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Discussioni
Mercoledì 25 aprile 2007 - Strasburgo Edizione GU

6. Mandato di un deputato (proseguimento)
PV
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  Presidente. – Molto bene, visto che non volete calmarvi, darò la parola ai presidenti dei gruppi che non sono ancora intervenuti sull’argomento.

 
  
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  Brian Crowley, copresidente del gruppo UEN. – (EN) Signor Presidente, intervengo per una mozione di procedura. Non ritarderò molto lo svolgimento dei lavori, ma vorrei dire che, a prescindere dal fatto che lei fosse d’accordo o meno sull’osservazione che il collega intendeva formulare, è stato scorretto da parte sua non dare la parola al vicepresidente del gruppo UEN, onorevole Kamiński, che aveva espresso chiaramente il desiderio di intervenire sulla questione. Ad altre persone aveva concesso la facoltà di intervenire e avrebbe dovuto concederla anche a lui.

Alcuni dei presenti in Aula hanno un’opinione diversa sull’interpretazione illustrata dagli oratori che mi hanno preceduto e avrebbero dovuto avere la possibilità di esprimere il proprio parere visto che altri hanno manifestato il loro.

(Applausi)

 
  
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  Presidente. – Onorevole Crowley, su questo argomento potremmo dare la parola a ciascuno dei 765 deputati che compongono l’Assemblea. Io ho dato la parola ai presidenti dei gruppi, e lei ha parlato a nome del suo gruppo.

 
  
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  Bruno Gollnisch, presidente del gruppo ITS. – (FR) Signor Presidente, come presidente di un gruppo politico credo di non avere meno diritti degli altri. Il nostro collega, onorevole Cohn-Bendit, ha dichiarato che le attività fasciste e staliniste vanno condannate. Ebbene, io credo che il problema principale, in questo caso, sia proprio sapere se l’onorevole Geremek ha preso parte alle attività staliniste, che rappresentano la più deplorevole forma di totalitarismo e, se lo ha fatto, in quale misura.

Rilevo che la tutela dei diritti dei deputati, che a noi sta altrettanto a cuore che a lei, è, dal suo punto di vista, spesso flessibile. Quando Jean-Marie Le Pen cadde in disgrazia al termine di una procedura iniqua, dopo un assurdo incidente commesso in campagna elettorale, lei si appellò alla sovranità nazionale. Quando a uno dei nostri colleghi, onorevole Ruiz Mateos, fu impedito di prestare giuramento in Spagna perché erano in corso azioni legali nei suoi confronti, lei si appellò alla sovranità nazionale. Quando io sono stato perseguito per la mia libertà di espressione politica, lei si è rifiutato di difendere la mia immunità e ha invocato la sovranità nazionale.

Hodie mihi, cras tibi, oggi a me, domani a te!

(Applausi dai banchi del gruppo ITS)

 
  
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  Presidente. – La questione verrà deferita alla Conferenza dei presidenti, che ne discuterà domattina. Credo inoltre che la grande maggioranza del Parlamento europeo si sia pronunciata a favore dell’onorevole Geremek. Sono Presidente, ma non arrecherò alcun danno se, per una volta, esprimerò anch’io tutto il mio appoggio.

(Applausi a sinistra)

 
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