Presidente. – L’ordine del giorno reca la raccomandazione per la seconda lettura (A6-0169/2007), della commissione per i bilanci relativa alla posizione comune definita dal Consiglio in vista dell’adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa le norme generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee dei trasporti e dell’energia [17032/2/2006 – C6-0101/2007 – 2004/0154(COD)] (Relatore: Onorevole Mauro)
Mario Mauro (PPE-DE), relatore. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel contesto europeo è difficile immaginare una crescita economica forte e creatrice di occupazione e di ricchezza in assenza di una rete di trasporto efficiente e moderna.
La rete transeuropea di trasporto assume un ruolo determinante nel consentire il libero movimento di persone e merci nel territorio dell’Unione europea e rappresenta uno dei fattori decisivi per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo economico occupazionale dell’Unione europea individuati dall’Agenda di Lisbona, tanto più in un’Europa che con l’allargamento ha approfondito due dimensioni: quella centrorientale e quella meridionale.
Per questa ragione con le reti TEN l’Unione europea pone tra i suoi obiettivi l’eliminazione delle strozzature nella rete ferroviaria e l’adattamento degli itinerari prioritari, al fine di assorbire nuovi flussi generati dall’allargamento, soprattutto nelle zone frontaliere, e migliorare l’accessibilità delle regioni periferiche. In questo modo, le reti TEN possono rappresentare un punto di riferimento per la legislazione comunitaria, finalizzata a promuovere lo sviluppo economico e sociale e la coesione del territorio per i paesi dell’Unione.
Come tutti sappiamo il finanziamento delle reti TEN ha subito una notevole riduzione rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali: la programmazione 2007-2013 ha fissato a 8 miliardi di euro i fondi per le reti TEN, con una forte riduzione rispetto ai 20 miliardi richiesti inizialmente dalla Commissione, pur raddoppiando la disponibilità nel periodo 2000-2006.
Abbiamo accettato tale penalizzazione e siamo andati avanti con le forze che ci sono state rese disponibili, perseguendo per tutta la durata del lungo negoziato, quattro obiettivi fondamentali: 1) la semplificazione, per snellire l’iter procedurale; 2) la condizionalità, per privilegiare le modalità di trasporto a minore impatto ambientale; 3) la selettività e la concentrazione, per favorire la concentrazione delle risorse sui progetti ad elevato valore aggiunto comunitario; 4) la proporzionalità, al fine di diversificare l’entità massima delle risorse comunitarie erogabili a seconda della tipologia di progetto da finanziare.
Ho citato solo alcuni degli obiettivi da noi raggiunti allo scopo di stabilire una precisa identificazione degli impegni finanziari: l’aumento dei tassi di cofinanziamento al 20% per i progetti prioritari e al 30% per la sezione transfrontaliera. Un chiaro aumento, quindi, del sostegno finanziario comunitario ai progetti che mirano ad eliminare i colli di bottiglia sulle reti delle regioni più svantaggiate, come peraltro, già nelle intenzioni della Commissione, in vista del processo di revisione delle TEN.
L’impiego fino all’85% delle risorse di bilancio per i progetti prioritari, una più chiara definizione di strettoia per consentire il superamento delle barriere naturali, una nuova articolazione per European Rail Management Traffic System, che adesso può beneficiare di tassi di cofinanziamento al 50%. Nuovi e innovativi parametri per gli “strumenti di garanzia dei prestiti” emessi dalla Banca europea e nuove misure che consentano di fornire la partecipazione al capitale di rischio, con la possibilità di coinvolgere anche il settore privato degli investimenti.
Vorrei da ultimo chiarire la questione relativa alla comitatologia, precisando il contenuto del compromesso raggiunto: la procedura concordata segue l’articolo 5 e non l’articolo 5 bis, che da un lato avrebbe rappresentato l’optimum per il Parlamento, dall’altro avrebbe però causato un ulteriore slittamento dei lavori, tali da impedire lo stanziamento dei finanziamenti comunitari entro il 2007, con gravissime conseguenze per la realizzazione del programma. Anche se si applica l’articolo 5, è previsto un forte coinvolgimento del Parlamento. Tutte le proposte saranno inviate parallelamente sia al comitato normativo sia al Parlamento, consentendo così al Parlamento di poter effettuare le proprie valutazioni con largo anticipo, prima che le proposte siano adottate. Ciò soddisfa pienamente la necessità di mantenere costantemente informate sia la commissione per i bilanci che la commissione per i trasporti.
In aggiunta, il Commissario Barrot, nella lettera dello scorso novembre, ha garantito un impegno personale volto a tenere informati su ogni cambiamento i presidenti delle due commissioni parlamentari interessate. La lettera è stata inserita nel testo finale del regolamento, a garanzia dell’impegno assunto dalla Commissione nei confronti del Parlamento.
Personalmente, sono fortemente convinto che la questione relativa alla comitatologia debba essere approfondita e analizzata al fine di evitare future situazioni di blocco. Tale compromesso rappresenta un singolo caso isolato dettato dalla necessità di accelerare la procedura al fine di evitare il blocco dello stanziamento dei fondi comunitari destinati alle TEN.
Alla luce di questo chiarimento, signor Presidente, chiedo a tutti gli onorevoli colleghi presenti in Aula di votare contro gli emendamenti presentati. Dal momento che l’accordo è stato raggiunto sul testo nella sua totalità, votare a favore di questi emendamenti, significherebbe venir meno a questo accordo, riaprire nuovamente il negoziato con il Consiglio e vanificare tutti gli sforzi compiuti durante il negoziato, il quale è stato avviato proprio con l’intenzione di sbloccare in modo celere i fondi destinati alle TEN.
Concludo ringraziando tutti colleghi e soprattutto i relatori ombra anche degli altri gruppi che hanno contribuito alla realizzazione della relazione.
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, un anno fa la Commissione ha presentato al Parlamento e al Consiglio una proposta di regolamento che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee di trasporto e dell’energia.
Avevamo dovuto modificare la proposta iniziale elaborata dalla Commissione nel 2004, che era stata redatta sulla base delle risorse di bilancio più elevate, nonché più rispondenti alle richieste avanzate. La riduzione degli importi destinati alle reti transeuropee di trasporto e dell’energia operata nell’ambito delle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013 ci ha costretti a una rivalutazione di determinati principi relativi al cofinanziamento comunitario dei progetti contemplati in tale rete.
A tale proposito, signor Presidente, signor presidente della commissione per i trasporti e il turismo, desidero ringraziare il Parlamento europeo per avere dimostrato la disponibilità ad aumentare la dotazione di 500 milioni di euro. Senza un sostegno di tale entità da parte di quest’Aula, i tagli al bilancio sarebbero stati persino più pesanti.
Il progetto di regolamento è stato modificato in tre direzioni. Primo, una più forte concentrazione dei fondi sulle massime priorità, quelle che apportano il maggiore valore aggiunto. Secondo, è stato posto un particolare accento su nuovi strumenti per promuovere, in particolare, i partenariati pubblico-privato. Terzo, si è proceduto a diminuire i tassi di intervento comunitari.
Queste nuove condizioni devono portarci a ricercare una più elevata efficienza nel selezionare i progetti e ad essere il più possibile innovativi nel campo dell’ingegneria finanziaria.
Sono lieto che il Parlamento e il Consiglio abbiano sostenuto questo approccio e che non siano emerse divergenze di fondo. Le Istituzioni europee sono unanimi nel sottolineare che è fondamentale uno sviluppo costante delle reti transeuropee di trasporto nella prospettiva di conseguire gli obiettivi economici, sociali e ambientali dell’Unione.
Il nuovo regolamento stabilisce quindi una base precisa per concentrare le risorse disponibili sulle principali priorità delle reti transeuropee, ovvero sulle priorità approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2004 nel quadro della decisione sugli orientamenti per la rete transeuropea dei trasporti.
I tratti transfrontalieri degli assi prioritari costituiranno ovviamente le principali priorità in termini di finanziamento comunitario. Mi riferisco al Brennero e alla ferrovia Lione-Torino. Tra le altre priorità figurano inoltre il sistema di gestione del traffico per tutti i modi di trasporto, compreso il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario, che permette l’interoperabilità delle infrastrutture, le infrastrutture fluviali, in particolare i due progetti prioritari, nonché il trasporto marittimo, con le autostrade del mare, il servizio di informazione fluviale e il sistema di gestione del traffico delle navi. Tali priorità sono in linea con quanto indicato nella comunicazione della Commissione sulla promozione del traffico fluviale e marittimo e, più in generale, sullo sviluppo del trasporto sostenibile.
Pertanto, la Commissione cerca un approccio efficace confidando nell’impegno degli Stati membri, che, a loro volta, devono anche concentrare i rispettivi investimenti sulle priorità fissate nella decisione relativa agli orientamenti per le TEN nonché ricorrere ai partenariati pubblico-privato.
Se è volontà del Parlamento adottare il regolamento finanziario in questione, in merito al quale l’onorevole Mauro ha elaborato una relazione eccellente, la Commissione, da parte sua, lancerà inviti a presentare proposte per progetti il giorno immediatamente successivo all’adozione della posizione di quest’Assemblea.
Questo dimostra, signor Presidente, quale speranza io nutra che il Parlamento confermi l’accordo negoziato tra le tre Istituzioni, sia in termini di procedura che di sostanza. Tale accordo è il risultato di un compromesso che è già stato ripreso negli emendamenti alla proposta iniziale della Commissione e alla posizione comune del Consiglio.
Da parte mia, ho già onorato gli impegni assunti nei confronti della commissione tenendovi informati in parallelo agli Stati membri in ogni fase della procedura. Gli accordi conclusi vanno, ovviamente, rispettati. Solo così potremo adottare questo regolamento in tempi rapidi, nell’interesse dello sviluppo dei grandi progetti di trasporto europei.
Ringrazio il relatore, onorevole Mauro, per tutti gli sforzi compiuti. Condivido il suo desiderio di vedere il testo adottato nella forma in cui è stato presentato, senza alcun emendamento, e ribadisco il mio impegno, signor Presidente, a trasmettere qualsiasi proposta futura di decisione in materia ai presidenti delle commissioni dei trasporti e per i bilanci. Fornirò loro ogni ulteriore ragguaglio ritengano necessario. E’ un impegno che ho preso e che confermo solennemente dinanzi al Parlamento europeo questa sera.
Signor Presidente, ascolterò con attenzione gli oratori che vorranno intervenire sull’argomento.
Georg Jarzembowski, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, signor Vicepresidente della Commissione, innanzi tutto desidero ringraziarla, signor Vicepresidente, a nome del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei per il ruolo da lei svolto quale mediatore, rivelatosi estremamente prezioso per raggiungere il presente compromesso. Desidero altresì esprimere un sincero ringraziamento, soprattutto, com’è ovvio, al relatore, onorevole Mauro, e all’ex presidente onorevole Costa per il costante, attento impegno, senza dimenticare l’onorevole Lewandowski, grazie ai quali è stato possibile raggiungere questo traguardo.
E’ tuttavia d’uopo osservare che il Consiglio per mesi e mesi ha trascinato e rallentato il processo; grava pertanto sul Consiglio la responsabilità della nostra attuale impossibilità a erogare le risorse per i progetti transeuropei per il 2007. Non vi è il benché minimo dubbio sul fatto che la colpa sia del Consiglio, perché sarebbe stato molto meglio se questo regolamento finanziario fosse stato disponibile prima di adesso e avessimo quindi potuto adottare una decisione prima.
Lei, signor Commissario, si è impegnato a tenerci pienamente informati, e sono sicuro che comunicherà non solo con i presidenti delle commissioni ma anche con le commissioni stesse. Mi permetto di esortarla a esaminare i vari aspetti con il rigore che ci ha promesso. Evitiamo qualsiasi quota nazionale; i fondi devono essere approvati a favore di progetti che sono significativi per l’Europa, e non solo per questo o quel paese in particolare.
Anziché centellinare i finanziamenti, dovremmo sostenere i progetti effettivamente importanti. Pertanto, non dobbiamo dare qualcosina a tutti i progetti; dobbiamo invece sovvenzionare in toto, a seguito di consultazione con il Parlamento e la Commissione, solo quelli che rivestono una reale importanza per l’Europa.
Il gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei invita il governo federale tedesco a chiarire entro l’estate la situazione di due importanti progetti transfrontalieri in Germania, perché, in caso contrario, l’UE non potrà tenerne conto nella programmazione finanziaria. In primo luogo, deve presentare un piano preciso riguardo all’intervento previsto per aumentare la profondità del tratto del Danubio tra Straubing e Vilshofen, finalizzato a rendere redditizia sotto il profilo economico la navigazione del Danubio dal Mar Nero al Mare del Nord. In secondo luogo, Germania e Danimarca devono pervenire a un accordo in merito alla costruzione e al finanziamento di un collegamento fisso attraverso il Fehmarnbelt, un progetto che può essere incluso nella programmazione finanziaria solo qualora vi sia una prova concreta dell’esistenza di un accordo bilaterale.
Herbert Bösch, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, desidero innanzi tutto esprimere, a nome del nostro gruppo socialista al Parlamento europeo, tutta la nostra riconoscenza al relatore per il modo in cui ci ha guidati in questo ambito, che non è propriamente scevro di problemi.
Come hanno già fatto presente gli oratori che mi hanno preceduto, il Consiglio, in particolare, quando si riunisce nelle sessioni a livello ministeriale è solito promettere solennemente e assumere l’impegno di compiere progressi riguardo a questo fascicolo, mentre poi si astiene dall’intraprendere la benché minima azione quando si tratta di questioni spinose, quali il finanziamento e, soprattutto, l’impulso transfrontaliero. Questo è l’aspetto su cui convengo con l’oratore precedente, vale a dire che dobbiamo passare il testimone ai ministri e ai capi di Stato e di governo dell’UE.
E’ risaputo che abbiamo dovuto affrontare la sfida di un bilancio ridotto quasi a un terzo, una situazione che, come ha sottolineato il Commissario, si è verificata solo perché quest’Aula, nelle prospettive finanziarie, si era battuta per riuscire ad avviare qualcosa di più o meno sensato con a disposizione uno stanziamento decurtato. Abbiamo quindi deciso di concentrare e introdurre criteri nel cui contesto è di vitale importanza che la Commissione dimostri più polso quando si tratta di esercitare il controllo di quanto abbia fatto con le prospettive finanziarie, in merito alle quali l’Esecutivo ha adottato una posizione alquanto debole.
Consapevoli che la Commissione non è sempre salda in sella, abbiamo tutelato i nostri interessi creando una riserva del 100 per cento per i fondi del 2007, onde poter agire nella certezza che gli impegni nuovamente assunti oggi in quest’Aula saranno trasformati in realtà.
Anne E. Jensen, a nome del gruppo ALDE. – (DA) Signor Presidente, desidero iniziare ringraziando l’onorevole Mauro per la collaborazione costruttiva offerta. Nel complesso, voglio dire che la cooperazione tra la commissione per i bilanci e la commissione per i trasporti e il turismo è stata positiva riguardo al fascicolo in questione. Era ora che avessimo questa normativa. Mi associo a quanto affermato dall’onorevole Jarzembowski e faccio presente a mia volta che l’accordo è stato raggiunto già a novembre ma che dopo di allora la questione non ha potuto procedere a ritmo sufficientemente sostenuto. Da allora, tuttavia, i ministri hanno avuto un sacco di tempo – pure troppo, in effetti – e siamo riusciti a ottenere l’adozione formale in sede di Consiglio solo nel mese di marzo. A questo punto, la Commissione dovrebbe essere in pieno fermento, impegnata nell’elaborare programmi di lavoro e nel sollecitare gli Stati membri a presentare progetti.
Mi sembra che tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato il percorso di questa normativa diano l’impressione di un atteggiamento piuttosto tiepido da parte degli Stati membri riguardo a questi investimenti di tale rilevanza nel settore dei trasporti. E’ quanto emerge anche dai tagli al bilancio operati con prepotenza dal Consiglio, con finanziamenti destinati alle reti transeuropee ridotti da 20 milioni di euro a 8 milioni di euro. Non ho dubbi sul fatto che saranno necessarie maggiori risorse e che, con la presentazione verso il 2009 della revisione intermedia, dovremo prevedere più capitali non solo per il sistema satellitare Galileo ma anche per le reti transeuropee.
Desidero anche far presente la mia soddisfazione perché siamo riusciti a inserire nuovi strumenti finanziari nel regolamento, come nel caso del ponte sul Fehmarnbelt, che è finanziato con prestiti e sarà pagato da chi ne usufruisce. Commissario Barrot, ha prospettato in quest’Aula l’ipotesi di sottoscrivere il finanziamento del ponte per i primi cinque anni. Mi sembra quindi positivo il fatto che anche la Banca europea per gli investimenti sia impegnata nello sviluppo di nuovi dispositivi finanziari. L’Europa ha bisogno di corridoi transfrontalieri migliori e poiché le risorse necessarie non si devono recuperare nei bilanci nazionali è fondamentale trovare altre soluzioni per sostenere tali progetti.
La procedura di comitatologia è stata oggetto di diatriba tra il Parlamento e il Consiglio. La maggioranza di quest’Assemblea ha ceduto, e desidero ringraziare il Commissario Barrot per aver promesso di coinvolgere l’Aula nella stesura del programma di lavoro. Auspico che si riesca a pervenire a un risultato nell’immediato affinché sia possibile dare il via al bilancio di quest’anno, posto in riserva, e i lavori possano finalmente avere inizio.
Sepp Kusstatscher, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, il bilancio pluriennale stanzia un importo di circa 8 miliardi di euro, mentre i progetti TEN stanno ormai superando il valore di 600 miliardi di euro, il che si rivela un ben modesto apporto di capitale. La maggior parte degli Stati membri è così pesantemente indebitata da non essere autorizzata ad accendere nuovi prestiti. Questi paesi sono tenuti, per contro, a estinguere i loro enormi debiti, eppure, ciononostante, molti di loro sognano grandi progetti transeuropei.
La mia proposta è che si studi, innanzi tutto, il modo di ridurre il traffico senza crearci grandi inconvenienti, nonché di organizzare la percentuale di traffico irrinunciabile impiegando le infrastrutture esistenti e optando per soluzioni meno invasive a livello sociale e ambientale. La costruzione della maggior parte dei corridoi di traffico è un ben scarso contributo alla soluzione dei problemi di trasporto e serve ancor meno per affrontare le questioni legate all’energia e ai cambiamenti climatici.
Janusz Lewandowski (PPE-DE). – (PL) Signor Presidente, siamo ormai al termine del processo trascinatosi per tre anni finalizzato alla creazione di un nuovo quadro giuridico per il finanziamento delle politiche comuni in materia di energia e trasporto, ma siamo altrettanto consapevoli che il tempo scarseggia. Siamo altresì consapevoli delle enormi aspettative ed esigenze di quest’area, che non sarà possibile soddisfare riducendo gli stanziamenti da 20 miliardi di euro a 8 miliardi di euro.
In qualità di osservatore e partecipante al processo in questione desidero ringraziare tutti coloro che hanno svolto un ruolo attivo nel compromesso, vale a dire il relatore, onorevole Mauro, i nostri partner della commissione per i trasporti e il turismo, il Commissario Barrot e il Consiglio.
Per quanto riguarda il Parlamento europeo, il presente compromesso implica concedere qualcosa, come già sottolineato dall’onorevole Mauro. Questo aspetto riguarda il settore della comitatologia, nonostante studi giuridici avessero suggerito di adottare un atteggiamento più forte. Tuttavia, comprendendo quali possibilità si delineassero, nel dicembre 2006 l’onorevole Mauro e io abbiamo scritto una lettera alla Presidenza finlandese dell’epoca, promettendo che se il Consiglio avesse adottato l’accordo senza emendamenti ci saremmo prodigati per ottenere lo stesso risultato in Parlamento in sede di seconda lettura. Così è stato e ora tocca a noi. Propongo di rispettare l’accordo, in altre parole di non ritardare il regolamento che l’Europa attende.
Si sta aprendo un nuovo capitolo sul finanziamento dei progetti che interessa un’area in cui finora l’Europa non ha ottenuto grandi risultati. Non voglio sminuire i problemi o i conflitti di interesse che emergono, però ritengo che il consolidamento dei sistemi di trasporto sia uno degli aspetti essenziali dell’integrazione di questo continente. Come ha affermato l’onorevole Jarzembowski poc’anzi, in ogni caso questo riguarda naturalmente progetti di natura transfrontaliera.
Gilles Savary (PSE). – (FR) Signor Presidente, signor Commissario, innanzi tutto vorrei ringraziare i due colleghi, gli onorevoli Mario Mauro e Paolo Costa, per l’eccellente lavoro svolto. Ci siamo prodigati affinché gli inviti a presentare proposte avessero il via libera, anziché incontrare difficoltà o impedimenti a causa del ritmo rallentato dell’attività parlamentare. Ritengo che siamo molto prossimi al traguardo finale se seguiremo le raccomandazioni dell’onorevole Mauro riguardo al voto da esprimere domani. Per quanto mi riguarda, lo farò.
Desidero far presente che, attraverso il presente regolamento, ci siamo impegnati a fondo sulla sostanza. Il regolamento in parola è molto migliore rispetto a quello precedente sotto vari aspetti. Infatti è quasi un peccato disporre di uno strumento così valido per gestire una somma di denaro così misera. Per quale motivo è migliore? Perché, concentrando i fondi, aumentando i livelli e introducendo più tipi di finanziamento, siamo riusciti a individuare priorità prettamente europee. Abbiamo gli strumenti per promuovere progetti europei e, quindi, possiamo permetterci di rifiutarci di disseminare i fondi fra vari Stati membri a favore di progetti clientelari. Credo che questo sia un fattore di estrema importanza e personalmente me ne compiaccio.
Vorrei sottolineare che, riguardo al presente regolamento che entrerà in vigore in tempi estremamente rapidi, permangono due difficoltà. Innanzi tutto – lo dichiaro in quest’Aula e ne vedremo gli effetti nella pratica – ritengo in tutta franchezza che vi sia un manifesto conflitto di interessi della BEI. Quest’Assemblea chiede costantemente di innalzare muraglie cinesi al fine di compartimentare i conti nelle imprese, e poi, zacchete!, ecco la BEI che si accinge ad accordare prestiti ad aziende per le quali fornisce essa stessa le garanzie necessarie, e ne gestisce perfino il conto interessi. Ritengo che sia eccessivo. Dobbiamo essere molto vigili e attenti affinché non si serva dei bocconi migliori lasciando agli altri quelli peggiori.
Poi c’era la questione relativa all’informazione dei parlamentari. Abbiamo la parola e uno scritto del Commissario e ben presto disporremo, credo, di tutti i documenti necessari. Ne do atto. Naturalmente, avrei preferito un’integrazione nel corpo del testo.
Infine, c’è un’ombra che si staglia su questo progetto e sulla programmazione e quest’ombra è Galileo. A mio avviso dobbiamo essere chiari al riguardo. Abbiamo un ottimo regolamento d’intervento, ma dobbiamo ancora recuperare dai 2 ai 2,7 miliardi di euro circa, e il mio auspicio è che, come nel caso del finanziamento previsto inizialmente, attingiamo il meno possibile alle voci delle prospettive finanziarie correlate alle reti di trasporto transeuropee.
Paolo Costa (ALDE). – Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, da domani metteremo a disposizione del progetto TEN, finalmente, 6,5, 6,8, 8 miliardi di euro. Purtroppo, una goccia rispetto ai 240-330 miliardi stimati in progetti prioritari o i 600 per l’intera rete. Una goccia che rischia di inaridirsi se non riusciremo a far sì che gli Stati membri facciano la loro parte. Questo, naturalmente non lo possiamo proprio lasciare alla pura iniziativa degli Stati membri.
Per questo che invito la Commissione a prendersi da domani un’altra responsabilità, in fondo consentita dal trattato, il quale prevede che essa, in collaborazione con gli Stati membri, può prendere ogni iniziativa utile per favorire il coordinamento delle politiche in relazione della TEN. Occorre che la Commissione prenda la guida delle politiche di finanziamento complessivo dell’intero progetto e trovi il modo di risolvere i problemi, come quello che ben 122 dei 240 miliardi dei progetti stimati dovranno essere finanziati da paesi che in questo momento non rispettano o hanno difficoltà a rispettare i parametri di Maastricht e ai quali in teoria imponiamo di non fare prestiti.
Questo problema deve essere sollevato a livello comunitario e risolto. Mi auguro che la Commissione prenda in considerazione il tema e lo porti avanti.
Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – Regretăm reducerea pentru perioada 2007-2013 a bugetului alocat reţelelor europene de transport şi energie de la 20 la 8 miliarde, sumă care, deşi este dublă faţă de bugetul alocat în perioada 2000-2006, reprezintă doar 1,3% din necesarul de finanţare de 600 de miliarde de euro până în 2020. Tocmai de aceea, regulamentul încurajează utilizarea parteneriatului public - privat şi introduce noi instrumente de finanţare precum garantarea împrumuturilor, împrumuturi europene şi un fond de bonificare a dobânzilor aferente. Cele 30 de proiecte de transport prioritare stabilite în 2004 vor beneficia de finanţare europeană în proporţie de 20%, excepţie făcând tronsoanele transfrontaliere, care beneficiază de finanţări în proporţie de 30%. Prin aderarea României şi a Bulgariei, Uniunea Europeană a dobândit vecinătatea cu Marea Neagră, iar aproape întreg cursul Dunării se află în interiorul său. Extinderea reţelei transeuropene de transport şi energie pentru a include în piaţa internă de transport şi ţările vecine Uniunii Europene face parte din politica de vecinătate a Uniunii Europene şi contribuie la realizarea sinergiei la Marea Neagră. Este important ca noile state membre să beneficieze de sprijinul necesar din partea Comisiei Europene pentru a-şi însuşi rapid procedurile necesare pentru a participa la dezvoltarea reţelelor transeuropene de transport şi energie. În acest context, dezvoltarea de parteneriate bilaterale şi multilaterale va facilita...
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. – (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, ringrazio la commissione per i bilanci che caldeggia l’approvazione della posizione comune adottata dal Consiglio lo scorso marzo, in quanto tale approvazione sarà l’ultima fase che ci consentirà di definire le regole generali per la concessione di aiuti finanziari comunitari nell’ambito delle reti di trasporto transeuropee.
Desidero rispondere alla questione sollevata da molti oratori affermando qui e adesso che non ho la benché minima intenzione di cedere alla tentazione di sperperare le risorse, alla tentazione di disperdere le sovvenzioni, scelta che non promuoverebbe affatto la creazione di questi assi stradali, il cui sviluppo è di importanza cruciale. Posso confermare, onorevole Costa, che nei prossimi sette anni la Commissione farà tutto ciò che è in suo potere per garantire un’applicazione adeguata di questa nuova normativa comunitaria. La Commissione è determinata ad assicurare risultati efficaci e visibili, che soddisfino le vostre aspettative e quelle dei cittadini e delle aziende d’Europa, che aspirano a un sistema dei trasporti efficiente e sostenibile.
Posso ribadire ancora una volta, soprattutto all’onorevole Savary, che ho già onorato i miei impegni di informazione del Parlamento, impegni che rinnovo. Vorrei anche far presente all’onorevole Ţicău che non dimenticheremo i nuovi Stati membri e che ci prodigheremo con non pochi sforzi nei loro confronti. Al pari dell’onorevole Jensen, anch’io ritengo che sia ormai tempo di esercitare pressione sugli Stati membri affinché s’impegnino in questo senso.
Ho altresì preso nota degli interrogativi sollevati dagli onorevoli Jarzembowski e Bösch. Desidero ringraziare per l’approccio costruttivo adottato nell’arco del processo legislativo. Onorevole Mauro, rivolgo un particolare ringraziamento a lei, e ringrazio i presidenti delle due commissioni competenti – la commissione per i trasporti e il turismo e la commissione per i bilanci – e tutti gli onorevoli parlamentari che hanno collaborato a questo fascicolo. Lavorerò in uno spirito di stretta collaborazione con il Parlamento europeo al fine di attuare questi grandi progetti, che ci imporranno di mettere l’interesse generale europeo prima di qualsiasi altra preoccupazione.
Era quanto tenevo a dichiarare, signor Presidente. Ringrazio anticipatamente l’Aula per la sua disponibilità, che ci permetterà ora di passare all’azione e di lanciare l’invito a presentare proposte in modo, di modo che le risposte degli Stati membri mi consentiranno già nell’autunno prossimo di avviare le relative operazioni.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà mercoledì 23 maggio.
Dichiarazioni scritte (articolo 142 del Regolamento)
Nathalie Griesbeck (ALDE), per iscritto. – (FR) La relazione presentataci oggi formalizza le nostre esigenze riguardo all’attuazione degli aiuti finanziari a favore delle reti transeuropee di trasporto e dell’energia (TEN), nel contesto ostico che conosciamo, con risorse di bilancio destinate alle TEN per il periodo 2007-2013 passate da un importo inizialmente annunciato di 20 miliardi di euro agli attuali 8 miliardi di euro.
Le reti in questione rivestono tuttavia un’importanza cruciale per il futuro dell’Unione europea, in quanto contribuiscono ad assicurare, da un lato, la mobilità attraverso l’Europa e, dall’altro, i flussi energetici garanti della nostra indipendenza e solidarietà. Questi grandi progetti devono altresì contribuire a diversificare i modi di trasporto e a promuovere alternative agli spostamenti su strada.
Deploro, com’è ovvio, questa drastica riduzione del bilancio, che ci ha imposto di modificare i criteri di ammissibilità. Sono tuttavia lieta che siamo riusciti ad adeguare i meccanismi di finanziamento allo scopo di garantire l’effetto volano del contributo comunitario concentrando i finanziamenti europei sulle sezioni frontaliere, incoraggiando la creazione di partenariati pubblico-privato e per mezzo dei finanziamenti e delle garanzie fornite dalla Banca europea per gli investimenti.
Il nostro Parlamento deve ora poter esercitare appieno i suoi diritti di controllo al fine di evitare che le risorse siano disperse nonché di garantire che le infrastrutture di cui abbiamo tanta necessità vengano effettivamente realizzate.