Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0409/2006), presentata dall’onorevole Ilda Figueiredo a nome della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, sulla proposta di decisione del Consiglio che modifica la decisione 90/424/CE del Consiglio relativa a talune spese nel settore veterinario [COM(2006)0273 – C6-0199/2006 – 2006/0098(CNS)].
Markos Kyprianou, Membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, in primo luogo desidero esprimere la mia gratitudine per il lavoro svolto dai membri della commissione parlamentare competente sulla proposta della Commissione di modificare la decisione 90/424/CE sulle spese nel settore veterinario. Quest’anno, la Commissione ha stanziato circa 210 milioni di euro per assistere gli Stati membri nella gestione di programmi di eradicazione e di sorveglianza delle malattie animali. Questo programma è un elemento fondamentale nella strategia di sicurezza alimentare.
Come tutti sanno, le malattie animali sono imprevedibili – può sempre verificarsi, e spesso si verifica, l’imprevisto. Nel 2005-2006 in alcuni Stati membri si sono registrate epidemie di influenza aviaria, virosi epizootica ovina e febbre suina classica, eppure in nessuno di questi casi si è trattato di epidemie di notevole entità, per cui siamo riusciti a tenerle sotto controllo e a scongiurare danni più estesi.
La Commissione ha intrapreso una revisione ad ampio raggio della politica zoosanitaria comunitaria. Di recente è stata portata a termine un’ampia valutazione e i risultati sono stati presentati a una conferenza tenutasi a Bruxelles il mese scorso. Ho notato con piacere che molti deputati vi hanno preso parte, e hanno anche presieduto alcune sessioni.
Tra i punti in discussione quest’oggi, ha suscitato notevole attenzione e interesse l’eventuale introduzione di un’assicurazione o la possibilità di condivisione delle spese per contribuire a finanziare i costi di eradicazione. Si tratta di misure di lungo periodo che dovranno essere discusse ampiamente con le varie parti in causa prima di decidere come sia meglio procedere. Ci sono tuttavia alcune modifiche fondamentali che possiamo apportare adesso, per migliorare l’efficienza della gestione dei finanziamenti in questo settore da parte della Commissione e degli Stati membri. La proposta in discussione oggi mira a realizzare tali modifiche, concedendo intanto il tempo necessario per affrontare le questioni di più lungo periodo nella revisione politica in corso.
La proposta contiene tre elementi fondamentali. In primo luogo, proponiamo di introdurre la possibilità di pianificazione pluriennale per i programmi di eradicazione delle malattie, ma con una procedura semplificata che faciliterà l’opera degli Stati membri e della Commissione. In secondo luogo, proponiamo di rafforzare la base giuridica per il programma TRACES, ma anche per la comunicazione. E’ interessante notare che attualmente disponiamo di una base giuridica per attività di comunicazione sul benessere degli animali ma non per la salute animale, e questo sarà corretto nella proposta. In terzo luogo, proponiamo di limitare l’elenco dei programmi di eradicazione delle malattie ammissibili ai finanziamenti a quelli che corrispondono a chiare priorità, ma con una procedura che consenta di modificare questo elenco, se necessario, in risposta agli eventuali sviluppi.
Le modifiche proposte realizzerebbero importanti progressi per il rafforzamento e la definizione prioritaria della nostra strategia di sicurezza alimentare. La proposta apporta inoltre alcuni miglioramenti che accresceranno l’efficienza e snelliranno la burocrazia, sia per la Commissione che per gli Stati membri. Sono grato al Parlamento per il suo sostegno.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), relatore. – (PT) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la relazione che presento all’Assemblea a nome della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale accoglie con favore la proposta avanzata dalla Commissione in merito alla possibilità di approvare programmi pluriennali e aggiornare alcuni degli strumenti accessori della politica zoosanitaria comunitaria. La relazione, tuttavia, giudica insufficienti alcune misure specifiche, contenute nella proposta mirante a modificare la decisione del Consiglio 90/424/CEE.
Desideriamo quindi porre in rilievo dodici emendamenti che si propongono di raggiungere i cinque seguenti obiettivi essenziali: dal momento che si ignora l’esito dei programmi attuati nei vari Stati membri in materia di eradicazione, lotta e sorveglianza relativa ad alcune malattie animali, il primo obiettivo è quello di invitare la Commissione a presentare ogni quattro anni al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sulla situazione sanitaria degli animali e sul rapporto costi-efficacia dei programmi dei vari Stati membri, compresa un’illustrazione dei criteri adottati.
Il secondo obiettivo è quello di sostenere la diffusione delle buone prassi e di incentivare la presentazione di programmi congiunti di due o più Stati membri in regioni frontaliere, sempre che tali programmi risultino rilevanti ai fini della prevenzione, lotta, sorveglianza ed eradicazione delle malattie contagiose degli animali, comprese le zoonosi. L’opportunità di tale sostegno è motivata dai diversi atteggiamenti e comportamenti con cui differenti Stati membri – anche confinanti – affrontano le medesime malattie; questa diversità di reazioni può infatti incidere sulle misure adottate.
Il terzo obiettivo si prefigge di rendere obbligatoria la presentazione di proposte di finanziamento nel caso di situazioni di emergenza, che richiedano l’improvvisa e imprevedibile erogazione di ingenti risorse finanziarie. Tali proposte di finanziamento non devono essere soggette alle scadenze previste in questa decisione; in ogni caso nella decisione si devono prorogare le scadenze fissate dalla Commissione. Un esempio è l’epidemia di afta epizootica del 2000 nel Regno Unito. Per malattie di questo genere, più è precoce l’imposizione di misure di controllo e più radicali esse sono, maggiore sarà la loro efficacia. Affinché ciò sia possibile, occorre istituire una riserva finanziaria minima per reagire a eventi dall’impatto disastroso che si presentano in modo improvviso, insidioso e imprevedibile.
In quarto luogo, proponiamo di ampliare l’elenco, allegato a questa decisione, di malattie contagiose degli animali per cui può essere concesso il sostegno finanziario della Comunità. La proposta contenuta nella relazione della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale aggiunge quindi otto malattie all’elenco attuale e ne propone altre, in modo da garantire anche per queste finanziamenti che ne consentano il controllo e l’eradicazione.
Desidero sottolineare l’importanza vitale di questa proposta, dal momento che in alcuni paesi sono già stati avviati programmi per l’eradicazione che non si devono interrompere. In Portogallo – cioè nel paese la cui situazione mi è più familiare – la leucosi bovina è oggetto di programmi di eradicazione da circa 20 anni e ora la malattia è quasi definitivamente debellata. Rari casi sono stati rilevati lo scorso anno e si stima che nell’arco di un anno essa sarà definitivamente debellata. La non ammissibilità di tale malattia ai fini del finanziamento rischia di compromettere tutti gli sforzi fatti, causando una sua incontrollata recrudescenza.
Un altro esempio è la malattia di Newcastle, una forma endemica che colpisce gli uccelli selvatici e può essere trasmessa in qualsiasi momento a pollame non vaccinato. Essa comporta conseguenze economiche devastanti per gli allevamenti avicoli. Anche la malattia di Aujeszky, che colpisce i suini e che la Commissione propone di escludere, è oggetto di un programma pianificato in Portogallo, dove la sua mancata eradicazione si traduce nell’impossibilità di esportare carne suina verso alcuni mercati. La brucellosi suina, un’altra malattia che non figura nell’attuale elenco, può porre lo stesso tipo di problemi per il commercio e rappresenta una forma endemica in Portogallo e nel bacino del Mediterraneo.
Al fine di semplificare la legislazione in vigore, la Commissione propone anche l’abrogazione della decisione del Consiglio 90/638/CEE che stabilisce i criteri comunitari per l’eradicazione e la sorveglianza di alcune malattie animali, sostituendo tali requisiti con nuovi criteri tecnici indicati negli allegati alla nuova decisione attualmente in corso di revisione, che la Commissione intende successivamente trasformare in criteri e requisiti standard.
In questa relazione noi proponiamo che il Parlamento emetta un nuovo parere, qualora i criteri vigenti siano modificati.
Infine, signor Presidente, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stesura di questo testo. Ci auguriamo che la Commissione europea accolga le proposte formulate nella relazione, che mirano a migliorare la salute animale.
PRESIDENZA DELL’ON. ONYSZKIEWICZ Vicepresidente
Mairead McGuinness, a nome del gruppo PPE-DE. – (EN) Signor Presidente, desidero congratularmi con la relatrice per il lavoro che ha svolto con questa relazione, e ringraziare la Commissione per il suo contributo di questa sera.
Nel mio intervento parlerò del futuro, perché questo è importante per la revisione. Tuttavia, per quanto riguarda le questioni trattate nella relazione, come è stato detto, in linea di massima siamo d’accordo su gran parte della proposta. Tutti riconoscono la necessità dei programmi di lotta e sorveglianza delle malattie animali, non solo per i loro effetti sulla salute umana, ma anche per le conseguenze economiche nel caso di epidemie. Consideriamo l’esempio dell’Irlanda nel 2001, quando si verificò un’epidemia di afta epizootica e il paese rimase paralizzato. Per fortuna, riuscimmo a riportare la situazione sotto controllo, ma questo esempio dimostra quello che può succedere in situazioni di questo tipo.
Per dare efficacia alla lotta e alla sorveglianza delle malattie, l’informazione è un’arma essenziale. Noto con piacere che si prevede di prendere in considerazione migliori sistemi d’informazione a livello nazionale e nei rapporti tra Stati membri.
La proposta di finanziamento per la politica d’informazione è oltremodo positiva, e il programma pluriennale offre una proposta molto concreta, che faciliterà l’opera degli Stati membri – cosa lodevole –, come del resto i programmi congiunti di due Stati membri o di zone frontaliere. Dobbiamo estendere la scadenza per le proposte degli Stati membri relative ai loro programmi sulle malattie. Abbiamo ampliato l’elenco delle malattie; sappiamo che l’articolo 6 prende in considerazione situazioni di emergenza, e questo è positivo.
Vorrei fare un’osservazione mentre consideriamo il futuro: l’Europa deve guardare al di là dei suoi confini, e garantire che la nostra politica commerciale non entri in conflitto con la sanità pubblica e le questioni relative alla sicurezza alimentare. Consentendo l’importazione di prodotti alimentari nell’Unione europea, se non altro, dobbiamo garantire che gli standard delle nostre importazioni rispettino quelli applicati agli alimenti che vengono prodotti all’interno dell’UE. Dobbiamo escludere le importazioni per le quali ci siano dubbi. E’ fin troppo facile importare un problema, ma è molto difficile respingerlo una volta che abbia varcato le nostre frontiere. Temo che l’OMC faccia pressione a favore del libero scambio, senza prestare la debita attenzione alla salute animale e alle implicazioni per la salute umana. Non credo che le nostre norme attuali possano fugare i miei timori, e non ritengo che i sistemi computerizzati da soli ci possano proteggere.
Concluderò dicendo che, in questo settore, l’Unione europea ha ormai un ruolo guida, ma sarebbe un peccato se, alla ricerca di un accordo commerciale, sacrificassimo i nostri standard e la salute dei nostri animali e dei nostri cittadini.
Heinz Kindermann, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, la presente proposta della Commissione non modifica in alcun modo le norme vigenti in materia di lotta, eradicazione e sorveglianza delle malattie animali e delle zoonosi, ma intende piuttosto aggiornare alcuni degli strumenti accessori della politica zoosanitaria comunitaria. Ne siamo lieti, ma apprezziamo in particolare che la Commissione abbia annunciato la prossima presentazione di una relazione esaustiva sulla politica zoosanitaria comunitaria. Il momento e l’occasione sarebbero veramente adatti per discutere più ampie modifiche delle norme attuali e, se necessario, per elaborare un nuovo quadro giuridico.
Aderiamo agli obiettivi della proposta, così come vengono esposti nella motivazione della Commissione, e concordiamo anche con la relatrice. Siamo favorevoli agli emendamenti presentati alla decisione del Consiglio 90/424/CEE, e sosteniamo pure i commenti critici e le osservazioni della relatrice sul finanziamento del sistema di monitoraggio dei movimenti degli animali, nonché sul sistema per finanziare la lotta contro malattie imprevedibili ed epidemie, o contro malattie animali che causino danni permanenti. Le misure per combattere le malattie animali richiedono sempre cospicui finanziamenti, che è spesso difficile reperire a breve scadenza; va certamente tenuto in considerazione il suggerimento della relatrice, che propone di istituire una riserva finanziaria. Nutriamo la segreta speranza che gli emendamenti proposti migliorino l’applicazione dei programmi cofinanziati per l’eradicazione delle malattie animali.
Agnes Schierhuber (PPE-DE). – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, desidero anzitutto ringraziare la relatrice per l’equilibrata relazione che ci ha presentato. Come hanno già osservato altri oratori, tra cui in particolare l’onorevole Kindermann, si tratta di una relazione tecnica che introduce emendamenti di cui si sentiva urgente bisogno.
Nelle situazioni di crisi la flessibilità è un elemento essenziale; in tali circostanze un’assistenza fornita rapidamente vale il doppio. La reazione e le misure adottate devono però essere prudenti, e la prevenzione è preferibile alla reazione. Da molti anni la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale chiede che le importazioni di animali vivi da paesi non appartenenti all’Unione europea vengano sottoposte a controlli in misura pari a quelli svolti nell’ambito dell’Unione.
Come sappiamo, la salute animale incide direttamente sui prodotti di origine animale e quindi, in ultima analisi, sulla salute pubblica. Per tale motivo occorre vigilare con estremo scrupolo per evitare il ripetersi degli effetti negativi che già abbiamo constatato in passato, allorché la fiducia dell’opinione pubblica nei prodotti di origine animale fu gravemente incrinata con dannose ripercussioni sull’economia.
Bogdan Golik (PSE). – (PL) Signor Presidente, sia come deputato al Parlamento europeo che come veterinario, desidero esprimere il mio apprezzamento per la relazione dell’onorevole Figueiredo; sostengo in particolare il suo invito a mantenere nell’elenco delle malattie ammissibili al cofinanziamento dei fondi comunitari malattie animali contagiose come la leucosi bovina e la malattia di Aujeszky. Ricordo all’Assemblea che l’eradicazione di queste malattie in alcuni Stati membri è di estrema importanza, tra l’altro anche per gli scambi commerciali nell’ambito dell’Unione. Una delle condizioni per immettere maiali sul mercato è che essi provengano da una regione o da un paese esenti dalla malattia di Aujeszky; analogo discorso vale per i bovini, che devono provenire da mandrie sicuramente esenti dalla leucosi bovina enzootica.
Molti nuovi Stati membri hanno bilanci limitati, e quindi non dispongono delle risorse finanziarie indispensabili per eradicare completamente queste malattie. La modifica dell’elenco delle malattie proposta dalla Commissione europea – con l’eliminazione della leucosi bovina e della malattia di Aujeszky – può comportare rilevanti tagli ai vigenti programmi di prevenzione o addirittura la loro completa sospensione.
E’ essenziale che, in futuro, qualsiasi aggiornamento dell’elenco di malattie avvenga solo dopo aver ottenuto il consenso del Parlamento europeo e del Consiglio.
Markos Kyprianou, Membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, mi compiaccio per l’interesse mostrato dai deputati per la proposta di modifica del cosiddetto Fondo veterinario e mi sembra apprezzabile che i principi generali della proposta siano stati accettati dal Parlamento.
Sono stati avanzati alcuni buoni suggerimenti, ma molti sono già in fase di applicazione. Per esempio, l’idea di consentire una spesa di emergenza in caso di crisi è essenziale, ma una simile disposizione è già prevista nella decisione ai sensi dell’articolo 3. La Commissione finanzia azioni per la lotta a queste malattie in casi di emergenza, di solito con un cofinanziamento delle misure ammissibili pari al 50 per cento e al 60 per cento per l’afta epizootica.
Allo stesso modo è positiva l’idea di garantire il coordinamento tra Stati membri che presentano programmi, ma anch’essa è già realtà. Proseguiremo con questo tipo di approccio, ma riteniamo che l’articolo 16 non sia una collocazione adeguata. Questo concetto – l’idea di realizzare task force e di condividere le migliori prassi – sarà inserito altrove.
Il sito web della Commissione offre tutte le necessarie informazioni sui piani di eradicazione, ma saremmo lieti di informare il Parlamento e il Consiglio in merito ai progressi registrati in questo campo, e raccomandiamo agli Stati membri di documentarsi.
La decisione fissa i criteri che gli Stati membri devono rispettare al momento di sottoporre i programmi di eradicazione all’esame della Commissione. Si tratta di criteri tecnici, e quindi la procedura del comitato di regolamentazione è adeguata per definire le informazioni richieste. Gli Stati membri dovranno fornire informazioni molto precise, e sarà quindi utile che la Commissione specifichi il formato richiesto.
Quanto alla proposta di prorogare la scadenza per la presentazione di una domanda di finanziamento, incoraggiamo gli Stati membri a presentare le domande quanto prima nel corso dell’anno. Possiamo comunque accettare la scadenza del 30 aprile.
Per quanto riguarda l’elenco delle malattie ammissibili ai finanziamenti, tema che è stato trattato in molti interventi, abbiamo proposto di abbreviare l’elenco per concentrare i nostri sforzi sulle priorità principali: le malattie che hanno implicazioni indirette per la salute umana e le malattie che possono provocare gravi problemi commerciali. L’aggiunta di altre malattie o l’inserimento di possibilità più ampie per consentire agli Stati membri di presentare qualunque tipo di programma rischierebbero di rendere meno cogenti tali priorità. Tuttavia, molte delle malattie e delle questioni sollevate saranno affrontate – o forse sono già affrontate – in maniera diversa, per esempio attraverso una spesa d’emergenza (articolo 3 della decisione). In questo ambito sono comprese tutte le malattie che potrebbero produrre gravi perdite, come per esempio la febbre suina classica, l’influenza aviaria o l’afta epizootica.
Oggi però nell’elenco ci sono due malattie per le quali gli Stati membri attualmente ricevono finanziamenti: il morbo di Aujeszky e la leucosi bovina. In questi due casi sono pronto a considerare le diverse possibilità per continuare a erogare finanziamenti per diversi anni.
Un elenco completo della posizione della Commissione per ogni emendamento sarà fornito al Parlamento. Confido che esso verrà inserito nel processo verbale della seduta(1).