Presidente. – L’ordine del giorno reca la dichiarazione della Commissione sulla strategia per la politica dei consumatori 2007–2013.
Meglena Kuneva, Membro della Commissione. – EN) Signor Presidente, è un grande piacere per me potervi presentare la nuova strategia per la politica dei consumatori dell’UE per il 2007–2013 adottata quest’oggi dalla Commissione. Lo considero il nostro apporto per rendere ogni cittadino sicuro e fiducioso ovunque nell’Unione. Spero che il Parlamento sosterrà questo obiettivo, che è anche il nostro contributo ad aumentare il benessere economico dei nostri cittadini e la competitività dell’economia UE.
So quanto sia importante la politica dei consumatori per il Parlamento e accolgo con favore il sostegno che è stato fornito alla politica dei consumatori in passato. Il vostro appoggio alla mia nomina a Commissario per la politica dei consumatori indica chiaramente le vostre aspettative nei riguardi della Commissione e confido che la strategia sarà in linea con le vostre priorità.
Quali aspetti sono rilevanti per il programma finanziario per i consumatori 2007-2013, in relazione al quale il Parlamento è stato un attore chiave nel processo legislativo per garantire l’adozione senza intoppi del programma? Il programma è uno strumento importante per la realizzazione della strategia, e i cambiamenti ad esso apportati per tenere conto delle vostre opinioni sono stati parimenti integrati nella strategia. La strategia e la mia nomina a primo Commissario responsabile per i consumatori sono i primi segnali di una risposta alla visione di questo Parlamento. Alcuni di voi chiedono da tempo una dimensione dei consumatori più forte in tutte le politiche UE.
La politica dei consumatori mi sembra sia in grado di far fronte parimenti alle due principali sfide che confrontano l’UE: promuovere la crescita e l’occupazione e riavvicinarci ai nostri cittadini.
In merito alla crescita e all’occupazione è chiaro che Internet sta modificando in modo profondo il settore della vendita al dettaglio, ma questi cambiamenti, in pratica, fino ad oggi sono stati limitati ai mercati nazionali.
Nel settore della vendita al dettaglio sul mercato interno osserviamo una frammentazione in 27 minimercati nazionali e questo è al contempo un peccato e un’occasione mancata, in quanto il mercato interno ha il potenziale di essere il mercato della vendita al dettaglio più grande del mondo, con benefici significativi per i consumatori e per la competitività dell’economia UE.
Aprire la vendita al dettaglio transfrontaliera è la chiave per sbloccare il pieno potenziale del mercato interno. Se gli acquisti transfrontalieri diventeranno un’alternativa credibile agli acquisti nazionali, aumenterà la pressione competitiva non soltanto negli acquisti transfrontalieri ma anche nei mercati al dettaglio nazionali. Per ottenere un effetto d’integrazione non è necessario che tutti o la gran parte dei consumatori effettuino la maggior parte degli acquisti al di là della frontiera. La nostra esperienza in materia di eliminazione degli ostacoli alla vendita transfrontaliera di autoveicoli nuovi dimostra che basta che gli acquisti transfrontalieri siano un’alternativa credibile per promuovere la concorrenza sui mercati nazionali. Ciò sarebbe positivo per la crescita e l’occupazione.
Tuttavia è necessaria anche una strategia che risponda direttamente alle aspirazioni di tutti i nostri cittadini, per i quali una politica attiva dei consumatori dovrebbe costituire la parte centrale dei nostri sforzi per dimostrare che possono migliorare la loro vita quotidiana avvantaggiandosi delle opportunità create dall’Europa in termini di mercati più vasti, prezzi più bassi e diritti e protezione garantiti.
Porre i consumatori al centro di tutte le politiche e le normative europee è importante. Non si tratta soltanto di una fascia ristretta della politica dei consumatori all’interno della politica europea: la strategia impegna tutti noi, il Parlamento tanto quanto la Commissione, a considerare con maggiore attenzione tutte le politiche UE per garantire che esse tengano adeguatamente conto dell’impatto sui consumatori e abbiano misure adeguate per massimizzare i loro benefici.
Il Presidente Barroso ha dunque deciso di estendere il mandato del gruppo competitività dei Commissari per abbracciare la dimensione dei consumatori, affinché tutte le proposte con un impatto significativo sui consumatori in futuro siano sottoposte ad un esame più accurato.
Ai sensi della nostra politica dei consumatori, identifichiamo tre principali obiettivi per i prossimi sette anni. Primo, dare maggiori poteri ai consumatori d’Europa. Ciò significa creare le condizioni di mercato giuste perché possano compiere scelte informate, ponderate e originali e dotarli degli strumenti necessari a tal fine. Secondo, è mio desiderio promuovere il benessere economico e non economico dei consumatori europei in termini di prezzi, scelta, qualità e accessibilità. Terzo, voglio una protezione efficace dei consumatori. I fallimenti di mercato per i consumatori ricadono in due categorie: quelli contro i quali i singoli non si possono appellare e quelli contro i quali dovrebbero appellarsi direttamente. La legislazione in materia di consumatori dovrebbe tutelare in modo efficace i consumatori nel primo caso e metterli in grado di gestire il secondo.
In breve, voglio che la Commissione possa dire a tutti i cittadini UE entro il 2013 che possono effettuare acquisti ovunque nell’UE, dal negozio all’angolo fino al sito web, fiduciosi di beneficiare di una tutela altrettanto efficace, e a tutti i rivenditori che possono vendere ovunque sulla base di un sistema di regole unico e semplice.
Questi obiettivi sono ancora lontani. Sono stati compiuti progressi significativi, con l’aiuto del Parlamento europeo: la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori e la rete europea dei centri dei consumatori sono avanzamenti importanti. E’ necessario completare questo lavoro e agire su vari fronti: migliori norme contrattuali, migliore applicazione, informazione, consulenza e mezzi di ricorso. Tutti questi elementi devono funzionare sia sul mercato interno sia nazionale se vogliamo che i consumatori e le PMI siano persuasi a compiere questo salto.
L’armonizzazione delle regole in ambiti mirati è centrale in un mercato integrato, ma non per accontentare gli avvocati e i burocrati. Una legislazione semplice e chiara aiuta le PMI, i consumatori e gli enti preposti ad applicarla, e non sono certa che senza regole semplici sia possibile incoraggiare i consumatori e le PMI a considerare il mercato UE come un territorio davvero unico, ma l’armonizzazione delle regole non otterrà questo aumento necessario della fiducia attuale dei consumatori se sarà concordata in modo tale da offrire un livello di tutela sostanzialmente non adeguato.
La mia preferenza va all’armonizzazione delle regole e alla buona protezione. La Commissione in carica ha lanciato recentemente un’importante consultazione in tale ambito e sono ansiosa di sentire il parere del Parlamento su tali questioni.
Concludendo, nel poco tempo a disposizione posso soltanto offrire un breve assaggio della strategia. Credo che essa fissi un’agenda ambiziosa, sulla quale avremo bisogno del sostegno del Parlamento perché possa essere realizzata.
Zita Pleštinská (PPE-DE). – (SK) La mia domanda per la signora Commissario è la seguente: quali strumenti e progetti specifici la Commissione appoggerà per rafforzare la politica di protezione dei consumatori? Mi riferisco all’enfasi posta sul diario europeo, una scelta ragionevole che esercita un’attrattiva sugli studenti di tutta Europa e che fornisce anche un’idea di cosa le nuove generazioni dell’UE pensano dei diritti dei consumatori. L’ambizione primaria è garantire che in Europa tutti i cittadini UE abbiano uguali diritti, ovunque decidano di vivere, mangiare o fare acquisti.
Il progetto è stato finanziato con fondi UE. La Commissione europea continuerà a sostenerlo?
Presidente. – La ringrazio molto. Grazie anche per gli auguri. Evidentemente non ci sono segreti tra noi in questo Parlamento.
Evelyne Gebhardt (PSE). – (DE) Signor Presidente, desidero a mia volta farle gli auguri di buon compleanno e congratularmi vivamente con il Commissario Kuneva per il suo incarico. Lei ha appena pronunciato una frase importantissima, signora Commissario, e cioè che il consumatore deve essere al centro della politica. Si tratta di un punto fondamentale che desidero porre in risalto.
Se la sua politica in questa materia tende a esemplificare l’opinione che l’uomo non è al servizio dell’economia, bensì l’economia e il mercato interno al servizio dell’uomo, allora siamo sulla buona strada. In tale contesto mi interesserebbe sapere in quali direzioni specifiche intende portare avanti tale politica. Vuole limitarsi ad attuare questa politica a livello settoriale oppure contempla anche l’ipotesi di una direttiva quadro?
Marianne Thyssen (PPE-DE). – (NL) Signor Presidente, a mia volta vorrei farle i migliori auguri di compleanno, ma vorrei anche congratularmi con la signora Commissario, perché credo sia giusto affermare che anche se l’inchiostro del programma pluriennale per la protezione dei consumatori non si è ancora asciugato, la Commissione ha già preparato una strategia concreta per attuarlo fedelmente.
La sua velocità di reazione, signora Commissario, e il tocco di aria fresca che lei apporta a questa politica sono motivo di grande compiacimento per il gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei. Condividiamo il parere di altri deputati di questo Parlamento che sarebbe buona cosa se lei riuscisse a collocare il consumatore al centro della politica del mercato interno, perché questo conferirebbe al progetto europeo uno spirito nuovo, qualcuno direbbe un’anima. Dobbiamo fare in modo di ottenere un ampio consenso da parte della società per i progetti di integrazione cui stiamo lavorando.
E’ superfluo dire che rimaniamo in attesa di proposte concrete, intendo il contenuto di tali proposte, perché decisamente lei ha compilato una lista. Tuttavia, emergono due aspetti. Primo, in merito ai rimedi legali, quali ha in mente per migliorare l’applicabilità e le possibilità di risarcimento per il consumatore rispetto a oggi? Secondo, l’armonizzazione massima è un altro punto che trovo stimolante rispetto a una legislazione più uniforme. Come pensa che ciò si possa realizzare nella pratica? La sua ambizione è puntare verso l’armonizzazione massima oppure ha in mente qualcos’altro?
Malcom Harbour (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, a nome del gruppo PPE-DE alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, desidero, innanzi tutto, congratularmi con la signora Commissario per la sua prima comunicazione importante di fronte a quest’Aula, la prima, ne sono certo, di una lunga serie, e la ringrazio anche sentitamente per il suo approccio molto completo. In particolare, signora Commissario, reputo che lei abbia indicato chiaramente che la politica UE dei consumatori deve essere al centro di tutto il dibattito sul mercato interno. Riprendo e sottolineo le parole della collega Gebhardt, cioè che siamo qui per creare un mercato interno che sia attraente per i consumatori e li incoraggi a parteciparvi, e dunque vogliamo un pacchetto che riunisca questi due aspetti.
La domanda che le volevo rivolgere, signora Commissario, è che lei ha identificato specificamente il suo ruolo come campione delle questioni relative ai consumatori e che verificherà le altre politiche in altri ambiti della Commissione. Penso che in particolare molti di noi siano parecchio preoccupati per l’evoluzione degli aspetti collegati alle Convenzioni di Roma, che in qualche modo potrebbero ritorcersi contro la sua visione di un quadro normativo semplificato per le PMI. Ci può fornire una garanzia che intende affrontare anche questi temi?
Andreas Schwab (PPE-DE). – (DE) Signor Presidente, signora Commissario, vorrei cantare al Presidente una canzoncina di auguri per il suo compleanno, ma visto il poco tempo disponibile è meglio che rinunci. Signora Commissario, desidero congratularmi con lei perché, con la sua partecipazione appassionata al Consiglio “Competitività” rende manifesto che la politica per la protezione dei consumatori nell’Unione europea è una tematica trasversale che ha diritto di cittadinanza accanto alla politica della concorrenza e del mercato interno. Per questo le sono molto grato.
In tema di commercio elettronico, il mercato interno europeo deve essere un mercato unico dei consumatori, perché se riusciremo a offrire maggiore sicurezza ai consumatori, promuoveremo significativamente in termini di volume anche il commercio transfrontaliero in generale.
Vorrei sollevare due punti. Primo: l’armonizzazione totale del tipo da lei proposto può assolutamente avere senso in alcuni settori, ad esempio il commercio elettronico, ma non può assurgere a modello per l’intero mercato interno. Per questo è necessario trovare valide argomentazioni suffragate da un’adeguata valutazione d’impatto.
Secondo: vogliamo rafforzare la posizione del consumatore nel mercato interno europeo. Tuttavia, mi permetto di dubitare che in un sistema come quello dell’Unione europea i ricorsi collettivi siano lo strumento corretto.
Potrebbe per cortesia illustrare i motivi che la inducono a formulare tali proposte?
Meglena Kuneva, Membro della Commissione. – (EN) La ringrazio, signor Presidente, non so se rimarrete tutti delusi, ma il mio compleanno è il 22 giugno. Oggi è il compleanno del Commissario Frattini. Se me lo consentite gli trasmetterò i vostri auguri e congratulazioni. Posso garantirvi che se li merita davvero. In ogni modo, grazie e spero che il 22 giugno, in qualche maniera, potrò essere di nuovo qui al Parlamento per ricevere la mia degna parte.
Cominciamo con le domande. Onorevole Pleštinská, è davvero importante che tutte le nostre politiche ricevano un sostegno finanziario e faremo del nostro meglio per integrarle nel quadro di bilancio. Credo che la cosa più significativa per voi sia come considerate la politica e come possiamo massimizzare le risorse disponibili tramite il nostro bilancio. Ciò riguarda l’istruzione, l’informazione, i centri europei dei consumatori e il rafforzamento dell’applicazione normativa. Si possono immaginare innumerevoli altri modi per spendere il denaro, ma queste sono le priorità. In tal senso sono più che contenta che lei abbia citato il diario UE. Proprio oggi ne ho distribuite diverse copie alla riunione del Collegio dei Commissari per ricordare quanto sia importante questo strumento, che rimarrà uno dei modi migliori per rimanere in contatto con la generazione più giovane.
Parlando di giovani, le nostre riflessioni in materia di diritti digitali sono molto in linea con le loro aspettative. Dopo domani avrò una riunione a Berlino sui diritti digitali e mi rivolgerò particolarmente ai membri più giovani del pubblico. In questo modo potrebbero interessarsi di più a cosa significa essere un consumatore in questo mondo in evoluzione, l’Europa.
Passo ora alla domanda dell’onorevole Gebhardt. E’ sempre molto importante avere una politica precisa e una visione precisa di come possiamo utilizzare la direttiva quadro, di che tipo essa dovrebbe essere – perché ce ne può essere solo una – e che tipo di influenza settoriale possiamo perseguire. Sono favorevole a questo approccio misto. Sono certa che una normativa orizzontale applicata uniformemente ai contratti di consumo tipici e ai diritti tipici dei consumatori, riguardo all’applicazione o a quant’altro, sia molto importante, e questo costituisce, se non l’anima, il fulcro della tutela dei consumatori.
Tuttavia non è possibile trattare in modo esaustivo tutti i problemi settoriali. Ecco perché penso che dovremmo anche concentrare la nostra attenzione su una protezione dei consumatori che sia molto efficace, particolarmente nel settore dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Per tale motivo ritengo di grande interesse fare parte del Consiglio “Competitività”. Anche il Commissario per la concorrenza è un alleato naturale per la politica dei consumatori.
Per venire alla domanda dell’onorevole Thyssen sul risarcimento, non ho in mente il modello statunitense di class action. Non siamo in un libro di John Grisham. Abbiamo un’altra casistica, quella europea, che è molto più legata al risarcimento collettivo, che esiste in almeno dieci paesi e in un paese, l’Olanda, è più simile alla class action, ma non è la stessa cosa. Non è l’unica forma di ricorso collettivo. Si possono utilizzare sistemi di risoluzione alternativa delle controversie, che sono importanti, casi test e molte altre tipologie. Il punto non è l’armonizzazione massima, bensì eliminare le strozzature – quando e come possiamo identificarle – e focalizzare la nostra attenzione su questo elemento per arrivare al livello più elevato possibile di armonizzazione.
Onorevole Harbour, grazie per aver detto che sto cercando di essere un campione dei consumatori. Condividerei volentieri questo ruolo con qualunque dei miei colleghi Commissari, perché sogno di avere un campione dei consumatori negli altri settori.
In merito alla Convenzione di Roma, ritengo che tramite l’armonizzazione totale potremo quanto meno superare alcuni dei limiti della Convenzione di Roma I. In questa fase, riguardo a Roma I, le aziende dovrebbero rispettare tutte le norme del paese da cui il problema origina, il che non aumenta in modo significativo l’onere per le imprese.
Penso di aver praticamente risposto alla domanda dell’onorevole Schwab sul tipo di armonizzazione cui miriamo e sulla class action. Non voglio sfidare la pazienza del Presidente fornendo risposte molto lunghe, ma sarò lieta di proseguire questa conversazione con tutti voi.
Béatrice Patrie (PSE). – (FR) Signor Presidente, signora Commissario, la ringrazio per il suo intervento e per le sue risposte.
Vorrei chiederle che cosa intende per instaurare migliori procedure di ricorso per i consumatori, poiché lei afferma di non mirare ai ricorsi collettivi.
Il punto è che i diritti dei consumatori sono violati regolarmente in massa, vuoi nel settore della telefonia mobile, con tariffe eccessive, vuoi per il prelievo di spese bancarie non dovute, vuoi per le mancanze dei fornitori di accesso a Internet, e molto spesso il pregiudizio individuale non è ingente, ma nell’insieme i danni collettivi sono considerevoli e ammontano a somme estremamente elevate.
Alla luce di ciò i ricorsi individuali sono inefficaci e, in effetti, soltanto le class action possono apparire come la soluzione soddisfacente, in quanto permettono non soltanto di fornire ai consumatori un mezzo di ricorso e un processo unico di risarcimento ma anche e soprattutto di far tornare le imprese sui propri passi, come avviene segnatamente in Portogallo, senza giungere peraltro a derive all’americana.
Potrebbe fornirci dei chiarimenti in merito a che cosa sono quelli che lei definisce rimedi legali efficaci?
Alexander Stubb (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, ho tre punti.
Primo: penso che il documento presentato dalla signora Commissario sia una ventata di aria fresca. Non esiste una falsa dicotomia tra politica dei consumatori da un lato e mercato unico dall’altro, e credo che questo sia il primo documento a esplicitarlo così bene.
Secondo: apprezzo davvero che la Commissione vada a rafforzare la dimensione economica della politica dei consumatori perché in passato non è stato fatto e penso che sia un passo molto opportuno.
Il terzo punto riguarda la comunicazione. Lo ammetto. Voglio essere franco: sono un patito degli acquisti. Mi piace fare shopping, ma qualche volta su Internet non mi va troppo bene o qualcosa del genere. Pertanto le chiedo di migliorare la comunicazione ai cittadini europei in materia di politica dei consumatori. Molti dei presenti non sanno che, di fatto, l’UE europea conferisce numerosi diritti in materia di politica dei consumatori.
La mia domanda è quali sono le priorità del gruppo di Commissari che si occupano di concorrenza e politica dei consumatori? Di quali questioni potrebbe occuparsi questo gruppo?
Olle Schmidt (ALDE). – (SV) Signor Presidente, desidero ringraziare la signora Commissario per il documento straordinariamente costruttivo e importante. Molti onorevoli colleghi hanno affermato che il mercato interno, per operare adeguatamente, richiede consumatori ben informati e consapevoli, un mercato funzionante e una concorrenza vivace. Come è noto a noi tutti, è una questione nella quale gli interessi nazionali in qualche modo sono in conflitto con gli interessi dei consumatori e dell’UE.
La mia domanda alla signora Commissario è la seguente: quali sono secondo lei le possibilità di ottenere una migliore attenzione per la politica comune dei consumatori, nella quale vi sia anche spazio per adottare più misure ora di quanto sia stato fatto in passato in termini di legislazione emanata dalla Comunità europea e dall’Unione europea? Sappiamo che è stato difficile ottenere ascolto dagli Stati membri, quando si tratta di assumere ulteriori impegni riguardo a tali tematiche da parte dell’UE.
Christel Schaldemose (PSE). – (DA) Signor Presidente, desidero rivolgere un ringraziamento alla signora Commissario per la comunicazione che ha presentato. Sono entusiasta della sua energia e della sua volontà di adoperarsi a favore della politica dei consumatori e sono anche particolarmente lieta che abbia posto l’accento sull’intero tema del commercio via Internet e sui diritti e le possibilità che devono valere in questo ambito. Ritengo che ciò rivestirà estremo interesse per molti europei. La mia domanda alla signora Commissario riguarda quanto è stato affermato in merito all’obiettivo di una protezione identica ovunque si svolga l’operazione commerciale nell’UE. Forse sono io l’unica a non cogliere perfettamente cosa si intende. La signora Commissario vuole che le regole siano armonizzate nel senso di applicare le medesime regole in tutta l’UE, oppure norme de minimis, cosicché i paesi che lo desiderano possano avere regole a un livello più elevato?
Мартин Димитров (PPE-DE). – Г-жо Кунева, поздравления за вашия доклад. Започвате много добре кариерата си на еврокомисар, пожелавам ви успех.
Моят въпрос към Вас е как ще се справите с прекомерните, затормозяващи регулации, които се представят като защита на потребителите? И за да ме разберете добре, Ви давам конкретен пример от България. Законът за защита на потребителите забранява авансовото плащане при поръчка на стоки по интернет. Според текста на закона, доставчикът няма право да изисква или да приема плащане преди да изтекат седем работни дни от получаването на стоката от клиента или от сключването на договора.
Свръхрегулациите не са в полза нито на бизнеса, нито на потребителите. Подобни регулации спират много търговци въобще да доставят стоки в интернет. Това е точно пречка за малкия и среден бизнес. Смятате ли, че на европейско ниво трябва да се вземат мерки за решаването на този и на други такива случаи?
Toine Manders (ALDE). – (NL) Signora Commissario, benvenuta e grazie per il suo piglio dinamico riguardo alla proposta. Condividiamo il parere dei coordinatori della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, gli onorevoli Gebhardt e Harbour, che il mercato interno deve esercitare attrattiva e che i consumatori devono esserne al centro. In quanto sostenitore del libero mercato, considero che questo comprenda la domanda e l’offerta, ma chiedo: a vantaggio di chi? Del consumatore.
Sono preoccupato, tuttavia, che la nostra tattica in passato sia stata troppo paternalista e iperprotettiva nei confronti del consumatore, che è inondato di informazioni tra le quali non sa più distinguere il generale dal particolare. Mi piace il suo stile, questa ventata di aria fresca, perché sembra che lei prenda le distanze da questo approccio paternalista e spero, anzi confido, che il piano d’azione non prescriverà nuove restrizioni e nuove regole.
Avrei una domanda da rivolgerle: intende esaminare la legislazione vigente per verificare se può essere semplificata, in modo tale da rendere il mercato più attrattivo anche per il futuro, soprattutto pensando ai consumatori? In fin dei conti l’informazione è importante, tanto quanto la libertà di scelta, ma non dobbiamo inondare i cittadini di informazioni e non dobbiamo neanche trattarli da sprovveduti.
Piia-Noora Kauppi (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, innanzi tutto vorrei ringraziare la signora Commissario per l’eccellente approccio al problema. Vorrei sapere qualcosa di più circa la valutazione d’impatto e le analisi svolte, signora Commissario. Qual è realmente il problema in merito alla fiducia dei consumatori? Possiamo aumentare la fiducia dei consumatori con un’armonizzazione massima? Oppure è il classico problema dell’uovo e della gallina, senza una vera domanda di commercio transfrontaliero? Cosa viene per prima?
Il mio secondo punto riguarda le promozioni commerciali sleali. Come lei ha menzionato, abbiamo svolto un ottimo lavoro nel corso dell’ultima legislatura parlamentare, ma purtroppo una certa concorrenza sleale, di fatto, è protetta dalle norme sulla tutela dei consumatori negli Stati membri. Vorrei chiederle come può garantire che un nuovo approccio in materia di legislazione per i consumatori non erga nuovi ostacoli se gli Stati membri la utilizzano nel modo sbagliato.
Barbara Weiler (PSE). – (DE) Signor Presidente, signora Commissario, poiché non mi trovo molto d’accordo con le affermazioni degli ultimi due oratori, mi rallegro di poterla rassicurare che appoggiamo i suoi obiettivi ambiziosi.
Il mix di diverse opinioni da lei citato appare molto interessante, ma dubitiamo che sia realmente efficace, perché lei dovrà fare i conti non soltanto con le varie riserve degli Stati membri, bensì con interessi economici assai potenti. Per tale motivo vorremmo ricordarle che i suoi colleghi Commissari – Neelie Kroes, Günter Verheugen, Charlie McCreevy, Markos Kyprianou – si sono guadagnati il rispetto dell’opinione pubblica europea soltanto quando hanno imposto nelle loro rispettive sfere di competenza sanzioni severe ed efficaci. Vorremmo suggerirle di fare altrettanto.
Czesław Adam Siekierski (PPE-DE). – (PL) Signor Presidente, il punto è che ci interessiamo troppo poco della politica dei consumatori, in particolare in materia di salute e protezione dei giovani consumatori. Lo stato di salute della nostra società determina la nostra efficienza e la nostra produttività, le quali influenzano il tasso di crescita economica, che a sua volta garantisce uno specifico stile di vita e dunque anche di consumo.
Sostanzialmente il problema fondamentale attiene alle condizioni di vita dei bambini e dei giovani che sono determinate da fattori legati alla società, la salute, l’istruzione e l’ambiente. Tutti questi fattori contribuiscono al numero delle nascite e all’educazione di giovani sani e bene allevati che decideranno il nostro futuro.
Come affrontare tali temi anche a livello di Unione? E cosa dovrebbe invece essere intrapreso negli Stati membri?
La signora Commissario giustamente ha affermato che questi compiti e questi problemi fanno parte del mandato di ogni Commissario.
Christopher Heaton-Harris (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, vorrei formulare due osservazioni. Primo, per riallacciarmi a un’osservazione di poc’anzi, in che modo la Commissione sta proteggendo i consumatori nella sua più recente comunicazione di addebiti nella causa in materia di concorrenza contro la Microsoft? Oppure il punto è semplicemente alzare la posta pubblicitaria in questa annosa disputa che ha poco a che vedere con i consumatori e molto con i competitori e il forum shopping?
Il secondo punto riguarda le azioni di gruppo o in rappresentanza, che già esistono negli Stati membri. In Regno Unito è attualmente in corso un’azione in rappresentanza da parte del gruppo di consumatori Which? contro la JBB Sports per la vendita di magliette da calcio della nazionale inglese e del Manchester United nel 2000 e 2001, appellandosi al paragrafo 47b dell’Enterprise Act del 2002. Ritiene che l’Europa debba continuare a immischiarsi di questa materia?
Meglena Kuneva, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, inizierò con il gruppo di domande sui ricorsi collettivi, cominciando con l’onorevole Patrie. Come dicevo, la settimana scorsa abbiamo lanciato uno studio sui ricorsi collettivi e non appena disporremo dei risultati li presenteremo e ne discuteremo con il Parlamento.
Tuttavia, non vi è dubbio che l’interesse collettivo dei consumatori, in un caso come il reclamo di portata limitata cui lei si riferiva, è molto importante per garantire che il mercato sia equo e per formare l’atteggiamento dei produttori sul mercato. Pertanto proseguiremo i nostri sforzi in questo ambito che riguarda precisamente il primo e terzo pilastro della nostra politica dei consumatori – dare poteri ai consumatori e tutelarli, non in modo paternalistico ma tutto il contrario. Ciò significa che avremo bisogno di cittadini più attivi e di più strumenti a loro disposizione.
Quanto alla domanda dell’onorevole Stubb in merito alle priorità, i Commissari con responsabilità in materia di competitività cominceranno a esaminare sistematicamente le iniziative politiche per garantire che sia conferito un maggior peso ai benefici per i consumatori. Ciò riguarda la società dell’informazione, il mondo digitale, la liberalizzazione dell’energia e gli strumenti commerciali. Le prime iniziative sono contenute nel nostro programma di lavoro. Spero che, una volta fatto questo, se posso copiare lo stile dell’onorevole Stubb, saremo in grado di dire che l’Europa sta diventando più “cool” e più facile da capire per i cittadini.
In merito alla domanda dell’onorevole Schaldemose sulle regole de minimis, non penso che si possano etichettare le regole come minimaliste o massimaliste. Abbiamo bisogno di un certo volume di regolamentazione molto ben ponderato e puntualmente applicato e non sono convinta che le regole de minimis sarebbero sempre utili.
Passo ora alla domanda dell’onorevole Dimitrov e risponderò in bulgaro.
Г-н Димитров, Вие представихте това, което считат за правилно провайдърите на такъв тип услуги. Вие буквално прочетохте тяхното писмо, с което аз съм запозната отдавна. Но аз имам и друго писмо и това е от гледна точка на потребителските организации.
В събота, в София, аз ще участвам в една конференция, която е специално насочена към тези права онлайн. И се надявам, че тогава ще могат да се чуят и двете страни. В противен случай, от тук да коментираме чл. 56 на националното ни законодателство, не е може би най-доброто време за това. Но мога да Ви уверя, че цялото внимание ще бъде отдадено на това да има повече информация и да могат да се видят различните гледни точки.
(EN) Poi la valutazione d’impatto e i problemi transfrontalieri – come il nuovo approccio può andare nella giusta direzione: penso che sia esattamente questo l’obiettivo perseguito dal nuovo approccio, ma purtroppo non ho una ricetta su come possiamo evitare problemi e agevolare l’attuazione. Molto dipende dal singolo paese. L’unico modo che conosco è comunicare di più, spiegare di più e basarsi sui centri europei dei consumatori, sugli enti preposti all’applicazione della legislazione negli Stati membri e sulle organizzazioni dei consumatori. Ecco perché credo che aggiungere una forte dimensione dei consumatori alle politiche dei governi degli Stati membri e alle organizzazioni non governative sia assolutamente cruciale per lo sviluppo.
In merito alle sanzioni tangibili: in caso di violazione non esiterò ad avviare la procedura di infrazione, ma prima pensiamo a come migliorare l’applicazione e poi, se necessario, andremo oltre.
In ordine all’ultima domanda sulla Microsoft: francamente non credo di disporre di informazioni sufficienti per formulare congetture sull’argomento.
Parlando di nuove generazioni, non potrei essere più d’accordo che questo è uno degli scopi principali della Commissione. Apprezzo moltissimo l’impostazione del collega Kyprianou nel programma per la salute e penso che sarebbe utile se avessimo lo stesso approccio sul versante dei consumatori mirato alle giovani generazioni. Dovremmo davvero educare e formare la nuova generazione dei consumatori – qualcuno li ha battezzati i “nativi digitali”!