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Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 25 settembre 2007 - Strasburgo Edizione GU

11. Negoziati relativi a un accordo di associazione interregionale con il Mercosur e nuovo partenariato strategico bilaterale con il Brasile (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione su i negoziati relativi a un accordo di associazione interregionale con il Mercosur e il nuovo partenariato strategico bilaterale con il Brasile.

 
  
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  Manuel Lobo Antunes, Presidente in carica del Consiglio. – (PT) Comprendiamo che l’accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur debba essere esauriente in tutti i suoi aspetti politici, economici e di cooperazione e debba mirare non solo a promuovere il commercio e gli investimenti, ma anche a rafforzare in modo decisivo le relazioni strategiche tra l’Unione europea e tale regione. Questo accordo creerà la più grande area di libero scambio tra due blocchi regionali, quasi 700 milioni di abitanti, favorendo l’integrazione economica e sociale, facilitando gli investimenti e determinando una significativa crescita economica di entrambe le regioni.

E’ vero che i negoziati sull’agenda di sviluppo di Doha hanno influenzato il processo negoziale. Tuttavia, non possiamo considerare l’accordo di associazione da un punto di vista esclusivamente economico, ma dobbiamo anche sottolineare l’importanza della sua dimensione politica.

Per compiere il salto di qualità che tutti vogliamo nelle relazioni tra l’Unione europea e il Mercosur, è fondamentale tener conto dell’equilibrio tra le varie componenti politiche ed economiche. Dobbiamo comunque constatare che dopo sette anni di negoziati ci troviamo in una situazione di impasse. Tale situazione risulta dalle discrepanze o dalle differenze tra le offerte presentate.

Da un lato l’offerta dell’Unione europea copriva tutti i settori e dall’altro l’offerta del Mercosur ometteva settori molto importanti per l’Unione. La Presidenza portoghese è in attesa che l’impegno politico dimostrato dal Mercosur si traduca in un’offerta migliorata, sì che la Commissione possa riprendere i negoziati per poter rapidamente concludere un accordo che sia giusto ed equilibrato per entrambe le parti.

Il partenariato strategico tra l’Unione europea e il Brasile, deciso al Vertice di Lisbona il 4 luglio, deve essere considerato non solo un mezzo per rinsaldare le relazioni con il Brasile ma anche un modo per favorire le relazioni strategiche biregionali tra l’Unione europea e l’America latina e in particolare i negoziati tra l’UE e il Mercosur.

La dichiarazione congiunta scaturita dal Vertice con il Brasile dimostra inequivocabilmente l’impegno di concludere i negoziati sull’accordo di associazione tra l’UE e il Mercosur.

Per quanto riguarda specificatamente il Brasile e tenendo presente la crescente rilevanza strategica che tale paese sta assumendo sulla scena internazionale, il partenariato concluso nell’ambito del lavoro della Presidenza portoghese ha segnato un nuovo inizio nelle relazioni tra l’Unione europea e il Brasile, sulla falsariga di quanto sta accadendo attualmente tra la Russia, l’India e la Cina. Il partenariato si svilupperà in base ad un piano d’azione che prevede il rafforzamento del dialogo e della cooperazione nelle aree di interesse reciproco presentate nella comunicazione della Commissione al Consiglio sul partenariato strategico tra l’UE e il Brasile, che naturalmente include l’agenda del Mercosur.

 
  
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  Ján Figeľ, Membro della Commissione. − (EN) Signora Presidente, sono grato dell’opportunità che mi è data di intervenire su questo argomento di grande rilevanza. Come è stato giustamente sottolineato, la decisione di instaurare un partenariato strategico con il Brasile risale alla prima comunicazione della Commissione sul Brasile, nella quale abbiamo proposto un modo per far avanzare le nostre relazioni con il Brasile, e il Vertice UE-Brasile ha poi confermato e cementato tali nuove relazioni.

Perché relazioni più strette con il Brasile? Il partenariato strategico UE-Brasile è una reazione naturale a alcune realtà geopolitiche. Oggi il Brasile sta diventando un attore sempre più importante sulla scena internazionale per questioni di rilevanza globale, quali il cambiamento climatico, la lotta alla povertà, la pace, la sicurezza e il multilateralismo. La sua voce è rispettata nel mondo in via di sviluppo, come dimostrano la presidenza brasiliana del G20 in seno all’OMC e il fatto che il paese sia un promotore attivo del dialogo sud-sud.

Il Brasile ha instaurato nuovi partenariati con tutti gli attori più importanti: la Cina, la Russia e gli Stati Uniti. L’Unione europea ha molto da guadagnare da un partenariato più stretto con il Brasile per fare progressi su questioni globali di interesse comune.

Il partenariato strategico offre il contesto più adatto, come dimostrato dall’esperienza con tutti gli altri membri del gruppo BRIC. Quali effetti avrà tale partenariato sull’America latina e più precisamente sulla regione del Mercosur? La promozione dell’integrazione regionale è una delle pietre angolari del partenariato. Tutto ciò è chiaramente detto nella comunicazione della Commissione ed anche il Brasile lo sa. Il Presidente Lula lo ha chiarito in modo molto deciso nel corso del primo Vertice UE-Brasile.

Non potrò mai sottolineare abbastanza l’importanza del Mercosur per l’Unione europea. Oltre a condividere valori culturali e politici come la democrazia, i diritti dell’uomo e la giustizia sociale, queste due regioni economicamente complementari devono ancora esplorare un enorme potenziale economico tra loro. L’UE è il primo partner commerciale e finanziario del Mercosur. Ogni anno beni e servizi per un valore di 50 miliardi di euro attraversano l’oceano. Inoltre, il valore aggregato degli investimenti dell’UE nei paesi del Mercosur è stato pari a 100 miliardi di euro nel 2005.

Inoltre, ciò che più importa è che noi crediamo veramente nelle potenzialità di un Mercosur economicamente e politicamente integrato. La recente creazione del Fondo strutturale di convergenza e del Parlamento del Mercosur sono segnali estremamente incoraggianti. L’UE è una ferma sostenitrice di questo processo d’integrazione, non solo a parole ma anche nei fatti.

L’Unione europea è stata e continuerà ad essere quasi esclusivamente il primo paese donatore per l’integrazione del Mercosur. Nel corso degli ultimi cinque anni sono stati stanziati 50 milioni di euro e la Prospettiva finanziaria 2007-2013 ha previsto una somma analoga per contribuire alla creazione delle istituzioni del Mercosur, rafforzare la società civile e promuovere l’integrazione economica.

La conclusione dell’accordo di associazione UE-Marcosur rappresenterebbe un enorme passo avanti per il processo d’integrazione della regione. E’ per questo che l’Unione europea resta ferma nel suo impegno di portare a termine i negoziati, che è ansiosa di far avanzare non appena vi sarà una maggiore chiarezza nel ciclo di Doha per lo sviluppo.

Il partenariato strategico con il Brasile è una decisione a favore del Brasile e a favore del Mercosur. I due livelli di relazioni – nazionale e regionale – saranno complementari e si sosterranno reciprocamente. In nessun modo il partenariato sostituisce i negoziati biregionali tra l’UE e il Mercosur.

Siamo pienamente d’accordo con il Brasile che il Mercosur è e resterà la sola piattaforma per le nostre relazioni economiche e commerciali bilaterali. Sono convinto che impegnandoci con il Brasile, che è il paese più grande del Mercosur, possiamo apportare un reale valore aggiunto al processo d’integrazione regionale. L’esperienza condivisa in un’agenda congiunta con l’UE incoraggerà il Brasile a sostenere maggiormente gli sforzi del Mercosur per costruire un mercato comune e un’unione politica.

 
  
  

IN THE CHAIR: MR ONESTA
Vicepresidente

 
  
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  Daniel Varela Suanzes-Carpegna, a nome del PPE-DE. – (ES) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, onorevoli deputati, vorrei innanzi tutto ringraziare la Presidenza portoghese e il rappresentante della Commissione per i loro commenti necessari e pertinenti alla luce del testo della chiara domanda formulata dalla commissione per il commercio internazionale.

Il Brasile, come tutti sappiamo, è un paese meraviglioso con un enorme potenziale che si trova a un punto cruciale del suo sviluppo politico ed economico. Le nostre relazioni reciproche sono ben salde e possiamo e dobbiamo rafforzarle ulteriormente. Gli speciali legami del Brasile con il Portogallo e del Portogallo con il Brasile sono inoltre ben noti, riconosciuti e rispettati da tutti.

(PT) Comprendiamo bene la posizione dei nostri buoni e cari amici portoghesi, i loro interessi e le loro preoccupazioni, perché li condividiamo con loro.

(ES) Tuttavia, l’Unione europea, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento si sono sempre espressi a favore di un consolidamento dell’integrazione regionale del Mercosur, negoziando con il blocco e sostenendo il consolidamento regionale quanto più possibile.

Come è stato detto in questa sede, il Brasile ha indubbiamente un ruolo fondamentale da svolgere. Se la comunicazione della Commissione e le relazioni strategiche proposte con il Brasile vanno in questa direzione, tanto meglio. Ciò appoggerebbe in pratica la posizione del Parlamento europeo, che si è espresso in questa discussione e con la votazione sulla relazione della quale ho avuto l’onore di essere relatore sui negoziati con il Mercosur, che è stata adottata un anno fa ed alla quale mi riferisco.

Pertanto, data la confusione derivata da questa comunicazione, il Parlamento ha sentito la necessità di far chiarezza su questo punto e di essere informato.

Siamo anche noi consci del fatto che le aspettative di concludere un accordo ambizioso tra l’Unione europea e il Mercosur non possano essere eterne e che, se il Mercosur da parte sua non porterà avanti l’integrazione e se i negoziati tra l’UE e il Mercosur andranno a rilento con o senza accordo di Doha, occorra prendere comunque una decisione e ancora una volta la cosa più importante dovrebbe essere l’efficacia: un accordo bilaterale con il Brasile.

Ma a meno che ciò non accada, signor Presidente, onorevoli deputati, l’obiettivo è quello di raggiungere un accordo con il Mercosur. In definitiva, sì al Brasile ma senza pregiudicare i negoziati con l’intero Mercosur.

 
  
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  Erika Mann, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, signor Presidente in carica del Consiglio, noi della commissione INTA abbiamo sollecitato questa discussione perché siamo molto preoccupati per il fatto che stiamo concludendo sempre più accordi di vario tipo che hanno un impatto su tutto il nostro lavoro nel settore dell’economia estera e che, logicamente, hanno sempre anche un risvolto di politica estera. Abbiamo accordi bilaterali di libero scambio, accordi regionali di libero scambio, accordi di partenariato e accordi strategici e ci preoccupiamo di come questi possano essere coordinati per avere un approccio europeo coerente in grado di rispondere alle sfide della globalizzazione della politica estera e delle relazioni economiche estere.

Signor Commissario, lei ha giustamente detto che il Brasile è un paese importante per noi. Sono anche grata al Presidente in carica del Consiglio di essere qui con noi e, ovviamente, condividiamo tutti il suo pensiero. Il Brasile non è soltanto un paese importante, ma per molti versi è anche un paese fantastico. La domanda è semplice: come possiamo ragionevolmente combinare questo accordo strategico con l’idea di concludere allo stesso tempo un accordo regionale con il Mercosur, che sta attraversando attualmente una fase negoziale estremamente difficile? Non è assolutamente vero che i negoziati stiano andando avanti a gonfie vele. Sono molto complicati.

Parallelamente a tutto questo, vogliamo concludere un accordo multilaterale nel ciclo di Doha. Non sembra assolutamente probabile che tale accordo riesca ad andare in porto con grande successo, ammesso che riesca a andare in porto. Allora, come volete realizzare parallelamente tutto questo? Questa è la nostra domanda.

Naturalmente, si tratta anche di un accordo strategico. Qual è la natura di un accordo strategico? Un accordo strategico ha un contenuto molto vasto, se ci pensiamo bene. Sul Brasile sono state fatte moltissime dichiarazioni d’intenti, tutte molto sensate. Di nuovo, nel nostro gruppo siamo molto compiaciuti che siano state incluse, ma come intendete collegare tali dichiarazioni con gli accordi di libero scambio sottoscritti con gli altri membri, per esempio in America latina? O ancora, quale ritorno intendete dare a livello di comunicazione in modo che vi sia una strategia europea uniforme nella nostra politica commerciale e che anche tutti i partner possano capirla?

 
  
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  Ignasi Guardans Cambó, a nome del gruppo ALDE. – (ES) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, il Mercosur è una realtà che deve molto all’Unione europea. Indubbiamente il Mercosur è essenzialmente frutto della libera e sovrana decisione dei suoi membri, dei suoi quattro membri a pieno titolo che presto saranno cinque se, come speriamo, non vi saranno ostacoli alla ratifica della candidatura del Venezuela.

E’ ovvio pertanto che il Mercosur sia frutto della volontà dei suoi membri. Tuttavia, è anche ovvio che sin dalle sue origini nel 1985, con la dichiarazione di Foz de Iguazú e con il trattato di Asunción del 1991, l’Unione europea è stata molto vicina a quella che allora era solo una promessa e che oggi è divenuta una vera e propria realtà. L’Unione europea è stata molto vicina al Mercosur, sostenendo, condividendo, e difendendo la sua esistenza ed i suoi obiettivi, perché sapeva che le relazioni regionali tra una realtà regionale e l’altra offrivano molti benefici sia a loro che a noi.

Per questo motivo il Parlamento europeo ha sempre voluto dare il massimo impulso all’accordo di associazione tra l’UE e il Mercosur. Un accordo che possa reggere, che sia ambizioso e anche equilibrato. Un accordo che, parallelamente alla dimensione strettamente commerciale, abbia anche un risvolto politico ed istituzionale e che possa promuovere in modo sostenibile lo sviluppo economico e sociale.

Questi sono valori che il Parlamento europeo ha sempre difeso durante tutto il corso delle sue relazioni con il Mercosur. E’ per questo che i membri di questo Parlamento che si occupano di questioni commerciali in seno alla commissione per il commercio internazionale sono rimasti sorpresi, come si è visto in diversi interventi, all’annuncio di un accordo strategico bilaterale con il Brasile.

L’ambito regionale ci è sempre sembrato il modo migliore per raggiungere tali obiettivi e il caposaldo su cui basare le nostre relazioni. E’ ovvio che il crescente ruolo del Brasile meriti non solo rispetto ma anche sincero compiacimento. Il Presidente Lula ed il suo governo stanno consolidando un ruolo di leadership per il paese, che contribuisce ampiamente alla stabilità della zona e al progresso di milioni di persone. Dobbiamo tutti riconoscere, se consideriamo i numeri, quanto sia grande il peso del Brasile per le nostre relazioni commerciali in questa cara parte del mondo e quanto più grande possa diventare in futuro.

Tuttavia, una relazione strategica specifica tra l’UE e il Brasile, come annunciato il 30 maggio, corre il rischio di pregiudicare le relazioni regionali tra l’Unione e il Mercosur.

Abbiamo ascoltato le parole del Segretario di Stato e del Commissario, che hanno cercato di rassicurarci a tal proposito e prendiamo nota delle loro spiegazioni. Tuttavia, chiediamo che nel corso dei negoziati il Parlamento continui ad essere informato, perché capiamo tutti in teoria che un accordo strategico specifico con il Brasile sia possibile, però non accetteremo e non sosterremo nulla che possa indebolire le nostre relazioni regionali.

 
  
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  Liam Aylward, a nome del gruppo UEN. – (EN) Signor Presidente, la questione del manzo brasiliano continua ad essere su tutte le prime pagine dei giornali perché si tratta di un problema che riguarda sia gli allevatori che i consumatori europei. Come rappresentante del governo irlandese in questo Parlamento, ho avuto un incontro con l’Ambasciatore brasiliano presso l’Unione europea nel maggio di quest’anno e successivamente alla fine di agosto per palesargli le mie preoccupazioni riguardo alle esportazioni di manzo brasiliano nell’UE. Tra queste vi sono in particolare la rimozione illegale delle etichette, il contrabbando di capi di bestiame proveniente da zone affette da afta epizootica e il controllo adeguato del bestiame.

L’UE ha giustamente adottato una politica di regionalizzazione in base alla quale, qualora si verifichi un’epidemia di afta in un paese, solo la zona affetta viene interessata da un divieto di esportazione per la carne di manzo. Questa politica ha funzionato correttamente in Irlanda nel 2001 e nel Regno Unito quest’estate grazie all’immediata applicazione di strette norme di tracciabilità. Tale livello di tracciabilità non esiste in Brasile e questo è inaccettabile dal punto di vista dell’UE. All’interno dell’UE gli allevatori devono rispettare norme severe imposte dalla Commissione. Invito quindi la Commissione a far sì che le stesse norme e gli stessi regolamenti siano applicati in Brasile, come lo sono attualmente in Europa, per garantire regole del gioco uguali per tutti. Sono felice che il Commissario Fischer Boel si rechi in visita in Brasile il mese prossimo e spero che al suo ritorno sia in grado di fornire una risposta alle legittime preoccupazioni degli allevatori e dei consumatori europei.

 
  
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  Alain Lipietz, a nome del gruppo Verts/ALE. – (FR) Signori Presidentei, signor Commissario, credo che non dobbiamo tergiversare. Il problema non è il rispetto che dobbiamo a questo grande paese che è il Brasile. Il problema è quello della svolta attualmente verificatasi nelle relazioni internazionali.

Il Commissario Mandelson e, a quanto pare, la Direzione generale del commercio hanno abbandonato l’idea del multilateralismo ed hanno adottato la prassi americana del bilateralismo. Ciò che rappresentava ancora il marchio di fabbrica della posizione europea negli scambi internazionali era che volevamo al meno il biregionalismo, cioè discutere da regione a regione. Ora ci viene detto di discutere con il Brasile come si discute con l’India. Come se dovessimo in qualche modo compensare questo souvenir dell’imperialismo britannico con un souvenir dell’imperialismo portoghese o spagnolo! Ma scusate, l’India è due volte e mezzo l’Europa compresa la Turchia. L’India è tre volte l’America latina tutta intera.

Il nostro obiettivo è contribuire a un mondo multipolare. Ciò vuol dire che dobbiamo prima di tutto contribuire all’unificazione del Mercosur e del Mercosur e della CAN e poi all’unificazione di tutta la comunità sudamericana delle nazioni.

In quest’ambito, non abbiamo nulla in contrario a nessun tipo di discussione, che sia con la Bolivia o con il Brasile, ma bisogna sempre tener presente che il nostro dovere è cercare di unire e non di dividere. Dobbiamo mettere il Mercosur davanti al Brasile nella scala delle nostre priorità e quando discuteremo con il Brasile dovremo riflettere alle conseguenze che ciò può comportare, anche nelle nostre discussioni con l’ANASE in materia di zucchero.

 
  
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  Helmuth Markov, a nome del gruppo GUE/NGL. – (DE) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, anche se i negoziati con il Mercosur avanzano lentamente, l’UE dovrebbe inviare un chiaro segnale al governo brasiliano e agli altri nostri partner che non concluderà nessun accordo bilaterale con singoli governi che ostacolano il processo di integrazione nelle rispettive regioni: non con il Brasile, che è membro del Mercosur e potenzialmente in futuro anche dell’Unasur, non con la Colombia o il Perù, che sono membri della Comunità andina delle nazioni e anche membri potenziali dell’Unasur.

Le difficoltà dei negoziati con il Mercosur non sono un’inezia. Il futuro dell’agricoltura, non già solo quello dell’industria agro-alimentare e di quella dei servizi del settore, industrializzazione, trasferimenti di tecnologia, accesso ai medicinali, sono tutte questioni alle quali occorre che troviamo una risposta insieme ai nostri partner latino-americani, ammesso che vogliamo una vera e propria collaborazione con questa regione. Il nostro scopo dovrebbe essere un processo di cooperazione nel quale gli interessi dei cittadini siano centrali. Cooperare non significa semplicemente dividersi quote di mercato e accesso all’acqua e all’energia o distribuire brevetti sulla proprietà intellettuale.

Il mio gruppo ha accolto con viva soddisfazione il fatto che il Brasile, come la Tailandia, abbia adottato misure significative, nonostante le obiezioni dell’industria farmaceutica, per migliorare l’accesso ai farmaci. Tali misure dovrebbero essere sostenute dalla Commissione e dal Consiglio. Siamo anche soddisfatti che il Brasile si sia dichiarato sin da ora disponibile a discutere del problema della distruzione delle foreste pluviali in Amazzonia, poiché ciò è essenziale per la stabilizzazione del clima.

Anche se è avvenuta più lentamente negli ultimi due anni, tale distruzione non si è tuttavia arrestata. Le pressioni esercitate sia dall’Unione europea sia dagli Stati Uniti e da altri attori per l’accesso ai biocarburanti, in particolare l’etanolo, invece di portare a un miglior controllo dei comportamenti dei consumatori, rappresenta un ulteriore pericolo per le foreste e la sicurezza alimentare.

Di tanto in tanto le autorità brasiliane dichiarano pubblicamente che il paese deve espandere la propria industria agro-alimentare per migliorare la propria situazione finanziaria a fronte dei problemi del debito pubblico. Come sapete, nuovi governi della regione stanno cercando nuove vie per risolvere il problema. Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Venezuela, Paraguay e Argentina hanno unito le loro forze per fondare una Banca del sud e rendersi indipendenti dalla Banca mondiale e dal FMI. Anche questa è una buona notizia, anche se noi, come Unione europea, siamo azionisti delle altre banche e soffriamo pertanto della perdita di allocazioni di credito. Ma allora dobbiamo abbandonare la nostra tipica condizionalità.

L’Unione europea non dovrebbe restare a guardare passivamente, ma dovrebbe attivarsi per sviluppare ed estendere questi approcci che sono assolutamente in linea con i nostri obiettivi di cooperazione e di tutela dell’ambiente.

 
  
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  Bastiaan Belder, a nome del gruppo IND/DEM. – (NL) Signor Presidente, il fatto che il nuovo partenariato strategico bilaterale con il Brasile sia stato realizzato sotto la Presidenza portoghese la dice lunga. Mi rendo conto che ogni Stato membro ha l’opportunità di lasciare il proprio marchio sulla politica dell’Unione durante la sua presidenza. Tuttavia vorrei aggiungere che gli Stati membri dovrebbero servirsi di quest’opportunità solo a condizione di prendere in considerazione la continuità dell’attuale agenda politica dell’UE.

E’ proprio per questo che condivido le preoccupazioni emerse in merito alla questione che stiamo discutendo qui. L’Unione europea si è posta l’obiettivo di concludere un accordo di associazione interregionale con il Mercosur ormai da tempo. Questo obiettivo è ostacolato dal partenariato strategico bilaterale con il Brasile.

In primo luogo, gli altri paesi del Mercosur si sentono presi in giro dall’Unione europea. Invece di un accordo interregionale, l’Unione preferisce evidentemente un accordo bilaterale. Vorrei pertanto chiedere alla Commissione quali iniziative intenda prendere per fugare tali preoccupazioni in paesi quali l’Argentina, l’Uruguay e il Paraguay. Le relazioni commerciali con questi paesi sono altrettanto importanti per l’Unione.

Un secondo motivo di preoccupazione riguardo al Mercosur risiede per me nella stabilità e nella linea politica di tale collaborazione. Negli ultimi anni si è visto chiaramente che il Brasile desidera con sempre più forza proporsi a livello globale come il leader naturale del continente. Ciò si manifesta non solo con il suo ruolo assertivo in seno all’OMC, ma anche per esempio con il desiderio di ottenere un seggio nel Consiglio di sicurezza.

Pertanto, il Brasile ha uno scarso interesse a svolgere un ruolo nel continente. Dopo tutto il Mercosur consuma appena il 10% delle esportazioni del Brasile. Il paese sembra pertanto meno preparato a investire in altri paesi del Mercosur. Con il suo ingresso nell’arena globale il Brasile sta indicando che ritiene di essere diventato troppo grande per un ruolo limitato alla regione.

L’altro lato della medaglia di questa politica brasiliana è la minaccia della stabilità e della linea politica del Mercosur. In seguito al ritiro del Brasile, il Venezuela sta cercando di assumere il ruolo di guida del Mercosur e dell’intero continente. Chávez sta tentando di valorizzare il suo ruolo all’interno della regione con l’aiuto dei soldi del petrolio e con la retorica anti occidentale. Il Venezuela mette in atto una politica economica protezionistica, orientata all’interno, nella quale i principali settori economici sono minacciati dalla rinazionalizzazione. Nel frattempo non c’è più spazio per il libero scambio e per l’apertura di nuovi mercati. Presumo che il Consiglio e la Commissione siano consci delle conseguenze che tali sviluppi possano comportare per i paesi dell’America latina, ma anche per gli interessi economici e commerciali dell’Unione in quest’area.

Invito la Commissione e il Consiglio a servirsi dell’accordo di partenariato bilaterale, che esiste con il Brasile, per invertire la tendenza che ho appena descritto. L’Unione deve sollecitare il Brasile a usare il nuovo peso politico del partenariato bilaterale con l’UE per dar vita ad una nuova leadership politica nell’ambito del Mercosur e del continente. Tutto ciò deve servire a impedire che politiche isolazionistiche di paesi come il Venezuela e la Bolivia si estendano ad altri paesi del continente.

Per finire signor Presidente, vorrei fare qualche commento quanto alla sostanza del partenariato. Sono del parere che il partenariato dell’UE con il Brasile non debba limitarsi sostanzialmente ad argomenti quali il bioetanolo, ma debba anche far decollare il ciclo di Doha. Dopo tutto il ruolo del Brasile è essenzialmente consistito fino ad oggi nel ricercare il raggiungimento del successo individuale per quanto riguarda l’agricoltura, laddove il paese non è assolutamente preparato a compromessi per quanto riguarda i NAMA e i servizi.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE-DE). – (PL) Signor Presidente, è mia convinzione che i negoziati tra l’Unione europea e il Mercosur debbano essere una priorità per il nostro lavoro nei prossimi mesi. Nonostante i molti problemi che stiamo attualmente incontrando, la cooperazione multilaterale nel contesto di questa regione è di gran lunga più vantaggiosa, poiché ci permette di cooperare con tutti i paesi che fanno parte del Mercosur e allo stesso tempo ci consente di rafforzare i nostri legami indipendentemente dalla posizione economica di ciascuno di essi nella regione.

Una felice conclusione dei negoziati tra l’Unione erueopea e il Mercosur potrà portare alla creazione della più grande zona di libero scambio del mondo, che a sua volta si tradurrà in un aumento significativo del volume degli scambi ed in un rafforzamento della posizione di entrambi i partner, l’Unione europea da una parte e i paesi del Mercosur dall’altra, nel’ambito dell’economia mondiale. E’ evidente che i primi beneficiari di questo accordo saranno le piccole e medie imprese, sia in Europa sia in America latina, e sappiamo tutti che piccole e medie imprese in crescita e sempre più forti significano nuovi posti di lavoro, migliore qualità dei servizi e benessere sociale.

Penso che il partenariato con il Brasile, che è il nostro partner più importante nella regione, sia estremamente importante e che debba quindi essere sviluppato, se pur sotto l’egida della cooperazione con il Mercosur. Ciò significa che in un primo tempo dobbiamo realizzare un’associazione nell’ambito del Mercosur e solo in un secondo tempo, partendo da tale base, potremo concludere accordi di cooperazione bilaterali con i singoli paesi dell’America latina. Concludere un accordo di cooperazione con un solo paese della regione può pregiudicare l’intesa precedentemente raggiunta e diventare un fattore frenante per i negoziati sull’accordo di associazione con il Mercosur.

E’ per questo che ritengo – e vorrei ben sottolinearlo ancora una volta – che la conclusione di un accordo ambizioso con il Mercosur che sia vantaggioso per tutti, per l’Unione europea e per gli Stati dell’America latina membri del Mercosur, dovrebbe essere una priorità per tutti noi e il Brasile, come paese più potente della regione, dovrebbe essere il motore di tale processo negoziale.

 
  
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  Edite Estrela (PSE).(PT) Signor Presidente, signor Segretario di Stato, signor Commissario, onorevoli deputati, il partenariato strategico UE-Brasile non è una minaccia per l’equilibrio regionale né per le relazioni economiche e commerciali tra l’UE e gli altri suoi partner dell’America latina. Al contrario, favorisce tali relazioni, come scritto nella dichiarazione congiunta redatta in occasione del Vertice UE-Brasile del 4 luglio.

La questione odierna ha il merito di alimentare una discussione sulle relazioni UE-America latina e UE-Brasile, che sono in entrambi i casi estremamente importanti. Come è già stato detto qui, a mio parere il partenariato UE-Brasile viene a colmare una lacuna. Non era accettabile che il partenariato strategico dell’Unione europea con i paesi BRIC lasciasse fuori proprio la “B” del Brasile. Bene ha fatto, quindi, la Presidenza portoghese a promuovere il Vertice UE-Brasile, in linea con quanto fatto nel 2000 quando si tenne il primo Vertice UE-India che non arrecò nessun danno alle relazioni con gli altri paesi di quella regione.

Quindi lo ripeto, esistono oggi condizioni migliori affinché l’Europa possa dare un nuovo impulso alle relazioni con il Mercosur e ai negoziati di Doha. Intensificare il dialogo UE-Brasile è assolutamente ragionevole perché permetterà una più stretta cooperazione in ambiti cruciali quali la sicurezza energetica e lo sviluppo sostenibile, la biodiversità, il cambiamento climatico, la lotta contro la povertà e l’emarginazione, la promozione della democrazia e dei diritti dell’uomo e così via. Il peso demografico del Brasile, il suo sviluppo economico e la sua stabilità politica ne fanno, inevitabilmente, il protagonista sulla scena internazionale.

L’Europa ha tutto da guadagnare nel considerare il Brasile un partner strategico. Come ha già detto qui il Segretario di Stato, le relazioni tra l’Unione europea e il Brasile non possono essere analizzate esclusivamente dal punto di vista economico. Tale visione è troppo limitata e non tiene conto dei legami storici, delle affinità culturali e linguistiche, della cooperazione tra le università e dei molti interessi comuni nei campi più svariati.

 
  
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  Johan Van Hecke (ALDE).(NL) Signor Presidente, onorevoli deputati, i sudamericani credono ancora in un accordo interregionale tra l’UE e il Mercosur? Ecco la domanda che, credo, dobbiamo porci. La strategia commerciale dei paesi del Mercosur segue due direzioni diverse: da una parte permette al Mercosur di svilupparsi ulteriormente, ma dall’altra, come nel caso del Brasile, conclude quanti più accordi bilaterali possibili per garantire una posizione sul mercato ai singoli paesi, se necessario anche a spese degli altri membri del Mercosur. Ricorda a volte la combinazione tra un tango argentino e una samba brasiliana. Tuttavia, ammesso che sia l’UE che il Mercosur continuino a credere nella validità di una collaborazione su ampia scala, rimane comunque la speranza, al di là delle pressioni del Presidente americano Bush, di creare un’area di libero scambio tra le due Americhe. Con 34 paesi, l’entusiasmo dei membri del Mercosur non è grandissimo. Essi sono stati delusi dalla mancanza di sostegno da parte degli Stati Uniti durante la pesante crisi economica recentemente verificatasi. L’Europa è già attualmente il partner commerciale più importante del Mercosur, tuttavia vi è ancora un grosso potenziale di crescita tra i due blocchi commerciali. Pertanto, se riuscissimo a fare qualcosa per risolvere il reciproco disaccordo tra i paesi del Mercosur, per esempio tramite una collaborazione in negoziati commerciali multilaterali come quelli dell’OMC nei quali l’UE e il Mercosur hanno frequentemente interessi comuni, ebbene forse potremmo nuovamente riavvicinarci alla conclusione di un accordo interregionale.

 
  
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  Seán Ó Neachtain (UEN).(GA) Signor Presidente, c’è un’osservazione che voglio fare sul commercio tra l’Europa e il Brasile, che riguarda la normativa vigente in Europa in materia di carni e le norme severe che ci siamo dati per il commercio di queste ultime. Nonostante ciò, accettiamo carni importate dal Brasile, dove non viene applicata nessuna norma di questo tipo. Penso che sia giunto il momento che la Commissione si occupi di questa faccenda e si ponga delle domande. Perché v’è una così grande differenza tra le norme stringenti osservate qui in Europa e quelle concesse in Brasile per quanto riguarda la tracciabilità delle carni, l’etichettatura e l’afta epizootica? E’ ora che la Commissione sollevi tali questioni, giacché la grande discrepanza in termini di normativa è estremamente inquietante per i consumatori. Il commercio è una cosa, la salute per la vita è tutt’altra.

 
  
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  José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra (PPE-DE).(ES) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, io ritengo che sia evidente che il Brasile, per le sue dimensioni, la sua popolazione, le sue risorse naturali e soprattutto il suo ruolo sulla scena internazionale – penso al ruolo che sta svolgendo nella riforma del sistema delle Nazioni Unite, al ruolo che sta svolgendo per quanto riguarda l’intera questione del cambiamento climatico e del dibattito sulle risorse energetiche – giustifichi appieno la comunicazione presentata dalla Commissione, nel senso che si possa trarre vantaggio da un partenariato strategico tra l’Unione europea e quel grande paese che è il Brasile.

E questo partenariato strategico, a mio avviso, deve essere articolato su tre livelli: una prospettiva globale, una prospettiva regionale e una prospettiva bilaterale.

Tuttavia, una cosa è dare al Brasile il trattamento che merita da quel grande paese che è, altra cosa è che l’Unione europea non continui ad impegnarsi per giungere alla conclusione dell’accordo tra l’Unione europea e il Mercosur. Io non credo che questa fosse l’intenzione della Commissione nella sua comunicazione; io credo che da tale comunicazione possiamo chiaramente desumere che le due ipotesi siano perfettamente compatibili: da una parte la dimensione strategica con il Brasile, dall’altra il sostegno deciso al processo d’integrazione, di cui l’Unione è l’esempio più completo e ovvio.

Un’altra cosa è che l’accordo di associazione tra l’Unione europea e il Mercosur non sta andando avanti nei termini che tutti avremmo voluto ed è un accordo che è stato ormai ritardato da troppo tempo. La domanda è legittima: quanto aspetterà ancora l’Unione europea prima di concludere questo accordo?

Penso che dobbiamo sostenere il processo d’integrazione e che sia solo in questa prospettiva e in questa dimensione che potremo capire i vantaggi dell’unione e dell’integrazione.

 
  
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  David Martin (PSE). – (EN) Signor Presidente, le priorità di questo Parlamento nei negoziati commerciali sono chiare. Primo, vogliamo che il ciclo multilaterale abbia successo. Secondo, vogliamo che gli accordi biregionali abbiano successo e, come soluzione di riserva – ma solo come soluzione di riserva – cerchiamo di migliorare gli accordi bilaterali.

Devo confessare che, quando sono venuto a sapere della priorità assegnata all’accordo di partenariato strategico con il Brasile, ho avuto l’impressione che stessimo premiando un paese che è stato uno dei nostri partner più difficili nei negoziati multilaterali del ciclo di Doha. Ho avuto anche l’impressione che stesse sabotando il Mercosur, benché senza il Brasile non vi sia più il Mercosur. Tuttavia, avendo ascoltato il Consiglio questa mattina e avendo parlato con i colleghi portoghesi, sono convinto che vi sia una possibilità che buon un accordo di partenariato strategico con il Brasile possa facilitare le cose all’interno del ciclo di Doha, se riusciamo a sviluppare un’intesa reciproca e a trovare un interlocutore di spicco per i negoziati di Doha.

Concludere un accordo con il Mercosur può diventare più facile se riusciamo a risolvere alcune delle nostre sfide economiche più complesse e naturalmente un buon accordo con il Brasile dimostrerebbe loro che sosteniamo la loro priorità interna della lotta alla povertà e all’emarginazione. Quindi, non sono pienamente convinto, ma sono abbastanza convinto che un accordo tra l’UE e il Brasile sia adesso un obiettivo più opportuno di quanto non lo fosse qualche settimana fa.

 
  
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  Nathalie Griesbeck (ALDE).(FR) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, in un contesto geopolitico mondiale che subisce attualmente trasformazioni sempre più profonde, il nostro Parlamento ha ripetutamente espresso la sua ferma determinazione a un rafforzamento del partenariato tra i nostri due continenti.

Il Mercosur deve, a mio avviso, costituire questa nuova entità e può consentirci di trovare insieme risposte che siano al contempo ambiziose, equilibrate e di natura politica, alle questioni dell’approvvigionamento energetico, della riduzione dell’effetto serra o ancora della qualità dei prodotti della nostra agricoltura.

Orbene, questa integrazione regionale dell’America del sud non può essere promossa né può essere eficace se noi preferiamo aprire dei negoziati commerciali con un solo membro del Mercosur invece di instaurare un partenariato con l’insieme della nuova entità.

Per parte mia, insisto affinché l’integrazione regionale, che è a mio avviso un vettore di stabilità e di prosperità per questa parte del mondo come pure per noi stessi, sia sostenuta e accompagnata e ritengo che sia un peccato che i paesi membri del Mercosur si allontanino da questo grande progetto per la mancanza di una volontà politica da parte nostra, lasciandosi sfuggire una grande opportunità per i nostri due continenti, quello latino-americano e quello europeo.

Questo ci distinguerebbe nettamente dalla volontà americana di realizzare una vasta zona di libero scambio economico che abbracci tutto il continente americano.

 
  
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  Luís Queiró (PPE-DE).(PT) Quando ci si domanda quale contributo possa apportare un partenariato strategico tra l’Unione europea e il Brasile allo sviluppo delle relazioni tra l’UE e il Mercosur in vista, tra l’altro, della conclusione del tanto desiderato e tanto ritardato accordo, penso che si possa dare un’unica risposta: un contributo di primaria importanza.

Allo stesso tempo, bisogna dire che un partenariato strategico tra l’UE e il Brasile sarà sempre giustificato e in questo senso l’unica pecca è tutto il tempo che è andato perduto. Il Brasile è stato l’unico dei quattro paesi BRIC – Brasile, Russia, India e Cina – con il quale l’UE non aveva avuto riunioni di alto livello prima del Vertice del 4 luglio. Questo fatto è tanto più anomalo se si considera che il Brasile è la principale potenza regionale dell’America del sud. E’ una democrazia, con le imperfezioni che tutte le nuove democrazie tendono ad avere, che condivide con noi la stessa scala di valori. E’ un alleato tradizionale e affidabile ed un partner economico di primaria importanza, sia a livello regionale sia in termini di economia globale.

Per tutte queste ragioni un partenariato strategico con il Brasile è giustificato, perché questo paese è un partner strategico dell’Unione europea di pieno diritto. Tuttavia, vi sono anche altre ragioni che giustificano un rafforzamento delle relazioni e lo sviluppo di un partenariato strategico con il Brasile. Come enunciato nella comunicazione della Commissione, queste relazioni possono e devono essere una forza trainante per lo sviluppo del dialogo con il Mercosur. I due partenariati non sono opposti l’uno all’altro, ma sono complementari. Queste relazioni possono e devono essere anche un fattore positivo nella ricerca di soluzioni nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. Parallelamente, infine, queste relazioni possono e devono essere un segnale che l’Unione europea riconosce la particolare importanza di questo paese nelle relazioni internazionali ed è disposta a darne atto nel contesto della discussione sulla riforma dell’ONU.

Signor Presidente, è sempre più necessario che l’Unione europea agisca come partner economico su scala globale e un partenariato strategico con il Brasile è un segnale che vogliamo seguire questa strada. Ed è questa che dobbiamo percorrere se vogliamo ottenere un accordo con il Mercosur. Escludere il Brasile da relazioni bilaterali privilegiate sarebbe ingiusto e soprattutto costituirebbe un gravissimo errore politico.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – (RO) Signor Presidente, vorrei sottolineare l’importanza di questo documento e, come rappresentante della delegazione UE-Mercosur, vorrei ricordare l’importanza della regione. E’ una regione vasta, con una popolazione numerosa e con grandi potenzialità per il futuro, che va aiutata a nella sua crescita economica.

E’ una regione ricca di risorse naturali, tant’è che l’Unione europea assorbe il 25% delle esportazioni del Mercosur. E’ importante contribuire allo sviluppo economico e industriale di questa regione; il suo ruolo nella questione del cambiamento climatico sarà estremamente rilevante ed è per questo che dobbiamo sostenere l’integrazione regionale.

Per quanto riguarda la strategia 2007-2013, un quinto del budget stanziato per le relazioni con il Mercosur andrà a finanziare l’istruzione e lo sviluppo della società dell’informazione e questo è estremamente importante, se si considera che in Brasile il tasso di analfabetismo sfiora il 90%. Inoltre ritengo che il Brasile svolga un ruolo importante anche perché rappresenta da solo quasi la metà della popolazione del Mercosur. Lo ripeto, i cambiamenti climatici sono estremamente importanti e questa regione svolge un ruolo importante.

 
  
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  Georgios Papastamkos (PPE-DE). – (EL) Signor Presidente, non v’è dubbio che il Brasile svolga un ruolo commercialmente significativo sul piano mondiale. Un rafforzamento dei legami economici tra l’UE e il Brasile è’ pertanto auspicabile.

L’UE è il primo partner commerciale del Brasile, mentre il Brasile figura solo al dodicesimo posto nell’elenco dei partner commerciali dell’UE. Il partenariato strategico tra l’UE e il Brasile non dovrebbe a mio avviso provocare divisioni nell’approccio en bloc verso la regione del Mercosur.

Tuttavia, questo partenariato può svolgere un ruolo complementare in due sfere: a livello dei negoziati multilaterali in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e a livello della zona di libero scambio tra l’UE e il Mercosur. Questa zona diverrà la più grande area di cooperazione interregionale, mettendo in luce il mancato avanzamento sia dei negoziati multilaterali sia di quelli interregionali. L’avanzamento di entrambe queste aree negoziali è in larga misura interconnesso.

La zona di libero scambio tra l’UE e il Mercosur, come il ciclo di Doha nell’ambito dell’OMC, si è arenata per questioni relative al commercio di prodotti agricoli. Sotto questo profilo il ruolo del Brasile è particolarmente importante: data la sua influenza sulla stabilità economica e sull’integrazione della regione nel suo complesso, il Brasile dovrebbe contribuire creativamente alla conclusione di un accordo ambizioso ed equilibrato tra l’UE e il Mercosur.

A livello dell’OMC il Brasile non può pretendere che solo i mercati dei prodotti agricoli degli Stati membri sviluppati vengano ulteriormente liberalizzati. Signor Commissario, signor Presidente in carica del Consiglio, come le altre economie emergenti anche il Brasile deve assumersi la sua parte di responsabilità negli attuali negoziati del ciclo di Doha tramite un serio impegno per la liberalizzazione di mercati particolarmente protezionisti e il rispetto delle norme e delle prassi dell’OMC.

 
  
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  Józef Pinior (PSE). – (PL) Signor Presidente, signor Commissario, signor Ministro, per cominciare vorrei esprimere il mio convincimento che la Presidenza portoghese stia seguendo una strategia corretta per quanto riguarda la conclusione di un partenariato strategico tra l’Unione europea e il Brasile. Penso che l’Unione europea dovrebbe iniziare a finalizzare questo partenariato prima possibile. Il ruolo del Brasile nel nostro mondo moderno globalizzato è chiaro, economico e culturale, come quello che svolge nell’ambito delle Nazioni Unite.

Un partenariato strategico tra l’Unione europea e il Brasile consentirà di rinvigorire le relazioni reciproche e fornirà un contributo all’attuale ordine politico, economico e culturale su scala mondiale. Lo ripeto, fornirà un contributo al miglioramento dell’armonia politica a livello globale.

Non penso che questo partenariato strategico possa costituire nessun tipo d’intralcio allo sviluppo di un partenariato strategico con il Mercosur. Il partenariato con il Mercosur richiede un partenariato strategico con il Brasile.

 
  
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  Vasco Graça Moura (PPE-DE).(PT) Il programma della Presidenza portoghese prevedeva sin dall’inizio un incontro al vertice con il Brasile. E’ poi divenuto chiaro che le parti avrebbero proposto di porre le fondamenta di un partenariato strategico. Pertanto non ha senso adesso esprimere sorpresa o preoccupazione per l’indifferenza verso il Mercosur e per l’indebito o prematuro favoreggiamento del Brasile.

La dimensione che rappresenta il mercato commerciale brasiliano per gli esportatori europei non deve essere sottovalutata. L’Unione europea non può perdere l’opportunità di instaurare un partenariato strategico con il Brasile. La realtà dei fatti dimostra che le rispettive relazioni dell’Unione europea con il Mercosur e il Brasile sono ormai condannate a procedere a velocità diverse. Non è l’ideale, tuttavia non è dimostrato che il fatto che le une procedano più velocemente delle altre danneggi queste ultime. Al contrario, potrebbe anche essere un forte incentivo per velocizzarle.

Il Brasile oggi è una potenza mondiale emergente, l’unica tra i paesi membri del Mercosur, e rappresenta l’85% del mercato del Mercosur. E’ una democrazia rappresentativa. E’ uno dei principali partner commerciali dell’Unione europea, i suoi 200 milioni di abitanti parlano una delle lingue europee più diffuse nel mondo, il portoghese, ed i suoi valori di civiltà e di cultura hanno uno stretto legame con quelli dell’Europa. Senza pregiudizio per i vantaggi che un reale avanzamento delle relazioni con il Mercosur comporterebbe per l’UE, io credo che non esista né sia mai esistito nessun argomento di peso che giustifichi un ritardo nell’avanzamento e nell’approfondimento delle nostre relazioni con il Brasile. Né sta all’Unione europea supervisionare le vicissitudini interne tra i membri del Mercosur.

Pensarla diversamente e rimandare a tempo indeterminato il raggiungimento di obiettivi veramente importanti per l’Europa significa, con tutto il rispetto, indulgere in uno “whishful thinking” incompatibile con la situazione attuale, agendo come se si fossero avverati i nostri piani e i nostri desideri, che invece non si sono avverati e non quando si avvereranno.

 
  
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  Sérgio Sousa Pinto (PSE).(PT) L’esperienza dell’integrazione regionale con il Mercosur è stata essenzialmente un successo a livello sia economico che politico. Il contributo del Mercosur al consolidamento democratico della regione e all’aumento del volume degli scambi all’interno del blocco sono fatti incontestabili.

E’ vero che attualmente i negoziati tra l’UE e il Mercosur si trovano in un’impasse dovuta all’attesa che il ciclo di Doha faccia emergere un consenso e un impegno che possano fungere da nuovo punto di partenza per i nostri negoziati commerciali bilaterali. Pur non volendo sembrare troppo pessimista, corriamo il rischio che il ciclo di Doha si traduca in una mera perdita di tempo prezioso. L’UE dovrebbe contribuire al buon esito dell’integrazione regionale sud americana profondendo tutte le sue energie per il successo dei negoziati tra i due blocchi.

Le nostre relazioni devono essere molto più ampie di un semplice accordo di libero scambio. Stiamo discutendo di un accordo globale che va ben oltre le cifre e le quantità di merci scambiate. L’accordo di associazione include la cooperazione e il dialogo politico, che sono i capisaldi delle nostre relazioni future.

Nessuno dubita più oggi del fatto che l’Unione europea abbia bisogno dell’America latina e del suo grande strumento, il Mercosur, per raggiungere il suo obiettivo di costruire un ordine internazionale multilaterale più equilibrato.

La dichiarazione congiunta del Presidente della Commissione europea e del Presidente in carica del Mercosur, il Presidente dell’Uruguay Tabaré Vásquez, all’indomani della riunione del 19 settembre, che prometteva entro la fine dell’anno una pubblica dichiarazione congiunta da parte dei due blocchi sul problema dell’ambiente e del cambiamento climatico è un esempio importante di una tale collaborazione politica. Il Mercosur rappresenta una grande promessa per l’integrazione economica e per il rafforzamento politico dell’America del sud sul piano internazionale, ma ciò non significa che possiamo ignorare o pretendere di non vedere dinnanzi a noi l’ineludibile presenza politica del Brasile che, di fatto, è la potenza leader dell’America del sud. Il Brasile è l’anima e la forza motrice del Mercosur. Con i suoi 190 milioni di abitanti e con un’economia che rappresenta il 75% circa del PIL di tutto il Mercosur, il Brasile è l’unico dei paesi BRIC con il quale l’Unione europea non aveva ancora tenuto un incontro al vertice.

Onorevoli deputati, è assurdo pensare che l’Unione europea possa dare lezioni al Brasile quanto all’importanza del Mercosur o che si possa ergere a paladina del Mercosur di fronte al Brasile. Questo è assolutamente ridicolo. Allo steso modo, il Brasile è l’unico paese membro del Mercosur che aspira a un seggio nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che lo merita e che darà voce a tutta l’America latina in quell’augusto consesso.

 
  
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  Charles Tannock (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, in passato sono stato un convinto sostenitore del processo d’integrazione regionale avviato dall’UE in America latina tramite il sostegno preferenziale a blocchi regionali multilaterali quali il Mercosur. Tuttavia, nonostante la vicinanza culturale dei paesi che lo costituiscono (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), politicamente il Mercosur rimane troppo debole rispetto agli interessi nazionali, impedendo così la realizzazione di un mercato unico regionale sulla falsariga di quello europeo – anche se questo dovrebbe essere il nostro obiettivo a lungo termine.

Il funzionamento del Mercosur si è deteriorato in seguito alla recente decisione del Venezuela di entrare a farne parte, con la retorica anti libero mercato di Chávez che ha portato ad un protezionismo ancora più spinto da parte del Mercosur le cui trattative con l’UE ristagnano ormai da tempo. Pertanto, mi compiaccio del fatto che l’UE si stia facendo promotrice di un partenariato strategico bilaterale – come deciso in luglio – con il Brasile, che è un gigante economico ma il cui volume degli scambi rappresenta una piccola quota in confronto ad altri paesi in via di sviluppo, proprio perché il Brasile non è riuscito a firmare accordi bilaterali di libero scambio vantaggiosi, contando troppo sul Mercosur.

Diversamente dal Messico, che ha già un patto con l’UE ed è l’altro attore di spicco dell’America latina oggi, la generosità dei petrodollari di Chávez verso l’Argentina ha obbligato il Presidente del Brasile Lula a ignorare le questioni del Mercosur ed ha permesso al Presidente dell’Argentina Kirchner di portare avanti il suo indirizzo protezionistico.

Anche l’Ecuador populista sta facendo rumore attualmente e si è unito al Mercosur invece di aderire all’alternativa bolivariana per le Americhe (ALBA), che è un’iniziativa commerciale anti americana sotto l’influenza del Venezuela.

Un recente screzio tra l’Argentina e l’Uruguay dimostra chiaramente la mancanza di efficacia del Mercosur nel comporre le divergenze dei suoi partner riguardo alla costruzione di una fabbrica di cellulosa, la società finnico-europea Botnia, sulle rive del Rio Uruguay. Il Presidente Kirchner non è riuscito a bloccare il progetto e allo steso tempo si è posto come antagonista al vicino Uruguay, nonché partner del Mercosur, rifiutandosi di permettere che le istituzioni sopranazionali del Mercosur arbitrassero questa disputa. Invece, cosa ha fatto? Ha chiesto al Re di Spagna di arbitrare la questione.

 
  
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  David Casa (PPE-DE). (MT) Signor Presidente, abbiamo di fronte a noi oggi un accordo che riafferma e consolida l’importante ruolo dell’Unione europea nella sfera politica globale – un ruolo al quale dovremmo attribuire grande rilevanza perché fa parte del successo di questa unione di Stati. Questo accordo enfatizza il rafforzamento delle relazioni non solo con i nostri paesi vicini ma anche con paesi di altri continenti, in particolare con paesi che, come quelli dell’America latina e dell’America centrale, contano migliaia di milioni di persone di origine europea. E’ interesse di entrambe le parti che queste relazioni continuino ad essere rafforzate tramite il dialogo e lo scambio delle idee. Tuttavia, dobbiamo assicurare la salvaguardia della democrazia nei paesi che beneficiano della nostra assistenza. Dovremmo inoltre assicurare che questa assistenza, diretta o indiretta, sia indirizzata a ridurre la povertà, favorire l’uguaglianza e last but not least a ridurre lo squilibrio tra queste due regioni del mondo. Ciò dovrebbe esser fatto sempre nel rispetto della trasparenza e della responsabilità. Anche il rispetto della libertà di espressione e dei diritti fondamentali dovrebbero essere elementi prioritari in tutti i negoziati. Mentre l’Unione europea dovrebbe fornire assistenza ad ogni paese in particolari periodi, ma richiede un aiuto speciale, noi dobbiamo garantire che ciò avvenga nell’ambito di un quadro strutturato in modo che nessuno resti indietro e la ricchezza sia distribuita equamente. Come membri di questo Parlamento dobbiamo promuovere quanto più possibile le relazioni tra l’Unione europea e il Mercosur e dobbiamo decidere come rinforzare gli eventuali punti deboli, sì da garantire al meglio l’efficacia e il successo di queste relazioni. Con la sempre maggiore importanza che stanno assumendo le nuove sfide, come i cambiamenti climatici, dovremmo considerare queste relazioni come l’inizio di un partenariato strategico che porterà una dimensione ambientale e uno sviluppo sostenibile che produrranno ricchezza reciproca.

 
  
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  Manuel Lobo Antunes, Presidente in carica del Consiglio. – (PT) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli deputati, vi sono molto grato del vostro contributo.

Ho già avuto l’opportunità in precedenti occasioni di spiegare, giustificare e informare il Parlamento europeo circa il primo Vertice UE-Brasile, i suoi risultati e i suoi obiettivi. Inoltre, l’importanza di questo partenariato strategico con il Brasile è stata ampiamente sottolineata da molti membri di questo Parlamento oggi ed io non posso non rilevare con soddisfazione che i deputati che in un primo tempo si erano mostrati dubbiosi o più esitanti circa le intenzioni dell’iniziativa portoghese, sembrano adesso più favorevoli, di fatto, verso la scelta strategica che il Portogallo, in quanto paese cui spetta la Presidenza, ma anche l’Unione europea nel suo insieme hanno operato rispetto al Brasile.

Naturalmente stiamo parlando ed abbiamo parlato qui dell’importanza del Brasile dal punto di vista economico e politico, come pure per quanto riguarda l’ambiente e l’energia, che sono realtà fondamentali del mondo che ci circonda e che non possiamo ignorare. Sarebbe strano, come è stato fatto notare, se l’Unione europea intrattenesse relazioni strategiche, partenariati strategici con la Russia, l’India e la Cina ma non con il Brasile. Riteniamo di aver colmato questa lacuna e che tra qualche anno ognuno plauderà a questa iniziativa della Presidenza portoghese. Tuttavia, abbiamo sempre detto chiaramente che questo partenariato strategico, che riteniamo l’Unione europea debba instaurare con il Brasile, non avrebbe in nessun modo escluso o limitato altre relazioni che pure auspichiamo estendere sul piano economico e politico con il Mercosur.

Devo dire, onorevoli deputati, che sono abbastanza tranquillo su questo perché il Portogallo è sempre stato uno dei paesi dell’UE che hanno combattuto per un più stretto e profondo rapporto di solidarietà con i paesi del Mercosur sotto ogni punto di vista. Pertanto non abbiamo esitazioni e non desideriamo che si venga qui a creare l’impressione che un partenariato con il Brasile escluda o possa escludere uno stretto partenariato con i paesi del Mercosur.

Una tale visione, che sarebbe di esclusione invece che di complementarietà, non ci sembra di nessun aiuto e soprattutto non sembra corrispondere alla realtà, anzi il contrario. Inoltre, come è stato qui ricordato, è proprio la dichiarazione finale del Vertice UE-Brasile a dire espressamente ed in modo assolutamente inequivocabile che l’Unione europea e il Brasile lavoreranno insieme affinché l’accordo di associazione UE-Mercosur diventi finalmente una realtà.

Siamo tutti a conoscenza delle vicissitudini che l’accordo di associazione UE-Mercosur ha attraversato. Ci troviamo veramente in un’impasse dovuta in gran parte, lo sappiamo, a questioni commerciali tra l’Unione europea e il Mercosur. Nel frattempo si è aperto il ciclo di Doha e ciò che si è verificato in quella sede ha ovviamente influenzato la dimensione commerciale dei negoziati UE-Mercosur.

Voglio comunque chiarire che non appena la Presidenza portoghese stimerà che siano soddisfatte le condizioni minime per rilanciare tali discussioni e tali relazioni, non vi saranno esitazioni; e vi assicuriamo che, se non dovesse essere possibile sotto la Presidenza portoghese, in tal caso il Portogallo come Stato membro – come è sempre stata la sua funzione e il suo obiettivo – non mancherà di richiamare l’attenzione dei suoi partner sulla reale necessità di rilanciare i negoziati relativi all’accordo di associazione con il Mercosur in tutte le sue dimensioni.

Per concludere, devo dirvi che stiamo considerando di tenere, se possibile durante la Presidenza portoghese, una riunione tripartita di alto livello con i paesi del Mercosur. Stiamo studiando questa possibilità – che, come vi dico, è una possibilità per l’agenda della Presidenza portoghese che, come sapete, è molto piena e molto complessa – ma faremo comunque tutto il possibile per rilanciare, anche a livello politico, questa discussione con i paesi del Mercosur.

 
  
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  Ján Figeľ, Membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, sono anch’io molto soddisfatto dell’atmosfera, di come si sia svolta la discussione e dell’apertura dimostrata sulla questione. Penso che dobbiamo essere ricettivi verso le realtà del tempo e fortunatamente possiamo contare oggi su un numero molto più ampio di partner importanti per la cooperazione multilaterale rispetto a 10 o 20 anni fa. La realtà è che il Brasile è il solo paese mancante nel gruppo dei BRIC, uno dei cinque regolarmente invitati alle riunioni del G8 e un paese che rappresenta un livello di investimenti per l’UE pari al livello cumulativo degli investimenti dei paesi dell’UE in Russia, Cina e India. Quindi è un partner davvero importante.

E’ anche più importante aggiungere che il partenariato strategico è complementare alle più vaste priorità generali, inclusa la cooperazione con l’America latina e il Mercosur: uno degli ambiti strategici comuni del partenariato è proprio la promozione dell’integrazione regionale e l’accordo di associazione UE-Mercosur.

Si è molto parlato del contenuto e sono state espresse alcune preoccupazioni. Noi ce ne siamo occupati. Per esempio, per quanto riguarda la sicurezza alimentare nei primi sei mesi di quest’anno è stato attuato un programma intensivo di controlli, specialmente per le carni di manzo, i prodotti ittici e il pollame. Abbiamo constatato un significativo miglioramento della sicurezza alimentare e molte carenze sono state in gran parte rettificate, ma ovviamente il lavoro deve continuare, come alcuni di voi hanno detto, anche a livello politico. Il Commissario si recherà in visita in Brasile il mese prossimo per discutere della questione, che è molto importante e riguarda una più stretta cooperazione.

E’ una causa comune, un interesse comune per tutti noi che il ciclo di Doha si concluda con successo. Stiamo facendo il possibile su tutti i fronti per raggiungere questo fine e speriamo di poterlo fare entro l’anno.

Vorrei fare una piccola osservazione in merito a ciò che potrebbe essere fatto per promuovere la cooperazione con gli altri paesi. C’è un ambito, per esempio, che vorrei citare in quanto fornisce un buon esempio. Il Brasile è il primo paese dell’America latina a cooperare nel nostro programma di ricerca e tramite quest’esperienza e questo ponte io penso che possiamo fare gradualmente di più negli altri paesi. Quindi non è contro gli altri; è una delle principali economie e uno dei primi partner della regione e la cooperazione si sta complessivamente intensificando. E’ molto complementare alle nostre ambizioni portare una maggiore integrazione nel continente latino americano.

Come richiesto, la Commissione vi terrà debitamente informati sull’andamento del processo. Attualmente siamo in attesa della risposta brasiliana alla nostra comunicazione. In base a tale risposta, cercheremo reciprocamente di elaborare una proposta per un piano d’azione e successivamente cercheremo di approvare e attuare tale piano d’azione.

Last but not least, vorrei esprimere la mia gratitudine alla Presidenza per il suo impegno e per il suo contributo estremamente positivo per quanto riguarda non solo il primo Vertice storico, ma anche lo sviluppo della cooperazione tra l’UE e il Brasile e tra l’UE e il Mercosur nel suo insieme.

 
  
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  Presidente. – Grazie molte, signor Commissario.

La discussione è chiusa.

 
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