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Procedura : 2007/2548(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : B6-0155/2007

Testi presentati :

B6-0155/2007

Discussioni :

PV 24/04/2007 - 15
CRE 24/04/2007 - 15

Votazioni :

PV 26/04/2007 - 8.8
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0164

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 24 aprile 2007 - Strasburgo Edizione GU

15. Galileo (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la dichiarazione della Commissione su Galileo.

 
  
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  Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, ringrazio il Parlamento per aver preso l’iniziativa di questa risoluzione, che va a supporto degli sforzi della Commissione. La sua adozione in plenaria è un’ulteriore dimostrazione del chiaro e fermo intento della Comunità europea di portare a buon fine questo grande progetto europeo che è Galileo.

Qual è la situazione? Di fronte allo stallo in cui versano i negoziati relativi al contratto di concessione con il consorzio candidato, e in assenza di progressi riguardo alle condizioni da me stabilite un anno fa, ho lanciato un ultimatum e fissato scadenze precise, allo scopo di sbloccare la situazione. Sulla base dell’ultimatum, che ha ricevuto l’approvazione del Consiglio, quest’ultimo mi ha affidato il compito di lavorare a tutte le opzioni possibili. L’attività della Commissione in conformità del mandato del Consiglio “Trasporti” del 22 marzo 2007, al quale la vostra relazione dà un sostegno preziosissimo, sta registrando progressi soddisfacenti. Tali risultati saranno oggetto di una comunicazione al Parlamento e al Consiglio che la Commissione intende adottare il 10 maggio 2007, ovvero un mese prima della prossima riunione del Consiglio “Trasporti”, che si svolgerà in giugno.

La comunicazione darà risposta a tutte le domande sollevate dal Consiglio del 22 marzo 2007 e dal Parlamento nella risoluzione che vi accingete ad approvare, e comprenderà un esame della situazione attuale e delle difficoltà incontrate dal progetto – ivi compresa un’analisi delle cause dello stallo nei negoziati relativi al contratto di concessione – nonché una valutazione sia delle possibilità di giungere a una rapida conclusione del contratto di concessione sia di soluzioni alternative al progetto così come è stato portato avanti finora. Non ci saranno tabù, né sulle cause delle attuali difficoltà né sul possibile calendario né sulle questioni correlate con il finanziamento o la governance.

Per quanto riguarda soluzioni alternative, sono possibili parecchie opzioni, che vanno dal mantenimento del progetto nella sua forma attuale fino, ovviamente, alla sua interruzione – cosa che naturalmente non auspico. Una soluzione intermedia potrebbe consistere nell’intervento del settore pubblico, che si assumerebbe la responsabilità della realizzazione totale o parziale delle infrastrutture satellitari, la cui operatività verrebbe affidata a un partner privato. Questa è una delle alternative. Ciascuna opzione sarà in ogni caso sottoposta a una disamina dettagliata che terrà conto delle rispettive implicazioni tecniche e finanziarie, anche nell’ottica della governance.

La Commissione è tuttora impegnata a garantire per questo progetto il miglior rapporto possibile tra costi e benefici, evitando ulteriori ritardi. Evitare ulteriori ritardi è essenziale alla luce dei rischi che deriverebbero dall’ammodernamento di sistemi concorrenti. Qualora si decida di portare avanti il progetto attuale e i negoziati relativi al contratto di concessione riprendano molto attivamente già nelle prossime settimane, comunicherò al Parlamento i progressi compiuti.

Vorrei ora parlarvi del programma EGNOS, ossia del servizio complementare geostazionario europeo di navigazione che serve a migliorare il sistema di posizionamento globale per gli utenti europei. L’Agenzia spaziale europea concluderà l’esame di idoneità operativa del sistema entro il marzo 2008. Per quell’epoca EGNOS sarà pienamente operativo e quindi, entro quella data, si dovrà individuare un operatore economico capace di utilizzare le applicazioni del sistema. Per allora, anche le Istituzioni europee saranno in grado di finanziare il sistema. Insisto un po’ su questo punto perché EGNOS ci offrirà l’opportunità di valutare alcune applicazioni per la navigazione satellitare, oltre a essere il primo passo per l’attuazione del progetto Galileo. Si tratta dunque di un programma molto interessante.

Per quanto riguarda il finanziamento dei programmi europei di navigazione satellitare, sapete che la Commissione, nel luglio 2004, ha presentato una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che prevedeva per il programma Galileo uno specifico strumento giuridico in linea con il futuro programma spaziale europeo e rispondente alle preoccupazioni riguardanti una sana gestione finanziaria nell’ambito delle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013. La proposta contiene disposizioni transitorie su un aiuto finanziario comunitario di importo pari a 1 miliardo di euro. Il 21 aprile 2005 il Consiglio ha definito un parziale approccio generale alla proposta, mentre il 5 settembre 2005 il Parlamento ha adottato in prima lettura una posizione favorevole. L’ammontare definitivo dei costi dipenderà dalle opzioni che saranno accolte e, naturalmente, sarà comunicato a tempo debito all’autorità di bilancio.

Per quanto riguarda, invece, la gestione del programma Galileo, la Commissione sta attualmente valutando in quale modo si possa garantire un più efficace coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel programma: la Commissione stessa, l’Autorità di vigilanza e l’Agenzia spaziale europea.

Vorrei ora accennare brevemente alle relazioni esterne. Gli accordi internazionali concernenti il programma Galileo sono negoziati in conformità dell’articolo 300 del Trattato. La procedura stabilita da tale articolo prevede tuttora la consultazione del Parlamento prima della conclusione dei negoziati. So, ovviamente, quanto il Parlamento tenga a essere coinvolto da vicino nel controllo della governance.

In riferimento alle applicazioni di Galileo e al relativo Libro verde, sta per concludersi la fase della discussione pubblica. Sono giunti oltre 70 contributi da un gran numero di soggetti diversi. La Commissione deve ora analizzare i risultati prima di elaborare il piano d’azione che sarà attuato a partire dal 2008.

Come sapete, onorevoli deputati, Galileo è il progetto industriale più ambizioso che l’Europa abbia mai intrapreso. Sono naturalmente ansioso di ottenere questa sera il sostegno del Parlamento, tenendo conto delle difficoltà dell’impresa ma anche della nostra volontà di portarla a buon fine. E’ vero che il mese prossimo la Commissione e i servizi competenti dovranno lavorare sodo per trovare le soluzioni migliori, per consentirci di uscire dall’attuale situazione di stallo e far progredire il programma in tempo utile.

Questo è ciò che volevo comunicare al Parlamento stasera. Sarà ovviamente mia cura tenere il Parlamento al corrente degli studi in corso. Signor Presidente, ringrazio in anticipo il Parlamento per aver previsto, nella proposta di risoluzione che sarà votata domani, di darci l’aiuto di cui abbiamo bisogno per convincere gli Stati membri del fatto che un progetto come questo è troppo importante per il futuro dell’Europa per non essere portato avanti con determinazione.

 
  
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  Etelka Barsi-Pataky, a nome del gruppo PPE-DE. – (HU) Signor Vicepresidente, la ringrazio per le informazioni particolareggiate che ci ha fornito. Oggi pomeriggio, all’inaugurazione della mostra fotografica sull’Airbus ci sono stati illustrati i grandi meriti degli ingegneri europei del XXI secolo. Ma il rappresentante di Airbus ci ha parlato anche dei problemi sorti in sede di produzione, dei danni irrimediabili causati dai ritardi e anche del fatto che il progetto dell’Airbus non è stato gestito a sufficienza secondo criteri europei bensì secondo le esigenze degli Stati membri.

Ora anche Galileo ha imboccato quella strada; sembra tuttavia che, dopo il Consiglio di primavera, il Consiglio, la Commissione e il Parlamento abbiano deciso che siamo ancora in tempo per evitare il ripetersi di quegli errori. Lo scorso autunno il Parlamento richiamò l’attenzione della Commissione e del Consiglio sul numero crescente di problemi irrisolti e sui ritardi; pertanto, signor Vicepresidente, accogliamo con favore e piacere il suo fermo intervento e la sua azione decisa. Le garantisco, signor Vicepresidente, che potrà contare sul sostegno del Parlamento europeo per la risoluzione delle questioni più difficili se sarà finalmente stabilito un calendario trasparente, chiaro e fattibile e se saranno stanziati finanziamenti sostenibili, o in via negoziale o attraverso una soluzione alternativa. Questo è ciò che ci aspettiamo: una public governance migliore ed efficace, chiare linee politiche di responsabilità per l’acquisizione degli strumenti necessari, una risposta non ambigua sull’esigenza generale di finanziamento e di assunzione di responsabilità da parte della Comunità, nonché, finalmente, una risposta chiara dagli operatori dell’industria spaziale europea sulla loro partecipazione finanziaria secondo la formula dei 2/3, come stabilito dalle gare d’appalto.

Galileo è la prima infrastruttura comunitaria e proprio per tale motivo il Parlamento europeo le riserva grande interesse. Signor Vicepresidente, lei ha detto che il Parlamento ha approvato la spesa di quasi 1 miliardo di euro per il programma Galileo nel suo bilancio settennale. L’importo è disponibile dal 1o gennaio e vorremmo sapere a quali fini lo destineremo e come lo impiegheremo.

 
  
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  Norbert Glante, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, Commissario Barrot, onorevoli colleghi, è senz’altro un po’ frustrante constatare in quale situazione siamo venuti a trovarci a causa dei ritardi nel progetto Galileo. E’ fuor di dubbio che realizzare per la prima volta un progetto in modalità PPP su scala europea è un’impresa ambiziosa, ma le piccole e medie imprese che hanno partecipato all’indagine condotta nell’ambito del Libro verde sono ora in attesa del segnale di via libera per poter ideare, produrre e mettere sul mercato le loro applicazioni e per realizzare effettivamente i posti di lavoro che sperano di creare.

Gli imprenditori si aspettano da noi che li lasciamo indenni da ingerenze politiche. Come si suol dire, “Business does business”. Molto spesso, però, e sebbene io sia sempre molto disponibile nei confronti delle imprese, ho l’impressione che ogni volta che gli imprenditori si scontrano con difficoltà tendano a lanciare appelli per ottenere sostegno politico ed evitino di assumersi rischi.

Un’equa distribuzione degli investimenti, dei rischi e dei profitti è un elemento fondamentale del modello PPP. La proposta contenuta nel parere della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia secondo cui i finanziamenti dovrebbero essere tenuti a disposizione, in prima istanza, dell’Autorità di controllo era, nelle nostre intenzioni, una sollecitazione a tutte le parti ad attivarsi e recuperare il tempo perduto. Sappiamo molto bene che questo comportamento corrisponde al famoso detto “dire a nuora perché suocera intenda”, però non abbiamo purtroppo altre possibilità per esercitare pressioni.

Restiamo nondimeno ottimisti e, come gruppo socialista al Parlamento europeo, continueremo a sostenere il progetto. La nostra pazienza, tuttavia, non è infinita. Spero che le scadenze e i limiti temporali che sono stati fissati possano servire a mettere insieme le imprese partecipanti e il consorzio previsto. Per concludere citando un altro proverbio, dirò che i fatti contano più delle parole. Bene, facciamoli contare.

 
  
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  Fiona Hall, a nome del gruppo ALDE. – (EN) Signor Presidente, signor Commissario, colgo con piacere l’occasione di questa discussione su Galileo, nonostante abbia la stranissima sensazione di trovarmi in una dimensione temporale insolita.

L’ultima volta che abbiamo discusso questo argomento in plenaria è stata sette mesi fa, ed è allarmante constatare che, da allora, non sia stato compiuto alcun progresso. In quell’occasione – era settembre – io e alcuni colleghi esprimemmo la nostra preoccupazione per la crescita vertiginosa dei costi del progetto. Dobbiamo essere assolutamente onesti: nessun tabù, come ha detto il Commissario. Galileo ha il potenziale per diventare un grande progetto europeo, però la tecnologia avanza a ritmi velocissimi e il ritardo che abbiamo accumulato è talmente grande che potremmo trovarci in una situazione tale per cui semplicemente non varrebbe più la pena di portarlo avanti. Galileo dipende dalle entrate e, se non offre valore aggiunto, non vi sarà nessuno disposto a pagare per utilizzarlo.

Ho ascoltato con grande interesse quanto ci ha detto il Commissario Barrot. Sembra che finalmente il Consiglio e la Commissione abbiano deciso di cambiare atteggiamento e di darsi da fare con decisione. Sono molto lieta che sia stata fissata la scadenza del 10 maggio e che si sia insistito sulla necessità di compiere, entro quella data, progressi immediati e concreti in riferimento alle condizioni. Apprezzo inoltre l’intenzione di valutare alternative per la realizzazione del progetto, anche se mi preoccupa la possibilità di una soluzione provvisoria dipendente da fondi pubblici.

Infine, la Commissione ha detto che potrebbe essere costretta a rivedere alcuni aspetti fondamentali delle sue considerazioni e del suo approccio precedenti. Chiedo al Commissario se, col senno di poi, sia disposto a riconoscere che è stato un errore approvare nel luglio 2005 la fusione dei due consorzi. Mi pare che è stato in quel momento che la Commissione ha perso tutto il suo potere di esercitare influenza. Il Commissario può ora condividere la valutazione secondo cui lo stimolo della concorrenza e la disponibilità di offerte alternative sono i fattori che più di ogni altro possono garantire il rispetto dei tempi e delle disponibilità finanziarie da parte di un partenariato tra settore pubblico e settore privato?

 
  
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  David Hammerstein Mintz, a nome del gruppo Verts/ALE. – (ES) Signor Presidente, nelle prospettive finanziarie l’Unione europea compie uno sforzo considerevole per lanciare il programma Galileo. Abbiamo ora il dovere di garantire che i soldi dell’Unione siano spesi e gestiti correttamente.

Se i partner privati del programma non adempiono i loro obblighi, devono essere immediatamente sostituiti. Confidiamo che il programma Galileo sarà operativo quanto prima e diventerà un elemento chiave per migliorare i trasporti e l’osservazione dei problemi ambientali, come i cambiamenti climatici.

Vorremmo che il progetto Galileo fosse anche compatibile e interoperabile con i sistemi di navigazione convenzionali, come il GSM e altri. E’ importante che siano complementari e intercollegabili. Insieme con il GSM americano e il GLONASS russo, Galileo deve contribuire a migliorare il nostro sistema di navigazione.

Allo stesso tempo dobbiamo continuare a vigilare sull’esecuzione del programma per garantire che le applicazioni di Galileo rispettino le più rigorose norme in materia di etica e di diritti umani.

Ci chiediamo, però, se Galileo sia semplicemente un’illusione o non possa un giorno diventare realtà. Non so se la capacità gestionale della Commissione europea sia sufficiente e adeguata alle circostanze e alle sfide che Galileo ci pone. E’ in gioco il prestigio dell’Unione europea.

 
  
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  Gerard Batten, a nome del gruppo IND/DEM. – (EN) Signor Presidente, c’è un sistema satellitare perfettamente funzionante a disposizione dei cittadini dell’Unione europea. Però sappiamo tutti che Galileo è destinato a estendere il potere e il dominio dell’Unione europea e ha come fine ultimo quello di essere impiegato a scopi militari dalle future forze armate dell’UE.

Nel frattempo, i programmi di finanziamento di questo grandioso progetto, che saranno nell’ordine di miliardi di euro, stanno incontrando gravi difficoltà. Il governo britannico, sempre attento a cogliere qualsiasi occasione per imporre nuove tasse, intende utilizzare Galileo per applicare sistemi di pedaggio stradale, affinché i cittadini britannici possano contribuire a finanziarlo per mezzo dei pedaggi che dovranno pagare per il privilegio di guidare sulle loro stesse strade.

Galileo ha tutte le caratteristiche per diventare un nuovo caso Airbus, stavolta nello spazio. Come disse Galileo Galilei, quello che va su dovrà poi tornare giù. In questo caso, sarebbe molto meglio se semplicemente non andasse su.

 
  
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  Józef Pinior (PSE).(PL) Signor Presidente, il sistema di navigazione satellitare Galileo garantirà all’Unione europea un posto nella civiltà mondiale nel prossimo secolo. Gli interessi egoistici delle singole imprese e dei singoli paesi non riusciranno a minare tutti i giustificati interessi dell’Unione in questo progetto. Il Parlamento europeo è preoccupato per i ritardi nell’attuazione del progetto Galileo e chiede alla Commissione di presentare un piano capace di garantire l’effettivo decollo del sistema di navigazione satellitare dell’Unione. Il Parlamento europeo deve sostenere la Commissione nella sua iniziativa mirata a dare attuazione a Galileo in modo alternativo, attraverso un gruppo di appaltatori diversi dal consorzio istituito nel 2005. Non dobbiamo dimenticare che l’Europa potrebbe finire sotto la sfera d’influenza del sistema russo GLONASS o di quello cinese BEIDOU. Galileo garantirà all’Europa un posto nella civiltà del futuro.

 
  
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  Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, desidero prima di tutto ringraziare l’onorevole Barsi-Pataky per il suo appoggio al programma e anche per lo spirito vigile con cui se ne è occupata, perché ha sempre posto le domande giuste.

Voglio parlare al Parlamento con grande franchezza. Dirò quindi che non ritengo, onorevole Hall, che il problema sia dovuto alla presenza di un solo consorzio; il vero problema è che il programma Galileo è stato lanciato con un partenariato tra settore pubblico e settore privato che, forse, non è stato concepito in modo ottimale. Tale partenariato si fonda tuttora su un progetto imprenditoriale molto preciso, e in proposito vorrei aggiungere che negli Stati Uniti l’indipendenza nello spazio è stata acquisita grazie a finanziamenti militari, il che ha poi permesso alla NASA di sviluppare la propria attività.

Penso quindi che ora dobbiamo porci alcune domande fondamentali. Questo PPP – ammesso che si decida di mantenerlo – deve continuare ad avere le stesse dimensioni? E’ questo il nocciolo della questione. Non ritengo, in tutta coscienza, che la presenza di uno o due consorzi sia un problema. Adesso, il problema vero è sapere se le applicazioni di Galileo offrono un valore aggiunto tale da giustificare un impegno da parte dell’Unione europea al livello previsto.

E’ stato detto anche che Galileo potrebbe essere inutile. Dobbiamo decidere se vogliamo che l’Unione europea possa avere non solo la sua indipendenza nello spazio ma anche tutta una serie di vantaggi nella vita quotidiana, a beneficio dei suoi cittadini. Questo non è soltanto un programma di prestigio, è anche un programma mirato specificamente a soddisfare determinate esigenze, e posso dire a ragion veduta che i vantaggi che potremmo trarre dal programma Galileo nel settore dei trasporti sono tanti.

Signor Presidente, ho promesso di informare regolarmente il Parlamento sui progressi delle nostre deliberazioni. Le devo dire che ho preso molto a cuore questo impegno perché è mia ferma intenzione esaminare la situazione da vicino per poter dire con chiarezza che, se dobbiamo cambiare qualcosa nello scenario prefigurato inizialmente, lo faremo solo se saremo certi che i cambiamenti avranno successo. L’onorevole Glante, in particolare, ha parlato dei possibili benefici per i cittadini e anche per le piccole e medie imprese, alle quali Galileo offrirà nuove opportunità: lei ha ragione, è proprio questo il nocciolo della questione. Dobbiamo sapere quale valore aggiunto Galileo potrà dare e in cosa consistano le applicazioni che sarà possibile realizzare.

Stiamo studiando con grande attenzione tutti questi aspetti. Per il momento non sono in grado di dirvi altro. Resto comunque a disposizione del Parlamento per discutere di questo tema, così affascinante ma anche così complesso.

 
  
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  Presidente. – Comunico di aver ricevuto una proposta di risoluzione(1) ai sensi dell’articolo 103, paragrafo 2, del regolamento.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì, alle 12.00.

 
  

(1) Vedasi processo verbale.

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