kompromissihalukkuutta on nyt olemassa riittävästi.

Hyvät parlamentin jäsenet, olen varma ja vakuuttunut siitä, että näiden kompromissien seurauksena olemme saamassa Euroopan unionin alueelle maailman edistyksellisimmän kemikaalilainsäädännön. Äänestysten jälkeen alkaa sitten totinen työ: asetuksen toimeenpano. Käytännön työ, jolla kolmeakymmentätuhatta Euroopan markkinoilla tällä hetkellä olevaa kemikaalia ryhdytään hallinnoimaan. Uskon, että tämän työn tuloksena me teemme suuren palveluksen lapsillemme ja lastenlapsillemme sekä luonnolle, ympäristölle ja kaikelle sille, minkä keskellä elämme.

Näillä sanoilla kiitän vielä kertaalleen kaikkia parlamentin jäseniä ja erityisesti esittelijää, valiokunnan puheenjohtajaa ja yhteistyökumppaneita laajemminkin parlamentissa ja komissiossa.

 
  
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  Günter Verheugen, Vizepräsident der Kommission. Herr Präsident, meine Damen und Herren! Ich möchte nur zwei kurze Bemerkungen machen. Einige Teilnehmer an der Debatte, die ich im Augenblick aber nicht mehr sehe, haben kritisiert, dass das REACH-Projekt das Schutzniveau für die in der Chemieindustrie Beschäftigten beeinträchtigen würde. Ich muss mit aller Entschiedenheit sagen, dass dies einfach Unsinn ist. REACH kann das Schutzniveau in der Chemieindustrie nicht herabsetzen. Die entsprechenden Arbeitsschutzbestimmungen bleiben vollständig in Kraft. Durch REACH wird nichts erlaubt, was bisher verboten war. Es wird ganz im Gegenteil dazu kommen, dass eine ganze Reihe von Stoffen, mit denen Beschäftigte bisher zu tun hatten, ihnen nicht mehr zugemutet werden. REACH bringt also in jedem Fall für die Sicherheit der Beschäftigten am Arbeitsplatz eine deutliche Verbesserung. Darum muss ich dieses Argument von Mitgliedern des Hauses, die so tun, als würden sie Arbeitnehmerinteressen vertreten, doch sehr deutlich zurückweisen.

Als zweiten Gesichtspunkt möchte ich erwähnen, dass viele Rednerinnen und Redner mit Recht darauf hingewiesen haben, dass es jetzt darauf ankommt, REACH unbürokratisch, transparent, entschlossen, aber auch vollständig umzusetzen. Das verlangt eine unendliche Zahl von Initiativen, Projekten und Maßnahmen. Ich könnte sie Ihnen aufzählen, aber dazu reicht die Zeit nicht. Ich habe dem Vorsitzenden des Umweltausschusses bereits angeboten, im Februar in den Ausschuss zu kommen und dort ausführlich über die Maßnahmen zu berichten, die die Kommission im Hinblick auf die Umsetzung von REACH entweder bereits unternommen hat oder zu unternehmen plant. Dabei möchte ich ganz besonderen Wert auf die Beantwortung all der Fragen legen, die hier gestellt worden sind und die sich auf Erleichterungen und Hilfestellung für die kleinen und mittleren Unternehmen in Europa beziehen sowie die vielen Hunderttausende von Beschäftigten, die davon betroffen sind.

 
  
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  Stavros Dimas, Member of the Commission. Mr President, I have listened carefully to the speeches of the distinguished Members of the European Parliament and I appreciate the positive and constructive contributions and the well-intentioned criticisms.

The Commission supports the compromise amendments, which, on the one hand, aim to make significant improvements in the protection of human health and the environment and, on the other, to enhance innovation and maintain economic growth.

I believe that one of the most important elements of the agreement we have on the table, as Mrs Corbey underlined, is the substitution of the most dangerous substances with safer alternatives when these are available. I can say that in certain aspects this compromise is an improvement compared with the original Commission proposal, for example the authorisation in general is stricter.

I can fully support making it obligatory for companies’ applications for authorisation to include substitution plans for substances of very high concern – manufactured or imported – if the companies have identified the availability of suitable alternatives. I can also fully agree that these substitution plans should be key factors in the decision to grant authorisations and in any further revision of such authorisations.

The vote last October in the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety may have raised hopes for an even more ambitious result, as Mr Bowis said. Like many of the speakers this evening, I would also like to stay at the top of the mountain and would have preferred certain issues to have been dealt with differently in the final deal. For example, as Mr Davies and Mrs Hassi have underlined, the rules on substances which disturb the hormone system – the so-called endocrine disruptors – could be stricter.

Mrs Lucas and others do not accept that the possibility to keep the scientific names of new dangerous substances confidential for six years would be beneficial to the overall deal. This denies consumers the right to know which substances they are dealing with and it also makes it more difficult for users to identify the substances in various databases.

Last but not least, as Mrs Ek, Mrs Ferreira, and others have suggested, the obligation to provide a chemical safety report for the most dangerous substances in the lower production volumes would have been useful to further enhance worker protection. Nevertheless, as Mrs Roth-Behrendt underlined, a compromise is a compromise and this compromise package is a marked improvement for the protection of health and the environment if we compare it to the current situation.

The Commission can fully support the compromise package and I sincerely hope that Parliament will support this package during the vote on Wednesday.

Throughout this process the Commission has done its best to facilitate agreement between the Council and Parliament and to find balanced compromises. We very much welcome the convergence developed between Parliament and the Council and fully support this agreement so that REACH can be enforced by June 2007. Once again, I am grateful to Mr Sacconi and the shadow rapporteurs for their efforts to achieve this compromise.

 
  
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  Presidente. O debate está encerrado.

A votação terá lugar na quarta-feira, às 12 horas.

 
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