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Postup : 2006/2200(INI)
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Postup dokumentu : A6-0020/2007

Predkladané texty :

A6-0020/2007

Rozpravy :

PV 14/02/2007 - 2
CRE 14/02/2007 - 2

Hlasovanie :

PV 14/02/2007 - 3.1
PV 14/02/2007 - 5.1
CRE 14/02/2007 - 3.1
CRE 14/02/2007 - 5.1
Vysvetlenie hlasovaní

Prijaté texty :

P6_TA(2007)0032

Doslovný zápis z rozpráv
Streda, 14. februára 2007 - Štrasburg

2. Preprava a nezákonné zadržiavanie väzňov (rozprava)
Zápisnica
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  Presidente. L'ordine del giorno reca in discussione la relazione presentata dall'on. Giovanni Claudio Fava, a nome della commissione temporanea sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegale di persone, sul presunto utilizzo di paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegale di persone (2006/22000(INI)) - (A6-0020/2007).

 
  
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  Giovanni Claudio Fava (PSE), relatore. Signor Presidente, signor vicepresidente della Commissione, signor Presidente in carica del Consiglio, onorevoli colleghi, dopo un anno di lavoro e più di 200 audizioni, sette missioni all'estero, migliaia di pagine e documenti analizzati, ciò che presentiamo stamattina al Parlamento non è soltanto la relazione conclusiva dei lavori della nostra commissione, bensì l'analisi rigorosa su cinque anni di eccessi e di abusi, spesso tollerati in nome della lotta contro il terrorismo internazionale.

La lotta al terrorismo è una sfida che ci vede tutti impegnati senza alcuna defezione, ma senza accettare neppure che, in nome di questa sfida, i principi fondativi dei nostri trattati vengano ridotti a carta straccia. Dunque veniamo al punto del nostro mandato: extraordinary renditions. Sapevano i nostri governi? Alcuni governi sì, certamente. Sapevano quei governi che hanno deciso di inviare i loro agenti a interrogare a Guantánamo, in Siria, in Afghanistan le vittime delle renditions. Sapevano le ambasciate europee a Sarajevo cosa sarebbe accaduto agli algerini catturati e affidati agli americani contro l'ordine di scarcerazione dei tribunali locali. Sapevano i vertici del Sismi in Italia che la CIA preparava un sequestro di persona sul territorio italiano.

Esiste attorno a queste vicende una responsabilità ampia e un concorso di colpe che hanno risparmiato pochi paesi europei. Lo dimostrano i fatti collezionati, signor Presidente, fatti – non opinioni né pregiudizi – circostanziati, concreti, gravi, provati, verificati. I fatti sono anche le domande senza risposta, le contraddizioni e le omissioni che abbiamo raccolto: ma se davanti all'evidenza di questi fatti qualcuno decidesse di voltarsi dall'altra parte, sarà solo la sua mancanza di coraggio civile, la sua mancanza di onestà intellettuale.

Mi chiede quasi ogni giorno il collega Gawronski, cosa abbiamo scoperto di nuovo in questi mesi? Molte cose, collega Gawronski. Abbiamo scoperto che dietro i ventuno casi di renditions che abbiamo ricostruito, ce ne sono molti altri: detenuti senza volto, senza nome, senza nessuno che reclami per la loro sorte, perché sprovvisti passaporti occidentali in tasca. Abbiamo scoperto che un uomo è innocente: può restare a Guantánamo privato dei più elementari diritti per quasi cinque anni, soltanto perché nessun governo vuole farsi carico della sua scarcerazione. Abbiamo scoperto che la tortura non serve a nulla nella lotta contro il terrorismo: ce lo ha spiegato Maher Arar, vittima innocente di una rendition, detenuto e torturato per dodici mesi in Siria.

Abbiamo scoperto questo ed altro perché Mura Kurnaz, Maher Arar sono stati nostri testimoni: abbiamo chiesto che venissero ascoltati davanti alla nostra commissione e li abbiamo a lungo interrogati, loro e molti altri: vittime, parenti, avvocati, magistrati. Duecento audizioni, signor Presidente, il campionario di un'umanità ferita ed umiliata. E adesso dovremmo far finta di nulla e voltarci dall'altra parte come hanno fatto molti governi europei? Certo, qualcuno preferirebbe parole più accomandanti, più prudenti, magari pensando che gli abusi, le violazioni, gli eccessi siano il prezzo normale da pagare nella lotta contro il terrorismo. Questo è falso. La forza dei nostri principi sta nel rigore con cui sapremo applicarli, a partire dalla relazione che questa mattina discutiamo. Questo Parlamento, signor Presidente, è chiamato a riaffermare la propria autonomia dal gioco delle convenienze e della appartenenze politiche. Di fronte alla verità ciascuno di noi non rappresenta né un governo né un partito, bensì soltanto se stesso, la sua onestà morale, la sua integrità di uomo e di deputato.

Vorrei ringraziare, signor Presidente, anzitutto il presidente della commissione, l'onorevole Carlos Coelho, per l'equilibrio con cui ha diretto durante quest'anno i nostri lavori. Vorrei ringraziare tutti i funzionari e collaboratori e i colleghi che si sono dedicati con particolare attenzione e passione a questo lavoro. La pagina che oggi si scrive nel nostro Parlamento è innanzitutto il frutto di questa comune passione civile. Dal Consiglio e dalla Commissione, signor Presidente, ci aspettiamo adesso lo stesso rigore e, se mi è permesso, la stessa coerenza. Abbiamo aperto una porta e non permetteremo a nessuno di richiuderla. È nostro dovere compiere ogni sforzo, anche al di là di questa relazione, affinché i fatti accaduti in questi cinque anni non debbano mai più verificarsi.

 
  
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  Günter Gloser, amtierender Ratspräsident. Herr Präsident, sehr geehrter Herr Kommissar! Vor gut einem Jahr, Mitte Dezember 2005, hat das Europäische Parlament in der Entschließung, die die Einsetzung des nichtständigen Ausschusses TDIP forderte, Folgendes formuliert: „Das Europäische Parlament bekräftigt erneut seine Entschlossenheit, den Terrorismus zu bekämpfen, betont aber, dass der Kampf gegen den Terrorismus nicht durch den Verzicht auf eben die Grundsätze gewonnen werden kann, die der Terrorismus zu zerstören versucht, wobei insbesondere der Schutz der Grundrechte nie gefährdet werden darf.“ Der Rat teilt diese Position uneingeschränkt – damals wie heute!

Meine Kollegin Paula Lehtomäki hat namens der finnischen Präsidentschaft an dieser Stelle im Juli letzten Jahres bei der Debatte über den Zwischenbericht des nichtständigen Ausschusses TDIP betont, dass „alle Maßnahmen gegen den Terrorismus mit den völkerrechtlichen Verpflichtungen im Einklang stehen müssen und es im Hinblick auf Menschenrechte, Flüchtlingsfragen oder humanitäre Angelegenheiten keine Kompromisse geben darf“. An dieser Haltung des Rates hat sich nichts geändert!

Die Außenminister der Europäischen Union haben diesen Grundsatz auch in den Gesprächen mit anderen Staaten zum Ausdruck gebracht, im Gespräch mit unseren amerikanischen Freunden haben wir zudem unsere Sorge über die Situation in Guantánamo deutlich gemacht, und zugleich die USA aufgefordert, dieses Gefangenenlager umgehend zu schließen.

Hierzu hat auch der Hohe Vertreter für die GASP und Generalsekretär des Rates, Javier Solana, bei seiner Anhörung vor dem Ausschuss Stellung genommen. Er hat hervorgehoben, dass die EU gerade auch gegenüber den Vereinigten Staaten stets auf die Bedeutung der gemeinsamen Werte abgestellt habe, die es im Kampf gegen den Terrorismus hochzuhalten gelte. Insofern hat der Rat die diesbezügliche Forderung des Berichtes bereits seit längerem umgesetzt.

Die Arbeit des Nichtständigen Ausschusses zur behaupteten Nutzung europäischer Staaten durch die CIA für die Beförderung und das rechtswidrige Festhalten von Gefangenen — wie auch die Untersuchungen des Europarates — haben eine Reihe wichtiger Fragen aufgeworfen und das Bewusstsein für die Bedeutung der Menschenrechte weiter geschärft. Die Anhörungen des TDIP, sein Zwischenbericht und der vorliegende Entwurf des Abschlussberichts haben in einer Reihe von Mitgliedstaaten ihre Entsprechung in parlamentarischen und juristischen Untersuchungen gefunden. Diese sind häufig noch nicht abgeschlossen. So auch in meinem eigenen Land, wo ein parlamentarischer Untersuchungsausschuss einige der auch im TDIP aufgeworfenen Fragen behandelt.

Diese Untersuchungen stehen im Einklang mit den entsprechenden Forderungen des Berichts. Ganz im Sinne des Subsidiaritätsprinzips erscheint mir dies auch die richtige Ebene für solche Untersuchungen.

Denn in vielen Bereichen, die der Ausschuss untersucht hat, hat die Europäische Union selbst keine Kompetenzen. Dies gilt insbesondere für die Frage der Überwachung der Nachrichtendienste. Auf diese Tatsache hat der Rat sowohl durch Ministerin Lehtomäki als auch durch seinen Hohen Vertreter und Generalsekretär, Javier Solana, mehrfach dem Europäischen Parlament und dem Ausschuss gegenüber hingewiesen.

Dies mag man bedauern. Aber die geltende Vertragslage beschränkt nun einmal a priori die Möglichkeiten des Rates, in diesen Bereichen selbst aktiv zu werden.

Daher erscheint mir die Rüge des Berichts an den Rat, dieser habe nicht ausreichend mit dem Nichtständigen Ausschuss kooperiert, letztlich nicht berechtigt. Denn sowohl die finnische als auch die deutsche Präsidentschaft haben an den Debatten des Zwischen- bzw. des Abschlussberichts im Plenum teilgenommen. Und Javier Solana sowie der EU-Koordinator für die Terrorismusbekämpfung, Herr de Vries, sind den Einladungen in den Nichtständigen Ausschuss gefolgt und haben im Rahmen ihres Mandats alle Fragen beantwortet.

Sie werden verstehen, dass ich in dieser Intervention nicht auf einzelne Punkte des Berichts eingehen kann. Zum einen liegen eine Reihe von Änderungsanträgen vor, denen ich nicht vorgreifen will. Außerdem gilt für die Abschnitte, die sich mit einzelnen Mitgliedstaaten beschäftigen, dass sich die Präsidentschaft an die üblichen Gepflogenheiten hält und Vorgänge, die in die Kompetenz der Mitgliedstaaten fallen, nicht öffentlich kommentiert.

Der Nichtständige Ausschuss hat seine zum Teil weit reichenden Schlussfolgerungen und kritischen Anmerkungen zu Einzelfällen und einzelnen Mitgliedstaaten in der Regel aus öffentlich zugänglichen Unterlagen und wichtigen Zeugenaussagen gezogen. Aus Behauptungen werden so schnell Fakten. Aus Sicht des Rates wären in manchen Fällen zurückhaltendere Formulierungen wünschenswert gewesen, zumal einige der behandelten Themen ohne umfassende Aktenkenntnis nicht abschließend beurteilt werden können.

Ich denke aber dennoch, dass Parlament und Rat in der Substanz nicht so weit auseinander liegen, wie es der vorliegende Berichtsentwurf vermuten lässt. Ich bin überzeugt, dass alle Institutionen der Union ihr Handeln auf die gleichen gemeinsamen und unveräußerlichen Werte gründen. Der Rat jedenfalls wird die Grund- und Menschenrechte achten und weiterhin nach innen und außen aktiv für sie eintreten.

 
  
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  Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli deputati, la sicurezza è diventata, dopo i tragici attentati terroristici nel mondo, un diritto essenziale dei cittadini, perché tutti noi possiamo vivere in un mondo fatto di libertà e di diritti. Ed è innegabile che la sicurezza sia uno dei diritti fondamentali dei cittadini, che rende possibile l'esercizio delle libertà, ma non dobbiamo mai dimenticare, come molte volte abbiamo detto in quest'Aula, che la legalità è il presupposto per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini. In altri termini, onorevoli deputati, la sicurezza non è e non può mai essere ad ogni costo. Essendo questi i nostri valori, non dobbiamo avere paura e neppure vergogna di affrontare una tale vicenda in quest'Aula, una vicenda che abbiamo cercato di chiarire e di spiegare grazie al lavoro del Parlamento e al contributo di molti di noi.

Non dobbiamo mai dimenticare, in primo luogo, che la ricerca della verità nello Stato di diritto si fonda sull'individuazione di fatti precisi, sui quali sono chiamati a indagare giudici liberi e indipendenti. E di fronte a segnalazioni, denunce e fatti era ed è doveroso che le inchieste nazionali accertino la verità e, ove risulti che la legge è stata violata, assicurino la punizione dei responsabili. E' innegabile che vi siano stati dei responsabili ma non spetta alle istituzioni europee, a questo Parlamento o alla Commissione, emanare sentenze bensì chiedere l'accertamento della verità. E' evidente che dalla verità che risulterà dallo svolgimento dei processi secondo la Stato di diritto potranno derivare delle conseguenze, tanto a livello istituzionale quanto a livello politico.

Io plaudo all'inchiesta del Parlamento per avere fornito, come appena detto dal relatore, on. Fava, degli elementi di fatto, utili alla prosecuzione delle indagini. È quindi compito dei magistrati indagare ed è compito dei governi – tanto di quelli che l'hanno fatto che di quelli che ancora non l'hanno fatto – condurre inchieste amministrative e punire i funzionari infedeli, perché un funzionario che commette delle violazioni con la copertura del segreto tradisce le sue istituzioni, tradisce lo Stato, ed è quindi un funzionario infedele. È comunque dovere dei governi, una volta che i fatti saranno definitivamente chiariti, rivelare la verità, anche se dovesse trattarsi di una verità scomoda e spiacevole.

Il compito della Commissione europea è stato quello di contribuire ai lavori del Parlamento, fornendo elementi concreti, che si sono rivelati utili all'indagine del Parlamento. Ma il compito della Commissione consisterà anche, una volta che sarà emersa la verità certa e sicura, se emergerà, nel trarre conclusioni dalle sentenze e, a quel punto, nel formulare delle proposte.

Ai parlamenti e alla politica, onorevoli deputati, io credo spetti anche e anzitutto guardare al futuro e suggerire delle soluzioni affinché questi fatti non accadano mai più. Sono certo che tutti coloro che si sono impegnati in questa indagine lo hanno fatto principalmente per servire il fine della sicurezza nella legalità e nel rispetto delle leggi, e per servire la sicurezza come diritto: la sicurezza non è un optional dopo l'11 settembre 2001, è un diritto fondamentale. Io confido nella volontà di tutti coloro che hanno lavorato su questo aspetto di continuare a farlo.

Ecco perché occorre una riflessione sul ruolo dei servizi. Il Presidente in carica del Consiglio ha giustamente detto che non vi può essere una legge europea sui servizi segreti ma si impongono delle riflessioni politiche sul ruolo di tali servizi che – ne sono profondamente convinto – sono istituzioni essenziali per contrastare il terrorismo, che devono comunque operare sotto una responsabilità ed un mandato preciso e chiaro dei governi. Occorrono, quindi, delle regole a livello nazionale: in molti Stati membri, compreso il mio paese, sono in corso delle riforme, tuttavia un aspetto importante su cui, credo, sia utile un messaggio di questo Parlamento è la necessità che i servizi d'informazione e sicurezza – i servizi segreti, come sono comunemente chiamati – siano soggetti a forme di controllo più incisive dei parlamenti, non già al fine di rivelare le attività segrete, che sono indispensabili per lottare contro il terrorismo, ma per rendere conto del consuntivo delle loro attività, ossia di quello che è stato fatto grazie alle informazioni raccolte. Dunque, non si vuole conoscere l'informazione segreta, ma sapere complessivamente qual è stato il rendiconto dell'attività di un'istituzione che deve essere confermata e non può essere screditata, come se si trattasse di associazioni di criminali. Tuttavia il controllo politico dei parlamenti è, a mio avviso, indispensabile.

Vi sono anche altri aspetti su cui è possibile riflettere in sede europea: mi riferisco all'uso dello spazio aereo. Onorevoli deputati, l'uso dello spazio aereo è uno dei punti che la relazione Fava mette in evidenza. Come si classificano gli aeromobili di Stato, ovvero quelli adibiti a servizi di Stato? Come li distinguiamo dagli aeroplani civili? Questo è un punto sul quale la Commissione europea può dare un contributo, perché la nostra responsabilità sul traffico aereo può aiutare a definire criteri più sicuri, che permettano di accertare la possibilità di un uso legittimo e impediscano l'abuso della finalità di copertura di un aeroplano per servizi di Stato, quando non si tratta di servizi di Stato. Si tratta di un contributo concreto che noi possiamo dare.

Permettetemi ora di svolgere una riflessione di ordine puramente politico. Credo che sarebbe un errore politico dare l'impressione – questa non è l'intenzione dichiarata dal relatore – che siano gli Stati Uniti d'America sul banco degli imputati. Sarebbe un errore politico, sul quale non sarei comunque d'accordo – lo dico sinceramente – giacché dovremmo piuttosto sottolineare in primo luogo che sul banco degli imputati sono i terroristi, cioè coloro che hanno violato le leggi e che sono pronti ancora una volta a colpire le nostre istituzioni democratiche. Dico ciò perché tutti sappiamo che questa vicenda oscura, certamente piena di violazioni , è nata proprio grazie alla grande democrazia americana, grazie alla stampa libera che negli Stati Uniti ha permesso di cominciare a rivelare fatti su cui il Parlamento europeo ed altre istituzioni anche giudiziarie hanno indagato. Voi sapete perfettamente che il Congresso degli Stati Uniti si sta ancora occupando della vicenda e che è nostra intenzione, durante il semestre di Presidenza tedesca, collaborare con la Presidenza al rilancio della collaborazione euroatlantica fondata su due pilastri: sicurezza e diritti, che sono inscindibili l'uno dall'altro.

Credo che continueremo a cercare la verità e a collaborare, come è nostro dovere, con gli Stati Uniti d'America, da alleati sinceri, che dicono la verità anche quando la verità è scomoda, e che chiedono la punizione dei responsabili in caso di violazioni. Permettetemi di dire in conclusione che se questo Parlamento si dividerà oggi su una questione così delicata, il suo messaggio ne uscirà indebolito. Se sarà invece unito nelle parole di fermezza, da un lato, e di rilancio della collaborazione su "diritti e sicurezza", dall'altro, si dimostrerà un Parlamento più forte.

 
  
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  Jas Gawronski, a nome del gruppo PPE-DE. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi, fin dall'inizio dei lavori di questa commissione, un anno fa, abbiamo cercato di migliorare la relazione in esame e di renderla più equilibrata, più utile, più condivisa. Oggi dobbiamo ammettere di non esserci riusciti. Abbiamo cominciato subito con il piede sbagliato: nella nostra prima missione a Washington, ci siamo presentati al dipartimento di Stato come un tribunale accusatore – mi dispiace deluderla Commissario Frattini – rendendo sin dall'inizio arduo un dialogo, che sarebbe stato utile per raggiungere il nostro obiettivo.

Dopo il nostro passaggio a Londra, il ministro britannico per gli Affari europei ha inviato una lettera ai suoi colleghi europei, sconsigliandoli dall'incontrarci. Pur avendo perso la speranza di migliorare la relazione in oggetto, abbiamo fatto ancora un ultimo tentativo, ieri, nella nostra riunione, indicando alcuni punti chiave sui nostri emendamenti che, se non dovessero passare, si tradurrebbero nel nostro voto contrario, a livello di gruppo. Il relatore ha già indicato, a meno che voglia cambiare idea, che non approverà questi nostri "emendamenti chiave" e quindi tutto lascia prevedere il nostro voto contrario.

Ma, se mi è concesso di spogliarmi brevemente del mio ruolo di coordinatore e di parlare a titolo personale, devo ammettere che, anche se questi emendamenti fossero approvati, molti nel nostro gruppo voterebbero contro la relazione. Personalmente, potrei votarvi a favore soltanto se venissero approvati due emendamenti da me presentati, che mi sembrano molto semplici, lineari e accettabili. Il primo afferma che i servizi segreti si chiamano così perché sono segreti e devono avere la possibilità di agire in segreto, fintanto che non violano la legge. Il secondo afferma che la CIA può volare quando e come vuole, fintanto che non viola la legge. Se questi emendamenti fossero approvati, io sarei anche portato a votare a favore. Il relatore li ha respinti. Io credo che il la mancata approvazione di questi emendamenti significa che con questa relazione non si vuole soltanto individuare, denunciare e punire i colpevoli, ma anche condannare all'inefficienza i servizi segreti in quanto tali, esponendoci poi a tutte le responsabilità e a tutte le possibili minacce esterne.

Ed è per questo che la relazione non ci piace. Non ci piace perché è inutile: il relatore Fava ha detto che io sostengo che non c'è nulla di nuovo nella relazione. È vero, lo sostengo e non sono il solo a sostenerlo. Lo sostiene anche il senatore Dick Marty, che è stato un suo grande alleato e fautore ed è stato ricevuto nella nostra commissione come un eroe e protagonista. Ebbene oggi, a elaborazione ultimata della sua relazione, on. Fava, Dick Marty afferma che il documento non contiene alcun elemento di novità e che abbiamo copiato quello che lui ha fatto prima di noi, sostenendo di essere deluso dalla relazione in oggetto, la cui unica differenza rispetto alla sua, è che il documento di cui lei è relatore, on. Fava, è stato elaborato da quarantasei deputati e tredici funzionari a tempo pieno, mentre Dick Marty ha raggiunto lo stesso risultato lavorando da solo.

Ciò detto, signor Presidente, desidero concludere ribadendo il mio accordo con il Commissario Frattini: bisogna certamente cercare di difendere i diritti umani anche nell'ambito della lotta al terrorismo ma non servono, in questo caso, documenti come questo, in cui si è già stabilito a priori che c'è un indiscusso violatore dei diritti dell'uomo, ossia gli Stati Uniti d'America, e si conducono indagini soltanto a sostegno di questa tesi.

(Applausi)

 
  
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  Wolfgang Kreissl-Dörfler, im Namen der PSE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr amtierender Ratspräsident, verehrte Kolleginnen und Kollegen! Man kann das Lied der Freiheit nicht auf dem Instrument der Gewalt spielen. Dieser Satz umfasst präzise, worum es hier geht, nämlich um die Grundwerte unserer Europäischen Gemeinschaft. Zu Recht sind wir stolz darauf und zu Recht verteidigen wir sie in unserer alltäglichen Arbeit, in diesem Parlament, in diesem klaren Bericht.

Ja, der internationale Terrorismus bedroht die Freiheit und muss mit allen uns zur Verfügung stehenden Mitteln bekämpft werden, aber auf der Grundlage unserer nationalen Gesetze, der europäischen Menschenrechtskonvention und internationaler Verträge wie der UN-Antifolterkonvention. Genau darum ging es vor allem in unserer Arbeit.

Der Verstoß gegen die internationalen Menschenrechte, gegen die europäischen Rechtsgrundlagen muss angeprangert und geahndet werden. Es ist kein Kavaliersdelikt – wie manche Kollegen im Ausschuss glauben machen wollten – es ist unmenschlich, unmoralisch und unrecht, was auch europäischen Mitbürgern widerfahren ist. Was ist mit den Menschen geschehen, die entführt, verkauft, überstellt, inhaftiert und gefoltert wurden? Wer hat es veranlasst, wer war beteiligt? Diese Wahrheit galt es zu finden, und nicht, warum der deutsche Staatsbürger El-Masri nach Skopje gereist ist, worauf er nach Kabul entführt und gefoltert wurde. Warum der türkische Staatsbürger, Murat Kurnaz, der in Bremen geboren und aufgewachsen ist, sich nach Pakistan begab, wo er verkauft, gefoltert und nach Guantánamo geschleppt wurde, ohne Anklage, ohne Verteidigung in beiden Fällen.

Gäbe es einen Verdacht auf mögliche Straftaten, so hätten dies die Staatsanwälte und Gerichte zu klären. Wir haben uns diese Rolle nie angemaßt. Doch in keinem Fall heiligt der Zweck die Mittel. Es ist belegt, dass CIA-Agenten an den Entführungen beteiligt waren. Staatsanwälte in Mailand und München haben gegen CIA-Agenten Haftbefehle ausgestellt, und diese müssen nun an die USA überstellt werden. Wir können und dürfen nicht zulassen, dass ein Geheimdienst bei uns schaltet und waltet, wie er will, und unsere Regierungen sich nicht dagegen verwehren.

Deshalb fordern wir die deutsche Ratspräsidentschaft auf, im Namen aller Mitgliedstaaten deutlich zu machen, dass sie illegale Praktiken und Menschenrechtsverstöße auf ihren Territorien nicht zulassen. Im Kampf gegen jedwedes Unrecht darf das Recht nicht gebrochen werden, denn damit würden wir nichts Geringeres verraten als das Erbe unserer Gründerväter und das Fundament unserer Gemeinschaft. Europa steht für Rechtsstaatlichkeit, Gewaltenteilung und Demokratie. Europas Politiker müssen dafür einstehen. Schon Laotse hat gesagt: Verantwortlich ist man nicht nur für das, was man tut, sondern auch für das, was man nicht tut.

Es ist auch eine Frage der persönlichen und politischen Moral, nicht nur der Rechtsprechung, wie wir uns hier verhalten. Das ist für mich das Hauptverdienst dieses Ausschusses, diese Debatte in die Europäische Union, in die Gesellschaft und weit über ihre Grenzen hinaus zu tragen. Es darf aus Europa keinen Weg nach Guantánmo geben.

(Beifall)

 
  
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  Ignasi Guardans Cambó, on behalf of the ALDE Group. – Mr President, Europe’s credibility is at stake here today. When we support this splendid report, which closes a year of hard and serious work in the committee, we will be showing a very strong concern, as great as anyone else’s, for security, and for security by all legal means, including the work of secret services, who can operate inside the law. We will be showing a concern for the legitimacy to protect our freedom and to protect the relationship with our closest allies. But we cannot support the idea that the only way to protect our freedom is through a dirty war. We do not like dirty war. That would represent – it has represented – a frontal attack on our values: what we stand for and what we preach.

We have gathered together here a great amount of information that proves the existence of an illegal, sometimes criminal, scheme designed to fight terrorism, operating worldwide and assisted by the passivity, if not the active cooperation, of some European Member States, of some governments or of people under their control. The Council itself cannot be excluded from criticism of such passivity. We have not acted as a court. We are a political body and what we will vote on here is a political statement based on facts: facts that have been checked, facts that have been proved and facts that anyone who reads this document will see to be true, not with the sort of truth that can be proved point by point before a court, because we did not have the means to do that. Why not? Because many of the governments involved did not help us to have those means. But the facts are there.

This is not inventive imagination. We have met the victims – those who could come, that is, for others are still in jail. Some are innocents in Guantánamo who were taken from their homes after being cleared by a court. So we are making a political statement and sending a message to European governments and to the Member States. We are saying to them here, on behalf of millions of European citizens: you cannot do this in our name. You cannot fight terrorism through a dirty war in our name. Do not do that in our name because you are not representing us when you fight terrorism through these means. That is the statement that this Chamber will be voting on here today. You are free to support it or not, but that is what is going to be voted on here in several hours’ time.

(Applause from the ALDE Group)

 
  
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  Konrad Szymański, w imieniu grupy UEN. – Panie Przewodniczący! 12 miesięcy prac Komisji potwierdziło wszystkie obawy przeciwników jej powołania: komisja nie przedstawiła żadnych nowych dowodów w sprawie zaangażowania państw członkowskich w nielegalną działalność - spełniła jedynie rolę archiwisty działalności mediów oraz działalności prokuratury w państwach członkowskich, które same, bez żadnej pomocy komisji podjęły stosowne działania w nielicznych i odosobnionych przypadkach.

Brak nowych faktów pchnął europejską lewicę do szukania winnych na siłę. Zgodnie ze starą zasadą, jeśli fakty nie pasują do przyjętych założeń, tym gorzej dla faktów. Stąd wzięły się absurdalne zarzuty wobec Solany i De Vries’a. Stąd absurdalne zarzuty wobec ponad połowy państw członkowskich o brak kontroli przestrzeni powietrznej prowadzący rzekomo do przekazywania osób w celu tortur. Stąd absurdalny język niektórych akapitów i poprawek. Jeśli wszystko, co mamy do powiedzenia, na przykład na temat Polski, to tyle, że nie mamy dowodów ani za, ani przeciw tezie o istnieniu miejsca odosobnienia w tym kraju, to lepiej milczeć.

 
  
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  Cem Özdemir, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Ratspräsident, Herr Vizepräsident der Kommission, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich möchte zu Beginn vor allem unserem Berichterstatter Claudio Fava für die geleistete Arbeit danken. Den Dank möchte ich auch ausdehnen auf unseren Ausschussvorsitzenden, Herrn Coelho, sowie die Mitglieder des Ausschusssekretariats, die hervorragende Arbeit geleistet haben. Diese Ausschussarbeit ist auch ein gutes Beispiel für eine gute und erfolgreiche Zusammenarbeit mit dem Europarat und seinem Sonderermittler Dick Marty. Die Zusammenarbeit fand, sofern vorhanden, mit nationalen Untersuchungsausschüssen, NGOs, Vertretern der vierten Gewalt – den Medien –, manchmal auch mit der Exekutive, leider allerdings häufig genug auch gegen die Exekutive statt.

Ich will die Gelegenheit auch nutzen, um meiner Verwunderung darüber Ausdruck zu verleihen, dass die Regierung unseres Mitgliedstaates Polen die Mitglieder des Ausschusses wie Abgesandte des Warschauer Pakts behandelt hat. Nicht alle scheinen genau zu verstehen, dass die Mitgliedschaft in der Europäischen Union nicht nur Rechte mit sich bringt, sondern auch Pflichten. Wer nichts zu verbergen hat, verhält sich nicht so.

Vielleicht sollten die Ergebnisse unseres Ausschusses auch dazu führen, dass wir uns über den Schutz der Menschenrechte innerhalb der Europäischen Union künftig stärker Gedanken machen. Schließlich verliert der acquis communautaire seine Gültigkeit nicht nach dem Beitritt in die Europäische Union. Klärungsbedarf in nicht erheblichem Umfang gibt es sicher auch in meinem eigenen Land, der Bundesrepublik Deutschland. Ich erinnere an den Fall Abu Zammar. Offensichtlich haben Informationen deutscher Behörden an die US-Geheimdienste dazu geführt, dass er 2002 im marokkanischen Casablanca entführt und nach Syrien verschleppt wurde. Dort saß er in einem Foltergefängnis, wo er auch von deutschen Geheimdiensten verhört wurde. Denken Sie auch an den Fall El-Masri, der bei uns im Ausschuss aufgetreten ist. Auf eine Entschuldigung aus den USA warten er und sein Anwalt bis zum heutigen Tag. Auch hier wird die Rolle des ehemaligen Innenministers der Bundesrepublik Deutschland noch zu klären sein. Denken Sie schließlich an den Fall Murat Kurnaz, den wir ebenfalls in unserem Ausschuss angehört haben. Die Vorwürfe seines Anwalts in Sachen Misshandlungen durch Bundeswehrangehörige in Afghanistan, aber auch die mutmaßliche Vereitelung einer früheren Freilassung sind schwerwiegende Vorwürfe, denen die Kolleginnen und Kollegen im Bundestag sicherlich nachgehen werden. Eines kann man mit Sicherheit sagen: Eine Überdosis an Empathie hatten weder die frühere noch die jetzige Bundesregierung im Fall Kurnaz an den Tag gelegt.

In all diesen Fällen vertraue ich darauf, dass die Kolleginnen und Kollegen im Bundestag ihren Aufgaben mit aller Sorgfalt nachgehen werden. Ein Fall hat sicherlich alle in unserem Ausschuss in sehr besonderer Weise beeindruckt, nämlich der Fall von Maher Arar aus Kanada, der auf deutliche Weise gezeigt hat, wie wenig Erkenntnisse, die unter Folter gewonnen wurden, zur Sicherheit beitragen. Ich begrüße es ausdrücklich, dass er eine Entschädigung zugesprochen bekommen hat. Nur, was wird diese Entschädigung ihm zurückbringen von dem, was er an Freiheitsrechten und körperlicher Unversehrtheit verloren hat?

Konsequenzen müssen auch gezogen werden, wenn es um die in Guantánamo Bay verbliebenen Gefangenen geht. Denken Sie an die Uiguren, denken Sie an den Usbeken, denken Sie an die Leute aus Saudi-Arabien, die nicht in die Länder zurück können, aus denen sie stammen, weil es sich um Länder handelt, die Menschenrechte nicht anerkennen. Hier haben wir als Europäische Union die Gelegenheit, unseren Teil dazu beizutragen, indem wir sagen, wir haben verstanden, wir sind bereit, aus den Fehlern der Vergangenheit zu lernen.

Zum Schluss: Es geht hier nicht um Antiamerikanismus oder um Naivität im Kampf gegen den Terrorismus. Worum es schlicht und ergreifend geht, sind unsere gemeinsamen transatlantischen Werte, und die schließen Demokratie und Menschenrechte mit ein.

 
  
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  Giusto Catania, a nome del gruppo GUE/NGL. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi stiamo consumando un passaggio storico e di ciò desidero ringraziare soprattutto il relatore, on. Fava, e il Presidente Coelho, per il lavoro che hanno svolto in questa commissione.

Il Parlamento ha ricostruito, con grande rigore, gli ultimi anni della perversa strategia americana della guerra al terrorismo, la quale è stata imperniata su metodi criminali e sulla violazione dei diritti umani. Tale strategia si è potuta attuare grazie alla complicità dei governi e dei servizi di sicurezza europei. L'ha detto anche Condoleeza Rice: "non vi è stata nessuna violazione della sovranità nazionale". Vi sono anche delle responsabilità da imputare alle istituzioni europee, a partire dalle omissioni di Javier Solana e di Gijs De Vries. Credo tuttavia che vada sottolineato anche l'imbarazzante silenzio del Presidente della Commissione, il quale, mentre era Primo Ministro portoghese, conosceva perfettamente la strategia americana, tanto che organizzò cinque giorni prima dell'inizio della guerra in Iraq, il famoso Vertice delle Azzorre.

Credo inoltre che vada sottolineato un altro elemento: il Vicepresidente della Commissione ha affermato in quest'Aula di non sapere nulla del rapimento di Abu Omar, avvenuto ricopriva la carica di ministro degli Esteri in Italia. Io gli ho creduto e continuo a credergli ma nel frattempo è intervenuto un fatto nuovo che, credo, si possa chiarire: le ammissioni dell'ammiraglio Battelli, ex capo del Sismi, il quale ha affermato di aver ricevuto dalla CIA un elenco di tradici presunti terroristi da pedinare, tra cui anche Abu Omar. Il capo del Sismi, per legge, deve riferire al governo e a quel tempo il Commissario Frattini aveva la delega ai servizi segreti nel governo italiano.

Concludo dicendo, signor Presidente, che i lavori da noi svolti ci hanno permesso di portare alla luce molte cose, anche se ne restano altre da approfondire. Noi siamo fiduciosi che il voto di oggi servirà per il futuro, non solo per dire "Mai più" ma anche per scoprire ulteriori responsabilità. Affermava un grande storico latino "fanno il deserto e la chiamano pace". Noi pensiamo che la pace si costruisca evitando il deserto, evitando la morte dello Stato di diritto in nome della falsa lotta al terrorismo.

 
  
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  Gerard Batten, on behalf of the IND/DEM Group. – Mr President, the essence of this report is the expression of two themes very popular with many Members of this Parliament: their inherent anti-Americanism and their never-ending desire to use any pretext to call for more powers to be given to the European Union.

The kidnap, mistreatment and imprisonment without trial of suspects is wrong and, incidentally, that is why I and the UK Independence Party are opposed to the European arrest warrant and the UK’s current extradition arrangements with the USA. That being said, this report is speculative and lacks any firm evidence.

The free democratic world is not engaged in a war on terrorism. This is a misconception repeated in this report. We are engaged in a war on ideology – a war we did not start. The ideology is that of fundamentalist and extreme Islam, an ideology without any humanitarian or civilised constraint. Thankfully, the United States of America is leading the resistance against it.

 
  
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  Luca Romagnoli, a nome del gruppo ITS. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho partecipato alla commissione d'inchiesta come membro dei non iscritti, ad eccezione del voto finale, ove ho rappresentato il gruppo ITS, con l'intenzione di tentare di comprendere la verosimiglianza delle accuse agli Stati membri di collusione e complicità, in materia di violazione dei diritti umani.

Premetto che, contrariamente a tanti membri della commissione, al collega relatore e al partito italiano che egli rappresenta, nel programma del mio partito, la Fiamma tricolore e nelle mie convinzioni personali, l'Europa dovrebbe giocare un ruolo diverso nel quadro geopolitico e, sempre contrariamente a quanto rappresenta l'on. Fava, ritengo l'Alleanza atlantica uno strumento superato, perchè assegna all'Europa un ruolo subordinato. Avrei quindi titolo ideologico a censurare l'attività svolta, in generale ogni tipo di attività, dalla CIA e da ogni altra organizzazione che operi per gli USA e la NATO nell'ambito dell'Unione.

Ma credo di essere altresì oggettivamente equilibrato nel respingere decisamente le conclusioni della relazione Fava, perché essa, oltre che viziata dall'ipocrisia di fondo, ovvero dal mettere in discussione l'operato di uno Stato che si riconosce e si accetta come alleato, è tendenziosa e nulla apporta di nuovo a quanto già scritto da molti giornali. Certo, ogni violazione dei diritti umani è esecrabile e va respinta e non può essere tollerata: ma pretendere la presunzione di innocenza in materia di servizi segreti è risibile e anche pericoloso se lo scopo è la protezione di popoli e Stati. Anche per questa protezione non possiamo votare la relazione Fava, senza che siano stati approvati molti degli emendamenti presentati, in particolare dai colleghi Pirilli e Gawronski.

 
  
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  Roger Helmer (NI). – Mr President, this CIA Committee has been a ‘me too’ exercise from the start. The Council of Europe, under Swiss Senator Dick Marty, produced a report on extraordinary rendition, so the European Parliament had to do one as well.

A British Government minister said that the Marty report was ‘as full of holes as a Swiss cheese’, and the Fava report is not much better. As Senator Marty has said, we, with enormously greater resources, have produced little solid material in addition to his own report. We have assembled a great number of press cuttings. We have collected flight information obsessively, with enormous lists of aircraft movements, and we are told that these aircraft may have been owned by companies that may have some connection with the CIA. However, we have no idea who or what was on these flights.

All the way through our work we have sought to conflate flights with renditions. We have simply assumed that CIA flights equate with extrajudicial rendition of suspects. However, the CIA may have all sorts of legitimate reasons to move people and materiel around the world.

We went to Washington determined that senior US politicians should be made to confess their guilt, but we were met by a robust response. The US Administration admits that a few renditions took place in the immediate aftermath of 9/11, but far fewer than we wanted to see.

We heard allegations from a number of people who claimed to have been subject to rendition, but with little supporting evidence. We went, at great expense, to Macedonia, but all we learned was that Macedonian hotels and border posts keep rather poor records.

The fact is that our whole exercise was designed to provide a platform for anti-American propaganda. We should all be ashamed of the deep undercurrent of anti-Americanism in this House. The Fava report is its latest manifestation.

However, it was not enough to attack the US: we attacked Member State governments as well, accusing them of collusion with American security services. For my part, I should be concerned if European governments did not cooperate with the US in the war on terror.

In particular, the virulent attack on my constituent, the British minister Geoff Hoon, by our committee Vice-Chairwoman Baroness Ludford, breached the norms of courteous political discourse and stands as a reproach to our House.

We are right to insist on human rights and humane treatment for terrorist suspects, but we cannot expect either European or American security services to operate under constant scrutiny amounting to harassment from MEPs.

This report will do little to promote human rights. What it will do is to give comfort and encouragement to the very terrorists who intend to destroy our way of life. If we approve this report, they will know that we are more concerned about the comfort of terrorist suspects than about the safety of the people we represent.

(Applause from the right)

 
  
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  Carlos Coelho (PPE-DE). – Sr. Presidente, Sr. Vice-Presidente da Comissão, Sr. Presidente em exercício do Conselho, caras e caros Colegas, cinco palavras: a primeira de agradecimento, para agradecer ao colega Cláudio Fava a qualidade do seu trabalho e todo o esforço que fez ao longo deste ano para nos apresentar o seu relatório; aos vice-presidentes da Comissão, à Baronesa Ludford, aos deputados Dimitrakopoulos e Özdemir, a colaboração leal que tive; aos coordenadores dos grupos políticos e aos deputados da comissão a que presidi, o trabalho que é apresentado é também o resultado do seu esforço; e a qualidade, a muita qualidade do secretariado que nos acompanhou.

Segunda palavra: creio que o Parlamento Europeu desempenha o seu papel. Alguns queriam desvalorizar ou esconder esta questão, porque ela poderia ser embaraçosa para os nossos aliados. Não o fizemos. Afirmámos os nossos valores. Como o Comissário Frattini afirmou aqui hoje, a segurança não pode ser a todo o custo e é aqui que reside a diferença. Não apenas porque são os nossos valores, mas porque quando não o fazemos há sempre vítimas inocentes que são prejudicadas. Neste caso houve-as. Recebemos e ouvimos algumas dessas vítimas na nossa comissão. Revolto-me com o cinismo daqueles que consideram que isso é inevitável e que o devemos considerar como danos colaterais.

Em terceiro lugar: fizemos o nosso trabalho sem prolongar o nosso mandato. Não prolongámos artificialmente o nosso mandato, ao contrário do que alguns teriam preferido para fazer combate político. Avaliámos os factos, identificámos comportamentos condenáveis, apontámos omissões e propusemos mais de 40 recomendações para tornar muito mais difícil a repetição destes factos no futuro.

Em quarto lugar: poderíamos ter conseguido mais. Poderíamos se tivéssemos tido mais colaboração. Sublinho e agradeço à Comissão Europeia a excelente colaboração que nos prestou na pessoa do Vice-Presidente Franco Frattini. Lamento que na maior parte dos Estados-Membros essa colaboração não tenha sido muito eficaz. No caso, por exemplo, dos países envolvidos na alegação de prisões secretas, tivemos uma excelente colaboração da Roménia mas uma péssima colaboração da Polónia. Foi o único país onde nenhum membro do governo nem nenhum membro do parlamento fez uma reunião connosco. Percebo e compreendo que isso reforce as suspeitas relativamente a esses países.

Denuncio a falta de colaboração do Conselho, que nos enviou documentos truncados e parciais sugerindo que eles eram autênticos e originais. Considero este facto inaceitável à luz do princípio da colaboração leal entre as instituições. Senhor Presidente, creio que pode e deve haver melhorias no nosso relatório, mas estamos confrontados com um problema de responsabilidade política. Vamos ou não defender os nossos valores e os nossos cidadãos? Acredito que alguns dos nossos colegas estavam genuinamente convencidos de que estas alegações seriam falsas e que nada teria acontecido, nem prisões secretas, nem tortura, nem transporte ilegal, nem detenção ilegal de prisioneiros. Mas recebemos várias testemunhas na nossa comissão e recebemos pelos jornais a principal testemunha, o Presidente dos Estados Unidos da América, que veio reconhecer a existência do programa sobre as extradições não judiciais. Pois já não há espaço para recusar factos, para negar evidências. É tempo de colaborarmos.

Termino dizendo: há que reforçar o diálogo e a colaboração transatlântica em torno de causas comuns no respeito pelos nossos valores, no respeito pelas nossas leis, no respeito pelo Direito internacional e é isso também que hoje se trata aqui.

 
  
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  Józef Pinior (PSE). – Panie Przewodniczący, panie Komisarzu, panie Ministrze! Mamy dzisiaj poczucie doniosłości tej debaty. Raport końcowy Komisji dotyka kwestii fundamentalnej dla obywateli Unii Europejskiej. Mówię te słowa jako były więzień polityczny.

Pragnę powiedzieć przeciwnikom tego sprawozdania, tym, którzy naszą ponad roczną pracę nad znalezieniem prawdy komentowali atakami i szyderstwem: nas wszystkich, którzy bronią tego raportu, może dzielić przynależność partyjna oraz różnice ideowe w wielu sprawach, ale łączy nas przekonanie, że oficerowie służb specjalnych muszą działać w ramach prawa, że nikogo nie wolno torturować oraz pozbawiać godności. To w tej chwili główny podział polityczny w tej izbie. Jesteś za habeas corpus czy za samowolą służb bezpieczeństwa? Jesteś za tajnymi ośrodkami odosobnienia czy za rządami prawa, za czy przeciw torturom?

Wiele rządów oraz instytucji europejskich nie dołożyło należytych starań w celu wyjaśnienia kwestii podnoszonych przez Komisję. Szczególnie ubolewam nad brakiem poważnej współpracy ze strony rządu polskiego, mimo faktu, że samoloty obsługiwane przez CIA dokonały na lotniskach polskich jedenastu międzylądowań w ramach zatrzymań w trybie nadzwyczajnym. Przedstawiciele rządu w Warszawie twierdzą, iż w Polsce nie było tajnych ośrodków odosobnienia CIA. Jednak w świetle zgromadzonego materiału oraz przy braku niezależnego śledztwa w tej sprawie w Polsce, komisja, w mojej opinii, nie jest w stanie wykluczyć w sposób zdecydowany istnienia takich ośrodków na terytorium państwa polskiego.

 
  
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  Sarah Ludford (ALDE). – Mr President, touching as it is to hear Conservative Mr Helmer defend the Labour Government, those who collaborate in refusing to face the facts on the grounds that an inquiry is anti-American will have red faces when the heavy guns in Congress turn their energies to this topic.

European Commission President Barroso, who of course comes from the PPE-DE Group, the centre-right, wants the themes of accountability and promoting Europe’s values in the world to figure alongside security in the Berlin Declaration marking the EU’s 50th birthday in March.

This serious and professional report, for which I thank Mr Fava, the committee chairman Mr Coelho and all the staff, is about accountability for human rights abuses which European governments did collude in or allowed to happen on their territory. It is about security, but built within a framework of law in which the security not to end up as a tortured ghost detainee counts too and it is certainly about promoting Europe’s values in the world, the ones of democracy, human rights and the rule of law to which Member States signed up in the Treaty.

I agree with US Defence Secretary, Robert Gates, speaking at the recent Munich Security Conference about the West’s defeat of totalitarianism in the 20th century and our opposition to extremist ideologies now. He said: ‘Our most effective weapon, then and now, has been Europe’s and North America’s shared belief in political and economic freedom, religious toleration, human rights, representative government and the rule of law. Those values kept our side united’. Indeed, so why has the Bush Administration – not Americans as a whole – tossed away the moral high ground and dragged America’s reputation into the mud by a programme of kidnapping, forced disappearance, dark prisons, indefinite detention, cruel and inhuman treatment and outsourcing of torture? As Barack Obama has said, what the US needs is not to be feared, but to be respected.

I do not rejoice in the fact that the latest survey of global opinion finds an antagonism to America at an intense pitch. Even in Poland, fewer than four out of ten have a mainly positive view of the US.

Europe has failed a test in the last five years, a test of whether it will practise its values or only preach them. We have lacked the guts to refuse to collude with torture flights and lacked the vision to use Europe’s capacity to be a real and united best friend to America, and it is about time that we actually practised those values.

 
  
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  Mirosław Mariusz Piotrowski (UEN). – Panie Przewodniczący! Sprawozdanie pana Favy można określić dyplomatycznie mianem kuriozum albo nazwać po prostu skandalem. Po roku działalności komisji tymczasowej sprawozdanie z jej prac nie zawiera żadnych informacji, które nie byłyby wcześniej znane opinii publicznej. Krótko mówiąc, komisja tymczasowa nie odkryła niczego nowego.

Zamiast faktów uraczono nas słowotokiem składającym się z wyrażeń typu „chwali”, „dziękuje”, „wyraża zaniepokojenie”, „potępia”. Samych zwrotów „ubolewa” lub „wyraża ubolewanie” w 36 stronicowym sprawozdaniu sprawozdawca używa co najmniej 52 razy. Wymienione z nazwy w tym negatywnym kontekście są, między innymi, rządy: brytyjski, irlandzki, austriacki, włoski, grecki, duński, rumuński i polski. Sprawozdanie jest nierzetelne i tendencyjne. Wybrano w nim opinie pasujące do z góry ustalonej, antyamerykańskiej tezy.

Wnoszę, po pierwsze, o odrzucenie niniejszego sprawozdania w całości. Po drugie, o ścisłe określenie formalnych i merytorycznych wymogów dla sporządzania sprawozdań, aby uniknąć w przyszłości dyskusji nad tak kompromitującymi dokumentami jak sprawozdanie pana Favy.

 
  
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  Kathalijne Maria Buitenweg (Verts/ALE). – Voorzitter, ik ben trots op ons werk. Ik had aanvankelijk twijfels over hoeveel we nu echt boven water zouden krijgen, juist omdat het over geheime operaties gaat. De onderste steen is inderdaad nog niet boven, maar mede dankzij de inzet van rapporteur Fava en ook voorzitter Coelho, die ik allebei echt van harte wil bedanken, is er een dynamiek van waarheidsvinding ontstaan, die ook in de verschillende lidstaten nog steeds wordt doorgezet. Er zijn nog steeds mensen, zeker binnen de regeringen maar ook in dit Huis, die de mist liever willen laten voortduren en voor hen is dit verslag dan ook geen goed nieuws, want het bevat wel degelijk feiten over mensen die ontvoerd zijn vanaf Europees grondgebied, over vluchten - ziet u wel, mijnheer Helmer, ik zeg geen 'renditions', ik zeg 'vluchten' - via Europa in vliegtuigen die door de CIA zijn gehuurd. Dit verslag herinnert ons ook aan de hoorzittingen waarin mensen persoonlijk verslag hebben gedaan van wat hun is overkomen èn het wijst lidstaten ook op hun juridische verplichtingen om vermeende mensenrechtenschendingen te onderzoeken. Vermeende mensenrechtenschendingen moeten onderzocht worden.

Voorzitter, de reactie van de PPE, van de heer Gawronski, heeft me eigenlijk buitengewoon verheugd, want hij zei: "Er staat niks nieuws in het verslag." Niks nieuws, ik ben het er daar eigenlijk wel mee eens. De grote vraag is natuurlijk: waarom stemt de PPE tegen een verslag dat al bekende feiten bevat?

Het is goed om te kijken naar het verleden en ik hoop dat de regeringen op een gegeven moment de moed krijgen om ook te zeggen dat er een aantal dingen zijn fout gegaan in het verleden. Maar ik ben het eens met commissaris Frattini dat we ook naar de toekomst moeten kijken. Mijn fractie wil dan ook over een half jaar een nieuw debat met concrete voorstellen voor de toekomst, over hoe we nu voortaan moeten omgaan met uitleveringen en met diplomatieke garanties, over de berechting van vermeende terroristen, over de controle van geheime diensten, over misschien zelfs Europese controle - daar kunnen we over praten - van transnationale operaties. Ik hoop dat de PPE dan kan laten zien dat ze niet alleen een destructieve factor is.

 
  
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  Sylvia-Yvonne Kaufmann (GUE/NGL). – Herr Präsident! Die Regierung Kanadas hat Verantwortung übernommen. Sie hat sich bei Herrn Maher Arar entschuldigt und ihm eine Entschädigung zugesichert. Es ist ein unerhörtes Armutszeugnis für Europa, die Wiege des Humanismus, dass es bislang keine einzige Regierung für nötig befunden hat, dem Beispiel Kanadas zu folgen. Auch nicht die Regierung meines Landes, die gegenwärtig sogar die Ratspräsidentschaft innehat.

In Berlin wird vielmehr erklärt, man würde heute nicht anders entscheiden bzw. man sehe keinen Anlass für eine Entschuldigung. Dafür habe ich keinerlei Verständnis. Ein solches Verhalten ist unwürdig, beschämend und nicht hinnehmbar. Ich habe kein Verständnis dafür, dass politisch Verantwortliche meines Landes, insbesondere Bundesaußenminister Steinmeier, es abgelehnt haben, vor unserem Ausschuss zu erscheinen und auch nur irgendeine Erklärung zu dem Martyrium abzugeben, das Khaled El Masri und Murat Kurnaz durchleiden mussten. Man hat sich hinter dem Untersuchungsausschuss des Deutschen Bundestages versteckt und war nicht einmal dazu bereit, hier vor dem Europäischen Parlament ohne Wenn und Aber klipp und klar zu erklären, dass der Kampf gegen den Terrorismus kein Freibrief für Menschenrechtsverletzungen sein darf, für niemanden, nicht für Geheimdienste und nicht für politische Verantwortungsträger. Bis heute hat man sich in Berlin noch nicht einmal die Frage gestellt, was wir denn tun könnten, damit in Zukunft anders entschieden wird? Gerade vor diesem Hintergrund, aber auch angesichts dessen, dass in Berlin offensichtlich mit parteipolitischen Manövern versucht wird, die lückenlose Aufklärung der Entführung von Herrn El Masri und die jahrelangen Guantánamo-Qualen von Herrn Kurnaz zu hintertreiben, muss ich schon sagen, dass ich auch kein Verständnis für den Änderungsantrag 224 der SPE-Fraktion habe. Ich frage die Kolleginnen und Kollegen, was sie trotz der noch immer offenen Fragen im Fall El Masri eigentlich dazu veranlasst, die Feststellung zu beantragen, dass es keine Beteiligung der deutschen Behörden an der rechtswidrigen Entführung gegeben hat.

Die Regierungen haben die grundrechtliche Pflicht, alle Menschenrechtsverletzungen, die auf ihrem Territorium oder gegenüber ihren Bürgerinnen und Bürgern begangen werden, aufzuklären. Sie müssen beweisen, dass sie stets korrekt und in Übereinstimmung mit der Europäischen Menschenrechtskonvention und den gemeinsamen Grundwerten der Union gehandelt haben. Deshalb sollten wir der Aufforderung von Amnesty International und Human Rights Watch folgen und heute einen starken Bericht verabschieden.

 
  
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  Γεώργιος Καρατζαφέρης (IND/DEM). – Κύριε Πρόεδρε, διάβασα με προσοχή την έκθεση του κ. Fava: λέει πραγματικές αλήθειες, και πρέπει να τον συγχαρούμε γι’ αυτό. Όμως ποιός φταίει για την κατάσταση που έχει δημιουργηθεί; Είναι μια κατάσταση που δημιουργήθηκε από την απόβαση της Νορμανδίας και τη δεχθήκαμε όλοι. Δώσαμε στον Αμερικανό το δικαίωμα να είναι το αφεντικό της Ευρώπης, πράγμα που συνεχίζεται και σήμερα. Αυτές οι παράνομες πτήσεις είναι η πιστοποίηση του γεγονότος αυτού. Το ένα εικοστό αυτών των παρανόμων πτήσεων έγινε προς τη χώρα μου, την Ελλάδα. Ο Πρωθυπουργός της χώρας, όταν του το είπαμε, κάγχασε. Όταν πήγε ο εισαγγελέας της περιοχής στο αεροδρόμιο δεν τον άφησαν να μπει μέσα. Και ερωτώ: Ο Πρωθυπουργός της Ελλάδας μπορεί να πάει σε μια τέτοια βάση των Αμερικανών; Ο κ. Barroso μπορεί να μπει μέσα στη Σούδα; Έχουμε κράτος εν κράτει. Πρέπει κάποια στιγμή να βάλουμε χαλινάρι σ’ αυτή την επικυριαρχία των Αμερικανών. Μας οδηγεί σε αδιέξοδα. Μας οδηγεί σε κόντρες. Σε κόντρες με τη Ρωσία, που βλέπετε ότι στην ουσία –γράφουν οι εφημερίδες- άρχισε ο ψυχρός πόλεμος, σε κόντρα με το Ιράν, σε κόντρα με το Ιράκ. Έχει δημιουργηθεί ένα κακό προηγούμενο που πρέπει να σταματήσουμε σήμερα. Να μην μείνουμε, κύριε Πρόεδρε, σε διαπιστώσεις. Να προχωρήσουμε σε ενέργειες για να φέρουμε τα πράγματα σε ισότητα και ομόλογη σχέση με τους Αμερικάνους.

 
  
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  Jean-Claude Martinez (ITS). – Monsieur le Président, il faut saluer Claudio Fava pour ce rapport qui fait honneur au métier de député.

Pendant quatre ans, des prisons volantes de la CIA ont été autorisées à faire escale dans des pays où l'on a pourtant voté oui à la Constitution européenne et à la Charte des droits fondamentaux. On nous dit que la fin justifie les moyens, mais ici les moyens que sont l'atteinte à la dignité ou la torture ont abouti à la fin que l'on sait: le terreau des islamistes a été élargi.

Claudio Fava nous donne donc trois leçons. D'abord, les USA ont des dirigeants éternels, des indiens à la guerre froide et à McCarthy; ils sont les élèves de Carl Schmitt et de Heidegger, on est leur ami inconditionnel ou leur ennemi, comme la France il y a trois ans. Deuxième enseignement, les dirigeants européens, quant à eux, sont les enfants de Machiavel, et son double langage, et de Hanna Arendt, et sa banalité du mal.

Troisième enseignement à tirer, et message d'espoir: l'Europe ne disparaîtra pas; elle est apparemment dirigée par des moutons, mais qui sont capables d'égaler les loups.

 
  
  

IN THE CHAIR: EDWARD McMILLAN-SCOTT
Vice-President

 
  
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  Hartmut Nassauer (PPE-DE). – Herr Präsident, meine Damen und Herren! Die Bekämpfung des Terrorismus — einer der bedrohlichsten Gefahren für die zivilisierte Menschheit — wird nur gemeinschaftlich gelingen. Bei der Bekämpfung des Terrorismus werden wir auch die Dienste von Geheimdiensten in Anspruch nehmen müssen. Allerdings wird der Terrorismus nur dann erfolgreich bekämpft werden können, wenn wir unsere rechtsstaatlichen Standards einhalten und nicht etwa im Rahmen der Terrorismusbekämpfung außer Kraft setzen. Dies muss klar sein.

Es gibt Vorwürfe, die geprüft und aufgeklärt werden müssen und die Konsequenzen haben müssen: Verschleppung von Gefangenen, Folterungen, Geheimgefängnisse. Das ist völlig klar — und die einschlägigen Staatsanwaltschaften haben bereits begonnen zu agieren. Aber welchen Beitrag leistet denn dieser Bericht? Unter rechtsstaatlichen Gesichtspunkten ist dieser Bericht eine Sammlung von Verdächtigungen. Man liest: der schwerwiegende Verdacht; der Ausschuss bekundet seine Empörung; er fordert die Bekanntgabe von Verhandlungsergebnissen; bedauert die Weigerung des Europol-Direktors zu erscheinen — was dieser nebenbei vehement bestreitet; hält es für sehr wahrscheinlich, dass ... usw. Dies ist unzureichend. Der Bericht hält den rechtsstaatlichen Anforderungen, die wir selbst einfordern, ganz offenkundig nicht Stand.

Betrachten wir nur den wichtigsten Punkt, der zum Gegenstand der Untersuchung gemacht wurde, nämlich die Behauptung, es gäbe Geheimgefängnisse in Rumänien und Polen. Dafür liefert der Bericht nicht einmal den Schatten eines Beweises. Er liefert überhaupt nichts, was man nicht vorher in den Medien hätte lesen können. Insoweit ist der Bericht ein Schlag ins Wasser. Darüber hinaus ist er tendenziös. Denn lesen Sie einmal, wie darin generell die geheimdienstliche Arbeit abgehandelt wird. Deswegen werden wir dem Bericht als EVP-Fraktion nur zustimmen, wenn er durch einige Änderungen in eine ausgewogenere Bahn gebracht wird.

 
  
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  Jan Marinus Wiersma (PSE). – Mijnheer de Voorzitter, lof voor Claudio Fava. Ik denk dat hij die moeilijke klus uitstekend heeft geklaard. Veel feiten zijn boven tafel gebracht over de praktijk van illegale CIA-vluchten en ontvoeringen. Dat is in het verslag goed gedocumenteerd en de feiten - ik ben het met voorzitter Coelho eens - zijn niet onder de tafel te vegen. Ik prijs hem voor de manier waarop hij de commissie heeft geleid. De feiten spreken voor zich, maar laten ook vragen open. Wat wisten de lidstaten van de illegale activiteiten? Degene die bereid waren met de commissie te communiceren, konden niet alle vragen beantwoorden, maar ze probeerden het tenminste. Andere weigerden gewoon de commissie te woord te staan. Het is nu aan de Raad om te reageren op het verslag. Het mag zijn - zoals de Voorzitter daarstraks zei - dat de Raad geen bevoegdheid heeft als het gaat om geheime diensten, maar regeringen van lidstaten hebben dat wél en nationale parlementen ook, in meer of mindere mate. Verder onderzoek is gewenst en dat is ook de belangrijkste vraag aan de Raad: zoek verder en kijk of artikel 6 en 7 van het Verdrag in het geding zijn. Ik ben het absoluut eens met de opmerking van commissaris Frattini dat het nodig tijd is om eens te kijken naar hoe wij onze geheime diensten organiseren en met name ook de democratische controle daarop, en dat er ook betere afspraken moeten worden gemaakt op Europees niveau over het gebruik van ons luchtruim. Uiteindelijk is het ook een debat over de strijd tegen het terrorisme en met name het voeren van die strijd tegen het terrorisme met andere middelen dan de Amerikanen gebruiken. Dat is geen kritiek op Amerika, dat is het bevestigen van onze eigen waarden, van onze eigen uitgangspunten, als het gaat om de strijd tegen het terrorisme. Daarbij gaat het uiteindelijk om adequate rechtszekerheid voor alle burgers.

 
  
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  Sophia in 't Veld (ALDE). – Voorzitter, allereerst, dit is geen oefening in anti-Amerikanisme, want ik wil iedereen er graag aan herinneren dat deze hele zaak aan het rollen is gebracht door de Amerikaanse media op basis van lekken uit de Amerikaanse geheime dienst en dat het Amerikaanse Congres en de rechterlijke macht grenzen hebben getrokken aan het beleid van president Bush. Eerlijk gezegd zou ik willen dat we in Europa zo kritisch waren. We hebben niet met Amerika een probleem, maar met onze eigen Europese regeringen die op de hoogte zijn geweest van de zaken die hier zijn gebeurd. Datzelfde geldt overigens ook voor de heer de Hoop Scheffer, secretaris-generaal van de NAVO, waarvan ik het erg jammer vind dat hij niet heeft willen verschijnen. De Raad moet de moed hebben om een eigen onderzoek te starten op basis van artikel 7 en eindelijk antwoorden geven aan de burgers van Europa. Het klopt immers dat wij in het Europees Parlement niet voor alle beschuldigingen sluitend juridisch bewijs hebben gevonden, maar we zijn dan ook geen rechtbank. Er rust echter een morele plicht op de schouders van de Europese regeringen, die nu antwoord moeten geven op de openstaande vragen want de beschuldigingen zijn buitengewoon ernstig. Ik hoop dan ook op de breedst mogelijke steun voor dit verslag in de stemming van vandaag.

 
  
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  Bogusław Rogalski (UEN). – Panie Przewodniczący! Europejskie polowanie na czarownice zakończone. Na stosie płonie dobre imię takich państw jak Wielka Brytania, Włochy, Polska czy USA.

Sprawozdanie na temat rzekomych tajnych więzień CIA jest tendencyjny i nierzetelny. Opiera się na półprawdach, domniemaniach i przypuszczeniach. Wysuwa daleko idące wnioski, w większości nie poparte dowodami. Mimo to, sprawozdanie wydaje wyrok i skazuje kilka państw na infamię, za to tylko, że podjęły rzeczywistą walkę z terroryzmem we współpracy z USA. Prace komisji niczego nie udowodniły. Chodziło jedynie o napiętnowanie tych, którzy bezpieczeństwo naszych rodzin i państw stawiają wyżej od urojonych krzywd terrorystów.

Pamiętajmy, że terroryści nie uznają żadnych praw, traktatów ani konwencji. Paradoksalnie, dzisiaj to sprawozdanie daje zielone światło terroryzmowi, pokazując, że Europa w imię nowej religii praw człowieka gotowa jest chronić podejrzanych o terroryzm bardziej niż swoich obywateli. A wszystko z jednego powodu: chorobliwego antyamerykanizmu w tym parlamencie.

Sprawozdanie z tej postaci kompromituje nas w oczach Europejczyków żądających od nas bezpieczeństwa, a nie pobłażania podejrzanym o terroryzm. Staliśmy się zakładnikiem europejskich uprzedzeń i braku wyobraźni. To sprawozdanie trzeba odrzucić. Tylko współpraca transatlantycka może postawić skuteczną zaporę globalnemu zagrożeniu, jakim jest terroryzm.

United we stand, jak po 11 września mówili Amerykanie.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE). – Señor Presidente, el informe Fava, contrariamente a lo que muchas y muchos esperaban, ha tenido ya, incluso antes de ser votado, un efecto catalizador, de dimensiones todavía desconocidas e impredecibles.

Poco a poco van cayendo muros y vendas, y aflora la verdad. La Comisión Temporal del Parlamento Europeo, con la que muchas y muchos fueron críticos en su inicio, ha superado, de largo, las expectativas creadas. Entre otras cosas, y gracias a la complicidad mantenida con muchos otros actores interesados en llegar hasta el fondo del asunto, el trabajo, a lo largo de este año, ha tenido un efecto similar al de descorchar una botella de champaña, que estaba siendo agitada desde hace ya mucho tiempo.

Y sería seguramente una buena y bonita metáfora, si no fuera porque lo que realmente esconde esa botella no es champaña del bueno, sino, más bien, una peligrosa combinación de desidia, irresponsabilidad, complicidad criminal y, sobre todo, vulneración de los valores y principios en los que decimos fundamentar la Unión Europea.

El trabajo, por tanto, no puede pararse ahora. Al contrario, es ahora cuando hay que concentrar todos los esfuerzos para llegar hasta el fondo, caiga quien caiga. Y ello debe hacerse, al menos, a tres niveles: estableciendo comisiones de investigación en los Parlamentos de los Estados mencionados, entre ellos el de mi país —España—, facilitando y alentando el trabajo de las fiscalías, y, finalmente, por parte del Parlamento Europeo, abordando la evolución de los hechos como parte de la agenda permanente de la Comisión de Libertades, Justicia e Interior, así como de la Subcomisión de Derechos Humanos.

 
  
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  Jens Holm (GUE/NGL). – Herr talman! Den 18 december 2001 står fembarnspappan Ahmed Agiza och väntar på bussen i Karlstad i Sverige. Han hade varit på kurs i svenska. Dagen efter sitter han i en kall isoleringscell i Kairo i Egypten. Han har torterats och förnedrats, både vid bortförandet i Sverige och i Egypten. Detta skedde för över fem år sedan. Ahmed Agiza sitter fortfarande i fångenskap i Egypten.

Ahmed Agiza hade lika gärna kunnat heta Muhammed Al Zari, Abu Omar, Khaled El Masri eller som någon annan av alla de fångar som fängslats och torterats av CIA, ofta i samarbete med medlemsländerna.

I detta betänkande dokumenterar vi 1 245 fall av illegala CIA-flygningar, illegala överföringar och mängder av tortyr och övergrepp. Detta är ett betänkande som kräver rättsliga utredningar i de länder som inte har inlett sådana, till exempel mitt eget hemland Sverige, och kompensation och rättvisa för de drabbade. Betänkandet kräver också att fånglägret Guantánamo skall stängas.

Jag vill avsluta med att säga att mänskliga rättigheter är universella och okränkbara. Betänkandet visar att de måste återerövras varje dag.

 
  
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  Johannes Blokland (IND/DEM). – Voorzitter, in december 2005 heeft dit Parlement besloten tot instelling van een tijdelijke onderzoekscommissie. Ik heb daar toen ernstig bezwaar tegen gemaakt. De Raad van Europa deed immers al een onafhankelijk onderzoek. Wat zijn nu de resultaten na meer dan een jaar van hoorzittingen en onderzoek? Na 130 hoorzittingen en een reeks reizen heeft de onderzoekscommissie weinig meer naar boven gehaald dan Dick Marty als eenling voor de Raad van Europa. Kan aangegeven worden wat de kosten van het TDIP-onderzoek zijn geweest en wat de kosten van het onderzoek van Dick Marty waren?

Een tijdelijke onderzoekscommissie kan de lidstaten, Europol en de NAVO niet dwingen tot medewerking. Meer informatie zal ze ook niet ter beschikking krijgen. Het niet meewerken aan dit onderzoek mag niet leiden tot de verdachtmaking van een lidstaat. De suggestie om lidstaten hun stemrecht in de Raad te ontnemen als sanctie op medewerking aan de CIA, is verwerpelijk. Het wordt tijd dat de Europese Unie en de Verenigde Staten samenwerken tegen terrorisme. Dat kan alleen in onderling vertrouwen. Laat daar nu een begin mee worden gemaakt.

 
  
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  Andreas Mölzer (ITS). – Herr Präsident! Im Krieg gegen den Terror scheint jedes Mittel erlaubt zu sein und sind offenbar keinerlei Rechte heilig. Als wir von den unmenschlichen Zuständen und der Folter in ausgelagerten amerikanischen Gefängnissen Kenntnis erhielten, da hätten deutliche Worte von der EU kommen müssen. Und spätestens als die CIA anfing, ihre illegalen Praktiken auf EU-Mitgliedstaaten auszudehnen, hätte man dem sofort Einhalt gebieten müssen.

Nicht nur dass hier die viel gepriesenen eigenen Werte missachtet wurden, hat man auch bei Völkerrechts- und Menschenrechtsverstößen untätig zugesehen und diese sogar noch unterstützt. Und dann sollen die europäischen Steuerzahler auch noch für die Verfehlungen des selbsternannten Weltpolizisten USA zur Kasse gebeten werden!

Diese Rückkehr in die Steinzeit der Menschenrechte ist meines Erachtens eine wirkliche Schande für die Europäische Union. Wir dürfen uns nicht zu blind gehorchenden Vasallen der USA degradieren lassen und schon gar nicht zu den Zahlmeistern der US-Kriegspolitik werden. Eine eindeutige Erklärung der EU und eine Entschuldigung gegenüber den Opfern sind also meines Erachtens längst überfällig.

 
  
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  Marian-Jean Marinescu (PPE-DE). – S-au emis până acum păreri că acest raport are tendinţa de a prezenta puncte de vedere negative despre Statele Unite ale Americii sau despre serviciile secrete. Datorită faptului că majoritatea afirmaţiilor se bazează pe supoziţii şi nu pe fapte clare sau dovezi, eu consider că este un raport care exprimă până la urmă poziţii care aduc prejudicii ţărilor membre şi implicit Uniunii Europene ca ansamblu.

Unul dintre principiile de bază ale Uniunii Europene este apărarea drepturilor omului. Este adevărat că preşedintele Bush a declarat că au existat zboruri care au transportat persoane şi că au existat centre de detenţie, dar nu a făcut nicio precizare clară referitoare la locaţia acestor activităţi. Mi se pare exagerat să încercăm să ne acuzăm noi înşine fără a avea nicio dovadă în acest sens.

Apărarea drepturilor omului este o obligaţie a tuturor statelor membre. Aceeaşi obligaţie există însă şi în ceea ce priveşte asigurarea securităţii cetăţeanului. Este normal să se facă anchete atunci când există suspiciuni în acest sens, aşa cum România a făcut, dar nu cred că este normal să se considere că aceste anchete au fost superficiale dacă nu s-a ajuns neaparat la o anumită concluzie dorită de cineva. Cred că trebuie să ne respectăm reciproc ca democraţii şi ca instituţii parlamentare.

Consider incorect ca despre România să se vorbească în subcapitolul Secret detention facilities, neexistând nicio dovadă în acest sens, sugerându-se astfel o presupusă încălcare a drepturilor omului, în vreme ce despre alte ţări, în conformitate cu articolul 150 din raport, să se vorbească despre existenţa cazurilor din capitolul Extraordinary rendition. Cred că este o dovadă a unei abordări incoerente.

Raportul are un număr mare de inexactităţi. Amendamentele Grupului PPE/DE corijează doar o parte din ele, dar schimbă mesajul politic într-unul constructiv, de eliminare a acuzaţiilor nefondate şi de prevenire pe viitor a unor eventuale cazuri similare.

 
  
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  Martine Roure (PSE). – Monsieur le Président, tout d'abord, je félicite Claudio Fava pour le travail très fouillé qu'il poursuit depuis maintenant un an et je remercie, aussi, M. Coelho pour sa présidence impartiale.

De nombreux États membres de l'Union européenne ont manqué à leur devoir de respect et de protection des droits de la personne humaine, et il faut saisir l'opportunité qui se présente à nous d'accorder, enfin, nos discours sur les droits de l'homme avec les actions concrètes que nous menons dans ce domaine.

Il s'agit aussi de montrer la solidité du Parlement européen qui doit rester impartial et indépendant, et à cet égard, le rapport de Claudio Fava doit servir d'exemple. J'encourage le Parlement européen à se saisir systématiquement de toutes les affaires de violation des droits fondamentaux qui se présentent. Nous devons pouvoir nous exprimer en toute indépendance et nous devons faire preuve d'impartialité.

Ce travail de fourmi n'a pas été vain, puisque les enquêtes ont été réalisées dans plusieurs États membres et que le public a eu connaissance des faits en cause. Ne l'oublions pas, nous sommes responsables vis-à-vis de nos électeurs. La libération récente d'Abou Amar et son témoignage sur les tortures et les abus dont il a été victime montrent que le travail de M. Fava n'a pas été inutile. Nous devons poursuivre ce combat pour obtenir la vérité sur tous les cas.

Enfin, nous devons adresser un message fort à toutes les autorités responsables des services secrets afin de leur faire comprendre que de tels événements ne pourront se reproduire sans que le Parlement européen réagisse.

 
  
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  Jeanine Hennis-Plasschaert (ALDE). – Voorzitter, wij, de leden van dit Huis, zijn gekozen om onze gemeenschappelijke democratische waarden, de rechtstaat, de mensenrechten en de fundamentele vrijheden in acht te nemen en te beschermen. Hierover spreken wij vandaag, over de Europese democratie, waarin het recht als hoogste gezag moet worden gehandhaafd. Niets meer, niets minder. Medewerking of toestemming verlenen aan het programma van buitengewone overdracht en geheime gevangenissen, stilzwijgend of expliciet, bewust of onbewust, past overduidelijk niet binnen hetgeen wij met z'n allen middels internationaal en nationaal recht hebben onderschreven. Duidelijk moet zijn dat de verplichting tot eerbiediging, bescherming en bevordering van de mensenrechten te allen tijde bindend is. Het terrorisme moet en kan via de legale weg bestreden en verslagen worden. Het gaat niet aan om mensenrechten op te offeren of naar believen te beperken. Hiermee wordt de terrorist juist in de kaart gespeeld. Het is dan ook een gotspe om in deze partijpolitieke of nationale belangen te laten prevaleren of het op anti-Amerikanisme te gooien. Mijn collega Sophia in 't Veld had gelijk: de Amerikanen hebben het al lang zelf toegegeven.

De geloofwaardigheid van de Europese Unie is in het geding. We hebben het hier over een collectieve verantwoordelijkheid en de Raad dient dan ook zijn verantwoordelijkheid te nemen. Geachte Raadsvoorzitter, een beperking in de verdragen is geen enkel excuus.

 
  
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  Eoin Ryan (UEN). – Mr President, some people are arguing that we should all support this report because otherwise we are not standing up for human rights. I have to say that I completely and totally disagree with that. I oppose flights of extraordinary rendition anywhere, but I cannot support this report because I believe many of its conclusions are politically motivated.

Let us be clear. We are talking about conclusions and not findings. This is not an evidence-based report. For example, reference to 147 suspected flights into Ireland or 300 flights into Germany is totally unsubstantiated. If these conclusions were presented before any court as factual evidence, they would be thrown out of court because they would be found to be both inaccurate and speculative.

The European Parliament should remember that many of the things in this report are conclusions and not findings. For a report to conclude that all CIA flights should be banned in Ireland and not be banned in any of the other 26 Member States, lacks perspective and is another clear example of how politically motivated this report has become. This report does not look forward. It even fails to call for a review of the 60-year-old Chicago International Convention. However, I do have an amendment on that.

Some people are saying we should come back in six months’ time with proposals. If we have proposals they should be in the report today. I believe that this report is full of conclusions and not findings, and very unfortunately I will be voting against it.

 
  
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  Willy Meyer Pleite (GUE/NGL). – Ahora corresponde a los Estados miembros complementar esta investigación. Espero y deseo que mi Gobierno, el Gobierno de España, no impida la creación de una comisión de investigación en las Cortes Generales, entre otras cosas para investigar los vuelos directos entre las bases norteamericanas de Rota, Morón, de Torrejón hacia Guantánamo, y la posible implicación de funcionarios de policía españoles en interrogatorios en Guantánamano durante el Gobierno del Sr. Aznar. Por lo tanto, corresponde esa investigación.

Comprendo que haya Señorías que estén en contra del Informe de Fava. Son los mismos que apoyaron la guerra de Iraq, esa guerra ilegal e inmoral que ha hecho un mundo más injusto y más inseguro. El brazo largo de la CIA se nota, y se nota en algunas intervenciones, yo lo comprendo, pero tienen que entender estas Señorías que, efectivamente, en estos momentos el debate es otro, el debate es imponer la ley, imponer el Derecho internacional en la lucha contra el terrorismo.

Por lo tanto, lamento que haya intervenciones que pretendan desnaturalizar este magnífico informe.

 
  
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  Nils Lundgren (IND/DEM). – Herr talman! Föredragande Fava har levererat ett vinklat och, enligt min uppfattning, dåligt betänkande, men i denna debatt om CIA-flygningarna är vi för en gångs skull inne på ett område där EU skall utöva inflytande. I EU:s medlemsländer måste mänskliga rättigheter respekteras. Kampen mot terrorism får inte leda till att vi ger upp den respekten och börjar likna dem som vi skall bekämpa.

Det är sant att USA under president Bush har börjat bryta mot grundläggande regler för det civiliserade samhället. CIA-flygningar och hemliga fängelser är bara en del av denna skrämmande utveckling. Det är förfärande att EU-länder, däribland mitt eget hemland Sverige, har medverkat. Dessa medlemsländer ursäktar sig med att de har fått diplomatiska garantier för att de som utlämnas inte kommer att torteras, att deras skuld kommer att prövas i en rättvis rättegång och att de inte kommer att dömas till döden. All erfarenhet visar att sådana garantier inte är något värda. Tortyr och orättvisa rättegångar är standard i många länder. Skam över dem som fortsätter att medverka till detta!

 
  
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  José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra (PPE-DE). – Señor Presidente, los trabajos de esta Comisión y el informe del señor Fava, con independencia del tratamiento que se dé a cada uno de los Estados miembros, plantean —yo diría— una o dos cuestiones fundamentales.

La primera es si, en la lucha contra ese fenómeno que realmente golpea a nuestra sociedad, que es el terrorismo, vale todo. Y lo que nos interesa saber es si queremos construir un proyecto de Unión Europea como una comunidad de Derecho, donde las normas jurídicas se conciban cualificadas por la obligación de cumplirlas y donde los derechos humanos sean respetados y salvaguardados, o si queremos, señor Presidente, pensar —y éste es el segundo elemento— que este espacio jurídico y este espacio de valores que queremos construir tiene que ser y puede ser compatible con una relación amistosa y equilibrada con los Estados Unidos, un socio positivo y activo de la Unión Europea, en el ámbito de la relación transatlántica.

Y la respuesta tiene que ser afirmativa, porque, frente al fenómeno terrorista, que nos amenaza a todos por igual, con la ley en la mano, la respuesta debe ser también de todos por igual.

Quiero hacer dos comentarios, señor Presidente, en relación con el informe del señor Fava. A pesar del incansable trabajo que ha realizado, son muchos los miembros de este Parlamento que piensan que el informe no aporta datos adicionales con respecto a otros informes, como el del Consejo de Europa o como informaciones aparecidas en la prensa. Y una conclusión fundamental: a pesar de la existencia de un Coordinador europeo en la lucha contra el terrorismo, y de un Alto Representante de la Política Exterior y de Seguridad Común, la Unión Europea no tiene competencias en esta materia, pues se encuentran residenciadas en los Estados miembros. Y yo creo que, en este ámbito, la Unión Europea tiene que dar un paso decidido y firme en la buena dirección para tratar de subsanar estas carencias.

Termino, señor Presidente, diciendo que hay miembros de este Parlamento que por golpear —o creer que golpean— la pared con un martillo, se creen que están clavando clavos. Y hay que decir que es lamentable, señor Presidente, que uno se pueda rasgar las vestiduras condenando ese limbo jurídico que es Guantánamo —que evidentemente no nos gusta— y guardar ominosamente silencio por el régimen que realmente golpea a Cuba, que es el régimen castrista, y guardar un silencio con dos varas de medir, demostrando una indigencia moral bastante lamentable.

 
  
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  Stavros Lambrinidis (PSE). – Mr President, remarkably, the only governments that have to date officially admitted knowledge of participation in the secret CIA renditions and flights are those of the United States and of Bosnia and Herzegovina – that is it! One therefore has to wonder whether the European Council and Member States will continue to stick their heads in the sand in the event that President Bush makes good on his statement to keep utilising the same illegal operations whenever or wherever he sees fit.

To avoid the future occurrence of these or similar illegal activities, practical steps must now be taken. The Council should officially condemn these activities and enquire into Member States’ and its own knowledge and participation. The Commission should examine all agreements and arrangements with third country military and secret services to ensure that they respect human rights and fundamental rights. Member States should establish official inquiries on the CIA flights that landed on their territories, set the actions of secret services under the democratic control of the governments and instruct their airport authorities to check all suspicious private flights.

Finally, the European Parliament should submit its report to the next European Council meeting and ask that a discussion of its conclusions and recommendations be placed on the Council’s agenda.

No one in this Chamber should be anti-American or pro-American, a defender or a detractor of any specific European country or government. We are all pro-European; we are Members of the European Parliament and, as such, we have an obligation to uphold European values and laws against whoever violates them – friend, foe or even ourselves. With this report, Parliament has fulfilled its duty to Europe’s citizens. It is now incumbent upon the Council and the Member States to do the same.

(Applause)

 
  
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  Alexander Alvaro (ALDE). – Herr Präsident! Den Kollegen Coelho und Fava ist in besonderer Weise zu danken. Was sie in der Arbeit des Ausschusses geleistet haben, wie viel dieser Bericht tatsächlich aufgedeckt hat, hat u.a. der Kollege Salafranca gesagt.

Es ist bedauerlich, dass es einige Kollegen – leider vornehmlich aus der EVP-Fraktion – gibt, die sich benehmen wie kleine Jungs, die im Winter kurze Hosen anziehen wollen, obwohl draußen Schnee liegt, und sie behaupten, es wäre nicht kalt.

Mit dieser Sturheit benehmen sich manche und wollen die politische Arbeit, die dieser Ausschuss geleistet hat, weiter blockieren, mit falsch verstandener Loyalität wird versucht, diejenigen zu schützen, die im Grunde genommen mit dazu beigetragen haben, dass Menschen entführt wurden und dass tatsächlich Geheimgefängnisse eingerichtet wurden. Ich glaube, das ist etwas, das wir, wenn nicht bewiesen haben, dann doch anhand der Indizien so deutlich gemacht haben, dass es schwierig ist, sich dem zu verschließen und entgegenzustellen. Es ist von mutmaßlichen Rechten gesprochen worden, die hier eingehalten werden sollten. Ich glaube, wir müssen an dieser Stelle klarstellen, dass jedes Menschenrecht und jedes Grundrecht überstaatlich für die Europäische Union von Interesse sein muss.

 
  
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  Umberto Pirilli (UEN). – Signor presidente, onorevoli colleghi, vorrei ricordare che il diritto alla sacralità della vita, alla dignità dell'uomo – a questo tende la parte nobile della relazione Fava – è un valore assoluto al quale tutti noi crediamo e per il quale siamo disposti a batterci.

Ma Fava va oltre e diventa inquisitore di parte e riconosce tale diritto ai terroristi ma non agli agenti segreti incriminati e arrestati a Milano da un magistrato che nega al capo dei servizi italiani, il generale Pollari, il diritto alla difesa, rigettando la sua istanza di ascoltare come testi il capo del governo precedente, Berlusconi, e quello attuale, Prodi.

L'on. Fava censura, condanna e deplora tutti i governi europei oltre a quello americano. Per l'on. Fava non importa che un'operazione protetta di intelligence e la compressione del diritto alla dignità dell'uomo, ancorché terrorista, abbia potuto evitare il ripetersi della tragedia delle Torri gemelle. La relazione censura, deplora e condanna tutti i governi europei di destra e di sinistra e lo stesso Consiglio d'Europa, rei tutti di complicità e sudditanza nei confronti dell'odiato nemico Bush.

Possibile che solo l'on. Fava abbia ragione e che solo i magistrati di tre paesi – Italia, Spagna e Germania – risultino gli eroi di questa relazione? Eppure, il governo italiano di centrosinistra, guidato da Romano Prodi, ne ha impugnato dinanzi alla Corte costituzionale gli atti – quelli prodotti dal Pubblico ministero di Milano – a difesa del segreto di Stato. Per l'on. Fava il diritto di difesa è solo quello dei terroristi. Pollari, il capo dei servizi segreti italiani, non deve difendersi: è colpevole. Ma egli non può rivelare che Abu Omar, sospetto agente della CIA, è stato prelevato per essere sottratto a sicura morte, tant'è non è stato portato a Guantánamo ma restituito al suo paese e oggi è in libertà. Abu Omar è una spia della CIA. Pollari ha ragione ma non importa. È stata violata la legge sui diritti umani e ciò non è possibile neppure se la violazione è stata finalizzata alla salvezza di vite umane e alla sicurezza degli Stati.

Un mio grande maestro, il giurista Salvatore Pugliatti, diceva che "la legge è femmina e può essere violentata e il diritto è maschio, no". Noi siamo per il diritto e non per la legge.

 
  
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  Charles Tannock (PPE-DE). – Mr President, I was opposed to the Temporary Committee from the very start. It has proven to be an expensive exercise. We do not have any figures, but I estimate the cost to be over EUR 1 million. It has duplicated Senator Marty’s efforts in the Council of Europe and has produced nothing substantially new which was not already in the public domain. Regrettably, the Left and Liberals cannot resist an opportunity to bash NATO and the United States, which, in spite of making mistakes, remains a democracy that shares European common values and is our ally in the fight against global terrorism.

The Fava report is heavy on allegations and accusations, but light on conclusive proof. Inevitably, some mistakes and excesses may have occurred, but in my opinion there was no systematic US policy for extraordinary renditions to illegally torture abductees in third countries, or any proof of the existence of CIA detention camps in Romania or Poland. Where there is evidence of wrongdoing, such as in Italy, the national criminal justice systems have kicked in and started prosecutions. Simple renditions of illegal combatant terrorist suspects through EU territory are a proven fact, but are not necessarily illegal in international law where torture is not involved, and diplomatic assurances to the Member States do offer safeguards in extradition cases to third countries.

The report also seeks to extend the powers of the European Parliament into areas like security and counter-terrorism, which are more properly the remit of national parliaments and governments. I particularly dislike the request that the British Government extend consular protection to former UK residents who had not bothered to become citizens, but chosen instead to travel to dangerous parts of the world. This is contrary to all the traditional obligations and rights of citizenship of our Member States. Finally, calls for Article 6 and 7 sanctions against Member States are totally unacceptable in my view.

 
  
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  Hannes Swoboda (PSE). – Herr Präsident! Ich möchte den Kollegen Fava und Coelho recht herzlich für ihre hervorragende Arbeit danken. Es sind einige — aus meiner Sicht durchaus illegale — Entführungen von europäischem Boden durch Stellen der USA nachgewiesen worden. Es ist nicht so viel herausgekommen, wie vielleicht manche erwartet haben, aber das liegt an der Vernebelungstaktik, nicht nur der USA, sondern auch vieler europäischer Regierungen. Wie ich auch heute wieder höre, sind einige Abgeordnete mehr darum bemüht, die Nebelmaschinerie in Gang zu setzen, als die Dinge aufzuklären.

Was nun mein eigenes Land Österreich betrifft, so wird im Bericht ja „nur“ von Entführungen von Nicht-Österreichern außerhalb des österreichischen Staatsgebietes berichtet. Aber es geht um die Menschenrechte, es geht nicht nur um Staatsbürgerrechte! Denn wenn Menschen entführt und „Justizbehörden“ zugeführt werden, von denen bekannt ist, dass sie auch — und zum Teil ausgiebig — Folter anwenden, dann ist es ein Skandal, dass die europäischen Regierungen nicht eingreifen und nicht nach dem Rechten sehen, ob es sich jetzt um Staatsbürger oder um Nichtstaatsbürger handelt, in jedem Fall geht es um Menschen, die sich legal in unseren europäischen Ländern aufgehalten haben.

Ich finde es weiter sehr problematisch, dass eine Reihe von Regierungen einfach nicht reagiert hat und auch eine Reihe von nationalen Parlamenten ihre Verantwortung nicht ernst genommen hat, um den Dingen auf den Grund zu gehen. Ich meine, dass wir, gerade als Europäisches Parlament, mit diesem Ausschuss richtig gehandelt haben, um klar zu belegen: Wir in diesem Parlament bekennen uns zu den Menschenrechten und zu den Regeln, die notwendig sind, damit in Europa die Menschenrechte auch wirklich anerkannt und durchgesetzt werden. Das ist der Sinn und das ist die Schlussfolgerung dieses Ausschussberichtes.

(Beifall)

 
  
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  Olle Schmidt (ALDE). – Herr talman! CIA-utskottet har inte varit en domstol. Betänkandet är inte en attack mot USA eller antiamerikanskt. De som säger det har fel, också Charles Tannock. Alltför många kolleger verkar vara beredda att sluta både ögon och öron för de övergrepp som har skett. Alltför många tillfälligheter, indicier och rena bevis säger oss att det har skett upprepade brott mot grundläggande mänskliga rättigheter i kampen mot terrorismen – och detta på europeisk mark. Ni som förnekar detta bör bevisa motsatsen.

I mitt hemland Sverige vet vi vad som har hänt. Två egyptier har deporterats från landet med hjälp av CIA och den svenska regeringen. Kritiken mot Sverige är helt riktig och skall inte mjukas upp som Inger Segelström föreslår.

Låt oss lära inför framtiden och stärka EU:s möjligheter att agera för mänsklig värdighet med stöd av artiklarna 6 och 7 i fördraget. Terrorismen skall bekämpas, men den skall bekämpas med rättsstatens medel.

 
  
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  Ewa Klamt (PPE-DE). – Herr Präsident, meine sehr geehrten Damen und Herren! Wir beenden heute nach einem Jahr Anhörungen und Befragungen unsere Arbeit im CIA-Untersuchungsausschuss. Für die EVP-ED-Fraktion wird von entscheidender Bedeutung sein, ob sich die heutige Abstimmung über diesen Bericht an Fakten und Beweisen orientieren wird oder ob Vermutungen und Unterstellungen überwiegen werden.

Deshalb werden wir als EVP-ED-Fraktion dem Bericht nicht zustimmen können, wenn darin weiterhin Bereiche enthalten sind, die nicht unter das uns erteilte Mandat fallen, wenn der Bericht mit Blick auf die einzelnen Mitgliedstaaten unausgewogen bleibt, wenn er sich außerdem in nicht bewiesenen Vermutungen zur Existenz von Geheimgefängnissen auf EU-Territorium ergeht, wenn zusätzlich unbelegte Behauptungen, Verallgemeinerungen und tendenziöse Unterstellungen in dem Bericht enthalten sind, wie auch wenn er unverhältnismäßige Reaktionen gegen die Mitgliedstaaten verlangt, wie zum Beispiel die Aussetzung des Stimmrechts eines Mitgliedstaats im Rat, und wenn letztendlich in diesem Bericht geheimdienstliche Tätigkeiten generell kriminalisiert werden.

Lassen Sie mich eines klarstellen: Wir können mit dem Ursprungsbericht des Berichterstatters Claudio Fava in weiten Teilen leben. Wenn wir durch die heutige Abstimmung wieder hierzu zurückfinden, wenn Sie, Herr Fava, unsere Änderungsanträge, die der Versachlichung und Klarstellung dienen, annehmen, dann können wir heute mit breiter Mehrheit ein ausgewogenes Abschlussergebnis des Europäischen Parlaments präsentieren, ein Ergebnis, das ein klares Votum für unsere Rechtsstaatlichkeit, für die Wahrung unserer Grundrechte und unserer Grundfreiheiten enthält, aber auch ein Ergebnis, das zeigt, dass wir uns der Verantwortung für eine objektive Aufklärung gestellt haben.

Genauso klar möchte ich aber feststellen, dass wir dem Bericht nicht zustimmen werden, wenn Sie, Herr Berichterstatter, unsere Schlüsselanträge ignorieren.

 
  
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  Elena Valenciano Martínez-Orozco (PSE). – Lo que ha sucedido es de una extrema gravedad y no cabe disimularlo. Al contrario, los responsables políticos de los Estados miembros y de la Unión Europea deben investigar, aclarar y explicar a la ciudadanía el alcance de la responsabilidad de cada uno.

Los vuelos ilegales de la CIA, con ser en sí mismos una flagrante violación de la legitimidad y legalidad, no eran más que un instrumento de un cruel sistema de detenciones, interrogatorios, torturas y desapariciones fuera de todo marco legal. Ya no hay atajos, los indicios y las pruebas son más que suficientes para formular un juicio político que condene sin paliativos el gran operativo legal montado por el Gobierno de Bush y apoyado en mayor o menor medida por algunos responsables europeos.

¿Cabe mayor hipocresía, Presidente, que condenar en esta Cámara Guantánamo, pedir su cierre y enviar funcionarios de la policía a interrogar prisioneros? La lucha contra el terrorismo seguirá siendo una prioridad de la Unión Europea, y será necesaria la máxima cooperación con nuestro aliado norteamericano, pero sólo será posible desde la confianza mutua y el respeto absoluto a las reglas del Derecho.

De esta Cámara debe salir hoy un mensaje nítido. Europa ya aprendió la lección de la tortura, las detenciones sin garantías, las persecuciones y los campos de concentración. Sobre el dolor de esa experiencia hemos construido las reglas del juego democrático y del Derecho internacional y no vamos a abandonarlas ni siquiera en nombre de la seguridad mundial. Porque, Presidente, lo que está en juego hoy no es la credibilidad del Gobierno de Bush, cuya estrategia antiterrorista ya ha fracasado, es nuestra credibilidad, es de la nuestra de la que estamos hablando.

 
  
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  Henrik Lax (ALDE). – Herr talman! Kolleger! Utskottet har mycket väl lyckats rekonstruera den verksamhet som CIA med medlemsstaternas aktiva eller passiva medverkan utfört på EU:s territorium. Vi vet till exempel att samma flygplan gjort 99 flygningar mellan Frankfurt och Asjchabad i det totalitära Turkmenistan. Afghanistan, Azerbajdzjan, Egypten, Jordanien och Libyen har också varit viktiga destinationer. President Bush har erkänt att det funnits hemliga fängelser utanför USA.

I medlemsstaterna sker en självrannsakan med interna utredningar. Det som för ett år sedan bara var otydliga antydningar har nu fått tydliga konturer. Det är en stor framgång. Klarar vi inte av att bekämpa terrorismen med lagliga medel, kan vi inte heller fungera som exempel för andra. Detta är viktigt, vi måste uppnå en bättre balans mellan samhällets krav på säkerhet och den enskilda människans rättigheter. Kampen mot terrorismen kan inte vinnas genom att offra skyddet för mänskliga rättigheter, något som terroristerna vill uppnå.

 
  
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  Παναγιώτης Δημητρίου (PPE-DE). – Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι συνάδελφοι, οι Ηνωμένες Πολιτείες της Αμερικής είναι μια μεγάλη φίλη χώρα της Ευρώπης, της Ευρωπαϊκής Ένωσης και του κάθε κράτους μέλους ξεχωριστά.

Αυτή η μεγάλη χώρα είναι στο επίκεντρο της διεθνούς τρομοκρατίας και είναι φυσικό να έχει και τον κεντρικό ρόλο καταπολέμησης της τρομοκρατίας. Διαπράττει λάθη και η κριτική την οποίαν ασκούμε, είναι γι’ αυτά τα λάθη. Δεν είναι διότι δεν συμπαραστεκόμαστε στην προσπάθεια που καταβάλλεται για την καταπολέμηση της τρομοκρατίας. Είναι λάθος να θεωρείται ότι οποιασδήποτε κριτική ασκείται για κάποιες ενέργειες της CIA εμπεριέχει το στοιχείο του αντιαμερικανισμού. Και θα ήταν μεγαλύτερο λάθος για το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο αν, προκειμένου να αποφύγει το ενδεχόμενο να παρεξηγηθεί για αντιαμερικανισμό, έκλεινε τα μάτια μπροστά σε παραβιάσεις ανθρωπίνων δικαιωμάτων, μπροστά στην παραβίαση του διεθνούς δικαίου και μπροστά σε παραβίαση αρχών και αξιών, για τις οποίες υπάρχει αυτή η Ευρωπαϊκή Ένωση.

Οπωσδήποτε, εκείνα τα οποία έχουν αναφερθεί στην Επιτροπή είναι εκεί. Υπάρχουν γεγονότα. Υπάρχει το 'Guadanamo'. Υπάρχουν οι 'extraordinary renditions'. Υπάρχουν οι παράνομες φυλακίσεις. Αυτά δεν είναι παραβίαση ανθρωπίνων δικαιωμάτων; Τι θέλετε; Να έρθει η Ευρωπαϊκή Ένωση να πει: «Επειδή ο σκοπός αγιάζει τα μέσα, δεχόμαστε αυτές τις παραβιάσεις»; Όχι. Δεν θα συνεργήσουμε σε αυτή τη θέση.

Η έκθεση του κ. Fava εμπεριέχει, κατά βάση, συμπεράσματα τα οποία στηρίζονται σε γεγονότα. Υπάρχουν όμως και ανακρίβειες και συμπεράσματα τα οποία δεν τεκμηριώνονται αυστηρά από τα γεγονότα. Δεν σημαίνει όμως ότι, στη βάση της, δεν θέτει το πρόβλημα στη σωστή του διάσταση. Γι’ αυτό, προσωπικά προτίθεμαι, ιδιαίτερα εάν ο κ. Fava και οι άλλοι δεχθούν τις βασικές τροπολογίες, να ψηφίσω υπέρ αυτής της έκθεσης.

 
  
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  Ana Maria Gomes (PSE). – Cumprimento o colega Cláudio Fava por este relatório que honra o Parlamento Europeu e salva a credibilidade da Europa, quando tantos governantes e políticos a enterram a pretexto de que nada viram, nada sabem e nada mais fizeram senão ajudar aliados na luta contra o terrorismo.

Este relatório expõe em detalhe a falta de controlo nos aeroportos europeus, que permitiu a operação de uma rede de aviões privados pela CIA nas chamadas "entregas extraordinárias" e demonstra que para o transporte ilegal de prisioneiros, pelo menos para Guantánamo, foram também utilizados aviões militares americanos que fizeram escala em aeroportos e bases militares em território europeu e que utilizaram instalações dessas bases como centros de detenção temporários sob a cobertura de operações como a "Enduring Fredom".

Não bastava que os governos europeus que autorizaram tais passagens, com ou sem conhecimento conivente, tivessem comprometido a segurança dos seus países e da Europa e a competência dos serviços incumbidos de zelar por essa segurança. Macularam também a idoneidade de instituições militares europeias tornando-as objectivamente cúmplices por acção ou omissão. O relatório prova ainda que governos europeus, como o português, continuaram a autorizar e a não controlar voos para Guantánamo, uma prisão ilegal, nada secreta, mesmo depois de já ter sido criada esta comissão temporária do Parlamento Europeu, e que procuraram manter parlamentares nacionais e europeus no desconhecimento de que tais operações prosseguiam. Assim não se colaborou na luta contra o terrorismo. Métodos destes jamais permitirão condenar em justiça os verdadeiros terroristas.

(O Presidente retira a palavra à oradora)

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE). – Arvoisa puhemies, mietintö osoittaa, miten hauraalla pohjalla demokratia ja ihmisoikeuksien kunnioittaminen ovat EU-maissa. EU-maat eivät voi pestä käsiään terrorisminvastaisen toiminnan laittomuuksista ja syyttää vain Bushin hallintoa ylilyönneistä ja ihmisoikeusloukkauksista. Yhdysvallat ei voisi toimia, elleivät useat muut maat hiljaisesti hyväksyisi laittomuuksia ja avustaisi niissä tai jopa suoraan osallistuisi niiden globaalien ulottuvuuksien toimeenpanoon. EU-valtiot ovat olleet tässä avainasemassa. Euroopan valtiot eivät voi kieltää vastuutaan alueensa, ilmatilansa ja alueellaan olevien ihmisten turvallisuudesta.

Lyhyesti, terrorisminvastaista toimintaa ei voiteta ihmisoikeuksista luopumisella. Ja lopuksi haluan todeta, että toisen maailmansodan aikana meitä yhdisti yhteinen ihmisoikeusnäkemys yli Atlantin, mitä sille on tapahtunut, onko sellaista enää?

 
  
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  Frieda Brepoels (PPE-DE). – Voorzitter, dit verslag zet voorlopig een punt achter een jaar intensief werk in de schoot van de tijdelijke commissie CIA en ik wil zowel rapporteur Fava als onze voorzitter Coelho van harte danken voor hun inzet en vooral ook voor hun geduld. Niet iedereen was immers gelukkig met de oprichting van de commissie omdat het inderdaad geen echte onderzoekscommissie betrof met gerechtelijke bevoegdheden en omdat er in de Raad van Europa al onderzoek was gestart naar mogelijke schendingen van mensenrechten. Maar vandaag zullen zowel voor- als tegenstanders moeten toegeven dat die onderzoekscommissie wel degelijk zinnig werk heeft verricht. Keiharde bewijslast kon natuurlijk niet verwacht worden en is er ook niet altijd gekomen, maar wel veel feitelijke elementen. Vele getuigenissen en werkbezoeken hebben een systeem blootgelegd waaruit rustig mag besloten worden dat verschillende Europese lidstaten wel degelijk op de hoogte waren van illegale praktijken en dat andere geen weet hadden van wat er zich op hun grondgebied heeft afgespeeld. Beide vaststellingen zijn voor mij even pijnlijk. Het verschil in visie tussen Europa en de Verenigde Staten over de wijze waarop een evenwicht dient nagestreefd tussen de strijd tegen het terrorisme en de eerbiediging van de fundamentele grond- en mensenrechten kwam wel heel concreet bloot te liggen. Niet toevallig valt deze bespreking ook samen met en lopen ook de conclusies gelijk met de conclusies omtrent de SWIFT-affaire en de discussie tussen de EU en de Verenigde Staten inzake het doorgeven van passagiersgegevens. Eén kanttekening wil ik hier toch maken: ofschoon we allen dezelfde feiten hebben onderzocht en dezelfde getuigenissen hebben gehoord, lopen de conclusies nogal eens uit elkaar en wordt de discussie soms te veel gevoerd op basis van ideologische motieven of uitgaande van nationale belangen. Toch hoop ik dat het Europees Parlement deze middag bij de stemming verenigd is en een duidelijk signaal zal geven, want op de bescherming van grond- en mensenrechten valt niets af te dingen.

 
  
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  Véronique De Keyser (PSE). – Monsieur le Président, je soutiens ce rapport, qui est un rapport courageux, stigmatisant les pratiques qui sont une insulte aux droits de l'homme. Peu de pays européens ont été épargnés. Quid de la Belgique?

Des avions de la CIA ont-ils survolé son espace aérien avec des détenus à bord? L'enquête belge a abouti à des conclusions négatives mais a reconnu que les autorités n'avaient pas mandat pour contrôler les passagers d'avions en transit. Un doute subsistera donc toujours, comme dans d'autres pays.

La commission du sénat belge a décrit en détail les incidents qui sont initialement intervenus dans son enquête, notamment les réticences des services secrets. La présidente du sénat, Anne-Marie Lizin, ne l'a d'ailleurs pas caché, quand elle est venue témoigner au Parlement européen.

En juin 2006, les conclusions de l'enquête ont été votées au sénat et rendues publiques. On peut donc tout dire de la Belgique, que c'est un pays compliqué, que Flamand et Wallons feraient mieux de s'entendre et que nous faisons des blagues idiotes à la télévision. Mais pas que ce n'est pas une grande démocratie qui joue la transparence. Nous avons balayé devant notre porte et je souhaite que le rapport le reconnaisse au moins.

 
  
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  Adina-Ioana Vălean (ALDE). – Mr President, since 2001 the balance between preserving the fundamental values and the need for security has undergone profound modifications.

I see this report as an opportunity for the Member States to take a good look at themselves and recognise that it is a fact that fighting terrorism has often justified the adoption of many intrusive laws. It is now urgent to undertake an evaluation of all anti-terrorist legislation. It is time to ensure judicial control mechanisms and strict parliamentary scrutiny of security services in all Member States.

In Romania, where new legislation on secret services is being adopted, it is advisable to look at this package of legislation from this particular angle. New bodies that centralise intelligence are being created for better coordination of secret services. We have to be careful and place these central bodies under enhanced parliamentary control. This report is crucial because it highlights the increasing prevalence of the mantra ‘security at all costs’. It depends on us to focus more on civil rights and earn the confidence of our people.

 
  
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  Barbara Kudrycka (PPE-DE). – Panie Przewodniczący! Wszystko wskazuje na to, że sprawozdanie Favy nie zostanie przyjęte jednogłośnie. To oznacza tylko jedno: więcej jest w nim domysłów, politycznych komentarzy i opinii niż suchych faktów i logicznie wyciągniętych z nich wniosków. Gdyby były w nim tylko fakty, to poparlibyśmy to sprawozdanie wszyscy, bo przecież faktom nikt nie zaprzeczy.

Są dowody na to, że w trakcie pracy komisji intencje polityczne brały górę nad prawdą, faktami i zdrowym rozsądkiem. Jest w sprawozdaniu zdanie, które mówi o tym, że Polska i Stany Zjednoczone podpisały tajną umowę, w której wyłączono obcych agentów działających na terenie Rzeczypospolitej spod jurysdykcji polskich sądów. Powoływano się przy tym na list wystosowany przez rząd do naszej komisji. Problem polega na tym, że list potwierdza dokładnie coś przeciwnego. Powstaje zatem pytanie: jaka intencja przyświecała osobom, które zaproponowały i popierają takie stwierdzenia w tym sprawozdaniu?

Prace naszej komisji prowadzą też do bardzo ważnych i potrzebnych konkluzji. Chyba wszyscy zgadzamy się z tym, że bezpieczeństwo jest fundamentalną potrzebą człowieka. Do tego potrzebne są właśnie sprawne, dobrze zorganizowane służby specjalne – służby, które chroniąc zdrowie i życie swoich obywateli, również przed terroryzmem, nie tylko mogą, ale muszą skutecznie współpracować ze służbami innych państw.

Ale czy służby specjalne państwa członkowskiego Unii mogą działać poza jakąkolwiek kontrolą parlamentarną i sądową? Odpowiedź na to pytanie jest tylko jedna: tak być nie może. Oczywiście można się spierać co do zakresu i stopnia intensywności tej kontroli, jednak bez jakiejkolwiek kontroli służby mają tendencję do atomizacji i działania wedle zasady, że cel uświęca środki. Jest to szczególnie ważne w tych krajach, w których rząd monopolizuje władzę i ma tendencję do instrumentalnego wykorzystywania służb do własnych, sobie tylko wiadomych celów.

 
  
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  Claude Moraes (PSE). – Mr President, whatever the political difficulties in this inquiry, above all we had a duty to European citizens not only to investigate existing allegations of rendition, but to ensure that we set a human rights standard on this continent, not just for the current victims but for any future victims and communities who may be affected by rendition or human rights abuse.

The rapporteur, my political group and all of those Members in this House who genuinely care about human rights have worked extremely hard to present a plenary report with substance and balance. It is important that a credible report goes to the Council. Shortly we will now have the opportunity to vote for such a report, a report which I believe deserves broad support right across this House.

 
  
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  Hubert Pirker (PPE-DE). – Herr Präsident, Herr Kommissionspräsident! Wir haben uns, als wir den Untersuchungsausschuss eingerichtet haben, darauf verständigt, dass wir nach neuen Erkenntnissen suchen wollen, dass wir Fakten festhalten wollen und dass es notwendige Konsequenzen einzuleiten gilt, wenn Menschenrechte verletzt worden sind. Der vorliegende Bericht mit seinen 270 Änderungsanträgen beinhaltet jetzt aber nur zum Teil Fakten und Neues und ergeht sich vielfach in Vermutungen, Behauptungen und nach wie vor in Unterstellungen. Das will sicher auch der Berichterstatter, Herr Fava, nicht. Es entsteht vor allem insgesamt der Eindruck, dass die USA auf der Anklagebank sitzen. Im Bericht stehen somit diejenigen, die tatsächlich auf die Anklagebank gehören, die Terroristen, nicht mehr im Mittelpunkt der Beobachter. Wenn das so ist, dann ist das insgesamt ein politischer Fehler.

Im Bericht sind aber auch sachliche Fehler enthalten, die z.B. Europol betreffen. Es wird behauptet, dass Europol mit US-Geheimdiensten kooperiert hätte und sogar Beamte von US-Geheimdiensten bei Europol als Verbindungsbeamte gearbeitet hätten. Obwohl der Direktor von Europol, Herr Ratzel, in einem Brief klargestellt hat, was Sache ist – dass Europol natürlich kein Geheimdienst ist und keinerlei koordinierende Funktion der Dienste in Europa haben kann, und dass natürlich niemals ein Verbindungsbeamter eines US-Geheimdienstes bei Europol gearbeitet hat –, bleibt der Bericht bei der sachlich unkorrekten Darstellung. Das schadet der Seriosität des Europäischen Parlaments und muss entschieden zurückgewiesen werden.

Wenn verschiedene Punkte, die lediglich auf Behauptungen und Unterstellungen basieren, zu Fakten hochstilisiert und bei der Abstimmung nicht aus dem Bericht gestrichen werden oder wenn falsche Darstellungen stehen bleiben, dann wird der Bericht der Aufgabenstellung nicht gerecht. Dann müssen wir uns auch die Frage stellen, ob die 2 Millionen Euro, die für den Untersuchungsausschuss notwendig waren, gerechtfertigt waren.

 
  
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  Inger Segelström (PSE). – Herr talman! Amnesty International har kallat CIA:s metod för ”tortyr på entreprenad”. Det är precis vad det handlar om. Vi har dokumenterat flygningar, kidnappningar, bortföranden och utvisningar som genomförts fullständigt oacceptabelt. För Sveriges del gäller det utvisningen av de två egyptierna efter ett regeringsbeslut om asyl samt det som hände på Bromma flygplats vid verkställigheten av utvisningen. Då gick CIA för långt med övergrepp mot de gemensamma regler som Sverige ställt sig bakom både nationellt, i EU och i FN.

Jag är glad att vi har enats om att diplomatiska garantier inte kan användas som säkerhet vid avvisningar till tredje land eller att en främmande makt kan sköta verkställighetsbeslut utan fullt ansvar av den nationella polisen, även om det handlar om misstänkt terrorism. Offer skall erhålla upprättelse och ersättning.

Det som oroar mig är om PPE-DE-gruppen fullföljer sin linje från CIA-utskottet och röstar emot betänkandet. I mitt hemland är det nämligen särskilt viktigt att de svenska konservativa ledamöterna röstar för betänkandet, så att vi blir ense om att detta inte får ske igen och att terrorism skall bekämpas, men inte genom att kränka mänskliga rättigheter.

 
  
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  Josef Zieleniec (PPE-PE) – Děkuji, pane předsedo. Před sedmi měsíci jsem zde vyjádřil naději, že závěrečná zpráva dočasného výboru bude vyváženější než její průběžná verze. Dnes musím konstatovat, že se tak bohužel nestalo.

Zpráva, kterou vysíláme významný signál evropské veřejnosti i našim spojencům, míchá fakta se spekulacemi, zachází selektivně s výsledky šetření, hodnotí jednotlivé země podle toho, zda s výborem spolupracovaly, nikoli podle toho, čeho se ve skutečnosti dopustily, přináší celou řadu obvinění, ale takřka žádné důkazy. Je pochopitelné, že při omezených pravomocech, které měl náš výbor k dispozici, nebylo možné řadu tvrzení doložit.

O to smutnější je, že jsme opustili jedinou ambici, která za těchto okolností měla šanci na úspěch, navrhnout rámec pro efektivní boj proti terorismu bez porušování lidských práv a předejít tak zcela konkrétními návrhy opakování pochybení z minulosti.

Pane předsedo, zajištění bezpečnosti občanů je základním posláním každé vlády. Při nasazení armády či tajných služeb v mimořádných situacích dochází bohužel občas i excesům. A dnes víme, že k nim došlo i po 11. září. Je velmi důležité je odsoudit. Za velké pochybení našeho výboru však považuji to, že se cíleně snaží volbou slov vytvořit dojem, že tyto excesy představuje systém, nikoli několik izolovaných případů. A navzdory tomu, že pro tuto hypotézu nesvědčí jediný důkaz.

Někteří z kolegů hájí nepodložená obvinění tvrzením, že jde o politickou zprávu, nikoli právní dokument. Dovolte mi, abych připomněl povinnost, kterou máme jak vůči našim voličům, tak vůči této instituci, totiž informovat vyváženě i objektivně.

Vážení kolegové, jsem přesvědčen , že schválením předložené zprávy, bychom ohrozili důvěryhodnost Evropského parlamentu. Děkuji.

 
  
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  Adrian Severin (PSE). – Mr President, the main merit of the Fava report is that it puts in a clear light our values and our weaknesses. Its main message is that we should never seek more security at the expense of human rights. Moreover, there is no contradiction between defending security and defending human rights. We could, indeed, consolidate our security only if we respect our basic values. The terrorists want to undermine our values and make us abandon our way of life. We can defeat them precisely by defending our values and by refusing to abandon them.

It was not possible to prove beyond any doubt that certain violations of human rights took place in specific countries and with the cooperation of specific governments or of specific officials. However, it is beyond any doubt that unacceptable acts could have happened without being noticed by the national institutions concerned, without shaking the public conscience or without being resisted by the European Union Member States, since they apparently lack the capacity to oppose. Thus the report led us to the conclusion that we need better cooperation in the field of intelligence, as well as in the field of direct action against terrorists, in order to increase our strength in coping with security challenges, without decreasing our capacity to respect and promote human rights.

We need a better joint educational effort in order to raise the general respect for human rights and to encourage political leaders to look for a better equilibrium between values and Realpolitik. We need more political solidarity among the Member States in order to make them less vulnerable to the pressures of those political players who believe in the power of force. We need a common foreign and security policy that will allow us, at the same time, to deter the terrorists and promote our values in the world. We need a transnational democracy that is able to strike a balance between effective security services and popular oversight of their activities. To sum up, we need more Europe.

 
  
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  Proinsias De Rossa (PSE). – Mr President, I wish to thank Mr Fava for an excellent report and his diligent concern to be fair and balanced. All 785 of us have a responsibility to demonstrate that our Treaty commitments to human rights are not just rhetoric.

We have established that some Member States’ authorities, unfortunately including Ireland, are colluding in a breach of human rights. If we do not loudly shout ‘stop’, our people will believe they are on their own and that would be disastrous for the cohesion and indeed the future of our democracies.

We are not talking about history, nor do we lack evidence. We have it straight from President Bush that he will continue with extraordinary renditions and with secret detention centres. Member States, the Commission and the Council have an obligation to take on board our one hundred or more recommendations on getting to the full truth, preventing abuse of human rights and torture and ensuring our intelligence services are accountable to our parliaments. To be successful in countering terrorism, we have to defend our democratic and our humanitarian values, not abandon them as too costly or inconvenient. Otherwise we concede victory to those who want to destroy those self same values.

Finally, I want to urge Members in particular to reject amendment 38 from the UEN Group, which seeks to create the fiction that the problem is an outdated Chicago Convention. The problem is a failure by Member States to actually implement the Chicago Convention.

 
  
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  Libor Rouček (PSE). – Dámy a pánové, dovolte, abych se ve svém příspěvku zabýval jedním argumentem, který zaznívá z části pravicového spektra tohoto Parlamentu. A to, že zpráva Claudio Favy je jakýmsi klackem v rukou evropské levice proti Spojeným státům americkým.

Já s tímto názorem naprosto nesouhlasím. Společenské a politické zřízení evropských států i Spojených států amerických je založeno na společných hodnotách, jakými jsou základní lidská a občanská práva, demokracie a právní stát. Součástí těchto demokratických hodnot je i dělba a kontrola moci mimo jiné i ze strany parlamentů. Evropský parlament tuto roli v rámci svých pravomocí plní.

Boj proti terorizmu je jednou z největších výzev současné doby. Zvítězit nad tímto zlem můžeme pouze tehdy, budeme-li postupovat společně, v Evropě i v USA, a to samozřejmě i za součinnosti zpravodajských služeb. Tento boj však musí být veden v rámci našich společných transatlantických demokratických zásad a hodnot. Nebude-li, dosáhnou teroristé svého cíle. Podaří se jim rozložit naše demokratické zřízení, a to jak v Evropě tak i ve Spojených státech.

 
  
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  Monika Beňová (PSE). – V jednotlivých vystúpeniach už odznelo mnoho závažných informácií. Neochota poskytnúť nášmu výboru relevantné informácie je pre európsku politiku ochrany ľudských práv a slobôd hlbokou, morálnou a etickou ranou, ktorú spôsobili nielen vysokí predstavitelia dotknutých štátov, ale aj Rada nesúca kolektívnu zodpovednosť za toto bezprecedentné klamstvo a hazardovanie s dôverou občanov, ako aj s politickým a morálnym kreditom Únie.

V kontexte zverejnených skutočností je pre mňa zarážajúci postoj Javiera Solanu, ktorý použil v tomto mimoriadne závažnom prípade pštrosiu politiku a s hlavou zastrčenou v politickom piesku vlastných záujmov a ambícií zaujal postoj nevidiaceho, nepočujúceho a mlčiaceho. Pán Solana ako náš najvyšší reprezentant pre zahraničnú politiku jednoznačne sklamal. 2. mája 2006 nám vo svojom vystúpení pred výborom tvrdil, že o ničom nevie a nemá informácie, ktorými by pomohol objasniť okolnosti tohto bezprecedentného prípadu. Na mieste je otázka: kto zlyhal? Pán Solana sám, jeho administratíva alebo systém, ktorý napomáha utajovanie porušovania ľudských práv. Nech je odpoveď akákoľvek, pán Solana by mal v tomto prípade exemplárne vyvodiť osobnú zodpovednosť.

 
  
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  Gyula Hegyi (PSE). – Magyarország és a magyar kormány büszke lehet arra, hogy nem keveredett bele a CIA illegális európai akcióiba. Úgynevezett „régi” és „új” tagállamok egyaránt akadnak a közreműködők között, az új tagállamok többsége ugyanakkor kimaradt a szégyenletes akciókból. Ez is mutatja, hogy politikai alapon egyre kevésbé van értelme az effajta különbségtételnek.

A terrorizmus elleni harc közös ügyünk és felelősségünk. De éppen azért harcolunk a terrorizmus ellen, hogy megvédjük demokratikus társadalmunkat, törvényeinket és jogállami szokásainkat. Ha ezeket feladjuk, akkor veszélyes morális lejtőre kerülünk.

Az Egyesült Államok fontos szövetségesünk, de ahogy nekünk az Egyesült Államok területén maradéktalanul be kell tartanunk az ottani törvényeket, ugyanezt el kell várnunk az amerikai hatóságoktól is Európában.

A Bizottság jelentését üdvözlöm, és külön örülök annak, hogy a jelentést az Amnesty International is támogatja. A kommunizmus végnapjaiban egyik alapítója voltam az Amnesty International magyarországi szervezetének, és munkájukat azóta is nagy figyelemmel kísérem. Örülök, hogy ebben az ügyben is egyetértek velük.

 
  
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  José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra (PPE-DE). – Señor Presidente, quería hacer una intervención por alusiones personales, sobre la base del artículo 145 del Reglamento. Lamento que no esté el señor Alvaro, que es el que se ha referido a mí.

Simplemente quisiera decir tres cosas. Primero, señor Presidente, que yo siempre estoy dispuesto, modestamente, a aprender, pero no siempre estoy dispuesto a que me den lecciones.

Segundo, señor Presidente, que creo, francamente, que uno de los mayores fraudes que hay para el conocimiento es tratar de hacer pasar lo que es una opinión personal por un hecho, y hacer pasar lo que es un juicio por una categoría permanente de razón.

Y, tercero, señor Presidente, que un verdadero liberal no dogmatiza y respeta la opinión de los demás, y que en un debate tan legítimo es estar a favor como estar en contra o abstenerse.

 
  
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  Günter Gloser, amtierender Ratspräsident. Herr Präsident, meine sehr verehrten Damen und Herren, liebe Kolleginnen und Kollegen. Sie haben in dieser Aussprache zu einer Vielzahl der Ergebnisse des Berichts des nichtständigen Ausschusses TDIP Stellung genommen; es hat ja auch sehr unterschiedliche Beiträge dazu gegeben. Bei aller Diversität der Beiträge habe ich aber den Eindruck bestätigt gefunden, dass die große Mehrheit des Hauses die Grundthese teilt, dass einerseits der Kampf gegen den Terrorismus in der Tat notwendig und legitim ist, der Zweck aber nicht die Mittel heiligt. Oder, anders ausgedrückt, dass dieser Kampf eben nur unter Anwendung rechtsstaatlicher Mittel gewonnen werden kann.

Zuletzt wurde wieder der Rat angesprochen. Es wurden Handlungen angemahnt, aber ich habe es zu Beginn dieser Aussprache schon einmal für den Rat erwähnt: Der Rat hat hier selbst keine Kompetenzen und die Vorwürfe, die gerade in einem der letzten Beiträge gegenüber Herrn Solana geäußert wurden, muss ich zurückweisen, weil er auch hier — soweit es in seiner Möglichkeit stand — durchaus Zusammenarbeit angeboten hat.

Es hat aber auch in den Mitgliedstaaten — und das ist ja auch in der Aussprache deutlich geworden — eine Vielzahl von Initiativen gegeben, vor allem auch vonseiten der Parlamente. Diese Untersuchungen stehen auch im Einklang mit den Forderungen, die in Ihrem Bericht erwähnt sind. Ich glaube, dass es wichtig und richtig ist, entsprechende Untersuchungen anzustellen und auch die Fakten an den Tag zu bringen. Gleichzeitig bedauere ich, dass an verschiedenen Stellen im Bericht aus Vermutungen eben Fakten werden.

Kollegin Kaufmann hat auch die Fälle aus Deutschland angesprochen. Ich möchte dem Zwischenbericht des Bundestages nicht vorgreifen, aber die Untersuchungen haben deutlich gemacht, dass es kein Fehlverhalten deutscher Behörden gegeben hat. Insbesondere wurden keine Belege für die immer wieder vorgebrachten Behauptungen gefunden, wonach deutsche Stellen Kenntnis von der Festnahme und Verschleppung von Herrn El-Masri hatten.

Der Fall Kurnaz wird gegenwärtig auch im Untersuchungsausschuss behandelt. Dabei ist deutlich geworden, dass es das im Bericht unterstellte Angebot der US-Regierung aus dem Jahr 2002, Herrn Kurnaz freizulassen, nicht in dieser Form gegeben hat. Aber der Ausschuss wird sich ja noch weiterhin mit dieser Sache befassen.

Sie haben an verschiedenen Stellen auch auf Artikel 6 und 7 des EU-Vertrages Bezug genommen. Es mag für Sie vielleicht als ein formales Argument gelten, aber um derartige Maßnahmen einzuleiten, hat der Rat keine Legitimation.

Kommissar Frattini hat auch die Rolle der Geheimdienste erwähnt. Es gab auch Beiträge von Ihnen, die betonen, wie wichtig die Arbeit von Geheimdiensten ist, wobei natürlich wichtig ist, auf welcher Basis diese Arbeit erfolgt. Aber auch hier ist es in erster Linie Aufgabe der nationalen Mitgliedstaaten und letztendlich der Parlamente, die Anforderungen für diese Geheimdienste zu definieren.

In verschiedenen Beiträgen wurden auch die euro-atlantischen Beziehungen erwähnt. Der Kampf gegen den internationalen Terrorismus, aber generell können Maßnahmen zur inneren Sicherheit, die sich ja nicht nur auf einen Mitgliedstaat der Europäischen Union beziehen, sondern allgemeine Gültigkeit haben, eigentlich nur in einer sehr intensiven Kooperation mit den Vereinigten Staaten erfolgen. Diese Kooperation sollten wir ausbauen.

Auch ist es wichtig, in dieser euro-atlantischen Zusammenarbeit deutlich zu machen, auf welcher Basis der Kampf gegen den internationalen Terrorismus stattfinden muss, nämlich auf jener der gemeinsamen Werte, die die Europäische Union und die Vereinigten Staaten verbinden.

 
  
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  Franco Frattini, Vicepresidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli deputati, ringrazio anch'io tutti gli intervenuti e anche coloro che hanno voluto riconoscere il contributo che la Commissione europea ed io personalmente abbiamo apportato ai lavori della commissione d'inchiesta di questo Parlamento.

Credo che il principio su cui tutti possiamo trovarci d'accordo è che sicurezza e libertà fondamentali non possano essere poste l'una contro le altre. Non vi è contraddizione tra diritto alla sicurezza dei cittadini e rispetto preciso, puntuale dei diritti fondamentali delle persone. Noi sappiamo altresì, per quanto riguarda la lotta al terrorismo, che anche una sola violazione, una soltanto, commessa durante le indagini, una volta scoperta, impone poi ai tribunali di punirne i responsabili di questa violazione, di rifiutare quella prova e, quindi, permette ai terroristi di rafforzare la loro propaganda contro di noi. Questo è un triplo danno nella lotta al terrorismo.

Ecco perché – anche per una ragione interna alla nostra strategia di lotta al terrorismo – vanno rispettate le regole durante le indagini: infatti, in caso di violazione di tali regole, ne risulta violato anche il diritto, un fatto di per sé già grave, e soprattutto non si giunge alla condanna dei terroristi. Mi permetto di dire che nel mondo sono state troppo poche le condanne definitive dei terroristi imputati di reati gravissimi, rispetto alle indagini avviate.

Io spero, onorevoli deputati, che il valore aggiunto di questa inchiesta parlamentare possa essere chiaro anche ai deputati che oggi hanno espresso dei dubbi. In primo luogo, un valore aggiunto se, come mi auguro e come molti di voi hanno detto, ci asterremo dall'affermare che la relazione è una condanna degli Stati Uniti d'America e dichiareremo invece di voler accertare la verità senza esprimere giudizi di condanna generalizzati e senza emanare sentenze, che sono di competenza dei tribunali. Inoltre, credo che anche i colleghi che hanno espresso dubbi nei loro interventi potranno condividere l'importanza di questa relazione purché sottolineiamo un fatto: qui non si emanano decisioni su fatti per i quali mancano a tutt'oggi le prove, che dovranno essere accertate dalle indagini nazionali.

Colgo inoltre questa mia dichiarazione per respingere con assoluto sdegno le accuse, prive di ogni elemento di prova, rivolte al Presidente Barroso, per fortuna da un solo deputato di questo Parlamento, l'on. Catania: ritengo si tratti di accuse indegne, prive di ogni fondamento, che mi sento in dovere di respingere fermamente.

Il valore aggiunto dell'inchiesta, culminata nella relazione dell'on. Fava, è quello di inviare, anzitutto ai terroristi, un messaggio di unità e di fermezza di questo Parlamento. Credo che tale messaggio debba indicare senza ombra di dubbio che la forza della legge e del rispetto dei diritti fondamentali ci permetterà di colpire con più forza il terrorismo, non con meno forza. Il messaggio politico ai terroristi deve essere quindi il seguente: non è il caso di rallegrarsi di questa relazione, perché le istituzioni, seguendo le leggi e punendo la violazione delle stesse, saranno più forti e non più deboli, proprio perché i terroristi violano le leggi, che noi dobbiamo invece rispettare.

Ecco perché io continuo ad augurarmi che il Parlamento europeo si esprima con un'ampia maggioranza, affinché incoraggi gli Stati membri, adempiendo a un dovere istituzionale e morale, ad accertare tutta la verità e a cambiare le regole per il futuro, a cominciare da quelle che disciplinano i servizi segreti.

In conclusione, onorevoli deputati, occorre una maggiore collaborazione euroatlantica, una maggiore collaborazione con gli Stati Uniti, in nome del duplice principio di sicurezza e rispetto dei diritti individuali. Credo sia questa la lezione politica che possiamo trarre dall'odierna discussione.

Applausi

 
  
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  President. Thank you, Commissioner.

I should like to thank colleagues for their cooperation in keeping to time.

President-in-Office, we particularly appreciate the presence of the Council here today.

The debate is closed.

The vote will take place at 11.30.

Written statements (Rule 142)

 
  
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  Pedro Guerreiro (GUE/NGL), por escrito. O que nos diz o relatório apresentado pela Comissão Temporária?

- Que prossegue um programa de sequestros de "suspeitos" (realidade confirmada por Bush), que são posteriormente detidos em prisões ilegais, sem qualquer acusação ou garantia de respeito dos mais elementares direitos de defesa, sendo barbaramente torturados;

- Que os Estados-Membros tinham conhecimento deste "programa", no quadro das relações UE-NATO (altos responsáveis norte-americanos proferiram afirmações neste sentido, sem que tenham sido desmentidas até este momento), não exercendo o controlo que lhes competia sobre o respectivo espaço aéreo e aeroportos;

- Que a grave falta de respostas concretas às questões colocadas por parte das entidades que deviam ser as primeiras a tomar a iniciativa de as esclarecer só reforça a validade das alegações já bem documentadas;

- Que é necessário encetar investigações aprofundadas, nomeadamente através da criação de comissões de inquérito nos parlamentos nacionais.

Tais conclusões vêm dar razão ao PCP, que há muito denunciou este comportamento criminoso da Administração norte-americana, que viola o Direito Internacional e os mais elementares direitos humanos.

PCP que apresentou a iniciativa de criação de uma comissão de inquérito na Assembleia da República - para esclarecer, apurar responsabilidades e evitar que tais atrocidades continuem a acontecer - e que foi rejeitada pelo PS, pelo PSD e pelo CDS-PP.

 
  
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  Magda Kósáné Kovács (PSE), írásban. A CIA bizottság tevékenységének legfőképpen morális haszna van. Bebizonyosodott ugyanis, hogy vannak morális követelmények, amelyeket nem lehet figyelmen kívül hagyni.

A terrorizmus elleni harcban nem lehet törvénytelen eszközöket alkalmazni, mert az a remélttel ellentétes hatást vált ki és minden esetben napvilágra kerül. A bizottság munkája talán kihat a guantanamói fogolytábor jövőjére is.

Korábban az Európa Tanács is készített jelentést a CIA járatokról. Az ET-irat számos konkrét esetet tartalmaz, de az EP nem is törekedett arra, hogy sajátos leporellót készítsen a meghallgatásokon vizsgált – sok esetben szívfájdító – konkrét esetekből. A bizottság célja az volt, hogy általánosabb, az egyetemesen elismert jogok és elvek európai működését érintő tanulságokat vonjon le, és a további teendőkre összpontosítson. A tagállamoknak emberi jogi szempontból felül kell vizsgálniuk a terrorizmusellenes, valamint a légi közlekedésre vonatkozó jogszabályaikat.

Bár az EP-nek hivatalosan nincs befolyása a tagállamok vonatkozó döntéseire, remélem, hogy a parlamenti végszavazás eredménye hatással lesz a tagállamokra, az intézményekre, és hosszabb távon talán még az amerikai hozzáállást is képes lesz befolyásolni. El kell ismernünk a terrorellenes küzdelem fontosságát és az Egyesült Államok e téren elért sikereit. A terrorizmus elleni fellépés azonban nem jelenthet felmentést az emberi jogok tiszteletben tartása alól.

 
  
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  James Nicholson (PPE-DE), in writing. – However well-intentioned the motives may be behind this report, I am concerned that its only result will to damage EU-US relations. Those of us who have had the privilege to serve on our parliamentary delegation for relations with the United States have worked for many years to seek to achieve good relations. It would be unfortunate if a report such as this – which may make good headlines but which, it has to be said, carries little substance – was to undermine that work. While this is not a legislative report, surely we still have a responsibility to take a water-tight legislative approach. Stating that there may have been secret bases or that certain names coincide with media reports does not satisfy such a legislative approach. When we decide to look into an issue of such public interest, we have a responsibility to ensure that we are contributing to establishing the truth surrounding it rather than falling into the trap of fuelling speculation.

 
  
  

(The sitting was suspended at 11.20 and resumed at 11.30)

 
  
  

PRÉSIDENCE DE M. GÉRARD ONESTA
Vice-président

 
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