Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0180/2007), presentata dall’onorevole Isler Béguin a nome della delegazione del Parlamento europeo al comitato di conciliazione, sul progetto comune, approvato dal comitato di conciliazione, di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante lo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE+) [PE-CONS 3611/2007 – C6 0105/2007 – 2004/0218(COD)].
Marie Anne Isler Béguin (Verts/ALE), relatore. – (FR) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, siamo ormai giunti alla fine di un percorso che è stato particolarmente lungo e, al termine di questa procedura di conciliazione sullo strumento finanziario per l’ambiente, LIFE+, mi preme innanzi tutto ringraziare le relatrici ombra onorevoli Gutiérrez-Cortines, Ries e Lienemann. Ritengo che, senza di loro, la conciliazione non sarebbe stata coronata da successo, poiché, bisogna ricordarlo, se abbiamo conseguito risultati del tutto positivi, è perché abbiamo sostenuto una posizione forte a livello di Parlamento europeo e perché insieme abbiamo tenuto testa alla Commissione e al Consiglio su numerosi punti.
Desidero altresì ringraziare i servizi del Parlamento e la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Ringrazio parimenti la Commissione e il Commissario Dimas, in particolare. Gli auguro una pronta guarigione. So che non può essere tra noi stasera, ma lo ringrazio e ringrazio i suoi servizi che ci hanno aiutato a portare a buon fine la conciliazione. Ringrazio infine il Consiglio, anche se non è presente stasera. Penso che possiamo essere grati al Ministro Gabriel e ai rappresentanti del Consiglio che hanno consentito l’esito positivo della conciliazione; ricordo infatti che, in sede di conciliazione, talvolta si aveva l’impressione di avere di fronte i ministri delle finanze più che i ministri dell’ambiente. In realtà, in veste di europarlamentari, noi eravamo strenuamente favorevoli a un bilancio solido per i ministri dell’ambiente, mentre questi ultimi davano l’impressione di non volerlo veramente. Per chiudere il capitolo dei ringraziamenti, un grazie va all’onorevole Kratsa-Tsagaropoulou, che ha presieduto la delegazione del Parlamento in sede di conciliazione, e al presidente della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, onorevole Ouzký.
Se me lo permettete, desidero ripercorrere alcuni punti. Siamo alla terza lettura e quindi alla procedura di conciliazione. Vi ricordo che i lavori relativi alla relazione LIFE+ iniziarono parallelamente all’esame delle prospettive finanziarie, poiché, a nostro parere, un bilancio per LIFE+, all’interno del pacchetto finanziario per l’ambiente per i prossimi sette anni, non poteva essere definito al di fuori delle prospettive finanziarie. Per tale ragione abbiamo fatto pressioni alla commissione competente per le prospettive finanziarie, segnatamente all’onorevole Böge, poiché ritenevamo che il bilancio per l’ambiente per il prossimo settennato fosse eccessivamente esiguo e quindi andasse aumentato. Volevamo infatti incrementarlo al livello indicato dalla Commissione. In questo modo, integrando ad esempio la gestione di Natura 2000, avremmo dovuto aumentare il bilancio di LIFE+ di 21 miliardi di euro. Sapevamo molto bene che la cifra era enorme e che i mezzi a disposizione non avrebbero consentito un siffatto aumento, ma abbiamo scommesso su questa strategia per dimostrare che effettivamente nel bilancio dell’Unione europea non esisteva una linea specifica destinata a Natura 2000. Questa è stata la nostra strategia in prima lettura, che ha raccolto un consenso praticamente unanime.
Ovviamente, però, nella fase della posizione comune, non siamo stati veramente ascoltati. L’onorevole Böge, relatore per il bilancio, ci ha fatto un favore, accettando di stanziare 100 milioni di euro. Una simile cifra per LIFE+ è irrisoria, viste le esigenze che abbiamo, viste le esigenze di cui tanto parliamo dinanzi ai nostri concittadini: la lotta contro il cambiamento climatico, la lotta contro la perdita di biodiversità, la bonifica dei suoli, la bonifica dei fiumi, la lotta per salvare le falde freatiche, eccetera; ed è meglio che mi fermi qui.
Resta il fatto che quei 100 milioni di euro sono stati ovviamente graditi, poiché accettiamo tutto quanto ci viene offerto, ma con nostra grande sorpresa – ed è stato questo per noi il motivo di tanta irritazione –, dei 100 milioni concessi, 50 erano scomparsi, in quanto erano stati assegnati al bilancio generale. Per questo ci siamo fortemente irritati, ma ciò che ci ha irritato ancora di più è stata la ripartizione nella gestione del bilancio, che per noi come Parlamento europeo è assolutamente inammissibile.
Pensavamo, e tuttora pensiamo, che la protezione ambientale debba essere gestita a livello europeo: è una politica che segna un punto positivo per il Parlamento europeo, una politica positiva in cui i cittadini si riconoscono. Questa politica doveva pertanto rimanere a livello europeo e la strategia messa in atto dal Consiglio e dalla Commissione in seconda lettura assegnava l’80 per cento della gestione del bilancio agli Stati membri. Non potevamo accettare questo genere di rinazionalizzazione delle politiche europee.
Per tale ragione volevamo che il Consiglio accettasse che la gestione del bilancio per l’ambiente rimanesse a livello della Commissione. A mio avviso, abbiamo infatti riportato un netto successo, in quanto il Consiglio in sede di conciliazione ha accettato diversi punti: ha accettato che la gestione del bilancio comunitario sia centralizzata, ossia che si svolga a livello europeo, che la Commissione raddoppi le risorse per la gestione ambientale, che passeranno, in altre parole, dall’1 al 2 per cento, che il 50 per cento del bilancio sia destinato alla biodiversità e alla protezione ambientale e, infine, che il bilancio 2007 possa essere applicato da quest’anno e che le ONG ottengano risorse finanziarie a partire dall’anno in corso.
A mio giudizio abbiamo quindi compiuto un ottimo lavoro, signora Presidente, e rinnovo i miei ringraziamenti a tutti, al Consiglio e alla Commissione per averci consentito di portare a termine la procedura di conciliazione, la quale, mi pare di poter dire, si è orientata più secondo quanto aveva proposto il Parlamento, per il bene dei nostri concittadini, dal momento che siamo qui proprio per rappresentarli.
Joe Borg, Membro della Commissione. – (EN) Signora Presidente, prima di tutto, a nome del Commissario Dimas desidero esprimere un sincero apprezzamento alla delegazione parlamentare che ha preso parte all’incontro di conciliazione con il Consiglio il 27 marzo. In particolare desidero ringraziare l’onorevole Kratsa-Tsagaropoulou, che ha presieduto la delegazione del Parlamento, e la relatrice, onorevole Isler Béguin. In particolare, desidero esprimere un elogio alla relatrice per l’eccellente contributo che ha reso nell’arco dei negoziati nonché per la decisiva proposta di compromesso che ha avanzato nella serata dell’incontro di conciliazione, consentendoci di arrivare rapidamente a un accordo su LIFE+. Sono lieto che siamo riusciti a superare le difficoltà che ancora rimanevano e a giungere a un esito soddisfacente.
Come si propone ora, LIFE+ cofinanzierà progetti che concorreranno a migliorare l’ambiente in Europa. Rafforzerà il lavoro di rete, la comunicazione e la governance ambientale e favorirà la condivisione delle buone prassi in tutta l’Unione europea. Molti stanno attendendo il primo invito a presentare proposte nel quadro del nuovo programma che la Commissione intende pubblicare immediatamente dopo l’entrata in vigore del regolamento, all’inizio dell’autunno. La Commissione sostiene appieno il testo di conciliazione ed esorto il Parlamento ad appoggiare il buon esito conseguito dalla sua squadra negoziale.
Desidero altresì ringraziare la relatrice per le sue osservazioni. Ne ho preso nota.
Cristina Gutiérrez-Cortines, a nome del gruppo PPE-DE. – (ES) Signora Presidente, la procedura relativa al programma LIFE, sopratutto nella fase conclusiva della conciliazione, mette in luce la serie di contraddizioni cui assistiamo in Europa e la necessità che il Parlamento rimanga il rappresentante diretto dei cittadini.
Il programma LIFE è sempre stato un programma di riferimento: molte ONG, molti professionisti, molti comuni hanno imparato cosa sia la politica europea e hanno imparato a competere e a voler essere partecipi della politica ambientale grazie al programma LIFE.
Qualsiasi organismo, per quanto piccolo, è orgoglioso di partecipare a LIFE, ed è un orgoglio che si estende anche alle consulenze, ai funzionari che lavorano a questi progetti e alla società stessa.
Tuttavia, dinanzi alle contraddizioni alle quali stiamo ora assistendo, in cui, da un lato, siamo favorevoli all’aspetto intergovernativo e, dall’altro, vogliamo una Costituzione europea, alla fine della prima lettura è stato deciso che i fondi sarebbero stati gestiti dai governi attraverso le autorità nazionali.
Il Parlamento si è opposto, ritenendo che, se qualcosa funziona alla perfezione – come nel caso di LIFE – non è necessario apportare cambiamenti. Se già si produce un valore aggiunto europeo e se è stata creata un’immagine di eccellenza e di qualità, perché non mantenerli?
A seguito di una lunga battaglia siamo quindi approdati ad una situazione di parziale assegnazione dei fondi agli Stati membri, ma siamo altresì riusciti ad assicurare – e siamo riusciti a persuadere la Commissione e poi il Consiglio a convergere su questa proposta – in cui tutti i progetti hanno il diritto di essere esposti e valutati dalla Commissione ma dopo aver superato il filtro degli Stati membri. Voglio che questo messaggio sia messo chiaramente a verbale: i progetti hanno il diritto di essere valutati dalla Commissione.
Infine, grazie ai “progetti transnazionali”, per la prima volta i fiumi, i corsi d’acqua che attraversano più paesi, gli uccelli e la stessa atmosfera avranno un ambito di lavoro a livello internazionale.
Marie-Noëlle Lienemann, a nome del gruppo PSE. – (FR) Signora Presidente, innanzi tutto mi complimento con l’onorevole Isler Béguin, che ha profuso molta energia, competenza e talento per arrivare oggi a questa decisione molto positiva. Ringrazio anche le colleghe, relatrici ombra, poiché credo che sia stato possibile giungere a un risultato proprio grazie al fronte unito di tutti i gruppi di questa Assemblea e alla comprensione della Commissione.
Il segnale politico inviato dall’Assemblea è chiaro: propugniamo politiche ambientali dotate di bilanci, in quanto, se è importante che l’Europa emani norme e fissi obiettivi, è altrettanto importante che mobiliti i mezzi finanziari per poter agire a livello locale, per consentire altresì le innovazioni, gli scambi di esperienze e prassi nuove.
Il secondo messaggio è che noi difendiamo un principio comunitario, una logica europea, e non semplicemente un principio intergovernativo. Le politiche ambientali sono le politiche considerate le più legittime da tutti i membri dell’Unione europea, è loro riconosciuta questa dimensione comunitaria. Sarebbe stato stupido rinazionalizzare LIFE+ proprio quando i cittadini attendono una maggiore integrazione; non voglio riprendere le argomentazioni già esposte dai colleghi, i quali avevano ben sottolineato che, nonostante le proposte avanzate dagli Stati membri, l’arbitrato finale spettava chiaramente alla Commissione. A quel punto era fondamentale dotare la Commissione delle risorse necessarie per studiare le varie questioni e per stilare un resoconto delle innovazioni attraverso la comunicazione, gli scambi e le settimane di mobilitazione. Complimenti! Avete fatto bene a raddoppiare i fondi che così saranno assegnati alla Commissione! Complimenti anche per i progetti transnazionali.
E’ veramente importante che le prassi uniscano paesi diversi che hanno obiettivi comuni e che talvolta non vedono il legame che li unisce, ad esempio, nel campo della biodiversità, e che possono avere l’occasione, grazie a LIFE+, di mostrare le loro analogie nelle azioni che intraprendono e negli scambi di esperienze.
Infine, per concludere, signor Commissario, desidero esprimere un auspicio: vorrei che la Commissione onori l’impegno che si è assunta nei confronti della relatrice e faccia il punto sull’insieme dei fondi stanziati per Natura 2000, visto che è fondamentale che questa grande lotta per la biodiversità possa essere sostenuta a livello locale, tanto più che in molti casi sul campo si dubita ancora o non si è sempre consapevoli della posta in gioco. In ogni caso, complimenti per la conciliazione e per l’accordo finale, lunga vita a LIFE+!
Frédérique Ries, a nome del gruppo ALDE. – (FR) Signora Presidente, oggi le mie prime parole di ringraziamento vanno ovviamente alla nostra relatrice onorevole Isler Béguin, nonché alle colleghe relatrici ombra, le onorevoli Lienemann e Gutiérrez-Cortines, per i gruppi PSE e PPE-DE, con cui per due anni – anch’esse l’hanno ricordato – non abbiamo smesso di tentare di convincere la Commissione e soprattutto gli Stati membri in merito alla pertinenza di questa politica ambientale, che deve essere avviata e controllata da Bruxelles.
In proposito non nascondiamo la nostra soddisfazione oggi: l’esito della conciliazione, che lei ha brillantemente pubblicizzato il 27 marzo, signora Presidente, è ricco di molteplici informazioni. In politica si usa dire che le battaglie spesso si vincono in mezzo alle avversità. La delegazione del Parlamento europeo per LIFE+ dimostrerà che le lotte si possono vincere anche nell’unità, trascendendo le divisioni politiche, e nell’interesse generale dei cittadini, degli europei.
In secondo luogo, constato altresì che la Commissione non ha nulla da guadagnare se si limita a svolgere un ruolo comune laddove i Trattati le conferiscono competenze chiare, come nel campo della politica ambientale.
L’onorevole Isler Béguin ha già sintetizzato in maniera esemplare tutti i passi avanti compiuti nella conciliazione. Non voglio quindi tornare sull’argomento. Da parte mia, desidero rilevare quello che considero il successo comune più emblematico: ovviamente mi riferisco allo stanziamento di fondi specifici per Natura e per la biodiversità, che dovrebbe coprire almeno il 50 per cento delle spese di bilancio, delle risorse di bilancio operative. Era indispensabile rafforzare il finanziamento di Natura 2000, innanzi tutto perché si tratta di un programma che funziona. L’onorevole Gutiérrez-Cortines ha parlato dell’orgoglio dei destinatari dei finanziamenti. Per la regione di Bruxelles capitale, che conosco bene, si parla di un’area di non meno di 2 333 ettari, ossia il 14 per cento del territorio regionale; la famosa foresta di Soignes e la valle della Woluwe sono solo alcune delle località che rientrano nei siti protetti. A livello comunitario le cifre sono altrettanto eloquenti: Natura 2000 consta di oltre 25 000 siti, una rete che è presente in 16 capitali e che copre quasi il 20 per cento del territorio dell’Europa a 27.
Inoltre, come l’onorevole Adamou e altri hanno ricordato nel dibattito precedente, nel 2001 l’Unione europea a Göteborg si era impegnata ad arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010. A tre anni da questa scadenza siamo ben lungi dal risultato, tanto per usare un eufemismo.
Certamente il bilancio di LIFE+ può sembrare indecoroso, e lo é: 1,51 per cento del bilancio annuale dell’UE, ossia 1 894 miliardi di euro su un periodo di sette anni; continuo però a sperare che si creino convergenze in seno all’Unione, tra gli Stati membri, tra regioni e località per assicurare la continuità del finanziamento di Natura 2000. Mi auguro altresì che non ci dicano più che, con 308 miliardi di euro, ossia il bilancio combinato dei Fondi strutturali e dei Fondi di coesione, le risorse di bilancio sono insufficienti per proteggere l’ambiente. Si tratta né più né meno di una questione di priorità e di credibilità dinanzi ai cittadini d’Europa.
Zbigniew Krzysztof Kuźmiuk, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signora Presidente, intervenendo a nome del gruppo UEN nel dibattito sullo strumento di LIFE+, mi preme mettere in luce i seguenti punti. In primo luogo, lo strumento finanziario di LIFE+ per l’ambiente per il periodo 2007-2013 rappresenta la continuazione della maggior parte dei programmi già avviati dalla Direzione generale per l’ambiente, ad esempio il programma LIFE 3 sullo sviluppo sostenibile delle città e il programma sulle organizzazioni non governative.
In secondo luogo va apprezzato il fatto che nella procedura di conciliazione il Parlamento sia riuscito a convincere il Consiglio che la Commissione europea deve avere la responsabilità della gestione centrale del programma, come è sempre stato sinora.
In terzo luogo, è giusto precisare anche che la posizione del Parlamento è stata presa in considerazione e che i finanziamenti per l’attuazione dello strumento sono stati aumentati di 40 milioni di euro.
In quarto luogo anche il Consiglio ha tenuto conto della posizione del Parlamento, in quanto almeno il 50 per cento delle risorse di bilancio di LIFE+ sarà destinato a progetti per la protezione ambientale e la biodiversità.
In quinto luogo è stato altresì deciso congiuntamente che almeno il 15 per cento del bilancio di LIFE+ sarà destinato a progetti transnazionali.
Visto che la maggior parte dei principali emendamenti del Parlamento è stata accettata in sede di conciliazione, il gruppo UEN voterà a favore della relazione. Per concludere, mi congratulo con la relatrice e con tutti coloro che hanno contribuito così efficacemente alla riuscita della procedura di conciliazione.
Edite Estrela (PSE). – (PT) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, innanzi tutto desidero porgere le mie congratulazioni a tutti coloro che hanno preso parte alla procedura di conciliazione su LIFE+, conseguendo un accordo che giudico molto positivo, poiché il Parlamento è riuscito ad assicurare un incremento significativo di 40 milioni di euro in relazione alla posizione comune del Consiglio. E’ una situazione in cui tutti escono vincitori, soprattutto l’ambiente europeo.
Tra le misure eleggibili per LIFE+ desidero mettere in luce il monitoraggio delle foreste, le azioni di informazione e di comunicazione e, soprattutto, le campagne di sensibilizzazione nonché la formazione per gli agenti impiegati nelle iniziative di prevenzione degli incendi boschivi. Queste misure sedano le nostre preoccupazioni, come indicato nella relazione d’iniziativa della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare sulle catastrofi naturali, per cui sono stata relatrice.
Un altro aspetto molto importante è la garanzia che almeno il 50 per cento delle risorse di bilancio di LIFE+ siano usate per finanziare progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità. Nella sua posizione comune il Consiglio aveva proposto solamente il 40 per cento, una quota che è palesemente inadeguata in vista del fabbisogno di finanziamento della rete di Natura 2000 e dell’attuazione della direttiva sugli habitat.
Leopold Józef Rutowicz (UEN). – (PL) Signora Presidente, desidero ringraziare l’onorevole Isler Béguin per la relazione sullo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE+).
Il comitato di conciliazione ha approvato il testo del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio. Tale normativa costituisce un solido strumento finanziario ed è volta a promuovere gli interessi dell’ambiente negli Stati membri dell’Unione europea. I fondi saranno principalmente usati per limitare i cambiamenti dovuti all’effetto serra come i fenomeni di siccità e le alluvioni e che sono deleteri per i boschi, per la natura e per la biodiversità.
La direttiva giustamente precisa che tali fondi non potranno essere usati per finanziare spese amministrative non direttamente connesse all’attuazione di azioni LIFE+. Il monitoraggio della spesa effettuata mediante LIFE+ da parte del Parlamento europeo garantirà che i fondi siano impiegati correttamente nei settori più appropriati. Un monitoraggio continuo è essenziale visto l’ampio spettro di azioni contemplate e le limitate risorse disponibili. L’attuazione di tutti i progetti apporterà valore aggiunto all’Unione europea. Anche le risorse per questo programma dovranno essere incrementate qualora si dovessero verificare circostanze favorevoli.
Se il regolamento sarà attuato correttamente, credo che le risorse di LIFE+ consentiranno l’attuazione delle azioni previste. Desidero ringraziare tutti coloro che si sono adoperati in maniera così efficiente in seno al comitato di conciliazione.
Karin Scheele (PSE). – (DE) Signora Presidente, domani in sede di terza e ultima lettura adotteremo il regolamento sullo strumento finanziario per l’ambiente LIFE+ e desidero quindi porgere le mie congratulazioni all’onorevole Isler Béguin per l’esito della conciliazione nell’ambito del processo legislativo complessivo e ringraziarla per la sua dedizione, resa tanto più necessaria dalle difficili posizioni assunte nel corso di tutta la procedura legislativa.
LIFE+ si prefigge come obiettivi generali l’attuazione, l’aggiornamento e l’ulteriore sviluppo delle politiche e del diritto ambientali dell’Unione. A tale scopo servono fondi, ed è proprio questo il punto dolente; l’argomento al centro delle polemiche più infuocate è stato il livello dei finanziamenti necessari e soprattutto il livello dei fondi da gestire. Non abbiamo conseguito tutti i risultati sperati attraverso la procedura di conciliazione, ma siamo riusciti a ottenere un aumento di 40 milioni di euro, nonché a garantire il mantenimento di un sistema di gestione centralizzata, in quanto gli Stati membri volevano gestire direttamente l’80 per cento dei fondi, ma dobbiamo assicurarci che anche in futuro tale politica continui a essere comunitaria.
Nell’ambito del regolamento LIFE+, gli unici progetti finanziati saranno quelli in cui vengono enfatizzate prassi esemplari o in cui si conducono dimostrazioni sulla gestione dei siti Natura 2000; per tale ragione è necessario che siano garantiti finanziamenti adeguati per la gestione delle reti Natura 2000 e spetta alla Commissione e agli Stati membri assolvere a questo compito.