Presidente. − L’ordine del giorno reca la relazione, presentata dell’onorevole Bogusław Liberadzki a nome della commissione per i trasporti e il turismo, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul trasporto interno di merci pericolose [COM(2006)0852 – C6-0012/2007 – 2006/0278(COD)] (A6-0253/2007).
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. − (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, sono lieto di potervi presentare oggi la proposta di modifica della direttiva relativa al trasporto interno di merci pericolose.
Il trasporto di merci pericolose rappresenta circa l’8 per cento del totale di merci trasportate, ovverosia un milione di operazioni al giorno. E’ nostro compito garantire la libera circolazione delle merci pericolose e l’intermodalità dei servizi a livello nazionale e internazionale, vegliando sulla sicurezza per proteggere il nostro ambiente, i cittadini e coloro che lavorano nel settore.
La presente proposta mira ad aggiornare quattro direttive e quattro decisioni della Commissione relative al trasporto di merci pericolose, fondendole in un solo atto legislativo. Si tratta di una significativa semplificazione del diritto comunitario in materia.
Inoltre, dobbiamo ampliare il campo di applicazione delle norme comunitarie alle vie di navigazione interna, settore per il quale non esiste alcuna normativa comunitaria. Certo, si tratta di una modalità di trasporto interno meno importante, ma un incidente su una via di navigazione può avere conseguenze gravi. L’esistenza di un quadro normativo unitario per tutti i trasporti di merci pericolose lungo le vie di navigazione interna ci permetterà di ridurre tali rischi. Infine la proposta copre sia i trasporti internazionali che nazionali.
Ecco quali sono, signor Presidente e onorevoli deputati, gli obiettivi di questa proposta di cui l’onorevole Liberadzki è il relatore. Prima di dare spazio alla discussione, vorrei ringraziare il relatore e la commissione per i trasporti e il turismo per il sostegno fornito alla proposta della Commissione.
Bogusław Liberadzki (PSE), relatore. – (PL) Signor Presidente, signor Commissario, sono lieto di presentare, a nome della commissione per i trasporti e il turismo, una relazione in cui, innanzi tutto, accogliamo con favore il fatto che la Commissione abbia presentato la proposta di direttiva all’esame oggi.
Concordiamo appieno con lei, signor Commissario, sul fatto che questo consolida e allo stesso tempo riduce il numero delle norme relative al trasporto di merci pericolose. In secondo luogo, conveniamo anche sul fatto che la presente normativa potrebbe avere un impatto estremamente importante sia sulla sicurezza dei trasporti che sulla qualità della vita dei cittadini. Infine, le norme che intendiamo adottare, o piuttosto combinare da molte fonti diverse, riducendone così il numero, si basano sulle raccomandazioni elaborate dalle Nazioni Unite riguardo al trasporto delle merci pericolose ferroviario, su strada e sulle vie di navigazione interna, che, nell’Unione europea, ammonta a oltre 110 miliardi di tonnellate/km all’anno.
Nell’illustrare la presente relazione, vorrei sottolineare il fatto che è stata approvata dalla commissione per i trasporti e il turismo quasi all’unanimità, poiché la si è ritenuta importante e necessaria, e vorrei anche rilevare che ci consente di compiere un salto di qualità, dal momento che estende le norme relative al trasporto di merci pericolose anche ai treni passeggeri. Inoltre, regolamenta le occasioni in cui gli Stati membri, per motivi che non sono strettamente legati alla sicurezza, possono prevedere determinate deroghe alle norme generalmente applicabili, e come tali deroghe devono essere introdotte e trattate a livello dell’Unione europea.
Invito tutti i presenti a sostenere gli emendamenti che sono stati discussi e introdotti, soprattutto l’emendamento n. 44, dove, su richiesta del Consiglio, sono stati inseriti, oltre ai veicoli, i concetti di carri e navi della navigazione interna, al fine di evitare qualsiasi equivoco, e vi invito a votare a favore di tale emendamento. Vi invito inoltre a votare in particolare per l’emendamento n. 45, sul quale, dopo una lunga discussione, è stato raggiunto un buon compromesso. Tale emendamento si riferisce all’articolo 1, paragrafo 3, lettera b), dove sono state inserite le parole “ove giustificato, è possibile prescrivere la rotta e il mezzo di trasporto da utilizzare”. In tal caso l’emendamento n. 16 potrebbe essere omesso come superfluo, oppure potremmo esprimere voto contrario.
Vi invito inoltre a votare contro gli emendamenti nn. 46 e 47, poiché tali norme sono apparentemente già comprese nel testo, e quindi non farebbero che gonfiare inutilmente la normativa. Infine, vorrei ringraziare i relatori ombra per la loro cooperazione, che è stata molto produttiva. Vorrei ringraziare in particolare il Consiglio e la Commissione – il Consiglio durante la Presidenza tedesca e quello durante la Presidenza portoghese. Abbiamo avuto circa cinque riunioni di lavoro. Non vi sono state divergenze di opinione rilevanti, e siamo riusciti a risolvere tutte i disaccordi emersi. A mio parere si è trattato di una cooperazione modello.
Renate Sommer, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la proposta di direttiva sul trasporto interno di merci pericolose è una questione importante, visto che ogni anno nell’Unione vengono trasportati circa 110 miliardi di tonnellate/km di merci pericolose, di cui il 58 per cento sulle strade, il 25 per ferrovia e finora il 17 per cento per le vie di navigazione interna.
La presente proposta di direttiva ha l’obiettivo di semplificare e unificare le norme esistenti in materia di trasporto di merci pericolose. Inoltre l’ambito in cui possono essere applicate le normative comunitarie, che attualmente riguarda il trasporto ferroviario e stradale, viene esteso alla navigazione interna. Tale semplificazione contribuisce a ridurre la burocrazia e a semplificare l’intermodalità, poiché introducendo una normativa comune per il trasporto sulle strade, per ferrovia e sulle vie di navigazione interna sarà garantito in tutta l’Unione un unico livello di sicurezza nei trasporti intrastatali e transfrontalieri. Norme unitarie significano una semplificazione, e promuovono il trasporto intermodale.
In particolare, un fatto di cui rallegrarsi è l’ampliamento del campo d’applicazione alla navigazione interna, dal momento che per tutte le vie di navigazione interna dell’Unione varranno le stesse norme in materia di sicurezza. Ciò avrà effetti positivi sulle condizioni di lavoro a bordo, sulla sicurezza dei trasporti e sulla tutela ambientale. Lo standard comune comporterà riduzioni dei costi, dato che sarà possibile evitare le diverse approvazioni e i vari nullaosta. Inoltre le possibilità di impiego e le prospettive di mercato nel campo della navigazione dovrebbero migliorare, ed è nostra intenzione fare sì che più merci pericolose siano trasportate sulle vie di navigazione interna.
Gli emendamenti adottati dalla commissione per i trasporti riprendono in larga parte la posizione del Consiglio. Vi è un’intesa e vogliamo tentare di arrivare a una conclusione possibilmente in prima lettura. Chiedo con insistenza all’Assemblea di adottare un particolare emendamento al quale ha già fatto riferimento il relatore, che rappresenta una soluzione di compromesso. E’ importante che nel presente dossier vengano incluse disposizioni adeguate. Al riguardo vi è unità di vedute con la Commissione e il Consiglio. L’emendamento si riferisce alla disposizione che offre agli Stati membri la possibilità di stabilire specifici requisiti di sicurezza ed eventualmente anche di prescrivere i mezzi di trasporto, nel caso in cui riescano a giustificare tale misura di fronte alla Commissione.
Vorrei infine esprimere i miei ringraziamenti al relatore, col quale abbiamo collaborato in maniera eccellente, e rinnovare il mio invito all’Assemblea di adottare il presente dossier in prima lettura.
Brian Simpson, a nome del gruppo PSE. – (EN) Signor Presidente, vorrei ringraziare a nome del mio gruppo il relatore, non solo per la sua relazione ma anche per l’impegno con cui ha riunito il Parlamento, il Consiglio e i diversi gruppi politici su questa importante questione.
I deputati sono consapevoli che l’attuale normativa comunitaria che regola tale ambito è formata sostanzialmente da quattro direttive che si occupano del trasporto di merci pericolose. La direttiva RID e la direttiva ADR si occupano rispettivamente del trasporto ferroviario e su strada, mentre il trasporto di merci pericolose su vie di navigazione interna è trattato negli allegati alle due direttive.
La nuova proposta di direttiva estende il campo di applicazione della normativa comunitaria alle vie di navigazione interna, decisione alla quale dobbiamo dare il nostro sostegno.
Qualcuno potrebbe pensare che il relatore non si è spinto abbastanza in là per quanto riguarda il campo di applicazione della direttiva, mentre qualcun altro, soprattutto nel settore dell’industria, potrebbe ritenere che la direttiva è troppo prescrittiva e quindi si spinge troppo in là.
In tutta onestà, il relatore ha trovato il giusto equilibrio e la cosa più importante è che verrebbe creato un quadro normativo unico per il trasporto di merci pericolose sulle vie di navigazione interna, con degli standard ben definiti, dove tutti, inclusi gli Stati membri, sono ben consapevoli delle loro responsabilità.
La presente relazione costituisce un valore aggiunto, come affermato dal nostro relatore. Potenzierà la sicurezza e perciò il mio gruppo e io riteniamo che sia degna del nostro pieno sostegno.
Jeanine Hennis-Plasschaert, a nome del gruppo ALDE. – (NL) Signor Presidente, come è già stato detto, la proposta cerca di aggiornare e consolidare le direttive e i regolamenti esistenti sul trasporto interno di merci pericolose. Un unico testo giuridico coprirà adesso, oltre al trasporto ferroviario e su strada, il trasporto sulle vie di navigazione interna. In tutta sincerità, mi chiedo come si possa non approvare un testo del genere. Non riesco a immaginarmi che qualcuno possa mettere in dubbio l’utilità e la necessità di misure che garantiscano che tali operazioni di trasporto siano effettuate nel modo più sicuro possibile. Se tali misure possono essere riunite in un unico testo e formulate più chiaramente, allora tutti noi ne traiamo vantaggio.
In seno alla commissione abbiamo dato il nostro sostegno alla maggioranza degli emendamenti, soprattutto di ordine tecnico, del relatore. Ovviamente, il relatore ha lavorato a stretto contatto col Consiglio riguardo a tali emendamenti e, nel caso di una direttiva di questo genere, si tratta in genere dell’approccio più efficace. E’ inoltre encomiabile il fatto che il relatore cerchi di ottenere un consenso in prima lettura. Ciononostante, il gruppo ALDE è rimasto piuttosto sorpreso dall’emendamento n. 45, trovandolo un po’ troppo superficiale. Perché non accontentarsi dell’emendamento n. 16, che aveva messo tutti d’accordo, noi compresi? Perché accettare tutto quanto propone il Consiglio, anche quando ciò può andare a scapito dell’efficienza delle catene logistiche? Perché non discuterne col Consiglio? Non tutti gli Stati membri sono favorevoli a tale “compromesso”. Cosa avranno ottenuto il relatore, l’onorevole Sommer e gli onorevoli Jarzembowski e Simpson se gli Stati membri potranno favorire arbitrariamente un modo di trasporto sull’altro? E’ ovvio che ogni modo di trasporto deve garantire, nel quadro della sua specificità, la sicurezza e l’efficienza della sue operazioni. Perché mai gli attori del mercato non dovrebbero essere in grado di determinarlo autonomamente? Noi abbiamo garantito questo in precedenza con l’emendamento n. 16 e pertanto vi invito a dare di nuovo un’occhiata all’emendamento n. 45 e magari a ripensarci.
Vorrei ringraziare il relatore per il suo solerte lavoro, ma ritengo sia un peccato che si sia lasciato andare alla tentazione di reintrodurre dalla porta di servizio la disposizione sull’utilizzo delle forme prescritte di trasporto. Ancora una volta, la invito a riconsiderare la sua posizione sull’emendamento n. 45.
Leopold Józef Rutowicz , a nome del gruppo UEN. – (PL) Signor Presidente, la nuova proposta di direttiva sulla regolamentazione del trasporto interno di merci pericolose è una normativa indispensabile. Integra le precedenti norme europee in un testo unico e vi include il trasporto sulle vie di navigazione interna.
L’inserimento nella proposta delle norme internazionali sul trasporto di merci pericolose rende la direttiva un documento consolidato di portata internazionale. La nuova direttiva consente inoltre, entro certi limiti, di prendere in considerazione caratteristiche specifiche nazionali, laddove ciò sia dettato da esigenze economiche e dallo stato delle strade. Un esempio potrebbe essere l’utilizzo che si fa dei megaliner.
Gli emendamenti proposti sono di ordine tecnico e non sono fonte di preoccupazione, ad eccezione degli emendamenti nn. 46 e 47. Vorrei ringraziare il relatore, l’onorevole Liberadzki, per il suo contributo costruttivo alla stesura della relazione. Il gruppo UEN è del parere che la direttiva soddisfi le aspettative di coloro che ne sono interessati.
Eva Lichtenberger, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, per il trasporto multimodale, che nel futuro – così spero – sarà destinato ad aumentare, si tratta di una normativa molto positiva, perché è più trasparente e di facile lettura. Finalmente vi sono state integrate anche le vie di navigazione interna, come richiesto dal gruppo dei Verdi in una precedente relazione. Non capisco perché ci sia voluto così tanto tempo. In un fiume, nel caso di un incidente che coinvolga un trasporto di sostanze chimiche altamente tossiche, l’effetto inquinante si concentra in misura maggiore rispetto a quanto non faccia in mare aperto.
Le norme rigorose cui si è accennato in precedenza, che gli Stati membri hanno facoltà di adottare, fino a prescrivere i mezzi di trasporto, sono, a mio parere indispensabili, importanti e giuste. Esistono condizioni estremamente diverse lungo le nostre vie di comunicazione. Sono presenti ponti alti, ai quali i servizi di soccorso non hanno accesso. In alcuni casi si hanno alte concentrazioni di traffico, dove i trasporti di merci pericolose possono eventualmente essere ancora più pericolosi. Questo genere di trasporti avviene nei dintorni dei centri urbani. Dobbiamo quindi ammettere che una tale eventualità può verificarsi, in modo da poter reagire con flessibilità ai rischi.
Cruciale è però, in questa relazione così come in molte altre, il monitoraggio. Gli Stati nazionali devono monitorare sistematicamente il rispetto di tali norme, altrimenti avremo un documento vuoto che rispecchia una sicurezza che purtroppo non esiste. In alcuni paesi europei – e vorrei dirlo apertamente –permangono pesanti carenze. Questo costituisce una grande sfida anche nel campo della formazione dei vigili del fuoco e delle squadre di soccorso.
Spero che costituisca anche una spinta a inasprire tali controlli e a ridurre finalmente i rischi sulle vie di comunicazione, che siano strade, ferrovie o vie di navigazione.
Jacky Henin, a nome del gruppo GUE/NGL. – (FR) Signor Presidente, l’utilizzo della consegna just in time ideata dall’industria e il commercio col fine ultimo, per riassumere, di ottenere il massimo profitto nell’immediato, fa sì che le sostanze pericolose siano sempre meno spesso stoccate negli appositi magazzini e impianti e sempre più spesso sulle strade, i fiumi, le ferrovie e sui mari.
Dopo un’attesa durata troppi anni, la Commissione europea si sta adoperando con tutti gli strumenti possibili per deregolamentare il settore dei trasporti, a grande beneficio degli interessi privati e a detrimento dell’interesse generale. E’ talmente evidente che ogniqualvolta qualcuno tenta di affrontare la questione della sicurezza dei cittadini, la Commissione si rifugia immediatamente dietro il principio di sussidiarietà.
Come d’abitudine, la Commissione europea si è distinta per aver lavorato a stretto contatto con i datori di lavoro dimenticando come al solito i lavoratori che sarebbero potuti venire a conoscenza di molte cose, ad esempio questioni riguardanti la totale deregolamentazione del settore dei trasporti, il dumping sociale, il rifiuto di legiferare in modo vincolante sulle condizioni di lavoro e sulla formazione dei lavoratori del settore dei trasporti. Temiamo fortemente che nei prossimi anni assisteremo a un notevole disastro legato al trasporto di merci pericolose. A quel punto, coloro che hanno preso queste decisioni se ne assumeranno la responsabilità!
Ciononostante il Parlamento potrebbe votare provvedimenti semplici ed efficaci: la classificazione come impianti Seveso di aree di sosta e di punti di smistamento ferroviari dove transitano le sostanze pericolose; rendere obbligatoria la tracciabilità in tempo reale grazie a un sistema di posizionamento geografico di tutte le sostanze pericolose per evitare che sostanze incompatibili si vengano a trovare nello stesso luogo; la formazione del personale interessato sulle misure e operazioni necessarie in materia di sicurezza. Ma per la maggioranza si tratta solo di spese inutili! Ebbene, rimanete pure della vostra idea, ma non contate sulla nostra complicità!
PRESIDENZA DELL’ON. GÉRARD ONESTA Vicepresidente
Luca Romagnoli, a nome del gruppo ITS. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, non c’è in vero molto da discutere sull’ottima relazione del collega Liberadzki e quindi sulla ben argomentata proposta di direttiva relativa al trasporto interno delle merci pericolose. L’ho votata in commissione e qui confermo il mio voto, che credo verrà seguito anche da molti colleghi del gruppo ITS.
Più aumentano gli scambi di merci intra moenia come tra i paesi dell’Unione e più, a mio avviso, è utile che le condizioni di questi flussi siano omologhe, soprattutto in termini di sicurezza, ma anche dei controlli e delle relative pratiche amministrative. Del resto non avrebbe alcuna logica criticare o peggio respingere un testo così tecnico, sul quale la consultazione di tanti esperti dei paesi membri è stata ampia e qualitativamente informata.
Approfitto, quindi, per rendere merito oltre che al collega Liberadzki anche al lavoro assolto dall’apposito comitato merci pericolose, ricordando che tale lavoro si è svolto senza soluzione di continuità rispetto ai vigenti accordi internazionali in materia.
Concludo, notando che gli emendamenti, almeno molti degli emendamenti proposti, sono a mio avviso da recepire, in particolare l’emendamento 2 al considerando 14, gli emendamenti che riguardano le osservazioni circa l’ovvia assenza e quindi l’esenzione di quei paesi dell’Unione che non hanno ad oggi un sistema ferroviario e francamente intendo anche sostenere l’emendamento 45
Jörg Leichtfried (PSE). – (DE) Signor Presidente, signor Vicepresidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzi tutto cogliere l’occasione per congratularmi con il mio amico e relatore, l’onorevole Bogusław Liberadzki, per aver prodotto una relazione veramente riuscita ed equilibrata. Come già sottolineato dall’onorevole Sommer, ogni anno nell’Unione europea vengono trasportati 110 miliardi di tonnellate/km di merci pericolose. Al pari del collega Henin, preferirei che almeno una parte di esse rimanesse nei magazzini, ma purtroppo non è così, e perciò dobbiamo preoccuparcene.
Un primo punto importante della relazione è l’aggiornamento e il riepilogo delle norme esistenti in materia di standard di sicurezza per le cisterne e gli autoveicoli. Il secondo punto principale è l’ampliamento di tali standard dal trasporto ferroviario e su strada alle vie di navigazione interna. Se si osserva lo sviluppo del traffico negli ultimi anni risulta chiaro che tale modalità di trasporto sta acquisendo sempre più importanza. Sono d’accordo con l’onorevole Lichtenberger sul fatto che quando avviene qualcosa lungo i fiumi ciò costituisce un particolare pericolo.
Tali misure – e dico questo in quanto di abitante di un paese di transito – possono inoltre avere come effetto il trasferimento in una certa misura sulle ferrovie, il che rappresenta naturalmente uno sviluppo molto positivo. Dato che l’Austria per la sua particolare collocazione geografica impone ai vettori norme molto severe in materia di sicurezza dei trasporti, la presente relazione costituisce naturalmente per noi un motivo di soddisfazione. Sono inoltre favorevole al fatto che anche nel futuro gli Stati membri avranno il diritto di regolamentare o vietare il trasporto interno di merci pericolose sul proprio territorio. Fra tali misure sono da porre in rilievo a mio avviso i provvedimenti per la tutela ambientale e la possibilità di vietare o limitare il trasporto di determinate merci pericolose.
Qualora la relazione in parola dovesse essere adottata nella forma in cui è stata presentata dal relatore, avremo un testo molto valido, e potremo essere tutti soddisfatti di tale risultato.
Nathalie Griesbeck (ALDE). – (FR) Signor Commissario, signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei unirmi ai ringraziamenti rivolti al nostro relatore per il lavoro da lui condotto su questioni estremamente tecniche relative al trasporto delle merci pericolose, che rappresentano circa il 10 per cento delle merci trasportate in Europa. Sono ovviamente molto lieta del fatto che questo documento non soltanto miri a svecchiare una normativa che riguarda la sicurezza degli europei, ma anche che sia stata estesa a includere il trasporto delle merci lungo le vie di navigazione interna, perché si tratta di una modalità di trasporto che va sviluppata in tutta l’Unione – siamo in molti a condividere questa opinione – come una modalità di trasporto alternativa a quello sulle strade. Tocca inoltre un argomento che sta molto a cuore ai cittadini europei.
Si tratta di un passo verso la semplificazione della normativa in termini di procedure amministrative tanto per il mittente quanto per il destinatario, nonché rappresenta una tappa indispensabile in materia di formazione del personale interessato dalla sicurezza delle merci pericolose. Anche se dobbiamo approfondire ulteriormente la nostra posizione riguardo a certi punti sollevati dagli emendamenti, il presente testo rappresenta un incontestabile passo in avanti in materia soprattutto di leggibilità e sicurezza.
Alyn Smith (Verts/ALE). – (EN) Signor Presidente, sottoscrivo appieno i commenti del mio collega di gruppo, l’onorevole Lichtenberger. Riteniamo che questo sia un passo nella giusta direzione, pur permanendo qualche riserva. I nostri emendamenti cercano di imprimere più forza al pacchetto, in particolare per quanto riguarda la formazione su come comportarsi nel caso di incidenti e il diritto dei cittadini di sapere cosa venga trasportato.
Personalmente vorrei che si andasse oltre. Vorrei che venissero incluse nello stesso quadro le sostanze nucleari utilizzate a scopo civile e militare. La Scozia è purtroppo sede di infrastrutture nucleari militari e di siti nucleari civili, e tali trasporti hanno luogo regolarmente. Il Sunday Herald ha svelato di recente che negli ultimi sette anni si sono verificati in Scozia 67 incidenti nel campo della sicurezza nucleare legati al trasporto. Vi è dunque palesemente un margine di miglioramento, e ritengo che l’Unione europea potrà prendere l’iniziativa ogniqualvolta il governo britannico non lo farà. Nel frattempo però accolgo con favore qualsiasi passo che vada nella direzione di dare ai cittadini maggiori diritti per sapere cosa viene trasportato sulle strade e le vie di navigazione dell’Europa, e per sapere che sono al sicuro. La presente relazione va in questa direzione, e pertanto la sosteniamo.
Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – (RO) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, fra il 1995 e il 2004 il trasporto commerciale è cresciuto del 28 per cento, ed entro il 2020 è previsto un aumento del 50 per cento. Il 58 per cento del trasporto avviene su strada, il 25 per cento per ferrovia e il 17 per cento sulle vie di navigazione interna. Le merci pericolose rappresentano l’8 per cento del totale delle merci trasportate. Questa categoria di trasporti costituisce un grave pericolo per le regioni di transito e pertanto l’Unione europea deve adottare le misure necessarie per aumentare la sicurezza di questa modalità di trasporto.
Le leggi esistenti nell’Unione europea coprono soltanto il trasporto delle merci pericolose trasportate su strada e per ferrovia, ma per quanto riguarda il trasporto marittimo esistono soltanto convenzioni internazionali di cui gli Stati membri sono firmatari. In seguito all’adesione della Romania e della Bulgaria all’Unione europea, il Danubio è diventato, lungo quasi tutto il suo corso, una via di navigazione interna. Questo fiume scorre attraverso sette capitali europee e molti conglomerati urbani, e per tale motivo la sicurezza del trasporto di merci pericolose sulle sue acque è di estrema importanza.
E’ fondamentale che le misure sul trasporto delle merci pericolose vengano affiancate da misure sull’intervento dei servizi di soccorso nel caso di incidenti che coinvolgono trasporti del genere, i quali causano un numero molto alto di vittime, anche fra coloro che sono chiamati a intervenire in tali casi.
Inoltre, il trasporto delle merci pericolose deve avvenire durante gli orari e lungo le rotte meno affollate, affinché i relativi rischi possano essere ridotti al minimo. Ritengo che per la sicurezza del trasporto di merci pericolose sia necessaria un periodo di transizione quanto più breve possibile per attuare la presente direttiva.
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. − (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, vorrei innanzi tutto ringraziare ancora una volta l’onorevole Liberadzki e la commissione per i trasporti e il turismo per l’eccellente lavoro che spero ci consentirà di adottare la proposta già in prima lettura. E’ d’altronde con l’intenzione di far adottare il documento in prima lettura che accettiamo volentieri gli emendamenti che riflettono il compromesso negoziato fra le istituzioni, mentre non riteniamo auspicabili gli emendamenti che comprometterebbero l’accordo di prima lettura.
E’ incontestabile, e tutti lo hanno sottolineato, che il presente testo consentirà di semplificare la normativa, di renderla di più facile applicazione e di estenderla quindi alle vie navigabili. Vorrei ricordare effettivamente il progetto da me caldeggiato, congiuntamente al Parlamento, di sviluppare la rete delle vie di navigazione, che possono essere per l’Europa un mezzo per conseguire il trasferimento modale, che ci prefiggiamo come obiettivo. Questo è quanto volevo precisare.
Vorrei ribadire la mia gratitudine nei confronti del Parlamento e del relatore per avere prodotto un lavoro di ottima qualità, grazie anche alle conoscenze degli esperti. Penso di poter dire che per il presente testo si è proceduto a un’opera di concertazione assolutamente esemplare.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà domani.
Dichiarazioni scritte (articolo 142)
Christine De Veyrac (PPE-DE) , per iscritto. – (FR) Il crescente aumento del trasporto di merci pericolose ha reso necessaria l’attuazione, a livello europeo, di una normativa che semplifichi e unifichi le norme applicabili al trasporto di questo genere di merci.
E’ nostra responsabilità garantire la sicurezza degli europei, e ciò include anche il trasporto delle merci pericolose. E’ per tale motivo che era a mio parere importante che gli Stati potessero, qualora fosse necessario e in maniera proporzionata e trasparente, imporre l’utilizzo di percorsi obbligatori. Gli Stati devono inoltre avere il diritto di obbligare i trasportatori a utilizzare una modalità di trasporto piuttosto che un’altra, nel caso in cui ritengano che questo garantisca meglio la sicurezza dei loro cittadini.