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Procedura : 2007/2594(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : B6-0310/2007

Testi presentati :

B6-0310/2007

Discussioni :

PV 11/07/2007 - 21
CRE 11/07/2007 - 21

Votazioni :

PV 12/07/2007 - 6.14
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2007)0354

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 11 luglio 2007 - Strasburgo Edizione GU

21. Controllo democratico nell’ambito dello strumento di cooperazione allo sviluppo (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca le dichiarazioni della Commissione sul controllo democratico nell’ambito dello strumento di cooperazione allo sviluppo.

 
  
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  Benita Ferrero-Waldner, Membro della Commissione. – (EN) Signora Presidente, onorevoli deputati, è un grande piacere per me essere qui. Desidero ringraziare il Parlamento e, in particolare, i membri della commissione per lo sviluppo per il dialogo costruttivo che siamo stati capaci di portare avanti nel quadro dello scrutinio democratico dei nostri progetti di documenti di strategia.

In più occasioni, in particolare nella lettera congiunta con il collega Louis Michel del 26 marzo indirizzata alla presidenza della commissione per lo sviluppo, ho ribadito il nostro impegno a esaminare attentamente le osservazioni della commissione relative ai documenti di strategia in vista dei programmi d’azione annuali e dell’attuazione dei nostri progetti e programmi. Ora siamo nella fase di preparazione di tali programmi. Alcuni di essi vi sono già stati sottoposti e i rimanenti vi saranno inviati entro l’autunno in conformità dell’articolo 8 della decisione relativa alla procedura di comitato. Allegati a tali programmi d’azione annuali, riceverete anche i quadri sinottici che spiegano dettagliatamente il modo in cui le vostre osservazioni sono state prese in considerazione o il motivo per cui non è stato possibile farlo.

Inoltre, questa settimana, in una lettera separata all’onorevole Borrell, ho illustrato il modo in cui abbiamo valutato le vostre osservazioni e come queste ultime siano state trasposte nei programmi d’azione annuali che vi sono già stati inviati. Sono alquanto delusa nel sentire che una proposta di risoluzione sia critica nei confronti dei programmi della Commissione. Mi auguro che questo non metta in discussione lo spirito di dialogo aperto e di cooperazione che stiamo dimostrando e che siamo pronti a continuare ad avere.

Permettetemi ora di occuparmi di alcune delle questioni sollevate dal Parlamento in numerose occasioni, in particolare nella vostra proposta di risoluzione. Siamo di certo completamente impegnati a conseguire l’obiettivo globale di eradicazione della povertà e gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, sulla base dello strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI). Desidero precisare molto chiaramente che tutte le attività previste nell’ambito dei documenti di strategia nazionale sono attività di sviluppo che rientrano nei settori prioritari individuati nel DCI. Deve essere evidenziato, a questo punto, che il regolamento stabilisce inoltre che dobbiamo adottare differenti approcci a seconda dei singoli contatti di sviluppo e delle necessità di ciascuno dei paesi interessati. Le esigenze di sviluppo del Bangladesh, ad esempio, non sono le stesse del Brasile. Concordiamo con il punto di vista del Parlamento secondo cui la salute e l’istruzione svolgono un ruolo fondamentale nell’eradicazione della povertà e nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio.

Ora, desidero ribadire l’impegno assunto dalla Commissione di rispettare i parametri di riferimento concordati del 20 per cento da assegnare ai settori sociali entro il 2009, attraverso programmi e progetti o sostegno finanziario connessi a tali settori, stabilendo una media in tutte le aree geografiche. I primi programmi indicativi pluriennali per il periodo 2007-2010 dimostrano già un chiaro contributo ai parametri complessivi per la sanità e l’istruzione di base. I programmi d’azione annuali approvati per il 2007 hanno confermato tutto questo e non appena i progetti e i programmi entreranno in fase di attuazione, forniremo al Parlamento statistiche dettagliate.

Riguardo all’ammissibilità agli aiuti pubblici allo sviluppo, vi assicuro che, in preparazione dei programmi d’azione annuali, abbiamo garantito e garantiremo il pieno adempimento alle disposizioni del DCI relative ai criteri dell’OCSE/DAC per i programmi geografici, e al contempo il mantenimento della flessibilità prevista dal regolamento per i programmi tematici. Ovviamente, una valutazione ufficiale di tale adempimento verrà effettuata nel corso del riesame intermedio che inizierà nel 2009. La Commissione intende presentare proposte volte a modificare i regolamenti, qualora lo ritenga necessario.

Riguardo alle consultazioni delle parti interessate, siamo ben consapevoli che devono essere fatti ulteriori progressi nel processo di consultazione, compresa la partecipazione di autorità locali e regionali. Tuttavia, questo è anche uno dei principi della nostra assistenza allo sviluppo che dovrebbe essere esercitata dal paese partner e contribuire ai piani di sviluppo nazionali. Pertanto, stiamo cercando di fare del nostro meglio al fine di incoraggiare le autorità nazionali di ciascun paese a consultare i propri parlamenti nazionali, le autorità regionali e locali e la società civile in merito ai propri piani di sviluppo come espressione di buon governo.

I nostri programmi d’azione annuali spiegheranno più chiaramente ciò che abbiamo fatto relativamente alle consultazioni. Il recente programma d’azione annuale relativo alla Cambogia ne è un buon esempio. Per quanto riguarda le attività di altri donatori, la Commissione ha fornito tutte le informazioni disponibili nel momento in cui ha presentato i propri documenti di strategia, nonché i progressi compiuti verso il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Come voi, anche noi abbiamo tutto l’interesse di ottenere un quadro generale relativo alle attività di tutti i donatori e stiamo compiendo ogni possibile sforzo per offrire maggiori informazioni sulla base di una nuova combinazione di norme.

Relativamente all’integrazione di problematiche trasversali quali la promozione dei diritti umani, la parità di genere, la democrazia, la buona governance e la sostenibilità ambientale, intendiamo certamente attuare tutto questo, che sin dall’inizio è stato per noi l’obiettivo principale. Rimane inteso che sarà fatto nella fase di attuazione.

Infine, per quanto riguarda le vostre precisazioni in merito al sostegno finanziario, desidero sottolineare che la Commissione applica rigidi criteri di ammissibilità che vengono riesaminati prima di ciascuna erogazione di sostegno finanziario. Negli ambiti politico e strategico, della stabilità macroeconomica e della gestione finanziaria pubblica, nella selezione dei paesi che devono ricevere sostegno finanziario, ho cercato di attenermi agli elementi principali della vostra risoluzione. Posso assicurarvi che riceverete informazioni dettagliate sulle vostre osservazioni quando vi invieremo i programmi d’azione annuali nel quadro del vostro droit de regard relativo alla comitatologia. La Commissione resta disponibile a discutere i programmi d’azione annuali presso gli organi competenti del Parlamento.

 
  
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  Gay Mitchell, a nome del gruppo PPE-DE. – (EN) Signora Presidente, ho molto apprezzato i commenti e il contenuto della risposta fornita dal Commissario qui questa sera. Devo dire che non potevo aspettarmi di meglio da lei. Ho riscontrato nel corso di tutto l’iter dello strumento di cooperazione allo sviluppo che spesso, quando ci trovavamo in fase di stallo, lei era certamente di grande aiuto nel tentare di far ripartire la situazione, così come il suo collega, il Commissario Michel.

Ho inoltre ascoltato con piacere ciò che lei aveva da dire riguardo ai programmi d’azione annuali, poiché dobbiamo davvero attenerci a quanto scritto nella lettera che il Commissario Ferrero-Waldner e il Commissario Michel hanno inviato all’onorevole Morgantini e a me in qualità di relatore sullo strumento di cooperazione allo sviluppo, in quanto risulta chiaro che il Parlamento stesso deciderebbe quali strutture creare e i programmi e i documenti di strategia da esaminare.

Ho il dovere di affermare altresì che, dato che lo strumento di cooperazione allo sviluppo è stato approvato soltanto lo scorso dicembre e che è un procedimento molto nuovo per tutti noi, il Parlamento è partito con slancio. In alcune occasioni, ho udito opinioni negative riguardo al comportamento di alcuni membri della Commissione relativamente ai programmi d’azione annuali. Nella mia esperienza di presidente del gruppo C, che esamina alcuni paesi dell’America latina, posso dire che la cooperazione è stata molto positiva. E ritengo che il Commissario dovrebbe incoraggiare il proseguimento di tale buona cooperazione in quanto crea un’atmosfera positiva e buoni rapporti di lavoro. Ci consente inoltre di apportare la nostra migliore esperienza al fine di affrontare le questioni cui noi tutti siamo interessati, e mi riferisco agli Obiettivi di sviluppo del Millennio e alle esigenze delle popolazioni molto povere che vivono in ogni parte del mondo che soffre.

Desidero sottolineare l’importanza del momento presente. La Commissione e il Parlamento hanno lavorato molto al fine di consentire all’Unione europea di attuare al meglio le proprie politiche di sviluppo. Nel corso dei negoziati relativi allo strumento di cooperazione allo sviluppo, abbiamo chiarito di non voler essere coinvolti nella microgestione. Quest’ultima spetta alla Commissione e al Consiglio, ma noi vogliamo la supervisione. Il Parlamento ha il diritto di controllo e la Commissione non deve temere il suo coinvolgimento in questo senso. Noi, la Commissione e il Consiglio dobbiamo collaborare nel tentativo di essere efficienti, e non in competizione e cercare di mantenere le cose riservate tra di noi. In quale modo possiamo collaborare per fornire un’efficace assistenza ai paesi che desideriamo aiutare?

I primi passi del nuovo strumento di cooperazione allo sviluppo sono già stati compiuti e abbiamo tutti la responsabilità di garantirne la riuscita. Lo strumento di cooperazione allo sviluppo ha formalizzato le strutture, riconoscendo l’importante funzione che il Parlamento dovrebbe esercitare nel suo ruolo di supervisione e di consulenza. Abbiamo lavorato duramente nell’esaminare con scrupolo i documenti di strategia elaborati dalla Commissione e nel formulare le posizioni sui differenti aspetti di tali strategie. Ritengo che la Commissione dovrebbe riflettere attentamente sull’inserimento delle nostre posizioni nei documenti di strategia.

Come parte del nostro ruolo di controllo, dobbiamo insistere affinché questa politica si concentri continuamente sul conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio intesi all’eradicazione di alcune tra le peggiori forme di povertà nel mondo. Il Parlamento ha costante bisogno di ricevere garanzie al riguardo.

Sono stato molto stupito nel sentir dire all’inizio dell’anno dalla Presidenza tedesca che avrebbe inoltrato i documenti relativi ai paesi ACP al Parlamento nello stesso modo in cui erano stati trasmessi quelli relativi ai paesi dell’Asia e dell’America latina.

Ora capisco il motivo per cui uno Stato membro, benché io non sia favorevole, abbia sollevato alcune obiezioni in merito. Sono consapevole che esistono numerosi documenti di questo tipo e che sembra molto opportuno che vengano esaminati dall’Assemblea parlamentare paritetica e dai paesi ACP. Tuttavia, a differenza del Parlamento, l’Assemblea parlamentare paritetica e i rappresentanti eletti dei paesi di Africa, Caraibi e Pacifico di tale Assemblea non sono in sessione permanente, e non sono presenti strutture adeguate al livello di valutazione richiesto.

Disponiamo di tre commissioni permanenti e forse, potremmo selezionarne alcuni aspetti ed esaminarli, sulla base di un controllo selettivo. Ciò nonostante, questo non deve interferire in alcun modo con la necessità di questo Parlamento di ottenere i documenti che esso desidera e di esaminarli nel miglior modo possibile.

Il nostro obiettivo dovrebbe essere sempre quello di conseguire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Non siamo in competizione e possiamo collaborare. Per due anni, nel corso dell’iter dello strumento di cooperazione allo sviluppo, abbiamo cercato di persuadere la Commissione e altri che eravamo davvero impegnati nel tentativo di trovare un ottimo strumento. Infine, quando abbiamo ascoltato, abbiamo trovato tale strumento.

Signor Commissario, non ascoltate i cattivi consigli. Non ascoltate le persone che creano impedimenti. Facciamo parte della stessa squadra e desideriamo raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Non nascondete al Parlamento le informazioni di cui dovrebbe disporre a pieno diritto nel suo ruolo di supervisione. Vi potrete rendere conto che risponderemo con generosità, efficacia e disponibilità.

Vi ringrazio molto per il vostro contributo qui questa sera.

 
  
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  Presidente . – Prima di dare la parola all’onorevole van den Berg, rilevo con rammarico che, a quanto pare, quello di questa sera sarà il suo ultimo intervento in Parlamento, prima di passare ad occuparsi di altro. Sono sicura che tutti noi le auguriamo ogni bene, onorevole van den Berg, nonostante il dispiacere di perderla.

 
  
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  Margrietus van den Berg, a nome del gruppo PSE. – (NL) Signora Presidente, approvo quanto affermato dall’onorevole Mitchell relativamente ai progetti politici ACP. Il 1° gennaio di quest’anno è entrato in vigore il nuovo strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo, in cui gli Obiettivi di sviluppo del Millennio occupano un posto centrale. E’ arrivato il momento di capire se tali norme e principi siano stati anche messi in pratica.

Negli ultimi mesi, noi della commissione per lo sviluppo abbiamo dedicato molto del nostro tempo al controllo dei documenti di politica nazionale. I collaboratori, i membri del Parlamento europeo e i segretari hanno tutti lavorato duramente sia in sede di commissioni che in Parlamento. Dopo aver attentamente esaminato le strategie politiche per i paesi e le regioni di America latina, Asia e Sudafrica, siamo giunti alla conclusione che sei casi specifici su un totale numerico enorme di progetti erano sostenuti in maniera insufficiente da un punto di vista giuridico, motivo per cui abbiamo risposto attraverso risoluzioni. In alcuni altri casi, abbiamo risposto con una lettera e sollevato un certo numero di questioni.

Signora Commissario, nel corso dello scrutinio democratico, abbiamo incontrato alcuni problemi fondamentali, che senza dubbio dovete affrontare anche voi in sede di Commissione. Il primo obiettivo dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo è l’eradicazione della povertà e il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Questo è un obiettivo globale che, a nostro parere, non è stato sufficientemente posto in rilievo nei documenti di politica nazionale, in parte perché questi ultimi sostengono ancora i primissimi e superati progetti.

Desidero ricordare alla Commissione il nostro fermo impegno a raggiungere l’obiettivo del 20 per cento. Ho apprezzato quanto affermato dal Commissario poco fa: egli garantisce che questo 20 per cento verrà raggiunto entro il 2009. Se l’ha dichiarato così chiaramente, allora noi crediamo anche che ciò accadrà e potrebbe essere favorito dagli accordi che includono gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Dopo tutto, è stato fornito il sostegno finanziario, e deve di certo attenersi ai criteri stabiliti, come lei ha affermato a ragione. Tuttavia, immaginate che ciò venga fatto e che si lascino scadere gli accordi che includono gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Ciò significa che perlomeno il governo interessato sta facendo qualcosa nei settori dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria di base. Questo nel caso in cui fosse possibile includere tutto ciò nel 20 per cento in modo giustificato e molto più chiaro. Altrimenti, rimarrebbe molto vago.

Desidero inoltre richiamare la vostra attenzione sul fatto che il prossimo anno verranno versati 50 milioni di euro al Fondo mondiale, organismo straordinario che noi sosteniamo, a titolo del programma tematico “Investire nelle persone” dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo. Lo scorso anno l’importo versato era stato di 62 milioni di euro. Tuttavia, ciò significa che, in pratica, restano pochi fondi per le altre priorità elencate in questo documento. Se questo accadesse, nell’arco di due anni si rischierebbe il fallimento. E’ su questo che vorrei farvi riflettere, in quanto necessita di consultazioni con i partner ACP e con il Fondo europeo di sviluppo.

Qualcosa deve essere comunque fatto, in quanto, se così non fosse, il programma tematico “Investire nelle persone” sarebbe di fatto un guscio vuoto. Il Parlamento europeo non esiterà a utilizzare il proprio strumento finanziario qualora necessario. Ralf Walter sta lavorando su questo aspetto e, sapete come è fatto, è un uomo risoluto riguardo a tali questioni. Tuttavia, signora Commissario, questa sera non intendo assumere il ruolo di Max Mackie Messer nell’Opera da tre soldi, in quanto, dopo tutto, è lei che porta l’abito blu e, dato che è il mio ultimo intervento, sono di buon umore.

Desidero concludere con una nota personale. Signora Presidente, come lei ha detto, sono stato nominato Commissario della Regina per la provincia di Groningen a partire dal 1° settembre. Vorrei ringraziare calorosamente i miei colleghi del Parlamento europeo e il personale, e tutti coloro che fanno parte dei segretariati della Commissione per l’enorme sostegno che ho ricevuto dai Commissari Michel e Ferrero-Waldner. Mi auguro di poter accomiatarmi dal Parlamento il 28 agosto, giorno in cui spero di vedervi tutti nuovamente, ma per il momento auguro il meglio a tutti voi.

 
  
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  Presidente . – La ringrazio per il suo contributo al lavoro di questa Assemblea.

 
  
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  Mikel Irujo Amezaga, a nome del gruppo Verts/ALE. – (ES) Signora Presidente, per il collega che mi ha preceduto è stato l’ultimo intervento e per me si tratta del primo in seduta plenaria. Mi auguro che siate magnanimi con me.

Comincio con il ricordare che l’iter di adozione del regolamento che istituisce lo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) è stato, come sappiamo, tortuoso, complicato e, in alcune occasioni, irto di difficoltà. Di fatto, la prima risposta con cui il Parlamento manifestò l’intenzione di respingere l’intera proposta fu approvata all’unanimità dalla commissione per lo sviluppo e sostenuta altrettanto unanimemente dalle altre tre commissioni che hanno espresso il loro parere in merito. Tutto ciò condusse la Commissione e il Consiglio al tavolo di negoziato e, infine, convinse entrambe le Istituzioni a rispettare il ricorso del Parlamento alla procedura di codecisione. Ma questo lo sappiamo già.

Come tutti sappiamo, alla fine la proposta è stata approvata, sebbene molti dei motivi che più di un anno fa suscitarono preoccupazione continuano ad esistere.

Finora, il Parlamento ha presentato tre risoluzioni in cui ha avvertito la Commissione che stava andando al di là dei propri poteri e le ha chiesto di porre rimedio alla situazione, cosa che, di certo, non ha fatto. E’ necessario ricordare alla Commissione ciò che accade quando si esagera con la comitatologia con questa Assemblea.

Il Parlamento continua a non vedere chiare le cose e ritengo che il semplice fatto che questa risoluzione sia stata adottata all’unanimità in seno alla commissione per lo sviluppo sia molto significativo.

Per esempio, il regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo stabilisce che “la Comunità promuove processi di sviluppo di cui il paese partner esercita la direzione ed ha la titolarità”, ma desideriamo sapere se ci sono stati contatti con i parlamenti di questi paesi partner prima dell’approvazione dei documenti di strategia e, se così fosse, se ci sono i dettagli di questi incontri.

Analogamente, il regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo stabilisce la promozione di metodi inclusivi e partecipativi allo sviluppo e un ampio coinvolgimento di tutti i segmenti della società nel processo di sviluppo e nel dialogo nazionale, ma non abbiamo informazioni relative all’effettivo svolgimento di tali operazioni.

Al contempo, riteniamo ci sia scarsa o nulla informazione riguardo all’entità del finanziamento fornito a titolo dello strumento di cooperazione allo sviluppo per i documenti di strategia. Desideriamo sapere se i documenti in questione hanno beneficiato di altre fonti di finanziamento e, se è così, quanti di essi saranno finanziati da tali fonti. In sintesi, esistono programmi nell’ambito dei documenti di strategia che non contengono una descrizione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, così come sancisce il regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo? Se sì, quanti fondi sono stati destinati a questi programmi?

Nel nostro gruppo continuiamo ad avere questi e molti altri dubbi che probabilmente verranno chiariti con le comunicazioni della commissione per lo sviluppo che lei ha appena annunciato, tuttavia non abbiamo dimenticato che il regolamento in questione cita fino a sette volte la trasparenza quale principio di attuazione dei programmi. Riteniamo di dover dare il buon esempio e che la Commissione debba informare pienamente e con estrema chiarezza il Parlamento al fine di dissipare i dubbi provocati dal modo in cui questo strumento è stato gestito nei sei mesi appena trascorsi.

 
  
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  Eija-Riitta Korhola (PPE-DE).(FI) Signora Presidente, lo scorso anno, durante la Presidenza finlandese, abbiamo raggiunto un importante compromesso relativo allo strumento di cooperazione allo sviluppo, che consiste nel consentire in futuro alla Comunità di rispettare i propri impegni riguardo agli aiuti e nel garantire il finanziamento ininterrotto delle relazioni esterne.

Il regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo prende in considerazione la multidimensionalità della povertà. Costituisce pertanto una base promettente per la cooperazione allo sviluppo e per la riduzione della povertà. Se gli obiettivi del Millennio devono essere raggiunti, ci devono essere strumenti di precisione. Il regolamento è il primo atto per rafforzare la definizione di politica di cooperazione allo sviluppo sancita dal comitato per l’assistenza allo sviluppo dell’OCSE. Questo è fondamentale al fine di garantire che le risorse stanziate per la cooperazione allo sviluppo non vengano utilizzate per raggiungere altri obiettivi politici.

Purtroppo, la pratica non ha rispecchiato il contenuto del regolamento. Nelle sue proposte di documenti di strategia per i singoli paesi, la Commissione è ripetutamente andata oltre i propri poteri esecutivi, senza tener conto degli obiettivi dello strumento di cooperazione allo sviluppo. Nelle proprie risoluzioni, il Parlamento ha già precisato più volte che l’obiettivo principale delle proposte di documenti di strategia non è stato l’eradicazione della povertà. Non hanno pertanto rispettato i criteri degli aiuti pubblici allo sviluppo definiti dal comitato per l’assistenza allo sviluppo dell’OCSE.

La Commissione non può continuare a ignorare il contenuto essenziale dello strumento di cooperazione allo sviluppo e i principi fondamentali della politica di cooperazione allo sviluppo dell’OCSE. In base al regolamento, i finanziamenti possono essere erogati sotto forma di sostegno finanziario solo se la gestione della spesa pubblica di un paese è sufficientemente trasparente. I criteri di ammissibilità devono essere applicati severamente. E’ altresì fondamentale sostenere il controllo parlamentare dei paesi partner. La vera ragione per cui la democrazia rappresentativa non può rispondere alle necessità dei governi forti è lo scarso livello di controllo nei paesi terzi.

Esprimo inoltre la mia delusione per la mancanza di volontà da parte della Commissione di collaborare di sua iniziativa. La Commissione non dovrebbe dimenticare che il Parlamento europeo riveste un ruolo fondamentale nell’attuazione dello strumento di cooperazione allo sviluppo.

 
  
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  Ana Maria Gomes (PSE).(PT) Per la prima volta il Parlamento ha svolto un ruolo di valutazione riguardo alle strategie nazionali, nel campo di applicazione di questo nuovo strumento. Ritengo che il dialogo tra Parlamento e Commissione sia stato molto costruttivo e che possa servire da modello per una possibile e auspicabile collaborazione futura, come nel caso dei paesi ACP. Tuttavia, vi è ancora un margine di miglioramento nella cooperazione tra le due Istituzioni, in particolare per quanto riguarda lo scambio di informazioni.

Il Parlamento ritiene che quest’ultimo aspetto sia molto importante al fine di ricevere chiarimenti riguardo al modo in cui le diverse strategie nazionali possano nel complesso contribuire all’impegno finanziario di destinare il 20 per cento delle risorse disponibili alla sanità e all’istruzione di base. Per quanto riguarda le priorità indicate nei vari documenti di strategia nazionale, purtroppo non c’è traccia, in generale, di un maggiore investimento negli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Lo scopo di questo strumento di finanziamento è combattere la povertà, in particolare attraverso il raggiungimento di tali obiettivi. Alcuni documenti di strategia nazionale comprendono attività relative al commercio, all’istruzione superiore, all’aviazione civile e persino alla promozione dell’Unione europea nei paesi beneficiari.

Il Parlamento comprende l’importanza di alcune di queste azioni in particolare per le autorità dei paesi in questione. Ritengo, tuttavia, che le nostre priorità e quelle della Commissione, debbano essere le attività direttamente correlate al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, che hanno un’influenza di gran lunga più diretta nella lotta alla povertà. Queste dovrebbero essere le priorità che non possono essere omesse, come accade in alcuni casi.

Desidero precisare che il Parlamento non ha ricevuto alcuna risposta alle domande poste alla Commissione nel corso di questo processo. Sono sicura che saranno disponibili, così come il Commissario ci ha appunto informato quest’oggi, e che ringrazio.

(EN) Mi duole vedere andar via l’onorevole van den Berg, come lei ha annunciato, Signora Presidente. Nessuno è insostituibile, ma ci sono persone più facilmente sostituibili di altre. Non è certamente il caso di Max! Mancherà molto in particolare a noi socialisti.

 
  
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  Josep Borrell Fontelles (PSE).(ES) Signora Presidente, signora Commissario, lei sa molto bene che l’analisi dell’attuazione dello strumento di cooperazione allo sviluppo è oggi una parte molto importante del lavoro della commissione che ho l’onore di presiedere.

Attribuiamo grande rilevanza a questa procedura e auspichiamo che la Commissione tenga in piena considerazione le osservazioni fatte dal Parlamento.

Nello specifico, il Parlamento deve garantire che l’obiettivo principale dello strumento di cooperazione allo sviluppo, ossia l’eradicazione della povertà, venga raggiunto, che i finanziamenti destinati a tale strumento siano dedicati essenzialmente a questa attività e che si raggiunga il 20 per cento destinato all’istruzione e alla sanità, anche se non sappiamo ancora con chiarezza in quale modo potremo conseguire l’obiettivo del 20 per cento entro il 2009.

Signora Commissario, è molto importante che tutte le parti interessate vengano consultate e che le politiche orizzontali, quali la promozione dei diritti umani, la parità di genere, la buona governance, i diritti dei minori, i diritti delle popolazioni indigene, la sostenibilità ambientale e la lotta alle malattie come l’AIDS, siano prese adeguatamente in considerazione in tutti i programmi e per tutti i paesi.

Questo è quanto intendiamo ottenere attraverso la nostra valutazione democratica delle proposte che ci fate e ci auguriamo che il nostro contributo e il lavoro da noi svolto al riguardo, caratterizzato da uno spirito di cooperazione, vengano rispecchiati nei programmi d’azione annuali.

 
  
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  Benita Ferrero-Waldner, Membro della Commissione. – (EN) Signora Presidente, abbiamo svolto molto lavoro insieme e, almeno dal mio punto di vista, c’è stato un dialogo costruttivo sulla base dello scrutinio democratico. Ciò ha comportato numerosi dibattiti parlamentari e molti scambi di vedute tra illustri membri di questo Parlamento, me stessa, il mio collega Louis Michel e molti funzionari della Commissione. Ci siamo scambiati una serie di lettere, l’ultima delle quali, come ho detto, indirizzata all’onorevole Borrell Fontelles. Come già citato, sono state messe ai voti tre risoluzioni parlamentari, e una quarta è attualmente in fase di discussione.

Ora stiamo entrando in una nuova fase: l’attuazione dei progetti e dei programmi, in cui ogni Istituzione dovrà svolgere il proprio ruolo specifico. Concordo con l’onorevole Mitchell, che ha affermato che il Parlamento ha la responsabilità di controllare. Siamo assolutamente d’accordo su questo, ma non per quanto riguarda la microgestione, e forniremo al Parlamento, potete esserne certi, la quantità massima di informazioni.

All’onorevole van den Berg desidero dire che, innanzi tutto, rendiamo omaggio all’enorme lavoro che ha svolto in merito alle questioni dello sviluppo, ma anche, e particolarmente, come osservatore capo in difficili missioni. Ho molto apprezzato il suo approccio equilibrato in merito.

Per quanto riguarda la questione specifica che stiamo discutendo questa sera, ossia la consultazione sui programmi tematici e gli investimenti nelle persone, informerò Louis Michel riguardo alla richiesta di consultazione all’interno dei partner ACP e con i medesimi, come già detto.

Per il resto, posso solo dire che abbiamo davvero cercato di prendere tutto in considerazione. Tuttavia, vi prego di riconoscerci anche il merito di essere stati un’organizzazione e parte interessata responsabile nell’affrontare la questione. Se possiamo lavorare come partner, avrete sicuramente un partner molto responsabile.

 
  
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  Presidente. – A conclusione della discussione, comunico di aver ricevuto una proposta di risoluzione(1).

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì, 12 luglio 2007.

 
  

(1) Cfr. Processo verbale.

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