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Procedura : 2000/0212(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0131/2007

Testi presentati :

A6-0131/2007

Discussioni :

PV 09/05/2007 - 16
CRE 09/05/2007 - 16

Votazioni :

PV 10/05/2007 - 7.2
CRE 10/05/2007 - 7.2
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0174

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 9 maggio 2007 - Bruxelles Edizione GU

16. Interventi di un minuto (articolo 144 del Regolamento del Parlamento)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca gli interventi di un minuto.

 
  
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  György Schöpflin (PPE-DE).(EN) Signor Presidente, la crescente crisi nelle relazioni tra Estonia e Russia ci riguarda tutti. Siamo di fronte a un chiaro caso di indebita pressione di un grande paese nei confronti di uno più piccolo. E’ il genere di comportamento dal quale l’Unione europea protegge i piccoli Stati. La Russia insiste nell’accusare l’Estonia di alimentare qualcosa che definisce “fascismo”, senza produrre uno straccio di prova. La campagna getta discredito sul vero concetto di antifascismo, innanzi tutto perché è la Russia stessa a comportarsi come uno Stato fascista. La campagna disonora la memoria di coloro che hanno realmente combattuto contro il fascismo e in particolare di chi ha perso la vita in quella lotta, compresi milioni di russi. Antifascismo significa democrazia e uguale rispetto per tutti. La Russia, contraddicendo questi principi, sta facendo rivivere il fascismo, creando una minaccia per l’intera Europa.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. DIANA WALLIS
Vicepresidente

 
  
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  Proinsias De Rossa (PSE).(EN) Signora Presidente, vorrei sollevare una grave questione concernente l’uso illecito di finanziamenti UE, a mio parere, per la distruzione del patrimonio archeologico in Irlanda. Rivolgo un appello al Commissario Dimas, affinché intervenga direttamente presso il Ministro Roche in Irlanda per accertare che le sovvenzioni fornite per la costruzione dell’autostrada N3 nella contea di Meath non stiano agevolando la distruzione di un sito neolitico scoperto recentemente, una woodhenge. Si tratta di un sito di estrema importanza, molto vicino alla storica Tara Hill. Il Direttore del Museo Nazionale d’Irlanda ha richiesto uno scavo archeologico completo, ma poiché il Ministro Roche finora è stato sordo a tutti i pareri degli esperti, esiste un rischio reale che questo straordinario sito neolitico vada perduto. Alla luce dell’investimento europeo nel progetto di questa autostrada, è essenziale che la Commissione intervenga per garantire che una parte significativa del patrimonio culturale non solo irlandese, ma per definizione anche europeo, sia oggetto di opportuni lavori di scavo, e che, se necessario, il tracciato dell’autostrada N3 venga modificato per realizzare tale obiettivo.

 
  
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  Marco Pannella (ALDE). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, io penso che noi stiamo per assistere ad un episodio ignobile – ripeto: ignobile – dell’Unione europea, per responsabilità soprattutto del Consiglio e inerzia della Commissione, in violazione di mandati imperativi che abbiamo dato loro. Nel dicembre 1994 abbiamo ottenuto una sconfitta per soli otto voti mentre si stava per stabilire la moratoria universale della pena di morte. Da allora, per 13 anni, la stragrande maggioranza dell’ONU era pronta a votare questo grande principio di civiltà. Da allora l’Unione europea ha impedito che si votasse.

Il Parlamento ha detto in questa sessione che il Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne (CAG-RE) che si tiene lunedì 14 si appresta probabilmente, ancora una volta, a tradire il mandato affidatogli e a rinviare ancora per un anno quella vittoria sicura.

Signora Presidente, la prego di esortare il Presidente del Parlamento ad occuparsi tempestivamente della questione.

 
  
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  Zdzisław Zbigniew Podkański (UEN).(PL) Signora Presidente, i frutticoltori polacchi hanno subito l’ennesima battuta d’arresto. Alla scarsa protezione del mercato interno contro le eccessive importazioni e il dumping si è aggiunto il gelo, che ha distrutto circa il 90 per cento del raccolto di quest’anno. Le perdite, stimate all’incirca in 1,5 miliardi di euro, superano i mezzi del governo polacco e delle compagnie di assicurazione. Lo scarso rendimento della coltivazione di frutta, in particolare i frutti a polpa tenera, specialmente dopo l’adesione della Polonia all’UE, ha determinato una certa riluttanza ad assicurare i raccolti, sia da parte delle compagnie di assicurazione che degli stessi agricoltori, che semplicemente non possono permetterselo. Questa situazione impone un intervento immediato dell’Unione europea, con aiuti di emergenza e a lungo termine per i prossimi anni. In caso contrario, gli agricoltori polacchi saranno condannati alla bancarotta e l’UE ad importare la frutta da paesi terzi.

 
  
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  Gerard Batten (IND/DEM).(EN) Signora Presidente, la Commissione europea ha saggiamente abbandonato i piani per la completa introduzione del sistema metrico decimale nel Regno Unito. Ha capito che niente avrebbe potuto fomentare la ribellione contro l’Unione europea nell’intera popolazione più del fatto di perdere la libbra, la pinta e il miglio. E’ una vittoria per la Gran Bretagna, ma si tratta solo di una scaramuccia. L’Unione europea si è ritirata tatticamente per combattere battaglie più strategiche in seguito. La lotta per l’indipendenza britannica è ancora in corso e la vittoria finale, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, è ancora lontana. Il prossimo grande confronto sarà sul testo rivisto della Costituzione europea. A questo punto vorrei associarmi a coloro che invocano la concessione del perdono reale postumo al martire del sistema metrico, Steve Thoburn, condannato nel 2000 per l’atroce delitto di aver venduto banane a libbre e once.

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI).(DE) Signora Presidente, desidero informare il pubblico e chi di competenza in merito ad un caso scandaloso di impedimento del lavoro di un membro indipendente del Parlamento europeo. In Austria, il principale candidato del Forum liberale alle ultime elezioni studentesche, Martin Ehrenhauser, il 20 aprile 2007 ha ricevuto una lettera dove si leggeva: “Le offriamo un posto come agente a contratto a partire dal 15 maggio 2007 per il gruppo politico dei Non iscritti al Parlamento europeo.” Il Signor Ehrenhauser è venuto qui, ma improvvisamente la lettera non ha più valore. Il motivo: una direttiva politica dall’alto, dal nuovo Segretario generale Harald Rømer.

E’ inaccettabile. E’ stata una decisione improvvisa, che in questo caso mi riguarda da vicino. Come saprete, ogni deputato ha il diritto di lavorare nel proprio gruppo con almeno un membro del personale parlamentare nella propria lingua madre. Io sono l’unico al quale è negato questo privilegio, a causa della volontà di rendere più difficile il lavoro di un critico sgradito. Nel contempo, sono proprio i grandi gruppi che si concedono schiere di collaboratori fedeli al loro partito. Nel complesso, il Parlamento impiega migliaia di collaboratori.

Invito l’Ufficio di presidenza e chi di competenza ad indagare su questo caso. Questo genere di comportamenti danneggia il Parlamento e anche la nostra idea di democrazia.

 
  
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  Jaroslav Zvěřina (PPE-DE).(CS) Signora Presidente, onorevoli parlamentari, in questi tempi post-moderni il matrimonio sta diventando sempre meno popolare, soprattutto tra i giovani, e tuttavia rimane il fondamento della famiglia. E’ quindi nell’interesse degli Stati membri e dell’UE nel suo complesso sostenere l’istituto del matrimonio. Da quando siamo entrati nell’UE, sento spesso lamentele per le complicazioni a lungo termine dei matrimoni tra cittadini di diversi Stati membri.

Per i cittadini dell’UE è difficile accettare il fatto che non esistono accordi tra gli Stati membri dell’UE sul reciproco riconoscimento di documenti ufficiali. Uomini e donne che intendono sposarsi sono costretti a dedicare tempo e fatica a girare per numerosi uffici per completare una serie di formalità burocratiche al fine di rendere possibile il matrimonio. Anche per me, in qualità di deputato del Parlamento europeo, è difficile capire perché gli uffici di uno Stato membro si rifiutino di riconoscere certificati di matrimonio o di cittadinanza quali normali documenti. I giovani trovano particolarmente ardua la procedura che prevede l’ottenimento di documenti aggiornati e la loro superlegalizzazione. Non nutro illusioni in merito alla nostra capacità di armonizzare i codici. Ciononostante, i nostri cittadini meritano certamente qualche semplice misura mirata a semplificare la legislazione.

 
  
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  Eugenijus Gentvilas (ALDE). (LT) La Russia si sta comportando in modo vergognoso in Estonia e non cerca neppure di nascondere il suo comportamento. I russi hanno varato un blocco economico contro uno Stato membro dell’Unione europea. In passato, la Russia si è comportata con maggiore accortezza in Lettonia e Lituania o in altri paesi, e forse per questo motivo l’Unione europea non si è curata della maggior parte delle iniziative della Russia. Dopo gli avvenimenti in Estonia vi invito a riconsiderare le relazioni dell’Unione europea con la Russia. Il partenariato strategico dovrebbe essere sostituito con una cooperazione basata su principi, onesta e pragmatica.

A mio parere, è essenziale posticipare l’incontro del 18 maggio a Samara. Dobbiamo esporre alla Russia l’opinione dell’Unione europea in merito alle condizioni fondamentali affinché simili incontri si possano ancora tenere in futuro. Javier Solana deve andare a Mosca e sostenere con chiarezza la posizione dell’Unione europea. L’Europa dispone di argomenti sufficienti. Il mio timore è che alcuni leader dell’Unione europea vorranno cogliere un’altra occasione per farsi fotografare con l’antidemocratico Putin, piuttosto che difendere i valori democratici dell’Unione europea.

 
  
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  Malcolm Harbour (PPE-DE).(EN) Signora Presidente, innanzi tutto vorrei esprimere il mio apprezzamento – e spero che lo trasmetta al Presidente – per aver preso l’iniziativa di invitare qui questo pomeriggio alcuni vincitori del Premio Nobel e, in particolare, per averci offerto l’occasione di ascoltare le parole di eminenti scienziati in quest’Aula. Onorevoli colleghi, ci sono molte questioni da affrontare in materia di scienza e tecnologia e non dialoghiamo a sufficienza con la comunità scientifica e tecnologica. Con l’intervento di stasera vorrei richiamare l’attenzione di tutti i colleghi parlamentari sul fatto che l’unità di valutazione scientifica e tecnologica del Parlamento, di cui ho il privilegio di essere vicepresidente, con il collega, onorevole Busquin, come presidente, ha organizzato un’importante manifestazione per la settimana di giugno a Strasburgo, intitolata Esperienza STOA. Sono previste mostre di lavori recenti e molti eminenti scienziati si incontreranno e parleranno ai deputati dei progetti in corso. Mi auguro che molti colleghi colgano questa reale opportunità per rafforzare il dialogo tra i membri di questa Assemblea e i maggiori esponenti della comunità scientifica e tecnologica dell’Unione europea.

 
  
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  Presidente. – La ringrazio per averci informato, onorevole Harbour.

 
  
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  John Attard-Montalto (PSE).(EN) Signora Presidente, vorrei sottolineare un punto che non è noto a tutti nell’Unione europea. Si tratta del fatto che – con l’eccezione della Danimarca – il mio paese, il più piccolo dell’UE, è quello dove le automobili costano di più. Questo è dovuto principalmente all’applicazione di un’imposta straordinaria chiamata tassa di registrazione, che talvolta è più elevata del valore della stessa automobile. Ciò significa che, in un paese dove i salari sono al massimo al livello del reddito medio europeo, il costo dei veicoli, nuovi o di seconda mano, è esorbitante, creando un indebito stress alle famiglie di reddito medio-basso quando devono cambiare l’automobile. Inoltre, questo incide sul problema del cambiamento climatico nel mondo. Benché Malta sia un piccolo paese, gli automobilisti trovano estremamente difficile passare a veicoli più efficienti in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di gas di scarico.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE).(EN) Signora Presidente, in quanto deputato irlandese sono lieta di avere un minuto a disposizione per unire la mia voce alle molte altre che celebrano e plaudono a quanto è accaduto ieri a Belfast. In effetti, proprio oggi ci siamo congratulati con Betty Williams, Mairead Corrigan, David Trimble e John Hume, tutti vincitori di Premi Nobel, per il loro contributo al processo di pacificazione nell’Irlanda del Nord. Betty Williams e Mairead Corrigan hanno lavorato all’interno delle loro comunità, ed è proprio così che si costruisce veramente la pace, tra famiglie, tra vicini e tra comunità. Ma occorre anche una leadership politica per portare avanti il processo e oggi abbiamo reso onore a due di questi uomini politici, David Trimble e John Hume. Molti altri politici a diversi livelli hanno corso rischi per la pace e anch’essi meritano i nostri applausi.

Poiché celebriamo i 50 anni dalla fondazione, è opportuno riconoscere che l’UE ha anche svolto un ruolo importante nel processo di pace nell’Irlanda del Nord, fornendo un sostegno morale ed economico. Per questo penso di poter dire grazie all’UE, a nome mio e del popolo irlandese, per aver creduto in noi e averci sostenuto nel cammino verso la pace.

 
  
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  Antonio De Blasio (PPE-DE) . (HU) Negli ultimi sei anni, varie industrie nel territorio austriaco hanno continuato ad inquinare le acque del fiume Rába, che attraversa il confine ungherese già colmo di acqua schiumosa e inquinata. Il ministro ungherese per la Protezione ambientale, che ieri si è dimesso, aveva dato tempo alle imprese austriache fino al 1° maggio per fermare l’inquinamento, ma finora non si sono registrati progressi. Il 1° aprile, insieme al mio collega, ho inviato personalmente alle autorità austriache una petizione della delegazione ungherese del partito popolare esortando il governo provinciale e federale a prendere le misure necessarie. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta alla nostra petizione.

E’ in corso l’assemblea annuale del comitato austro-ungherese per le acque frontaliere, che anni fa concesse alle industrie la licenza di operare. Questa commissione è formata da delegati dei governi dei due Stati e la revoca delle licenze per i diritti di utilizzo delle acque rientra nelle sue competenze. Occorre fare il possibile per fermare questo pericoloso inquinamento ambientale transfrontaliero: esorto quindi il comitato austro-ungherese per le acque frontaliere, e quindi indirettamente i governi dei due Stati membri in questione – sollecitando al contempo l’intervento del Parlamento europeo – a revocare con effetto immediato le licenze per i diritti di utilizzo delle acque concesse alle industrie che inquinano il fiume.

 
  
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  Marios Matsakis (ALDE).(EN) Signora Presidente, mentre celebriamo i cinquant’anni dei valori e dei principi fondamentali dell’Europa, in un paese candidato all’adesione la democrazia sta lottando per sopravvivere. Il governo eletto della Turchia è evidentemente minacciato dal maggior nemico del paese, i generali dell’esercito. L’esercito turco, invece di proteggere la democrazia, cerca di distruggerla. Indipendentemente dalla nostra posizione personale in merito all’adesione della Turchia all’UE, è nel nostro interesse e nell’interesse del popolo turco che la Turchia continui il suo processo di riforma. E’ nostro compito sostenere i poteri politici della Turchia, rappresentati oggi dal governo di Erdogan, nella lotta contro le forze armate anacronistiche, rappresentate dal capo di Stato maggiore generale Buyukanit. Invito il Presidente di quest’Assemblea a fare una dichiarazione al più presto per esprimere il nostro fermo sostegno al governo della Turchia e il nostro sgomento per l’interferenza dell’esercito nella vita politica del paese.

Il messaggio del Parlamento europeo all’esercito turco dovrebbe essere forte e chiaro: “Rientrate nelle vostre caserme e cessate la guerra alla democrazia”.

 
  
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  Milan Gaľa (PPE-DE). – (SK) Ho seguito per parecchio tempo la situazione dei prigionieri politici a Cuba e ho accolto con piacere la notizia che numerosi gruppi dell’opposizione recentemente avevano redatto una dichiarazione congiunta impegnandosi a tenere una posizione unitaria nella lotta per un passaggio pacifico alla democrazia sull’isola.

I firmatari della dichiarazione comprendono noti dissidenti come Oswaldo Payá del movimento cristianodemocratico per la liberazione, Elizardo Sanchez della commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, Martha Beatriz Roque e René Gómez Manzano dell’assemblea per la promozione della società civile. Il documento era firmato anche dai membri dell’organizzazione istituita dalle mogli dei prigionieri politici, note come Damas de Blanco.

Un’opposizione unita e pacifica è essenziale per promuovere i cambiamenti di cui ha bisogno la popolazione. Non bisogna trascurare il fatto che, nonostante alcune differenze politiche e filosofiche, i gruppi condividono gli stessi obiettivi, tra cui il rispetto per i diritti umani, la riconciliazione, la liberazione dei prigionieri politici, la non violenza e la cooperazione.

 
  
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  Zita Pleštinská (PPE-DE). – (SK) Il mio intervento ha lo scopo di avvertire i consumatori europei che indossano prodotti tessili cinesi. Purtroppo, molti di questi prodotti vengono tinti utilizzando azocoloranti che non rispettano le norme stabilite nella direttiva 2002/61/CE in materia di azocoloranti.

Indossando tali prodotti tessili, gli azocoloranti penetrano nel corpo come assassini silenziosi e provocano il cancro. Ultimamente, nel maggio 2006, i laboratori di un ente autorizzato operante nella città di Svit, in Slovacchia, hanno analizzato un campione di 90 prodotti tessili per bambini raccolti a caso sul mercato slovacco e importati per la maggior parte dalla Cina, e hanno riscontrato che un prodotto su quindici era pericoloso.

Si può ragionevolmente presumere che grandi quantità di articoli tessili sostanzialmente identici si possano trovare sui mercati di altri Stati membri dell’UE. Poiché si tratta di prodotti estremamente pericolosi, esorto la Commissione a prendere misure efficaci per ridurre il più possibile i tempi tra la raccolta di campioni e la pubblicazione di un allarme nel sistema RAPEX. I tre mesi e mezzo, o anche più, richiesti attualmente sono sufficienti per consentire che i prodotti pericolosi vengano venduti e scompaiano dal mercato. Trovo questi fatti sconcertanti e sono fermamente convinta che non dobbiamo restare inattivi.

 
  
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  Czesław Adam Siekierski (PPE-DE).(PL) Signora Presidente, si dice che i veri amici si riconoscono nei momenti di crisi. Attualmente, i produttori polacchi di frutti a polpa tenera sono in crisi a causa del gelo che ha colpito la Polonia nelle ultime settimane. Presto questi agricoltori e le loro famiglie finiranno in povertà. Gli agricoltori polacchi sperano in un sostegno dell’UE e che qualcuno dia loro una mano. E’ ciò che dovrebbe accadere, perché solidarietà significa proprio questo, ossia stare insieme e aiutarsi vicendevolmente nei momenti di difficoltà. Lech Wałęsa, che oggi è presente in quest’Aula, potrebbe dirvi molto di più sull’argomento. L’aiuto dell’Unione europea creerebbe un clima positivo e aumenterebbe la considerazione dei nostri cittadini per l’Unione europea. In questo Parlamento, nelle Istituzioni UE, bisognerebbe mettere a punto strumenti comunitari intesi ad aiutare i paesi, le regioni e le industrie colpiti da disastri naturali.

 
  
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  Presidente. – Con questo si concludono gli interventi di un minuto.

 
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