Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2006/0005(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0064/2007

Testi presentati :

A6-0064/2007

Discussioni :

PV 24/04/2007 - 17
CRE 24/04/2007 - 17

Votazioni :

PV 25/04/2007 - 9.1
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0143

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 24 aprile 2007 - Strasburgo Edizione GU

17. Valutazione e gestione delle alluvioni (discussione)
Processo verbale
MPphoto
 
 

  Presidente. – L’ordine del giorno reca la raccomandazione per la seconda lettura della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare sulla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla valutazione e alla gestione del rischio di alluvione (12131/6/2006 – C6-0038/2007 – 2006/0005(COD)) (Relatore: Richard Seeber) (A6-0064/2007).

 
  
MPphoto
 
 

  Richard Seeber (PPE-DE), relatore. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, concedetemi un momento per ringraziare l’amico Jacques Barrot per avere ripetutamente affrontato i problemi del trasporto merci transalpino e per essere stato al nostro fianco nella lunga marcia verso la soluzione di questi problemi.

Oggi, però, parliamo di alluvioni e di ciò che si può fare al riguardo a livello europeo. Colgo l’occasione per ringraziare il Commissario Dimas e il suo staff, i relatori ombra e la Presidenza tedesca, che hanno lavorato tutti con me in maniera molto costruttiva per giungere a un accordo in seconda lettura, un accordo di vasta portata che copre tutte le questioni fondamentali.

Non occorre che vi ricordi che le inondazioni sono diventate la forma più comune di catastrofe naturale in Europa. Nel 2002 e nel 2005 si sono verificate alluvioni molto intense che hanno avuto effetti devastanti: hanno mietuto vittime umane e provocato gravi danni agli edifici e alle infrastrutture. Siamo stati duramente colpiti da tali inondazioni. Valide prove scientifiche dimostrano che le piogge abbondanti stanno diventando sempre più frequenti e intense e che questa tendenza è direttamente collegata all’attività dell’uomo.

La prima ragione è l’urbanizzazione concentrata, specialmente nelle aree ad alto rischio, con lo sviluppo di agglomerati e strade, il riallineamento del letto dei fiumi e progetti edilizi sconsiderati per la costruzione di edifici sulle pianure alluvionali. La seconda ragione è la deforestazione, in particolare lo sgombero autorizzato di valli fluviali per la costruzione di chalet per vacanze, ad esempio, ma anche di stabilimenti industriali e di centri commerciali. In terzo luogo, pratiche agricole altamente intensive provocano la cementificazione del suolo e riducono la disponibilità di terreni erbosi e pianure alluvionali. In quarto luogo, esiste il fenomeno dell’erosione del suolo, che è a sua volta un fattore concomitante.

A seguito delle catastrofiche inondazioni del 2002, la Commissione ha presentato un programma di risposta alle alluvioni, contenente disposizioni volte ad apportare miglioramenti nell’ambito della ricerca e dell’informazione. La Commissione ha presentato anche una comunicazione sulla gestione dei rischi di inondazione, che ha analizzato la situazione e proposto un programma d’azione concertato dell’Unione europea. Una delle componenti di tale programma è l’attuale proposta di direttiva che è ora culminata nel pacchetto di compromesso su cui voteremo domani al fine di ridurre i rischi che il problema delle inondazioni comporta per la salute umana, l’ambiente, le infrastrutture e l’economia.

Alla luce del maggiore rischio di subire i danni causati dalle inondazioni, è davvero indispensabile creare un quadro normativo europeo accanto ai regolamenti nazionali, poiché la grande maggioranza dei fiumi attraversa i confini nazionali. Complessivamente, l’80 per cento dei fiumi europei non scorre in un solo paese, ma attraversa i confini nazionali. Era quindi evidente che l’Europa dovesse rispondere al problema delle inondazioni.

Tuttavia, ciò significa anche che in questa legislazione occorre prestare la debita attenzione al principio di sussidiarietà. Il fatto è che la situazione di una stretta vallata alpina è diversa da quella di un’isola greca o di un bassopiano finlandese. Dobbiamo fare in modo di evitare l’adozione di disposizioni di carattere globale che non possono essere applicate nel mondo reale.

Il pacchetto in esame prevede opportunamente tre fasi. In primo luogo, si esegue una valutazione preliminare per stabilire quali sono effettivamente le zone a rischio di alluvione. Sarebbe ovviamente inutile allestire infrastrutture di difesa in posti che non presentano rischi specifici. La seconda fase è la realizzazione di mappe del rischio di alluvione e la terza è la formulazione di piani di gestione del rischio di alluvione, ma solo qualora siano assolutamente necessari.

Molti Stati membri hanno già compiuto grandi progressi nell’ambito della prevenzione delle alluvioni, e abbiamo dovuto anche cercare di evitare eventuali duplicazioni degli sforzi. Per questo esistono norme molto generali volte a tutelare gli accordi attuali, e gli Stati membri non devono temere di essere costretti ad attuare una seconda serie di misure. I provvedimenti che sono stati essi stessi a stabilire potranno, ovviamente, essere attuati integralmente, nella misura in cui siano coerenti con gli obiettivi della direttiva.

La posizione comune del Consiglio conteneva alcuni punti che, a nostro parere, dovevano essere migliorati. In particolare, non riuscivamo a capire perché fosse stata prestata così poca attenzione al fenomeno del cambiamento climatico. Nei nostri negoziati con il Consiglio, siamo riusciti a inserire la questione del cambiamento climatico, che ora è il filo conduttore dell’intero pacchetto. E’ giusto che sia così, poiché dobbiamo dimostrare di sapere rispondere alle preoccupazioni dei cittadini.

Per riassumere gli altri sforzi che abbiamo compiuto, abbiamo apportato alcuni cambiamenti ai limiti temporali, abbiamo accordato maggiore rilievo alle pianure alluvionali e ad altre aree naturali di espansione delle piene, e abbiamo insistito sull’utilizzo sostenibile del suolo nonché rivendicato il principio della solidarietà dall’inizio alla fine. La regola è che i paesi attraversati dal corso superiore di un fiume non devono intraprendere alcuna azione che possa rivelarsi nociva per i vicini a valle. Siamo riusciti a realizzare questo obiettivo in uno spirito di buona solidarietà europea.

Domani potrò quindi presentare la relazione all’Assemblea con la coscienza pulita, e vi raccomando di votare a favore di questo documento.

 
  
MPphoto
 
 

  Stavros Dimas, Membro della Commissione. – (EL) Signor Presidente, desidero ringraziare ed elogiare il relatore, onorevole Seeber, per l’eccezionale lavoro svolto in merito alla direttiva sulle alluvioni, nonché la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare per il valido contributo. Sono estremamente soddisfatto dei rapidi progressi compiuti in prima e seconda lettura. Il Parlamento europeo ha svolto un ruolo importante al fine di giungere a un accordo su questo eccezionale documento e desidero esprimere a tale proposito un elogio per gli sforzi profusi.

Obiettivo della proposta è ridurre i rischi delle inondazioni per la salute umana, le attività economiche e l’ambiente. Il testo, nella sua forma attuale, riflette questi obiettivi e permette all’Unione europea di realizzarli. Le caratteristiche principali sono le seguenti: la direttiva introduce una procedura – come ha precedentemente affermato l’onorevole Seeber – in tre fasi, la prima delle quali è l’individuazione delle aree a rischio di alluvione. Successivamente si procede alla mappatura di inondazioni imminenti nel contesto di scenari intermedi ed estremi.

La terza fase si riferisce all’elaborazione di piani di gestione del rischio di alluvione, che saranno coordinati a livello di bacini idrografici, bacini condivisi da più di un paese e da aree costiere.

Nell’ambito della gestione del rischio di alluvione è stato previsto un possibile aumento della frequenza e dell’intensità delle inondazioni a causa del cambiamento climatico e – sono d’accordo con l’onorevole Seeber – sono molto lieto che il Parlamento abbia sottolineato la necessità di insistere maggiormente sul cambiamento climatico.

Il clima sta già cambiando e, pertanto, è evidente che, oltre ad affrontare e attenuare il fenomeno, dovremo anche adattarci ad esso. L’Unione europea dovrà prepararsi a inondazioni improvvise su più vasta scala, che saranno accompagnate da piogge intense e impreviste. Le alluvioni costiere provocate dagli uragani, con il conseguente aumento dei livelli del mare, potrebbero comportare rischi maggiori. L’Unione europea deve essere pronta ad affrontare i pericoli posti dai suddetti fenomeni naturali.

Migliorare il coordinamento attraverso la direttiva quadro sull’acqua costituisce un importante passo avanti. La gestione complessiva dei bacini idrografici deve contemplare entrambi gli elementi: controllo della qualità dell’acqua e gestione del rischio di alluvione. Sono molto lieto del sostegno fornito in materia dal Parlamento europeo alla Commissione, nonché del fatto che è stato esteso l’ambito di coesistenza di entrambe le procedure.

I punti essenziali sollevati in prima lettura sono rimasti, segnatamente l’attuazione della direttiva in tutta l’Unione europea e in particolare il rilievo accordato ai bacini idrografici condivisi da più di uno Stato membro. Con questo nuovo e importante atto legislativo l’Unione europea sarà pronta a diminuire e ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive delle inondazioni.

 
  
MPphoto
 
 

  Anja Weisgerber, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, permettetemi innanzi tutto di ringraziare il relatore, onorevole Seeber, per lo spirito cooperativo che ha contraddistinto le nostre discussioni. Il collega ha negoziato un solido compromesso con la Presidenza del Consiglio, un compromesso che migliora notevolmente la proposta della Commissione.

E’ importante adottare un approccio europeo alla prevenzione dei danni provocati dalle inondazioni. Fiumi e alluvioni non rispettano i confini nazionali. Le misure adottate dal governo di un paese attraversato dal corso superiore di un fiume hanno conseguenze specifiche sui territori situati lungo il suo corso inferiore. In molti casi questi territori appartengono a un altro paese. A mio avviso è quindi molto importante che ogni singolo Stato membro dell’Unione europea adotti misure preventive contro le alluvioni anziché aspettare che si verifichi una catastrofe.

Come per altre proposte della Commissione, abbiamo il dovere parlamentare di adoperarci per evitare una burocrazia inutile, oneri amministrativi eccessivi e obblighi di comunicazione pervasivi. Siamo riusciti a evitare e a migliorare considerevolmente diverse disposizioni eccessivamente burocratiche. Sono particolarmente favorevole al compromesso sulla tutela delle pianure alluvionali e delle mappe già esistenti o in fase di preparazione. Grazie al nostro intervento, tutte le mappe e i piani che sono già stati compilati dagli Stati membri sono attualmente riconosciuti insieme a quelli che sono in fase di preparazione, a patto che vengano ultimati entro la fine del 2010.

Il processo di elaborazione e produzione di queste mappe sulle alluvioni è in pieno svolgimento in alcuni paesi. Se avessimo modificato le regole del gioco in questa fase avremmo provocato una inutile duplicazione degli sforzi e la nuova procedura di appalto avrebbe generato un’ingente spesa aggiuntiva senza apportare alcun beneficio riconoscibile in termini di migliore prevenzione delle alluvioni. Sono pertanto lieta che il compromesso fornisca la possibilità di riconoscere le mappe e i piani in questione nel quadro della direttiva. Voterò quindi a favore del compromesso e vorrei ringraziare di nuovo il relatore per la nostra costruttiva collaborazione.

 
  
MPphoto
 
 

  Edite Estrela, a nome del gruppo PSE. – (PT) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, vorrei innanzi tutto congratularmi con l’onorevole Seeber per il modo in cui ha condotto il processo di negoziazione informale. I negoziati sono stati molto proficui e hanno permesso di giungere a un pacchetto di emendamenti di compromesso che ha dimostrato l’esistenza di un ampio consenso e che merita l’approvazione del Consiglio.

Il gruppo socialista al Parlamento europeo sostiene il compromesso raggiunto poiché corrisponde all’obiettivo fondamentale di questa direttiva: proteggere la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche, tenendo altresì conto dell’impatto dei cambiamenti climatici sul verificarsi delle alluvioni. Sono sempre più frequenti i periodi di estrema siccità, ai quali fanno seguito piogge abbondanti, che provocano un aumento delle alluvioni.

La proposta in esame garantirà una maggiore protezione ambientale promuovendo l’inclusione, nelle mappe di rischio, di informazioni su potenziali fonti di inquinamento ambientale causato dalle alluvioni. Sono anche favorevole all’idea di responsabilizzare gli Stati membri nella promozione di un uso sostenibile dei suoli. In altre parole, gli Stati membri devono essere più attenti nelle loro politiche di pianificazione spaziale. La relazione esorta inoltre alla solidarietà, al dialogo e al coordinamento tra paesi vicini.

Sappiamo che le catastrofi naturali lasciano ciclicamente dietro di sé una scia di morte e distruzione. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno le catastrofi naturali mietono centinaia di vittime. Per evitare mali maggiori, è giunto il momento di passare da una cultura di reazione a una cultura di prevenzione. Prevenire è meglio che curare. E’ più efficace e meno costoso.

 
  
MPphoto
 
 

  Vittorio Prodi, a nome del gruppo ALDE. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei ringraziare naturalmente l’on. Seeber per la collaborazione che abbiamo stabilito nella discussione e nello sviluppo di questo documento. Vorrei inoltre ringraziare il Commissario Dimas, perché la sua presenza in questi momenti è sempre estremamente preziosa e molto apprezzata.

Si tratta di una direttiva che considero molto importante anche nel quadro di altre direttive, quali la direttiva sulle acque, la direttiva sui rifiuti e la direttiva sul suolo che sta per essere discussa. Tali direttive formano un quadro di prevenzione molto importante, in particolare riguardo al mutamento climatico, fenomeno che ha origine dal riscaldamento globale e che consiste sostanzialmente in un peggioramento degli eventi estremi, come ad per esempio un aumento dell’intensità delle piogge.

E’ pertanto necessario che noi adottiamo diffusamente un atteggiamento di prevenzione specie nella manutenzione del nostro territorio. La direttiva in esame si colloca in questo senso, in quanto ha cercato di sottolineare le buone pratiche che possono essere diffuse, nonché il complesso delle infrastrutture e delle conoscenze che possono contribuire alla prevenzione a lungo termine e alla previsione a breve termine delle piene, al fine di fornire un importante aiuto alla protezione civile nella gestione delle emergenze.

Si tratta di una direttiva che considero molto condivisibile e approvo inoltre il compromesso che è stato raggiunto in sede di trilogo. Invito pertanto anch’io, a nome del mio gruppo, ad appoggiare il testo in esame.

 
  
MPphoto
 
 

  Leopold Józef Rutowicz, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signor Presidente, la direttiva relativa alla valutazione e alla gestione delle alluvioni evidenzia la necessità di un’azione che purtroppo l’attività imprenditoriale non sempre rispetta nella pratica. La valutazione e la gestione del rischio di alluvione devono essere alla base di piani a lungo termine per opere ingegneristiche, sistemi informativi e altri strumenti per la limitazione dei danni provocati dalle inondazioni.

Occorrerebbe collegare questa direttiva alle disposizioni volte a valutare ed evitare i rischi di siccità, che a loro volta provocano ingenti danni economici e ambientali. Entrambe le questioni sono correlate alla gestione e alla conservazione dell’acqua. Se venisse raccolta, l’acqua alluvionale potrebbe essere utilizzata per compensare l’impatto della siccità. Entrambi i sistemi dovrebbero operare su interi bacini fluviali e tenere conto degli interessi di tutte le regioni e i paesi coinvolti.

Desidero ringraziare l’onorevole Richard Seeber per la sua competente relazione. Gli emendamenti proposti rafforzano e integrano il suo documento.

 
  
MPphoto
 
 

  Urszula Krupa, a nome del gruppo IND/DEM. – (PL) Signor Presidente, le differenze nelle precipitazioni stagionali e regionali, il cambiamento climatico a lungo termine e la mancanza di coordinamento tra alcuni paesi hanno provocato alluvioni catastrofiche che costituiscono il 43 per cento di tutte le calamità naturali in Europa e hanno spesso carattere transfrontaliero.

L’uomo ha contribuito a determinare questa situazione con le sue attività, tra cui il taglio degli alberi nelle regioni boschive, che ha portato all’erosione del suolo e a deflussi pluviali più rapidi, nonché con lo sviluppo urbano nelle pianure alluvionali. La maggiore frequenza e intensità dei fenomeni alluvionali sarà con ogni probabilità strettamente correlata alle condizioni meteorologiche e al cambiamento climatico nonché a modifiche nel corso dei fiumi. E’ pertanto imperativo adottare misure per prevenire le inondazioni e minimizzarne gli effetti.

Se la prevenzione del riscaldamento globale è un elemento importante a questo proposito, la pianificazione e il coordinamento tra gli Stati membri per la costruzione di bacini di contenimento e dighe, nonché in materia di sistemi di allerta e soccorsi in caso di catastrofe, sono fattori altrettanto importanti. In passato, lo svuotamento di bacini in un paese ha provocato calamità alluvionali nello Stato confinante. Data la natura transfrontaliera di questi eventi, dobbiamo garantire un’efficace cooperazione internazionale, sia a livello regionale sia con i paesi limitrofi, compresi i paesi terzi, che ci permetterà di essere più preparati e consentirà di ridurre gli effetti delle alluvioni.

 
  
MPphoto
 
 

  Andreas Mölzer, a nome del gruppo ITS. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevole Seeber, forse le alluvioni sono meno frequenti che in passato grazie a misure di prevenzione sempre più efficaci, ma i loro effetti sono comunque disastrosi.

Purtroppo, con il progresso tecnico è aumentata la nostra imprudenza, con il risultato che sempre più spesso si erigono edifici sempre più vicini a zone a rischio di inondazione. Assieme a quella che è spesso un’incauta interferenza con l’allineamento dei fiumi e alla perdita di aree naturali di espansione delle piene come le pianure alluvionali, queste azioni hanno creato un problema che è stato autoprocurato. Il sostegno agricolo fornito dalla Comunità europea negli ultimi decenni ha senza dubbio avuto la propria parte di responsabilità, e l’interazione tra utilizzo agricolo e modifiche alla struttura del suolo sono l’ennesimo motivo per ridefinire la politica agricola comune al fine di destinare un sostegno maggiore alla coltivazione biologica. Nel quadro del previsto sistema comune di gestione dei rischi di alluvione occorre ovviamente prestare attenzione anche a misure quali il ripristino dei fiumi, nonché alla creazione di collegamenti tra pianure alluvionali ed esposizione di terreni chiusi. Se vogliamo davvero perseguire gli obiettivi della conservazione degli habitat naturali e della lotta al cambiamento climatico, dobbiamo anche adottare approcci nuovi e innovativi.

 
  
MPphoto
 
 

  Péter Olajos (PPE-DE). – (HU) Domani speriamo di giungere alla fine di un lungo viaggio. Due anni fa, quando abbiamo iniziato a discutere questa direttiva, siamo stati vittime di inondazioni che hanno colpito l’Europa intera, in cui l’acqua ha spazzato via case e distrutto dighe ovunque.

Il mio paese, l’Ungheria, è attraversato dal corso inferiore di diversi fiumi, è un bacino in cui confluisce una grande quantità di acqua da diverse fonti. La mia nazione è attraversata da due dei maggiori fiumi europei, e quindi è logico che abbia la maggiore quantità di acqua pro capite. Ovviamente anche i danni sono enormi. Nel 2005, all’epoca della grande alluvione che è già stata menzionata, fummo costretti a investire oltre 200 milioni di euro nella protezione dalle inondazioni. La posta in gioco era molto alta per noi.

Se dovessi evidenziare un elemento particolarmente importante della nuova direttiva, citerei sicuramente la cooperazione. Ritengo che una preparazione congiunta e pianificata, la condivisione delle informazioni e l’assistenza reciproca siano tutti elementi che sono presenti in questo regolamento, e che evidenziano che possiamo affrontare e risolvere il problema delle alluvioni solo se collaboriamo.

Sono d’accordo con il Commissario Dimas: il futuro cambiamento climatico globale e le risposte a queste sfide costituiscono una delle questioni più importanti. Probabilmente in Europa le alluvioni diventeranno più frequenti e imprevedibili, e saranno accompagnate da innalzamenti dei livelli dell’acqua più cospicui e da una maggiore distruzione. A mio avviso questa direttiva verrà presto messa alla prova, e sono assolutamente certo che la supererà a pieni voti. Grazie a questa direttiva le vittime diminuiranno e i danni saranno minori. Sono del tutto soddisfatto dei compromessi raggiunti e mi congratulo con l’onorevole Seeber per l’ottimo lavoro svolto. Ritengo che siamo davvero riusciti a elaborare una direttiva in grado di proteggere le vite umane e di aumentare la sicurezza fisica in Europa.

 
  
MPphoto
 
 

  Karin Scheele (PSE). – (DE) Signor Presidente, a seguito dei cambiamenti climatici, dell’inadeguata gestione dei fiumi e delle attività edilizie nelle zone soggette a inondazioni, le alluvioni sono destinate a diventare un fenomeno sempre più frequente. La crescita della popolazione e il conseguente aumento del numero delle attività economiche in queste aree creano rischi maggiori e danni più ingenti. Oltre al loro impatto economico e sociale, le inondazioni possono avere gravi conseguenze ambientali, ad esempio se colpiscono impianti industriali in cui sono immagazzinate grandi quantità di sostanze chimiche tossiche. Il nostro relatore ha fornito una spiegazione esaustiva su tutti questi aspetti.

Il pacchetto di compromesso negoziato dall’onorevole Seeber ci permetterà di perseguire più efficacemente gli obiettivi di questa direttiva. Desidero rivolgergli le più fervide congratulazioni. I punti principali della sua relazione sono già stati incorporati nella posizione comune e, grazie a questo pacchetto di compromesso, potranno ricevere addirittura maggiore attenzione.

Per il Parlamento europeo è importante che nella valutazione dei rischi di alluvione si tenga conto dell’impatto dei cambiamenti climatici. Sarebbe stato molto difficile spiegare la decisione di escludere i cambiamenti climatici dall’equazione nella valutazione dei rischi di alluvione. Un’importantissima richiesta è che, in ognuna delle tre fasi previste da questa direttiva, ossia la valutazione del rischio di alluvione, la produzione di mappe e l’elaborazione di piani di gestione, si utilizzino le migliori pratiche e la migliore tecnologia disponibile.

 
  
MPphoto
 
 

  Johannes Blokland (IND/DEM). – (NL) Signor Presidente, signor Commissario Dimas, onorevoli colleghi, i Paesi Bassi hanno svolto un ruolo importante nell’elaborazione della direttiva sulle alluvioni attualmente all’esame. E’ importante disporre di un quadro legislativo per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvione, tenendo conto del principio di sussidiarietà. Ciò che si può fare a livello locale viene fatto localmente, ad esempio adottando misure volte a prevenire la tracimazione degli impianti fognari. Questo è un modo per proteggere l’ambiente, la salute pubblica e l’economia.

I Paesi Bassi si trovano sotto il livello del mare e, pertanto, per la gestione idrica dipendono da molti degli Stati limitrofi. E’ quindi importante che gli Stati membri non adottino misure che aumentano i rischi di alluvione in altri paesi. La relazione invoca dunque un approccio coordinato ed io attribuisco grande importanza al concetto di solidarietà incluso nella direttiva proposta e più espressamente citato agli emendamenti nn. 48 e 61 del pacchetto di compromesso, che sostengo incondizionatamente.

Oltre al termine “solidarietà”, è anche importante inserire il previsto cambiamento climatico e le sue potenziali implicazioni nell’elaborazione di piani per la gestione del rischio di alluvione, in modo tale da prepararci al futuro nel miglior modo possibile. Ora non mi resta altro da fare che rivolgere un caloroso ringraziamento al relatore, onorevole Seeber, per l’ottima collaborazione, nonché congratularmi con lui per il risultato ottenuto.

 
  
MPphoto
 
 

  Stavros Dimas, Membro della Commissione. – (EN) Signor Presidente, desidero ringraziare tutti gli oratori intervenuti nel dibattito di questa sera per i loro validi contributi.

Nel pacchetto di compromesso generale ora all’esame sono stati inclusi alcuni elementi fondamentali, i più importanti dei quali sono: una più chiara e tempestiva attenzione all’impatto del cambiamento climatico nella valutazione preliminare dei rischi di alluvione, un accordo sulla data anticipata del 2011 per la prima valutazione preliminare del rischio di alluvione, grazie al quale gli Stati membri disporranno di più tempo per preparare le mappe del rischio di alluvione, un rafforzamento del ruolo delle pianure alluvionali e la promozione di pratiche sostenibili di utilizzo del suolo nella gestione dei rischi di alluvione, un solido coordinamento – anche in materia di attuazione – con la direttiva quadro sull’acqua e un collegamento con i principi di recupero dei costi stabiliti da tale direttiva, un ulteriore rafforzamento del linguaggio sulla solidarietà nei distretti idrografici e, ultimo punto ma non per questo meno importante, il requisito di fissare priorità chiare per l’attuazione delle misure incluse nei piani per la gestione del rischio di alluvione.

So che questi elementi erano tutti importanti per il Parlamento in prima lettura e questa volta in sede di commissione. Ritengo che il compromesso attuale soddisferà il Parlamento, poiché sono stati compiuti importanti passi avanti su principi fondamentali riguardanti valide pratiche per la gestione dei rischi di alluvione. Constato inoltre con particolare piacere l’importanza attribuita sia dal Parlamento sia dal Consiglio a questa direttiva, che è stata proposta dalla Commissione solo 13 mesi fa. Questa è la dimostrazione che, dinanzi alla seria sfida di preparare l’Europa ai rischi di inondazioni potenzialmente maggiori, si possono raggiungere accordi con relativa rapidità.

Per concludere, la Commissione è molto soddisfatta dell’esito dei negoziati. La Commissione può accogliere in toto gli emendamenti di compromesso proposti e desidero ringraziare ancora una volta il relatore, onorevole Seeber, e congratularmi con lui per tutto l’impegno profuso al fine di giungere a un accordo in seconda lettura.

 
  
MPphoto
 
 

  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà mercoledì, alle 11.30.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del Regolamento)

 
  
MPphoto
 
 

  Gyula Hegyi (PSE), per iscritto. – (HU) Per l’Ungheria è estremamente importante che l’Unione europea emani una direttiva volta a disciplinare una difesa comune contro le alluvioni. L’Ungheria è il tipico esempio di paese attraversato dal corso inferiore di molti fiumi, in cui l’acqua dolce proviene al 95 per cento da fonti esterne ai confini nazionali. E’ quindi importante che, all’interno di un’area costituita da pianure alluvionali, anche i paesi attraversati dal corso inferiore di fiumi partecipino ai compiti di prevenzione e difesa. Sono certo che gli esperti di Austria, Slovacchia e Romania collaboreranno armoniosamente con i responsabili ungheresi del settore idrico nella realizzazione di questo compito. Considero altrettanto importante inserire nei piani per la protezione dalle alluvioni quelle potenziali fonti di pericolo che possono provocare un inquinamento ambientale in caso di inondazione. In tali occasioni spesso accade che l’inondazione di un impianto industriale o di un altro stabilimento provochi più danni di quelli causati dall’acqua stessa. Proprio perché, come l’inquinamento atmosferico, le alluvioni non conoscono confini, occorre coinvolgere nell’attuazione di questa direttiva anche paesi terzi come l’Ucraina.

 
  
MPphoto
 
 

  Kathy Sinnott (IND/DEM), per iscritto. – (EN) Grazie a Hope Project, un’organizzazione irlandese da me presieduta, ho partecipato a uno studio della Commissione intitolato “Soccorso a persone disabili in situazioni di emergenza”, dal quale è emerso che le alluvioni rappresentano un rischio gravissimo per anziani, bambini e persone disabili. Abbiamo appena avviato un nuovo studio di verifica che esaminerà nello specifico il fenomeno delle alluvioni.

Il fenomeno delle alluvioni sta diventando un problema per due motivi. Il primo è il cambiamento climatico, che comporta il possibile innalzamento dei livelli del mare e, in Irlanda, l’aumento delle precipitazioni. In secondo luogo, in tutta Europa, ma specialmente in Irlanda, si registra la tendenza a costruire sulle pianure alluvionali. Non è raro che su campi che ogni anno rimanevano allagati per settimane oggi sorgano complessi residenziali costituiti da 200 abitazioni. Alla fine subiremo le conseguenze di questa pratica.

Esorto l’Assemblea a dare prova di buon senso e ad avviare azioni preventive nell’ambito delle alluvioni e del controllo delle alluvioni.

 
Note legali - Informativa sulla privacy