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Procedura : 2006/0018(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0218/2007

Testi presentati :

A6-0218/2007

Discussioni :

PV 09/07/2007 - 20
CRE 09/07/2007 - 20

Votazioni :

PV 10/07/2007 - 8.31
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0319

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 9 luglio 2007 - Strasburgo Edizione GU

20. Dispositivi di misura contenenti mercurio (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la raccomandazione per la seconda lettura (A6-0218/2007), della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell’adozione della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 76/769/CEE del Consiglio per quanto riguarda le restrizioni alla commercializzazione di alcune apparecchiature di misura contenenti mercurio [05665/1/2007 – C6-0114/2007 – 2006/0018(COD)] (Relatore: onorevole María Sornosa Martínez).

 
  
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  María Sornosa Martínez (PSE), relatore. – (ES) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, il Parlamento conviene unanimemente sulla necessità di ridurre il fabbisogno di mercurio nella produzione di beni e di accelerarne la sostituzione.

E’ opportuno introdurre a livello comunitario restrizioni alla commercializzazione delle apparecchiature di misurazione e controllo contenenti mercurio destinate al pubblico, prevedendo alcune deroghe nel settore dell’assistenza sanitaria.

Vogliamo impedire che una quantità significativa di mercurio sia immessa nel circolo dei rifiuti. In questo modo, concorreremo a garantire un livello elevato di protezione dell’ambiente e della salute umana, preservando al contempo il mercato interno, come prevede l’articolo 95 del Trattato.

Il mercurio e i suoi composti sono altamente tossici per gli essere umani, per gli ecosistemi e per la natura. Inizialmente visto come un problema locale diffuso, l’inquinamento da mercurio ora è considerato un problema globale, cronico e grave.

Per quanto riguarda un possibile divieto globale sull’uso del mercurio in tutte le apparecchiature, che è l’obiettivo della proposta, occorre rilevare che gli esperti consultati dalla Commissione hanno concluso che gli ospedali devono essere dotati di strumenti di alta precisione per trattare patologie potenzialmente letali come l’ipertensione, l’aritmia e la preeclampsia.

Gli sfigmomanometri al mercurio forniscono il livello di precisione e affidabilità necessario a garantire la sicurezza del paziente. Pertanto ora proponiamo che sia introdotta una deroga per questi strumenti fino a che non vi saranno garanzie assolute sul funzionamento di eventuali strumenti alternativi.

Esorto nuovamente la Commissione ad adottare misure a breve termine per garantire che tutti i prodotti contenenti mercurio che circolano attualmente nella società siano oggetto di raccolta differenziata e siano smaltiti in modo sicuro. Altrimenti la direttiva sarà meno efficace sul piano pratico.

Per quanto concerne la produzione di nuovi barometri tradizionali contenenti mercurio, che è stato l’aspetto più controverso in Parlamento, proponiamo un accordo sull’introduzione di un periodo di transizione di due anni per i produttori in modo da consentire loro di adattarsi alle nuove norme. Purtroppo non tutti i gruppi politici hanno dato il loro assenso, ma credo che in Parlamento vi sia una maggioranza sufficiente per adottare la proposta.

In questo modo i produttori di tali barometri avranno un periodo di transizione di due anni per eliminare il mercurio dai propri processi industriali. Non subiranno alcuno svantaggio competitivo o danno economico, poiché sappiamo che da qualche tempo producono già questo tipo di barometri senza usare mercurio.

Dobbiamo ricordare ai cittadini che queste apparecchiature possono essere rischiose per la salute e l’ambiente, poiché si rompono facilmente e finiscono nella spazzatura o, peggio ancora, se viene bruciato, il mercurio si disperde nell’atmosfera, inquinando aria, suolo e acqua; a questo punto entra nella catena alimentare, principalmente nel pesce, e quindi contamina gli esseri umani.

Come l’Assemblea ben sa, in seconda lettura la maggioranza della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ha respinto gli emendamenti tesi a consentire la produzione di nuovi barometri al mercurio.

Credo sarebbe irresponsabile da parte nostra accettare siffatta richiesta e quindi chiedo ai deputati di bocciarla, come propongono anche il Consiglio e la Commissione, e ringrazio tutti per gli sforzi profusi al fine di scongiurare un’eventuale procedura di conciliazione.

Infine chiedo nuovamente alla Commissione di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, organizzando campagne d’informazione sui rischi per la salute derivanti dall’esposizione al mercurio e sui problemi ambientali che questa sostanza può provocare, poiché temo che purtroppo i cittadini non siano ancora sufficientemente informati sulla sua tossicità.

Concludo ringraziando la Commissione per il lavoro svolto e per averci dato la possibilità di raggiungere un accordo in seconda lettura. Ringrazio anche il Consiglio e i gruppi politici per il sostegno accordato alla proposta.

 
  
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  Günter Verheugen, Vicepresidente della Commissione. – (DE) Signor Presidente, onorevoli deputati, innanzi tutto esprimo la mia più sincera gratitudine alla relatrice, onorevole Sornosa Martínez, per il lavoro svolto sulla proposta. Stasera ci apprestiamo a discutere una direttiva molto importante. Il testo, infatti, rappresenta una parte importante della nostra strategia tesa a bandire per sempre il mercurio dall’ambiente – una strategia che da lungo tempo gode del sostegno del Parlamento.

Il mercurio e i suoi composti sono altamente tossici per la salute umana e per l’ambiente. La direttiva consentirà quindi di compiere un fondamentale passo in avanti: limiterà la commercializzazione di taluni nuovi apparecchi di misurazione contenenti mercurio e in questo modo impedirà l’immissione nell’ambiente di circa 30 tonnellate di mercurio all’anno, ossia la quantità che in media viene dispersa nell’ambiente attraverso i rifiuti.

La proposta di direttiva mira a ridurre al minimo l’impiego di questa sostanza pericolosa negli strumenti di misurazione e prevede eccezioni solo laddove i rischi sono trascurabili o non esistono alternative. Di conseguenza, sarà vietata, ad esempio, la commercializzazione dei termometri per la misurazione della febbre che contengono mercurio e sarà altresì vietata la vendita al pubblico di tutti gli apparecchi di misurazione contenenti mercurio. Credo sia giusto prevedere una deroga per gli strumenti di misurazione della pressione sanguigna e per gli strumenti di misurazione antichi. Le proposte sono state stilate in base alla valutazione dei rischi e a una dettagliata valutazione dell’impatto, compiute nell’ambito della strategia sul mercurio.

La direttiva, oltre a salvaguardare la salute umana e l’ambiente, contribuisce altresì a preservare il mercato interno, in quanto introdurrà norme armonizzate sulla commercializzazione di apparecchiature di misurazione contenenti mercurio in tutta l’Unione europea.

La relatrice raccomanda di approvare la posizione comune del Consiglio senza apportare altri emendamenti. La Commissione ne conviene appieno, poiché la posizione comune ha integrato alcuni emendamenti presentati dal Parlamento in prima lettura e rappresenta un compromesso calibrato tra lo sforzo compiuto per vietare per quanto più possibile l’impiego del mercurio al fine di salvaguardare la salute umana e l’ambiente, garantendo al contempo la sicurezza dei pazienti nel settore della sanità. Devo confermare quanto ha già affermato la relatrice: la maggioranza degli esperti continua a ritenere che gli apparecchi di misurazione della pressione sanguigna che contengono mercurio, gli sfigmomanometri, rimangano strumenti essenziali nel trattamento di patologie potenzialmente letali. Tuttavia, in futuro dovremo esaminare la questione. Se vi saranno alternative sicure anche per tali strumenti, allora il mercurio sarà vietato anche in questo ambito. La Commissione, quindi, rivedrà la deroga tra due anni.

Un’altra deroga riguarda gli strumenti di misurazione antichi, ossia quelli che hanno almeno 50 anni, i quali continueranno ad essere in commercio. La Commissione può accogliere questa eccezione, in quanto gli strumenti antichi sono prevalentemente articoli da collezione che, in virtù del loro valore, vengono manipolati con grande cura e vengono immessi sul mercato solo in quantità esigue. A giudizio dell’Esecutivo, però, non sussiste alcuna giustificazione per una deroga illimitata alla vendita al pubblico dei nuovi barometri che contengono mercurio. Dal momento che esistono alternative a tali prodotti, che sono altrettanto decorative ed affidabili, non sussiste alcuna necessità di usare questa sostanza pericolosa nella produzione dei barometri.

Una deroga illimitata per tali strumenti striderebbe con la posizione che il Parlamento europeo ha assunto sulle sostanze altamente pericolose in occasione del varo della nuova normativa REACH sulle sostanze chimiche. Un periodo di transizione di due anni, come previsto nella direttiva, è del tutto adeguato per consentire ai pochi produttori che ancora fabbricano barometri al mercurio di mettere in atto una conversione. Ad ogni modo, molti di questi produttori, se non tutti, offrono già prodotti alternativi. In nessun caso pertanto la Commissione accoglierà gli emendamenti che sono stati presentati allo scopo di introdurre deroghe per i barometri.

Chiedo urgentemente il vostro aiuto a sostegno della posizione comune affinché la direttiva possa essere varata adesso in seconda lettura.

 
  
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  Martin Callanan, a nome del gruppo PPE-DE.(EN) Signor Presidente, abbiamo discusso di questi temi in diverse occasioni, quindi sarò quanto più breve possibile. L’unica questione che rimane da risolvere, come hanno indicato il signor Commissario e l’onorevole Sornosa Martínez, è quella dei barometri. Devo dire che rimango profondamente convinto che sia la Commissione che il Consiglio, nonché alcuni deputati di quest’Aula, hanno travisato completamente la questione. Non sussiste alcuna giustificazione per vietare i barometri. Sono stati presi di mira perché in Europa le aziende che ancora li producono sono relativamente poche e sono un facile bersaglio per la Commissione, che così può dare l’impressione di essere effettivamente attiva su questo fronte, mentre il problema delle grandi fonti di emissione del mercurio – come le centrali elettriche, i crematori, eccetera – non viene ovviamente affrontato, poiché per occuparsene i governi e le amministrazioni locali degli Stati membri dovrebbero sostenere una spesa enorme.

In prima lettura il Parlamento aveva approvato un emendamento volto ad introdurre una deroga per i produttori di barometri sia nella commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare che in Aula. Il Consiglio l’aveva respinto, pur concedendo un periodo di transizione di due anni. Mi dispiace che la commissione per l’ambiente stavolta non abbia sostenuto l’emendamento, ma ne ho ripresentanti altri per dare all’Assemblea un’ulteriore possibilità di decidere in materia, visto anche che, come i colleghi ben sanno, è in atto una vigorosa campagna guidata da operatori e distributori indipendenti in tutta Europa.

E’ del tutto illogico adottare una posizione che prevede una deroga per gli strumenti antichi e vieta quelli nuovi. Probabilmente in Europa gli strumenti antichi in circolazione e immessi sul mercato sono più numerosi rispetto ai nuovi strumenti che vengono creati. Si tratta di un ristretto mercato specializzato di nicchia e l’Europa si copre di discredito delegittimando, imponendo il divieto e l’inattività forzata a un numero molto esiguo di artigiani dotati di grande talento e imprenditorialità. Infatti queste aziende potrebbero essere sottoposte a controlli attraverso un sistema di licenze e di verifiche per il quale, per loro stessa ammissione, sono disposte a pagare. Questa sarebbe la soluzione di gran lunga più sensata invece di imporre un divieto assoluto e costringere all’inattività una serie di piccole imprese, causando quindi la perdita di competenze e di tradizioni europee pluricentenarie.

 
  
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  Dorette Corbey, a nome del gruppo PSE. – (NL) Signor Presidente, sono grata all’onorevole Sornosa Martínez, cui va il mio vivo e completo sostegno. Il mercurio, in particolare i composti e i vapori di mercurio, è tossico. Può accumularsi nel tessuto celebrale e nel sistema nervoso, dove provoca gravi danni. A sua volta, tale accumulo può ridurre l’intelligenza. Una politica intelligente, quindi, deve vietare l’impiego del mercurio laddove non è necessario. Visto che esistono alternative, dobbiamo guardare con favore al fatto che il termometro a mercurio sarà consegnato al passato.

I barometri sono al centro di grandi discussioni. Nei Paesi Bassi l’impiego del mercurio è vietato dal 2003, ma i barometri erano stati esentati fino al 2005 e poi, in virtù di nuove norme europee, fino al 1° gennaio 2006. Siamo intenzionati a estendere il periodo di deroga di altri due anni per i barometri tradizionali, che va detto, sono oggetti meravigliosi. In questo modo il termine ultimo arriva al 1° gennaio 2010, quindi c’è abbastanza tempo per sviluppare alternative, che, come ha confermato il Commissario, sono già ampiamente disponibili.

Pur comprendendo, ovviamente, che tale prospettiva è difficile da accettare per i produttori di barometri, se vogliamo vietare del tutto il mercurio, dobbiamo comunque vietare i prodotti di consumo che lo contengono. I barometri possono rompersi o avere delle perdite, quindi il mercurio finisce inesorabilmente nell’ambiente.

Convengo quindi con quanto affermano i produttori di barometri: anche l’impiego di mercurio nelle lampadine a basso consumo è ovviamente molto pericoloso. Sarebbe opportuno passare quanto prima possibile ai LED, ma questa è una direttiva sul mercurio negli apparecchi di misurazione e non sulle lampadine a basso consumo. Per concludere desidero reiterare il mio vivo sostegno all’onorevole Sornosa Martínez, che a mio avviso ha scelto un’ottima linea offensiva.

 
  
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  Marios Matsakis, a nome del gruppo ALDE.(EN) Signor Presidente, mi congratulo con l’onorevole Sornosa Martínez per la sua eccellente relazione.

La relazione legislativa fa seguito a quella sulla strategia sul mercurio adottata l’anno scorso dall’Assemblea. Il suo obiettivo è restringere l’immissione sul mercato di nuovi apparecchi di misurazione che contengono mercurio. L’onorevole Sornosa Martínez giustamente concorda sulle linee generali della proposta in discussione e prevede solamente alcune deroghe nei casi in cui non siano ancora disponibili alternative adeguate.

Il mio gruppo sostiene fermamente la proposta e ritiene utili e appropriati gli emendamenti della relatrice. Nel complesso la proposta gode di un ampio consenso in Parlamento, con l’eccezione dell’unica e ben nota controversia sui barometri. La differenza, come sapete, è che il Consiglio ha approvato la proposta di compromesso che prevede una deroga di due anni dall’entrata in vigore della direttiva a favore di un numero esiguo di produttori di barometri tradizionali ma di moderna produzione. Riteniamo che la soluzione sia ragionevole e che conceda abbastanza tempo ai produttori per introdurre alternative al mercurio nei loro prodotti.

Questa visione non è condivisa da alcuni colleghi che negli emendamenti nn. 1 e 2 hanno espresso l’opinione che deve essere varata una deroga permanente per i barometri tradizionali. D’altro canto, la questione nella sostanza non è così preponderante dal momento che la quantità di mercurio impiegata in questi strumenti è esigua e le misure di sicurezza vengono attuate in maniera adeguata dai produttori. Al contempo, però, in linea teorica non è necessaria alcuna deroga a lungo termine visto che i produttori hanno tutto il tempo di adeguarsi usando sostanze chimiche alternative sicure e quindi non occorre creare un pericoloso precedente nelle direttive in materia di sicurezza.

La questione, purtroppo, è stata ingigantita a dismisura da una parte della stampa nazionale che vuole farne un caso in cui l’UE interferisce in maniera fredda e burocratica, come fosse il “Grande fratello”, nell’attività dei poveri e onesti produttori di strumenti tradizionali nel tentativo di distruggerli. Come capirete, le cose non stanno proprio così.

La posizione del mio gruppo è fedele alla logica scientifica e non accetta deroghe permanenti per i barometri, ma, realizzando quanto siano accesi gli animi tra alcuni colleghi, non saremo indebitamente intransigenti con i membri del nostro gruppo che decideranno di non aderire alla nostra linea, anche se c’è sempre il rischio che l’emendamento sui barometri passi, mettendo a repentaglio l’intera proposta. Speriamo che ciò non accada.

 
  
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  Leopold Józef Rutowicz, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signor Presidente, la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle restrizioni alla commercializzazione di alcune apparecchiature di misurazione contenenti mercurio è un documento importante che limita la quantità di mercurio immessa nell’ambiente. Il mercurio entra nella catena alimentare sotto forma di metilmercurio nell’ambiente acquatico, contaminando il pesce, la frutta, la verdura e alla fine anche gli esseri umani. Si accumula nel corpo e ci avvelena.

Ogni anno entrano in circolazione 33 tonnellate di mercurio attraverso le nuove apparecchiature e 27 tramite le apparecchiature usate. I progressi tecnici hanno ridotto l’impiego del mercurio nell’industria e nei beni prodotti. Per quanto attiene al mercurio bisogna recuperarlo dalle apparecchiature usate e ridurre drasticamente le importazioni dai paesi terzi. Tutti gli Stati membri dell’UE devono imporre il divieto dopo subito dopo la modifica della direttiva del Consiglio 76/769/CEE sulla restrizione alla commercializzazione e all’uso di alcune sostanze e preparati pericolosi.

Porgo i miei ringraziamenti all’onorevole Sornosa Martínez per il lavoro svolto.

 
  
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  Carl Schlyter, a nome del gruppo Verts/ALE.(SV) Quando ero piccolo io giocavo con il mercurio, speriamo quindi che con questa direttiva i bambini delle generazioni future non facciano altrettanto. Ora è stato raggiunto un compromesso con il Consiglio ed è ormai tempo di accettarlo. Sappiamo che il mercurio è nocivo sia per le persone che per l’ambiente e che quasi sempre può essere sostituito con sostanze meno pericolose. Il compromesso raggiunto in seno al Consiglio dei ministri è calibrato e arriva dopo 14 anni da quando la Svezia ha introdotto il divieto nazionale sui termometri a mercurio. Non c’è più tempo da perdere.

Coloro che ora stanno pensando di approvare una proposta tecnicamente ingiustificata presentata dalla lobby dei barometri dovrebbero sapere che il divieto nel suo complesso potrebbe subire ritardi e potrebbe essere più difficile da attuare, se tale proposta sarà adottata. Sarebbe irresponsabile far passare una simile proposta. I dentisti, i laboratori, gli ospedali hanno eliminato gradatamente il mercurio. Non sussiste alcuna difficoltà a misurare la pressione atmosferica senza usare il mercurio. Tutti i nostalgici dei vecchi barometri potranno ancora comprarne uno. Infatti, anche con questo divieto – che non si applica agli strumenti antichi – l’acquisto sarà comunque consentito nel mercato interno.

 
  
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  Urszula Krupa, a nome del gruppo IND/DEM. – (PL) Signor Presidente, si sa ormai da tempo che i composti di mercurio sono nocivi per gli esseri umani e per l’ambiente. Il mercurio entra facilmente nella catena alimentare. Le categorie più a rischio sono i bambini, soprattutto in fase prenatale, e le persone che entrano direttamente a contatto con la sostanza. Il mercurio danneggia il corpo umano, compromettendo il sistema nervoso, il coordinamento e anche la vista, provocando conseguenze negative per la salute e l’ambiente. E’ quindi del tutto opportuno introdurre disposizioni atte a limitare l’uso del mercurio in determinate apparecchiature di misurazione.

Le apparecchiature mediche che contengono mercurio dovrebbero però essere ritirate gradatamente dal mercato, specialmente nei nuovi paesi membri che dispongono solo di risorse esigue per i propri servizi sanitari. Ad esempio, si calcola che la spesa pubblica supplementare riconducibile al divieto sui termometri a mercurio si aggirerà sui 3 milioni di PLN all’anno. L’improvviso ritiro delle apparecchiature di misurazione contenenti mercurio, oltre ad essere costoso, potrebbe dissuadere le persone dal misurarsi la temperatura e la pressione sanguigna. E’ una questione seria, poiché gli strumenti elettronici a basso prezzo non sono molto precisi.

Proponiamo di estendere il periodo di transizione in modo da ridurre significativamente i costi. Crediamo inoltre che il divieto debba escludere i termometri per bambini prematuri in ragione della gamma specifica di misurazioni, dell’affidabilità e della precisione, nonché i termometri per la misurazione della temperatura basale usati per diagnosticare le irregolarità di ovulazione e a fini riproduttivi nell’ambito del principale metodo naturale di pianificazione familiare. Inoltre anche i termometri veterinari sono necessari per la diagnosi delle patologie animali.

Infine devo dire che questi cambiamenti affrettati alla legislazione tendono a sollevare sospetti circa la presenza di interessi occulti. In questo caso il ritiro delle apparecchiature contenenti mercurio potrebbe non essere dovuto esclusivamente al desiderio di proteggere la salute e l’ambiente.

 
  
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  Thomas Ulmer (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, questa direttiva sulle apparecchiature di misurazione è volta a rimuovere all’incirca 30 tonnellate di mercurio dalla circolazione, non è molto, ma è pur sempre un quantitativo apprezzabile. I pericoli del mercurio sono ben noti, la sua neurotossicità è assodata. Laddove è a rischio la salute umana, credo che debba essere applicato rigorosamente il principio di sostituzione. Nei casi in cui il mercurio è assolutamente necessario e non vi sono alternative, può essere mantenuto, ma a condizioni rigorose.

Sono quindi consentite eccezioni solo dove non sussistono rischi significativi o dove non vi sono ancora alternative. Le eccezioni riguardano gli sfigmomanometri per applicazioni speciali e gli strumenti di misurazione antichi, e va da sé che il numero di questi ultimi strumenti è destinato a diminuire naturalmente. Credo che il periodo di transizione di due anni per i barometri sia sufficiente. L’elemento decisivo per me è l’armonizzazione del mercato interno, e in questo caso si è compiuto un passo in avanti. Sottoscrivo la posizione comune.

 
  
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  Åsa Westlund (PSE).(SV) In realtà è allucinante il fatto stesso di dover tenere questo dibattito. Il mercurio è uno dei veleni più pericolosi al mondo. Ovviamente non deve essere usato se non nei casi in cui è strettamente necessario. Sono stupita che qualcuno possa ancora credere che sia più importante continuare a fabbricare vecchi barometri e vecchi termometri invece di proteggere la salute pubblica.

Essendo in gravidanza, conosco benissimo tutti i rischi che il mercurio comporta. So che nessuna donna incinta dovrebbe mangiare il pesce che io stessa ed altre come me abbiamo mangiato in tale periodo. Deve proprio essere così? Le giovani donne non avrebbero il diritto di mangiare cibo normale? Le donne in stato interessante devono preoccuparsi di eventuali danni al bimbo che portano in grembo a causa del mercurio derivante, ad esempio, da prodotti che lo contengono e che potrebbero esserne privi?

Nel periodo precedente a questo dibattito abbiamo ricevuto lettere che ci esortavano a salvaguardare la produzione di barometri tradizionali. E’ veramente imbarazzante. Come si può credere che io attribuisca più importanza a qualsiasi piacere si possa trarre nel possedere un barometro rispetto al pericolo che corrono le future generazioni a causa dell’impiego del mercurio? Spero che, votando domani contro tutti gli emendamenti volti a mantenere l’uso del mercurio, tutti i colleghi mostreranno quanto siano imbarazzanti queste lettere e diano prova che noi ci stiamo assumendo seriamente la nostra responsabilità in relazione all’ambiente e alla salute pubblica.

 
  
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  Holger Krahmer (ALDE).(DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, ne convengo: il mercurio è altamente tossico. E’ nocivo per l’ambiente, per gli animali e, attraverso la catena alimentare e altre vie, per gli esseri umani.

E’ giusto che tale sostanza sia sostituita laddove è possibile e sensato farlo, ma non sempre, non ad ogni costo e non per le sue proprietà, ma quando l’uso rappresenta veramente un pericolo per l’ambiente. In ogni caso non possiamo togliere completamente il mercurio dalla circolazione, altrimenti dovremmo dire addio a un altro prodotto che sta a cuore a molti deputati. Anche le lampadine a basso consumo, infatti, che molti vorrebbero imporre per legge allo scopo di proteggere il clima, contengono mercurio. Se fossero usate universalmente, la quantità di mercurio nelle case sarebbe pari a quella attualmente contenuta nei barometri tradizionali.

Non mi sembra sensato che domani si debba vietare il mercurio e decretare la scomparsa di un’intera serie di imprese artigiane dal mercato comunitario e al contempo si vogliano piazzare lampadine al mercurio in ogni lampadario. Chiedo quindi al signor Commissario di esprimere un commento rispetto a questi obiettivi contrastanti.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE-DE). – (SK) Il mercurio viene usato in molti strumenti di misurazione, nei termometri e nei barometri. Il mercurio viene usato positivamente e senza grosse implicazioni sanitarie in odontoiatria, nella fattispecie nella pasta per otturazioni.

D’altro canto, però, in determinate circostanze è nota la tossicità della sostanza che può accumularsi negli organismi viventi, anche nel corpo umano. Inoltre sappiamo bene che la posizione comune del Consiglio ha incorporato la maggior parte degli emendamenti adottati dal Parlamento europeo il 14 novembre 2006, come si evince dal testo, in cui l’identità di vedute tra la relatrice e i relatori ombra è pressoché totale, tanto che stavamo quasi per chiudere la procedura legislativa in prima lettura.

Sussiste però un grosso punto di disaccordo tra il Consiglio e il Parlamento sulla produzione di apparecchiature che contengono mercurio, segnatamente i barometri. Come sappiamo, il Parlamento ha votato a favore della deroga totale, mentre il Consiglio propone una deroga di due anni, che appare adeguata. Il divieto si applicherebbe ai nuovi barometri al mercurio, ma pare opportuno consentire la circolazione dei barometri antichi, e in questo modo proseguirebbe anche l’attività di vendita, riparazione e manutenzione.

Come cittadino e consumatore, sostengo il tipo di compromesso appoggiato dalla relatrice, che non mette a repentaglio la salute dei cittadini e che consentirà ai produttori di barometri convenzionali di adattarsi più velocemente alla nuova situazione.

 
  
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  Linda McAvan (PSE).(EN) Signor Presidente, credo che dovremmo ricordarci che questa proposta rientra in una strategia più vasta atta ad eliminare gradatamente il mercurio. Nessun settore è stato preso di mira – non i termometri né i barometri – in quanto sono previste diverse azioni che saranno realizzate in un certo numero di anni. Credo che l’onorevole Ulmer abbia esposto correttamente questo concetto: nell’ambito della direttiva REACH abbiamo convenuto che, se esistono alternative sicure alle sostanze chimiche pericolose, dobbiamo optare per tali alternative. Siamo stati tutti d’accordo su questo punto in Aula. Tutti i principali gruppi politici hanno sottoscritto REACH. Quindi chiedere una deroga per i barometri a questo punto è assolutamente incoerente con la direttiva REACH, la quale oltretutto riguarda anche i barometri.

E’ stato presentato un emendamento in tema di licenze per la produzione di barometri. In questo modo, però, non si affronta la questione delle perdite, del danno accidentale e dello smaltimento dei rifiuti, delle discariche e dell’incenerimento. Negli Stati Uniti a maggio è stato rinvenuto un barometro rotto in un armadio di una scuola. La scuola è stata chiusa per una settimana. L’intero edificio è stato evacuato e le opere di bonifica sono costate migliaia di dollari. Sedici Stati USA si stanno muovendo verso il divieto di usare mercurio nei barometri e in altre apparecchiature. In realtà gli USA andranno ben oltre la proposta attuale della Commissione di oggi. Pertanto chi parla dell’Europa come di un organismo balia si sbaglia di grosso in relazione alla questione dei barometri.

Il gruppo PSE ha insistito sulla concessione di un periodo di transizione di due anni per l’industria dei barometri. Sappiamo che si tratta di piccole imprese, sappiamo che sarà difficile per loro, ma credo fossero già al corrente dei problemi che avrebbe comunque posto loro la direttiva REACH, e credo che il compromesso sia sensato.

Infine l’onorevole Schlyter ha detto che da bambino giocava con il mercurio. Molti mi hanno detto la stessa cosa nel corso di questo dibattito. In passato ci giocavamo. Dico sempre infatti che una volta guidavamo senza allacciare le cinture di sicurezza, respiravamo benzina che conteneva piombo e a Natale io trovavo dei dolci a forma di sigaretta come regalo. Vi sono cose da cambiare e credo che adesso sia giunto il momento di farlo.

 
  
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  Günter Verheugen, Vicepresidente della Commissione. – (DE) Signor Presidente, onorevoli deputati, sarà per me un piacere chiarire nuovamente la politica della Commissione sulla gestione di sostanze di comprovata elevata tossicità nel nostro ambiente. Non possiamo escludere i rischi per la società, ma, laddove esistono alternative sicure, queste ultime devono avere la priorità. Non riesco a capire come la si possa pensare diversamente. Se non è necessario entrare a contatto con sostanze altamente tossiche nel nostro ambiente, allora non dobbiamo farlo.

Questo vale anche per le lampadine elettriche a basso consumo di cui ha parlato l’onorevole Krahmer, che in effetti contengono piccole quantità di mercurio. Non esistono ancora alternative in questo caso, ma è necessario lavorarci e non appena saranno disponibili alternative, anche in questo caso prevarrà la produzione che non richiede l’impiego di mercurio.

Concludo riprendendo la questione dei barometri. Nessuno più di me ama questi meravigliosi strumenti antichi. Nessuno più di me sostiene i metodi di produzione tradizionali e le aziende tradizionali, specialmente quelle piccole. E nessuno vuole cacciare dal mercato europeo nemmeno una di queste aziende tradizionali. Ho qui con me un catalogo di uno di questi produttori. Non sussiste alcun dubbio. Già oggi offrono barometri bellissimi che esternamente non presentano alcuna differenza rispetto ai barometri costruiti in passato, ma che non contengono più mercurio. Anche il famoso barometro Prince of Wales, una copia del barometro regale John Russel, che comunque costa 795 sterline, è già disponibile nella versione che non ha la benché minima traccia di mercurio.

L’argomentazione secondo cui anche una sola di queste aziende potrebbe essere costretta alla chiusura è semplicemente sbagliata. Posso quindi affermare con certezza che non agiamo nell’interesse di queste aziende se impediamo loro di prendere i provvedimenti necessari per dare un futuro ai loro prodotti. E questi barometri tradizionali avranno un futuro solo se saranno fabbricati senza mercurio.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani, 11 luglio 2007.

 
  
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  Carl Schlyter (Verts/ALE).(EN) Signor Presidente, potrebbe controllare se la traduzione era corretta? Ho detto che da piccolo giocavo con il mercurio e che spero che le future generazioni non saranno più esposte a questo rischio. Giusto per essere del tutto chiaro.

 
  
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  Presidente. – E’ quello che ho capito anch’io, onorevole Schlyter; le assicuro che ho fatto altrettanto e, ciononostante, spero di arrivare alla vecchiaia.

 
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